Teoria dello Stato e del Controllo Sociale Lezione 10 Corso di Formazione in Sicurezza e Mitigazione del Rischio Milano, 10 marzo 2009 Controllo sociale e devianza in una prospettiva consensuale T.Parsons (La struttura dell’azione sociale, 1937) Da Chicago ad Harvard: una prospettiva monista e consensuale del tessuto sociale Il “problema hobbesiano dell’ordine” come nodo cruciale della società (e della sociologia): interiorizzazione freudiana del contratto sociale Il controllo sociale come risposta necessaria ad un deficit di “socializzazione” individuale: la malattia mentale come paradigma della devianza Controllo sociale e devianza in una prospettiva consensuale R.Merton (Struttura sociale e anomia, 1938) La teoria dell’anomia o frustrazione strutturale: a mete sociali condivise nella società non corrisponde un’eguale distribuzione delle opportunità e dei mezzi legittimi per raggiungere tali mete Le quattro modalità di comportamento deviante: innovazione, ritualismo, rifiuto, ribellione Il controllo sociale come risposta della morale (CS informale) o del diritto (CS formale) a comportamenti devianti, indotti dai meccanismi di competizione tipici del sistema americano Controllo sociale e devianza in una prospettiva consensuale Critiche a Merton: accento eccessivo sulle dinamiche economico-strumentali; motivazioni all’azione di tipo “espressivo” nelle forme di devianza giovanili (A.Cohen) Eccessivo individualismo: attenzione alle dinamiche di adattamento collettivo alle mete/mezzi sociali all’interno di specifici gruppi; teoria delle subculture (R.Cloward e L.Ohlin) Incapacità della teoria di fornire spiegazioni convincenti sull’atteggiamento differenziale rispetto alle forme di devianza fra coloro che hanno sofferto pari svantaggi nella distribuzione delle opportunità di accesso ai mezzi istituzionalmente legittimi (processo di socializzazione interruptus?) Controllo sociale e devianza in una prospettiva consensuale K.Erikson (Wayward Puritans, 1966) Visione neo-durkheimiana della società: come la società coesa e governata da un ordine morale consensuale reagisce di fronte a momenti di trasformazione sociale / conflitto ? I casi di eresia / stregoneria nella società quacchera del XVII secolo come caso emblematico dell’atteggiamento dell’opinione pubblica in momenti di crisi e trasformazione sociale La discussione pubblica di casi di devianza (e la conseguente individuazione di “nemici pubblici” da punire severamente) come strumento con cui una società coesa discute sulla propria identità in transizione ed appone i (nuovi) confini dell’ordine sociale condiviso Per ogni ulteriore domanda o suggerimento relativamente alla lezione: [email protected]