•Ad un maggior benessere economico e sociale, •Allo sviluppo e alla diffusione di nuove tecnologie alimentari, di conservazione e cottura, •Dagli spostamenti della popolazione dal sud al nord con conseguente scambio di tradizioni, •Dalle variazioni socio-economiche nel tempo, •Dall’influenza della pubblicità e delle etichette, •Da nuovi modi di pensare Negli anni 50 e 60’ la società si trasforma da rurale-artigianale ad urbano industriale determinando un aumento nel reddito procapite e quindi un maggiore consumo dei così detti cibi “ricchi” come carne e formaggio. Questo “BOOM economico” è stato agevolato anche dall’invenzione dei primi elettrodomestici come il frigorifero e i fornelli a gas che permettono di conservare e cuocere meglio i cibi nelle proprie case. Inoltre l’apertura dei primi supermercati ha reso possibile reperire facilmente alimenti provenienti da tutto il mondo. Negli anni 70’ si registra un calo nei consumi dovuto alle austerità causate dalle proteste studentesche, dalla crisi energetica, del petrolio e dall’incremento dell’inflazione. È importante anche il nuovo ruolo lavorativo che assume la donna,togliendo tempo alle preparazioni alimentari domestiche e privilegiando alimenti semplici e di facile preparazione. Negli anni 80’ i consumatori sviluppano una nuova attenzione nei confronti del cibo ricercando alimenti più sani ed evitando i prodotti industriali. Si riscoprono i benefici della dieta mediterranea e si iniziano a preferire alimenti biologici e integrali per migliorare la salute e la qualità di vita. A livello sociale si avverte il bisogno di “fuggire” dalle città frenetiche e consumistiche per tornare nelle campagne e riscoprire le tradizioni culinarie contadine. Negli anni 90’ troviamo una società post-industriale con un alto tasso di consumismo dovuto alla globalizzazione in aumento e allo sviluppo di nuove tecnologie alimentari come l’appertizzazione, la pastorizzazione, la sterilizzazione ecc. che permettono una vendita e un consumo più sicuri. Nascono i primi prodotti OGM e gli alimenti precotti e preconfezionati, spesso monodose per adattarsi meglio alle necessità delle famiglie nucleari. I pasti quotidiani in famiglia iniziano a perdere importanza e subiscono un processo di segmentazione e destrutturazione, oltre ad un consumo dei pasti sempre più fuori casa con la comparsa dei primi FAST-FOOD. In una società industrializzata come la nostra la tendenza a creare nuovi stili alimentari è molto forte. Basta pensare al veganesimo ed al vegetarianesimo, dei veri e propri stili di vita che escludono la carne dalla dieta quotidiana, oppure alle nuove tecniche culinarie come la cucina molecolare, il finger food o lo stile fusion. D’altro canto questa “ricchezza” ha creato anche tendenze sbagliate come la bulimia e l’anoressia da una parte, e l’obesità dall’altra con tutti i rischi di salute che ne derivano. I vegetariani escludono ogni tipo di carne dalla loro dieta basata principalmente su cereali, legumi, verdura, frutta, pane, pasta, riso e, in misura ridotta latte, latticini formaggi e uova. I vegani escludono dalla dieta la carne e tutto ciò che è di origine animale quindi burro latte e derivati, uova. È una vera e propria filosofia di vita basata sul rifiuto di ogni forma di sfruttamento degli animali (per alimentazione, abbigliamento, spettacolo e ogni altro scopo) La cucina molecolare si occupa dello studio della gastronomia con un approccio scientifico, manipolando gli alimenti dal punto di vista chimico e fisico. La cucina molecolare revisiona i vecchi metodi di cottura e amplia le possibilità di abbinamento e trattamento dei cibi per creare nuovi sapori e migliorare i piatti dal punto di vista nutritivo. Ne è un esempio il gelato all’azoto. Grazie alla temperatura di -196°C circa dell’azoto liquido, il gelato si manteca molto più velocemente producendo microcristalli che sono 700 volte più piccoli rispetto al raffreddamento ottenuto con una temperatura tipica (dai -22 ai -40°C massimo). Il risultato è un gelato eccezionalmente setoso dal sapore intenso che riesce a sprigionare al meglio l’aroma e il sapore delle materie prime utilizzate. Come abbiamo visto, i comportamenti alimentari sono variati per diversi e numerosi fattori: Condizionati ulteriormente da motivi: Tutti questi fattori hanno portato alla creazione di stili alimentari molto differenti tra loro: ECLETTICO: Tipico di coloro che, impegnati quotidianamente, consumano i loro pasti in mense e ristoranti. MODERATO: caratterizzato da razionalità e criteri di moderazione che formano una dieta sana e priva di grassi. SREGOLATO: aderente a coloro che non seguono nessun criterio dietetico qualitativo o quantitativo, senza preoccuparsi per la salute. INDUSTRIALE: molto in voga tra i giovani che prediligono alimenti pronti da consumare, igienicamente garantiti e fuori dalla tradizione. CASALINGO: indica una cucina privata, gustosa, sicura, familiare e curata. POVERO: costituisce un’alimentazione leggera e funzionale di modesto rilievo legata ad uno scarso interesse per la cucina. Ma nonostante le nostre scelte, sappiamo cosa mangiamo? Purtroppo, nonostante l’attenzione che teniamo nei confronti del cibo, spesso non sappiamo quali trattamenti ha subito prima di arrivare alla nostra tavola. Numerose sono le contraffazioni alimentari che vengono attuate dalle industrie con l’obbiettivo di guadagnare di più abbassando la qualità dei prodotti. Si parla di : - CONTRAFFAZIONE: sostituzione di una sostanza dell’alimento con una di qualità inferiore, -ADULTERAZIONE: operazione che prevede la modificazione di componenti di un prodotto alimentare per ricavarne un maggiore rientro economico, -SOFISTICAZIONE: aggiunta fraudolenta di sostanze estranee per coprire eventuali difetti e migliorare l’aspetto estetico; in questo caso si può arrecare danno alla salute, -ALTERAZIONE: la variazione non è provocata dall’uomo in modo voluto, ma si tratta di modifiche di tipo degenerativo o spontaneo, legate ad esempio ai tempi di conservazione. Il nostro paese è famoso per i suoi prodotti di qualità e per la dieta sana, quindi spesso i prodotti stranieri cercano di plagiare quelli italiani. il cosiddetto “Italian Sounding” è la pratica imitativa che lede l’immagine del prodotto italiano spacciando un prodotto per quello che non è. Il concetto di “Italian Sounding” è legato a quello di agro pirateria, con una evidente connotazione negativa che spesso si associa a un “made in Italy” non accertato. un caso tipico è quello del “Parmesan”, il cui nome evoca immediatamente il “parmigiano” ma che invece è un formaggio che gli assomiglia per forma e sapore ma la cui origine non è quella del parmigiano originale. Corona Silvia