…ancora leggendo Sandro Baratta "...Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell'Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l'anno passato. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di "fatti" al punto che non si possano più muovere tanto son pieni, ma sicuri d'essere "veramente bene informati". Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza..." Ray Bradbury dal libro "Fahrenheit 451" La teoria struttural-funzionalista della devianza e dell’anomia Negazione del principio del bene e del male Teoria strutturalfunzionalistica dell’anomia e criminalità • Introdotta dalle opere di Emile Durkheim e Merton • La teoria non individua le cause della criminalità in fattori bio-antropologici e naturali, né in una situazione patologica della struttura sociale • Considera la devianza un fenomeno normale di ogni struttura sociale • Solo oltre certi limiti la devianza inizia a diventare negativa per il sistema sociale: quando un intero sistema di regole perde valore mentre un nuovo sistema non si è ancora affermato (anomia) 1895 Durkheim, Le regole del metodo sociologico • Il carattere patologico del crimine sembra incontestabile eppure è riscontrabile in ogni tipo di società , anche se le sue caratteristiche qualitative variano • Se lo considerassimo come una malattia dovremmo anche ritenere che la malattia non è qualcosa di accidentale ma deriva dalla costituzione fondamentale dell’essere vivente • Confonderemmo la patologia con la fisiologia Il reato è un elemento della fisiologia, non della patologia della vita sociale • Solo le sue forme anomale (un’eccessiva crescita) possono essere considerate come patologiche. • Fenomeno inevitabile, quantunque ripugnante dovuto all’irriducibile malvagità umana, ma anche parte integrante dell’intera società sana Il reato provocando e stimolando la reazione sociale stabilizza e tiene vivo il sentimento collettivo che sorregge nella generalità dei consociati la conformità alle norme (funzione indiretta del reato) Affinché l’originalità morale dell’idealista che sogna di trascendere il proprio tempo possa manifestarsi bisogna che quella del criminale che è dominata dal proprio tempo sia possibile Il reato può avere anche una funzione diretta nello sviluppo morale della società nel preparare le trasformazioni Spesso il reato è l’anticipazione della morale futura ( processo a Socrate) Durkheim non vedeva più il delinquente come essere radicalmente antisociale ma come regolatore della vita sociale Visione funzionalista del reato • 1897 Il Suicidio , Durkheim • Teoria dei fattori strutturali dell’anomia • La quota dei suicidi non aumenta solo nei momenti di depressione economica, perché gli sforzi tesi al successo economico sono frustrati ma anche nei momenti di espansione improvvisa, la rapidità del successo mette in crisi l’equilibrio tra lo scopo e i modelli di comportamento ad essi adeguati Visione funzionalista dell’anomia (Merton) • La struttura sociale non ha soltanto un effetto repressivo ma anche stimolante sul comportamento individuale • La cultura in un determinato momento di • sviluppo della società propone all’individuo determinate mete che costituiscono motivazioni fondamentali del suo comportamento (es. un certo grado di benessere e successo economico) fornisce modelli di comportamento istituzionalizzati che riguardano modalità e mezzi legittimi per raggiungere quelle mete I diversi strati sociali hanno diverse possibilità di accedere ai mezzi legittimi • La sproporzione tra scopi e mezzi legittimi è alla base del comportamento deviante • La cultura è il complesso delle rappresentazioni assiologiche comuni che regolano il comportamento dei membri di una società o di un gruppo • La struttura sociale è il complesso delle relazioni sociali in cui i membri di una società o di un gruppo sono diversamente inseriti Anomia • Crisi della struttura culturale che si verifica se vi è una forte discrepanza tra norme e scopi • e le possibilità strutturate socialmente di agire in conformità a quelli • La struttura sociale non permette nella stessa misura ai membri di una società un comportamento allo stesso tempo conforme ai valori e alle norme • Questa possibilità è variabile e genera tensione tra struttura sociale e valori culturali 1. Conformità: tanto ai fini che ai mezzi una massa di individui costituisce una società se agisce prevalentemente in maniera conforme 2. Innovazione: adesione a fini culturali senza il rispetto dei mezzi istituzionali 3. Ritualismo: formale rispetto dei mezzi istituzionali senza il perseguimento di fini culturali 4. Apatia: negazione tanto dei fini che dei mezzi 5. Ribellione: non semplice negazione dei fini e dei mezzi istituzionali ma sostituzione di mezzi alternativi Il comportamento criminale tipico • Corrisponde al modello dell’innovazione • Gli stati sociali inferiori sono sottoposti alla massima pressione in questo senso • teoria da integrare con quella della criminalità dei colletti bianchi (Sutherland) (discrepanza tra statistiche ufficiali e cifra oscura) • Sutherland: teoria dei contatti differenziali (la criminalità si apprende a seconda dei contatti specifici cui è esposto il soggetto • Per Merton anche gli uomini d’affari sono “innovativi” • Elemento soggettivo - individuale: • La mancata interiorizzazione delle norme • Elemento strutturale oggettivo: • La limitata possibilità di accesso a mezzi legittimi Alcuni approfondimenti da Outsiders di Howard S. Becker Moral enterpreneurs Gli imprenditori morali Le regole sono il prodotto dell’iniziativa di qualcuno e noi possiamo pensare alla gente che esibisce tali imprese come imprenditori morali Due tipologie occuperanno la nostra attenzione: chi crea le regole e chi le rinforza. Il prototipo del creatore delle regole è chi intraprende una crociata riformatrice • È interessato al contenuto delle regole, le regole esistenti non lo soddisfano, perché ci sono alcuni mali che lo disturbano profondamente • Egli sente che niente può essere giusto nel mondo fino a che non vengano fatte delle regole per correggerlo. • Egli opera con un’etica assoluta; ciò che egli vede è certamente e totalmente male senza aggettivazioni. Ogni mezzo è giustificato per eliminarlo. • Il crociato è fervente e giusto, spesso si autogiustifica. È appropriato pensare ai riformatori come a crociati perché essi tipicamente pensano che la loro missione sia sacra. • I proibizionisti sono un esempio eccellente e le persone che vogliono sopprimere il vizio e la delinquenza sessuale • Chi fa crociate morali è interessato nel forzare la propria morale sugli altri. Ma questa è una visione parziale. Molte crociate morali hanno toni umanitari Il “crociato” non è solo interessato a vedere che la gente fa cosa lui pensa che sia giusto fare egli crede che se essi fanno il giusto sarà un bene per loro a causa dell’importanza del motivo umanitario. I “crociati” spesso danno il loro supporto ad altre crociate L’imprenditore morale è più preoccupato dei fini che dei mezzi (crociate contro la letteratura oscena)