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Secretina, di Steve Edelson
Autism Research Review International, 2008, Vol. 22, No. 2, pp. 3 & 6
La storia della secretina: un trattamento ancora promettente per l'autismo
Stephen M. Edelson
Autism Research Institute
La secretina, un ormone coinvolto nel processo della digestione, era l’argomento principale nel mondo dell’autismo circa
un decennio fa. Sfortunatamente però la ricerca sull’efficacia della secretina è stata spesso mal interpretata: la secretina
era ed è un trattamento molto promettente e ha il potenziale di essere uno degli interventi più efficaci disponibili per le
persone con un disordine dello spettro artistico. Questa è la sua vera storia.
La storia della secretina
L’uso della secretina per l’autismo cominciò con Parker Beck, un bambino di tre anni nello spettro autistico. Parker soffriva
di diarrea cronica e sua madre, Victoria Beck, lo portò da uno gastroenterologo per una valutazione completa. Subito
dopo l’esame, i movimenti intestinali di Parker si normalizzarono e il suo comportamento migliorò enormemente. Il suo
contatto oculare migliorò, parlava di più ed era più socievole.
Victoria contattò il medico che gli aveva prescritto gli esami gastrointestinali per chiedere cosa poteva essere responsabile
dei miglioramenti di Parker. Le dissero che avevano semplicemente fatto una normale serie di accertamenti
gastrointestinali e nessuna delle analisi poteva aver avuto un simile impatto sui suoi movimenti intestinali e sul suo
comportamento. Victoria allora chiese l’elenco dei test fatti a Parker per cercare di capire, per conto suo, che cosa
potesse aver causato quell’improvviso e fortissimo miglioramento e suppose che questo qualcosa fosse stata la secretina.
Riuscì ad ottenerne una prescrizione e potette di nuovo osservare ulteriori miglioramenti sia sui movimenti intestinali che
nel comportamento. Victoria allora parlò delle sue scoperte con altri genitori e cominciò a crescere un grande entusiasmo.
Dopo aver sentito dei potenziali benefici della secretina, un medico decise di provarla su suo figlio artistico e anche lui
potè osservare dei miglioramenti. I cambiamenti che ottenne però non furono così eclatanti come in Parker.
Victoria contattò molti ricercatori in tutto il paese e gli raccontò della risposta positive avuta da suo figlio alla secretina. Dal
momento che a quei tempi c’erano davvero pochi interventi per l’autismo, pensava che i ricercatori avrebbero accolto con
interesse la possibilità di un nuovo trattamento per questi bambini. Invece pochi ricercatori mostrarono interesse, tranne il
Dr. Bernard Rimland, uno dei veri pionieri in questo campo.
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Il Dr. Rimland, come Victoria, erano entusiasti della possibilità di un nuovo trattamento. Chiamò molti ricercatori e medici
personalmente e raccontò loro la storia di Parker. Molti di questi professionisti erano associate al progetto DAN! dell’ARI. I
loro resoconti furono molto incoraggianti: la maggior parte di loro conosceva i disturbi gastrointestinali che comunemente
sono associati all’autismo e alcuni di loro cercarono di teorizzare il perchè la secretina potesse essere benefica.
Le voci sulla secretina fecero velocemente il giro della comunità dell’autismo e, quando i media furono informati, molti
giornali e televisioni parlarono della storia di Parker e descrissero la secretina come un potenziale nuovo trattamento per
l’autismo.
Il ruolo della Repligen
Il Dr. Walter Herlihy, padre di due bambini autistici e proprietario di una ditta biofarmaceutica, la Repligen, si interessò
molto alla secretina e la Repligen acquistò l’esclusiva per l’uso della secretina nel trattamento dell’autismo.
Sebbene Parker e molti altri soggetti nello spettro autistico avessero risposto molto positivamente alla secretina porcina,
la Repligen scelse di produrre una forma sintetica che sarebbe stata più facile e meno costosa da commercializzare.
Questa forma di secretina fu poi valutata in un rigoroso processo di approvazione in tre fasi dalla Food and Drug
Administration (FDA). Questo un riassunto delle scoperte della ricerca della Repligen:
Fase 1: Studi sulla sicurezza
Nella fase 1, si effettuano spesso studi su una singola dose per stabilire se si presentano o meno effetti collaterali
avversi associati al farmaco che si sta investigando. Questi studi non sono eseguiti per stabilire l’efficacia del farmaco in
quanto ai partecipanti si somministra una sola dose.
Molti ricercatori erano molto interessati nello studiare la secretina dal momento che questa stava ricevendo grande
attenzione sia nella comunità dell’autismo che nel mondo dei media e furono riportati pochissimi effetti collaterali negativi,
con il risultato che la secretina superò la fase 1 e l’FDA diede l’approvazione per la fase 2.
Purtroppo, la maggior parte dei ricercatori che condussero gli studi della fase 1 concluse che la secretina era inefficace
perchè il comportamento dei partecipanti non era migliorato. Come detto precedentemente invece questa fase era
designata solo a verificare se ci fossero effetti avversi associati con la secretina e non a valutare l’efficacia del farmaco.
Fase 2: dati preliminari, studio multi-centrico
Nella fase 2, gli studi sono designate a raccogliere dati preliminari sull’efficacia del farmaco. Gli studi sulla secretina
furono condotti in 5 centri per l’autismo coinvolgendo 126 soggetti autistici. Per partecipare a questo studio, tutti I soggetti
dovevano soffrire di almeno un problema gastrointestinale.
I risultati di questa fase furono molto impressionanti, e come conseguenza di ciò, la Repligen diede l’ok a passare alla fase
3 del processo di valutazione.
Fase 3: Studio su larga scala — dove si trova la maggior parte della confusione
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La fase 3 dello studio normalmente coinvolge una maggiore valutazione delle misure rispetto alla fase 2. In questa fase,
la ricerca venne trasferita in 15 centri medici e vennero coinvolti 132 partecipanti. Sorprendentemente, solo il 30% di loro
era interessato da problemi gastrointestinali.
Dopo aver rilevato molti dati, la Repligen diramò con largo anticipo un comunicato stampa il 5 gennaio 2004. Il comunicato
affermava che non c'erano differenze rispetto alla Valutazione di Cambiamento Clinico Globale (CGI) o rispetto alla
Scheda di Osservazione Diagnostica sull'Autismo (ADOS). Ma quando vennero analizzati i dati relativi ai soli autistici ad
alto funzionamento, si notò una notevole differenza nella scala ADOS. Era molto interessante che questo sottogruppo
(n=68), che migliorava significativamente, coinvolgeva poco più della metà dei partecipanti nello studio (51,25%).
Così, dato che la maggioranza dei partecipanti allo studio migliorava nella scala ADOS, che è considerata da molti come
una valida misura di accertamento, non dovrebbero queste evidenze essere viste come un risultato molto positivo?
Nessuno si poteva aspettare dallo studio, un miglioramento per merito della secretina, specialmente considerando che
solo un terzo dei soggetti soffriva di problemi gastrointestinali.
E finalmente, durante una conferenza telefonica con gli azionisti più tardi nella stessa giornata, il dottor Herlihy affermò
che svariati bambini nel gruppo della secretina erano diventati da autistici a normali e questo tipo di miglioramento non si
era osservato nel gruppo di controllo.
Subito dopo il comunicato stampa, la Repligen cancellò uno studio multicentrico in corso prima della sua conclusione.
Presumibilmente (ma non ho conferme di questo) tutti i partecipanti a quello studio soffriva di problemi gastrointestinali. A
tutt'oggi, la ricerca sull'efficacia della secretina si è fermata e l'eccitazione che ne aveva circondato l'uso, è stata
immediatamente sgonfiata.
E' importante ricordare che questo studio sponsorizzato dalla Repligen coinvolgeva una nuovissima forma sintetica di
secretina. L'efficacia della secretina porcina, il farmaco che Parker Beck e molti altri individuarono come funzionale nello
spettro autistico, non è stata valutata.
Le ragioni per ulteriori ricerche
Oltre che nel tratto gastrointestinale, si è trovata secretina almeno in tre aree del cervello incluse ippocampo, amigdala e
cervelletto. Negli ultimi 30 anni, la dottoressa Margaret Bauman, Eric Courchesne e altri hanno documentato danni
strutturali in queste tre aree del cervello.
In più, è importante ricordare uno studio sulla secretina condotto dalla dottoressa Janet Kern. Nel suo studio, a 19
partecipanti con autismo venne somministrata secretina porcina in un gruppo e una soluzione salina (placebo) nel
gruppo di controllo. Il risultato mostrava che un sottogruppo dei partecipanti, cinque bambini che soffrivano di diarrea
cronica, migliorarono nel gruppo-secretina ma non in quello placebo.
Kern documentò un decremento dei comportamenti problema, quali irritabilità, agitazione, regressioni, iperattività e
stereotipie, e un incremento dei vocaboli.
Per oltre 30 anni, ARI ha rilevato, attraverso i genitori, la risposta dei loro figli a diversi trattamenti. La secretina è stata
valutata molto positivamente rispetto ai trattamenti normalmente erogati ad individui nello spettro autistico. Su 468
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individui, il 44% ha risposto positivamente ad un infuso di secretina. Su 196 individui, il 37% ha risposto positivamente ad
una applicazione transdermale di secretina. Valutazioni negative (bambini indicati come peggiorati dopo il trattamento
con secretina) sono stati rispettivamente il 7% e il 10%.
In generale, gli studio che valutano l'efficacia della secretina, sono stati molto positivi con nessun effetto collaterale
significativo. E' interessante notare che i due termini che ricompaiono nelle mie discussioni con medici e genitori, sono
"secretina porcina" e "diarrea cronica". Questa possibile relazione deve essere esaminata più dettagliatamente.
ARI sarebbe molto interessata a finanziare studi scientifici al fine di valutare gli effetti della secretina porcina su soggetti
autistici sofferenti di problemi gastrointestinali, specialmente diarrea cronica. Se sei un ricercatore e/o o conosci un
eccellente ricercatore che sia interessato a continuare questa linea di ricerca, scrivici a [email protected] .
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Editoriali e articoli sulla secretina già pubblicati nel Autism Research Review International
Secretin more beneficial for autistic children with chronic diarrhea
Secretin: new studies reveal GI effects; which autstic children benefit
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Secretin: the controversy continues
The Autism-Secretin Connection
The Secretin Story: still a promising treatment for autism
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