C'È CAOS NELL'UNIVERSO? Un monaco medievale racconta di aver trovato il punto in cui cielo e terra si toccano (C. Flammarion) Ritenete possibile che l'Impero Romano sia caduto perché, in una certa battaglia, un soldato si è voltato a sinistra piuttosto che a destra? Che il battito delle ali di una farfalla in Brasile possa determinare lo scatenarsi di un devastante uragano, a New York? Che le borse mondiali possano crollare per la distrazione di un operatore? Scoraggiante e deresponsabilizzante che la scienza ci veda in balia di eventi fortuiti e ineluttabili! Eppure, questo viene a volte suggerito, a proposito di “scienza” e “caos”. Nel linguaggio comune, caos significa grande disordine, confusione, turbamento, una situazione nella quale il caso regna sovrano. Il dizionario Webster della lingua Inglese addirittura intende la: “intrinseca imprevedibilità del comportamento dei sistemi naturali” Dove nasce l'idea che i sistemi naturali siano intrinsecamente imprevedibili? E, pertanto, soggetti alle leggi del caso? Proviamo allora a fare chiarezza: il linguaggio scientifico può causare equivoci, perchè i suoi termini non hanno il significato che comunemente gli si attribuisce. Anzi, è proprio averli svincolati dal loro significato comune che li rende utili in ambito scientifico, dove servono a richiamare in forma concisa concetti spesso espressi da lunghe e laboriose definizioni. Così, non deve sorprendere che l'importantissimo “effetto farfalla” risulti aver poco a che fare con farfalle e uragani veri, perché ci dice invece molto sul concetto di: “caos deterministico” Nell'antichità si distinguevano i fenomeni che obbedivano a leggi stabilite e quelli casuali, ribelli ad ogni legge, imprevedibili. Il caso aveva un senso oggettivo; ciò che era caso per qualcuno lo era per tutti, perfino per gli dei. All'inizio del '900, Poincaré introduce una nozione di caso (oggi caos deterministico) per nulla ribelle ad alcuna legge. Per esempio, si fa girare un ago attorno a un perno su un quadrante diviso in cento settori, di colore rosso e nero. Si scommette e, se si ferma su un settore rosso, si vince, altrimenti si perde. Tutto dipende dall'impulso dato all'ago. Ma basta che vari di pochi millesimi perchè si fermi su un settore nero invece che rosso. Differenze che il senso muscolare non percepisce. È impossibile prevedere cosa farà l'ago appena lanciato, e si conta solo sul caso. La minima differenza fra una causa e l'altra, fa un'enorme differenza fra un effetto e l'altro. Anche i moti più semplici diventano imprevedibili. Crescita lineare delle incertezze iniziali: distanza doppia implica incertezza doppia; dimezzare l'incertezza iniziale la dimezza a tutte le distanze A sufficiente distanza un punto nel bersaglio o un altro, è indifferente. Ma questo non è chiamato “caos”, oggi. Caos: dipendenza esponenziale dalle condizioni iniziali Esponenziale: per es. distanza unitaria, incertezza 10; doppia, incertezza 100; tripla, incertezza 1000. Migliorare la previsione richiederebbe uno sforzo sovrumano! Notare la taglia finita del bersaglio. Nulla di casuale eppure appare tale, come nel moto delle bocce in un biliardo, delle quali non si può prevedere la posizione, dopo solo poche sponde e poche collisioni. Inoltre, seguendole nel tempo: da due foto di due bocce in un biliardo, si puo dedurre la direzione del loro moto? E da due foto di un numero maggiore di bocce? Come nel moto delle molecole di un gas, del quale la Fisica dice che l'entropia (il disordine) cresce irreversibilmente, l'evoluzione va verso una distribuzione disordinata, cioè uniforme, cioè casuale nello spazio a disposizione. Se ci sono pochi oggetti, non si può neanche parlare di ordine o disordine: non fa differenza. Se sono tanti e “interagiscono”, come si distribuiscono le masse, per equilibrare le densità, così si trasporta il calore, per equilibrare la temperatura, ecc. e si genera la freccia del tempo, come tensione verso un crescente disordine. Perchè se metto il latte nel caffè, non li separo più? Perché da un uovo sodo non nascerà mai più un pulcino? Innanzitutto, meno male che è così! Ma perché? Per lo stesso motivo per il quale è facile mettere la camera in disordine, mentre ci vuole lavoro (energia) per rimetterla in ordine. Le combinazioni disordinate sonotante, tante di più di quelle ordinate, soprattutto se gli oggetti sono molti. TTTT TTTC TTCT TCTT CTTT TTCC TCTC TCCT CCCC una sola 4T e una sola 4C CCCT \ CCTC | quattro 3T1C e CTCC | quattro 1T3C TCCC / CCTT \ CTCT | sei 2T2C CTTC / TTTTTT CCCCCC una 6T e una 6C TTTTTC CCCCCT\ TTTTCT CCCCTC | TTTCTT CCCTCC | sei 5T1C e TTCTTT CCTCCC | sei 1T5C TCTTTT CTCCCC | CTTTTT TCCCCC/ TTTTCC CCCCTT\ TTTCTC CCCTCT | quindici 4T2C e TTCTTC CCTCCT | quindici 2T4C; ... ... ... Venti 3T3C: il rapporto 2:6 è ora 2:20 ! Per 10 oggetti avremmo avuto 2:252 I moti caotici sono come casuali e il casuale preferisce l'uniformità. Praticamente tutta la materia è soggetta a moti caotici, quindi tende verso l'uniformità, se lasciata a se stessa. Per vincere questa tendenza, ci vuole lavoro, energia. Sulla Terra l'energia proviene soprattutto dal Sole; in parte è dissipata: ceduta all'Universo Se c'è solo caos, si ha disordine totale, cioè uniformità; se solo dissipazione, si finisce nell'immobilità. In ultima analisi, spendendo energia, sono caos e dissipazione a produrre lo spettacolo di ordine e armonia che è LA NATURA Quali sono le strutture più semplici che emergono da caos e dissipazione? I FRATTALI che si ritrovano in infiniti fenomeni diversi. Cat's Eye Nebula: stella morente; il Sole fra 5 miliardi anni. Nebulosa del Granchio: resti di supernova Nebulosa Rosetta: giovani stelle a 5000 anni luce Nebulosa Testa di Cavallo: una nube di polveri a 1500 anni luce. Si, senza ombra di dubbio, c'è molto “caos” nell'universo...