Le monete provinciali nell’età di Nerone
Provincia di Acaia
La zona dei Balcani, che comprendeva le aree geografiche
dell’Illiria, Macedonia, Tracia, Epiro e Tessaglia, Grecia centrale, Eubea e Peloponneso fu organizzata in maniera differente durante il periodo giulio-claudio. Sotto Augusto era divisa in quattro unità principali ed una minore: le province della Mesia, della
Macedonia (comprendente l’Illiria e la Macedonia), dell’Acaia
(comprendente l’Epiro e la Tessaglia e tutte le aree a sud), del
Regno di Tracia e del Chersoneso tracico, governate da un procuratore imperiale.
La regione venne annessa alla Repubblica Romana nel 146 a.C.,
dopo una campagna militare condotta da Lucio Mummio e terminata con la distruzione di Corinto, la cui popolazione venne uccisa o resa schiava, e con il saccheggio della città, che fornì opere
d’arte per le ville dei patrizi romani. Per la sua vittoria, Mummio
ricevette l’agnomen Achaicus, “conquistatore dell’Acaia”.
La Grecia fu poi amministrata come una provincia senatoriale,
con alcune città, come Atene e Sparta, che conservarono persino
il governo autonomo sul loro territorio. Nell’88 a.C. Mitridate VI
Eupatore, re del Ponto, convinse molte città-stato greche a unirsi
a lui contro i Romani. Lucio Cornelio Silla allontanò Mitridate
dalla Grecia e sedò la ribellione, saccheggiando Atene nell’86
a.C. e Tebe l’anno successivo, depredando le città sconfitte delle
loro opere d’arte. I Romani punirono severamente i Greci ribelli,
e la Grecia centrale uscì in rovina da questo scontro, con il commercio acheo non più in grado di rivaleggiare con quello di Roma.
Sul piano culturale, Atene mantenne il suo ruolo di centro intellettuale, venendo però surclassata da Alessandria d’Egitto.
247. Bronzo, Ti Claudius Optatus, Corinthus 57-59 (AE 7,22
gr.) D: NERO CLAVD CAES AVG, testa nuda a d. R: TI CLAVDIO
OPTATO II VIR; sotto, COR, Bellerofonte nudo, con scudo sul
braccio s., in atto di trattenere le briglie di Pegaso a s., R.P.C.
1201, Amandry XXI, 17, mBB
€ 220
Ex MuM 29, n. 799.
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248. Bronzo, Ti Claudius Optatus, Corinthus 57-59 (AE 7,48
gr.) D: NERO CLAVD CAES AVG, testa nuda a s. R: ISTHEMIA
in corona di prezzemolo, TI CLAVDIO OPTATO II VIR COR,
R.P.C. 1202, Amandry XXI, 19, mBB
€ 220
Grecia furono soggette a tributo come civitates stipendiariae. Tutte
le città conservarono le proprie autonomie interne, ma persero il
diritto di battere moneta, che rimase invece ad alcune città libere
della Grecia.
Con la riforma augustea la provincia fu ascritta tra quelle
senatorie ed ebbe un governatore di rango pretorio. La Grecia
venne tuttavia staccata dalla Macedonia e divenne una provincia
senatoria separata con il nome di Acaia e lo stesso accade per
l’Illirico.
Ex Lanz 109, n. 318; ex coll. BDC.
249. Bronzo, P. Memmius Cleander, Corinthus 66-67 (AE 6,95
gr.) D: NERO CAES AVG, testa laureata a d. R: P MEM
CLEANDRO II Q COR, AD L-AVG, l’imperatore stante a s. su
di un suggestum, la d. levata, tiene un rotolo nella s., R.P.C. 1205
var., (RR) BB
€ 180
Provincia di Macedonia
La Macedonia fu una provincia romana istituita nel 146 a.C.
dopo la conquista del regno di Macedonia.
Roma entrò in contatto con il regno di Macedonia durante la
seconda guerra punica, quando il re Filippo V si alleò con Annibale, mentre i Romani strinsero alleanza con i suoi nemici, la
Lega etolica e il regno di Pergamo degli Attalidi.
Un secondo conflitto, la seconda guerra macedonica, scoppiò in
seguito all’alleanza della Macedonia con la Siria dei Seleucidi e
alla minaccia che questa portava a Rodi e al regno di Pergamo,
alleati dei Romani. Filippo V venne sconfitto nel 197 a.C. a
Cinocefale da Tito Quinzio Flaminio, che proclamò nel 196 a.C.
la libertà per le città greche.
Nel 194 a.C. le legioni abbandonarono la regione, dove i Romani
continuarono comunque ad intervenire nelle contese tra le città
greche o tra i Macedoni e le tribù confinanti.
Nel 192 a.C. il re seleucide Antioco III era intervenuto in Tracia,
ma era stato sconfitto nel 190 a.C. dalle forze romane passate in
Asia Minore nella battaglia di Magnesia e la Lega etolica, che era
stata sua alleata, perse la supremazia sull’anfizionia delfica.
La terza guerra macedonica si concluse con la sconfitta del figlio
di Filippo V, Perseo nella battaglia di Pidna del 168 a.C., che
segnò la fine del regno di Macedonia. Roma, tuttavia, non procedette all’annessione diretta dei territori conquistati, che furono
organizzati da una commissione senatoriale di dieci membri, analoga a quelle utilizzate per l’istituzione di nuove province. La
Macedonia venne suddivisa in quattro repubbliche. Nel 150 a.C.
si ebbe la rivolta di Andrisco, che si proclamava figlio di Perseo,
sconfitto nel 148 a.C. da Quinto Cecilio Metello e venne istituita la
nuova provincia nel 146 a.C.
La nuova provincia, governata da un proconsole, comprendeva
le quattro precedenti repubbliche, le coste della Tracia e forse
anche l’Epiro e l’Illiria. Vi si aggiunsero anche la Tessaglia e
parti della Grecia.
In Macedonia poche furono le città libere, mentre moltissime
mantennero tale condizione in Grecia. Tutte le altre città della
Macedonia e quelle che avevano fatto parte della Lega achea in
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250. Bronzo, Thessalonica 54 (AE 2,77 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΚΑΙCΑΡ?, testa nuda a d. R: Anepigrafe, cavallo al trotto a s. su
linea di esergo; sopra, stella (e palma non visibile), R.P.C. 1590,
(R) mBB
€ 120
Ex Nomisma 9, n. 372.
251. Bronzo, Thessalonica 54 (AE 4,03 gr.) D: ΝΕΡΩΝ ΚΑΙCΑΡ,
testa nuda a s. R: Anepigrafe, cavallo al trotto a d.; dietro, palma;
sopra, stella, R.P.C. 1596 var., (RR) mBB/qSPL
€ 300
Ex Lanz 117, n. 585.
252. Bronzo, Thessalonica 54-68 (AE 8,28 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΣΕΒΑΣΣΤΟΣ ΚΑΙΣΑΡ, testa nuda a s. R: ΘΕΣΣΑΛΟΝΙΚΕΩΝ,
in alto, aquila; il tutto in corona di quercia, R.P.C. 1603, (R) BB
€ 200
Ex Künker 67, n. 678.
255. Bronzo, Perinthus 59-63 (AE 25,20 gr.) D: ΝΕΡΩΝ ΚΑΙΣΑΡ
ΣΕΒΑΣΤΟΣ, testa laureata a s. R: ΠΕΡΙΝΘΙΩΝ, Apollo stante
a s. con ramoscello e lungo scettro, R.P.C. 1753, (RR) mBB
€ 800
Ex Lanz 117, n. 584.
253. Bronzo, Thessalonica 54-58 (AE 11,17 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΚΑΙΣΑΡ, testa nuda di Nerone Cesare, a s. R: ΣΕΒΑΣΤΟΣ
ΜΑΚΕ∆ΟΝΩΝ, scudo macedone, R.P.C. 1614, qSPL
€ 450
Ex Lanz 112, n. 353.
Provincia di Tracia
La Tracia fu governata da una serie di re; la monetazione ci
mostra che il loro dominio si estendeva fino a Calchedon. L’area
fu comunque annessa da Claudio con l’assassinio dell’ultimo re
nel 46 d.C., divenendo provincia di Tracia, governata da un procuratore romano di rango equestre.
Il Chersoneso Tracico non formò mai parte del regno, ma fu
posseduto prima da Agrippa e, alla sua morte, da Augusto, che lo
governò con un procuratore.
La monetazione di quest’area è diversa per natura: la monetazione
di Byzantium e Calchedon sono spesso simili, mentre la
monetazione di Perinthus si distingue da tutte le altre, molto simile
alla romana per i sesterzi.
256. Bronzo, Perinthus 59-63 (AE 10,57 gr.) D: ΟΚΤΑΟΥΙΑ
ΣΕΒΑΣΤΗ, busto drappeggiato e diademato di Ottavia a d. R:
ΗΡΑ ΠΕΡΙΝΘΙΟΝ, statua di Era di Samo a s., R.P.C. 1755, (RRR)
qSPL
€ 1.800
Ex Gorny & Mosch 133, n. 308.
257. Bronzo, Perinthus 59-63 (AE 12,37 gr.) D: ΠΟΠΠΑΙΑ
ΣΕΒΑΣΤΗ, busto drappeggiato e diademato di Poppea a d. R:
ΠΕ, simbolo di Iside, il tutto entro corona di alloro, R.P.C. 1756,
(NC) BB
€ 600
Ex CNG 58, n. 920.
254. Bronzo, Perinthus 54-59 (AE 9,41 gr.) D: ΑΓΡΙΠΠΕΙΝΑ
CΕΒΑCΤΗ, busto drappeggiato di Agrippina II, a s. R:
ΠΕΡΙΝΘΙΩΝ, tre spighe di grano tra due papaveri, R.P.C. 1749,
(RR) qSPL
€ 900
258. Bronzo, Perinthus 59-63 (AE 10,77 gr.) D: ΠΟΠΠΑΙΑ
ΣΕΒΑΣΤΗ, busto drappeggiato e diademato di Poppea a d. R:
ΠΕ, simbolo di Iside, il tutto entro corona di alloro, R.P.C. 1756,
(NC) BB
€ 500
Ex CNG 61, n. 1024.
Ex CNG 75, n. 791.
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Regno del Bosforo
Mitridate affidò il regno del Bosforo a suo figlio Machares, che
tuttavia lo abbandonò ai Romani ed a Pompeo. Più tardi fu
riconquistato dallo stesso Mitridate, mentre il figlio Machares si
uccise. Una nuova rivolta sconvolse ancora il regno del Bosforo
sotto Farance, figlio anch’egli del grande Mitridate.
Dopo la morte del padre, avvenuta nel 63 a.C., Farnace si sottomise, ancora una volta, a Pompeo, tentando poi di riottenere i
suoi antichi dominii durante la Guerra civile, ma fu sconfitto
irreparabilmente da Gaio Giulio Cesare a Zela nel 47 a.C. Poco
dopo venne ucciso da un suo governatore, un certo Asandro, il
quale prendeva possesso del regno del Bosforo, diventando egli
stesso re, che regnò fino al 16 a.C., e dopo la sua morte, un certo
Scribonio se ne impossessò costringendo la vedova, Dinamide a
sposarlo. I Romani furono costretti ad intervenire. Marco Vipsanio
Agrippa decise, pertanto, di porre sul trono il sovrano amico ed
alleato, Polemone I del Ponto, che qui regnò dal 14 all’8 a.C.
260. Bronzo, Lidia, Thyatira 50-54 (AE 3,35 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΚΛΑΥ∆ΙΟC ΚΑΙCΑΡ ΓΕΡ, busto drappeggiato a d. R:
ΘYATEIPHNΩN, doppia ascia, R.P.C. 2381, mBB
€ 230
Ex Lanz 117, n. 587.
261. Bronzo, Lidia, Thyatira 55-60 (AE 2,41 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΚΛΑΥ∆ΙΟC ΚΑΙCΑΡ CEBA, busto drappeggiato a d. R:
ΘYATEIPHNΩN, doppia ascia, R.P.C. 2382, BB
€ 150
259. Bronzo, Cotys I (45-68 ?), 63-68 (AE 6,13 gr.) D:
ΝΕΡωΝΟC KAICAPOC, testa laureata a d. R: Κ ∆, Vittoria
alata marciante a s., tiene corona e ramo di palma, R.P.C. 1933
var., (R) BB
€ 200
Ex Busso Peus 368, n. 86.
Provincia di Asia
L’Asia fu una provincia romana istituita nel 132 a.C. mediante un
senatoconsulto, con il quale venivano annessi i territori del regno
di Pergamo. L’ultimo dei re Attalidi, Attalo III, alla sua morte nel
133 a.C., lasciò in eredità il suo regno a Roma.
Con l’annessione sancita nel 132 a.C. si ebbe una rivolta guidata
da Aristonico, un probabile figlio illegittimo di Eumene II e fratello del re defunto, che si appoggiava alle classi servili contro le
borghesie cittadine dei proprietari fondiari. Roma inizialmente
chiese l’intervento dei vicini regni alleati di Nicomede III di Bitinia,
di Mitridate V del Ponto, di Ariarate V di Cappadocia e di Pilemene
di Paflagonia. Nel 131 a.C. venne inviato un esercito al comando
del console Publio Licinio Crasso che venne tuttavia sconfitto e
ucciso dai rivoltosi l’anno seguente. Infine Aristonico fu sconfitto
e imprigionato dal console del 130 a.C., Marco Peperna e la
ribellione venne definitivamente debellata dal console del 129 a.C.
Manlio Aquilio, che rimase nella regione fino al 127 a.C. e organizzò la nuova provincia.
La provincia comprese i territori del regno di Pergamo, a cui si
aggiunse la parte della Caria che era rimasta sotto il dominio di
Rodi fino al 168 a.C. Fu governata da un propretore e solo in
tempo di guerra vi veniva inviato un console o un proconsole.
Con la riforma augustea del 27 a.C. fu classificata tra le province
senatorie e venne governata da un proconsole.
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262. Bronzo, Lidia, Thyatira 62 (AE 3,09 gr.) D: ΝΕΡΩΝ
ΚΛΑY∆ΙΟC ΚΑΙCΑΡ CΕΒΑCΤΟC, testa laureata a d. R:
ΠΟΠΠΑΙΑΝ CΕΒΑCΤΗΝ ΘYΑΤΙΡΗΝΟΙ, busto drappeggiato
di Poppea a d., R.P.C. 2383, (RR) qSPL
€ 600
Ex Arsantiqva 3, n. 157.
263. Bronzo, Apphios, Eolia, Elaea 54-59 (AE 3,44 gr.) D:
ΑΓΡΙΠΠΙΝΑ ΣΕΒΑCΤΗ, busto drappeggiato di Agrippina II, a
d. R: ΕΠΙ ΑΜΦΙΟY ΕΛΑΙΤΩΝ, canestro con papavero tra due
spighe di grano, R.P.C. 2406, (RR) BB
€ 250
Ex Künker 77, n. 424.