Sommario Rassegna Stampa Pagina Testata Rubrica Data Titolo Pag. Ecoseven.net 28/05/2014 ALIMENTAZIONE: LA DIETA CHE COMBATTE L'ALZHEIMER 2 Superabile.it 28/05/2014 SETTE LINEE GUIDA PER PREVENIRE L'ALZHEIMER 3 TEST C4D Data ECOSEVEN.NET (WEB) 28-05-2014 Pagina Foglio 1 AMBIENTE ALIMENTAZIONE MOBILITÀ CASA ENERGIA BENESSERE VIAGGIARE ECO-INVENZIONI ECO-GAME DOSSIER MULTIMEDIA SONDAGGI DICONO DI NOI ALIMENTAZIONE NEWS RICETTE DIETA AGRICOLTURA VINO OLIO PRODOTTI TIPICI Home Alimentazione News ecoseven ALIMENTAZIONE: LA DIETA CHE COMBATTE L'ALZHEIMER Lettura su Misura: Web con Google A A A Pochi frutti di mare e tanti alimenti vegetali. E' questo l'identikit essenziale della dieta anti Alzheimer contenuta nella ricerca italiana Annals of Neurology Pochi frutti di mare e tanti alimenti vegetali. E' questo l'identikit essenziale della dieta anti Alzheimer contenuta nella ricerca italiana 'Annals of Neurology', condotta dai Centri Fatebenefratelli di Roma (Isola Tiberina) e di Brescia, con l'Università Cattolica-Policlinico Gemelli. La ricerca suggerisce soprattutto di assumere cibi contenenti vitamina E (semi, spinaci o altri vegetali a foglia larga), visto che sono in grado di aumentare la resistenza dei neuroni ai processi degenerativi. Importanti per la produzione dei neurotrasmettitori e il miglioramento delle facoltà cognitive sono, tra l'altro, le vitamine B12 e B6, efficaci anche se assunte come complessi multivitaminici. La ricerca indica infine di seguire una dieta a basso contenuto di rame e di controllarne regolarmente i livelli di assunzione, con un test del sangue mirato (C4D). Questo perché è stata dimostrata scientificamente l'esistenza di un legame diretto tra il cattivo assorbimento del rame e l'evoluzione della malattia di Alzheimer. Secondo gli esperti infatti, non tutti riescono ad eliminare efficacemente il rame che viene quotidianamente introdotto attraverso gli alimenti. In particolare, le persone che hanno superato i 55 anni e sospettano di avere delle dimenticanze, oltre all'esame del colesterolo e alle altre indagini del caso, possono effettuare anche il test del rame NonCeruloplasminico, cosiddetto 'tossico' o libero (non legato alle proteine). Secondo il parere di molti esperti, le persone che presentano livelli fuori norma di rame libero nel sangue, devono assolutamente evitare l'assunzione di vitamine che contengono metalli. Tra le varie indicazioni anti Alzheimer, c'è ovviamente quello di ridurre il consumo di cibi che contengano grassi saturi e trans-insaturi (come ad esempio le carni rosse), capaci di produrre un aumento del decadimento cognitivo, soprattutto se associati a una dieta ad alto contenuto di rame. Per maggiori informazioni è possibile consultare questo sito. Segui Ecoseven Su: Newsletter Iscriviti alla newsletter di ecoseven.net Email Address (ml) First Name 28-05-2014 Last Name 122967 ISCRIVITI Codice abbonamento: LEGGI ANCHE Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 2 Data 28-05-2014 Pagina Foglio Chi siamo Contatti Aiuto alla navigazione RSS LABORATORIO MY SUPERABILE CALL CENTER 800 810 810 Benvenuto nella comunità di SuperAbile. Accedi alle tue aree personalizzabili Cerca in SuperAbile TROVA Vai alla tua pagina personale CANALI TEMATICI Home REGIONI Lazio Personalizza My superAbile Inchieste e dossier 1 superabile regionale Regione: Abruzzo VAI Sette linee guida per prevenire l'Alzheimer SUPERABILEX SENZA BARRIERE INCHIESTE E DOSSIER AUSILI SETTE LINEE GUIDA PER PREVENIRE L'ALZHEIMER VIAGGI E TEMPO LIBERO POLITICHE E BUONI ESEMPI LAVORO Più sport e pochi frutti di mare. Tra le indicazioni di un pool internazionale di ricercatori, una dieta a basso contenuto di rame, convalidata da una ricerca condotta dal Fatebenefratelli di Roma e Brescia con l'università Cattolica-policlinico Gemelli ROMA - Sono sette le linee guida per la prevenzione della malattia di Alzheimer dedicate a stili di vita e alimentazione, fissate da un pool di ricercatori internazionali considerati massimi esperti del settore e pubblicate in questi giorni dalla rivista Neurobiology of Aging. Tra le indicazioni fornite dal gruppo di scienziati riunitisi nei mesi scorsi a Washington per iniziativa della Physicians Committee for Responsible Medicine, presieduta dal Prof. Neal Barnard, il controllo dei livelli di assunzione di rame, a partire da un semplice test del sangue (C4D), la cui validità è stata confermata appena un mese fa da uno studio tutto italiano pubblicato su Annals of Neurology. SCUOLA E FORMAZIONE SPORT ASSOCIAZIONI SALUTE E RICERCA QUI EUROPA Questa ricerca, condotta dai Centri Fatebenefratelli di Roma (Isola Tiberina) e di Brescia, con l'Università Cattolica-Policlinico Gemelli, ha infatti dimostrato l'esistenza di un legame diretto tra male assorbimento del rame ed evoluzione della malattia di Alzheimer. A presentare l'importante risultato dinanzi ad una platea di 1000 medici riunitisi a Washington, Rosanna Squitti ricercatrice AFaR dell'Ospedale Fatebenefratelli all'Isola Tiberina, capofila dello studio. SUPERABILE MULTIMEDIA RASSEGNA STAMPA E proprio all'assunzione di metalli per via alimentare è dedicato un intero capitolo delle linee guida uscite dai lavori del Congresso. LIBRI "Il rame è un elemento essenziale per la vita - sottolinea Rosanna Squitti - che introduciamo nel nostro organismo mediante la dieta. Le linee guida sono rivolte a chi presenta difficoltà nel metabolismo di questo metallo, ovvero lo elimina con più difficoltà. Pertanto prima di fare qualsiasi dieta, è necessario verificare tale stato. In particolare, le persone che hanno superato i 55 anni e sospettano di avere delle dimenticanze, oltre all'esame del colesterolo e alle altre indagini del caso, possono effettuare anche il test del rame Non-Ceruloplasminico, cosiddetto "tossico" o libero (non legato alle proteine)". AUDIO E VIDEO FOTO CALENDARIO SITI UTILI GLOSSARIO GENERALE COMMUNITY BLOG L'ESPERTO RISPONDE LETTERE ALLA REDAZIONE SONDAGGI NEWSLETTER Le nuove linee guida consigliano alle persone che si sono sottoposte a test C4D e presentano livelli fuori norma di rame libero nel sangue, di evitare l'assunzione di vitamine che contengono metalli. "A meno di indicazioni specifiche del medico curante (per problemi di anemia, ad esempio), questi complessi multivitaminici - continua la ricercatrice sono dannosi e lo diventano ancor più se assunti congiuntamente a cibi ad alto contenuto di rame, come il fegato, i frutti di mare, le ostriche e le cozze, che andrebbero quindi consumati da queste persone in quantità moderate". Tra le altre indicazioni fornite dalle linee guida, una riduzione dell'assunzione di grassi saturi e trans-insaturi (contenuti ad esempio nelle carni, quelle "rosse" in particolare), che producono un aumento del decadimento cognitivo, soprattutto se associati ad una dieta ad alto contenuto di rame. Per contro, è consigliato l'aumento del consumo di alimenti vegetali, soprattutto legumi: i metalli in essi contenuti sono infatti assimilati in base alle esigenze dell'organismo. Consigliato altresì il consumo di cibi contenenti vitamina E (semi, spinaci o altri vegetali a foglia larga), che è in grado di aumentare la resistenza dei neuroni ai processi degenerativi e che invece non viene assunta adeguatamente sotto forma di complesso vitaminico. Importanti per la produzione dei neurotrasmettitori e il miglioramento delle facoltà cognitive sono le vitamine B12 e B6, efficaci anche se assunte come complessi multivitaminici. RSS "Resta fermo il fatto - conclude Squitti - che è sempre opportuno farsi seguire da un medico o un nutrizionista che darà le indicazioni specifiche per ogni caso. Anche l'esercizio fisico compare tra le linee guida: fare attività fisica per 40 minuti al giorno aumenta il trofismo dei neuroni, ovvero la loro capacità di resistere ad eventi di degenerazione scatenate da alcune malattie come appunto l'Alzheimer". Codice abbonamento: 122967 (28 maggio 2014) Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile. Pag. 3