variazioni culturali e variazioni culturali e dimensioni di personalita

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VARIAZIONI CULTURALI E VARIAZIONI
CULTURALI E
DIMENSIONI DI PERSONALITA’
Cap. 3
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Similitudini e variazioni
e variazioni
• Per rilevare l’importanza di tali differenze nei p
processi di adattamento culturale, vogliamo g
osservare le similitudini e le variazioni che emergono nelle diverse componenti psicologiche
emergono nelle diverse componenti psicologiche (quali l’intelligenza, la motivazione, l’affettività, la socievolezza) soprattutto quando la persona si
socievolezza), soprattutto quando la persona si inserisce in un contesto culturale diverso dal proprio
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Alle riunioni di comunità: chi arriva “di solito” in ritardo? Chi invece è “puntuale come un orologio”?
VARIAZIONI CULTURALI E DIMENSIONI INDIVIDUALI
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Fattore tempo
Fattore tempo
• Più una cultura è complessa, più le persone ù
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subiscono la pressione del tempo • Se una persona vive invece in un ambiente culturale dove le azioni servono piuttosto alla
culturale dove le azioni servono piuttosto alla propria sopravvivenza, potrà realizzarle con una sequenza meno soggetta a vincoli tt
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temporali e senza un ordine particolare 4
Fattori temporali comuni
Fattori temporali comuni
• Nei diversi contesti, le persone strutturano comunque i loro comportamenti secondo
comunque i loro comportamenti secondo una concezione temporale, tra un “prima”, un “adesso” e un “dopo”, anche se si esprimono in modo differenziato a seconda
esprimono in modo differenziato a seconda della cultura di origine
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Locus of control
Locus of
• SSe da un lato assegnare una causa ai comportamenti è d
l t
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una dimensione universalmente condivisa (generalmente le persone tendono a dare una
(generalmente le persone tendono a dare una spiegazione a quel che succede), dall’altra i fattori di causalità variano da cultura a cultura
• Persone di culture occidentali tendono ad avere un locus of control più interno e quindi si sentono responsabili degli avvenimenti rispetto a quanti sono di origine
degli avvenimenti, rispetto a quanti sono di origine orientale, che tendono invece ad un locus più esterno, attribuendo a fattori che sono al di fuori del loro controllo la spiegazione di ciò che succede nell’ambiente 6
Locus of confrol e autostima Locus of
e autostima
• Coloro che si attribuiscono un locus of control
interno hanno un più alto concetto di sé rispetto a chi attribuisce il locus of control all
chi attribuisce il locus of
all’esterno
esterno
– Gli “interni” assegnano i loro successi alle proprie capacità e al proprio impegno e percepiscono che lo
capacità e al proprio impegno, e percepiscono che lo sforzo personale e i risultati che ottengono sono correlati tra loro
tra loro
– Gli “esterni” attribuiscono i loro successi alla facilità del compito o alla fortuna, e assegnano la causalità a it
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qualcosa che è fuori dal loro controllo
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Esempio
• Una suora Mossi non si scuserebbe p
pubblicamente davanti alle consorelle per p
aver fatto qualcosa di male
• Se rompe un piatto non dirà: Se rompe un piatto non dirà: “ho
ho mancato alla mancato alla
povertà rompendo un piatto, ma piuttosto: il piatto? E’ lui che si è rotto!”, volendo così ’l h
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sottolineare una differente attribuzione di causalità
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Fattori trans culturali
Fattori trans‐culturali
• Su fattori come la “felicità” o il “senso della p
vita” le culture sono molto simili nel tipo di causalità indicata
• Per esempio quando si chiede Per esempio quando si chiede “cosa
cosa ti rende ti rende
felici”, o “cosa serve per essere veramente f l ”
felici”, interni ed esterni indicavano primo le l
relazioni familiari, poi la capacità di raggiungere dei risultati prestabiliti
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Pluralità di dimensioni
Pluralità di dimensioni • Più la cultura è organizzata e complessa, più i ùl
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ruoli saranno specifici servono a svolgere le diverse attività sulla base di compiti ben strutturati strutturati
• Nelle culture semplici le persone hanno ruoli meno differenziati e più comprensivi di diff
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compiti diversi, in cui ciascuno si coinvolge contemporaneamente a vari livelli 10
Dipendenza/indipendenza dal campo
Dipendenza/indipendenza dal campo • L’indipendenza dal campo indica che le persone ’i di
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si rapportano con un determinato stimolo indipendentemente dal suo contesto • La dipendenza dal campo, al contrario, indica p
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l’influenza che l’ambiente esercita sul modo di p
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valutare e di percepire l’ambiente – Esempio dei cacciatori: indipendenti dal campo
– agricoltori: dipendono dal campo
agricoltori: dipendono dal campo
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Distanza interpersonale
Distanza interpersonale • Individui appartenenti a culture mediterranee g
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p
p
mantengono una maggiore prossimità spaziale rispetto a quanti appartengono a culture asiatiche asiatiche
• Mentre, nelle culture nord europee tendono ad avere una maggiore distanza
ad avere una maggiore distanza interpersonale, a confronto con quanti provengono da paesi dell’America
provengono da paesi dell
America Latina Latina
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LL’ambiente
ambiente incide
incide
• L’ambiente
L ambiente relazionale incide sulle strategie relazionale incide sulle strategie
di adattamento delle persone, così come la cultura contribuisce a configurare la personalità personalità
– Sono dimensioni che possono influenzare il modo con cui il soggetto struttura il proprio p
adattamento nella convivenza interpersonale multietnica
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Nelle culture collettivistiche
Nelle culture collettivistiche
• C
Certe popolazioni orientali di tipo collettivista, tendono a t
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sottolineare valori e comportamenti centrati sugli altri, soprattutto verso coloro che fanno parte del proprio
soprattutto verso coloro che fanno parte del proprio gruppo di appartenenza
– mentre si comportano in modo differente verso gli outgroup,
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cioè verso gli esterni al proprio gruppo culturale • Con quelli del proprio gruppo attivano comportamenti di maggiore solidarietà e giustizia, fino ad essere pronti a i
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sacrificare i propri interessi per il bene comune – mentre
mentre con persone esterne tendono ad avere con persone esterne tendono ad avere
comportamenti più distanziati e competitivi
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Nelle culture individualistiche
Nelle culture individualistiche
• Accettano e rinforzano il confronto e la competizione reciproca all’interno dell’ingroup, perché ciò permette ad ognuno di manifestarsi ed asserire se stesso, differenziandosi nel gruppo con la propria individualità
– centralità delle competenze assertive – capacità di produrre e dare il meglio di sé
– autonomia e competizione per un’identità individuale capace di competere anche a discapito di quelli del p
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proprio gruppo culturale
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COLLETTIVISMO E INDIVIDUALISMO NEI CONTESTI COMUNITARI
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Perdere la faccia
Perdere la faccia
• La capacità che le persone hanno di riconoscere una propria responsabilità
riconoscere una propria responsabilità personale quando succede qualcosa che non va va
• Persone provenienti da culture non occidentali si sentono a disagio quando sono i
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rimproverate davanti agli altri per un eventuale errore commesso l
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Perdere la faccia
Perdere la faccia
• Nelle
Nelle culture occidentali riconoscere la propria culture occidentali riconoscere la propria
colpa vuol dire sentirsi capaci di ammettere il proprio errore e di impegnarsi a riparare il
proprio errore, e di impegnarsi a riparare il danno commesso • L’assertività è ritenuto un valore
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– Anche a rischio di affermare se stessi (le proprie idee, convinzioni, emozioni) pure quando si allontanano i i i
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dalle opinioni del gruppo, senza escludere forme di competizione eccessiva
competizione eccessiva
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Stima di sé e gruppo di appartenenza
Stima di sé e gruppo di appartenenza
• Nelle culture collettivista la fiducia in se stessi comprende un senso di utilità e di valorizzazione p
all’interno del gruppo, che permette agli individui di sentirsi responsabili della sorte degli altri p
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• Mentre nelle culture individualiste la fiducia in sé, assoc ata ad u a to e o d autost a, d ca c e a
associata ad un alto livello di autostima, indica che la persona utilizza le proprie risorse per affermarsi ed p
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essere competente nel suo modo di realizzare gli obiettivi, anche a discapito degli altri 19
Socievolezza e appartenenza culturale
Socievolezza e appartenenza culturale • Nelle culture collettiviste le persone tendono a passare del tempo insieme, privilegiando tra di loro delle azioni a sfondo sociale
a sfondo sociale. • Ciò si traduce in comportamenti di disponibilità ed accoglienza per quelli che sono parte del proprio
accoglienza per quelli che sono parte del proprio gruppo culturale; – mentre
mentre possono essere rudi, profittatori e addirittura ostili possono essere rudi profittatori e addirittura ostili
verso i soggetti che fanno parte degli outgroup. • Invece gli individualisti
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tendono ad aprirsi alle nuove p
situazioni relazionali adattandosi di volta in volta e privilegiando le loro capacità assertive (es. p. 60) 20
Fiducia
• I collettivisti tendono a stabilire relazioni che durano a lungo, anche se hanno bisogno di più tempo per consolidarle – Sono persone che fanno difficoltà a relazionarsi subito con chi è di cultura differente e che conoscono poco, se non dopo che si è stabilito un rapporto di fiducia
stabilito un rapporto di fiducia – Solo allora i rapporti saranno solidi e duraturi. • Mentre
Mentre gli individualisti
gli individualisti sono più portati ad aprirsi sono più portati ad aprirsi
facilmente e ad essere assertivi, anche con persone di cultura diversa dalla loro, – anche se a volte sembra che nelle loro relazioni stabiliscano dei legami piuttosto superficiali verso gli altri, facendo prevalere la loro autonomia piuttosto che il consenso e l’adesione
autonomia piuttosto che il consenso e l
adesione a delle norme a delle norme
comuni 21
Collaborazione e solidarietà
Collaborazione e solidarietà
• II collettivisti tendono ad usare il principio di “equità” (dare a ciascuno ll tti i ti t d
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il i i i di “
ità” (d
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a seconda di quanto ha contribuito) con chi non è dello stesso gruppo culturale, ma impiegano il principio di “uguaglianza” (dare a tutti in modo uguale, a seconda dei bisogni di ognuno) con quelli dello stesso d
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gruppo culturale
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• Gli individualisti tendono ad usare il metodo di equità con tutti e questo può portare a dei malintesi quando essi convivono con persone di nazionalità di tipo collettivista: • i collettivisti vorrebbero distribuire le risorse in modo egualitario (dare a ciascuno g
(
ugualmente), • gli individualisti vorrebbero essere equi (dare a seconda di quanto ognuno contribuisce)
– TTale disagio potrebbe accentuarsi se i collettivisti vedono gli individualisti come l di i
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parte dell’ingroup, mentre gli individualisti sono concentrati a dare il meglio e di avvalersi di questo apporto *
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