Dispensa di Biologia III Sez A Corso serale IPSAA

DISPENSA DI BIOLOGIA APPLICATA
IPSAA CORSO SERALE
CLASSE III SEZ. A
DOCENTE: PROF.SSA ELENA ANGOTTI
ANNO SCOLASTICO 2013-2014
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PATOGENESI DELLE MALATTIE INFETTIVE
LE MALATTIE INFETTIVE SONO IL RISULTATO DELL’ INTERAZIONE TRA UN
AGENTE DI MALATTIA E LA PIANTA COLPITA;LO STUDIO
DELL’EVOLUZIONE DI QUESTO RAPPORTO PRENDE IL NOME DI
PATOGENESI. LO SVILUPPO DELLE MALATTIE E’ RICONDUCIBILE AD UNO
SCHEMA GENERALE IN CUI SI DISTINGUONO DUE FASI:
1) FASE PRE-INFEZIONALE:
2) FASE POST-INFEZIONALE.
NELLA FASE PRE-INFEZIONALE, CHE PRECEDE L’INFEZIONE VERA E
PROPRIA, IL PATOGENO SI MOLTIPLICA E, A VOLTE, TRASCORRE UN
PERIODO DI QUIESCENZA. I TRE MOMENTI FONDAMENTALI CHE SI
POSSONO OSSERVARE SONO:
LA MOLTIPLICAZIONE DEL PATOGENO;
LA CONSERVAZIONE DEL PATOGENO;
LA DIFFUSIONE E LA CONTAMINAZIONE.
LA MOLTIPLICAZIONE DI UN PATOGENO DIPENDE SIA DA
CARATTERISTICHE INTRINSECHE- LA SUA CAPACITA’ RIPRODUTTIVA, IL
SUO CICLO BIOLOGICO-SIA DA FATTORI ESTRINSECHI-FATTORI
AMBIENTALI-QUALI LA TEMPERATURA, LA LUCE,GLI ELEMENTI
NUTRITIVI PRESENTI NEL TERRENO.
LA MOLTIPLICAZIONE DEL PARASSITA SI RENDE NECESSARIA PER
COSTITUIRE IL COSIDDETTO POTENZIALE DI INOCULO CHE CONSENTA
L’INFEZIONE. UNA MALATTIA SI INSTAURA QUANDO L’OSPITE VIENE
AGGREDITO DA UN’ADEGUATA ENTITA’ DI INOCULO.
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LA CONSERVAZIONE DEL PATOGENO SI RENDE NECESSARIA TUTTE LE
VOLTE CHE LE CONDIZIONI AMBIENTALI O LA MANCANZA DELLA
PIANTA OSPITE,RENDONO IMPOSSIBILE L’INFEZIONE.IN QUESTI CASI IL
PATOGENO ATTIVA SVARIATE FOME DI CONSERVAZIONE CHE GLI
CONSENTONO DI SUPERARE IL MOMENTO POCO FAVOREVOLE .AL
RIPRISTINO DELLE CONDIZIONI IDEALI , IL PATOGENO ATTIVA
L’ATTIVITA’INFETTANTE.A SECONDA DEI VARI PATOGENI POSSIAMO
INDIVIDUARE DIVERSI MODI DI CONSERVAZIONE:
ALCUNI FUNGHI E BATTERI TROVANO RIPARO NELLE SCREPOLATURE
DELLA CORTECCIA, NEI CANCRI,NEL TERRENO,DENTRO RESTI VEGETALI;
ALTRE SPECIE FUNGINE SONO IN GRADO DI CONSERVARSI IN
STRUTTURE DI QUIESCENZA ,LE SPORE;
I VIRUS POSSONO CONSERVARSI NEI VETTORI O NEGLI ORGANI
INFETTI.
LA DIFFUSIONE E LA CONTAMINAZIONE SONO DUE DECISIVI
MOMENTI DELLA FASE PRE-INFEZIONALE.
I MEZZI DI DIFFUSIONE SONO MOLTI E DI VARIA NATURA .
RICORDIAMO IL VENTO , L’ACQUA E GLI ANIMALI.IL VENTO RIVESTE
UN’IMPORTANZA NOTEVOLE NELLA DIFFUSIONE DELLE SPORE .
L’ACQUA E’ IL MEZZO PRINCIPALE PER LA DIFFUSIONE DEI BATTERI.
GLI ANIMALI,SOPRATTUTTO GLI INSETTI,SVOLGONO UN RUOLO
IMPORTANTE NELLA DIFFUSIONE .
ANCHE LE PRETICHE COLTURALI SE ESEGUITE SENZA PARTICOLARI
ATTENZIONI, POSSONO CONTRIBUIRE ALLA DIFFUSIONE E AL
CONTAGIO DEL PATOGENO. LE POTATURE SU PIANTE SANE, AD
ESEMPIO, SE ESEGUITE CON STRUMENTI INFETTI , SONO PRATICHE DA
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EVITARE. ANCHE L’IMPORT/EXPORT ED IL COMMERCIO DI PIANTE,
LEGNAME E FRUTTI,POSSONO DETERMINARE ,SE EFFETTUATI SENZA
OPPORTUNI CONTROLLI, L’INGRESSO E LA DIFFUSIONE DI NUOVE
PATOLOGIE.
LA CONTAMINAZIONE PUO’ESSERE DIRETTA E INDIRETTA.
LA CONTAMINAZIONE DIRETTA SI VERIFICA QUANDO IL PATOGENO SI
TROVA PER ESEMPIO SULLA SUPERFICIE DEGLI ORGANI DI
PROPAGAZIONE DELLA PIANTA OSPITE(SEMI E TALEE).LA NUOVA
PIANTA SVILUPPERA’ L’INFEZIONE.
LA CONTAMINAZIONE INDIRETTA SI VERIFICA QUANDO IL PATOGENO
RAGGIUNGE L’OSPITE MEDIANTE FATTORI ESTERNI QUALI IL VENTO,
L’ACQUA E GLI ANIMALI.
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FASI POST-INFEZIONALI O EVENTI SUCCESSIVI ALL’INFEZIONE
IN QUESTA SECONDA FASE , IL PATOGENO PENETRA NELL’OSPITE O
COMUNQUE INTERAGISCE CON ESSO. PER UN CERTO PERIODO DI
TEMPO-INCUBAZIONE-SI PROPAGA AL SUO INTERNO. TRASCORSO
QUESTO PERIODO L’OSPITE MANIFESTA I SINTOMI DELL’ATTACCO
PARASSITARIO.
LA FASE POST-INFEZIONALE E’ COSTITUITA DA DUE MOMENTI:
L’INOCULAZIONE;
L’INCUBAZIONE.
L’INOCULAZIONE E’ IL MOMENTO IN CUI IL PATOGENO INIZIA AD
INTERAGIRE CON ESSO.NEI FUNGHI QUESTA FASE INIZIA CON LA
GERMINAZIONE DELLE SPORE: QUESTE EMETTONO UN
FILAMENTO,DETTO PROMICELIO O PREMICELIO DAL QUALE SI
SVILUPPERANNO LE IFE DEL MICELIO FUNGINO. IL PROMICELIO
DIFFERENZIA, A VOLTE, PARTICOLARI STRUTTURE, DETTE APPRESSORI,
CHE FAVORISCONO L’ADESIONE DEL FUNGO AL SUBSTRATO.
I PATOGENI SVOLGONO LA LORO AZIONE IN LUOGHI DIVERSI
DELL’OSPITE; PERTANTO VENGONO SUDDIVISI IN:
ECTOPARASSITI O ECTOFITI, QUANDO L PATOGENO SI LOCALIZZA
SULLA SUPERFICIE ESTERNA DELL’OSPITE(LA PIANTA);APPARTENGONO
A QUESTA CATEGORIA ALCUNI FUNGHI E ALCUNI BATTERI; GLI
ECTOPARASSITI FUNGINI PRODUCONO GLI AUSTORI, CHE INVIANO
ALL’INTERNO DELL’OSPITE PER ASSORBIRE IL NUTRIMENTO(SI
COMPORTANO IN QUESTO MODO GLI
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OIDI, IL CUI MICELIO E’ VISIBILE, SOTTO FORMA DI UNA PATINA
BIANCA ,ALLA SUPERFICIE DEGLI ORGANI COLPITI);
ENDOPARASSITI O ENDOFITI QUANDO IL PATOGENO SVOLGE LA SUA
AZIONE ALL’INTERNO DEI TESSUTI DELL’OSPITE ; APPARTENGONO A
QUESTA CATEGORIA I VIRUS, MOLTI FUNGHI E GRAN PARTE DEI
BATTERI.
La penetrazione all’interno dell’ospite può avvenire con diverse
modalità:
PENETRAZIONE ATTIVA(FUNGHI);
PENETRAZIONE PASSIVA(VIRUS,BATTERI E FUNGHI).
PENETRAZIONE ATTIVA
SI VERIFICA QUANDO IL PATOGENO PENETRA ATTRAVERSO
ILTEGUMENTO DELL’OSPITE. LA CUTICOLA VIENE FORZATA , NELLA
MAGGIOR PARTE DEI CASI, MEDIANTE UN’AZIONE MECCANICA: NEI
FUNGHI IL PROMICELIO PRODUCE UNO STILETTO, LA CUI PRESSIONE
DETERMINA LA PERFORAZIONE DELLA CUTICOLA;
IN POCHI CASI LA CUTICOLA VIENE DISCIOLTA MEDIANTE LA
PRODUZIONE DI ENZIMI(ALCUNI FUNGHI,POCHI BATTERI CHE
PENETRANO I PELI RADICALI ). LA SOTTOSTANTE PARETE CELLULARE
VIENE DISCIOLTA DAL PROMICELIO COADIUVATA ANCHE DA AZIONE
ENZIMATICA.
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PENETRAZIONE PASSIVA
SI VERIFICA QUANDO IL PATOGENO PENTRA ATTRAVERSO LE VIE
NATURALI DELL’OSPITE CHE POSSONO ESSERE:
STOMI(Peronospora della vite);
LENTICELLE(Alcuni agenti dei cancri del legno).
NELLA PENETRAZIONE PASSIVA , IL PATOGENO SFRUTTA ANCHE
APERTURE ARTIFICIALI DI NATURA ACCIDENTALE O OCCASIONALE –
VIE ARTIFICIALI- QUALI LE FERITE DI ORIGINE PARASSITARIA O
MECCANICA:
PRECEDENTI LESIONI DOVUTE A ATTACCHI DI PARASSITI(SPACCATURE
DA OIDIO);
PUNTURE DA INSETTI ;
FERITE ACCIDENTALI DOVUTE A PRATICHE COLTURALI;
FERITE DA AGENTI CLIMATICI(GRANDINE E GELO).
I MICRORGANISMI CHE PENETRANO ATTRAVERSO LE VIE ARTIFICIALI
VENGONO DEFINITI PARASSITI DA FERITA E SONO : ALCUNI
FUNGHI,MOLTI BATTERI E CERTI VIRUS.
LE VIE ARTIFICIALI SONO IMPORTANTI PER L’INGRESSO DEI PATOGENI
NEGLI ORGANI LEGNOSI, DOVE LA CORTECCIA RAPPRESENTA, DI
SOLITO, UN OSTACOLO INVALICABILE. PER I VIRUS LA PENETRAZIONE
AVVIENE SE VI E’ UN MEZZO(VETTORE) CHE LI TRASPORTA
ALL’INTERNO DELL’OSPITE. IL VETTORE E’ RAPPRESENTATO DA
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INSETTI(RINCOTI) E NEMATODI CHE PUNGONO LA PIANTA E
INIETTONO LIQUIDI CHE CONTENGONO IL VIRUS.
INCUBAZIONE
L’INCUBAZIONE E’ LA FASE IN CUI IL PATOGENO INVADE E SI PROPAGA
ALL’INTERNO DELL’OSPITE, SE E’ ENDOFITA; OPPURE INSTAURA
RAPPORTI NUTRIZIONALI , RIMANENDO ALL’ESTERNO , SE ECTOFITA.
QUESTO E’ DUNQUE, IL PERIODO CHE INTERCORRE TRA IL MOMENTO
DELL’INOCULAZIONE E QUELLO DELLA COMPARSA DEI SINTOMI DELLA
MALATTIA E PRENDE IL NOME DI PERIODO DI INCUBAZIONE.COME
GIA’ RICORDATO, I PARASSITI FUNGINI ECTOFITI INTRECCIANO
RAPPORTI NUTRIZIONALI CON L’ OSPITE , AD OPERA DI PARTICOLARI
FORMAZIONI DEL MICELIO, CHE PRENDONO IL NOME DI AUSTORI.
GLI ENDOPARASSITI SI POSSONO SVILUPPARE:
- NEGLI SPAZI INTERCELLULARI DEI TESSUTI DELL’OSPITE;
- DENTRO ALLE CELLULE DELL’OSPITE ;
- SIA NEGLI SPAZI INTERCELLULARI SIA ALL’INTERNO DELLE CELLULE.
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COMPARSA DEI SINTOMI
IN SEGUITO ALLA DIFFUSIONE DELL’AGENTE PATOGENO E TRASCORSO
IL PERIODO DI INCUBAZIONE, SULLA PIANTA SI MANIFESTANO I
SINTOMI DELLA MALATTIA. QUESTI SONO CONSEGUENTI
ALL’ALTERAZIONE DEI TESSUTI E ALLE ANOMALIE FISIOLOGICHE DEGLI
ORGANI DELLA PIANTA.
ESITO DELLA MALATTIA
L’ATTACCO MESSO IN ATTO DAL PATOGENO GENERA NELLA PIANTA
DIVERSE SITUAZIONI, CHE SI POSSONO RICONDURRE A DUE
FONDAMENTALI:
-LA MALATTIA ED IL SUCCESSIVO RISANAMENTO: QUESTO NON SI
DEVE QUASI MAI CONSIDERARE COMPLETA GUARIGIONE;
-LA MALATTIA E LA MORTE DELLA PIANTA.
L’ESITO DELLA MALATTIA DIPENDE DALLA GRAVITA’ DELL’INFEZIONE ,
DIRETTA CONSEGUENZA DI DUE FATTORI:
-LA VIRULENZA DEL PATOGENO, CHE ESPRIME IL GRADO DI
PATOGENICITA’DEL PARASSITA;
-LA RESISTENZA DELL’OSPITE CHE ESPRIME LA CAPACITA’ DI REAZIONE
DELL’ORGANISMO OSPITE.
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GLI ORGANISMI VEGETALI COLPITI DALLA MALATTIA CHE NON HANNO
AVUTO ESITO LETALE, METTONO IN ATTO MECCANISMI CHE TENDONO
A ELIMINARE LE PARTI COLPITE E QUINDI NON PIU’ FUNZIONALI.
L’ESITO DELLA MALATTIA DIPENDE ANCHE DALLE CONDIZIONI IN CUI SI
TROVA LA PIANTA ATTACCATA: SE ESSA E’ GIA’ REDUCE DA UN’ALTRA
MALATTIA O E’ INDEBOLITA, L’ESITO PUO’ ESSERE INFAUSTO.
SUSCETTIBILITA’ E RESISTENZA DELL’OSPITE
NEI CONFRONTI DELL’AGENTE PATOGENO, LA PIANTA PUO’ ESSERE
SUSCETTIBILE O RESISTENTE.
LA SUSCETTIBILITA’ O RECETTIVITA’ E’ LA PROPRIETA’ DI UN
ORGANISMO VEGETALE DI ESSERE DISPONIBILE SIA ALL’INFEZIONE SIA
ALLA DIFFUSIONE DEL PATOGENO .
LA RESISTENZA E’ INVECE LA PROPRIETA’ DI UN ORGANISMO IN
GRADO DI ALLESTIRE MECCANISMI DI DIFESA DA OPPORRE ALL’AZIONE
ESERCITATA DAL PATOGENO. RICORDIAMO CHE LA
SUSCETTIBILITA’DIPENDE SIA DA FATTORI GENETICI, SUSCETTIBILITA’
NATURALE, SIA DA FATTORI AMBIENTALI, QUALI ELEMENTI DEL
CLIMA(TEMPERATURA, LUCE), CARATTERISTICHE DEL SUOLO,
NUTRIZIONE MINERALE .
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CONCETTO DI MALATTIA
E’ UNA DEVIAZIONE NELLA STRUTTURA E NELLE FUNZIONI
NORMALI .
IL DANNO ESPRIME L’IMPOTENZA DELLA PIANTA A REAGIRE AI
FATTORI ESTERNI CHE LE SONO AVVERSI.
LA PATOLOGIA VEGETALE STUDIA LE MALATTIE DELLE PIANTE, CIOE’
LE ALTERAZIONI CHE LA PIANTA SUBISCE A LIVELLO MORFOLOGICOSTRUTTURALE E FISIOLOGICO,IN SEGUITO ALL’ATTACCO DI AGENTI
INFETTIVI,QUALI VIRUS, BATTERI,FUNGHI, O IN SEGUITO A
CONDIZIONI AMBIENTALI AVVERSE : ELEMENTI CLIMATICI ,CARENZE
NUTRIZIONALI.
GLI AGENTI DELLE FITOPATIE MALATTIA , COMPRENDENTI ANCHE
ENTITA’INFETTIVE,POSSONO ESSERE SUDDIVISI IN :
-AGENTI DI MALATTIA COMPRENDENTI MALATTIE DA
ENTITA’ INFETTIVE(VIRUS) E PARASSITI DI ORIGINE
VEGETALE(FUNGHI E BATTERI) ;
-AGENTI DI DANNO O PARASSITI ANIMALI,RESPONSABILI DELLE
ALTERAZIONI DA INSETTI,ACARI,RODITORI E MOLLUSCHI .
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DIAGNOSTICA FITOPATOLOGICA
LA FITOPATOLOGIA SI OCCUPA DELLE MALATTIE DELLE PIANTE ;MOLTE
MALATTIE NON SONO STATE COMPLETAMENTE DESCRITTE .
NELLA FITOPATOLOGIA RAPPRESENTA UN ULTERIORE PROBLEMA LA
DIAGNOSI,CHE E’ L’ACCERTAMENTO DELL’EZIOLOGIA DELLA
MALATTIA/ DANNO,LA DESCRIZIONE DEI SINTOMI, IN MODO
CORRETTO E PRECISO.
IN FITOPATOLOGIA LA PRATICA DIAGNOSTICA PREVEDE MOLTEPLICI
LIVELLI DI INDAGINE .
PER SEMPLICITA’ DIDATTICA I LIVELLI DI INDAGINE POSSONO ESSERE
RAGGRUPPATI IN DUE MOMENTI PRINCIPALI:
INDAGINI DI CAMPO;
INDAGINI DI LABORATORIO.
NELL’ESEGUIRE LE ANALISI DI CAMPO DEVONO ESSERE RILEVATI:
LA SINTOMATOLOGIA PRINCIPALE;
LA DISLOCAZIONE DELLE SINTOMATOLOGIE NELL’AREA CONSIDERATA,
VALUTANDO SE LA LORO DISTRIBUZIONE SIA IN RELAZIONE CON
SITUAZIONI AMBIENTALI ,AGRONOMICHE O ACCIDENTALI.
SI PROCEDE CON IL CAMPIONAMENTO,SE L’ANALISI VISIVA DI
CAMPO,NON PORTI A RISULTATI CERTI.
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RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
“FITOPATOLOGIA,ENTOMOLOGIA AGRARIA E BIOLOGIA APPLICATA”
M.FERRARI-E.MARCON-A.MENTA