Schioppetti, Schioppettine, Bubbolini… ma che erba del
cucco è?
Chi ha la fortuna di abitare nei pressi della campagna li conoscerà sicuramente. Chiamati anche
Schioppetti, Schioppettine, Bubbolini, Crepaterra, Verzuli, Erba del cucco, gli Strigoli sono erbe
spontanee della famiglia delle Caryophyllaceae, che però possono anche essere coltivate.
Sono noti come pianta commestibile fin dai tempi antichi. Le foglie allungate e carnose,
durante la primavera, regalano un verde vivace ma soprattutto un sapore intenso, talmente
buono che gli appassionati organizzano passeggiate fuori porta per andare a caccia della
prelibata pianta.
Pare che Strigoli – in botanica Silene Vulgaris – abbia origine onomatopeica e derivi dal rumore
che producono quando vengono strappati dal terreno con le mani: una sorta di sfrigolio. Altri
ritengono invece che derivi dal dio della mitologia greca Silenòs, amico di Bacco, altri ancora da
Selene. In genere si mangiano solo le cime per cui, nel coglierli, è meglio evitare di strappare
le radici in modo che la pianta continui a vivere e a regalare i suoi sapori.
Il momento migliore per la raccolta è l’inizio della primavera, prima della fioritura. Potrete
trovare gli strigoli in tutta Italia, nei campi aperti e sulle colline fino a 1.600 metri di altezza, nelle
zone soleggiate, nei terreni calcarei e anche vicino alle case. Gli strigoli fanno la loro comparsa
anche nei banchi dei supermercati e dal fruttivendolo ed è persino possibile coltivarli con facilità
nel proprio orto. La terra va preparata in estate e irrigata con abbondante acqua, i semi daranno i
loro primi “frutti” nella primavera successiva, fra marzo e aprile.
A livello nutrizionale, gli strigoli propongono un set di benefici: sono rimineralizzanti,
contengono vitamina C e fenoli, che hanno una azione positiva su metabolismo e intestino.
LO STRIGOLO IN CUCINA
Gli Strigoli sono diffusi in tutto lo stivale, al nord si usa sbollentarli e servirli come contorni,
oppure si usano nei minestroni e nelle zuppe, in Veneto e Lombardia anche nei risotti. In centro
Italia, specialmente in Emilia Romagna, sono usati per impreziosire la salsa di pomodoro
prima dello sposalizio con la pasta, ma anche crudi o appena sbollentati in insalata e per la
preparazione di sughi bianchi. In Toscana sono un ingrediente elettivo delle torte salate, mentre
al sud vengono usati per condire la pasta di grano duro o nelle frittate.
Noi di Pomì vi consigliamo una rapida ricetta per un sugo delizioso. Procuratevi 300
grammi di strigoli appena colti e lasciateli in ammollo mentre preparate il soffritto con una cipolla,
un pizzico di peperoncino e olio extravergine. Chi mangia la carne può aggiungere al soffritto 50
grammi di guanciale di maiale, lasciando che fonda. Versate un po’ di vino bianco e fate
sfumare, quindi aggiungete una confezione di Passata di pomodoro biologica Pomì, dopo 15
minuti di cottura aggiungete gli strigoli puliti. Appena il sugo è pronto condite la vostra pasta
preferita.
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