Perché rivolgersi a un Nutrizionista? “…se fossimo in grado di fornire a ciascuno la giusta dose di nutrimento e esercizio fisico, né per difetto né per eccesso, avremmo trovato la strada per la salute…” (Ippocrate, 460-377 a.C.). Sin dai tempi antichi, l’uomo ha sempre attribuito al cibo un ruolo determinante nel benessere psico-fisico. Nell’ultimo ventennio, tuttavia, il concetto di dieta intesa come insieme di regole sociali e comportamentali adeguate a un corretto stile di vita è stato lentamente inquinato dal tentativo di raggiungere determinati canoni di bellezza imposti dalla società: chi di noi non è catturato quotidianamente da strategie alimentari innovative che promettono risultati sconvolgenti? Al di là delle speculazioni che spesso i media ci impongono come “sacre” regole di vita, è bene soffermarsi sull’aspetto di questa scienza che si è tramandato integro fino ai nostri giorni: la consapevolezza che un corretto regime alimentare rappresenta la condizione essenziale per raggiungere un livello ottimale di equilibrio psico-fisico. Più che lo star bene, obiettivo comune è oggi il sentirsi bene; a tal fine, la dieta, intesa come l’insieme di regole che conducano a un sano stile di vita, rappresenta un requisito fondamentale per il proprio benessere, indicatore di salute fisica e in sintonia con un’adeguata performance estetica. E, se da un lato basta questo semplice binomio a soddisfare la necessità comune di seguire un personale trattamento nutrizionale, dall’altro appare evidente l’importanza di una figura specialistica come quella del nutrizionista qualora venga a mancare equilibrio tra le due parti. E’ il caso dei D.C.A., Disturbi del Comportamento Alimentare, tra i quali rientrano tutte le condizioni dove si manifesta una certa dispercezione della propria corporeità. Il cibo assume un ruolo chiave nell’espressione dei pensieri più intimi e diventa rifugio e condanna, gioia e dolore, piacere e disperazione. La scelta di una dieta piuttosto che un’altra non è più solo un fattore meramente scientifico, bensì assume gli aspetti di una vera e propria filosofia di vita, un tentativo di fuggire da problemi sempre molto lontani dalla tavola imbandita. Ma, sia che ci si trovi nella situazione di voler migliorare il proprio comportamento alimentare per ottenere benefici fisici ed estetici, sia che si voglia correggere il proprio rapporto con il cibo perché divenuto problematico e ingestibile, oppure si decida di ricorrere al sostegno di un esperto in un momento particolare della propria vita (gravidanza, allattamento, problemi di carenze derivate da patologie di varia natura), l’unico atteggiamento da evitare è la non curanza delle personali abitudini alimentari. Davanti al cibo non si può rimanere indifferenti: lo si desidera, lo si ammira, lo si disprezza, lo si gusta, lo si ama o lo si odia. Il cibo è sempre degno protagonista dei rituali sociali che scandiscono la nostra società; è in grado di rievocare sensazioni piacevoli o dolorose, ci riporta all’infanzia, al calore della famiglia; è il denominatore comune di qualsiasi relazione sociale, professionale, familiare o affettiva…quante volte ci si ritrova a concludere affari importanti intorno a una tavola imbandita, e quante storie d’amore nascono consumando insieme cibi più o meno prelibati…Per saper godere dei momenti ricreativi che la tavola ci offre, è necessario conoscere al meglio ciò che possiamo scegliere di mangiare. E’ a questo punto che subentra il consiglio di un nutrizionista. In qualità di esperto egli potrà infatti INFORMARE il paziente su tutti i nutrienti di cui ha bisogno, RIEDUCARE lo stesso nel riprendere il controllo dei propri comportamenti alimentari e RIABILITARE il suo stile di vita affinché i risultati ottenuti non vengano persi nel tempo ma diventino una nuova condizione di esistenza senza sacrifici eccessivi o privazioni dannose per il corpo e per la mente. Al giorno d’oggi, si percepisce la consapevolezza dell’importanza delle abitudini alimentari nel condizionare la salute, la qualità e l’efficienza della vita e soprattutto nel rallentare il declino biologico dell’invecchiamento. Tuttavia, molta confusione trapela sulle conoscenze in merito, in particolare su quale scelte siano determinanti e quali rinunce siano effettivamente vantaggiose piuttosto che tipiche chimere tramandate dalle credenze popolari; a questo quadro si aggiunge poi l’informazione televisiva, così poco attenta per quanto efficace. Già in antichità si riteneva che l’alimentazione è in grado di condizionare i processi metabolici di ogni organismo ma gli effetti si vedono solo nel tempo, fattore che contribuisce a rendere questa scienza ancora incerta e di difficile interpretazione. Al pari con la medicina, la nutrizione rappresenta un’arma fondamentale per fronteggiare le piccole e grandi problematiche del nostro secolo. Perché, allora, non intraprendere un cammino sano e naturale invece di ricorrere ai ripari in seguito? Dott.ssa Federica Mastronardo Biologa Nutrizionista Esperta in Nutrizione Umana e Clinica