Intenzionalità educativa e competenze

Competenze e Processo Formativo
Ogni processo formativo ha la caratteristica
dell’intenzionalità che si manifesta attraverso
l’esplicitazione dei “fini e dei traguardi” da
raggiungere che rappresentano i “bisogni formativi”
dei soggetti in formazione.
1.
2.
Tali bisogni sono:
“universali” se appartengono alla “paideia storica”
di un popolo;
“particolari”, se appartengono al “contesto” di una
comunità.
Intenzionalità educativa e competenze: 1
L’intenzionalità educativa si esplica:
1.
2.
attraverso i “curricoli”, sia nazionali che di contesto;
attraverso “progettazione didattica” operata dagli
insegnati.
Il “Memorandum europeo” sull’istruzione e la formazione afferma:
“Ciò che conta maggiormente è la capacità di “creare ed usare
conoscenze in maniera efficace e intelligente”, su basi in costante
evoluzione” .
J.Delors afferma che “occorre passare dal concetto di abilità a
quello di competenza”
Intenzionalità educativa e competenze: 2
La immaterialità del lavoro richiede all’individuo:
1.
l’applicazione nei sistemi produttivi di risorse cognitive ed
informative –
Il superamento dell’ “abilità personale” che diventa prerequisito
essenziale per il possesso di competenza personale.
La dematerializzazione del lavoro richiede alla persona non solo
abilità ma tante altre qualità, quali:
1.
un comportamento sociale maturo, un’abitudine a lavorare
insieme;
2.
uno spirito di intraprendenza e creatività che sono componenti
della competenza individuale;
Intenzionalità educativa e competenze: 3
Il “Libro Bianco” di E.Cresson che delinea la natura e la fisionomia
dell’istruzione nella società della conoscenza, si sofferma su:
1.
L’obsolescenza della conoscenza:
determina un costante ripensamento dei saperi acquisiti e la
richiesta di nuovi, per potere dare risposte adeguate alla gestione
della propria soggettività sia nei contesti di lavoro che in quelli
relazionali,sociali e civili;
2.
Sviluppo del potenziale conoscitivo:
capacità di “intelligere” la realtà, di ricercare, investigare,di
costruire “condotte cognitive” finalizzate all’arricchimento della
conoscenza, sempre instabile e vacillante.
Crescita di nuovi saperi e di nuovi alfabeti: 1
I “saperi” hanno una produttività applicativa nei contesti di
utilizzazione della produzione intellettuale di cinque anni.
Agli inizi del XX° secolo diventavano “vecchi” dopo un secolo.
La Scuola deve preoccuparsi, oltre che della trasmissione delle
conoscenze e dell’acquisizione delle abilità, della crescita del
“potenziale cognitivo” – capacità di ricercare creare nuove
conoscenze”.
La Scuola ha avuto sempre la finalità di perseguire l’uguaglianza
sociale, attraverso alcune sua specifiche finalità che, nel XXI°
secolo, non bastano più:
1.
Riduzione dell’analfabetismo strumentale: saper leggere,scrivere
e fare di conto;
2.
Riduzione dell’analfabetismo funzionale:sapere comprendere ciò
che si legge,si scrive e si calcola
Crescita di nuovi saperi e di nuovi alfabeti: 2
La scuola, nel XXI° secolo, è chiamata a sconfiggere:
“l’analfabetismo cognitivo”: la dispersione delle persone nel “mare
magnum” della molteplicità cambiante dei saperi, perché incapaci di
selezionarli, di scegliere, di decidere,di utilizzarli in contesti
molteplici.
Il possesso di questa capacità determina il possesso della
“competenza”.
L’analfabetismo cognitivo determina “uomini dimezzati”, senza
tempo e senza storia,sottoposti a decisori palesi ed occulti, in quanto
privi degli strumenti cognitivi idonei a decidere e ad esercitare le
individuali libere scelte in una società multiculturale e complessa.
La società del XXI° secolo: democrazia cognitiva
Una didattica per competenze è strumento di “democrazia
cognitiva”.
La Scuola deve formare la persona perché possa “agire nel e sul mondo”
dell’oggi, per costruire quello del domani ( Ph: Perrenoud).
La società della conoscenza richiede per l’individuo in
formazione:
1.
Un comportamento adattivo”: capacità di applicare
conoscenze ed abilità in contesti differenziati;
2.
Un comportamento creativo: capacità di sapere ricercare,
inverare, selezionare,superare l’apparente esaustività dei saperi
consolidati e metterli in discussione.
Didattica per competenze
La costruzione di competenze è :
Inseparabile dalla costruzione di “schemi logici” di mobilitazione
intenzionale di conoscenze in tempo reale, messe al servizio di
un’azione efficace ( allenamento di esperienze
rinnovate,strutturanti,riflessive, problematizzanti).
2. F.Cambi,”Saperi e competenze”, Laterza, Bar,pag.24
“ intorno alle competenze si gioca la condizione avanzata della
società odierna e la possibilità di rispondere ai bisogni globali
dell’ “homo sapiens” attuale”
1.
Dalle competenze dipende il destino della civiltà e
dell’umanità:
•
entrate in una fase biostorica complessa,entropica che ha
bisogno di un esercizio sociale dei saperi, sempre più diffuso ed
integrato nella noosfera e nella società.
Quali competenze ? : 1
1.
a)
b)
a)
b)
Competenze di base:
sono quelle ritenute essenziali per il cittadino e costituiscono i
requisiti irrinunciabili:
per la prosecuzione della formazione;
per una maggiore occupazione e per lo sviluppo della propria
professionalità:
RIGUARDANO: Il consolidamento e l’approfondimento delle
competenze
linguistiche, logico – matematiche e scientifiche;
storico –sociali che includono “ elementi di economia, del diritto
legislativo,dell’organizzazione politica, sociale,del lavoro,della
sicurezza”
Quali competenze ?: 2
2. Competenze tecnico - professionali:
• sono i saperi acquisiti ( conoscenze dichiarative e procedurali );
• le tecniche tipiche delle attività e dei processi lavorativi da
svolgere in laboratorio secondo progetti predefiniti:
3: Competenze trasversali:
sono l’insieme delle abilità di ampio respiro, a sfondo
prevalentemente sociale e motivazionale, connesse soprattutto con le
varie tipologie di compiti professionali che permettano all’individuo
di fare fronte a situazioni nuove ed imprevedibili dell’ambiente
organizzativo ( diagnosi, problem solving,decisione, comunicazione,
lavoro di gruppo,in rete e per progetti)
Alcune domande sulle competenze : 1
1.
2.
3.
E’ possibile una classificazione delle competenze riferite agli
apprendimenti scolastici?
E’ possibile ed opportuna l’individuazione degli standard?
Quali sono i soggetti abilitati ad effettuare tali operazioni ( Miur
– istituzioni scolastiche autonome – gli insegnanti ).
Il Decreto Legislativo n° 59/2004 attribuisce ai docenti il dovere di
prevedere attività didattiche idonee a trasformare le conoscenze e
le abilità prevista per ciascuna disciplina in competenze.
Da ciò si desume che le competenze attese potrebbero essere diverse da
scuola a scuola, anche per la stessa disciplina.
Alcune domande sulle competenze: 2
1.
2.
E’ possibile stabilire standard minimi comuni cui fare
riferimento ?
E’ possibile pervenire alla certificazione delle competenze
attraverso modelli nazionali forniti dal Miur?
A tutte queste domande si potrebbe dare una risposta certa:
•
•
se per ogni disciplina fossero indicate non solo conoscenze ed
abilità, ma anche le competenze;
se i docenti fossero chiamati a contestualizzare e, attraverso la
mediazione didattica, fare acquisire ai singoli alunni un
“quantum” ed un “modum” predefiniti..
Alcune domande sulle competenze: 3
La classificazione il più possibile omogenea delle
competenze potrebbe anche contribuire ad eliminare una grande
confusione generatesi nelle scuole :
Si è diffusa la :
•
progettazione che preveder solo competenze trasversali che
discendono da Unità di apprendimento – UDA –
inter/pluridisciplinari: sapere diagnosticare, sapere affrontare
problemi, sapersi relazionare;
Si sta rischiando:
di ritornare “ai vecchi centri di interesse o nuclei tematici”;
di asserire, implicitamente, che non esiste una competenza
disciplinare;
L’approccio alle competenze non nega le discipline, anzi le organizza
per la risoluzione di problemi complessi.
1.
2.
Una possibile classificazione delle competenze
•
•
•
•
•
•
A) Competenza di base di natura disciplinare:
Leggere per comprendere ed interpretare;
Produrre testi di differenti formati, tipologie e complessità;
Utilizzare una o più lingue straniere per i principali scopi
comunicativi ed operativi;
Utilizzare strumenti tecnologici ed informatici per consultare e
gestire informazioni, analizzare dati,
Comprendere le procedure che consentono di esprimere e
risolvere situazioni problematiche attraverso linguaggi
formalizzati;
Cogliere il cambiamento e la diversità, in una dimensione
diacronica, attraverso il confronto tra epoche e, in una dimensione
sincronica, attraverso il confronto tra aree geografiche e culturali.