IL CIBO NELLA STORIA PREISTORIA EGIZI GRECI I ROMANI MEDIOEVO L’ UOMO PREISTORICO L’ uomo preistorico era onnivoro: si cibava di carcasse animali e di vegetali come frutti, bacche, radici... Col tempo imparò a cacciare e pescare, inizialmente animali piccoli, poi sempre più grandi e infine anche volatili. Durante un periodo lunghissimo (10000-15000 anni) sviluppò la capacità di allevare e coltivare: questo favorì una enorme evoluzione intellettiva. I PRIMI OMINIDI Uno dei primi ominidi fu l’ Australopitecus Boiseis che mangiava radici, ghiande, frutta, arbusti e altri cibi coriacei. Così facendo potenziò molto le mascelle ma il suo cervello rimase piccolo (circa 500cm³). L’ HOMO HABILIS Al contrario dell’ Australopitecus Boiseis l’ Homo Habilis sentì il bisogno di mangiare carne e così si ingegnò a creare utensili per uccidere animali, scuoiarli, tagliarli in parti e sminuzzarle. Questo comportò un grande uso delle facoltà intellettive che favorì l’aumento del volume del cervello (700cm³). L’ HOMO ERECTUS Milioni di anni fa l’ Homo Erectus imparò a cacciare in gruppo e questo stimolò enormemente le primitive forme di linguaggio. L’esigenza di procurarsi il cibo, è alla base della complessa catena di successi evolutivi. Infatti i clan che non cacciarono in gruppo si estinsero. LA SCOPERTA DEL FUOCO La capacità di conservare e riprodurre il fuoco avvenne circa 800 000 anni fa. Il fuoco fu fondamentale per la difesa dell’uomo, per lo sviluppo della vita sociale, per la salute. Il cibo cotto diminuiva il rischio di intossicazioni, rendeva più facile la masticazione e più gradevoli i sapori ma, soprattutto, favoriva la digeribilità. IL CANNIBALISMO Si suppone che l’ Homo di Neanderthal, la cui dieta era a base di carne, praticasse il cannibalismo. Infatti sono stati ritrovati resti di ossa umane, con segni evidenti di morsi, in Francia, Portogallo e Spagna. Qualora fosse vero, probabilmente si trattava di cannibalismo rituale o legato a situazioni di estrema necessità. I SAPIENS SAPIENS Erano onnivori. Sostituirono i Neanderthal 35 000 anni fa. AGRICOLTURA Gli uomini impararono a coltivare presumibilmente osservando le proprie latrine: le piante crescevano grazie ai semi espulsi con le feci. Le prime coltivazioni di cereali e legumi risalgono a circa 20 000 anni fa. La spinta a coltivare potrebbe essere stata provocata da un cambiamento climatico che aveva ucciso gran parte degli animali. L’ ALLEVAMENTO Iniziò con la domesticazione di piccoli animali, primo fra tutti il cane, che fu molto utile per cacciare e radunare i gruppi di animali allevati. Avere a disposizione animali senza doverli cacciare, fu di grande vantaggio: si spiega così la maggiore quantità di persone in Eurasia rispetto agli altri continenti dove ancora non si era capaci di allevare. EVOLUZIONE LENTA MA PROGRESSIVA In oltre 10 000 anni l’uomo imparò ad allevare e a coltivare intervenendo nella selezione dei tipi di animali, ortaggi, frutti, cereali e legumi. Così formò la base dell’alimentazione che permise un grande incremento della popolazione umana. GLI EGIZI Grazie al territorio reso fertile dal Nilo, gli Egizi avevano un’alimentazione abbondante. Oltre al papiro e alle altre coltivazioni di cereali si alimentavano di pesce che veniva essiccato. L’allevamento dei bovini, suini, ovini e pollame integrava l’alimentazione egizia. I GRECI Il cibo per i greci era considerato oltre che nutrimento per il corpo, nutrimento per lo spirito. La loro alimentazione era basata su cereali, olive e frutti di mare; si consumava pochissima carne. Era abitudine cibarsi di cicale e altri insetti. I ROMANI A Roma per il popolo era usuale mangiare la plus, una pappa di farro bollito con verdure. Tra i diversi alimenti, i principali erano: Il pane e i fichi. A ROMA il prodotto più consumato era certamente il pane. Ce n’erano di molti tipi e costi. Ad esempio: • rustico • all’anice • bianco, per i ricchi • nero, per i poveri • del soldato NELL’IMPERO ROMANO I fichi erano molto diffusi perché ricchi di proprietà curative e perché potevano essere essiccati. L’ulivo garantiva vantaggi economici a chi lo coltivava perché i suoi derivati erano molto costosi. L’ulivo garantiva vantaggi economici a chi lo coltivava perché i suoi derivati erano molto costosi. I LEGIONARI ROMANI L’alimentazione dei soldati romani era a base di lardo,formaggio e posca (aceto e acqua). I soldati in guarigione avevano dei privilegi e quindi potevano mangiare: • prodotti sotto sale • salumi • volatili • mammelle di scrofa NUTRIRSI NEL MEDIOEVO LA DIETA DEI NOBILI Nel Medioevo la dieta dei nobili comprendeva prevalentemente cacciagione e ogni tipo di carne, i latticini e poche verdure. Tante proteine animali provocavano malattie molto fastidiose e pericolose come la gotta. LA DIETA DEL POPOLO La dieta del popolo era a base di pappe di cereali, di minestre di cavoli e fave, di latticini, uova; raramente la povera gente mangiava qualche pezzo di carne di pollo, maiale o pecora. Rachitismo e scorbuto erano malattie causate da una dieta povera di proteine. LE FONTI ALIMENTARI Nel Medioevo le fonti alimentari si arricchirono per il contributo dei popoli invasori e per le migrazioni, soprattutto arabe. Nei secoli 7º e 8º gli Arabi diffusero limoni e arance (importanti fonti di vitamine) come pure preziose verdure: negli orti si seminarono asparagi, carciofi, melanzane e spinaci. CANNA DA ZUCCHERO E RISO Grazie sempre agli Arabi in Europa si diffuse la coltivazione della canna da zucchero. Questo dolcificante fu un’ottima alternativa al miele. Anche il riso, conosciuto in Estremo Oriente da millenni, arrivò nei Paesi mediterranei per loro tramite nell’ottavo secolo. Considerato una spezia e usato nei dolci, iniziò a essere coltivato solo verso il 1200. ETA’ CONTEMPORANEA Tra il XIX e il XX secolo le condizioni di vita, soprattutto nei Paesi occidentali, migliorarono grazie allo sviluppo dei trasporti, all’aumento del cibo, ai processi industriali. L’ultima carestia nel vecchio continente risale al 1846. Ma le differenze fra i ricchi e i poveri erano ancora molte ed evidenti. A partire dal fisico: peso e altezza. Secondo la relazione di un funzionario governativo italiano del tempo, alla metà dell’800, un povero di 17 anni era alto come un ricco di 14 e pesava 3 kg. in meno di un coetaneo benestante. Negli anni ’50 a Milano, alcuni dei piatti più comuni fra i ceti sociali inferiori erano: risotto con fagioli polenta con carne di maiale maccheroni al pomodoro verze e salsicce Oggi è aumentata la quantità di cibo a disposizione per tutti. Ma nel futuro la sfida sarà quella di trovare il cibo per sfamare tutto il pianeta .