Facebook- lo specchio della società esistente Sentivo il bisogno di condividere, con i colleghi, alcune riflessioni maturate durante la mia presenza al convegno organizzato dal collegio IPASVI di Torino il primo dicembre dal titolo Facebook, uno spazio per condividere: quali responsabilità per un uso consapevole e sicuro. Assistiamo, ormai, sempre più frequentemente ad accuse mosse chiunque attraverso i social media. Si ha come la sensazione di poter scrivere tutto quello che si pensa in virtù di un “senso di libertà” che poco confà con il rispetto della persona, tanto richiamato, invece, da autori esperti di filosofia, etica ecc. Noi siamo figli del passato … e spesso questo viene dimenticato con conseguente demonizzazione di quanto fatto da altri negli anni precedenti. Viviamo nel caos, un caos che poi viene perfettamente scolpito sui diari di facebook: insulti, odio, minacce …simboli di un probabile decadimento di una società che si sta sgretolando, una società che confonde la libertà con l’anarchia, con l’assenza di regole condivise per un buon vivere civile. Sono preoccupata! Durante il convegno, i diversi relatori hanno voluto richiamare il buon senso di chi vive i social, un buon senso che, però, va nutrito con la cultura, con la consapevolezza dello spazio dell’Altro che comunque e sempre, deve essere rispettato. Chi siamo noi per poter emettere giudizi così trancianti? In particolare, noi infermieri, dobbiamo prestare più attenzione a quello che scriviamo come infermieri. Siamo stati formati alla comunicazione, sappiamo bene chi siamo -come professionisti – e conosciamo bene i bisogni dell’uomo a cui rivolgiamo la nostra assistenza. Grazie per lo spazio che mi è stato dedicato. Un’infermiera disoccupata da più di un anno… a proposito! Mi rivolgo con affetto a chi lavora e non sa cosa è la disoccupazione, lanciando una provocazione … pensateci prima di scrivere “chi deve portare il pappagallo … noi o gli Oss?”