sintesi premessa indicazioni nazionali

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1 – LA SCUOLA NEL NUOVO SCENARIO
Prima asserzione: La scuola è intesa come uno dei tanti ambienti di formazione. Compito della
scuola e meno legato agli apprendimenti, più invece alla capacità dei bambini di dare senso
all’esperienza e di metterla a sistema.
Scuola come motore sia dell’apprendimento che dell’imparare a “stare al mondo”. La scuola non si
può sottrarre dall’affrontare altre dimensioni dell’educazione.
“Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinchè ogni persona sviluppi
un’identità consapevole e aperta” Questo perchè i bambini si trovano ad affrontare una pluralità di
culture diverse senza avere strumenti che permettano loro di comprenderle.
Citati articoli 2 e 3 della costituzione
"La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni
sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà
politica,economica e sociale” - (Giusnaturalismo, l’individuo è portatore di diritti naturali che lo stato non crea
e che deve riconoscere e tutelare)
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di
razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche di condizioni personali e sociali.
E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”
Si richiama l’impegno dei docenti, attori nel garantire il riconoscimento dei diritti Costituzionali.
Citata anche la seconda parte dell’art. 4 “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della
società”
“Pratica dell’uguaglianza nel riconoscimento delle differenze”
Elementi della complessità sociale:
Emarginazione culturale, analfabetismo, ma anche analfabetismo di ritorno: elementi che
impediscono l’esercizio di una piena cittadinanza.
Problematiche messe in relazione con la rivoluzione digitale: sono presenti mezzi e sistemi di
apprendimento e comunicazione in continua evoluzione che sono, di fatto, strumenti che
consentono l’esercizio della partecipazione democratica dell’individuo.
La scuola non ha più il monopolio delle informazioni è però il luogo nel quale si apprende a mettere
in relazione la molteplicità di strumenti e modi di apprendimento. La scuola allora viene intesa
come guida e come luogo di costruzione dei saperi di base che consentono l’accesso al “sapere
diffuso”
Tutto ciò sio riflette nel mondo del lavoro che è quanto mai fluido e mobile: “Tecniche e
competenze diventano obsolete nel volgere di alcuni anni”. La scuola non può rincorrere questa
dinamicità, ma ha il compito di formare saldamente la personalità dell’alunno sul piano cognitivo e
culturale, realizzando percorsi che rispondano alle inclinazioni personali di ciascuno, così da poter
valorizzare l’individuo e permettergli di affrontare una realtà così complessa.
Citate le finalità specifiche della scuola:
saperi e linguaggi di base
strumenti di pensiero per selezionare
informazioni
strumenti per guidare i propri itinerari personali
autonomia di pensiero partendo da formativi
concreti
2 – CENTRALITA’ DELLA PERSONA
3 – PER UNA NUOVA CITTADINANZA
Doppia linea formativa:
Verticale: formazione continua per tutto l’arco della vita
Orizzontale: collaborazione tra scuola e extrascuola (famiglia in primis)
Compito ancora più importante, data la sempre maggiore difficoltà delle famiglie nello svolgimento
del proprio ruolo La scuola non è dunque luogo parziale, ma al suo interno raccoglie le istanze ed i
bisogni anche delle componenti sociali che vivono una crisi educativa.
COMPITO STRUTTURALE, non risposta ad emergenze.
Attrice di questo processo è l’autonomia scolastica che consente il raccordo con le realtà locali.
Attività di collaborazione continua e strutturata con agenzie educative e territoriali.
Emerge ancora “l’unicità e la singolarità dell’identità culturale di ogni studente”
“La promozione e lo sviluppo di ogni persona stimola in maniera vicendevole la promozione e lo
sviluppo delle altre persone: OGNUNO IMPARA MEGLIO NELLA RELAZIONE CON GLI ALTRI.
Non basta convivere nella società, ma questa stessa società bisogna crearla continuamente
insieme”
Dal gruppo classe, palestra di democrazia, verso la costruzione di “collettività più ampie e
composite” al di là di confini nazionali o europei... Villaggio globale?
Obiettivo è la costruzione di una cittadinanza coesa e vincolata ai valori fondanti della tradizione
nazionale.
Tradizione nazionale > Costituzione, con i suoi valori fondanti:
Principio personalista, Principio di laicità, Principio pluralista, Principio lavorista, Principio democratico,
Principio di uguaglianza, Principio solidarista, Principio dell’unità e indivisibilità della Repubblica, Principio
autonomista, Principio internazionalista, Principio pacifista.
Con il richiamare i valori costituzionali si coniuga la formazione del cittadino italiano come cittadino
europeo e del mondo.
NOTE su “PER UN NUOVO UMANESIMO”:
“L’elaborazione dei saperi necessari per comprendere l’attuale condizione dell’uomo planetario (...) è
dunque la premessa indispensabile per l’esercizio consapevole di una cittadinanza nazionale”
Ancora si ribadisce la necessità di padroneggiare conoscenze, strumenti e linguaggi in continua evoluzione
per poter esercitare il diritto di cittadinanza.
Il sapere, la competenza, il possesso di strumenti di base non ha a che fare con una padronanza culturale
astratta, ma serve per poter contribuire al progresso collettivo e per potersi muovere concretamente nelle
diverse complessità sociali.
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