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La reazione delle Chiese in Inghilterra
L
a costituzione apostolica Anglicanorum coetibus è
stata annunciata il 20 ottobre, tre settimane prima
della pubblicazione avvenuta il 9 novembre, da una Nota
informativa della Congregazione per la dottrina della fede
circa gli ordinariati personali per anglicani che entrano
nella Chiesa cattolica. Contemporaneamente l’arcivescovo
(cattolico) di Westminster, mons. Vincent Nichols, e l’arcivescovo (anglicano) di Canterbury, Rowan Williams, pubblicavano una dichiarazione congiunta sull’annuncio del documento pontificio. La stessa dichiarazione è stata allegata
dal primate Williams a una lettera inviata a tutti i vescovi
della Chiesa d’Inghilterra e ai membri dell’Assemblea dei
primati della Comunione anglicana (20.10.2009; www.archbishopofcanterbury.org.; nostra traduzione dall’inglese).
Ai vescovi della Chiesa d’Inghilterra, e ai membri dell’Assemblea dei primati della Comunione anglicana
Il Vaticano ha annunciato oggi che il papa Benedetto XVI
ha approvato una «costituzione apostolica» (un decreto pontificio ufficiale) che prende alcuni provvedimenti per dei gruppi
di anglicani (sia appartenenti agli organismi tradizionalisti dei
«continuing Anglicans» sia membri della Comunione) che desiderano essere accolti nella comunione con la Sede di Roma, in
modo tale da poter conservare alcuni aspetti della tradizione
liturgica e spirituale anglicana.
Mi rammarico di non aver avuto la possibilità di avvertirvene prima: sono stato informato del previsto annuncio molto
tardi, e nelle prossime settimane attendiamo il testo della
costituzione apostolica e le sue linee guida. Tuttavia ho ritenuto di dovervi mettere al corrente dei punti principali della
risposta che darò nel nostro contesto inglese – in piena consultazione con i vescovi cattolici romani in Inghilterra e Galles –, nella speranza di evitare possibili confusioni o travisamenti. Allego una copia della dichiarazione congiunta che ho
concordato di fare insieme all’arcivescovo di Westminster, il
presidente della Conferenza dei vescovi d’Inghilterra e Galles;
si può trovare anche sul mio sito web.
Rimane da vedere che uso verrà fatto di questo provvedimento, e la risposta tocca a quanti avevano avanzato
richieste alla Santa Sede; ma alla luce di recenti conversazioni con alti funzionari in Vaticano posso dire che questa nuova
possibilità non intende assolutamente minare le relazioni che
ci sono tra le due comunioni, o essere un atto di proselitismo
o di aggressione. È descritta semplicemente come risposta
alle domande specifiche di alcuni gruppi e individui anglicani
che desiderano trovare il loro futuro nella Chiesa cattolica
romana.
L’eredità comune del risultato delle dichiarazioni di accordo della Commissione internazionale anglicana – cattolica
romana (ARCIC), e i principi della Commissione internazionale
anglicana-cattolica romana per l’unità e la missione (IARCCUM)
per l’azione e la testimonianza comune (in Crescere insieme
nell’unità e nella missione del 2007), rimangono il solido fondamento sia per la nostra cooperazione futura come comunioni
globali, sia per la nostra crescita regionale e locale nella fede e
nella testimonianza comune. Per quanti desiderano entrare in
piena comunione con la Chiesa cattolica romana nel prossimo
futuro, questo annuncio chiarisce le opzioni possibili, mentre
da parte nostra auguriamo loro il sostegno e la guida di Dio nel
momento del discernimento. Nel frattempo le nostre relazioni
ecumeniche continuano sulla loro attuale e cordiale base, a
livello regionale e internazionale.
20 ottobre 2009.
ROWAN WILLIAMS,
arcivescovo di Canterbury
Dichiarazione congiunta dell’arcivescovo di Westminster e dell’arcivescovo di Canterbury
Il papa Benedetto XVI ha approvato, con la costituzione
apostolica, una struttura canonica che predispone degli ordinariati personali, i quali consentiranno a ex anglicani di entrare
in piena comunione con la Chiesa cattolica preservando al
tempo stesso degli elementi del patrimonio spirituale distintivo anglicano.
L’annuncio di questa costituzione apostolica pone fine a
un periodo di incertezza per i gruppi che avevano nutrito la
speranza di nuovi modi per abbracciare l’unità con la Chiesa
cattolica. Ora la risposta toccherà a quanti avevano fatto tale
richiesta alla Santa Sede.
La costituzione apostolica è un ulteriore riconoscimento
della sostanziale convergenza nella fede, nella dottrina e nella
spiritualità tra la Chiesa cattolica e la tradizione anglicana. Senza il dialogo degli ultimi 40 anni questo riconoscimento non sarebbe stato possibile, né si sarebbero potute
nutrire delle speranze per una piena unità visibile. In questo
senso, questa costituzione apostolica è una conseguenza del
dialogo ecumenico tra la Chiesa cattolica e la Comunione
anglicana.
Il dialogo ufficiale in corso tra la Chiesa cattolica e la
Comunione anglicana offre la base per la nostra collaborazione, che prosegue. Gli accordi raggiunti dall’ARCIC e dalla IARCCUM rendono chiaro il percorso che seguiremo insieme.
Con la grazia di Dio e con la preghiera siamo determinati
a far sì che ne escano ulteriormente rafforzati il nostro attuale impegno reciproco e la consultazione su questi e altri temi.
Localmente, nello spirito della IARCCUM, confidiamo di
poter costruire prendendo a modello gli incontri condivisi tra
la Conferenza dei vescovi d’Inghilterra e Galles e la Camera
dei vescovi della Chiesa d’Inghilterra, tenendo come obiettivo la nostra missione comune. A Leeds nel 2006 e poi a
Lambeth nel 2008 abbiamo fatto l’esperienza della condivisione di riflessione e preghiera, e ulteriori incontri sono in
preparazione. Questa cooperazione stretta continuerà nella
misura in cui cresciamo insieme nell’unità e nella missione,
nella testimonianza dal Vangelo nel nostro paese e nella
Chiesa intera.
✠ VINCENT NICHOLS,
arcivescovo di Westminster
✠ ROWAN WILLIAMS,
arcivescovo di Canterbury
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