InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice PIRFENIDONE Numero 5, 2013 Sconto alle strutture pubbliche sul prezzo ex factory come da condizioni negoziali. dose iniziale va titolata nel corso di un periodo di 14 giorni nel modo seguente: - dal giorno 1 al giorno 7: una capsula, tre volte al giorno (801 mg/giorno) - dal giorno 8 al giorno 14: due capsule, tre volte al giorno (1602 mg/giorno) - dal giorno 15 in poi: tre capsule, tre volte al giorno (2403 mg/giorno) Il farmaco va assunto intero e con il cibo per ridurre la possibilità di nausea e capogiri. Per gli opportuni aggiustamenti posologici ed altre considerazioni in determinate condizioni cliniche (problemi epatici, reazioni di fotosensibilizzazione ed eruzioni cutanee, vertigini, perdita di peso, ecc.) vedi Esbriet® – Riassunto delle caratteristiche del prodotto1. Data dell’autorizzazione europea (procedura Controindicazioni - Compromissione grave della Codice ATC: L04AX05 Esbriet® - InterMune Farmaco orfano Confezioni e costo 63 cps 267 mg – EF 634,50 € (IVA esclusa); PP 1047,19 € (IVA inclusa) 252 cps 267 mg – EF 2538 € (IVA esclusa); PP 4188,75 € (IVA inclusa) centralizzata): 28 febbraio 2011 funzionalità epatica o renale Classificazione ai fini della rimborsabilità – IL NOSTRO GIUDIZIO Classe H e dispensazione da parte delle farmacie dei centri individuati dalle Regioni e dalle Province autonome. In base ai dati di due studi condotti in soggetti con IPF lieve-moderata, l’efficacia del pirfenidone appare alquanto modesta sul piano clinico, non in grado di modificare mortalità, progressione della malattia, decessi, trapianti di polmone, ospedalizzazioni per problemi respiratori. Notevoli sono gli eventi avversi, talora anche gravi. Il ruolo del farmaco nel trattamento della IPF, al momento non definito, è assai discutibile. Ai fini delle prescrizioni a carico del SSN i centri utilizzatori, specificatamente individuati dalle regioni, dovranno compilare la scheda raccolta dati informatizzata di arruolamento, che indica i pazienti eleggibili, e la scheda di follow-up, e applicare le condizioni negoziali secondo le indicazioni pubblicate sul sito dell'Agenzia, piattaforma web - all'indirizzo https://www.agenziafarmaco.gov.it/registri/ e che costituiscono parte integrante della determinazione AIFA. Il farmaco è rimborsato dal SSN solo se si è dimostrato in grado di apportare un reale beneficio clinico (payment by results). Classificazione ai fini della fornitura Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibile al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri e di specialista pneumologo (RNRL). Indicazione - Trattamento della fibrosi polmonare idiopatica (IPF, idiopathic pulmonary fibrosis) da lieve a moderata in adulti. Il trattamento deve essere iniziato e monitorato da medici specialisti esperti nella diagnosi e nel trattamento della IPF1 Posologia e modalità di somministrazione – La dose giornaliera di mantenimento raccomandata di pirfenidone è di tre capsule da 267 mg tre volte al giorno, assunte con il cibo, per un totale di 2403 mg/giorno. La Background Fibrosi polmonare idiopatica - L’IPF è la forma più comune di patologia polmonare interstiziale. E’ una patologia rara, progressiva, irreversibile, invalidante, ad esito fatale2,3, in aumento negli ultimi anni, con un’incidenza stimata in 30–40 casi ogni 100.000 abitanti4, anche se il numero delle diagnosi è probabilmente inferiore al numero di soggetti colpiti. Si calcola che nel mondo siano affetti da IPF circa 5 milioni di persone. La patologia è prevalentemente caratterizzata da fibrosi del tessuto polmonare interstiziale con riduzione del volume polmonare e progressivo declino della funzionalità dei polmoni. La modificazione della capacità vitale forzata mostra consistentemente di essere un forte predittore di mortalità. Nella maggior parte delle persone i sintomi si manifestano dopo i 50 anni, la prognosi è infausta, il tempo di sopravvivenza mediano è di 2-5 anni dal momento della diagnosi. La malattia colpisce in percentuale lievemente maggiore gli uomini rispetto alle donne. I pazienti affetti soffrono di dispnea progressiva, tosse non produttiva, e periodi di esacerbazione della malattia5, durante i quali spesso 1 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 si manifestano i decessi, talora quale risultato di infezione, embolia polmonare, insufficienza cardiaca. giorno) era stato previsto per valutare un’eventuale dose-risposta del farmaco7. Non esistono cause riconosciute della IPF, anche se fattori di rischio quali fumo, fattori ambientali e storia familiare sono stati associati alla malattia. Studi recenti suggeriscono che la IPF si sviluppa in seguito a danno cronico delle cellule epiteliali interstiziali, alterata capacità di riparazione e progressiva fibrosi2,3. Nel PIPF-006 sono stati arruolati 344 pazienti, di cui 171 assegnati al gruppo pirfenidone, 2403 mg/die, e 173 a placebo7. Non esistono al momento trattamenti farmacologici in grado di stabilizzare o rallentare la IPF, aumentando la durata della sopravvivenza. Di solito si utilizzano terapie con corticosteroidi o altri immunosoppressori, senza prove di efficacia dimostrata. Alcune raccomandazioni, peraltro originate da studi di non alto livello, suggeriscono una terapia con corticosteroidi soltanto in caso di esacerbazioni della IPF. Il trapianto del polmone mostra di migliorare la sopravvivenza: il 40% - 50% dei pazienti trapiantati sono ancora vivi dopo 5 anni. I criteri per decidere se ricorrere o meno al trapianto non sembrano godere un consenso unanime6. In pratica, il trattamento della IPF si sforza di conservare al meglio la qualità di vita del paziente, in particolare con la kinesiterapia respiratoria e l’ossigenoterapia continua nei pazienti in ipossia. Il pirfenidone, designato come medicinale orfano per il trattamento della IPF, è il primo farmaco ad essere autorizzato per questa condizione. I1 suo meccanismo d'azione non è del tutto stabilito, anche se il prodotto è classificato come immunosoppressore. Efficacia La valutazione clinica di efficacia e di sicurezza del pirfenidone è stata attuata secondo il programma CAPACITY, comprendente due studi clinici7, praticamente identici, denominati PIPF-004 e PIPF-006. Metodologia: Studi di fase III, randomizzati in doppio cieco, controllati verso placebo, di una durata minima di 72 settimane7. End point primario: Variazione percentuale della CVP predittiva nei gruppi pirfenidone e placebo all’inclusione e dopo 72 settimane di trattamento7. Principali end point secondari (valutati alla settimana 72 di trattamento): variazione in valore assoluto della CVF in rapporto al valore basale all’inclusione La variazione è misurata secondo i seguenti criteri: - aggravamento grave: peggioramento della CVFp ≥ 20% o decesso o trapianto polmonare - aggravamento moderato: peggioramento della CVFp < 20% ma ≥ 10% - aggravamento lieve: peggioramento della CVFp < 10% ma ≥ 0% - miglioramento lieve: miglioramento della CVFp > 0% ma < 10% - miglioramento moderato: miglioramento della CVFp ≥ 10% sopravvivenza libera da progressione, definita come andamento fino alla comparsa di uno dei seguenti eventi: decadimento in valore assoluto del 10% della CVF predittiva, peggioramento in valore assoluto del 15% della DLco o decesso7; variazione, in rapporto al valore basale, della distanza percorsa durante il test del cammino in 6 minuti (6MWT)7 Nota: Il decadimento della CVF >10% è stato stabilito come soglia internazionale; per quanto arbitraria è l'unica disponibile, per cui i pazienti nei quali la riduzione di CVF in 6 mesi è <10% vanno considerati come responder positivamente alla terapia. Principali criteri di inclusione: Soggetti di età compresa tra 40-80 anni, con una IPF diagnosticata nel corso di 48 mesi precedenti, capacità vitale forzata (CVF) predittiva ≥ 50% del valore teorico e capacità di diffusione polmonare (DLco) ≥ 35% del valore predetto, senza miglioramento della gravità della IPF nel corso dell’anno precedente l’inclusione negli studi. Gli studi sono stati condotti complessivamente su 779 soggetti (età media: 67 anni), con IPF accertata mediante diagnosi clinica, radiografica e/o con biopsia in caso di incertezza, senza evidenza o sospetto di diagnosi alternativa di patologia interstiziale polmonare, e dimostrata progressione della malattia7 Nello studio PIPF-004 sono stati arruolati 435 pazienti, di cui 174 assegnati al gruppo pirfenidone 2403 mg/die, 87 a pirfenidone 1197 mg/die, 174 a placebo. Il gruppo trattato con la dose minore pirfenidone (1197 mg al 2 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Risultati di efficacia7 End point primario: in Tabella 1 sono riportati i risultati. Tabella 1. End point primario: variazione percentuale della capacità vitale forzata predittiva nel gruppo pirfenidone e placebo all’inclusione e alla settimana 727. Pirfenidone Placebo Differenza assoluta 2403 mg/die Studio PIPF 004 N=174 - FVC basale Studio PIPF 008 (valore di p) N = 174 74,5 - FVC basale 76,2 - a settimana 72* - 8 - a settimana 72* - 12,4 N=171 N = 173 - FVC basale 74,9 - a settimana 72* - 9 - FVC basale 73,1 - a settimana 72* - 9.6 -4,4 (p=0,001) -0.6 (p=0,501) *variazione media alla settimana 72 rispetto al basale A 72 settimane, nello studio PIPF-004, la riduzione della CVF predittiva è stata mediamente dell’8% nel gruppo pirfenidone e del 12,4% nel gruppo placebo, con una differenza assoluta del 4,4% (IC 95% 0,7 – 9,1; p = 0,001)7. Nello studio PIPF-006, non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa della CVF tra gruppi: 9% vs 9,6%, con una differenza assoluta di 0,6%7. Nell’analisi raggruppata degli studi PIPF-004 e PIPF006, la riduzione della CVF è stata dell’8,5% nel gruppo pirfenidone (345 pazienti) e dell’11% nel gruppo placebo (347), con una differenza del 2,5%. Espressa in volume, nello studio PIPF-004 la differenza di declino della FVC a 72 settimane (significativa?)a favore di pirfenidone risulta di 157 ml, e quindi appare piuttosto limitata, specie se si tiene presente che la FVC teorica di un uomo di 180 cm di altezza e di 60 anni è stimata in circa 4500 ml. Va sottolineato che, come avviene in ogni studio clinico, i dati medi osservati nei pazienti trattati con il farmaco sperimentale derivano da quelli che hanno risposto poco o nulla ed altri che hanno risposto in modo soddisfacente. E’ possibile che nel breve periodo si possano classificare i soggetti in responder e nonresponder . End point secondari Nello studio PIPF-004 è risultato statisticamente migliore, nel gruppo pirfenidone, solo il rischio relativo di progressione o di insorgenza di decesso: 0,64 (IC 95%, 0,44 - 0,95; p = 0,023). Nello studio 006 nel gruppo è risultato ridotto, in confronto a placebo, solo il declino della distanza percorsa nel test 6MWT (p < 0,001). Tuttavia, l'importanza di questo end point secondario va interpretato con prudenza a fronte del fatto che in tale studio non è stato raggiunto l'end point primario. End point esplorativi Nessuno dei due studi ha dimostrato benefici statisticamente significativi sulla mortalità per ogni causa nel corso del trattamento (cioè, a partire dalla prima dose di pirfenidone somministrata e 28 giorni dall’ultima dose), anche se entrambi hanno presentano un trend numericamente favorevole al gruppo pirfenidone. Quando è stata valutata la mortalità correlata alla IPF, i risultati della analisi aggregata degli studi 004 e 006 sono risultati statisticamente significativi a favore del pirfenidone, anche se esistono limitazioni a questa analisi, tra l’altro effettuata post hoc8. Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa relativamente all’aggravamento della IPF valutata in termini di frequenza di esacerbazione acuta della malattia, decessi correlati a IPF, trapianti polmonari e ospedalizzazioni per problemi respiratori8. In Tabella 2 sono riportati i risultati riferiti a questi eventi. 3 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Tabella 2. Numero di eventi correlati ad aggravamento della IPF negli studi FIPF 004 e 006 Pirfenidone Placebo 2403 mg/die Hazard Ratio (IC 95% CI); valore di p N di eventi N di eventi (%) (%) N soggetti arruolati 174 174 Aggravamento in N: 26 (14,9) 30 (17,2) - esacerbazione acuta IPF 2 (1,1) 3 (1,7) - trapianto di polmone 2 (1,1) 2 (1,1) 21 (12,1) 24 (13,8) 1 (0,6) 1 (0,6) N soggetti arruolati 171 173 Aggravamento in N: 24 (14) 32 (18,5) per - esacerbazione acuta IPF 2 (1,2) 1 (0,6) - trapianto di polmone 2 (1,2) 2 (1,2) - ospedalizzazione 17 (9,9) 23 (13,3) - decessi correlati a IPF 3 (1,8) 6 (3,5) PIPF-004 per - ospedalizzazione - decessi correlati a IPF 0,84; (0,50 - 14,2); NS PIPF-006 0,73; (0,43 -1,24); NS Sicurezza Eventi indesiderati complessivi dei due studi PIPF 004 e 006 Effetti indesiderati considerati correlati al trattamento sono stati osservati in 314 su 345 pazienti (91%); del gruppo pirfenidone, 2.403 mg/die, e in 240 su 347 (69%) del gruppo placebo1. Eventi indesiderati frequenti1 Sono riportati in Tabella 3 Tabella 3 Principali eventi indesiderati negli studi PIPF 004 e P006 Eventi Pirfenidone 2403 mg/die Placebo (N = 345) (N = 347) Nausea 36,2% 17,3% Diarrea 28,7% 19,3% Dispepsia 19,1% 7,5% Affaticamento 30,1% 20,5% Cefalea 18,8% 16,1% Vertigini 18,3% 10,1% Infezioni alte vie respiratorie 30,7% 29,4% Anoressia 10,7% 3,7% Perdita appetito 8,7% 2,9% Reazioni cutanee, di cui 44,1% 17,9% - fotosensibilizzazione 12,2% 1,7% - rash 32,2% 11,5% 4 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Interruzione del trattamento per effetti indesiderati L’interruzione del trattamento per effetti indesiderati ha riguardato 51 soggetti del gruppo pirfenidone (14,8%) e 30 del gruppo placebo (8,6%). I principali eventi avversi che hanno determinato l’interruzione precoce nel complesso dei soggetti randomizzati degli studi 004 e 006 sono riportati in Tabella 4. Da segnalare l’insorgenza di tre neoplasie vescicali nel gruppo trattato con pirfenidone8. Tabella 4 Interruzione precoce del trattamento negli studi PIPF 004 e 006 Numero di pazienti (%) Pirfenidone 2403 mg/die Placebo (N = 345) (N = 347) N. pazienti che hanno interrotto lo studio 51 (14,8) 30 (8,6) - IPF 10 (2,9) 9 (2,6) - Rash 5 (1,4) 0 - Nausea 5 (1,4) 0 - Cr vescica 3 (0,9) 0 - Reazione fotosensibilità 3 (0,9) 1 (0,3) - Insufficienza respiratoria 3 (0,9) 1 (0,3) - Diminuzione del peso 2 (0,6) 0 Gli eventi avversi che hanno determinato la riduzione del dosaggio o l’interruzione del trattamento in ≥ 2% dei pazienti, e a maggiore incidenza nel gruppo pirfenidone rispetto al gruppo placebo sono riporati nella Tabella 5. Tabella 5. Riduzione del dosaggio di pirfenidone o interruzione del trattamento in ≥ 2% dei pazienti degli studi PIPF 004 e P006 Pirfenidone 1197 Pirfenidone 2403 Placebo mg/die (N = 87) mg/die (N = 345) (N = 347) N pazienti (%) N pazienti (%) N pazienti (%) 160 (46,4) 64 (18,4) Pazienti con qualsiasi evento avverso 37(42,5) Disturbi gastrointestinali 9 (10,3) 65 (18,8) 22 (6,3) Nausea 3 (3,4) 27 (7,8) 7 (2,0) Diarrea 3 (3,4) 18 (5,2) 4 (1,2) Vomito 4 (4,6) 14 (4,1) 3 (0,9) Dispepsia 1 (1,1) 8 (2,3) 0 Disturbi di tipo generale 7 (8,0) 21 (6,1) 6 (1,7) Affaticamento 2 (2,3) 15 (4,3) 3 (0,9) Astenia 3 (3,4) 3 (0,9) 0 Epatici 4 (4,6) 24 (7,0) 10 (2,9) Aumento ALT 0 7 (2,0) 1 (0,3) Aumento AST 0 7 (2,0) 1 (0,3) Aumento GGT 3 (3,4) 5 (1,4) 2 (0,6) Disturbi Sistema Nervoso 6 (6,9) 16 (4,6) 6 (1,7) Cefalea 2 (2,3) 6 (1,7) 0 Vertigini 2 (2,3) 2 (0,6) 2 (0.6) Cute 16 (18,4) 69 (20,0) 9 (2,6) Rash 9 (10,3) 40 (11,6) 5 (1,4) Reazioni fotosensibilità 4 (4,6) 17 (4,9) 1 (0,3) Prurito 2 (2,3) 5 (1,4) 1 (0,3) 5 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Interazioni con altri medicinali Il pirfenidone viene principalmente metabolizzato da CYP 1A2 del citocromo P450. Gli inibitori di tale isoenzima possono pertanto determinare una esposizione a un sovradosaggio del farmaco: ad esempio, il succo di pompelmo è associato all'inibizione di CYP1A2 e deve essere evitato durante il trattamento con pirfenidone, così come la fluvoxamina, certi fluorochinoloni, amiodarone, la maggior parte dei macrolidi, ecc1. (idem scheda tecnica). E’ da prevedere che gli induttori enzimatici possano accelerare l’eliminazione del pirfenidone, diminuendo i suoi effetti. Numero 5, 2013 concessione generosa, in quanto esso si fonda su una analisi retrospettiva dei pazienti responder a test di distanza percorsa in 6 minuti (…). Viceversa, col pirfenidone sono stati dimostrati aumenti di effetti indesiderati a livello gastrointestinale e cutaneo, così come interruzioni del trattamento a causa di eventi avversi (“Orphan Drug. Pirfenidone (Esbriet)…wenn der Nutzen gesetzlich verondnet wird” Arznei-Telegram 2012; 43 (4):33-34 Riferimenti Bibliografici 1. http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_Product_Information/human/002154/WC500103049.pdf 2. Piano di gestione del rischio E’ stato previsto dall’EMA al fine di raccogliere dati aggiuntivi concernenti tutti i pericoli per la sicurezza identificati e potenziali, e per informazioni mancanti significative1. In particolare dovranno essere monitorati possibili eventi riguardanti reazioni di fotosensibilità e rash cutanei, gli enzimi epatici, le vertigini, la perdita di peso, i disturbi gastrointestinali, l’affaticamento e certe interazioni medicamentose. Taniguchi H et al. Pirfenidone in idiopathic pulmonary fibrosis. Eur Resp J 2010; 35:821-829 3. Ryu JH et al. Advances in the management of idiopathic pulmonary fibrosis. Medicine Reports 2010; 2:1-4 4. http://www.osservatoriomalattierare.it/fibrosi-polmonareidiopatica-ipf 5. King TE et al. Idiopathic pulmonary fibrosis. Lancet. 2011; ;378: 1949-61 6. Raghu G et al. An official ATS/ERS/JRS/ALAT statement: idiopathic pulmonary fibrosis: evidence-based guidelines for diagnosis and management. Am J Respir Crit Care Med. 2011;183:788-824 Costo Alla terapia di mantenimento alla dose giornaliera di 2403 mg (9 capsule da 267 mg), il costo EF è di circa 90 €/die e di circa 2.700 € al mese. Alle strutture pubbliche la ditta deve effettuare uno sconto sul prezzo di vendita EF del farmaco, che sarà rimborsato dal SSN solo se si è dimostrato in grado di apportare un reale beneficio clinico (Payement by results). 7. Noble PW et al. Pirfenidone in patients with idiopathic pulmonary fibrosis (CAPACITY): two randomised trials. Lancet 2011; 377:1760-9 8. Pirfenidone - US FDA. Center for Drug Evaluation and Research. NDA 22-535- In http://www.fda.gov/downloads/AdvisoryCommittees/Committees MeetingMaterials/Drugs/PulmonaryAllergyDrugsAdvisoryCommittee/UCM203081.pdf Glossario Decisione della Regione Veneto La prescrivibilità di pirfenidone è stata concessa a quattro centri pneumologici: Verona, Vicenza, Padova e Treviso. Visto dagli altri (Francia) Nei soggetti affetti da IPF lieve-moderata, i due studi disponibili suggeriscono che il pirfenidone non è in grado di ridurre la progressione della malattia o migliorare la sopravvivenza. In contrasto, espone a numerosi effetti indesiderati, talora gravi. E’ meglio focalizzare l’attenzione su un intervento di supporto e a un trattamento sintomatico minuzioso del paziente (Rev Prescrire 2012; 12(350)888-891). Capacità vitale forzata (FVC): Volume totale d’aria che il paziente è in grado di espirare in maniera forzata partendo da una profonda inspirazione. Il paziente inspira a fondo ed espira il più forte possibile tutta l’aria dei suoi polmoni nello spirometro. Si confrontano i risultati della spirometria a valori teorici o predittivi, definiti in base a età, sesso, corporatura, gruppo etnico del paziente. La FVC% esprime la percentuale di FVC in rapporto a questo valore predetto. Capacità di diffusione polmonare del CO (DLCO). E’ la capacità di un gas di passare dall’aria all’interstizio dei polmoni e, da qui, di raggiungere il sangue. Per attuare tale misurazione, si ricorre all’uso del monossido di carbonio misurando la capacità della membrana alveolo-capillare di assorbire tale gas il in seguito ad un singolo atto inspiratorio di 10 secondi (Germania) L’Institut für Qualität und Wirtschaftlichkeit im Gesundheitswesen (IQWiG ritiene che questo farmaco (pirfenidone) offra un leggero vantaggio (…), il che, a nostro parere, è una 6 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 CEFTAROLINA FOSAMIL Codice ATC: J01DI02. Cefalosporina per uso sistemico Zinforo®- AstraZeneca grandi volumi potrebbe creare un serio problema, si utilizzano sacche da 50 o 100 ml2 Posologia 600 mg ogni 12 ore mediante infusione Sconto obbligatorio alle strutture pubbliche sul prezzo ex factory come da condizioni negoziali endovenosa di 60 minuti. La durata raccomandata del trattamento delle infezioni della cute e dei tessuti molli va da 5 a 14 giorni; da 5 a 7 giorni quella della polmonite acquisita in comunità2. Qualora la clearance della creatinina sia > 30 e ≤ 50 ml/minuto, la dose va ridotta a 400 mg ogni 12 ore. I dati disponibili sono insufficienti per formulare raccomandazioni in merito all’aggiustamento della dose per pazienti con insufficienza renale grave (CrCL ≤ 30 ml/min) e nefropatia allo stadio terminale, inclusi i soggetti sottoposti a emodialisi2. Data dell’autorizzazione europea (procedura Background Confezione e prezzo 10 flaconcini 600 mg - polvere per soluzione infusionale endovenosa Prezzo ex factory (IVA esclusa): € 546,28. Prezzo al pubblico (IVA inclusa): € 901,58 centralizzata): 23 agosto 2012. Determina AIFA1: 1 agosto 2013 Classificazione ai fini della rimborsabilità H Classificazione ai fini della fornitura Osp Medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, utilizzabile esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile. Prevista scheda di monitoraggio su template AIFA per la prescrizione di ceftarolina nella polmonite acquisita in comunità1. Indicazioni Trattamento negli adulti di infezioni complicate della cute e dei tessuti molli e di polmonite acquisita in comunità2 Controindicazioni Ipersensibilità alla classe delle cefalosporine. Ipersensibilità immediata e grave (es. reazione anafilattica) a qualsiasi altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (es. penicilline o carbapenemi)2 Modalità di somministrazione La polvere di ceftarolina fosamil va ricostituita con 20 ml di acqua sterile per preparazioni iniettabili e la soluzione risultante, dopo agitazione, è introdotta in una sacca o in un flacone di liquido per infusione (fisiologica, glucosata 5%, glucosata 2,5% + fisiologica 0,45%, Ringer lattato). Normalmente, per la preparazione dell'infusione, si usa una sacca da 250 ml e solo in pazienti particolari, per i quali la somministrazione di Le infezioni complicate della cute e dei tessuti molli sono rappresentate da svariate entità cliniche, le cui caratteristiche (sede, condizioni di insorgenza, agente eziologico, prognosi) variano dalle ulcere e ferite infette, ascessi, erisipela e piede diabetico, a forme più gravi quali dermoipodermite batterica e fascite necrotizzante. Il concetto di infezione complicata, derivato da indicazioni della Food and Drug Administration3, fa riferimento a infezioni che coinvolgono tessuti molli profondi o richiedono un intervento chirurgico significativo (ulcere infette, ustioni, ascessi maggiori) oppure quelle secondarie ad altra patologia che rendono complicata la risposta terapeutica (ad esempio, pazienti diabetici o immunocompromessi). Queste definizioni sono state riviste nel 20124 ed è stato introdotto il concetto di infezione acuta della cute e di strutture cutanee quando è colpita una superficie minimale (rossore, edema o indurimento di una superficie minima di 75 cm2), associata a segni generali o coinvolgimento linfonodale. Il carattere di gravità di questa patologia si colloca tra quella dell’erisipela ospedalizzata (mortalità <0,5%) e quella della fascite necrotizzante, una vera emergenza medico-chirurgica, associata ad una morbidità e mortalità rilevanti (mortalità intorno al 30%). Streptococchi e stafilococchi (resistenti o no alla meticillina) sono i germi più di frequente implicati. Nel caso di una infezione nosocomiale, lo stafilococco è il patogeno più comune, con una elevata frequenza di S. aureus meticillino-resistente. Il trattamento di base di queste infezioni si basa sull’antibioticoterapia, talora associata ad intervento chirurgico. Il trattamento antibiotico è spesso guidato da risultati batteriologici. Quando la gravità dell’infezione giustifica il ricovero ospedaliero e una terapia antibiotica per via endovenosa, la scelta empirica iniziale dipende dalla epidemiologia delle resistenze batteriche o da eventuali elementi clinici che 7 PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice orientano verso una infezione da germi multipli. Come antibiotici di prima scelta sono spesso utilizzate una penicillina resistente alle penicillinasi (cloxacillina, oxacillina), l'associazione amoxicillina + acido clavulanico, o una cefalosporina. Altri antibiotici, come vancomicina o linezolid, o i carbapenemi, rappresentano alternative in caso di resistenza batterica e loro scelta si basa soprattutto sui dati batteriologici5. La polmonite comunitaria è una patologia che insorge in pazienti non ospedalizzati, o ricoverati in ospedale da meno di 48 ore, o residenti in una casa di riposo o simile da più di 14 giorni dall’insorgenza dei sintomi6. In base a criteri epidemiologici e clinici è distinta in quattro sottogruppi: - pazienti ambulatoriali, <65 anni, senza comorbidità; - pazienti ambulatoriali, > 65 e / o con comorbidità; - pazienti che devono essere ospedalizzati; - pazienti ospedalizzati in reparti di cure intensive/rianimazione. La gravità della polmonite è stabilita sulla base di dati clinici e di laboratorio. L'eziologia e la gestione variano a seconda del sottogruppo a cui appartiene il paziente. Il carattere empirico della terapia antibiotica è la regola, tanto a livello ospedaliero che ambulatoriale. Deve essere iniziata non appena è stata fatta la diagnosi, idealmente entro 4 ore. Quando possibile, è da preferirsi la via orale. Il paziente deve avere una rivalutazione sistematica dopo 48-72 ore. Il trattamento antibiotico deve tenere in considerazione i batteri più frequentemente coinvolti e/o responsabili di mortalità elevata, quali Streptococcus pneumoniae, Hemofilus influenzae, e i batteri cosiddetti atipici, quali Mycoplasma pneumoniae e Chlamidia pneumoniae. Talvolta è chiamato in causa lo Staphylococcus aureus. Certe polmoniti gravi sono dovute a legionelle o a bacilli Gram-negativi5,7. InfoFarma Numero 5, 2013 _____________________________________________________________________ In assenza di elementi batteriologici in grado di orientare l’antibioticoterapia per via endovenosa, non esiste una consensualità sull’antibiotico di scelta da utilizzare. British Thoracic Society raccomanda una betalattamina di largo spettro, come l’associazione amoxicillina + acido clavulanico, o una cefalosporina di 2a o 3a generazione (cefuroxima, cefotaxima, ceftriaxone), talora in associazione con un macrolide. Quando è in gioco una prognosi vitale, è più probabile una polmonite da legionella, e la scelta si orienta su un fluorochinolone5,7.Vancomicina, linezolide, carbapenemi sono opzioni in caso di apparente resistenza al trattamento empirico iniziale o in base ai dati batteriologici5,7. Ceftarolina fosamil è un profarmaco che, dopo somministrazione, è assai rapidamente e completamente metabolizzato a ceftarolina, betalattamico della famiglia delle cefalosporine, in grado di inibire la sintesi della parete cellulare dei batteri. In vitro, il farmaco si è dimostrato attivo contro cocchi gram-positivi, come streptococchi e stafilococchi, compreso Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, batteri Gram-negativi, come Haemophilus influenzae, Escherichia coli, Klebsiella pneumonite, alcuni enterobatteri e alcuni batteri anaerobici. Ceftarolina non è attiva contro ceppi di Enterobacteriaceae che producono betalattamasi a spettro esteso, Pseudomonas aeruginosa, Legionella spp, Mycoplasma spp, Proteus spp e batteri cosiddetti atipici2. Efficacia Infezioni complicate della cute e dei tessuti molli Il dossier clinico si basa su due studi controllati di fase III, di uguale disegno (CANVAS 1 e CANVAS 2), in cui sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di ceftarolina verso vancomicina associata ad aztreonam, in pazienti adulti ospedalizzati con infezione complicata della cute e dei tessuti molli, necessitanti di antibiotici per via endovenosa per almeno 5 giorni8,9. Le principali caratteristiche e i risultati di questi due studi sono riportati nella Tabella 1. Il loro obiettivo era di dimostrare la non inferiorità (soglia 10%) della ceftarolidina verso vancomicina/aztreonam nelle percentuali di guarigione clinica, definita come risoluzione completa di tutti i segni e sintomi basali dell’infezione o un miglioramento tale che nessun ulteriore trattamento antimicrobico fosse necessario alla visita di controllo (8-15 giorni dopo l'ultima dose somministrata)8,9. I pazienti inclusi erano per lo più affetti da dermoipodermite non necrotizzante, ascesso o ferita infetta. In entrambi gli studi è stata dimostrata la non inferiorità della ceftarolina rispetto all’associazione vancomicina/aztreonam. 8 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Tabella 1. Disegno e risultati degli studi CANVAS 1 e CANVAS 2 in soggetti con infezione complicata della cute e dei tessuti molli8,9 Studio Schema terapeutico - Ceftarolina IV: 600 mg ogni 12 ore CANVAS 1 Studio controllato di non inferiorità (soglia Δ 10%), randomizzato, doppio cieco Numero pazienti % guarigione a 8-15 gg dalla fine trattamento* 353 86,6% 349 85,6% 348 85,1% 346 85,5% versus - Vancomicina 1g + aztreonam 1 g ogni 12 ore Durata del trattamento: 5 – 21 giorni - Ceftarolina IV: 600 mg ogni 12 ore CANVAS 2 Studio controllato di non inferiorità (soglia Δ 10%), randomizzato, doppio cieco versus - Vancomicina 1g + aztreonam 1 g ogni 12 ore Durata del trattamento: 5 – 21 giorni Nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del trattamento (criterio principale di valutazione). Polmonite acquisita in comunità Efficacia e sicurezza della ceftarolina nel trattamento della polmonite acquisita in comunità sono state valutate in due studi controllati di fase III (FOCUS 1 e FOCUS 2), di uguale disegno, policentrici, di non inferiorità (soglia 10%), condotti in pazienti adulti necessitanti di ricovero in ospedale e di trattamento antibiotico per endovena10-12. Il criterio principale di valutazione di efficacia era la guarigione clinica per risoluzione completa dei segni e sintomi clinici dovuti all’infezione o un miglioramento tale per cui non era necessario un ulteriore trattamento antibiotico10-12. Tale criterio era valutato 8-15 giorni dalla fine del trattamento. Le principali caratteristiche e i risultati di questi due studi sono riportati nella Tabella 2. Tabella 2. Disegno e risultati degli studi FOCUS 1 e FOCUS 2 in soggetti con polmonite acquisita in comunità Studio Schema terapeutico Numero pazienti % guarigione a 8-15 giorni dalla fine trattamento* FOCUS 1 Studio controllato di non inferiorità (soglia Δ 10%), randomizzato, doppio cieco - Ceftarolina IV: 600 mg ogni 12 ore§ 305 83,8% 309 77,7% versus - Ceftriaxone IV 1 g ogni 24 ore§ Durata del trattamento: 5 – 7 giorni FOCUS 2 Studio controllato di non inferiorità (soglia Δ 10%), randomizzato, doppio cieco - Ceftarolina IV: 600 mg ogni 12 ore 317 81,3% 310 75,5% versus - Ceftriaxone IV 1 g ogni 24 ore Durata del trattamento: 5 – 7 giorni * Dif . 6,2 (IC 95% 0,2, 12,6) Dif . 5,9 (IC 95% -1,12,7) Nei pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del trattamento (criterio principale di valutazione). § Più claritromicina per os (2 dosi il giorno 1), come trattamento adiuvante, per una possibile infezione da germe atipico. Se l’infezione da organismo atipico (M. pneumoniae, C. pneumoniae, Legionella spp) era confermata o sospetta, il paziente non era ammesso allo studio. 9 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Le principali caratteristiche demografiche e cliniche erano simili nei gruppi di trattamento dei due studi, così come simile è stata la durata media della terapia antibiotica (media: 6 giorni). S. pneumoniae è stato il patogeno più frequentemente isolato e la maggioranza dei ceppi era sensibile alla penicillina. L’efficacia degli antibiotici confrontati non è risultata statisticamente differente. La non inferiorità di ceftarolina è stata dimostrata nei due studi10-12. infettati da S. aureus meticillino-resistente, aeruginosa o da batterio atipico14. P. Sicurezza Nei quattro studi clinici di fase III condotti, due in soggetti con infezioni complicate della cute e dei tessuti molli e due in pazienti con polmonite acquisita in comunità, sono stati trattati con ceftaridina complessivamente 1305 pazienti adulti e 1301 con farmaci di confronto (vancomicina + aztreonam o ceftriaxone). L'incidenza di eventi avversi è risultata simile (circa il 45-47%) nei differenti gruppi di trattamento di entrambe le indicazioni. L’interruzione del trattamento a causa di eventi avversi è risultata simile nei gruppi di trattamento per ciascuna indicazione (<5%)8-11. In base all’analisi combinata dei risultati di FOCUS 1 e FOCUS 2, la percentuale di guarigione dei pazienti dopo 8 - 15 giorni dalla fine del trattamento (end point primario di valutazione) è risultata leggermente superiore nel gruppo ceftaroline: 82,6% rispetto al 76,6% del gruppo ceftriaxone (p <0,05)12. Tuttavia, in entrambi gli studi, i pazienti sono stati trattati con 1000 mg di ceftriaxone al giorno, senza aggiustamento del dosaggio. Gli esperti dell'Agenzia del Farmaco Europea Le reazioni avverse più comuni, riportate nel ≥ 3% dei (CHMP) hanno tuttavia sottolineato che, secondo le pazienti trattati con ceftaridina, sono state diarrea, linee guida di pratica clinica, la dose raccomandata di cefalea, nausea e prurito, ed erano generalmente di ceftriaxone è di 2000-4000 mg al giorno in caso di entità lieve o moderata2. 13 polmoniti gravi che richiedono l’ospedalizzazione . Nel corso degli studi clinici sull’impiego di ceftaridina, Tale sottodosaggio del ceftriaxone rende irrilevante la sono state identificate le seguenti reazioni avverse piccola differenza osservata nell’analisi combinata5. Da classificate per sistemi d’organo e in base alla tener presente inoltre che i pazienti con prognosi frequenza (molto comune ≥ 1/10; comune (da ≥ 1/100 a peggiore erano esclusi da questi studi: i ricoverati in < 1/10); non comune (da ≥ 1/1000 a < 1/100); raro (da unità di terapia intensiva o con supporto ventilatorio, ≥ 1/10000 a < 1/1000)2 (Tabella 3). quelli con antecedenti di grave malattia polmonare, gli Tabella 3 Frequenza di reazioni indesiderate per classe di sistemi d’organo2 Classe di sistemi d’organo Molto comune Comune Non comune Infezioni e infestazioni Colite da Clostridium difficile Disturbi del sangue e del Anemia, leucopenia, trombocitopenia, allungamento del tempo di protrombina, allungamento del tempo di tromboplastina sistema linfatico parziale attivata, aumento dell’INR Disturbi del sistema Rash cutaneo, prurito immunitario Disturbi del sistema nervoso Cefalea, capogiri Disturbi vascolari Flebite Disturbi gastrointestinali Diarrea, nausea, vomito, dolori addominali Disturbi epatobiliari Aumento transaminasi Disturbi renali e urinari Aumento del livello ematico di creatinina Disturbi sistemici e nel sito di somministrazione Esami diagnostici Anafilassi, ,ipersensibilità (es. orticaria, edema del viso e delle labbra) Piressia, reazioni nel sito di infusione (eritema, flebite, dolore Positività test diretto di Coombs 10 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice In definitiva, gli effetti indesiderati prevedibili della ceftaroline sono quelli delle cefalosporine. Nei quattro studi presi in considerazione8-11, la frequenza di anemie è risultata simile nei gruppi di studio e di confronto (1,2% dei pazienti). Non sono stati segnalati casi di anemia emolitica. Tuttavia, gli esperti dell’FDA hanno raccomandato una sorveglianza particolare, dopo commercializzazione, sul rischio di anemia da ceftaroline e ciò a causa di una più frequenza del test di Coombs positivo con tale farmaco, evocativo di anemie emolitiche: 10,8% dei pazienti rispetto al 4,4% con altri antibiotici14. Anche il tempo di attivazione parziale della tromboplastina è risultato più elevato nei pazienti del gruppo ceftaroline (9,3%) rispetto a quelli del gruppo ceftriaxone (4,8 %). Questa anomalia non ha tuttavia determinato un aumento della frequenza di emorragie13. Costo Il prezzo di 10 flaconcini di ceftaridina 600 mg polvere per infusione endovenosa è 546,28 € ex factory, 901,58 € al pubblico. Il costo della terapia giornaliera in ospedale (prezzo ex factory), utilizzando, come da indicazioni, 1 flaconcino ogni 12 ore, è pari a 109,3 €. In una condizione clinica in cui è giustificato un trattamento per via endovenosa, il costo della terapia con ceftarolina per 6 gg è di €655; di €36con ceftriaxone; €46 con amoxicillina+acido clavulanico; €108 con vancomicina e di €34,4 con aztreonam. Il calcolo è stato fatto sul costo ex factory di prodotti equivalenti. La determina AIFA prevede comunque uno sconto obbligatorio alle strutture pubbliche sul prezzo ex factory di Zinforo® come da condizioni negoziali1. Numero 5, 2013 Visto dagli altri Australia - La ceftarolina non è risultata inferiore a trattamenti di confronto in studi clinici di fase III e fornisce un'altra opzione per i pazienti ospedalizzati con infezioni complicate della cute o con polmonite acquisita in comunità. Si è dimostrata efficace in infezioni causate da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e Streptococcus pneumonite resistente, ma è meno efficace contro alcuni patogeni Gramnegativi. Dovrebbe essere utilizzata solo per le infezioni accertate o fortemente sospettate di essere causate da batteri sensibili. La gestione di scelta degli antibiotici è importante, in particolare in quanto ceftarolina presenta un'attività ad ampio spettro. (Australian Prescriber 2013; 36: 105-7) Francia - Nei soggetti colpiti da polmonite acquisita in comunità o da infezione grave della cute e dei tessuti molli, in cui la severità giustifica un trattamento antibiotico per via endovenosa, non è dimostrato che la ceftarolina sia più efficace di antibiotici utilizzati e provati. Ceftarolina condivide il profilo di eventi avversi delle cefalosporine con, forse, un eccesso di effetti collaterali ematologici e renali. Pertanto conviene restare agli antibiotici già sperimentati (Rev Prescrire 2013; 33:657 1-5). Svezia - La ceftarolina sembra offrire un vantaggio terapeutico nel trattamento di queste infezioni [le infezioni complicate della cute e del tessuto molle], in particolare alla luce del suo profilo di effetti indesiderati più favorevole rispetto a quello di altri antibiotici efficaci contro Staphylococcus aureus resistente alla meticillina (MRSA ). Tuttavia, non vi sono dati sufficienti in pazienti con forme patologiche più gravi, come in caso di setticemia o di immundepressione. Restano anche interrogativi circa l'efficacia della ceftarolina contro MRSA poco sensibili. Ceftaroline non sembra fornire vantaggi terapeutici nel trattamento della polmonite acquisita in comunità in confronto alle cefalosporine già presenti sul mercato. Gli studi mostrano un risultato leggermente migliore per ceftarolina in confronto a ceftriaxone , ma questa differenza non è clinicamente rilevante ( ... ) (Lakemedelsmonograft - Zinforo (ceftarolinfosamil) 12 febbraio 2013, Lakemedelsverket - Medical Products Agency . Sito www.lakemedelsverket. Accesso ottobre 2013 : 4 pagine) 11 InfoFarma PIRFENIDONE e CEFTAROLINA- appendice Numero 5, 2013 Riferimenti bibliografici 1. 9. Determina Agenzia Italiana del Farmaco, 1 agosto 2013 Gazzetta Ufficiale n. 195 del 21.08.13, pag. 32 2. Zinforo® - RCP – In http://www.ema.europa.eu/docs/it_IT/document_library/EPAR_ -_Product_Information/human/002252/WC500132586.pdf 3. Uncomplicated and complicated skin and skin structure infections-developing antimicrobial drugs for treatment- Guidance for Industry –FDA July 1998. Disponibile in: http://www.fda.gov/ohrms/dockets/98fr/2566dft.pdf 4. Food and Drugs Administration (FDA). Guidance for Industry Acute Bacterial Skin and Skin Structure Infections: Developing Drugs forTreatment. Disponibile in: http://www.fda.gov/downloads/Drugs/GuidanceComplianceReg ulatoryInformation/Guidances/ucm071185.pdf La Revue Prescrire Septembre 2013/Tome 33 N° 359: 657-3 6. British Thoracic Society. Guidelines for the Management of Community Acquired Pneumonia in Adults. Thorax 2001; 56 (suppl IV) Marrie TJ et al. Epidemiology, pathogenesis, and microbiology of community-acquired pneumonia in adults. UpToDate – Waltham 2013. In http://www.uptodate.com/contents/epidemiology-pathogenesisand-microbiology-of-community-acquired-pneumonia-in-adults. Accesso ottobre 2013). 8. al. CANVAS 2 : the second Phase III, randomized, double blind study evaluating ceftaroline fosamil for the treatment of patients with complicated skin and skin structure infection. J Antimicrob Chemother 2010; 65 (suppl 4) :iv 53-65 10. File TM et al. FOCUS 1: a randomized, double blind multicentre, Phase III trial of the efficacy and safety of ceftaroline fosamil versus ceftriaxone in community-acquired pneumonia. J Antimicrob Chemother 2011 ;66 (suppl 3) :iii1932 11. Low DE et al. FOCUS 2: a randomized, double blind multicentre, Phase III trial of the efficacy and safety of ceftaroline fosamil versus ceftriaxone in community-acquired pneumonia. J Antimicrob Chemother 2011 ;66 (suppl 3) :iii3344 12. File TM Jr et al. Integrated analysis of FOCUS 1 and FOCUS 2: 5. 7. Wilcox MH et Corey GR et al. CANVAS 1: the first Phase III, randomized, double blind study evaluating ceftaroline fosamil for the treatment of patients with complicated skin and skin structure infection. J Antimicrob Chemother 2010; 65 (suppl 4):iv 41-51 randomized, doubled-blinded, multicenter phase 3 trials of the efficacy and safety of ceftaroline fosamil versus ceftriaxone in patients with community-acquired pneumonia. Clin Infect Dis. 2010;51:1395–140. 13. EMA-CHMP Assessment report – Zinforo – Procedure No: EMEA/H/C/002252. In http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/EPA R__Public_assessment_report/human/002252/WC500132587.pdf. Accesso Ottobre 2013 14. US FDA – CDER - Application number: 200327 MEDICAL REVIEW(S). In http://www.accessdata.fda.gov/drugsatfda_docs/nda/2010/20032 7Orig1s000MedR.pdf. Accesso ottobre 2013). 12