SSIS – Cagliari
Anno Accademico 2004/2005
Indirizzo Linguistico Letterario
MODULO INTEGRATO DI EDUCAZIONE LINGUISTICA
CURRICOLO PER UNA CLASSE II DEL LICEO CLASSICO (V GINNASIO)
Professori:
Rosaria Melis;
Matteo Porru
Tirocinanti:
Maria Caterina Demuru
Maria Anna Greca Floris
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Struttura del Curricolo
Moduli:
 Il testo argomentativo (24 hh)
 Il testo poetico (36 hh)
 Il testo teatrale (40 hh)
 La sintassi della frase complessa (26 hh)
Pianificazione della suddivisione del lavoro in gruppi:
 Lucia Di Monaco e Salvatore Pirisi:
Modulo n° 2
 M. Caterina Demuru e Maria Anna Greca Floris:
Modulo n° 3
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STRUTTURAZIONE DEL SINGOLO MODULO
Titolo
“Il Testo teatrale”
Introduzione
La scelta di inserire un modulo sul Teatro all’interno del curricolo di italiano
è dovuta a molteplici motivazioni.
In primo luogo il teatro è un’arte che unisce e armonizza diverse forme
espressive della creatività dell’uomo: recitazione, scrittura, musica, danza e
canto. Esso educa in quanto non è dogmatico, ed entra nella scuola come
espressione di cultura, veicolo di comunicazione e possibilità creativa.
I programmi Brocca affermano “la lettura e l’interpretazione dei testi letterari
si fondano prioritariamente sull’analisi diretta delle forme del testo” (Progr.
Brocca, 6.2.1). Sulla base di questa indicazione, il nucleo della nostra attività è
rappresentato dal contatto diretto coi testi teatrali, analizzati sul piano formale
e contenutistico. Pertanto l'obiettivo principale del nostro modulo è di “educare
lo studente a cogliere una parte essenziale del significato del testo,
osservandone concretamente la lingua nei suoi diversi livelli e gli altri aspetti
formali” (Prog. Brocca, 6.2.1). Infatti, la lettura del testo teatrale può sviluppare
nell’allievo la capacità di comprendere i diversi messaggi in esso presenti e di
attualizzarli favorendo un’autonomia di giudizio e di pensiero
Alla base della nostra scelta è l’intento di stimolare l’allievo alla lettura, in
modo che questa sia non casuale, ma meditata e condotta su scelte coerenti,
con l’obiettivo di abituarlo a pensare mentre legge e a ricavare dal testo tutti i
messaggi possibili in modo che la lettura sia consapevole e matura.
E’ altrettanto importante contestualizzare l’opera, senza tuttavia appesantire
il discorso con eccessivi riferimenti storici e letterari. Abbiamo operato una
scelta antologica con l’obiettivo di proporre una variegata tipologia di testi a
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livello contenutistico e distanti sul piano cronologico e spaziale, per consentire
un confronto fra autori ed opere di periodi diversi, sebbene attuali: lo stesso
teatro classico è espressione di una civiltà lontana da noi, ma ancora presente
nelle forme e nelle strutture della cultura europea.
Nella scelta dei testi abbiamo tenuto conto degli interessi degli alunni
conciliandoli con gli obiettivi della nostra programmazione “senza pregiudiziali
restrizioni di tempo di spazio e di genere” (progr. Brocca 5.2.1).
L’analisi dei testi selezionati accosta i ragazzi alla letteratura intesa come
espressione “di sentimenti e situazioni universali in cui ciascuno possa
riconoscersi” (Progr.Brocca 5.2.1) offrendo la possibilità di sviluppare le abilità
linguistiche generali ed evidenziando le inesauribili risorse della lingua. La
riflessione sulla lingua nel nostro percorso didattico non è finalizzata allo studio
delle norme e delle regole della “vecchia grammatica”, ma permette di
individuare in essa il mezzo espressivo della cultura di un popolo.
Il Libro Bianco su istruzione e formazione sostiene, tra l’altro, la necessità di
promuovere una cultura di tipo generale in quanto strumento di comprensione
del mondo. A questo ben si presta la rappresentazione teatrale, che mette in
scena un’ipotesi di vita, situazioni esistite o che possono esistere, ed in esse i
personaggi nei loro dialoghi e monologhi vivono come gli uomini nella loro
realtà.”.
Infine, i Programmi Brocca invitano ad analizzare testi letterari prodotti dalla
cultura locale in dialetto.
In Sardegna la Legge regionale N° 26/’97 sottolinea l’importanza della
salvaguardia della lingua e della cultura sarda per un recupero dell’identità
messa a rischio da estremi processi di modernizzazione. Sotto il profilo del
recupero della lingua e della cultura sarda, il teatro è uno strumento di
fondamentale importanza per avvicinare i ragazzi alla lingua sarda,
espressione della cultura popolare.
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Per questo motivo abbiamo strutturato una unità didattica sul teatro sardo,
scegliendo un testo che il professor Mario Deiana ha in parte scritto e
rappresentato con studenti della scuola superiore.
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Organizzazione
Discipline Coinvolte
 Italiano
Destinatari
II classe liceo classico (v ginnasio), costituita da 20 allievi di età compresa
tra i quindici e i sedici anni
Collocazione nel curricolo
 1° metà II quadrimestre
Rapporti con moduli precedenti
 E’ stato introdotto dal modulo “il testo poetico”
Condizioni di fattibilità
Distribuzione Oraria
 40 hh
Risorse Necessarie
 testi
 lavagna luminosa
 fotocopie
 apparecchiature di riproduzione audio-video
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Elementi interni al modulo
Tematiche Portanti
 UD 1. Propedeutica al testo teatrale
 UD 2. La commedia
 UD 3. La tragedia
 UD 4. ll teatro dialettale
Prerequisiti
 Possedere il concetto di genere letterario;
 Saper individuare in un testo narrativo la fabula, l’intreccio, il narratore, lo
spazio, il tempo;
 Saper riconoscere in un testo scritto gli elementi della comunicazione e le
funzioni della lingua ad essa legati;
 Saper individuare le principali figure retoriche e i registri linguistici.
Finalità Generali
Abilità Linguistiche
 Accostare gli allievi al testo teatrale promuovendo in essi il piacere alla
lettura e una sua interpretazione consapevole;
 Far acquisire la capacità di leggere la letteratura come rappresentazione
di situazioni universali nelle quali lo studente possa riconoscersi.
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Riflessione Sulla Lingua
 Potenziare la padronanza della lingua a livello lessicale e sintattico
attraverso l’utilizzo del linguaggio specifico relativo al testo teatrale;
 Sviluppare la consapevolezza del proprio linguaggio con particolare
attenzione ai rapporti tra lingua e pensiero
 Accostare gli studenti alla riflessione sulla lingua sarda, espressione della
cultura della propria regione.
Educazione Letteraria
 Rendere consapevoli gli allievi che il teatro esprime situazioni e
sentimenti universali e individuali che possono essere rielaborati da ciascuno e
in cui ciascuno possa riconoscersi;
 Cercare di suscitare negli studenti la creatività e il senso critico in
relazione alle proprie capacità e potenzialità;
 Favorire un rapporto sereno e piacevole con l’opera teatrale;
 Avvicinare i ragazzi al teatro dell’antichità classica in quanto espressione
di una civiltà lontana da noi, ma ancora presente nelle forme e nelle strutture
della cultura europea.
Abilità sociali
 Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri.
 Sviluppare il senso del rispetto delle regole.
 Saper partecipare ai lavori di gruppo.
 Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni.
 Sviluppare la propria personalità attraverso la conoscenza di contenuti.
 Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile.
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Obiettivi di apprendimento
Conoscenze
 Acquisire il concetto di teatro come evento comunicativo;
 Conoscere gli elementi della comunicazione teatrale
(mittente,
destinatario, messaggio) e comprenderne il ruolo;
 Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale (atto, scena,
didascalia, battuta: dialogo, monologo, “a parte”);
 Conoscere le caratteristiche strutturali della tragedia e della commedia;
 Conoscere l’evoluzione nel tempo di un determinato genere (tragedia,
commedia) attraverso il contributo recato dai diversi autori analizzati;
 Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al
contesto storico - culturale di appartenenza e la trama dei testi proposti;
 Conoscere gli elementi della messa in scena del testo drammatico
(regista, attori, scenografia).
Competenze
 Saper analizzare il testo drammatico (ricostruire la fabula in forma
narrativa, analizzare le caratteristiche dei personaggi principali, riconoscere la
funzione delle didascalie, dei monologhi, degli ““a parte””);
 Saper individuare le caratteristiche strutturali dell’opera teatrale e
riconoscere la sua appartenenza ad uno dei sottogeneri (commedia e
tragedia);
 Saper individuare analogie e differenze in relazione ai personaggi e ai
temi trattati confrontando testi drammatici diversi o due passi della medesima
opera;
 Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione all’ambiente storico –
sociale in cui è stata scritta, all’autore e ad alcuni elementi della trama;
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 Leggere e interpretare un testo teatrale;
 Saper individuare le tematiche centrali dei brani proposti (l’amore, la
morte, la concezione della donna), la funzione dell’allestimento scenico
(spazio), il tempo della narrazione;
 Saper esporre per iscritto il lavoro di analisi testuale.
Fasi di articolazione del lavoro
Vedi singole unità didattiche
Metodologia
 Brain storming
 Lezione frontale
 Role playing
 Esercitazioni
 Ricerca
 Lavori in piccolo gruppo
Il modulo si svolge in 40 ore suddivise in quattro unità didattiche di diversa
durata: la prima di 6 ore, la seconda di 12 ore, la terza di 15, la quarta di 7 ore.
In primo luogo viene effettuata una verifica dei prerequisiti per accertare le
conoscenze degli studenti rispetto all’argomento del modulo. Le conoscenze
pregresse funzionano come base di partenza degli interventi didattici e aiutano
la docente a evitare di essere ridondante oppure poco chiara, dando per
scontato concetti che invece non sono stati bene acquisiti. Bisogna tener
presente che i prerequisiti in campo linguistico sono difficilmente ben saldi
nelle competenze dell’allievo, pertanto costituiscono nello stesso tempo gli
obiettivi da raggiungere e da potenziare gradualmente nel corso del curricolo.
Il modulo si apre con un brain storming finalizzato a collegare le
conoscenze pregresse con i nuovi contenuti. Gli interventi educativi prevedono
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poi lezioni frontali e partecipate affinché la partecipazione degli allievi, stimolati
da continue domande risulti più attiva. I ragazzi sono aiutati a comprendere e a
memorizzare i contenuti attraverso la costruzione di schemi alla lavagna, la
proiezione di lucidi e mappe concettuali. Si procede con la divisione della
classe in gruppi misti con lo scopo di svolgere esercitazioni in classe. Dopo il
lavoro di gruppo è previsto in genere un momento di lezione in cui attraverso
una discussione guidata dal docente si mettono a confronto i risultati del lavoro
comune. Gli allievi inoltre, usufruiscono dell’aula informatica al fine di ricercare
materiali utili all’approfondimento degli argomenti trattati in aula.
L’utilità di una metodologia così varia è evidente: mantiene costante e attiva
l’attenzione e la partecipazione degli allievi e nello stesso tempo tiene conto
dei diversi stili di apprendimento e delle loro capacità metacognitive.
La lettura e l’interpretazione dei testi sono il punto di partenza della
programmazione della docente che non propone l’analisi estensiva e continua
di un’opera, ma di brani isolati che consentono di coglierne i caratteri costitutivi
e contenutistici. Nella scelta dei brani la centralità degli interessi degli alunni è
la guida che consente di strutturare un percorso il più possibile vicino al mondo
affettivo dei ragazzi.In particolare il modulo sul teatro consente di affinare le
capacità interpretative del testo attraverso la tecnica del role playing.
Le prove di verifica sono strutturate sulla base degli obiettivi e di contenuti
proposti, tenendo conto delle conoscenze e delle competenze previste a fine
modulo.
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UD . 1 “Propedeutica al testo teatrale” (6 HH)
di Demuru Maria Caterina e Floris Maria Anna
Prerequisiti:
- Possedere il concetto di genere letterario;
- Saper individuare fabula e intreccio in un testo narrativo;
- Saper riconoscere gli elementi della comunicazione.
Obiettivi specifici:
Conoscenze:
- Sapere che il testo teatrale è un testo letterario generalmente destinato
alla rappresentazione scenica;
- Conoscere gli elementi della comunicazione presenti in un testo teatrale;
- Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale.
Competenze:
- Saper distinguere un testo teatrale da un testo narrativo;
- Saper individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale.
Abilità sociali:
- Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri;
- Sviluppare il senso del rispetto delle regole;
- Saper partecipare ai lavori di gruppo;
- Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni.
Contenuti
-
Definizione di un testo teatrale;
-
Elementi costitutivi di un testo teatrale;
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-
Elementi della comunicazione teatrale.
Testi utilizzati:
-
C. Goldoni, La vedova scaltra, Atto I, scena I
-
W. Shakespeare, Amleto, Atto III, scena I
I ora
Attività: Presentazione del modulo
La prima ora di lezione ha l’obiettivo di introdurre agli allievi il contenuto del
modulo che ha per oggetto il testo teatrale e il teatro in quanto sede di una
rappresentazione scenica.
Gli allievi sono immediatamente coinvolti nella lezione, perché la docente
chiede se abbiano mai assistito ad un’opera teatrale e quali emozioni abbia
eventualmente suscitato in loro.
Attraverso l’uso della lavagna la docente evidenzia lo schema in cui è
articolato il percorso e commenta gli interventi didattici che intende effettuare e
si sofferma in particolare ad esporre gli obiettivi che prevede di raggiungere, i
testi scelti e le attività previste.
II ora
Obiettivo:
-
Verifica del prerequisito: possedere il concetto di genere letterario;
-
Sapere che il testo teatrale è un testo letterario generalmente destinato alla
rappresentazione scenica.
La docente verifica con una serie di brevi domande se gli allievi hanno
chiaro il concetto di genere letterario. Ella fa in seguito un brain storming su
cosa gli studenti intendano per testo teatrale e scrive alla lavagna tutte le loro
proposte. Attraverso una discussione guidata, si arriva alla conclusione che il
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testo teatrale è un testo letterario concepito per la rappresentazione scenica
davanti ad un pubblico e in uno spazio scenico ben definito.
III/IV ora
Obiettivo:
-
Verifica del prerequisito: saper individuare fabula e intreccio in un testo
narrativo; saper riconoscere gli elementi della comunicazione in un testo
narrativo;
-
Saper distinguere un testo teatrale da un testo narrativo;
-
Conoscere gli elementi della comunicazione in un testo teatrale.
L’insegnante distribuisce in fotocopia il brano di un testo narrativo e propone
ai ragazzi di leggerlo in silenzio. Attraverso una lezione interattiva, chiede di
evidenziarne la fabula, l’intreccio e gli elementi della comunicazione presenti in
esso
Verificato il possesso dei prerequisiti, la docente fa aprire il libro di testo in
cui è presente La vedova scaltra di Carlo Goldoni, Atto I, scena I. L’insegnante
affida la lettura del brano ad un allievo e chiede alla classe di rilevare le
principali differenze rispetto al testo narrativo e di individuare gli elementi della
comunicazione.
Vengono rilevati immediatamente i personaggi, lo spazio e il tempo che
sono presenti anche nel testo narrativo, in particolare si nota la mancanza di
sequenze descrittive e narrative e l’abbondanza di dialoghi. Tutte le azioni, gli
oggetti, il tempo e lo spazio in cui si sviluppa la scena sono espresse con l’uso
di inserti che la docente spiega con il termine di didascalie.
La docente fa inoltre osservare che la rappresentazione teatrale si chiama
in greco “dramma” che letteralmente significa azione e questo perché una
delle principali caratteristiche del teatro è che la vicenda non viene narrata, ma
rappresentata in presa diretta dai personaggi.
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Ai ragazzi è spiegato che il teatro è costituito dalle parole pronunciate dagli
attori che si muovono su una scena, adottando una particolare mimica che
ogni spettatore sarà in grado di interpretare.
Mentre nel genere narrativo l’autore comunica con il lettore attraverso un
narratore, nel genere drammatico la comunicazione avviene ad un duplice
livello:
- i personaggi che agiscono e dialogano tra loro sulla scena;
-
l’emittente (autore) e destinatari (pubblico) che sono estranei alla scena
Per meglio esplicitare lo schema della comunicazione, la docente si serve di
un lucido che rappresenta quanto segue:
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EMITTENTE
=
(autore del testo)
DESTINATARIO
(*lettore o pubblico di
spettatori)
Vicenda attraverso azioni e dialoghi
tra i personaggi
messa in scena dalla compagnia teatrale
attore
regista
scenografo
dove? Teatro con il palcoscenico e le scenografie
* Il testo teatrale concepito generalmente per la rappresentazione può
anche essere solo letto
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V ora
Obiettivo:
-
Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale;
-
Saper individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale.
Dopo un’attenta lettura del brano tratto da Amleto, Atto III scena I, di
Shakespeare da parte di un allievo, che presenta il monologo di Amleto, uno
dei più famosi nella storia del teatro, l’insegnante richiama l’attenzione dei
ragazzi sugli elementi costitutivi del testo teatrale (atto, scena, didascalie,
dialogo, monologo, “a parte”, lo spazio scenico) e spiega la funzione di
ciascuno . A questo punto, la docente divide la classe in quattro gruppi e
chiede di individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale nei testi La
vedova scaltra, Atto I, scena I; Amleto, Atto III, scena I, Alla fine i risultati
dell’esercitazione, condivisi con la classe, sono puntualizzati dalla docente.
VI ora
Prova di verifica

Spiega con le tue parole che cosa sono le didascalie di un testo teatrale
e quale funzione svolgono (max. 3 righe)

Spiega con le tue parole che cosa sono le battute di un testo teatrale e
quale funzione vi svolgono (max 3 righe)

. Nel brano teatrale che segue, tratto dal primo atto della commedia Il
soldato fanfarone di Plauto ci sono due sole didascalie, entrambe volte
a segnalare battute che il personaggio deve pronunciare ““a parte””.
Che cosa significa? A chi sono rivolte le parole pronunciate “a parte”?
(max 4 righe)
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
Nel brano teatrale che segue, tratto dal prologo della commedia Le
nuvole di Aristofane, solo le battute di dialogo e qualche rara didascalia,
permette al lettore e al regista di capire qualcosa circa la situazione in
cui si svolge la scena. Individua nel brano tutti gli elementi che
permettono di capire: a) che la scena si svolge nottetempo; b) che
l’azione rappresentata ha luogo in tempo di guerra; c) che il
personaggio di nome Strepsiade è un uomo ricco; d) che il personaggio
di nome Filippide è figlio di Strepsiade; e) che il personaggio di nome
Filippide è un fanatico dei cavalli (max 10 righe).

Spiega qual è la differenza tra testo narrativo e testo teatrale (max 5
righe)

Spiega quali sono gli elementi che intervengono nella comunicazione
teatrale (max 5 righe).
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Conoscenza
Scarso
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
0,50
1
1.50
2
/
Ottimo
2.50 3
Analisi
e
comprensione del
testo
Correttezza
formale: sintassi,
ortografia
e
proprietà lessicale
0.80
0,50
1.60
2.40
3.20
4
1
1.50
2
2.50 3
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UD 2 - La commedia (12 HH)
di Demuru Maria Caterina
Prerequisiti:
- Saper individuare in un testo narrativo la fabula, l’intreccio, lo spazio, il
tempo;
-
Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale;
-
Conoscere le principali figure retoriche.
Obiettivi specifici:
Conoscenze:
-
Conoscere la struttura della commedia
-
Conoscere l’evoluzione nel tempo della commedia
-
Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al contesto
storico culturale di appartenenza e la trama dei testi proposti;
Competenze:
-
Saper analizzare il testo teatrale della commedia (ricostruzione della fabula
ed esposizione in forma narrativa, individuazione delle caratteristiche dei
personaggi, dello spazio e del tempo);
-
Riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico;
-
Saper individuare le principali figure retoriche;
-
Leggere, comprendere e interpretare un testo comico;
-
Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica –
formale della commedia;
-
Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione alla lingua e
all’ambiente storico – sociale in cui è stata scritta.
Abilità sociali:
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- Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri.
- Sviluppare il senso del rispetto delle regole.
- Saper partecipare ai lavori di gruppo.
- Sviluppare un’interazione corretta con docenti e compagni.
-
Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile.
Contenuti
-
L’origine della commedia e la sua evoluzione in età classica e moderna ;
-
Lo stile della commedia;
-
La riforma goldoniana del teatro.
Testi utilizzati
-
Aristofane, Lisistrata, VV 1 – 65; 170 – 230; 650 – 700; 805 – 860
-
W. Shakespeare; Sogno di una notte di mezza estate, Atto I, scena II; Atto
III, scena II
-
C. Goldoni, La Locandiera , Atto I, scena XV e XVI; Atto II, scena II
I ora
Obiettivo:
-
Verifica del prerequisito: saper individuare la fabula di un testo;
-
Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato in relazione al contesto
storico – culturale di appartenenza e la trama del testo.
La docente in quanto lettore esperto, legge ai ragazzi la traduzione dei versi
1 – 65 della Lisistrata di Aristofane. Il brano è stato precedentemente
distribuito in fotocopia con il testo in lingua greca a fronte con l’obiettivo di
orientare l’attenzione dei ragazzi sulla sua forma originaria. Attraverso una
lezione partecipata e sotto la guida dell’insegnante, con un procedimento di
tipo induttivo, gli allievi notano che il testo greco è scandito in versi, mentre la
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versione tradotta è in prosa. La docente chiede loro di individuare la fabula ed
essi deducono che i personaggi principali sono delle donne sulle quali è
basata la salvezza della Grecia e utilizzando le didascalie individuano il luogo
della scena. A questo punto interviene l’insegnante che illustra brevemente il
contenuto dell’opera, l’autore e il contesto storico culturale in cui egli opera.
Infine, come esercitazione a casa, i ragazzi dovranno trasformare il testo
teatrale in narrativo, rendendo il discorso diretto in indiretto. Tale esercizio ha
lo scopo di appurare le competenze grammaticali e la comprensione del testo
proposto.
II/III ora
Obiettivi:
- Saper analizzare il testo teatrale della commedia (ricostruzione della
fabula ed esposizione in forma narrativa);
-
Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica –
formale della commedia;
-
Conoscere la struttura della commedia; conoscere l’evoluzione nel tempo
della commedia;
-
Saper individuare le caratteristiche essenziali dei personaggi.
Dopo aver verificato lo svolgimento dei compiti da parte degli studenti
attraverso la lettura di qualche testo da loro elaborato, l’insegnante legge un
nuovo brano tratto dalla Lisistrata (Vv. 170 -230) che rappresenta l’impegno
delle donne ateniesi a rinunciare all’amore dei propri uomini pur di ristabilire la
pace tra Sparta e Atene. A tal proposito la docente richiama alla memoria degli
allievi le vicende principali che caratterizzano la guerra del Peloponneso e le
rovinose conseguenze che ebbe per la società ateniese di cui fa parte
Aristofane. Poiché il brano scelto è di evidente comicità, gli allievi deducono
che si tratta di una commedia. A questo punto la docente spiega loro il
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significato e l’origine del termine comedia e con una breve lezione frontale
illustra la struttura dell’opera presentata, la struttura della commedia classica e
l’evoluzione del genere fino al 1700 con il teatro di Carlo Goldoni.
La lezione si chiude ritornando sul testo e chiedendo ai ragazzi di
individuare i tratti essenziali del personaggio principale di Lisistrata. Da qui lo
spunto per affrontare le caratteristiche del personaggio comico e il ruolo che
può svolgere (protagonista, antagonista, comprimario, secondario, comparsa).
IV ora
Obiettivo:
-
Conoscere la struttura della commedia classica (il coro)
Viene proposto per la novità del contenuto e della forma, un nuovo brano
tratto da Lisistrata (Vv. 650 - 700 e 805- 860) dove è di scena il coro o
parabasi. Dopo avere spiegato la funzione del coro di interrompere la finzione
scenica, consentendo all’autore di rivolgersi agli spettatori per difendere la
propria opera, gli alunni saranno chiamati a soffermarsi sul contenuto dei testi
che li porterà a riflettere sui rapporti fra uomini e donne nella società ateniese,
ma anche ad attualizzare la scena, pensando agli attuali rapporti nella società
tra i due sessi e all’evoluzione sociale del ruolo della donna nel tempo.
V/VI ora
Obiettivo:
-
Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato in relazione al contesto
storico – culturale di appartenenza;
-
Leggere e interpretare il testo comico;
-
Riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico;
-
Saper contestualizzare l’opera proposta.
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Si propone la lettura di un brano tratto da Sogno di una notte di mezza
estate di W. Shakespeare (Atto I, Scena II). Attraverso un role paying, gli
alunni saranno chiamati ad interpretare il testo teatrale e la docente assegna
ad alcuni di loro il ruolo dei personaggi. Al termine della lettura, dopo aver
spiegato la trama dell’opera e dopo aver fornito alcune notizie biografiche e
stilistiche sull’autore, l’insegnante fa notare che questa scena rappresenta
nell’opera una sorta di espediente attraverso il quale Shakespeare realizza “il
teatro nel teatro”, ovvero una rappresentazione scenica all’interno della stessa
opera, per meglio caratterizzare la tematica che affronta: l’amore contrastato e
a lieto fine.
Si procede poi all’analisi del testo in cui gli allievi devono individuare gli
aspetti formali e contenutistici: gli elementi costitutivi del testo comico; gli
elementi della comunicazione e gli elementi del contesto storico - culturale.
Si riflette sul fatto che le donne non sempre potevano calcare le scene di un
teatro e sul rigido controllo effettuato dalla regina sulla produzione teatrale.
Sono poi fatti notare i rapporti tra la Francia e l’Inghilterra nel periodo
elisabettiano.
Durante questa lezione la docente proporrà la visione di alcuni disegni
relativi al teatro shakespiriano e farà visitare su internet il sito dedicato al
Globe Theatre per ricostruire attraverso le immagini le caratteristiche della
struttura teatrale nel 1600.
Come esercitazione a casa, essi dovranno riassumere le caratteristiche
delle commedie di Shakespeare e del teatro elisabettiano.
VII ora
Obiettivo:
-
Saper individuare la fabula del testo proposto;
-
Verifica del prerequisito: conoscere le principali figure retoriche.
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Viene letta dagli alunni la seconda scena dell’ Atto III di Sogno di una notte
di mezza estate. In questo testo gli studenti dovranno individuare la fabula, lo
spazio e le figure retoriche presenti.
VIII/IX ora
Obiettivo:
-
Saper leggere e interpretare il testo teatrale;
-
Conoscere la biografia essenziale degli autori trattati in relazione al contesto
storico – culturale di appartenenza;
-
Saper individuare le caratteristiche del personaggio;
-
Saper riconoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale;
-
Saper riconoscere le principali figure retoriche;
-
Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi della struttura linguistica –
formale della commedia;
-
Saper contestualizzare l’opera in relazione alla lingua.
La docente servendosi del libro di testo affida ai ragazzi la lettura – analisi di
un nuovo brano teatrale di genere comico tratto da La locandiera di Carlo
Goldoni (Atto I, Scene XV e XVI). Dopo aver fatto una breve introduzione
storico culturale sull’autore, l’insegnante si sofferma sull’importanza del teatro
goldoniano e sull’importanza dell’opera proposta che secondo l’autore voleva
essere “morale, utile, istruttiva”. Il primo lavoro che gli allievi saranno chiamati
ad operare sarà quello di caratterizzare il personaggio di Mirandolina. In
queste scene si dovranno poi individuare i tipi di battuta (dialoghi, monologhi,
“a parte”), la funzione delle didascalie, le figure retoriche presenti e una
particolare attenzione verrà richiesta alle parole di cui non si conosce il
significato.
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Quest’ultima operazione permetterà all’insegnante di far riflettere i ragazzi
sull’evoluzione della lingua e a tal proposito chiederà come lavoro a casa di
attualizzare la scena con un linguaggio vicino al parlato.
X ora
Obiettivo:
-
Saper individuare le caratteristiche dei personaggi;
-
Saper riconoscere gli elementi costitutivi del testo comico;
-
Saper individuare le principali figure retoriche;
-
Saper contestualizzare l’opera in relazione all’ambiente storico – sociale in
cui è stata scritta.
Viene letta da alcuni alunni la Scena II dell’Atto II, in cui Mirandolina sembra
trionfare sul personaggio del Cavaliere. La classe divisa in piccoli gruppi dovrà
lavorare sul carattere dei due personaggi, individuare le figure retoriche, la
funzione degli “a parte” e ritrovare gli elementi del contesto storico sociale in
cui l’autore scrive. Infine, l’insegnante come introduzione all’unità didattica
sulla tragedia, consegna agli allievi divisi in quattro gruppi le fotocopie del testo
Baldry, I Greci a teatro da leggere a casa. La docente spiega ai ragazzi che la
prima lezione sulla tragedia sarà dedicata ad una discussione finalizzata ad
evidenziare le caratteristiche della tragedia e gli aspetti del teatro antico,
determinanti per la comprensione del ruolo della tragedia nella formazione
culturale e spirituale dell’uomo greco (che possono leggere nelle fotocopie).
XI/XII ora
Prova di verifica
Rispondi in modo appropriato alle seguenti domande:
1. Quali sono le caratteristiche della commedia classica antica?
(max 10 righe)
25
2. Quali sono le caratteristiche della commedia di Shakespeare?
(max 10 righe)
3. Quali sono le caratteristiche del teatro di Carlo Goldoni?
(max 10 righe)
4. Descrivi il carattere di Mirandolina e di Lisistrata sulla base dei testi
studiati (max 10 righe)
5. Riscrivi come se fosse un racconto il brano tratto dalla scena IV,
Atto I della Locandiera di Carlo Goldoni.
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Conoscenza
Scarso
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
0,50
1
1.50
2
/
Ottimo
2.50 3
Coerenza
e
adeguatezza alla
consegna
Correttezza
formale: sintassi,
ortografia
e
proprietà lessicale
0.80
0,50
1.60
2.40
3.20
4
1
1.50
2
2.50 3
26
U D. 3 - La tragedia (15 HH)
di Floris Maria Anna
Prerequisiti:
-
Possedere il concetto di mito;
-
Conoscere le principali figure retoriche;
-
Saper distinguere gli elementi costitutivi del testo teatrale (Atto, didascalia,
scena, dialogo, monologo, “a parte”);
-
Saper analizzare un testo teatrale applicando le categorie apprese
(ricostruzione della fabula ed esposizione in forma narrativa, individuazione
delle caratteristiche dei personaggi, del tempo, azione, spazio).
Obiettivi specifici:
Conoscenze:
-
Conoscere la struttura della tragedia;
-
Conoscere l’origine, le caratteristiche e l’evoluzione della tragedia in età
classica e moderna;
-
Conoscere la biografia essenziale degli autori e il contesto storico - culturale
nel quale essi operano, le convenzioni teatrali dell’epoca e la trama dei testi
proposti;
-
Conoscere lo stile della tragedia (registro stilistico elevato, argomento di
carattere alto, personaggi non comuni, catastrofe finale);
27
-
Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale
dell’uomo in epoca classica e in epoca moderna;
Competenze:
-
Saper leggere e comprendere il testo tragico: individuare gli elementi
strutturali del genere tragico e le loro funzione; distinguere il registro stilistico
e gli argomenti tipici della tragedia; analizzare il testo tragico ricostruendo la
fabula, delineando i personaggi e individuando le caratteristiche tecniche
specifiche; saper individuare le principali figure retoriche; saper individuare
analogie e differenze in relazione ai personaggi
-
Saper contestualizzare l’opera proposta in relazione all’ambiente storicosociale in cui è stata scritta.
-
Potenziare il proprio uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture
linguistico-formali della tragedia.
Abilità sociali:
-
Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri.
-
Sviluppare il senso del rispetto delle regole.
-
Saper partecipare ai lavori di gruppo.
-
Sviluppare un’interazione corretta con compagni e docenti.
-
Sviluppare la propria personalità attraverso la conoscenza dei contenuti
-
Comprendere l’importanza del rispetto del maschile e del femminile
Contenuti:
-
L’origine della tragedia e la sua evoluzione in età classica e moderna
28
-
Lo stile della tragedia
-
Il ruolo svolto dalla tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo
Testi usati:
-
Euripide, Medea, Prologo, secondo coro; discorso di Medea e coro nel primo
episodio; risposta di Giasone nel secondo episodio;
-
W. Shakespeare, Macbeth, Atto I, scena I, V, VII;
-
Baldry, I greci a teatro
I-II ora:
Obiettivo:
-
Conoscere l’origine e le caratteristiche della tragedia;
-
Conoscere il contesto storico – culturale nel quale gli autori operano;
-
Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale
dell’uomo in epoca classica;
-
Conoscere lo stile della tragedia (argomento di carattere alto, personaggi
non comuni, catastrofe finale).
-
Saper contestualizzare la tragedia di classica.
Dopo aver concluso l’unità didattica sulla commedia, il percorso tematico
prosegue con lo studio della tragedia, rappresentazione scenica di un conflitto
insolubile, che culmina con la catastrofe.
La docente spiega brevemente l’origine del termine tragedia (tràgos=capro,
odé=canto) che significa:
1. canto del capro, cioè canto per il sacrificio del capro in onore della
divinità;
29
2. canto per il capro che costituiva la ricompensa degli attori;
3. canto dei capri, perché gli attori si mascheravano da satiri, divinità
dall’aspetto umano e caprino.
Il contesto sociale nel quale vengono scritte le tragedie a noi pervenute
corrisponde alla città di Atene nel periodo più splendido della sua storia che gli
allievi hanno studiato nel precedente anno scolastico. Attraverso una serie di
domande la docente richiama all’attenzione dei ragazzi i principali fatti storici e
le caratteristiche della società ateniese: la democrazia della polis e i suoi limiti
rispetto al moderno concetto di democrazia, la gloria di Atene durante le
guerre persiane (492-479 a. C.), l’imperialismo ateniese e l’età di Pericle (V
secolo), le fiorenti attività economiche legate all’agricoltura e in particolare al
commercio, fino alla guerra del Pelopponneso che segna la fine della potenza
ateniese.
A questo punto si apre la discussione guidata dalla docente: i quattro
gruppi, attraverso un rappresentante che viene scelto come portavoce,
presentano i risultati delle proprie letture: gli aspetti del teatro antico che sono
determinanti per la comprensione del ruolo della tragedia nella formazione
culturale e spirituale dell’uomo greco. Ciascuno è chiamato ad intervenire per
puntualizzare l’intervento del compagno (l’obiettivo della docente corrisponde
al consolidamento della capacità di lavorare in gruppo, di intervenire in modo
ordinato e consapevole nella discussione, di ascoltare il risultato del lavoro
degli altri). L’insegnante interviene per puntualizzare e chiarire i seguenti punti:
1. gli agoni drammatici durante i quali le tragedie sono proposte al
pubblico, fortemente influenzati dall’idea della gara finalizzata al
prestigio e alla gloria e non al denaro,
2. il carattere religioso dei concorsi attici, con particolare riferimento alle
grandi Dionisie, principale occasione della rappresentazione della
tragedia;
30
3. l’organizzazione degli spettacoli e la partecipazione della città a tutte
le
rappresentazioni
sovvenzionate
principalmente
da
denaro
pubblico: la tragedia diventa un momento decisivo della vita sociale,
assumendo il significato di rito religioso, confronto di idee, dibattito
politico, riflessione sull’origine e sul destino della comunità;
4. la struttura del teatro e la funzione delle sue componenti (portico,
scena, orchestra e altare, cavea, parodoi) con riferimenti alla
struttura del teatro moderno e dello stadio;
5. la rappresentazione: gli attori, le maschere, la presenza della musica
e del coro, il ruolo del poeta, gli argomenti (mito e centralità dell’eroe
protagonista, catastrofe finale) e l’interesse del pubblico.
I risultati della ricerca, che ciascun gruppo ha sintetizzato in uno schema, sono
fotocopiati e consegnati a tutti gli allievi (affinché i ragazzi si abituino a capire
che il sapere è un bene che deve essere condiviso)
III-IV ora
Obiettivo:
-
Saper leggere e interpretare il testo teatrale;
-
Potenziare l’uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture linguistico formali della tragedia;
-
Conoscere il registro stilistico elevato della tragedia; la trama di Medea
-
Conoscere la biografia essenziale dell’autore trattato;
-
Verifica dei prerequisiti: saper individuare gli elementi costitutivi del testo
teatrale; saper ricostruire la fabula ed esporla in forma narrativa; il concetto
di mito.
-
Saper individuare le caratteristiche dei personaggi.
31
La docente propone ai ragazzi una fotocopia con il prologo di Medea, spiegando
che si tratta di un’opera scritta dal tragediografo greco Euripide, vissuto ad
Atene nel 485-406 a. C ( spettatore degli eventi del V secolo).
La scelta della tragedia è motivata dalla consapevolezza della docente
riguardo il particolare interesse che la tematica dell’opera suscita nei ragazzi,
per la sua “scottante attualità”. La centralità dell’allievo nel progetto educativo
della docente si realizza attraverso la scelta di opere che consentano di partire
dagli interessi dei ragazzi, conciliandoli con gli obiettivi della programmazione.
La lettura è affidata a tre allievi che interpretano la parte della nutrice, del
pedagogo e di Medea. Con questo sistema l’insegnante vuole mantenere viva
l’attenzione della classe.
Conclusa la lettura, l’insegnante interviene per spiegare le parole di
significato non chiaro, riconducibili al registro linguistico elevato della tragedia.
A questo punto la classe è divisa in gruppi ai quali la docente chiede:
1. di individuare la trama della tragedia, raccontata in particolare
attraverso le parole della nutrice e del pedagogo, e di scriverla in
forma narrativa, rendendo il discorso diretto in indiretto;
2. individuare le didascalie e gli “a parte”.
La scelta di svolgere esercitazioni in aula consente alla docente di fare il
punto della situazione e di capire se i ragazzi, lontani dal timore della
valutazione, seguono realmente il discorso. Inoltre, attraverso questo sistema,
l’insegnante fa in modo che gli allievi acquisiscano le conoscenze necessarie e
immediatamente le “utilizzino” per conseguire o potenziare le competenze che
sono obiettivo del modulo. I risultati dell’esercitazione, presentati alla classe e
confrontati tra loro, sono utilizzati dal docente per commentare e presentare la
trama della tragedia caratterizzata dai seguenti punti:
1. Il luogo: Corinto, il prospetto del palazzo di Medea, con una porta;
32
2. L’epoca: un’epoca antica legata al tempo del mito, con riferimenti a
tematiche del momento storico nel quale Euripide vive;
3. la trama: L’antefatto è il mito di Giasone, l’eroe che insieme agli
argonauti parte alla conquista del vello d’oro. Viene aiutato
nell’impresa dalle arti magiche di Medea che si innamora di lui, lo
sposa e gli dà due figli. La donna non esita a uccidere per lo sposo e,
partendo con lui, rompe i legami con la propria famiglia d’origine. La
tragedia inizia a Corinto, dove i due si sono rifugiati e dove regna
Creonte. Qui Giasone ripudia Medea per sposare Iole, la figlia del re.
Il padre della ragazza acconsente alle nozze, ma intima a Medea di
abbandonare la città. Disperata e ferita nell’amor proprio ella
organizza una feroce vendetta: uccide la rivale e i figli di Giasone.
Dopo aver gelidamente irriso alla sua disperazione, fugge ad Atene
su un carro trainato da draghi.
4. Protagonista: Medea
5. Antagonista: Giasone
6. Coro: Le donne di Corinto
La docente interviene inoltre:
1. per puntualizzare l’antefatto e chiarire parte delle vicende che sono
raccontate nella tragedia
2. per richiamare, attraverso domande, il concetto di mito
3. per sottolineare alcuni aspetti del carattere di Medea anticipati dalla
nutrice e per evidenziare la scelta di Euripide di protagoniste
femminili.
La docente propone, inoltre, una riflessione sull’attualità della tematica
affrontata dalla tragedia: la vendetta attraverso l’uccisione dei figli e del “rivale”
in amore ancora protagoniste dei fatti di cronaca. L’insegnante evidenzia
33
inoltre, la condizione di straniera di Medea. I ragazzi partecipano alla
discussione contribuendo ciascuno con la propria sensibilità.
V/VI ora
Obiettivo:
-
Conoscere la struttura della tragedia;
-
Saper leggere e interpretare il testo teatrale;
-
Saper distinguere lo stile della tragedia: registro stilistico elevato;
-
Saper individuare gli elementi strutturali del genere tragico e la loro funzione;
-
Conoscere il ruolo della tragedia nella formazione culturale e spirituale
dell’uomo nell’epoca classica.
Attraverso un momento di lezione frontale, la docente spiega la struttura
della tragedia che, in epoca antica, è costituita da:
1. prologo: dialogo o monologo che introduce l’azione della tragedia;
2. parodo: canto di ingresso del coro;
3. episodio: corrisponde all’atto della tragedia moderna (in genere
cinque);
4. stasimo: canto che il coro intona durante la rappresentazione della
vicenda;
5. esodo: canto finale del coro.
A questo punto la docente affida la lettura del secondo coro a tre ragazze
per riprodurre l’aspetto corale del testo. Invita i ragazzi a fare la parafrasi del
brano, intervenendo, se necessario, per spiegare le parole di difficile
comprensione. L’insegnante esorta i ragazzi a sottolineare le espressioni e le
immagini che sono riconducibili al registro stilistico elevato della tragedia.
34
Infine chiede agli allievi di individuare la funzione del coro nella tragedia e
interviene per puntualizzare che il coro:
1. è personaggio del dramma: dà consigli, esprime opinioni, pone
domande, interviene nell’azione;
2. definisce il contesto etico e sociale della vicenda e ribadisce la norma
che serve allo spettatore come criterio di giudizio dell’azione (che
coincide con il patrimonio di leggi nel quale la comunità greca si
riconosce);
3. è spettatore ideale, perché reagisce agli avvenimenti, come
dovrebbe fare il pubblico reale, che assiste “passivamente” alla
rappresentazione;
4. è
protagonista
della
spettacolarità
della
rappresentazione,
accompagnato da musica e canti.
.La classe, sempre divisa in gruppi, deve individuare:
1. la tematica affrontata dal coro;
2. quale è l’atteggiamento del coro nei confronti di Medea;
3. quale norma etica viene infranta.
Attraverso questa scelta di chiamare in causa continuamente gli allievi la
docente vuole mantenere viva l’attenzione della classe.
Il
risultato
dell’esercitazione,
presentato
a
tutta
la
classe,
viene
puntualizzato dal docente che interviene per precisare quale importante
funzione svolga la tragedia nella formazione culturale e spirituale dell’uomo
greco: il patrimonio mitico, noto a tutti i componenti della polis, viene
interpretato nella tragedia in funzione dei nuovi problemi della città. Per questo
nelle tragedie, assume un ruolo centrale la riflessione sui rapporti tra norma
divina e leggi e aspirazioni umane, tra doveri sociali e impulsi soggettivi, come
35
la passione amorosa e l’affetto per i figli. L’insegnante presenta lo scontro tra
questi ambiti: l’eroe, portavoce dei valori tradizionali, solo contro tutti, e
l’antagonista, che li vuole sovvertire (particolarmente forte in Euripide). La
conclusione e catastrofe, che porta dolore e sofferenza, attraverso la quale lo
spettatore può purificare le emozioni (vedendo, rappresentati sulla scena, gli
esiti rovinosi cui le passioni conducono i personaggi tragici). Per questo alle
rappresentazioni partecipano gratuitamente tutti i cittadini.
Alla fine della lezione la docente assegna a casa la lettura del discorso di
Medea e il coro nel primo episodio e la risposta di Giasone nel secondo
episodio, argomento della lezione successiva, affinché i ragazzi abbiano già
acquisito una minima familiarità con i testi. Inoltre gli allievi devono individuare
nel testo le proposizioni subordinate di tipo temporale, comparative, finali e
oggettive e motivare la propria analisi.
VII/VIII ora:
Obiettivo:
-
Potenziare il proprio uso linguistico attraverso l’analisi delle strutture
linguistico – formali della tragedia;
-
Saper leggere e interpretare il testo tragico;
-
Saper distinguere gli argomenti tipici della tragedia;
-
Saper analizzare il testo tragico delineando i personaggi.
La lezione si apre con la verifica dell’esercitazione, che consente alla
docente di approfondire il discorso sulla riflessione sulla lingua, necessario per
lo studio della lingua italiana, ma anche della sintassi latina e greca. Gli allievi
sono chiamati a riferire il risultato della ricerca e a motivare l’analisi delle
preposizioni secondarie. L’esercizio consente alla docente di capire la
36
padronanza della sintassi italiana e di recuperare le eventuali lacune che si
renderanno evidenti.
A questo punto affida la lettura dei due brani a un’allieva che interpreta
Medea e a un allievo che interpreta Giasone, con l’obiettivo di presentare il
confronto tra i due personaggi.
Inizia la ragazza. Conclusa la lettura la docente chiede agli allievi di
sottolineare le immagini e le espressioni riconducibili al registro elevato della
tragedia e i concetti chiave espressi da Medea per denunciare:
1. la condizione ingiusta delle donne nell’antica Grecia (svantaggi della
condizione femminile legati alla natura e alle consuetudini umane);
2. la durezza della sua condizione di donna che ha perso tutto, di
straniera in una terra minacciosa.
A questo punto la docente costruisce una mappa concettuale con gli alunni.
L’insegnante evidenzia, inoltre, la particolare attenzione di Euripide per lo
studio della psicologia della protagonista, che viene presentata sulla scena in
tutte le sue caratteristiche.
A questo punto affida la lettura della risposta di Giasone ad un allievo. La
spiegazione dei termini di difficile comprensione viene affidata ai ragazzi che a
turno fanno la versione in prosa sotto la guida del docente.
La classe viene divisa in gruppi con il compito di individuare quali
argomentazioni sono utilizzate dall’eroe per giustificarsi. La docente
puntualizza il risultato dell’esercitazione, evidenziando:
1. l’ambizione sfrenata del protagonista;
2. la figura di un eroe che non è più un eroe, ma un essere meschino
che abbandona a sé stessi moglie e figli;
37
3. il basso tentativo di giustificare il suo operato con argomentazioni
non plausibili.
La docente richiama l’attenzione dei ragazzi sul fatto che i personaggi della
tragedia classica sono statici, non presentano nessuna evoluzione nel corso
della vicenda, non cambiano mai parere. La conclusione della tragedia è,
infatti, la catastrofe, conseguenza dell’accettazione consapevole da parte del
protagonista del suo destino avverso.
IX ora
Obiettivo:
-
Verifica del prerequisito: conoscere il teatro elisabettiano;
-
Conoscere l’evoluzione della tragedia in età classica e moderna;
Attraverso una lezione frontale, la docente traccia un quadro sintetico
dell’evoluzione del genere letterario attraverso i secoli seguendo lo schema del
libro di testo:
1. il periodo greco (V secolo): Eschilo, Sofocle, Euripide (con particolare
attenzione alle caratteristiche della sua tragedia;
2. il periodo latino: la minore importanza del teatro latino e un
particolare riferimento a Seneca;
3. il periodo medioevale: le sacre rappresentazioni;
4. una particolare attenzione è dedicata al Cinquecento, durante il quale
vive William Shakespeare (1564-1606), autore di Macbeth.
La docente rivolge alla classe una serie di domande per richiamare le
caratteristiche più importanti del teatro di Shakespeare, studiate nell’unità
didattica sulla commedia.
38
X ora:
Obiettivo:
-
Conoscere la trama di Macbeth;
-
Saper leggere e interpretare il testo tragico;
-
Saper individuare l’argomento del testo.
La docente presenta ai ragazzi la scheda sulla tragedia Macbeth,
precedentemente distribuita in fotocopie. L’opera è scelta per la tematica di
particolare interesse per i ragazzi: la sfrenata ambizione dei protagonisti offre
al
docente
l’occasione
di
commentare
le
conseguenze
di
passioni
incontrollabili, la sete di potere e di denaro, che portano gli uomini a uccidere e
a commettere ingiustizie.
1. Luogo: Scozia.
2. Tempo: 1040-1057.
3. Protagonista: Macbeth
4. Trama: Il nobile scozzese Macbeth vuole usurpare il trono del re di
Scozia. Spinto da una violenta ambizione personale e dai consigli
della moglie lady Macbeth, è convinto di avere diritto al regno per i
suoi nobili natali, la debolezza del sovrano regnante, re Ducan, e
soprattutto per la cieca fede che egli pone nei responsi di tre streghe,
che lo incitano a più riprese. Sua moglie lo sprona all’azione, divorata
da
un’ambizione
indomabile
che
la
spinge
a
desiderare
ardentemente di essere regina. L’occasione si presenta quando i due
ospitano nel castello il re vittorioso per una notte. Macbeth, che pure
è un valoroso guerriero, stenta a vincere i dubbi. Convinto alla fine
dalle ambigue e tortuose promesse delle streghe, compie il delitto
insieme alla moglie. Ma il figlio del re ucciso, Malcolm, organizza un
esercito insieme al nobile scozzese Macduff, che assale il castello.
39
Lady Macbeth muore nella confusione degli scontri tra le diverse
fazioni.. La stessa sorte tocca al consorte che muore per mano di
Macduff.
A questo punto la docente affida la lettura di atto I, scena III di Macbeth a
diversi ragazzi che hanno il compito di interpretare i personaggi e si sofferma
sui termini di significato non chiaro.
Conclusa la lettura, la docente chiede ai ragazzi di individuare quale sia la
profezia delle tre streghe, sottolineando le frasi nelle quali essa è espressa.
Dunque spiega che le tre fatali sorelle hanno un ruolo chiave nello svolgersi
della vicenda, perché le profezie non solo anticipano, ma determinano l’azione
dei personaggi.
Alla fine della lezione affida ai ragazzi la lettura a casa dell’atto I, scena V,
VII della tragedia.
XI/XII ora:
Obiettivo:
-
Saper leggere il testo tragico;
-
Potenziare il proprio uso linguistico;
-
Saper individuare le principali figure retoriche;
-
Saper contestualizzare l’opera;
-
Saper individuare la caratterizzazione dei personaggi.
La lettura del brano dell’atto I, scena V è affidata ad un’allieva. Conclusa la
lettura, la docente si sofferma sui termini di significato non chiaro e chiede ai
ragazzi di individuare le immagini e le espressioni riconducibili al registro
elevato della tragedia. Parte della classe, infatti, può presentare difficoltà nella
comprensione di questo brano e degli altri proposti: per questo l’analisi del
40
testo viene condotta con particolare attenzione ai più deboli, che nei lavori di
gruppo sono affiancati agli allievi che mostrano una maggiore agilità nella
comprensione.
La docente chiede ai ragazzi di sottolineare i passi nei quali si descrive la
reazione della donna alla profezia delle tre streghe e le metafore con le quali
sostituisce la parola delitto. I risultati sono puntualizzati dalla docente che
evidenzia:
- la reazione di lady Macbeth lontana dai dubbi del marito;
La docente affida a un allievo la lettura della prima parte dell’atto I, scena
VII e allo stesso allievo insieme ad una allieva la seconda parte, nella quali
interviene lady Macbeth.
La denotazione del testo è affidata ai ragazzi, sotto la guida della docente.
Infine chiede agli allievi di trovare nel testo:
1. le frasi che esprimono lo stato d’animo di Macbeth;
2. le espressioni attraverso le quali la donna mira ad allontanare i dubbi
dall’animo dell’uomo.
Conclusa l’esercitazione e confrontati i risultati, la docente sottolinea
l’atteggiamento opposto dei due coniugi, che cambierà alla fine della tragedia,
quando la donna si uccide per il rimorso mentre il coniuge ha perso ogni
timore.
La docente chiede ai ragazzi di individuare il luogo dove si svolge l’azione di
questi due brani e di quello analizzato nella lezione precedente (una landa
deserta e il castello), attraverso l’analisi delle didascalie. Shakespeare varia
l’ambientazione delle scene e rappresenta il carattere dei personaggi in
evoluzione: non i tipi fissi del teatro classico, ma figure in movimento, che
mutano e prendono coscienza con il passare del tempo.
41
La docente affida ai ragazzi il compito di scrivere le proprie riflessioni sul
confronto tra Medea e lady Macbeth, Giasone e Macbeth.
XIII ora:
Obiettivo:
-
Saper individuare analogie e differenze in relazione ai personaggi.
Per concludere il modulo sulla tragedia la docente propone un confronto le
due tragedie Medea e Macbeth. La docente, attraverso una lezione frontale,
evidenzia i seguenti punti:
1. la vicenda si svolge nella dimensione privata della famiglia, nello
spazio chiuso del palazzo, la casa di Medea e le sale del castello di
Macbeth. Al centro delle rappresentazioni la coppia, mentre la
dimensione pubblica rimane fuori. Gli eroi sono appena tornati dalla
loro avventura: Giasone dalla conquista del vello d’oro, Macbeth è
reduce dal campo di battaglia.
2. la scena è occupata dalle figure femminili. Lontani dalle loro
avventure, gli uomini non sono più eroi, anche se il loro movente è
l’ambizione. Entrambi sono pronti a scendere a patti con la coscienza
per conseguire i propri obiettivi spinti da una forte ambizione,
entrambi cercano una giustificazione (Giasone il bene dei figli,
Macbeth è titubante per l’onore e la lealtà cavalleresca).
3. Medea e lady Macbeth non sono abituate a mentire a sé stesse, a
nascondere le proprie passioni dietro la scusa di ideologie. Entrambe
smascherano i coniugi, mostrando i falsi valori che li ispirano (le doti
oratorie di Giasone e le contraddizioni del discorso di Macbeth. Una
fredda determinazione le guida nella realizzazione del proprio
disegno, che fa impallidire il più crudele dei “maschi”;
42
4. Medea è prima alleata del marito, poi vittima, lady Macbeth è alleata
della grandezza del marito, vive di ambizione riflessa.
XIV/XV ora:
Prova di verifica
1) Spiega quale funzione svolge la tragedia nell’antichità classica e il suo
particolare legame con la città di Atene (max 15 righe).
2) Leggi il discorso di Medea con il coro e spiega:
-
quale è l’offesa subita da Medea,
-
quali sono gli svantaggi della condizione femminile, legati alla natura e alle
consuetudini sociali (max 15 righe)
-
quali sono le caratteristiche della tragedia euripidea che sono presenti in
Medea.
3) Leggi l’atto I, scena VII di Macbeth e spiega:
-
attraverso quali parti del testo lady Macbeth vuole allontanare i dubbi del
marito (max 15 righe);
-
se nel corso della tragedia il personaggio cambia atteggiamento e se
Shakespeare porta sulla scena personaggi statici o soggetti a un evoluzione
(max 10 righe).
4) Spiega quale è la struttura della tragedia greca e la particolare funzione del
coro (max 10 righe)
43
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Per i quesiti 2 e 3:
Conoscenza
dell’argomento
Scarso
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
0,50
1
1.50
2
/
Ottimo
2.50 3
Analisi del testo e
contestualizzazione
Correttezza formale:
0.80
0,50
1.60
2.40
3.20
4
1
1.50
2
2.50 3
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Per i quesiti 1 e 4:
Conoscenza
dell’argomento
Scarso
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
0,50
1
1.50
2
/
Ottimo
2.50 3
Coerenza e
adeguatezza alla
consegna
Correttezza formale:
0.80
0,50
1.60
2.40
3.20
4
1
1.50
2
2.50 3
44
U D 4.: Il teatro dialettale ( 7 HH)
di Demuru Maria Caterina e Floris Maria Anna
Prerequisiti:
-
Conoscere le espressioni più tipiche della lingua sarda: lessico,
interiezioni, locuzioni;
-
Conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale.
Obiettivi:
Conoscenze:
-
Conoscere la struttura della commedia sarda.
-
Conoscere la trama di Tottu in corrias de fogu.
-
Conoscere alcuni fenomeni che caratterizzano la varietà linguistica di
Ardauli e la scelta grafica dell’autore della commedia.
Competenze:
-
Saper contestualizzare l’opera proposta.
-
Saper distinguere le espressioni “tipiche” dell’italiano regionale nella
varietà parlata in Sardegna.
-
Leggere e interpretare un testo teatrale in dialetto sardo.
-
Saper individuare i fenomeni linguistici che caratterizzano Tottu in
corrias de fogu.
-
Potenziare la conoscenza del lessico della commedia sarda.
-
Approfondire la conoscenza delle tradizioni polari sarde.
Abilità sociali:
-
Sviluppare l’abitudine all’ascolto di giudizi e posizioni diverse dai propri.
45
-
Sviluppare il senso del rispetto delle regole.
-
Saper partecipare ai lavori di gruppo.
-
Sviluppare un’interazione corretta con compagni e docenti.
Contenuti:
-
Le caratteristiche della commedia sarda
-
La letteratura in sardo come espressione di valori e sentimenti delle
propria terra
Testi utilizzati:
- M. Deiana, Tottu in corrias de fogu atto I, scena I; Atto II scena VI
I ora:
Obiettivo:
-
Leggere e interpretare un testo teatrale in dialetto sardo;
-
Verifica del prerequisito: conoscere le espressioni più tipiche della lingua
sarda; conoscere gli elementi costitutivi del testo teatrale;
-
Conoscere la struttura della commedia sarda;
-
Conoscere la trama della commedia
-
Saper individuare gli elementi necessari per la contestualizzazione
dell’opera.
La docente propone ai ragazzi il I atto, scena I della commedia Tottu in
corrias de fogu (va tutto al fuoco, cioè in malora) nella consapevolezza che la
scelta di una commedia in sardo mantiene viva l’attenzione dei ragazzi che
sono incuriositi perchè:
1. ritrovano nell’ambito di un’opera letteraria i motivi di una “sardità” che
vivono quotidianamente o di cui comunque sono a conoscenza;
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2. la commedia è scritta in dialetto sardo, che alcuni parlano tutti i
giorni, altri sentono solo in alcuni casi.
La docente affida la lettura del testo a un allievo “esperto” e interviene per
scandire bene la pronuncia delle parole se l’allievo evidenzia qualche difficoltà
di pronuncia.
La classe costruisce la traduzione del brano insieme al docente. I ragazzi
notano le espressioni tipiche del sardo, che essi utilizzano o che sentono da
familiari e amici.
La docente chiede di individuare gli elementi costitutivi del testo teatrale:
1. divisione in atti e scene ( in questo caso due atti, il primo con tredici
scene, il secondo con quattordici scene);
2. la funzione delle didascalie e degli “a parte”;
L’insegnante presenta la trama della commedia. Il titolo Tottu in corrias de fogu
è un’espessione idiomatica che riassume le vicende che sono raccontate dal
testo: la storia curiosa e divertente di una famiglia alla quale, nel breve spazio di
una mattina, ne succedono di tutti i colori, una serie di disgrazie e infortuni, da
cui pare impossibile risollevarsi. La felice conclusione avviene nel secondo atto,
quando tutto torna a posto per incanto.
A questo punto chiede agli allievi di sottolineare nel testo:
1. gli elementi della scenografia, alcuni oggetti che richiamano un
ambiente tipicamente sardo.
2. il riferimento alla vendita di bestiame alla fiera di Abbasanta.
A questo punto la docente proietta con la lavagna luminosa un lucido con la
cartina linguistica della Sardegna, spiegando che esistono diverse aree dialettali
sarde.
La variante della commedia presa in esame è quella tipica di una zona
geografica chiamata Barigadu-Guilcieri, nella media valle del Tirso. Essa ha
preso dai due ceppi linguistici che esistono in Sardegna, il Logudorese e il
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Campidanese, perché si trova al confine tra le due zone: è perciò
comprensibile sia agli uni che agli altri.
Alla fine della lezione l’insegnante affida un’esercitazione da svolgere a
casa perché gli alunni evidenzino i limiti geografici delle diverse varietà
dialettali del sardo:
1. evidenziare con colori diversi le aree linguistiche disegnate nella
cartina.
II/III ora:
Obiettivo:
-
Conoscere alcuni fenomeni che caratterizzano la varietà linguistica di
Ardauli e la scelta grafica dell’autore della commedia:
-
Saper individuare i fenomeni linguistici che caratterizzano il testo
proposto;
Dopo aver verificato l’esecuzione dell’esercitazione, la docente spiega
alcuni fenomeni che caratterizzano la lingua sarda e la scelta grafica
dell’autore della commedia:
1) uso della vocale paragogica, che corrisponde a quella vocale che nella
lingua parlata si aggiunge alle parole che terminano per consonante),
separata nel testo da un trattino (es: cras-a per cras);
2) l’apostrofo per segnalare la caduta della consonante iniziale una ‘omo
per una domo;
3) passaggio della doppia ll a doppia dd (es: nudda per nulla);
il morfema –s per il plurale;
4) la lettera y per rafforzare la vocale i (es: eya).
A questo punto la docente divide la classe in gruppi (in modo che in
ciascuno di essi sia presente un allievo esperto che guidi i compagni) e chiede
di individuare nel testo i fenomeni appena descritti. Conclusa l’esercitazione,
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utilizza i risultati per riprendere insieme ai ragazzi l’analisi linguistica del brano.
Richiama l’attenzione dei ragazzi sulla vicinanza del sardo con la lingua latina.
La docente affida la lettura dell’atto I, scena III ad un allievo con l”a parte” di
Titinu e ad un’allieva con l”a parte” di Pipica: interviene per correggere
eventuali imprecisioni di pronuncia e traduce insieme alla classe il brano. Dopo
aver ricostruito la fabula in forma narrativa coi ragazzi, l’insegnante chiede di
individuare nei due brani le imprecazioni tipiche del sardo e le varietà
dell’italiano regionale, usate dai ragazzi stessi e da familiari e amici. La
docente puntualizza gli interventi:
1) l’aspetto durativo del tempo verbale espresso con il gerundio (es: fio
yogande);
2) le esclamazioni come “lampu!”
3) il verbo alla fine della frase.
IV ora:
Obiettivo:
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Saper leggere e interpretare il testo;
-
Potenziare la conoscenza del lessico della commedia sarda.
La docente affida la lettura dell’atto I, scena VI a due allieve che
interpretano l”a parte” di Pipica e Cate. Insieme alla classe costruisce la
traduzione del brano. Chiede ai ragazzi, divisi in gruppi di sottolineare i
sostantivi e gli aggettivi presenti nel brano.
Conclusa la ricerca, puntualizza i risultati, richiamando l’attenzione dei
ragazzi sul lessico ricco e variegato della commedia e su una delle tradizioni
sarde più tipiche: la medicina dell’occhio, raccontata nel brano, di cui i ragazzi
hanno sentito parlare.
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V/VI ora:
Obiettivo:
Potenziare la conoscenza delle tradizioni popolari sarde.
La docente apre una discussione finalizzata a focalizzare le caratteristiche
culturali e sociali specifiche della Sardegna
A questo punto in aula informatica propone la visione di immagini scattate
nel Museo Etnografico di Nuoro che mostrano ai ragazzi:
1) l’abbigliamento: abiti e costumi tipici
2) la gioielleria: ornamenti, magia devozione;
3) il pane e i dolci tipici;
4) l’artigianato;
5) le maschere del carnevale barbaricino e della Sartiglia di Oristano.
I ragazzi intervengono continuamente per arricchire la lezione con i propri
contributi
VII ora:
Prova di verifica:
1) Leggi l’atto I, scena III della commedia Tottu in corrias de fogu e spiega:
attraverso quali caratteristiche il testo può definirsi commedia sarda (max 20
righe).
GRIGLIA DI VALUTAZIONE
Conoscenza
dell’argomento
Scarso
Insufficiente
Sufficiente
Discreto
Buono
0,50
1
1.50
2
/
Ottimo
2.50 3
Analisi del testo e
contestualizzazione
Correttezza formale:
0.80
0,50
1.60
2.40
3.20
4
1
1.50
2
2.50 3
50
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