Sopravvivenza nei Pazienti Trattati per Tumore: il Ruolo

LETTI PER VOI:
" Sopravvivenza nei Pazienti Trattati per Tumore:
il Ruolo dello Stile di Vita "
a cura di
Cinzia Di Novi∗
Mentre sotto molti aspetti il sistema sanitario americano è considerato misero rispetto ai
sistemi sanitari del mondo occidentale ( “Healthier than thou”, The Economist, 20 August 2009), la
performance dell’America sembra migliore dei paesi Europei per quanto riguarda la sopravvivenza
dei pazienti con tumore: la sopravvivenza di malati con diagnosi di tumore alla mammella, ad
esempio, è più elevata negli USA di circa il 10% e del 34% per i pazienti affetti da tumore della
prostata rispettivamente. La spesa sanitaria sembra essere uno dei fattori cruciali: l’America spende
una più ampia percentuale del prodotto interno lordo in salute rispetto alla controparte europea; le
tecnologie diagnostico-terapeutiche avanzate e i farmaci più costosi sono più velocemente
disponibili in America che nelle altre nazioni dell’OCSE (“You get what you pay for”, The
Economist, 21 July 2008).
La sopravvivenza negli USA è alta su scala globale ma varia molto tra stati e etnie: è noto
che neri, ispanici e altre minoranze etniche ricevono cure di minore qualità rispetto ai bianchi e ciò
viene attribuito al minore reddito, alla minore copertura assicurativa, alla mancanza di dottori nei
quartieri abitati da queste comunità. Altri importanti fattori che contribuiscono alla disparità
razziale nel tasso di sopravvivenza includono ritardi nella diagnosi di cancro attribuibile ad una
differente attitudine nei confronti degli screening o a differenze nei fattori di rischio tra i diversi
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Università del Piemonte Orientale, Dipartimento di Politiche Pubbliche e Scelte Collettive, Alessandria. e-mail:
[email protected].
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gruppi (Siegel, et al. 2011). Le donne afroamericane, per esempio, hanno meno probabilità di
sviluppare il cancro al seno rispetto alle donne bianche (la maggiore incidenza tra le donne bianche
sembrerebbe, tuttavia, essere legata alla combinazione di diversi fattori tra cui l’accesso più
frequente alla mammografia che ne permetterebbe la diagnosi), ma tale patologia si rivela per loro
mortale in un maggior numero di casi poiché spesso soffrono delle forme geneticamente peggiori.
E’ stato dimostrato che alcuni fattori che riguardano lo stile di vita e l'ambiente sono
correlati all'insorgenza di particolari tumori: gli individui che presentano un indice di massa
corporea inferiore a 25 ossia i “normopeso” e coloro che svolgono regolarmente attività fisica
hanno una minore probabilità di sviluppare e di morire di carcinoma del colon; una dieta ridotta in
carne rossa e ricca di fibre ridurrebbe il rischio di sviluppare il tumore della prostata e il carcinoma
alla mammella.
Lo stile di vita gioca un ruolo importante, tuttavia, non solo nell’influenzare la probabilità di
sviluppare un tumore ma anche di influire sulla sopravvivenza dopo la sua diagnosi. Floris et al.,
2008 sostengono nella survey, che presenteremo nella prossima sezione, che lo stile di vita può
avere serie conseguenze nel trattamento dei tumori e quindi sulla sopravvivenza dei pazienti: in
alcuni casi il comportamento del paziente interagisce con la chemioterapia e altri trattamenti
antitumorali.
A Floris, et al., (2008) "Lifestyle habits as a contributor to anti-cancer treatment failure"
European Journal of Cancer 44: 374-382.
L’enorme differenza nella sopravvivenza dopo la diagnosi di un tumore può dipendere non
solo dall’accesso alle cure ma anche da importati fattori culturali e dallo stile di vita condotto dal
malato. Nonostante il tumore non possa essere curato completamente da abitudini salutari, diversi
studi medici hanno mostrato come lo stile di vita possa influire sulla progressione della malattia:
Ornish et al.(2005) sostengono che una dieta sana e uno stile di vita corretto possano rappresentare
una terapia complementare nei pazienti che soffrono di tumore della prostata. Pinto and Maruyama
(1999) supportano il ruolo dell’esercizio fisico nella riabilitazione dei malati di tumore al seno:
l’esercizio fisico migliorerebbe la salute fisica e psichica delle donne malate di carcinoma alla
mammella e contribuirebbe alla loro riabilitazione suggerendo un legame indiretto con la
sopravvivenza (Holmes and Kroenke, 2004). Una dieta ricca di frutta, verdure e fibre inoltre
migliorerebbe la qualità della vita delle donne malate (Rock and Demark-Wahnefried, 2002).
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Floris et al. (2008) sostengono in particolare che lo stile di vita influirebbe sull’efficacia delle cure
antitumorali: in particolare il consumo di alcol e di sigarette interagirebbe con il metabolismo dei
farmaci antitumorali inibendo la loro efficacia.
Lo studio di Floris et. al. e gli studi da essi citati sostengono l’ipotesi che le variazioni di
sopravvivenza dopo la diagnosi di un tumore tra i diversi paesi possano essere lette non solo in
termini di disuguaglianze sociali nell’accesso alle nuove tecnologie mediche e chirurgiche e alle
sempre più sofisticate attrezzature, ma anche in termini di sforzo da parte dei policy maker nel
promuovere uno stile di vita salutare tra i malati.
Bibliografia
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