Ontologia e gnoseologia nella filosofia post-cartesiana. Razionalisti ed empiristi. Occasionalisti: ARNOLD GEULINCX (Paesi Bassi spagnoli, 1624-1669. Metaphysica vera, 1691); NICOLAS MALEBRANCHE (Francia, 1638-1715. De la recherche de la vérité, 1674-75). • Utilizzazione della filosofia di Cartesio per la difesa della fede cattolica. • Non esiste un vero rapporto causale tra res cogitans e res extensa. Gli atti di volontà sono cause occasionali dei movimenti del corpo. La vera causa è Dio. • Geulincx – anima e corpo sono tenuti in armonia da Dio (teoria dei due orologi). Io sono spettatore, non attore della causalità divina che si svolge in me. L'unico mio atteggiamento possibile è l'umiltà di fronte ai voleri divini. • Malebranche – le idee non risiedono nella nostra mente, ma in Dio. Noi vediamo le idee in Dio e, in tal modo, vediamo Dio stesso: l'attività della ragione è un atto di partecipazione alla vita divina e la ricerca della verità è ricerca di Dio (e amore di Dio). THOMAS HOBBES (Inghilterra, 1588-1679. De cive, 1642; Leviathan, 1651; De corpore, 1655; De homine, 1658). • Materialismo meccanicistico. La realtà è costituita da corpi che generano altri corpi. Ripresa dello stoicismo: solo il corpo esiste, perché solo il corpo può agire o subire un'azione. • Nessun dualismo: il pensiero è funzione del soggetto. Critica al cogito cartesiano: non è necessario che la sostanza pensante sia pensiero (altrimenti sarebbe come dire: “Passeggio, dunque sono una passeggiata”). • Sensismo gnoseologico. Gli oggetti esterni producono immagini sensoriali che vanno a costituire i nostri concetti. La ragione è calcolo: addizione o sottrazione delle immagini mentali (uomo = corpo+animato+razionale). Il linguaggio permette di generalizzare il calcolo, evitando di ripeterlo ogni volta. • Il sapere consiste nella conoscenza delle cause (scire per causas). Sapere deduttivo (a priori): riguarda gli oggetti prodotti dall'uomo (matematica, etica, politica) e perviene a conclusioni necessarie. Sapere induttivo (a posteriori): riguarda gli oggetti non prodotti dall'uomo (mondo naturale) e perviene a conclusioni probabili. BARUCH SPINOZA (Olanda, famiglia ebrea, 1632-1677. Tractatus theologico-politicus, 1670, anon.; Ethica ordine geometrico demonstrata, 1674, post.). • Monismo panteistico. Vi è un'unica sostanza, che è increata (causa sui), eterna, infinita e unica. La sostanza coincide con Dio e con la natura ( Deus sive natura). Natura come principio (natura naturans) e come insieme di realtà particolari (natura naturata). L'ordine causale della realtà è dominato dalla necessità. • Pensiero ed estensione non sono due sostanze, ma attributi dell'unica sostanza. Gli attributi sono le qualità essenziali della sostanza: la sostanza ha infiniti attributi, l'uomo può conoscere questi due. Idee e corpi sono modi rispettivamente del pensiero e dell'estensione. (I modi sono le concretizzazioni particolari degli attributi). • Parallelismo psicofisico. Tra idee e corpi non c'è rapporto causale (= occasionalisti), però, siccome tutto è necessario, l'ordine delle idee è identico all'ordine dei corpi. JOHN LOCKE (Inghilterra, 1632-1704. A letter concerning toleration, 1689, anon.; Two treatises of government, 1689, anon.; An essay concerning human understanding, 1689-90). • La ragione è condizionata dall'esperienza. Le fonti dell'esperienza sono: 1) sensazione (esterno: 5 sensi) e 2) riflessione (interno: pensare, dubitare, credere...). Dall'esperienza si formano le idee semplici. Non esistono idee innate. Dalla riunione e organizzazione delle idee semplici derivano le idee complesse. •La conoscenza riguarda le idee, non le cose. Dell'esistenza di una realtà esterna siamo certi solo nella percezione sensibile attuale. Ugualmente certe sono la conoscenza intuitiva (io: cogito ergo sum) e dimostrativa (Dio: prova causale). Per il resto, vi è solo probabilità. GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ (Impero Germanico, 1646-1716. Discours de métaphysique, 1686; Nouveaux Essais sur l'entendement humain, 1703-04, post.; Essais de Théodicée sur la bonté de Dieu, la liberté de l'homme et l'origin du mal , 1710; Principes de la nature et de la grâce fondés en raison, 1714; Principes de la Philosophie ou Monadologie, 1714). • Verità di ragione e di fatto. Le verità di ragione riguardano la logica e si fondano sui principi di identità (A=A) e di non contraddizione (A non è non A). Le verità di fatto riguardano la realtà e si fondano sul principio di ragione sufficiente (vi è sempre una ragione sufficiente a spiegare perché un fatto è così com'è accaduto). • I fase: metafisica sostanzialistica. Sostanza individuale: vi ineriscono tutti i predicati relativi a un soggetto (coincidenza di logica e metafisica). Dio è in grado di scorgere in ogni sostanza la ragion sufficiente di ogni suo predicato, l'uomo non ha mai una conoscenza completa ed è costretto a desumere tali predicati dall'esperienza o dalla storia. • Ottimismo metafisico. Questo è il migliore dei mondi possibili. • II fase: metafisica energetistica. Monade: punto di forza, immateriale (semplice, inestesa, indivisibile), centro di energia e di vita psichica. Ogni monade è un punto di vista sull'universo, diverso da tutti gli altri. • Gnoseologia innatista totale. La monade non ha finestre e la sua attività percettiva consiste nel passare da percezioni confuse a percezioni chiare. • Rapporto mente-corpo. Non vi sono rapporti di causa-effetto tra le monadi, né è ammissibile l'intervento continuo di un Dio orologiaio (come per gli occasionalisti). L'accordo è dato dall'armonia prestabilita predisposta da Dio ab aeterno (due orologi in perfetta sincronia). DAVID HUME (Scozia, 1711-1776. A Treatise of Human Nature, 1739-40; An Enquiry Concerning Human Understanding, 1748). • Empirismo. La conoscenza umana ha come fonte la percezione. Le percezioni si dividono in: 1) impressioni (percezioni attuali) e 2) idee (immagini conservate nella memoria). • Conoscenza: 1) relazioni tra idee (senza il ricorso alla realtà esterna: si basano sul principio di identità) e 2) materie di fatto (dipendono dall'esperienza: si basano sulla causalità). • Esiti scettici. La relazione causa-effetto non è giustificabile: 1) né a priori (in quanto dipende dall'esperienza), 2) né a posteriori (da una conseguenza temporale non dipende una relazione causale: esempio delle palle da biliardo). Tale relazione è fondata sull'abitudine e sulla credenza che tutto continuerà come si è abituati a esperire. L'unità e l'identità dell'io e l'esistenza della realtà esterna non sono certe. ÉTIENNE BONNOT DE CONDILLAC (Francia, 1714-1780. Essai sur l’origine des connaissances humaines, 1746; Traité des systèmes, 1749; Traité des sensations, 1754). • Sensismo. Tutta la conoscenza deriva dalla sensazione. Il tatto è il senso più importante: permette di dimostrare la realtà esterna e la coscienza del proprio io (esempio della statua). Integrazioni dal manuale. Vol. 2A: pp. 203-204 (occasionalisti); schema p. 355 (Hobbes); schemi pp. 260 e 264 (Spinoza); schemi pp. 295, 299 e 301 (Leibniz); schemi pp. 383 e 386 (Locke); schemi pp. 423 e 425 (Hume). Vol. 2B: pp. 560-561 (Condillac).