118 Allium species Allium species Famiglia: La classificazione tradizionale poneva il genere Allium nella grande famiglia delle Liliaceae. La spartizione di questa inserisce nella classificazione APG III le piante nella famiglia delle Amaryllidaceae. Etimologia: il termine usato per il genere riprende il comune latino Allium, la cui radice si fa derivare dalla parola celtica all, che ha il significato di acre, pungente, ma sembra che anche i persiani usassero un termine simile per indicare i bulbi mangerecci. Nomi comuni in Italiano: si indicano generalmente, un po’ dappertutto, le specie e varietà mangerecce dell’affollato genere dell’Allium con il termine di aglio selvatico (talvolta porro selvatico) e i corrispondenti dialettali. In qualche caso si aggiunge qualche apposizione o aggettivo che fa riferimento alla forma o al colore dei fiori o all’habitat. Somiglianze e varietà: Diverse specie di Allium presentano sottospecie che si differenziano in modo evidente ma non sempre la distinzione è agevole, neppure tra specie diverse, per chi non è un botanico e pratico delle chiavi di riconoscimento. Gli agli selvatici Gli Allium sono piante erbacee perennanti definite geofite bulbifere, dal momento che dai bulbi sotterranei crescono ogni anno fiori e foglie. Le specie qui sotto citate – in Italia si contano oltre una settantina tra specie e sottospecie - presentano sia bulbi singoli che bulbi coronati da bulbilli, foglie, fusti, spate e ombrella di diversa foggia. I fiori sono racchiusi in valve e poi portati a ombrella, stellati ma anche campanulati, peduncolati, a volte prima dritti e poi penduli, e sono di colore assai variabile, Allium schoenoprasum © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o 118 Allium species dal bianco al rosa al porpora. I frutti sono capsule, a volte a loculi. In qualche caso insieme ai fiori la spata racchiude anche bulbilli. Uso degli agli selvatici L’uso alimentare e terapeutico e le conoscenze intorno all’aglio sono antichissime, a partire almeno dagli Egizi, che ne stimavano le virtù. Nel Medioevo e fino a non tanto tempo fa si attribuiva all’aglio ogni possibile buona proprietà, dalla condivisa capacità di cacciar “fuor del corpo i vermi larghi” a quella di far “rinascere i capelli cascati per pelagione” Allium carinatum (Mattioli, 1544). Oggi comunque le funzioni svolte dall’allicina sono ben noti e molti degli agli selvatici sono in grado di svolgere le stesse funzioni del comune aglio da cucina, Allium sativum L. L’allicina, un antibiotico, è efficace per regolare la pressione sanguigna ma anche nella prevenzione e nella cura dell'arteriosclerosi, come disinfettante e ipoglicemizzante. Le incessanti ricerche provano benefici non solo per una serie di malattie cardiovascolari, ma anche per diverse altre, per cui il lettore troverà modo di reperire facilmente in Rete e in letteratura molte preziose informazioni. Diversi sono d’altronde i principi attivi utili oltre a vitamine e sali minerali. Comune a molte culture tradizionali è stata, e in forma residuale lo è ancora, l’azione antielmintica di questo bulbo. In molte zone d’Italia era consuetudine diffusa dare da mangiare aglio ai bambini con questo scopo, ma gli si facevano portare anche collane di spicchi di aglio al collo, per l’inevitabile connessione di proprietà terapeutiche, credenze varie e magia, connessione affievolita a residuo solo da qualche decennio. D’altronde l’aglio è stato usato ampiamente contro il “maldocchi” ma anche contro le streghe e nei secoli ha svolto forse più funzioni rituali, simboliche, ecc. che gastronomiche. Gli agli selvatici in cucina Gli agli selvatici sono in genere utilizzabili in cucina in funzione aromatica, pressoché allo stesso modo dell’aglio comune, ma sapore e odore sono quasi sempre meno intensi (il che, per un certo aspetto, non guasta). Ancorché ritenuti commestibili, la tradizione alimentare privilegia alcune specie e ne tralascia completamente altre e l’utilizzo di agli selvatici si presenta in Italia un po’ a macchie di leopardo, con utilizzi a volte precisi, tipici di aree © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o 118 Allium species ristrette, ma a volte anche generici, di una specie per un’altra senza per questo cambiare nulla nella cucina quotidiana. Oltre ai bulbi si utilizzano però spesso anche le altre parti aeree, anzi nel caso ad esempio dell’Allium ursinum L. e dell’Allium schoenoprasum L. (erba cipollina) la preferenza degli utilizzatori va soprattutto alle foglie. Oltre a bulbi e bulbilli si possono quindi usare anche foglie e fiori, e tutte le parti sia fresche che in cottura, avendo ovviamente riguardo ai sapori e agli effetti che si vogliono ottenere - non trascurabile anche la funzione ornamentale - e alle trasformazioni che la cottura comporta. Non è quindi il caso di dilungarsi qui sui possibili utilizzi gastronomici, lasciati solo alla libera fantasia degli utilizzatori. Prendiamo qui in considerazione gli agli selvatici che la letteratura riporta con maggiore frequenza per gli utilizzi alimentari. Ad alcuni di questi abbiamo dedicato specifiche schede -Allium ampeloprasum L., Allium schoenoprasum L. e sottospecie, Allium ursinum L. - e ovviamente è ad esse che rimandiamo i lettori interessati a queste specie, anche se qui riportiamo qualche immagine per sottolineare la loro maggiore notorietà e consumo. Allium neapolitanum Cyr. Aglio napoletano. Erbacea diffusa nella regione Allium vineale mediterranea, con areale circoscritto soprattutto alle coste, anche se in Italia sembra che manchi solo nell’estremo Nord-Ovest. Vegeta in habitat diversi, con prevalenza di terreni ombrosi e umidi fino all’alta collina. Ha steli fiorali a sezione triangolare alti anche fino a mezzo metro, privi di foglie. Queste ultime sono nastriformi e carenate nella pagina inferiore e inguainano le stelo solo alla base. L’infiorescenza è una fitta ombrella, inizialmente avvolta da una spata che mostra alla fioritura fiori bianchi peduncolati e profumati. Il frutto è una capsula e il bulbo è contornato da bulbilli rossastri. In cucina si utilizzano essenzialmente i bulbi cotti per insaporire minestre e altre preparazioni, ma anche crudi nelle insalate. Viene utilizzato anche per repellenti contro insetti e tarme e non è difficile trovarlo nei giardini o in vendita come pianta ornamentale. Allium carinatum L. (Sin.: Allium carinatum ssp pulchellum Bonnier & Layens, Allium pulchellum G. Don, Allium cirrhosum Vandelli). Aglio grazioso. Erbacea alta intorno al mezzo metro, presente in Italia nelle regioni centrosettentrionali, dal piano al monte, in terreni calcarei, aridi e incolti. © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o 118 Allium species Presenta foglie lineari allungate, larghe qualche millimetro e rugose al margine, che inguainano il fusto fino a metà. L’infiorescenza è prima avvolta da una spata con valve diseguali, e porta poi fiori irregolarmente peduncolati (quasi penduli gli esterni), di un delicato color rosa o lilla. Il frutto è una capsula a loculi e il piccolo bulbo si presenta bianco e con tuniche scure. In cucina si possono utilizzare tutte le sue parti. Allium triquetrum L. Aglio trigono, aglio angolare. Pianta abbastanza comune in Italia a partire dalla Liguria verso le regioni centro-meridionali, da piano alla Allium ursinum collina, tipica dei luoghi umidi e ombrosi. Il nome specifico triquetrum fa riferimento allo stelo trigono che la caratterizza, alto 30-40 centimetri e inguainato alla base da poche ma lunghe foglie nastriformi, carenate sulla pagina inferiore. I fiori bianchi e campanulati, prima eretti e poi penduli da un solo lato, sono di numero variabile e portati prima in una spata verdognola e poi in ombrelle asimmetriche. Tutta la pianta ha un intenso odore di cipolla. È segnalato il consumo dei bianchi bulbi, cotti e sottolio, in particolare in Sardegna e Calabria [6], ma anche qui e là in altre zone della Penisola. Si utilizzano i bulbi e lo scapo a scopo alimentare anche in altre aree del Mediterraneo, e non mancano segnalazioni dell’utilizzo delle varie parti in minestre di legumi o in insalate o per accompagnare olive e formaggio o per insaporire conserve. Allium vineale L. Aglio delle vigne. Pianta che vegeta in tutta Italia, con habitat privilegiato che si deduce dal nome ma presente dal piano alla collina in habitat anche assai diversi, dai terreni ruderali alle boscaglie. Presenta uno scapo gracile, inguainato da foglie fino alla metà. L’ombrella porta dalla tarda primavera all’estate numerosi bulbilli e pochi fiori di colore variabile dal verdognolo al porpora, a volte mancanti del tutto. Presenta un bulbo semplice, dalle guaine scure. Molto simile all’Allium scorodoprasum L., si distingue per via delle foglie cilindriche. Il sapore agliaceo è delicato. Vengono consumati sia i bulbi che le foglie fresche per aromatizzare. Queste ultime non solo in insalata ma in risotti, zuppe, minestre, ecc. I bulbi raccolti alla fine dell'estate si possono conservare come l’aglio. © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o 118 Allium species Allium pendulinum Ten. Aglio pendulo. Erbacea alta intorno a una ventina di centimetri, presente in Italia dalla Sicilia fino alla linea del Po, in boschi e ambienti freschi e ombrosi, dal piano fino alla bassa montagna. Ha uno stelo trigono e foglie lineari sovrastanti i fiori, carenate, larghe meno di un cm. Alla fioritura primaverile presenta pochi fiori bianchi peduncolati, prima eretti e poi penduli. Il piccolo bulbo è bianco e privo di bulbilli. Si utilizzano bulbi e foglie, sia crudi che cotti. Allium roseum L. Aglio roseo. Pianta mediterranea presente in tutta Allium ampeloprasum Italia con eccezione di Piemonte e Trentino, dalla pianura alla collina nelle garighe e nei luoghi incolti e soleggiati. Alta ben oltre il mezzo metro, presenta un fusto eretto glabro e cilindrico, inguainato alla base da due o quattro foglie lineari, lucide, lunghe e larghe. Porta nella fioritura primaverile un’infiorescenza ad ombrella emisferica prima avvolta da una spata e poi fiori campanulati di color rosa e variabili nel numero. Il frutto è una piccola capsula e il bulbo ovoidale è circondato da bulbilli. Nel consumo in cucina occorre tenere conto del profumo intenso e duraturo. Allium rotundum L. (Sin.: Allium cambiasii De Not.) Porro selvatico o aglio arrotondato. Presente in Italia al Centro-Nord, in terreni comunemente aridi o nei vigneti e negli oliveti, fino alla media montagna. Presenta uno stelo cilindrico, inguainato da foglie lineari carenate fino a metà. Nella fioritura primaverile mostra una infiorescenza ad ombrella con molti fiori di un rosa più o meno intenso. Il bulbo presenta numerosi bulbilli laterali. In cucina si usano già in inverno la parte biancastra interrata delle foglie e i bulbi, che in questa stagione hanno ancora di un sapore delicato. Si usano crudi in insalata ma anche in frittate e in preparazioni cotte come zuppe di erbe e torte salate. Allium commutatum Guss. (Sin.: Allium ampeloprasum L. var. lussinense Haracic., Allium bimetrale Gandoger e altri). Aglio delle Isole. Pianta che si ritrova lungo le coste delle isole maggiori, del Meridione, di Marche e Toscana, fino ai 300-400 m. di altitudine. È caratterizzata da una tipica e fitta infiorescenza rosso violacea che viene fuori da un’altrettanto tipica spata, sottile e appuntita. © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o 118 Allium species L'aglio delle isole è molto apprezzato in aree ristrette, dove si consuma l’interno bianco della pianta, soprattutto in inverno, prima che lo stelo emerga dalle foglie. Ha un sapore dolciastro, non lontano da quello della cipolla, e come questa si può consumare lessato e condito, o aggiunto nelle minestre o come base per frittate. A La Maddalena – è riportato da Giovanna Sotgiu – “costituiva l'ingrediente di base della frittata di uova di gabbiano o di berta maggiore”. I fiori secchi entrano a far parte di composizioni ornamentali. Allium scorodoprasum L. (Sin.: Allium ophioscorodon Don.). Aglio romano. A dispetto del nome è dato presente solo in Toscana, Emilia, Piemonte e Triveneto, dal piano alla bassa collina. Si può confondere con l’aglio delle vigne, perché le infiorescenze accomunano pochi fiori a bulbilli, ma le foglie sono nastriformi anziché cilindriche. Il Mattirolo [2] riporta l’utilizzo delle foglie tritate nelle frittate, similmente all’erba cipollina e all’aglio ursino. Sono infine variamente segnalate, seppure sporadicamente, gli utilizzi alimentari delle seguenti specie: Allium montanum Schmidt., Allium nigrum L., Allium oleraceum L., Allium subhirsutum L., Allium sphaerocephalon L. © Pietro Ficarra w w w . p i a n t e s p o n t a n e e i n c u c i n a . i n f o