SSIS – Cagliari Anno Accademico 2004/2005 Indirizzo Linguistico Letterario MODULO INTEGRATO DI EDUCAZIONE LINGUISTICA CURRICOLO PER UNA CLASSE II DEL LICEO CLASSICO (V GINNASIO) Professori: Rosaria Melis; Matteo Porru Tirocinanti: Maria Caterina Demuru Maria Anna Greca Floris 1 Struttura del Curricolo Moduli: Il testo argomentativo (24 hh) Il testo poetico (36 hh) Il testo teatrale (40 hh) La sintassi della frase complessa (26 hh) Pianificazione della suddivisione del lavoro in gruppi: Lucia Di Monaco e Salvatore Pirisi: Modulo n° 2 M. Caterina Demuru e Maria Anna Greca Floris: Modulo n° 3 2 STRUTTURAZIONE DEL SINGOLO MODULO Titolo “Il Testo teatrale” Introduzione La scelta di inserire un modulo sul Teatro all’interno del curricolo di italiano è dovuta a molteplici motivazioni. In primo luogo il teatro è un’arte che unisce e armonizza diverse forme espressive della creatività dell’uomo: recitazione, scrittura, musica, danza e canto. Esso educa in quanto non è dogmatico, ed entra nella scuola come espressione di cultura, veicolo di comunicazione e possibilità creativa. I programmi Brocca affermano “la lettura e l’interpretazione dei testi letterari si fondano prioritariamente sull’analisi diretta delle forme del testo” (Progr. Brocca, 6.2.1). Sulla base di questa indicazione, il nucleo della nostra attività è rappresentato dal contatto diretto coi testi teatrali, analizzati sul piano formale e contenutistico. Pertanto l'obiettivo principale del nostro modulo è di “educare lo studente a cogliere una parte essenziale del significato del testo, osservandone concretamente la lingua nei suoi diversi livelli e gli altri aspetti formali” (Prog. Brocca, 6.2.1). Infatti, la lettura del testo teatrale può sviluppare nell’allievo la capacità di comprendere i diversi messaggi in esso presenti e di attualizzarli favorendo un’autonomia di giudizio e di pensiero Alla base della nostra scelta è l’intento di stimolare l’allievo alla lettura, in modo che questa sia non casuale, ma meditata e condotta su scelte coerenti, con l’obiettivo di abituarlo a pensare mentre legge e a ricavare dal testo tutti i messaggi possibili in modo che la lettura sia consapevole e matura. E’ altrettanto importante contestualizzare l’opera, senza tuttavia appesantire il discorso con eccessivi riferimenti storici e letterari. Abbiamo operato una scelta antologica con l’obiettivo di proporre una variegata tipologia di testi a 3 livello contenutistico e distanti sul piano cronologico e spaziale, per consentire un confronto fra autori ed opere di periodi diversi, sebbene attuali: lo stesso teatro classico è espressione di una civiltà lontana da noi, ma ancora presente nelle forme e nelle strutture della cultura europea. Nella scelta dei testi abbiamo tenuto conto degli interessi degli alunni conciliandoli con gli obiettivi della nostra programmazione “senza pregiudiziali restrizioni di tempo di spazio e di genere” (progr. Brocca 5.2.1). L’analisi dei testi selezionati accosta i ragazzi alla letteratura intesa come espressione “di sentimenti e situazioni universali in cui ciascuno possa riconoscersi” (Progr.Brocca 5.2.1) offrendo la possibilità di sviluppare le abilità linguistiche generali ed evidenziando le inesauribili risorse della lingua. La riflessione sulla lingua nel nostro percorso didattico non è finalizzata allo studio delle norme e delle regole della “vecchia grammatica”, ma permette di individuare in essa il mezzo espressivo della cultura di un popolo. Il Libro Bianco su istruzione e formazione sostiene, tra l’altro, la necessità di promuovere una cultura di tipo generale in quanto strumento di comprensione del mondo. A questo ben si presta la rappresentazione teatrale, che mette in scena un’ipotesi di vita, situazioni esistite o che possono esistere, ed in esse i personaggi nei loro dialoghi e monologhi vivono come gli uomini nella loro realtà.”. Infine, i Programmi Brocca invitano ad analizzare testi letterari prodotti dalla cultura locale in dialetto. In Sardegna la Legge regionale N° 26/’97 sottolinea l’importanza della salvaguardia della lingua e della cultura sarda per un recupero dell’identità messa a rischio da estremi processi di modernizzazione. Sotto il profilo del recupero della lingua e della cultura sarda, il teatro è uno strumento di fondamentale importanza per avvicinare i ragazzi alla lingua sarda, espressione della cultura popolare. 4 Per questo motivo abbiamo strutturato una unità didattica sul teatro sardo, scegliendo un testo che il professor Mario Deiana ha in parte scritto e rappresentato con studenti della scuola superiore. 5 Organizzazione Discipline Coinvolte Italiano Destinatari II classe liceo classico (v ginnasio), costituita da 20 allievi di età compresa tra i quindici e i sedici anni Collocazione nel curricolo 1° metà II quadrimestre Rapporti con moduli precedenti E’ stato introdotto dal modulo “il testo poetico” Condizioni di fattibilità Distribuzione Oraria 40 hh Risorse Necessarie testi lavagna luminosa fotocopie apparecchiature di riproduzione audio-video 6 Elementi interni al modulo Tematiche Portanti UD 1. Propedeutica al testo teatrale UD 2. La commedia UD 3. La tragedia UD 4. ll teatro dialettale Prerequisiti Possedere il concetto di genere letterario; Saper individuare in un testo narrativo la fabula, l’intreccio, il narratore, lo spazio, il tempo; Saper riconoscere in un testo scritto gli elementi della comunicazione e le funzioni della lingua ad essa legati; Saper individuare le principali figure retoriche e i registri linguistici. Finalità Generali Abilità Linguistiche Accostare gli allievi al testo teatrale promuovendo in essi il piacere alla lettura e una sua interpretazione consapevole; Far acquisire la capacità di leggere la letteratura come rappresentazione di situazioni universali nelle quali lo studente possa riconoscersi. 7 Riflessione Sulla Lingua Potenziare la padronanza della lingua a livello lessicale e sintattico attraverso l’utilizzo del linguaggio specifico relativo al testo teatrale; Sviluppare la consapevolezza del proprio linguaggio con particolare attenzione ai rapporti tra lingua e pensiero Accostare gli studenti alla riflessione sulla lingua sarda, espressione della cultura della propria regione. Educazione Letteraria Rendere consapevoli gli allievi che il teatro esprime situazioni e sentimenti universali e individuali che possono essere rielaborati da ciascuno e in cui ciascuno possa riconoscersi; Cercare di suscitare negli studenti la creatività e il senso critico in relazione alle proprie capacità e potenzialità; Favorire un rapporto sereno e piacevole con l’opera teatrale; Avvicinare i ragazzi al teatro dell’antichità classica in quanto espressione di una civiltà lontana da noi, ma ancora presente nelle forme e nelle strutture della cultura europea. Abilità sociali Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri. Sviluppare il senso del rispetto delle regole. Saper partecipare ai lavori di gruppo. Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni. Sviluppare la propria personalità attraverso la conoscenza di contenuti. Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile. 8 Obiettivi di apprendimento Conoscenze Acquisire il concetto di teatro come evento comunicativo; Conoscere gli elementi della comunicazione teatrale (mittente, destinatario, messaggio) e comprenderne il ruolo; Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale (atto, scena, didascalia, battuta: dialogo, monologo, “a parte”); Conoscere le caratteristiche strutturali della tragedia e della commedia; Conoscere l’evoluzione nel tempo di un determinato genere (tragedia, commedia) attraverso il contributo recato dai diversi autori analizzati; Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al contesto storico - culturale di appartenenza e la trama dei testi proposti; Conoscere gli elementi della messa in scena del testo drammatico (regista, attori, scenografia). Competenze Saper analizzare il testo drammatico (ricostruire la fabula in forma narrativa, analizzare le caratteristiche dei personaggi principali, riconoscere la funzione delle didascalie, dei monologhi, degli ““a parte””); Saper individuare le caratteristiche strutturali dell’opera teatrale e riconoscere la sua appartenenza ad uno dei sottogeneri (commedia e tragedia); Saper individuare analogie e differenze in relazione ai personaggi e ai temi trattati confrontando testi drammatici diversi o due passi della medesima opera; Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione all’ambiente storico – sociale in cui è stata scritta, all’autore e ad alcuni elementi della trama; 9 Leggere e interpretare un testo teatrale; Saper individuare le tematiche centrali dei brani proposti (l’amore, la morte, la concezione della donna), la funzione dell’allestimento scenico (spazio), il tempo della narrazione; Saper esporre per iscritto il lavoro di analisi testuale. Fasi di articolazione del lavoro Vedi singole unità didattiche Metodologia Brain storming Lezione frontale Role playing Esercitazioni Ricerca Lavori in piccolo gruppo Il modulo si svolge in 40 ore suddivise in quattro unità didattiche di diversa durata: la prima di 6 ore, la seconda di 12 ore, la terza di 15, la quarta di 7 ore. In primo luogo viene effettuata una verifica dei prerequisiti per accertare le conoscenze degli studenti rispetto all’argomento del modulo. Le conoscenze pregresse funzionano come base di partenza degli interventi didattici e aiutano la docente a evitare di essere ridondante oppure poco chiara, dando per scontato concetti che invece non sono stati bene acquisiti. Bisogna tener presente che i prerequisiti in campo linguistico sono difficilmente ben saldi nelle competenze dell’allievo, pertanto costituiscono nello stesso tempo gli obiettivi da raggiungere e da potenziare gradualmente nel corso del curricolo. Il modulo si apre con un brain storming finalizzato a collegare le conoscenze pregresse con i nuovi contenuti. Gli interventi educativi prevedono 10 poi lezioni frontali e partecipate affinché la partecipazione degli allievi, stimolati da continue domande risulti più attiva. I ragazzi sono aiutati a comprendere e a memorizzare i contenuti attraverso la costruzione di schemi alla lavagna, la proiezione di lucidi e mappe concettuali. Si procede con la divisione della classe in gruppi misti con lo scopo di svolgere esercitazioni in classe. Dopo il lavoro di gruppo è previsto in genere un momento di lezione in cui attraverso una discussione guidata dal docente si mettono a confronto i risultati del lavoro comune. Gli allievi inoltre, usufruiscono dell’aula informatica al fine di ricercare materiali utili all’approfondimento degli argomenti trattati in aula. L’utilità di una metodologia così varia è evidente: mantiene costante e attiva l’attenzione e la partecipazione degli allievi e nello stesso tempo tiene conto dei diversi stili di apprendimento e delle loro capacità metacognitive. La lettura e l’interpretazione dei testi sono il punto di partenza della programmazione della docente che non propone l’analisi estensiva e continua di un’opera, ma di brani isolati che consentono di coglierne i caratteri costitutivi e contenutistici. Nella scelta dei brani la centralità degli interessi degli alunni è la guida che consente di strutturare un percorso il più possibile vicino al mondo affettivo dei ragazzi.In particolare il modulo sul teatro consente di affinare le capacità interpretative del testo attraverso la tecnica del role playing. Le prove di verifica sono strutturate sulla base degli obiettivi e di contenuti proposti, tenendo conto delle conoscenze e delle competenze previste a fine modulo. 11 UD . 1 “Propedeutica al testo teatrale” (6 HH) di Demuru Maria Caterina e Floris Maria Anna Prerequisiti: - Possedere il concetto di genere letterario; - Saper individuare fabula e intreccio in un testo narrativo; - Saper riconoscere gli elementi della comunicazione. Obiettivi specifici: Conoscenze: - Sapere che il testo teatrale è un testo letterario generalmente destinato alla rappresentazione scenica; - Conoscere gli elementi della comunicazione presenti in un testo teatrale; - Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale. Competenze: - Saper distinguere un testo teatrale da un testo narrativo; - Saper individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale. Abilità sociali: - Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri; - Sviluppare il senso del rispetto delle regole; - Saper partecipare ai lavori di gruppo; - Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni. Contenuti - Definizione di un testo teatrale; - Elementi costitutivi di un testo teatrale; 12 - Elementi della comunicazione teatrale. Testi utilizzati: - C. Goldoni, La vedova scaltra, Atto I, scena I - W. Shakespeare, Amleto, Atto III, scena I I ora Attività: Presentazione del modulo La prima ora di lezione ha l’obiettivo di introdurre agli allievi il contenuto del modulo che ha per oggetto il testo teatrale e il teatro in quanto sede di una rappresentazione scenica. Gli allievi sono immediatamente coinvolti nella lezione, perché la docente chiede se abbiano mai assistito ad un’opera teatrale e quali emozioni abbia eventualmente suscitato in loro. Attraverso l’uso della lavagna la docente evidenzia lo schema in cui è articolato il percorso e commenta gli interventi didattici che intende effettuare e si sofferma in particolare ad esporre gli obiettivi che prevede di raggiungere, i testi scelti e le attività previste. II ora Obiettivo: - Verifica del prerequisito: possedere il concetto di genere letterario; - Sapere che il testo teatrale è un testo letterario generalmente destinato alla rappresentazione scenica. La docente verifica con una serie di brevi domande se gli allievi hanno chiaro il concetto di genere letterario. Ella fa in seguito un brain storming su cosa gli studenti intendano per testo teatrale e scrive alla lavagna tutte le loro proposte. Attraverso una discussione guidata, si arriva alla conclusione che il 13 testo teatrale è un testo letterario concepito per la rappresentazione scenica davanti ad un pubblico e in uno spazio scenico ben definito. III/IV ora Obiettivo: - Verifica del prerequisito: saper individuare fabula e intreccio in un testo narrativo; saper riconoscere gli elementi della comunicazione in un testo narrativo; - Saper distinguere un testo teatrale da un testo narrativo; - Conoscere gli elementi della comunicazione in un testo teatrale. L’insegnante distribuisce in fotocopia il brano di un testo narrativo e propone ai ragazzi di leggerlo in silenzio. Attraverso una lezione interattiva, chiede di evidenziarne la fabula, l’intreccio e gli elementi della comunicazione presenti in esso Verificato il possesso dei prerequisiti, la docente fa aprire il libro di testo in cui è presente La vedova scaltra di Carlo Goldoni, Atto I, scena I. L’insegnante affida la lettura del brano ad un allievo e chiede alla classe di rilevare le principali differenze rispetto al testo narrativo e di individuare gli elementi della comunicazione. Vengono rilevati immediatamente i personaggi, lo spazio e il tempo che sono presenti anche nel testo narrativo, in particolare si nota la mancanza di sequenze descrittive e narrative e l’abbondanza di dialoghi. Tutte le azioni, gli oggetti, il tempo e lo spazio in cui si sviluppa la scena sono espresse con l’uso di inserti che la docente spiega con il termine di didascalie. La docente fa inoltre osservare che la rappresentazione teatrale si chiama in greco “dramma” che letteralmente significa azione e questo perché una delle principali caratteristiche del teatro è che la vicenda non viene narrata, ma rappresentata in presa diretta dai personaggi. 14 Ai ragazzi è spiegato che il teatro è costituito dalle parole pronunciate dagli attori che si muovono su una scena, adottando una particolare mimica che ogni spettatore sarà in grado di interpretare. Mentre nel genere narrativo l’autore comunica con il lettore attraverso un narratore, nel genere drammatico la comunicazione avviene ad un duplice livello: - i personaggi che agiscono e dialogano tra loro sulla scena; - l’emittente (autore) e destinatari (pubblico) che sono estranei alla scena Per meglio esplicitare lo schema della comunicazione, la docente si serve di un lucido che rappresenta quanto segue: 15 EMITTENTE = (autore del testo) DESTINATARIO (*lettore o pubblico di spettatori) Vicenda attraverso azioni e dialoghi tra i personaggi messa in scena dalla compagnia teatrale attore regista scenografo dove? Teatro con il palcoscenico e le scenografie * Il testo teatrale concepito generalmente per la rappresentazione può anche essere solo letto 16 V ora Obiettivo: - Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale; - Saper individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale. Dopo un’attenta lettura del brano tratto da Amleto, Atto III scena I, di Shakespeare da parte di un allievo, che presenta il monologo di Amleto, uno dei più famosi nella storia del teatro, l’insegnante richiama l’attenzione dei ragazzi sugli elementi costitutivi del testo teatrale (atto, scena, didascalie, dialogo, monologo, “a parte”, lo spazio scenico) e spiega la funzione di ciascuno . A questo punto, la docente divide la classe in quattro gruppi e chiede di individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale nei testi La vedova scaltra, Atto I, scena I; Amleto, Atto III, scena I, Alla fine i risultati dell’esercitazione, condivisi con la classe, sono puntualizzati dalla docente. VI ora Prova di verifica Spiega con le tue parole che cosa sono le didascalie di un testo teatrale e quale funzione svolgono (max. 3 righe) Spiega con le tue parole che cosa sono le battute di un testo teatrale e quale funzione vi svolgono (max 3 righe) . Nel brano teatrale che segue, tratto dal primo atto della commedia Il soldato fanfarone di Plauto ci sono due sole didascalie, entrambe volte a segnalare battute che il personaggio deve pronunciare ““a parte””. Che cosa significa? A chi sono rivolte le parole pronunciate “a parte”? (max 4 righe) 17 Nel brano teatrale che segue, tratto dal prologo della commedia Le nuvole di Aristofane, solo le battute di dialogo e qualche rara didascalia, permette al lettore e al regista di capire qualcosa circa la situazione in cui si svolge la scena. Individua nel brano tutti gli elementi che permettono di capire: a) che la scena si svolge nottetempo; b) che l’azione rappresentata ha luogo in tempo di guerra; c) che il personaggio di nome Strepsiade è un uomo ricco; d) che il personaggio di nome Filippide è figlio di Strepsiade; e) che il personaggio di nome Filippide è un fanatico dei cavalli (max 10 righe). Spiega qual è la differenza tra testo narrativo e testo teatrale (max 5 righe) Spiega quali sono gli elementi che intervengono nella comunicazione teatrale (max 5 righe). GRIGLIA DI VALUTAZIONE Conoscenza Scarso Insufficiente Sufficiente Discreto Buono 0,50 1 1.50 2 / Ottimo 2.50 3 Analisi e comprensione del testo Correttezza formale: sintassi, ortografia e proprietà lessicale 0.80 0,50 1.60 2.40 3.20 4 1 1.50 2 2.50 3 18 UD 2 - La commedia (12 HH) di Demuru Maria Caterina Prerequisiti: - Saper individuare in un testo narrativo la fabula, l’intreccio, lo spazio, il tempo; - Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale; - Conoscere le principali figure retoriche. Obiettivi specifici: Conoscenze: - Conoscere la struttura della commedia - Conoscere l’evoluzione nel tempo della commedia - Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al contesto storico culturale di appartenenza e la trama dei testi proposti; Competenze: - Saper analizzare il testo teatrale della commedia (ricostruzione della fabula ed esposizione in forma narrativa, individuazione delle caratteristiche dei personaggi, dello spazio e del tempo); - Riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico; - Saper individuare le principali figure retoriche; - Leggere, comprendere e interpretare un testo comico; - Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica – formale della commedia; - Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione alla lingua e all’ambiente storico – sociale in cui è stata scritta. Abilità sociali: 19 - Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri. - Sviluppare il senso del rispetto delle regole. - Saper partecipare ai lavori di gruppo. - Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni. - Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile. Contenuti - L’origine della commedia e la sua evoluzione in età classica e moderna ; - Lo stile della commedia; - La riforma goldoniana del teatro. Testi utilizzati - Aristofane, Lisistrata, VV 1 – 65; 170 – 230; 650 – 700; 805 – 860 - W. Shakespeare; Sogno di una notte di mezza estate, Atto I, scena II; Atto III, scena II - C. Goldoni, La Locandiera , Atto I, scena XV e XVI; Atto II, scena II I ora Obiettivo: - Verifica del prerequisito: saper individuare la fabula di un testo; - Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato in relazione al contesto storico – culturale di appartenenza e la trama del testo. La docente in quanto lettore esperto, legge ai ragazzi la traduzione dei versi 1 – 65 della Lisistrata di Aristofane. Il brano è stato precedentemente distribuito in fotocopia con il testo in lingua greca a fronte con l’obiettivo di orientare l’attenzione dei ragazzi sulla sua forma originaria. Attraverso una lezione partecipata e sotto la guida dell’insegnante, con un procedimento di tipo induttivo, gli allievi notano che il testo greco è scandito in versi, mentre la 20 versione tradotta è in prosa. La docente chiede loro di individuare la fabula ed essi deducono che i personaggi principali sono delle donne sulle quali è basata la salvezza della Grecia e utilizzando le didascalie individuano il luogo della scena. A questo punto interviene l’insegnante che illustra brevemente il contenuto dell’opera, l’autore e il contesto storico culturale in cui egli opera. Infine, come esercitazione a casa, i ragazzi dovranno trasformare il testo teatrale in narrativo, rendendo il discorso diretto in indiretto. Tale esercizio ha lo scopo di appurare le competenze grammaticali e la comprensione del testo proposto. II/III ora Obiettivi: - Saper analizzare il testo teatrale della commedia (ricostruzione della fabula ed esposizione in forma narrativa); - Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica – formale della commedia; - Conoscere la struttura della commedia; conoscere l’evoluzione nel tempo della commedia; - Saper individuare le caratteristiche essenziali dei personaggi. Dopo aver verificato lo svolgimento dei compiti da parte degli studenti attraverso la lettura di qualche testo da loro elaborato, l’insegnante legge un nuovo brano tratto dalla Lisistrata (Vv. 170 -230) che rappresenta l’impegno delle donne ateniesi a rinunciare all’amore dei propri uomini pur di ristabilire la pace tra Sparta e Atene. A tal proposito la docente richiama alla memoria degli allievi le vicende principali che caratterizzano la guerra del Peloponneso e le rovinose conseguenze che ebbe per la società ateniese di cui fa parte Aristofane. Poiché il brano scelto è di evidente comicità, gli allievi deducono che si tratta di una commedia. A questo punto la docente spiega loro il 21 significato e l’origine del termine comedia e con una breve lezione frontale illustra la struttura dell’opera presentata, la struttura della commedia classica e l’evoluzione del genere fino al 1700 con il teatro di Carlo Goldoni. La lezione si chiude ritornando sul testo e chiedendo ai ragazzi di individuare i tratti essenziali del personaggio principale di Lisistrata. Da qui lo spunto per affrontare le caratteristiche del personaggio comico e il ruolo che può svolgere (protagonista, antagonista, comprimario, secondario, comparsa). IV ora Obiettivo: - Conoscere la struttura della commedia classica (il coro) Viene proposto per la novità del contenuto e della forma, un nuovo brano tratto da Lisistrata (Vv. 650 - 700 e 805- 860) dove è di scena il coro o parabasi. Dopo avere spiegato la funzione del coro di interrompere la finzione scenica, consentendo all’autore di rivolgersi agli spettatori per difendere la propria opera, gli alunni saranno chiamati a soffermarsi sul contenuto dei testi che li porterà a riflettere sui rapporti fra uomini e donne nella società ateniese, ma anche ad attualizzare la scena, pensando agli attuali rapporti nella società tra i due sessi e all’evoluzione sociale del ruolo della donna nel tempo. V/VI ora Obiettivo: - Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato in relazione al contesto storico – culturale di appartenenza; - Leggere e interpretare il testo comico; - Riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico; - Saper contestualizzare l’opera proposta. 22 Si propone la lettura di un brano tratto da Sogno di una notte di mezza estate di W. Shakespeare (Atto I, Scena II). Attraverso un role paying, gli alunni saranno chiamati ad interpretare il testo teatrale e la docente assegna ad alcuni di loro il ruolo dei personaggi. Al termine della lettura, dopo aver spiegato la trama dell’opera e dopo aver fornito alcune notizie biografiche e stilistiche sull’autore, l’insegnante fa notare che questa scena rappresenta nell’opera una sorta di espediente attraverso il quale Shakespeare realizza “il teatro nel teatro”, ovvero una rappresentazione scenica all’interno della stessa opera, per meglio caratterizzare la tematica che affronta: l’amore contrastato e a lieto fine. Si procede poi all’analisi del testo in cui gli allievi devono individuare gli aspetti formali e contenutistici: gli elementi costitutivi del testo comico; gli elementi della comunicazione e gli elementi del contesto storico - culturale. Si riflette sul fatto che le donne non sempre potevano calcare le scene di un teatro e sul rigido controllo effettuato dalla regina sulla produzione teatrale. Sono poi fatti notare i rapporti tra la Francia e l’Inghilterra nel periodo elisabettiano. Durante questa lezione la docente proporrà la visione di alcuni disegni relativi al teatro shakespiriano e farà visitare su internet il sito dedicato al Globe Theatre per ricostruire attraverso le immagini le caratteristiche della struttura teatrale nel 1600. Come esercitazione a casa, essi dovranno riassumere le caratteristiche delle commedie di Shakespeare e del teatro elisabettiano. VII ora Obiettivo: - Saper individuare la fabula del testo proposto; - Verifica del prerequisito: conoscere le principali figure retoriche. 23 Viene letta dagli alunni la seconda scena dell’ Atto III di Sogno di una notte di mezza estate. In questo testo gli studenti dovranno individuare la fabula, lo spazio e le figure retoriche presenti. VIII/IX ora Obiettivo: - Saper leggere e interpretare il testo teatrale; - Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al contesto storico – culturale di appartenenza; - Saper individuare le caratteristiche del personaggio; - Saper riconoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale; - Saper riconoscere le principali figure retoriche; - Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica – formale della commedia; - Saper contestualizzare l’opera in relazione alla lingua. La docente servendosi del libro di testo affida ai ragazzi la lettura – analisi di un nuovo brano teatrale di genere comico tratto da La locandiera di Carlo Goldoni (Atto I, Scene XV e XVI). Dopo aver fatto una breve introduzione storico culturale sull’autore, l’insegnante si sofferma sull’importanza del teatro goldoniano e sull’importanza dell’opera proposta che secondo l’autore voleva essere “morale, utile, istruttiva”. Il primo lavoro che gli allievi saranno chiamati ad operare sarà quello di caratterizzare il personaggio di Mirandolina. In queste scene si dovranno poi individuare i tipi di battuta (dialoghi, monologhi, “a parte”), la funzione delle didascalie, le figure retoriche presenti e una particolare attenzione verrà richiesta alle parole di cui non si conosce il significato. 24 Quest’ultima operazione permetterà all’insegnante di far riflettere i ragazzi sull’evoluzione della lingua e a tal proposito chiederà come lavoro a casa di attualizzare la scena con un linguaggio vicino al parlato. X ora Obiettivo: - Saper individuare le caratteristiche dei personaggi; - Saper riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico; - Saper individuare le principali figure retoriche; - Saper contestualizzare l’opera in relazione all’ambiente storico – sociale in cui è stata scritta. Viene letta da alcuni alunni la Scena II dell’Atto II, in cui Mirandolina sembra trionfare sul personaggio del Cavaliere. La classe divisa in piccoli gruppi dovrà lavorare sul carattere dei due personaggi, individuare le figure retoriche, la funzione degli “a parte” e ritrovare gli elementi del contesto storico sociale in cui l’autore scrive. Infine, l’insegnante come introduzione all’unità didattica sulla tragedia, consegna agli allievi divisi in quattro gruppi le fotocopie del testo Baldry, I Greci a teatro da leggere a casa. La docente spiega ai ragazzi che la prima lezione sulla tragedia sarà dedicata ad una discussione finalizzata ad evidenziare le caratteristiche della tragedia e gli aspetti del teatro antico, determinanti per la comprensione del ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo greco (che possono leggere nelle fotocopie). XI/XII ora Prova di verifica Rispondi in modo appropriato alle seguenti domande: 1. Quali sono le caratteristiche della commedia classica antica? (max 10 righe) 25 2. Quali sono le caratteristiche della commedia di Shakespeare? (max 10 righe) 3. Quali sono le caratteristiche del teatro di Carlo Goldoni? (max 10 righe) 4. Descrivi il carattere di Mirandolina e di Lisistrata sulla base dei testi studiati (max 10 righe) 5. Riscrivi come se fosse un racconto il brano tratto dalla scena IV, Atto I della Locandiera di Carlo Goldoni. GRIGLIA DI VALUTAZIONE Conoscenza Scarso Insufficiente Sufficiente Discreto Buono 0,50 1 1.50 2 / Ottimo 2.50 3 Coerenza e adeguatezza alla consegna Correttezza formale: sintassi, ortografia e proprietà lessicale 0.80 0,50 1.60 2.40 3.20 4 1 1.50 2 2.50 3 26 U D. 3 - La tragedia (15 HH) di Floris Maria Anna Prerequisiti: - Possedere il concetto di mito; - Conoscere le principali figure retoriche; - Saper distinguere gli elementi costitutivi del testo teatrale (Atto, didascalia, scena, dialogo, monologo, “a parte”); - Saper analizzare un testo teatrale applicando le categorie apprese (ricostruzione della fabula ed esposizione in forma narrativa, individuazione delle caratteristiche dei personaggi, del tempo, azione, spazio). Obiettivi specifici: Conoscenze: - Conoscere la struttura della tragedia; - Conoscere l’origine, le caratteristiche e l’evoluzione della tragedia in età classica e moderna; - Conoscere la biografia essenziale degli autori e il contesto storico - culturale nel quale essi operano, le convenzioni teatrali dell’epoca e la trama dei testi proposti; - Conoscere lo stile della tragedia (registro stilistico elevato, argomento di carattere alto, personaggi non comuni, catastrofe finale); 27 - Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo in epoca classica e in epoca moderna; Competenze: - Saper leggere e comprendere il testo tragico: individuare gli elementi strutturali del genere tragico e le loro funzione; distinguere il registro stilistico e gli argomenti tipici della tragedia; analizzare il testo tragico ricostruendo la fabula, delineando i personaggi e individuando le caratteristiche tecniche specifiche; saper individuare le principali figure retoriche; saper individuare analogie e differenze in relazione ai personaggi - Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione all’ambiente storicosociale in cui è stata scritta. - Potenziare il proprio uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture linguistico-formali della tragedia. Abilità sociali: - Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri. - Sviluppare il senso del rispetto delle regole. - Saper partecipare ai lavori di gruppo. - Sviluppare un’interazione corretta con compagni e docenti. - Sviluppare la propria personalità attraverso la conoscenza dei contenuti - Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile Contenuti: - L’origine della tragedia e la sua evoluzione in età classica e moderna 28 - Lo stile della tragedia - Il ruolo svolto dalla tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo Testi usati: - Euripide, Medea, Prologo, secondo coro; discorso di Medea e coro nel primo episodio; risposta di Giasone nel secondo episodio; - W. Shakespeare, Macbeth, Atto I, scena I, V, VII; - Baldry, I greci a teatro I-II ora: Obiettivo: - Conoscere l’origine e le caratteristiche della tragedia; - Conoscere il contesto storico – culturale nel quale gli autori operano; - Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo in epoca classica; - Conoscere lo stile della tragedia (argomento di carattere alto, personaggi non comuni, catastrofe finale). - Saper contestualizzare la tragedia di classica. Dopo aver concluso l’unità didattica sulla commedia, il percorso tematico prosegue con lo studio della tragedia, rappresentazione scenica di un conflitto insolubile, che culmina con la catastrofe. La docente spiega brevemente l’origine del termine tragedia (tràgos=capro, odé=canto) che significa: 1. canto del capro, cioè canto per il sacrificio del capro in onore della divinità; 29 2. canto per il capro che costituiva la ricompensa degli attori; 3. canto dei capri, perché gli attori si mascheravano da satiri, divinità dall’aspetto umano e caprino. Il contesto sociale nel quale vengono scritte le tragedie a noi pervenute corrisponde alla città di Atene nel periodo più splendido della sua storia che gli allievi hanno studiato nel precedente anno scolastico. Attraverso una serie di domande la docente richiama all’attenzione dei ragazzi i principali fatti storici e le caratteristiche della società ateniese: la democrazia della polis e i suoi limiti rispetto al moderno concetto di democrazia, la gloria di Atene durante le guerre persiane (492-479 a. C.), l’imperialismo ateniese e l’età di Pericle (V secolo), le fiorenti attività economiche legate all’agricoltura e in particolare al commercio, fino alla guerra del Pelopponneso che segna la fine della potenza ateniese. A questo punto si apre la discussione guidata dalla docente: i quattro gruppi, attraverso un rappresentante che viene scelto come portavoce, presentano i risultati delle proprie letture: gli aspetti del teatro antico che sono determinanti per la comprensione del ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo greco. Ciascuno è chiamato ad intervenire per puntualizzare l’intervento del compagno (l’obiettivo della docente corrisponde al consolidamento della capacità di lavorare in gruppo, di intervenire in modo ordinato e consapevole nella discussione, di ascoltare il risultato del lavoro degli altri). L’insegnante interviene per puntualizzare e chiarire i seguenti punti: 1. gli agoni drammatici durante i quali le tragedie sono proposte al pubblico, fortemente influenzati dall’idea della gara finalizzata al prestigio e alla gloria e non al denaro, 2. il carattere religioso dei concorsi attici, con particolare riferimento alle grandi Dionisie, principale occasione della rappresentazione della tragedia; 30 3. l’organizzazione degli spettacoli e la partecipazione della città a tutte le rappresentazioni sovvenzionate principalmente da denaro pubblico: la tragedia diventa un momento decisivo della vita sociale, assumendo il significato di rito religioso, confronto di idee, dibattito politico, riflessione sull’origine e sul destino della comunità; 4. la struttura del teatro e la funzione delle sue componenti (portico, scena, orchestra e altare, cavea, parodoi) con riferimenti alla struttura del teatro moderno e dello stadio; 5. la rappresentazione: gli attori, le maschere, la presenza della musica e del coro, il ruolo del poeta, gli argomenti (mito e centralità dell’eroe protagonista, catastrofe finale) e l’interesse del pubblico. I risultati della ricerca, che ciascun gruppo ha sintetizzato in uno schema, sono fotocopiati e consegnati a tutti gli allievi (affinché i ragazzi si abituino a capire che il sapere è un bene che deve essere condiviso) III-IV ora Obiettivo: - Saper leggere e interpretare il testo teatrale; - Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture linguistico formali della tragedia; - Conoscere il registro stilistico elevato della tragedia; la trama di Medea - Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato; - Verifica dei prerequisiti: saper individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale; saper ricostruire la fabula ed esporla in forma narrativa; il concetto di mito. - Saper individuare le caratteristiche dei personaggi. 31 La docente propone ai ragazzi una fotocopia con il prologo di Medea, spiegando che si tratta di un’opera scritta dal tragediografo greco Euripide, vissuto ad Atene nel 485-406 a. C ( spettatore degli eventi del V secolo). La scelta della tragedia è motivata dalla consapevolezza della docente riguardo il particolare interesse che la tematica dell’opera suscita nei ragazzi, per la sua “scottante attualità”. La centralità dell’allievo nel progetto educativo della docente si realizza attraverso la scelta di opere che consentano di partire dagli interessi dei ragazzi, conciliandoli con gli obiettivi della programmazione. La lettura è affidata a tre allievi che interpretano la parte della nutrice, del pedagogo e di Medea. Con questo sistema l’insegnante vuole mantenere viva l’attenzione della classe. Conclusa la lettura, l’insegnante interviene per spiegare le parole di significato non chiaro, riconducibili al registro linguistico elevato della tragedia. A questo punto la classe è divisa in gruppi ai quali la docente chiede: 1. di individuare la trama della tragedia, raccontata in particolare attraverso le parole della nutrice e del pedagogo, e di scriverla in forma narrativa, rendendo il discorso diretto in indiretto; 2. individuare le didascalie e gli “a parte”. La scelta di svolgere esercitazioni in aula consente alla docente di fare il punto della situazione e di capire se i ragazzi, lontani dal timore della valutazione, seguono realmente il discorso. Inoltre, attraverso questo sistema, l’insegnante fa in modo che gli allievi acquisiscano le conoscenze necessarie e immediatamente le “utilizzino” per conseguire o potenziare le competenze che sono obiettivo del modulo. I risultati dell’esercitazione, presentati alla classe e confrontati tra loro, sono utilizzati dal docente per commentare e presentare la trama della tragedia caratterizzata dai seguenti punti: 1. Il luogo: Corinto, il prospetto del palazzo di Medea, con una porta; 32 2. L’epoca: un’epoca antica legata al tempo del mito, con riferimenti a tematiche del momento storico nel quale Euripide vive; 3. la trama: L’antefatto è il mito di Giasone, l’eroe che insieme agli argonauti parte alla conquista del vello d’oro. Viene aiutato nell’impresa dalle arti magiche di Medea che si innamora di lui, lo sposa e gli dà due figli. La donna non esita a uccidere per lo sposo e, partendo con lui, rompe i legami con la propria famiglia d’origine. La tragedia inizia a Corinto, dove i due si sono rifugiati e dove regna Creonte. Qui Giasone ripudia Medea per sposare Iole, la figlia del re. Il padre della ragazza acconsente alle nozze, ma intima a Medea di abbandonare la città. Disperata e ferita nell’amor proprio ella organizza una feroce vendetta: uccide la rivale e i figli di Giasone. Dopo aver gelidamente irriso alla sua disperazione, fugge ad Atene su un carro trainato da draghi. 4. Protagonista: Medea 5. Antagonista: Giasone 6. Coro: Le donne di Corinto La docente interviene inoltre: 1. per puntualizzare l’antefatto e chiarire parte delle vicende che sono raccontate nella tragedia 2. per richiamare, attraverso domande, il concetto di mito 3. per sottolineare alcuni aspetti del carattere di Medea anticipati dalla nutrice e per evidenziare la scelta di Euripide di protagoniste femminili. La docente propone, inoltre, una riflessione sull’attualità della tematica affrontata dalla tragedia: la vendetta attraverso l’uccisione dei figli e del “rivale” in amore ancora protagoniste dei fatti di cronaca. L’insegnante evidenzia 33 inoltre, la condizione di straniera di Medea. I ragazzi partecipano alla discussione contribuendo ciascuno con la propria sensibilità. V/VI ora Obiettivo: - Conoscere la struttura della tragedia; - Saper leggere e interpretare il testo teatrale; - Saper distinguere lo stile della tragedia: registro stilistico elevato; - Saper individuare gli elementi strutturali del genere tragico e la loro funzione; - Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo nell’epoca classica. Attraverso un momento di lezione frontale, la docente spiega la struttura della tragedia che, in epoca antica, è costituita da: 1. prologo: dialogo o monologo che introduce l’azione della tragedia; 2. parodo: canto di ingresso del coro; 3. episodio: corrisponde all’atto della tragedia moderna (in genere cinque); 4. stasimo: canto che il coro intona durante la rappresentazione della vicenda; 5. esodo: canto finale del coro. A questo punto la docente affida la lettura del secondo coro a tre ragazze per riprodurre l’aspetto corale del testo. Invita i ragazzi a fare la parafrasi del brano, intervenendo, se necessario, per spiegare le parole di difficile comprensione. L’insegnante esorta i ragazzi a sottolineare le espressioni e le immagini che sono riconducibili al registro stilistico elevato della tragedia. 34 Infine chiede agli allievi di individuare la funzione del coro nella tragedia e interviene per puntualizzare che il coro: 1. è personaggio del dramma: dà consigli, esprime opinioni, pone domande, interviene nell’azione; 2. definisce il contesto etico e sociale della vicenda e ribadisce la norma che serve allo spettatore come criterio di giudizio dell’azione (che coincide con il patrimonio di leggi nel quale la comunità greca si riconosce); 3. è spettatore ideale, perché reagisce agli avvenimenti, come dovrebbe fare il pubblico reale, che assiste “passivamente” alla rappresentazione; 4. è protagonista della spettacolarità della rappresentazione, accompagnato da musica e canti. .La classe, sempre divisa in gruppi, deve individuare: 1. la tematica affrontata dal coro; 2. quale è l’atteggiamento del coro nei confronti di Medea; 3. quale norma etica viene infranta. Attraverso questa scelta di chiamare in causa continuamente gli allievi la docente vuole mantenere viva l’attenzione della classe. Il risultato dell’esercitazione, presentato a tutta la classe, viene puntualizzato dal docente che interviene per precisare quale importante funzione svolga la tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo greco: il patrimonio mitico, noto a tutti i componenti della polis, viene interpretato nella tragedia in funzione dei nuovi problemi della città. Per questo nelle tragedie, assume un ruolo centrale la riflessione sui rapporti tra norma divina e leggi e aspirazioni umane, tra doveri sociali e impulsi soggettivi, come 35 la passione amorosa e l’affetto per i figli. L’insegnante presenta lo scontro tra questi ambiti: l’eroe, portavoce dei valori tradizionali, solo contro tutti, e l’antagonista, che li vuole sovvertire (particolarmente forte in Euripide). La conclusione e catastrofe, che porta dolore e sofferenza, attraverso la quale lo spettatore può purificare le emozioni (vedendo, rappresentati sulla scena, gli esiti rovinosi cui le passioni conducono i personaggi tragici). Per questo alle rappresentazioni partecipano gratuitamente tutti i cittadini. Alla fine della lezione la docente assegna a casa la lettura del discorso di Medea e il coro nel primo episodio e la risposta di Giasone nel secondo episodio, argomento della lezione successiva, affinché i ragazzi abbiano già acquisito una minima familiarità con i testi. Inoltre gli allievi devono individuare nel testo le proposizioni subordinate di tipo temporale, comparative, finali e oggettive e motivare la propria analisi. VII/VIII ora: Obiettivo: - Potenziare il proprio uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture linguistico – formali della tragedia; - Saper leggere e interpretare il testo tragico; - Saper distinguere gli argomenti tipici della tragedia; - Saper analizzare il testo tragico delineando i personaggi. La lezione si apre con la verifica dell’esercitazione, che consente alla docente di approfondire il discorso sulla riflessione sulla lingua, necessario per lo studio della lingua italiana, ma anche della sintassi latina e greca. Gli allievi sono chiamati a riferire il risultato della ricerca e a motivare l’analisi delle preposizioni secondarie. L’esercizio consente alla docente di capire la 36 padronanza della sintassi italiana e di recuperare le eventuali lacune che si renderanno evidenti. A questo punto affida la lettura dei due brani a un’allieva che interpreta Medea e a un allievo che interpreta Giasone, con l’obiettivo di presentare il confronto tra i due personaggi. Inizia la ragazza. Conclusa la lettura la docente chiede agli allievi di sottolineare le immagini e le espressioni riconducibili al registro elevato della tragedia e i concetti chiave espressi da Medea per denunciare: 1. la condizione ingiusta delle donne nell’antica Grecia (svantaggi della condizione femminile legati alla natura e alle consuetudini umane); 2. la durezza della sua condizione di donna che ha perso tutto, di straniera in una terra minacciosa. A questo punto la docente costruisce una mappa concettuale con gli alunni. L’insegnante evidenzia, inoltre, la particolare attenzione di Euripide per lo studio della psicologia della protagonista, che viene presentata sulla scena in tutte le sue caratteristiche. A questo punto affida la lettura della risposta di Giasone ad un allievo. La spiegazione dei termini di difficile comprensione viene affidata ai ragazzi che a turno fanno la versione in prosa sotto la guida del docente. La classe viene divisa in gruppi con il compito di individuare quali argomentazioni sono utilizzate dall’eroe per giustificarsi. La docente puntualizza il risultato dell’esercitazione, evidenziando: 1. l’ambizione sfrenata del protagonista; 2. la figura di un eroe che non è più un eroe, ma un essere meschino che abbandona a sé stessi moglie e figli; 37 3. il basso tentativo di giustificare il suo operato con argomentazioni non plausibili. La docente richiama l’attenzione dei ragazzi sul fatto che i personaggi della tragedia classica sono statici, non presentano nessuna evoluzione nel corso della vicenda, non cambiano mai parere. La conclusione della tragedia è, infatti, la catastrofe, conseguenza dell’accettazione consapevole da parte del protagonista del suo destino avverso. IX ora Obiettivo: - Verifica del prerequisito: conoscere il teatro elisabettiano; - Conoscere l’evoluzione della tragedia in età classica e moderna; Attraverso una lezione frontale, la docente traccia un quadro sintetico dell’evoluzione del genere letterario attraverso i secoli seguendo lo schema del libro di testo: 1. il periodo greco (V secolo): Eschilo, Sofocle, Euripide (con particolare attenzione alle caratteristiche della sua tragedia; 2. il periodo latino: la minore importanza del teatro latino e un particolare riferimento a Seneca; 3. il periodo medioevale: le sacre rappresentazioni; 4. una particolare attenzione è dedicata al Cinquecento, durante il quale vive William Shakespeare (1564-1606), autore di Macbeth. La docente rivolge alla classe una serie di domande per richiamare le caratteristiche più importanti del teatro di Shakespeare, studiate nell’unità didattica sulla commedia. 38 X ora: Obiettivo: - Conoscere la trama di Macbeth; - Saper leggere e interpretare il testo tragico; - Saper individuare l’argomento del testo. La docente presenta ai ragazzi la scheda sulla tragedia Macbeth, precedentemente distribuita in fotocopie. L’opera è scelta per la tematica di particolare interesse per i ragazzi: la sfrenata ambizione dei protagonisti offre al docente l’occasione di commentare le conseguenze di passioni incontrollabili, la sete di potere e di denaro, che portano gli uomini a uccidere e a commettere ingiustizie. 1. Luogo: Scozia. 2. Tempo: 1040-1057. 3. Protagonista: Macbeth 4. Trama: Il nobile scozzese Macbeth vuole usurpare il trono del re di Scozia. Spinto da una violenta ambizione personale e dai consigli della moglie lady Macbeth, è convinto di avere diritto al regno per i suoi nobili natali, la debolezza del sovrano regnante, re Ducan, e soprattutto per la cieca fede che egli pone nei responsi di tre streghe, che lo incitano a più riprese. Sua moglie lo sprona all’azione, divorata da un’ambizione indomabile che la spinge a desiderare ardentemente di essere regina. L’occasione si presenta quando i due ospitano nel castello il re vittorioso per una notte. Macbeth, che pure è un valoroso guerriero, stenta a vincere i dubbi. Convinto alla fine dalle ambigue e tortuose promesse delle streghe, compie il delitto insieme alla moglie. Ma il figlio del re ucciso, Malcolm, organizza un esercito insieme al nobile scozzese Macduff, che assale il castello. 39 Lady Macbeth muore nella confusione degli scontri tra le diverse fazioni.. La stessa sorte tocca al consorte che muore per mano di Macduff. A questo punto la docente affida la lettura di atto I, scena III di Macbeth a diversi ragazzi che hanno il compito di interpretare i personaggi e si sofferma sui termini di significato non chiaro. Conclusa la lettura, la docente chiede ai ragazzi di individuare quale sia la profezia delle tre streghe, sottolineando le frasi nelle quali essa è espressa. Dunque spiega che le tre fatali sorelle hanno un ruolo chiave nello svolgersi della vicenda, perché le profezie non solo anticipano, ma determinano l’azione dei personaggi. Alla fine della lezione affida ai ragazzi la lettura a casa dell’atto I, scena V, VII della tragedia. XI/XII ora: Obiettivo: - Saper leggere il testo tragico; - Potenziare il proprio uso linguistico; - Saper individuare le principali figure retoriche; - Saper contestualizzare l’opera; - Saper individuare la caratterizzazione dei personaggi. La lettura del brano dell’atto I, scena V è affidata ad un’allieva. Conclusa la lettura, la docente si sofferma sui termini di significato non chiaro e chiede ai ragazzi di individuare le immagini e le espressioni riconducibili al registro elevato della tragedia. Parte della classe, infatti, può presentare difficoltà nella comprensione di questo brano e degli altri proposti: per questo l’analisi del 40 testo viene condotta con particolare attenzione ai più deboli, che nei lavori di gruppo sono affiancati agli allievi che mostrano una maggiore agilità nella comprensione. La docente chiede ai ragazzi di sottolineare i passi nei quali si descrive la reazione della donna alla profezia delle tre streghe e le metafore con le quali sostituisce la parola delitto. I risultati sono puntualizzati dalla docente che evidenzia: - la reazione di lady Macbeth lontana dai dubbi del marito; La docente affida a un allievo la lettura della prima parte dell’atto I, scena VII e allo stesso allievo insieme ad una allieva la seconda parte, nella quali interviene lady Macbeth. La denotazione del testo è affidata ai ragazzi, sotto la guida della docente. Infine chiede agli allievi di trovare nel testo: 1. le frasi che esprimono lo stato d’animo di Macbeth; 2. le espressioni attraverso le quali la donna mira ad allontanare i dubbi dall’animo dell’uomo. Conclusa l’esercitazione e confrontati i risultati, la docente sottolinea l’atteggiamento opposto dei due coniugi, che cambierà alla fine della tragedia, quando la donna si uccide per il rimorso mentre il coniuge ha perso ogni timore. La docente chiede ai ragazzi di individuare il luogo dove si svolge l’azione di questi due brani e di quello analizzato nella lezione precedente (una landa deserta e il castello), attraverso l’analisi delle didascalie. Shakespeare varia l’ambientazione delle scene e rappresenta il carattere dei personaggi in evoluzione: non i tipi fissi del teatro classico, ma figure in movimento, che mutano e prendono coscienza con il passare del tempo. 41 La docente affida ai ragazzi il compito di scrivere le proprie riflessioni sul confronto tra Medea e lady Macbeth, Giasone e Macbeth. XIII ora: Obiettivo: - Saper individuare analogie e differenze in relazione ai personaggi. Per concludere il modulo sulla tragedia la docente propone un confronto le due tragedie Medea e Macbeth. La docente, attraverso una lezione frontale, evidenzia i seguenti punti: 1. la vicenda si svolge nella dimensione privata della famiglia, nello spazio chiuso del palazzo, la casa di Medea e le sale del castello di Macbeth. Al centro delle rappresentazioni la coppia, mentre la dimensione pubblica rimane fuori. Gli eroi sono appena tornati dalla loro avventura: Giasone dalla conquista del vello d’oro, Macbeth è reduce dal campo di battaglia. 2. la scena è occupata dalle figure femminili. Lontani dalle loro avventure, gli uomini non sono più eroi, anche se il loro movente è l’ambizione. Entrambi sono pronti a scendere a patti con la coscienza per conseguire i propri obiettivi spinti da una forte ambizione, entrambi cercano una giustificazione (Giasone il bene dei figli, Macbeth è titubante per l’onore e la lealtà cavalleresca). 3. Medea e lady Macbeth non sono abituate a mentire a sé stesse, a nascondere le proprie passioni dietro la scusa di ideologie. Entrambe smascherano i coniugi, mostrando i falsi valori che li ispirano (le doti oratorie di Giasone e le contraddizioni del discorso di Macbeth. Una fredda determinazione le guida nella realizzazione del proprio disegno, che fa impallidire il più crudele dei “maschi”; 42 4. Medea è prima alleata del marito, poi vittima, lady Macbeth è alleata della grandezza del marito, vive di ambizione riflessa. XIV/XV ora: Prova di verifica 1) Spiega quale funzione svolge la tragedia nell’antichità classica e il suo particolare legame con la città di Atene (max 15 righe). 2) Leggi il discorso di Medea con il coro e spiega: - quale è l’offesa subita da Medea, - quali sono gli svantaggi della condizione femminile, legati alla natura e alle consuetudini sociali (max 15 righe) - quali sono le caratteristiche della tragedia euripidea che sono presenti in Medea. 3) Leggi l’atto I, scena VII di Macbeth e spiega: - attraverso quali parti del testo lady Macbeth vuole allontanare i dubbi del marito (max 15 righe); - se nel corso della tragedia il personaggio cambia atteggiamento e se Shakespeare porta sulla scena personaggi statici o soggetti a un evoluzione (max 10 righe). 4) Spiega quale è la struttura della tragedia greca e la particolare funzione del coro (max 10 righe) 43 GRIGLIA DI VALUTAZIONE Per i quesiti 2 e 3: Conoscenza dell’argomento Scarso Insufficiente Sufficiente Discreto Buono 0,50 1 1.50 2 / Ottimo 2.50 3 Analisi del testo e contestualizzazione Correttezza formale: 0.80 0,50 1.60 2.40 3.20 4 1 1.50 2 2.50 3 GRIGLIA DI VALUTAZIONE Per i quesiti 1 e 4: Conoscenza dell’argomento Scarso Insufficiente Sufficiente Discreto Buono 0,50 1 1.50 2 / Ottimo 2.50 3 Coerenza e adeguatezza alla consegna Correttezza formale: 0.80 0,50 1.60 2.40 3.20 4 1 1.50 2 2.50 3 44 U D 4.: Il teatro dialettale ( 7 HH) di Demuru Maria Caterina e Floris Maria Anna Prerequisiti: - Conoscere le espressioni più tipiche della lingua sarda: lessico, interiezioni, locuzioni; - Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale. Obiettivi: Conoscenze: - Conoscere la struttura della commedia sarda. - Conoscere la trama di Tottu in corrias de fogu. - Conoscere alcuni fenomeni che caratterizzano la varietà linguistica di Ardauli e la scelta grafica dell’autore della commedia. Competenze: - Saper contestualizzare l’opera proposta. - Saper distinguere le espressioni “tipiche” dell’italiano regionale nella varietà parlata in Sardegna. - Leggere e interpretare un testo teatrale in dialetto sardo. - Saper individuare i fenomeni linguistici che caratterizzano Tottu in corrias de fogu. - Potenziare la conoscenza del lessico della commedia sarda. - Approfondire la conoscenza delle tradizioni polari sarde. Abilità sociali: - Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri. 45 - Sviluppare il senso del rispetto delle regole. - Saper partecipare ai lavori di gruppo. - Sviluppare un’interazione corretta con compagni e docenti. Contenuti: - Le caratteristiche della commedia sarda - La letteratura in sardo come espressione di valori e sentimenti delle propria terra Testi utilizzati: - M. Deiana, Tottu in corrias de fogu atto I, scena I; Atto II scena VI I ora: Obiettivo: - Leggere e interpretare un testo teatrale in dialetto sardo; - Verifica del prerequisito: conoscere le espressioni più tipiche della lingua sarda; conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale; - Conoscere la struttura della commedia sarda; - Conoscere la trama della commedia - Saper individuare gli elementi necessari per la contestualizzazione dell’opera. La docente propone ai ragazzi il I atto, scena I della commedia Tottu in corrias de fogu (va tutto al fuoco, cioè in malora) nella consapevolezza che la scelta di una commedia in sardo mantiene viva l’attenzione dei ragazzi che sono incuriositi perchè: 1. ritrovano nell’ambito di un’opera letteraria i motivi di una “sardità” che vivono quotidianamente o di cui comunque sono a conoscenza; 46 2. la commedia è scritta in dialetto sardo, che alcuni parlano tutti i giorni, altri sentono solo in alcuni casi. La docente affida la lettura del testo a un allievo “esperto” e interviene per scandire bene la pronuncia delle parole se l’allievo evidenzia qualche difficoltà di pronuncia. La classe costruisce la traduzione del brano insieme al docente. I ragazzi notano le espressioni tipiche del sardo, che essi utilizzano o che sentono da familiari e amici. La docente chiede di individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale: 1. divisione in atti e scene ( in questo caso due atti, il primo con tredici scene, il secondo con quattordici scene); 2. la funzione delle didascalie e degli “a parte”; L’insegnante presenta la trama della commedia. Il titolo Tottu in corrias de fogu è un’espessione idiomatica che riassume le vicende che sono raccontate dal testo: la storia curiosa e divertente di una famiglia alla quale, nel breve spazio di una mattina, ne succedono di tutti i colori, una serie di disgrazie e infortuni, da cui pare impossibile risollevarsi. La felice conclusione avviene nel secondo atto, quando tutto torna a posto per incanto. A questo punto chiede agli allievi di sottolineare nel testo: 1. gli elementi della scenografia, alcuni oggetti che richiamano un ambiente tipicamente sardo. 2. il riferimento alla vendita di bestiame alla fiera di Abbasanta. A questo punto la docente proietta con la lavagna luminosa un lucido con la cartina linguistica della Sardegna, spiegando che esistono diverse aree dialettali sarde. La variante della commedia presa in esame è quella tipica di una zona geografica chiamata Barigadu-Guilcieri, nella media valle del Tirso. Essa ha preso dai due ceppi linguistici che esistono in Sardegna, il Logudorese e il 47 Campidanese, perché si trova al confine tra le due zone: è perciò comprensibile sia agli uni che agli altri. Alla fine della lezione l’insegnante affida un’esercitazione da svolgere a casa perché gli alunni evidenzino i limiti geografici delle diverse varietà dialettali del sardo: 1. evidenziare con colori diversi le aree linguistiche disegnate nella cartina. II/III ora: Obiettivo: - Conoscere alcuni fenomeni che caratterizzano la varietà linguistica di Ardauli e la scelta grafica dell’autore della commedia: - Saper individuare i fenomeni linguistici che caratterizzano il testo proposto; Dopo aver verificato l’esecuzione dell’esercitazione, la docente spiega alcuni fenomeni che caratterizzano la lingua sarda e la scelta grafica dell’autore della commedia: 1) uso della vocale paragogica, che corrisponde a quella vocale che nella lingua parlata si aggiunge alle parole che terminano per consonante), separata nel testo da un trattino (es: cras-a per cras); 2) l’apostrofo per segnalare la caduta della consonante iniziale una ‘omo per una domo; 3) passaggio della doppia ll a doppia dd (es: nudda per nulla); il morfema –s per il plurale; 4) la lettera y per rafforzare la vocale i (es: eya). A questo punto la docente divide la classe in gruppi (in modo che in ciascuno di essi sia presente un allievo esperto che guidi i compagni) e chiede di individuare nel testo i fenomeni appena descritti. Conclusa l’esercitazione, 48 utilizza i risultati per riprendere insieme ai ragazzi l’analisi linguistica del brano. Richiama l’attenzione dei ragazzi sulla vicinanza del sardo con la lingua latina. La docente affida la lettura dell’atto I, scena III ad un allievo con l”a parte” di Titinu e ad un’allieva con l”a parte” di Pipica: interviene per correggere eventuali imprecisioni di pronuncia e traduce insieme alla classe il brano. Dopo aver ricostruito la fabula in forma narrativa coi ragazzi, l’insegnante chiede di individuare nei due brani le imprecazioni tipiche del sardo e le varietà dell’italiano regionale, usate dai ragazzi stessi e da familiari e amici. La docente puntualizza gli interventi: 1) l’aspetto durativo del tempo verbale espresso con il gerundio (es: fio yogande); 2) le esclamazioni come “lampu!” 3) il verbo alla fine della frase. IV ora: Obiettivo: - Saper leggere e interpretare il testo; - Potenziare la conoscenza del lessico della commedia sarda. La docente affida la lettura dell’atto I, scena VI a due allieve che interpretano l”a parte” di Pipica e Cate. Insieme alla classe costruisce la traduzione del brano. Chiede ai ragazzi, divisi in gruppi di sottolineare i sostantivi e gli aggettivi presenti nel brano. Conclusa la ricerca, puntualizza i risultati, richiamando l’attenzione dei ragazzi sul lessico ricco e variegato della commedia e su una delle tradizioni sarde più tipiche: la medicina dell’occhio, raccontata nel brano, di cui i ragazzi hanno sentito parlare. 49 V/VI ora: Obiettivo: Potenziare la conoscenza delle tradizioni popolari sarde. La docente apre una discussione finalizzata a focalizzare le caratteristiche culturali e sociali specifiche della Sardegna A questo punto in aula informatica propone la visione di immagini scattate nel Museo Etnografico di Nuoro che mostrano ai ragazzi: 1) l’abbigliamento: abiti e costumi tipici 2) la gioielleria: ornamenti, magia devozione; 3) il pane e i dolci tipici; 4) l’artigianato; 5) le maschere del carnevale barbaricino e della Sartiglia di Oristano. I ragazzi intervengono continuamente per arricchire la lezione con i propri contributi VII ora: Prova di verifica: 1) Leggi l’atto I, scena III della commedia Tottu in corrias de fogu e spiega: attraverso quali caratteristiche il testo può definirsi commedia sarda (max 20 righe). GRIGLIA DI VALUTAZIONE Conoscenza dell’argomento Scarso Insufficiente Sufficiente Discreto Buono 0,50 1 1.50 2 / Ottimo 2.50 3 Analisi del testo e contestualizzazione Correttezza formale: 0.80 0,50 1.60 2.40 3.20 4 1 1.50 2 2.50 3 50 51