La via biogenetica dell’acetato: LIPIDI e ACIDI GRASSI LIPIDI I lipidi sono un gruppo di sostanze di origine biologica solubili in solventi organici . Sono poco solubili in acqua. I lipidi possono essere idrolizzabili e non idrolizzabili Contenuto energetico I lipidi hanno un altissimo contenuto energetico e, nell'ambito dei tre gruppi di macromolecole che compongono gli elementi nutritivi per la cellula: •Grassi (o lipidi) l'ossidazione di 1 g di lipidi genera 9 kcal = 37,65 kJ •Zuccheri (o glucidi) l'ossidazione di 1 g di glucidi genera 4 kcal = 16,74 kJ •Proteine (o protidi) l'ossidazione di 1 g di proteine genera 4 kcal = 16,74 kJ N.B.Questi dati valgono per le misure in un calorimetro, in particolare per le proteine (prodotti finali CO2 e N2) Nel'organismo umano un prodotto finale è invece l'urea, quindi l'energia di reazione è un po' minore (circa 15 kj) LIPIDI IDROLIZZABILI • esteri semplici : GRASSI (glicerolo+3 acidi grassi) • cere (alcol a catena lunga+acido grasso) • esteri degli steroli (sterolo+acido grasso) I fosfolipidi sono esteri più complessi: • acidi fosfatidici: (glicerolo+2 acidi grassi + fosfato) • fosfatidi: (glicerolo+2 acidi grassi + fosfato +alcol) • sfingolipidi (sfingosina+ acido grasso+ fosfato+amminoalcol) LIPIDI NON IDROLIZZABILI • alcani •carotenoidi • alcanoli (Alcoli lipidici) • steroli ciclici (colesterolo…) • steroidi (estradiolo, testosterone) I lipidi sono eccellenti isolanti Nei mammiferi si accumulano nel tessuto sottocutaneo ed intorno a vari organi fungendo da isolanti termici. Come componenti delle membrane servono da isolanti delle cellule dall’ambiente e rendono possibile l’instaurarsi di un potenziale elettrico di membrana Un ACIDO GRASSO è un acido carbossilico legato ad una catena alifatica Proprietà anfipatiche Acido butanoico Gli acidi grassi possono essere classificati in: SATURI: privi di doppi legami INSATURI: sono presenti doppi legami nella catena carboniosa monoenoici: se è presente un solo doppio legame polienoici: presenza di più di un doppio legame acidi grassi saturi si chiamano acidi grassi saturi quelli privi di doppi legami Numero di nome Comune Atomi di nome Notazione Punto di Fusione IUPAC abbreviata (°C) Carbonio 4 Butirrico Butanoico C4:0 - 4,5 6 Caprinico Esanoico C6:0 -2 8 Caprilico Ottanoico C8:0 16,5 10 Caprico Decanoico C10:0 31,5 12 Laurico Dodecanoico C12:0 44 14 Miristico Tetradecanoico C14:0 58 16 Palmitico Esadecanoico C16:0 63 18 Stearico Ottadecanoico C18:0 71,2 20 Arachico Eicosanoico C20:0 77 22 Beenico Docosanoico C22:0 80 24 Lignocerico Tetracosanoico C24:0 Numero di Atomi di Denominazione Comune Carbonio nome Notazione abbreviata IUPAC p.f (°C) 4 Butirrico Butanoico C4:0 - 4,5 6 Caprinico Esanoico C6:0 -2 8 Caprilico Ottanoico C8:0 16,5 10 Caprico Decanoico C10:0 31,5 12 Laurico Dodecanoico C12:0 44 14 Miristico Tetradecanoico C14:0 58 16 Palmitico Esadecanoico C16:0 63 18 Stearico Ottadecanoico C18:0 71,2 20 Arachico Eicosanoico C20:0 77 22 Beenico Docosanoico C22:0 80 24 Lignocerico Tetracosanoico C24:0 In base alla posizione degli atomi di idrogeno associati ai carboni impegnati nel doppio legame, un acido grasso può esistere in natura sotto due forme: cis: se i due atomi di idrogeno legati ai carboni impegnati nel doppio legame sono disposti sullo stesso piano trans: se la disposizione spaziale è opposta Il numero di atomi di C degli acidi grassi naturali è quasi sempre pari. Questo fatto è dovuto alla loro biosintesi che utilizza per l’ allungamento della catena unità bicarboniose C2. La forma cis abbassa il punto di fusione dell'acido grasso e ne fa aumentare la fluidità Principali acidi grassi monoinsaturi e loro distribuzione in natura Numero Atomi di C Denominaz. Comune Denominaz. IUPAC Notazione abbreviata Fonti in natura 10 Caproleico cis-9-decanoico C10:1 Latte 14 Miristoleico cis-9tetradecenoico C14:1 Latte 16 Palmitoleico cis–9-esadecenoico C16:1 Tutti i grassi animali e vegetali 18 Oleico cis–9-octadecenoico C18:19 Tutti gli oli ed i grassi, olio di oliva (59-83%,), oli di semi (40-70%) 18 Vaccenico trans-11octadecenoico C18:111 Latte 18 Vaccenico cis–11octadecenoico C18:111 Olio di Pesce 20 Gadoleico cis-9-eicosenoico C20:19 Olio di Pesce 22 Cetoleico cis-11-docosenoico C22:111 Olio di Pesce 22 Erucico cis-13-docosenoico C22:1 13 Olio di Cruciferae La maggior parte degli acidi grassi presenti in natura ha una catena alifatica costituita da 4 a 28 atomi di carbonio La lunghezza di questa catena è estremamente importante, in quanto influenza le caratteristiche fisico-chimiche dell'acido grasso Minore solubilità in acqua CATENA LUNGA Maggiore punto di fusione Gli acidi grassi possiedono generalmente un numero pari di atomi di carbonio, anche se in alcuni alimenti, come gli oli vegetali, ne ritroviamo minime percentuali con numero dispari Nel corpo umano gli acidi grassi sono molto abbondanti, ma raramente liberi e perlopiù esterificati con il glicerolo (triacilgliceroli, glicerofosfolipidi) o con il colesterolo (esteri del colesterolo) In natura prevalgono nettamente gli acidi grassi cis rispetto ai trans Si formano soprattutto in seguito a determinati trattamenti artificiali: gli oli di semi si arricchiscono di acidi grassi trans durante il processo di rettifica necessario per renderli idonei all'alimentazione durante produzione di margarine, che avviene attraverso un processo di idrogenazione degli oli vegetali Gli acidi grassi trans sono pericolosi? La molta attenzione rivolta agli acidi grassi trans è dovuta alle implicazioni salutistiche negative che il loro uso comporta. Questi determinano: • un aumento del "colesterolo cattivo" (lipoproteine LDL) e • una diminuzione della frazione "buona" (lipoproteine HDL). Ciò aumenta il rischio di sviluppare gravi patologie cardiovascolari (aterosclerosi, trombosi, ictus ecc) Molto spesso, durante l'idrogenazione catalitica dei grassi per renderli saturi, e quindi solidi (come per le margarine), alcuni acidi grassi non vengono resi tali ma rimangono insaturi, divenendo però isomeri trans, e quindi potenzialmente dannosi. Acidi grassi insaturi (salutari) Acidi grassi saturi olio vegetale grassi animali La maggior parte dei grassi insaturi assunti attraverso la dieta è di forma cis mentre una piccola percentuale è di forma trans. Negli alimenti, i TFA vengono generati da tre fonti principali: •trasformazione batterica di acidi grassi insaturi durante la masticazione di ruminanti come mucche e pecore (che passano nel grasso, nella carne e nel latte); •idrogenazione o indurimento industriale di oli da utilizzare in creme da spalmare, e di grassi per i prodotti da forno; •riscaldamento e frittura di oli a temperature elevate. I TFA sono quindi presenti nella carne bovina, nel grasso di agnello e montone e nei prodotti derivati dalla loro carne e dal loro latte, in alcune creme grasse da spalmare, in prodotti da forno, come cracker, torte, dolci e biscotti, e nei cibi fritti. NOMENCLATURA degli acidi grassi 1. Quantificare la lunghezza della catena alifatica, esprimendola con la lettera C seguita dal numero di carboni presenti nell'acido grasso (es. C14, C16, C18, C20 ecc.) 2. Indicare il numero di insaturazioni, facendo seguire alla sigla C il simbolo ":" seguito dal numero di doppi o tripli legami (ad esempio, l'acido oleico, avendo una catena di 18 atomi di carbonio in cui è inserita una sola insaturazione, verrà indicato dalla sigla C18:1) 3. Precisare dove si trova l'eventuale insaturazione. A tal proposito esistono due differenti nomenclature: • riferimento alla posizione del primo carbonio insaturo che si incontra iniziando a numerare la catena carboniosa dal gruppo carbossilico iniziale; tale posizione è indicata dalla sigla Δn, dove n è il numero di atomi di carbonio presenti tra l'estremità carbossilica ed il primo doppio legame. • la numerazione degli atomi di carbonio inizia partire dal gruppo metilico terminale (CH3); tale posizione è indicata dalla sigla ωn, dove n è il numero di atomi di carbonio presenti tra l'estremità metilica finale ed il primo doppio legame Il legame semplice C-C ruota liberamente di conseguenza le molecole degli acidi grassi sono molto mobili e assumono una conformazione più lineare. Al contrario le catene degli acidi grassi insaturi presentano un notevole ripiegamento a livello del doppio legame che ha quasi sempre una configurazione cis. La conformazione angolata determina un disturbo nell’organizzazione dei lipidi che porta a una maggiore fluidità delle membrane ed a un minore punto di fusione. Infatti alcuni lipidi che contengono acidi grassi insaturi come gli oli a temperatura ambiente sono liquidi; alla stessa temperatura diventano solidi (=indurimento) dopo idrogenazione cioè saturazione dei doppi legami con idrogeno. Il punto di fusione degli acidi grassi aumenta con la lunghezza della catena e diminuisce con il numero di doppi legami. Acido linoleico C18:2 Δ9,12 C18:2 ω6 Acido α-linolenico C18:3 Δ9,12,15 C18:3 ω3 OLIO DI ARACHIDE (Arachis hypogea) Contiene gli acidi oleico (35–72 %) e linoleico (13–45 %); caratteristiche le presenze dell'ac. Arachico (1 – 2,5 %) e del lignocerico (1 – 2,5 %), praticamente assenti negli altri oli. Acido oleico e b-sitosterolo sono presenti in quantità simili a quelle dell'olio d'oliva. L'olio di arachide è molto simile all'olio di oliva dal punto di vista della composizione in acidi grassi ed è per questo il più utilizzato per farne dei tagli; ciò che cambia, e che permette il ricnoscimento della frode, è sempre la frazione fitosterolica. OLIO DI GIRASOLE (Helianthus annuus, fam. Composite) E' caratterizzato da elevate percentuali di acidi grassi insaturi e da modesti contenuti di saturi: oleico (14 – 65 %), linoleico (20 – 75 %), palmitico (3 – 10 %) e stearico (2 – 6 %). La frazione sterolica è caratterizzata dalla presenza di D7-stigmasterolo (15 %), tipico dell'olio di girasole, oltre a b-sitosterolo e campesterolo. Il pannello che residua dall'estrazione ha un contenuto proteico del 3840% e rappresenta quindi un valido integratore proteico per bovini ed ovini. OLIO DI MAIS (Zea mais, fam. Graminaceae) Il germe viene allontanato dal seme tramite un procedimento di degerminazione, quindi sottoposto ad estrazione. L'olio è composto prevalentemente da acido linoleico (34 – 62 %), oleico (19 – 50 %) e palmitico (8 – 19 %). Tra gli steroli abbondano sitosterolo (66 %) campesterolo (23 %) stigmasterolo (6 %) e D5avenasterolo. Contiene circa lo 0,1% di tocoferoli, quantitativo rilevante ma che diminuisce notevolmente in seguito ai trattamenti di rettifica. Olio di oliva Frazione saponificabile =99% non saponificabile=1% E' costituita per la quasi totalità da trigliceridi, accompagnati da piccole quantità di digliceridi e monogliceridi, soprattutto negli oli più acidi. L'85% degli acidi presenti nei gliceridi sono insaturi e di questi il 70 - 80% è costituito da acido oleico e circa il 10% da linoleico: un buon indice di qualità è il rapporto fra questi due acidi e nell'olio extra vergine di oliva il rapporto fra acido oleico e acido linoleico deve essere maggiore o uguale a 7. Gli acidi grassi polinsaturi sono presenti in piccole quantità, ma ottimali per il nostro organismo. Pur essendo acidi essenziali (non sintetizzabili dall'uomo, ma indispensabili per alcuni suoi metabolismi) sono facilmente autossidabili con produzione di perossidi e relativi prodotti di decomposizione, sostanze nocive all'organismo umano, tanto che alcuni studi americani sembra abbiano dimostrato che un loro accumulo nei tessuti possa essere responsabile delle cause di cancro. Una caratteristica fondamentale degli acidi insaturi presenti nella frazione gliceridica dell'olio d'oliva vergine è quella di avere doppi legami isolati e con geometria cis. COMPOSIZIONE LIPIDICA % DELLA PELLE DI ALCUNI MAMMIFERI COMPOSTO Squalene UOMO PECORA 12 RATTO TOPO 1 Steroli 1 12 6 13 Esteri degli Steroli 3 46 27 10 25 10 17 5 21 21 65 Cere (Esteri) Diesteri Esteri del glicerolo 8 Triacilgliceroli 41 Acidi Liberi 16 Alcoli Liberi 6 1 11 La via biosintetica Gli zuccheri degradati attraverso la via glicolitica e la successiva decarbossilazione ossidativa del piruvato conducono alla produzione di acetil-CoA è il principale substrato in ingresso del ciclo di Krebs, utilizzato con il fine ultimo di produrre ATP Quando la cellula ha sufficiente quantità di ATP, l'acetil-CoA viene utilizzato per produrre acidi grassi, da intendere come vere e proprie macromolecole di riserva. Il processo di sintesi avviene nel citosol negli animali. Dal momento che l'acetil-CoA viene sintetizzato all'interno del mitocondrio, la cellula deve attivare prima meccanismi in grado di trasportare la molecola all'esterno del mitocondrio stesso (in condizioni normali l'acetil-CoA non è in grado di attraversare spontaneamente la doppia membrana mitocondriale). Allo stesso modo, la cellula deve garantire il reclutamento presso il citosol anche di molecole sufficienti di NADPH, necessarie per la biosintesi. Reclutamento nel citoplasma di acetil-CoA e NADPH L'uscita dell'acetil-CoA dal mitocondrio avviene in seguito alla sua conversione in acido citrico, attraverso un processo definito navetta del citrato. Ciò avviene tramite l'enzima citrato sintasi, che utilizza come substrati l'acetil-CoA e l'ossalacetato. Una volta raggiunto il citosol, l'acido citrico si riscinde in acetil-CoA ed ossalacetato. L’ossalacetato, per poter essere riportato nel mitocondrio, deve subire anch’esso diverse reazioni, in quanto la membrana mitocondriale è impermeabile ad esso. Dapprima, viene ridotto a malato da una malato deidrogenasi citosolica. In seguito, il malato subisce una decarbossilazione ossidativa ad opera dell'enzima malico, con produzione di piruvato (in grado di entrare nel mitocondrio ed essere ri-convertito ad ossaloacetato dalla piruvato carbossilasi) ed il rilascio di una molecola di NADPH. Per ogni molecola di acetil-CoA trasportata nel citoplasma, dunque, viene prodotta una molecola di NADPH utile per la biosintesi dell'acido grasso. Per produrre una molecola di palmitato, ad esempio, vengono reclutati otto NADPH. Le sei ulteriori molecole necessarie provengono dalla via dei pentoso fosfati. nel citosol negli animali e nei cloroplasti nei vegetali AcetilCoA +7 malonil CoA + 14 NADPH + 14H+ → CH3(CH2) 14 COOH +7CO2 + 8CoA-SH + 14NADP+ + 6H2O 1 molecola di Acetil-CoA (unita’ iniziante o starter); 7 molecole di malonil-CoA; ATP per legare CO2 all’Acetil-CoA e produrre malonil-CoA; il potere riducente del NADPH per ridurre i doppi legami. Si forma una molecola di acido palmitico a 16 atomi di carbonio con il rilascio di 7 molecole di CO2. La biosintesi procede per acquisto di due unita’ di carbonio. Gli intermedi sono tioesteri di una proteina ACP trasportatrice di acili. Gli enzimi sono organizzati nel complesso multienzimatico citoplasmatico acido grasso sintasi. L’allungamento si ferma quando viene raggiunta la lunghezza di 16 atomi di carbonio e viene rilasciato il palmitato dall’ACP per azione di una attività idrolitica presente nel complesso della sintasi. butirrilACP La sintesi di malonil-CoA è il primo passo della sintesi degli acidi grassi e l'enzima che catalizza questa reazione è l'acetil-CoA carbossilasi (ACC). Come altri enzimi che trasferiscono la CO2 ai substrati, ACC richiede biotina come co-fattore La sintesi degli acidi grassi da acetil-CoA e malonil-CoA è realizzata dall’enzima acido grasso sintasi, FAS. Tutte le reazioni di sintesi degli acidi grassi sono svolte dalle molteplici attività enzimatiche del FAS. La sintesi di grassi coinvolge 4 attività enzimatiche: •β-cheto-ACP sintasi, • β-cheto-ACP reduttasi, • 3-OH acil-ACP deidratasi e • enoil-CoA reduttasi. Le due reazioni di riduzione richiedono l’ossidazione NADPH. La sintesi ex palmitico (C16:0) novo degli acidi grassi produce principalmente acido Tuttavia, l’analisi del contenuto in acidi grassi nei tessuti vegetali ed animali rivela la presenza di un gran numero di acidi grassi con più di 16 atomi di carbonio. Alcuni di essi possono derivare dalla dieta, nel caso degli animali, ma sia gli animali che le piante possono allungare gli acidi grassi. NELLE CELLULE EUCARIOTICHE L’ALLUNGAMENTO HA LUOGO SIA NEI MITOCONDRI CHE NEL RETICOLO ENDOPLASMATICO. L’insaturazione palmitato ad DESATURASI. degli acidi grassi prende avvio dallo stearato o dal opera di un complesso enzimatico definito ACIL-CoA La Desaturasi introduce doppi legami in posizioni specifiche di una catena di acidi grassi. Le cellule di mammiferi sono in grado di produrre doppi legami in luoghi determinati ma non ad una distanza uguale o inferiore a sei atomi di carbonio dall'estremità metilica terminale (CH3 terminale). Per questo motivo alcuni acidi grassi polinsaturi sono essenziali nella dieta, ad esempio, l'acido linoleico, 18:02 Δ9,12 cis, (18 atomi di C, con doppi legami cis tra i carboni 9-10 e 12-13) ACIDI GRASSI ESSENZIALI Gli acidi grassi essenziali sono quegli acidi grassi che l'uomo, così anche come altri animali, deve introdurre attraverso la dieta per mantenere l'organismo in buone condizioni di salute. Conosciuti anche come vitamina F, gli acidi grassi essenziali in senso stretto, sono due: • acido linoleico (capostipite degli ω6) • acido α-linolenico (capostipite degli ω3). A partire da queste due molecole lipidiche l'organismo è invece in grado di produrre altri acidi grassi, appartenenti alla serie omega-6, se derivano dall'acido linoleico, o alla famiglia omega-3, se originano dall'acido alfa-linolenico. ω-1 ω-1 Acidi Grassi Essenziali Serie ω-6 A. LINOLEICO Serie ω-3 A. LINOLENICO (Eicosapentaenoico) Prostaglandine EPA tipo 3 A. ARACHIDONICO (Docosaesaenoico) DHA • Prostaglandine tipo 2 EICOSANOIDI • Leucotrieni PRO-INFIAMMATORI (simili a ormoni) • Trombossani ACIDI GRASSI ESSENZIALI LA ALA EPA DHA Tutto cominciò con gli esquimesi………. Alcuni ricercatori hanno studiato le abitudini alimentari degli esquimesi della Groenlandia negli anni ’70 per capire perché non soffrissero in patria di patologie cardio-vascolari pur alimentandosi di pesci grassi, mentre quando si trasferivano e cambiavano le abitudini alimentari si ammalavano come gli altri. Il merito è stato attribuito agli -3 responsabili di mantenere elastiche le membrane cellulari e proteggere l’organismo dall’infarto, angina e arteriosclerosi. Cibi ricchi di acido α-linolenico (ω3): • noci e olio di noci • pesci • olio e semi di lino e di soia •legumi Cibi ricchi di acido linoleico (ω6): • olio di vinaccioli • olio di mais e di soia • frutta secca I pesci più ricchi di ω-3 hanno carni grasse e vivono in acque fredde (come il salmone). Anche il pesce azzurro pescato nei nostri mari (sgombro, aringhe, sardine ecc.) è comunque un'ottima fonte di omega-3. Funzioni degli acidi grassi essenziali La principale funzione dei lipidi è quella di fornire energia ai vari processi metabolici che avvengono nell'organismo. Per quanto riguarda gli acidi grassi essenziali tale funzione è soltanto marginale. Essi giocano infatti un ruolo fondamentale in diversi tessuti ed entrano nella costituzione di tutte le membrane cellulari. Gli omega-6 possono dar luogo alla formazione di un gruppo di sostanze, dette eicosanoidi (che derivano all’acido arachidonico), capaci di modulare numerose reazioni cellulari (per questo sono conosciuti anche come bioregolatori o "superormoni") tra le quali: l’aumento della pressione sanguigna, delle reazioni infiammatorie, dell’aggregazione piastrinica, della trombogenesi, delle reazioni allergiche, e della proliferazione cellulare. Quindi il ruolo degli acidi grassi essenziali nell'organismo si diversifica in base alla famiglia di appartenenza. Funzioni principali degli omega-3: • abbassano i livelli plasmatici di trigliceridi, interferendo con la loro incorporazione nelle VLDL a livello epatico; • possiedono una bassa efficacia nel ridurre i livelli di colesterolo totale nel sangue (modesta azione ipocolesterolemizzante); • aumentano leggermente la concentrazione di colesterolo HDL; • sono precursori di eicosanoidi "buoni" che diminuiscono l'aggregabilità delle piastrine, aumentando la fluidità ematica e riducendo significativamente il rischio di malattie coronariche. • hanno un'azione antiaterogena, antinfiammatoria e antitrombotica. Funzioni principali degli acidi grassi della serie omega-6: • Ipocolesterolemizzante (riduce sia le HDL che le LDL. Queste ultime trasportano il colesterolo in circolo: colesterolo cattivo) ; • precursori delle prostaglandine, dei trombossani e delle prostacicline di tipo 1 e 2 responsabili di una serie di effetti negativi (aumentano le reazioni allergiche e infiammatorie, la pressione sanguigna, l'aggregazione piastrinica e, di conseguenza, il rischio cardiovascolare) • Importanti nella fase di crescita fetale per la formazione dei tessuti del sistema nervoso (acido arachidonico) L’assunzione con la dieta dei PUFA ritenuta ideale prevede un rapporto omega6/omega3 pari a 4-5/1 (in pratica per ogni 4-5 grammi di omega 6 assunti ne dovremmo ingerire 1 di omega 3). Attualmente nella nostra società è intorno a 10:1). (sia omega6 che omega 3 sono essenziali per la regolazione della pressione arteriosa e l’ equilibrio degli eicosanoidi endogeni e per avere un maggiore apporto energetico. L’OMS raccomanda che i grassi polinsaturi costituiscano fino al 3-7% delle calorie totali della dieta: fino al 3-7% dell’energia da acidi grassi omega6 e lo 0.5% da omega3 Basta un consumo anche minimo di pesce azzurro (2 volte la settimana) oppure 3-4 noci al giorno. Gli acidi grassi omega 6 e 3 sono indispensabili per la produzione di energia, per la formazione di membrane cellulari, per il trasferimento dell’ossigeno dall’aria al sangue, per la sintesi di emoglobina, per la funzione delle prostaglandine, per il corretto equilibrio ormonale e per la produzione ormonale (es testosterone) L’acido arachidonico può essere sintetizzato dall’organismo a partire dall’acido linoleico. Il germe di grano, i semi, gli oli vegetali come quello di cartamo, girasole, soia, colza (il migliore per un buon equilibrio di omega 3 e omega 6) e mais, sono tutti acidi grassi polinsaturi omega 6 che contengono acido linoleico. L’olio di lino contiene grandi quantità di acidi grassi omega 3 e può essere mischiato con gli olii che contengono omega 6 per un equilibrio più sano. Indice di Trombogenicità (IT) Nell’IT oltre ad alcune differenze nei coefficienti moltiplicativi della concentrazione degli acidi grassi, si ha l’introduzione, concettualmente importante, del rapporto ω-3/ω-6 quale fattore di rischio trombotico a motivo della maggiore azione infiammatoria e aggregante le piastrine dei derivati dell’acido arachidonico (Pironi e Miglioli, 1997). M+P+As IT = ---------------------------------------------------------------------0.5 O + 0.5 Am + 0.5 (ω-6) + 0.5 (ω-3) + (ω-3/ω-6) dove: Grassi saturi M = acido miristico P = acido palmitico AS = altri acidi saturi Grassi insaturi: ω-6, ω-3 = acidi polinsaturi della famiglia ω-6, ω-3 O = acido oleico Am = altri acidi monoinsaturi Prof. Giorgio Calabrese Indice di Aterogenicità (IA) indice predittivo di rischio cardiovascolare In base alla composizione di acidi grassi di un alimento è possibile calcolarne il cosiddetto “indice di aterogenicità”, che è in grado di predire il rischio di insorgenza di arteriosclerosi dovuto a quell’alimento. L'IA prende in considerazione i grassi monoinsaturi e distingue anche tra differenti tipi di acidi grassi nel calcolare il potenziale aterogenico della dieta. L+4M+P IA = -----------------------ω3 + ω6 + O + Am dove: Grassi saturi L = acido laurico M = acido miristico P = acido palmitico Grassi insaturi: ω-6, ω-3 = acidi polinsaturi della famiglia ω-6, ω-3 O = acido oleico Am = altri acidi monoinsaturi RISCHIO CARDIOVASCOLARE: <0.11 basso, 0.11-0.21 medio, >0.21 alto ACIDI GRASSI -3 ALA g/100g DHA g/100g EPA g/100g Olio di soia 7.6 Sardine fresche 2.4 Sardine fresche 1.7 Noci secche 6.6 Anguilla allevamento 2.3 Anguilla allevamento 1.3 Olio germe grano 5.4 Tonno fresco 2.1 Aringa fresca 1.1 Sgombro fresco 1.3 Tacchino intero con pelle0.9 Salmone e sarda 1.2 Aringa e orata 1.0 Spigola, storione, alice, cefalo, trota, coregone, salmone da 0.9 a 0.5 Salmone, tonno, cefalo muggine, sgombro, sardine, sarde, coregone, spigola, orata da 0.9 a 0.5 Salame 0.35 Calamaro,cozza,acciuga, aragosta,soglola da 0.3 a 0.2 Quantità di omega 3 anche in:legumi,semi di lino e soia, verdura a foglia verde e alghe. Basterebbero 20 gr di semi di lino per coprire il fabbisogno di omega 3 Acidi grassi e calcio Gli acidi grassi -3 e -6 hanno una relazione con il metabolismo del calcio: • incremento dell’assorbimento del calcio •Riduzione dell’escrezione urinaria del calcio •Consistente aumento del bilancio del calcio •Incremento del calcio osseo •Riduzione dell’escrezione urinaria di idrossiprolina con aumento della matrice ossea e/ o riduzione della perdita di matrice ossea