Apriamo una radio portatile e guardiamo che c’è dentro Una antenna, che cattura le onde elettromagnetiche (ma non saranno pericolose?) Vari componenti elettronici: transistori, resistori, condensatori e altri oggetti disposti su una basetta di plastica, che costituiscono dei circuiti. Fra cui il circuito risonante, che seleziona la frequenza della stazione radio che vogliamo ascoltare grazie a un condensatore variabile, un circuito oscillatore, un miscelatore e vari circuiti amplificatori: alcuni a radiofrequenza, altri audio, i quali comandano un piccolo altoparlante (come funziona?) C’è anche una pila che alimenta la radio (Da quanti volt? Quanta corrente deve fornire? E la potenza quant’è?) E la scatola esterna, che funzione potrebbe avere? (è una cassa armonica, ma che significa?) DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 1 Sosta di riflessione sull’approccio didattico dal concreto all’astratto, spunti dagli oggetti di uso comune, individuazione di collegamenti fra i vari capitoli delle Fisica la Fisica è alla base delle tecnologie che usiamo comunemente delle novità che a volte impauriscono delle innovazioni che cambiano il volto alla società umana pensate soltanto al microprocessore (introdotto dal fisico italiano Federico Faggin) Cerchiamo di capire come funzionano le cose perchè questo riguarda tutti non soltanto gli eventuali futuri fisici o ingegneri e sopratutto deve condurre a capacità critiche nei confronti dei problemi su cui c’è dibattito (mucca pazza, uranio impoverito, elettrosmog, centrali nucleari, effetto serra, .......) perchè in democrazia tutti sono chiamati a delle scelte, possibilmente ragionate e motivate DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 2 Torniamo alla nostra radio Per quale tipo di onde radio, e di quale frequenza, è fatta questa radio? Ci sono altre radio, per altri tipi di onde radio? Modulazione di ampiezza, onde attorno a 1 MHz Modulazione di frequenza, onde attorno a 100 MHz A che frequenze funziona la Tv? E i telefonini? Queste onde variamente modulate si ottengono modulante un’onda portante di ampiezza e frequenza fissa (da sola non porta informazione) Nella modulazione di ampiezza lo spettro ha la forma in figura: la portante (una riga) e due bande laterali (che trasportano l’informazione) frequenza Facciamo un po’ d’ordine rappresentando tutti questi oggetti in uno schema a blocchi, che ci permetta di seguire il flusso dei segnali onde radio oscillatore suoni circuito mescolatore ampl. medie accordato frequenze amplif. audio altoparlante Una radio “a galena” è assai più semplice .... Come funziona? DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 3 L’antenna è una bobina avvolta su un nucleo magnetico funziona in base alla legge di Faraday-Neumann Questa bobina è un’induttanza e ha in parallelo un condensatore variabile, formando un circuito risonante LC (con che valore di Q? ) ricordiamo che Q = L/R ma anche che definisce la larghezza di banda e qual è la banda che ci interessa? Q = / In generale: antenne “magnetiche”: spire o bobine antenne “elettriche”: fili più o meno rettilinei Ai capi del circuito accordato c’e’ la tensione indotta: un segnale a radiofrequenza, diciamo a 1 MHz (se così abbiamo scelto, manovrando il condensatore variabile) Poi c’e’ un oscillatore, che produce un segnale, diciamo a 1,5 MHz (la sua frequenza è controllata dallo stesso condensatore variabile di sintonia, più precisamente da un’altra sezione di esso, e quindi va appresso alla frequenza selezionata dal circuito risonante) I due segnali (quello selezionato dal circuito risonante e quello prodotto dall’oscillatore locale) vanno a mescolarsi in un circuito nonlineare DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 4 Che succede quando f1 batte con f2? Si producono le frequenze f1 - f2, f1 + f2 , etc. .... Qui la frequenza differenza ha valore costante (perchè?) e viene amplificata dai circuiti a media frequenza (alla frequenza fissa di 0,5 MHz) Un diodo rivelatore (è il secondo circuito nonlineare che incontriamo) riporta a bassa frequenza il segnale a media frequenza, in banda audio riproducendo così l’onda del segnale che nel trasmettitore era andato a modulare la portante. Il segnale audio viene amplificato e poi applicato all’altoparlante, la cui membrana fa vibrare l’aria Bilancio energetico Cosa entra? Cosa esce? La radio è un dispositivo attivo o passivo? DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 5 Le leggi fondamentali dei circuiti sono le leggi di Kirchoff che rappresentano condizioni di equilibrio (ma perchè non usiamo direttamente le equazioni di Maxwell?) i=0 1) In ciascun nodo: dove le correnti i sono quelle che entrano nel nodo (tutte o qualcuna?) v=0 2) In qualsiasi circuito chiuso: dove le tensioni v sono le differenze di potenziale ai capi degli elementi che costituiscono il circuito chiuso Elementi passivi fondamentali (ma perchè son detti passivi?) resistori condensatori induttori i=v/R i = C dv/dt i = (1/L) v dt (corto ad alta frequenza, ma ...) (corto in continua, ma aperto ...) e ci sono pure i trasformatori: che fanno? a che servono? perchè la corrente è distribuita in alternata? (storia di Edison) sono elementi lineari: che significa? principio di sovrapposizione degli effetti verifica sperimentale della linearità resistori in serie e in parallelo condensatori in serie DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 6 Dispositivi a semiconduttore è una famiglia straordinariamente ricca Diodi a giunzione in prima approssimazione fanno passare la corrente solo in un senso più esattamente per essi vale la legge di Shockley: i = io [exp(v/VT) – 1] dove io è la corrente inversa (piccolissima) e VT = kT/q la curva caratteristica (corrente-tensione) di un diodo è una curva esponenziale che passa per l’origine i v Transistori bipolari hanno tre elettrodi (chiamati: collettore C, base B ed emettitore E) sono fatti di due giunzioni che interagiscono fra loro se sono ben polarizzati (una giunzione accesa, l'altra spenta) allora amplificano una corrente elettrica La corrente che entra nel collettore è 50-200 volte quella che entra nella base (questo fattore di guadagno si chiama o hfe) questo è il punto chiave, essenziale DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 7 Mettiamo un resistore R in serie a un diodo e colleghiamoli a una pila V a seconda di come è disposto il diodo, avremo: i = io (sono valori piccolissimi, nanoampere o meno ancora) i = (V – 0,7)/R (0,7 volt e’ una ragionevole approssimazione per la caduta ai capi di un diodo acceso) E se di diodi ce ne mettiamo due? Altri circuiti a diodi Impiego come rettificatori, alimentatori, tester, ecc. La caduta ai capi di un diodo in conduzione diminuisce di circa 2 mV / C ci si può fare un termometro Certi diodi (LED), fatti con materiali diversi dal silicio, in conduzione emettono luce: sostituiranno le lampadine usuali (che rendimento hanno le lampadine a incandescenza?) Quando la luce investe un diodo a giunzione questo si comporta come una cella solare o cella fotovoltaica (effetto fotoelettrico interno) scorre una corrente direttamente proporzionale all’illuminazione Le celle solari forniscono energia a un carico esterno (la curva i-v resta uguale, ma si sposta in basso, non passa più per l’origine) i rendimento basso: 10-20% perchè? v zona attiva spiegato dalle vicende dei fotoni dello spettro solare, sventuratamente non monocromatico prospettive, costi, energy payback time DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 8 collettore Passiamo a occuparci di un transistore base (quello disegnato è detto NPN, perchè.....) emettitore dove stanno i due diodi? uno fra base ed emettitore (normalmente acceso), l’altro fra base e collettore (normalmente spento, ma attraversato da una corrente stabilita dall’altro diodo) Funziona questo circuito? No RC RB + pila 9 volt Perchè no? (guardiamo come sono polarizzati i due diodi del transistore) E questo, invece? perchè funziona? 200 k IB IC 1 k Calcoliamo le correnti pila 9 volt IB (9 – 0,7) / 200 k 41 A e se il guadagno in corrente è 100 IC IB 4,1 mA Calcoliamo anche la tensione del collettore VC 9 – 1 k . 4,1 mA 5 volt DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 9 Un transistore può funzionare come amplificatore (se polarizzato opportunamente, come nel circuito di prima) di solito interessa il guadagno di tensione, fra base e collettore ora sappiamo che il dispositivo amplifica certamente la corrente la tensione del segnale sulla base è il prodotto della corrente di segnale, che scorre nella base, per la resistenza d’ingresso Rin (tipicamente migliaia di ohm) la tensione del segnale al collettore è il prodotto della corrente di segnale, che scorre nel collettore, per la resistenza di carico RC , che ci mettiamo noi Sicchè A = - RC / Rin Se RC = 1 k, Rin = 1 k e =100, allora A - 100 Un transistore può funzionare anche come interruttore la cosa è ancora più semplice Se la tensione V è abbastanza positiva farà scorrere una corrente IB tale da accendere il transistore in modo che la corrente IC sia tanto V intensa da portare VC circa a zero (interruttore chiuso) IC IB VC pila Se la tensione V è nulla o negativa, si ha IB = 0 e il transistore è spento, allora IC = 0 e la tensione VC si porta al valore dell’alimentazione (interruttore aperto) DF 1_2 - gvp (17 Marzo 2006) 10