RECENSIONE Dilemmi bioetici I segreti della genetica e le sfide per la società In un saggio illuminante e preciso due esperti mettono in luce tutte le questioni controverse sollevate dallo sviluppo della genetica e della biologia molecolare a cura di DANIELA OVADIA oche scoperte scientifiche hanno scenari ambivalenti come la decodifica del genoma umano. Da quando la “rivoluzione genetica” è in atto, la bioetica, ovvero la disciplina che si interroga sulle ricadute sociali delle scoperte della scienza, ha avuto un rapido sviluppo. Che cosa significa poter guardare dentro i propri geni? Quali sono le sfide che la società intera si trova ad affrontare e come è cambiato il rapporto tra scienza e società a causa di queste scoperte? Di questo si occupa Geni a nudo, il libro di Helga Nowotny e Giuseppe Testa edito da Codice edizioni. È un testo davvero interdisciplinare. Helga Nowotny è il presidente del P Helga Nowotny e Giuseppe Testa Geni a nudo Codice edizioni, 15 euro, 170 pagine “ UN’AFFAIRE GENETICA ” I due autori raccontano, nel libro, anche la storia della scoperta dei geni BRCA1 e 2, legati a forme di cancro del seno ereditarie e precoci. La scoperta iniziale si deve alla scienziata Mary-Claire King che identificò negli anni Ottanta un marcatore legato a forme familiari di cancro del seno. Nel frattempo gli scienziati dell’Università dello Utah fondarono una società biotech, la Myriad Genetics, e catalogarono gli alberi genealogici delle famiglie di mormoni, tra le quali il cancro del seno è molto diffuso: arrivarono così per primi al sequenziamento del gene, nel 1995. La Myriad ha in esclusiva i diritti di commercializzazione dei test diagnostici basati sulla sequenza dei geni BRCA e da allora esercita un monopolio di fatto in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti. Altri, come il Canada, hanno deciso di non rispettare il brevetto perché, raccogliendo i dati genetici di tutte le donne che si sottopongono al test, l’azienda privata potrebbe costruire il più grande database di informazioni genetiche sul cancro del seno. E se da un lato questo tipo di strumento può facilitare la scoperta di nuove cure e nuovi test diagnostici e prognostici, dall’altro costituisce un precedente pericoloso in termini di proprietà delle informazioni genetiche. In questo articolo: genetica bioetica scienza e società Consiglio europeo della ricerca (ERC). Testa dirige il laboratorio di epigenetica delle cellule staminali presso l’Istituto europeo di oncologia (IEO) di Milano, ma è anche uno dei fondatori del dottorato di ricerca in Fondamenti ed etica delle scienze della vita dell’Università di Milano. “Quali effetti ha la nuova visibilità della vita?” si chiedono gli autori pensando alla possibilità che abbiamo attualmente di guardare dentro i nostri geni. “Lo sguardo molecolare non semplifica, ma complica le cose e porta a controversie perché rende possibile intervenire sulla vita in modi e misure in precedenza impossibili. (…) Oggi sempre di più capire la vita significa modificarla” concludono. Nel corso della trattazione non mancano gli esempi pratici: dalla possibilità di conoscere in anticipo le predisposizioni genetiche di un nascituro, alla clonazione, fino a questioni prettamente legali come i diritti di proprietà sulle informazioni che riguardano il DNA di ciascun individuo. Secondo Testa e Nowotny, nessuno può esimersi dal comprendere qual è la posta in gioco: il potenziamento dell’essere umano (attraverso la manipolazione dei geni), così come la possibilità di produrre sinteticamente DNA o di conoscere in anticipo le malattie da cui rischiamo di essere affetti sono aspetti che trascendono la scienza per “invadere” il nostro quotidiano. La domanda di fondo di tutto il libro è: come possiamo godere dei benefici delle scoperte genetiche senza perdere la nostra libertà e senza modificare nel profondo la natura umana? Quali sono i limiti di intervento della legge nella scienza? È necessario bloccare le derive commerciali di alcune scoperte ma qualsiasi forma di controllo esterno sulla scienza ha provocato, in passato, solo l’effetto di rallentare anche le innovazioni utili all’uomo.