Corso di Psicologia Sociale a.a. 2007/08 Prof.ssa Terri Mannarini 7. L’influenza sociale Influenza sociale • I processi mentali, le emozioni e i comportamenti degli individui (o dei gruppi) sono modificati dalla presenza (effettiva o simbolica) di altri individui Esito Cambiamento di atteggiamento/comportamento Conformismo Anticonformismo, reattanza Prospettive multiple (innovazione) L’influenza sociale • Non coincide con la persuasione • Non è il solo processo che genera un cambiamento di atteggiamenti • Non agisce “sotterraneamente” • Riguarda la relazione fonte-bersaglio • Non coincide con il potere I soggetti: la fonte • Fonte: individuo, gruppo, autorità Caratteristiche Credibilità Attrazione Potere I soggetti: il bersaglio • Le caratteristiche individuali • La natura relazionale dell’influenza (fonte bersaglio) • La natura bi-direzionale dell’influenza (bersaglio fonte) I modelli dell’influenza • Modelli unitari - centrati sulle motivazioni del bersaglio • Modelli binari (o duali) - centrati su un doppio processo, a seconda del tipo di fonte • Modelli multifattoriali - considerano la compresenza di più fattori (tipo di fonte, competenza e appartenenza categoriale della fonte, tipo di compito che si chiede al bersaglio) I tipi di influenza Tipo di fonte Fonte Maggioranza attiva Minoranza Autorità Effetti Conformismo Dissenso Obbedienza Effetti Facilitazione sociale Fonte Indolenza sociale passiva Ignoranza pluralistica Diffusione di responsabilità L’influenza della maggioranza CONFORMITA’: l'adattarsi a qualcuno o a qualcosa, l'avere forma o aspetto uguale, simile CONFORMISMO: un supino adeguamento al modo di vedere prevalente e, in genere, diverso dal proprio Adozione di un comportamento uniforme. Adesione ad una posizione maggioritaria anche quando non la si condivide totalmente EURISTICA DEL CONSENSO “la maggioranza ha sempre ragione” Pressione informativa e normativa (le ricerche di Asch, 1961; 1956) L’influenza informativa Le opinioni e i comportamenti degli altri costituiscono un’importante fonte di informazioni sulla realtà L’influenza normativa Pressione a conformarsi alle aspettative altrui, cioè ad assumere le opinioni e i comportamenti che gli altri si aspettano che vengano assunti I livelli di influenza (Kelman, 1958) • Compiacenza/acquiescenza • Identificazione • Internalizzazione Fattori che influiscono sul conformismo FATTORI INDIVIDUALI Tratti di personalità (automonitoraggio, dipendenza) Età Sesso Differenze culturali Fattori che influiscono sul conformismo FATTORI DI GRUPPO Compattezza della maggioranza Discrepanza con la realtà Dimensione numerica del gruppo Qualità delle opinioni Perché gli individui si conformano? Motivazioni di carattere cognitivo: CONFRONTO SOCIALE (bisogno di correttezza delle proprie credenze) Motivazioni di carattere affettivo: CONSENSO SOCIALE (bisogno di accettazione, affiliazione/appartenenza) Effetti dell’influenza maggioritaria L’influenza della maggioranza si manifesta maggiormente sotto forma di ACQUIESCENZA, ma difficilmente viene internalizzata. L’influenza della minoranza (Moscovici, 1980) • Critiche al modello funzionalista dell’influenza sociale • Modello genetico dell’influenza sociale • Processo biunivoco (fonte bersaglio) • Produce cambiamento sociale • Sganciata dal potere La minoranza • Un gruppo sociale che si batte per norme in contrasto con le norme dominanti • Fattori di efficacia dell’influenza minoritaria: • Lo stile di comportamento • La coerenza di comportamento nel emtpo Aspetti cognitivi ELABORAZIONE DEL MESSAGGIO processo di convalida (produzione di argomentazione e contro argomentazioni) ESITI Internalizzazione (cambiamento profondo e duraturo degli atteggiamenti) Confronto maggioranza-minoranza Maggioranza Minoranza •Processo cognitivo Confronto (pensiero convergente, di conferma dell’esistente) •Processo cognitivo Convalida (pensiero divergente, prospettive multiple) •Esito Acquiescenza Esito Internalizzazione La fonte passiva La semplice presenza di altri condiziona i nostri comportamenti/attività cognitive, le nostre prestazioni Le facilita se il compito da svolgere è relativamente semplice Le inibisce se il compito è complesso Facilitazione/inibizione sociale • La spiegazione secondo Zajonc (1965) Compiti “facili” e “difficili” Un compito facile è un compito che abbiamo già appreso e per il quale abbiamo già una risposta, detta “dominante” Risposta dominante = quella che compare per prima nel repertorio di risposte ad uno stimolo-situazione Un compito difficile è un compito che per poter essere svolto richiede la ricerca di nuove risposte In questo caso le risposte dominanti non sono utili, spesso sono quelle sbagliate Facilitazione/inibizione sociale La presenza di altri favorisce la produzione di risposte dominanti Migliora la prestazione in compiti semplici (in cui siamo esperti) ma la la peggiora nel caso di compiti complessi (in cui siamo inesperti) Facilitazione/inibizione sociale Perché la presenza di altri favorisce la produzione di risposte dominanti? Crea uno stato di attivazione che rende le persone pronte a rispondere a qualunque azione dell’altro La prontezza rispondere e l’aumento del livello di eccitazione favorisce l’utilizzo di schemi già consolidati (risposte dominanti) Facilitazione/inibizione sociale In che modo la presenza di altri provoca attivazione/eccitazione? • ci costringe a prestare particolare attenzione a ciò che accade fuori di noi • può creare apprensione per il modo in cui possiamo essere giudicati • può essere una fonte di distrazione rispetto al compito che stiamo svolgendo Facilitazione/inibizione sociale Attenzione Presenza di altri Apprensione Distrazione Attivazione/ Eccitazione Facilitazione compiti semplici Inibizione compiti complessi Inerzia o indolenza sociale • Situazione inversa: la presenza di altri non crea uno stato di attivazione ma di rilassamento (calo di impegno e di motivazione) • Quando: la prestazione individuale non può essere distinta da quella degli altri • Effetto sulle prestazioni Peggiora quelle relative a compiti semplici Migliora quelle relative a compiti complessi Fattori chiave: valutazione e tipo di compito Compiti semplici (++) Valutazione Attenzione Apprensione Distrazione Eccitazione Compiti complessi (--) Presenza di altri Compiti semplici (--) Assenza di valutazione Nessuna apprensione Rilassamento Compiti complessi (++) Un modello integrativo (Paulus, 1983) La presenza degli altri accresce l’importanza delle conseguenze sociali Aspettative di successo (approvazione, ammirazione) Aspettative di fallimento (imbarazzo, disapprovazione) - aumento dello sforzo - aumento dell’elaborazione irrilevante del compito - aumento dello sforzo Modello cognitivo-motivazionale Conseguenze sociali Aumento delle conseguenze negative Aumento delle conseguenze positive Processi psicologici Aumento di elaborazione irrilevante del compito Effetti sulla prestazione Facilitazione dei compiti semplici, inibizione dei compiti complessi Aumento di sforzo Aumento di sforzo Facilitazione dei compiti semplici e complessi Ignoranza pluralistica e diffusione di responsabilità Ignoranza pluralistica e diffusione di responsabilità Ignoranza pluralistica e diffusione di responsabilità • “L’apatia dello spettatore” (Latané & Darley, 1970) come effetto dell’influenza sociale Maggiore è il numero di testimoni che assistono ad un’emergenza, minore è la probabilità che qualcuno di essi presti soccorso (effetto testimone) Le fasi dell’aiuto in situazioni d’emergenza 1.Riconoscere l’evento “emergenza” L’accuratezza della percezione di quanto sta avvenendo può essere influenzata da: - Fretta - Cattivo umore, rabbia - Teoria del mondo giusto (Lerner, 1980) Teoria del mondo giusto Credenza secondo la quale le persone ottengono quello che meritano, e meritano quello che ottengono La fede in un modo giusto risponde a un complesso di esigenze psicologiche: - soddisfa il bisogno di controllo (attribuzione di causalità interna) - rafforza la motivazione al successo (need for achievement) Le fasi dell’aiuto in situazioni d’emergenza 2. Interpretare l’evento come un’emergenza In condizioni di incertezza usiamo gli altri come fonte di informazione sulla realtà Presumiamo che gli altri sappiano cosa sta succedendo, ma gli altri pensano lo stesso di noi Quest’inganno reciproco produce uno stato di ignoranza pluralistica Le fasi dell’aiuto in situazioni d’emergenza 3. Assumere responsabilità Se ci sono molti testimoni tendiamo a pensare che qualcuno sia già intervenuto o interverrà Anche questo è un inganno reciproco, che produce diffusione di responsabilità