MASS MEDIA E TEORIE DEI MEDIA.ppt [modalità

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TEORIE DEI MEDIA
[email protected]
Programma del corso
Per chi ha fatto l’esonero:
M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, NET (Il Saggiatore),
Milano 2002.
E. MORIN, Lo spirito del tempo, Meltemi, Roma 2002.
G. SARTORI, Homo videns. Televisione e post-pensiero, Laterza,
Bari, 2007.
Kapferer Jean-Noel, Rumors. I più antichi media del mondo,
Minestroni Laura (a cura di), Roma, Armando, 2012.
II modulo: Teorie dei media - Programma da 6 Cfu
TESTI D’ESAME
M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Milano, Bompiani, 1996
M. BRUNO, Cornici di realtà. Il frame e l'analisi dell'informazione.
Guerini e Associati, Milano, 2014
Lettura a scelta tra:
Pacelli, Ieracitano, Rumi. Problemi sociali e rappresentazioni mediali,
Milano, FrancoAngeli, 2015
R. Silverstone, Televisione e vita quotidiana, Bologna, Il Mulino, 2007
V. Packard, I persuasori occulti, Torino, Einaudi, 1989
Agenda
Quali aspetti studiare dei mass
media
Come sono stati studiati i mass
media
Perché studiare i mass media
Cosa si intende per mass media
Studiare i mass media
http://www.youtube.com/watch?v=l
FZ0z5Fm-Ng
http://www.youtube.com/watch?v=
Hv5Z2Xv8iJU
http://www.youtube.com/watch?v=
5akWuRNy3_g
Da quanti punti di vista si possono
studiare i mass media?
La complessità dell’oggetto di analisi
Il mezzo (linguaggi)
Effetti/messaggio
Ricevente (utilizzo)
Intenzioni della fonte
Le teorie e gli oggetti di analisi
I contesti sociali di riferimento
“Non esiste teoria dei media che non sia anche una teoria
della società”
Il modello del diamante culturale (W.
Griswold)
Mondo sociale
I contesti
Creatore
Ricevitore
(destinatari pubblico,
popolazione)
Istituzioni,, mass media,
artisti
Oggetto culturale
Opere d’arte, contenuti mediali,
Problemi sociali, usi, simboli,
progetti editoriali ecc.
Studiare oggi i media?
Problematicità
Cambiano i media
Cambia l’uso che se ne fa
Cambiano i contesti
“convergenza”
“Il flusso di contenuti su più piattaforme.. Indica il cambiamento sociale,
culturale, industriale e tecnologico inerente alle modalità di circolazione della
nostra cultura” (H. Jenkis, Cultura convergente)
Ha ancora senso studiare i media?
Partire dagli interrogativi
Le teorie
Diversi problemi
Diversi approcci
Manipolazione e persuasione?
Vs
Modelli educativi
Modelli culturali
Impatto relazioni interpersonali
Quando i media diventano oggetto di
studio
Communication Research
Eterogeneità (ipotesi, ricerche, teorie)
Mutidisciplinarietà
Teoria generale dei media?
Filoni di ricerca e tendenze di studio
Finalità
Media logic
Impatto sociale
Problemi cronologici per una storia
delle teorie dei media
Anni ’20 – 30: media onnipotenti/influenza sociale
Anni ’40- metà anni ’60: ridimensionamento influenza sociale
Fine anni ’60 – anni ’70: Effetto L.T.
Impatto
socializzazione (influenza sulle dinamiche comunicative:
contenuti e forma: fb)
Costruzione sociale della realtà (quadri mentali e verità)
Anni ’70:
da atteggiamenti/opinioni a rappresentazione della realtà
(osservatorio Carta di Roma/costruzione sociale della differenza)
Ridefinizione del ricevente (forze incontrollabili interne ed
esterne), no attore passivo
Problemi metodologici
Differenti di impostazione
Gli Usa e la ricerca amministrativa
Ricerca empirica
masse (opinioni e atteggiamenti, fini propagandistici
guerra/mercato)
conoscenza del sistema mediale, efficacia (committenza)
Ricerche ad hoc
Europa e la ricerca con finalità speculative
Riflessione teorica
Dall’informazione alle conoscenze:
prodotti simbolici (ideologie e contesto storico-sociale)
Rapporto mass media e società (difficoltà di approccio)
Rischio teorie cospirative
“condizionamento sociale del pensiero”
Gli anni ’70 e la critica alla
communication research
No comparazione
Sapere quantitativo vs sapere cumulativo (differenza con sapere
scientifico)
Le cause
Quali aspetti studiare? Complessità dell’oggetto
Da quale punto di vista? Prospettiva disciplinare: effetti sociali, effetti
psicologici
Complessità
Mass media e processo comunicativo
Approccio sistematico
Il superamento della frattura
Prospettiva sociologica dominante (unificazione approccio Usa ed
Europea) dalla propaganda all’informazione/ formazione conoscenze
Approccio multidisciplinare: complessità del processo
Ridefinizione della prospettiva temporale: L.T. No ricadute immediate
La rivoluzione silenziosa (Silverston)
Comunicazione verbale comunicazione simbolica/culturale (stili di
vita)
Esperienze filtrate (eventi mediatici, cerimonie dei media,
partecipazione)
Costruzione dell’identità (sfera valoriale)
Le prospettive sulla rivoluzione silenziosa
Apocalittici e integrati (U. Eco)
’60
Apocalittici: massificazione, omologazione, qualità cultura
(globalizzazione culturale: stesso tipo di consumi)
Integrati: fiducia nel progresso
Mutazione antropologica
Parole vs immagini
Decodifica razionale vs decodifica emotiva (informazione, dolore
Baudrillard, la realtà imita la finzione: torri gemelle)
Grandi narrazioni vs informazione/attualità (inseguimento del
nuovo)
Perché studiare i mass media?
“non possiamo sfuggire ai media, perché essi sono coinvolti in ogni
aspetto della nostra vita quotidiana” (Silverston)
Sfere di significato e rilevanza dei MM
Importanza: percezione di rilevanza (svago informazione,
problemi sociali), guida ai comportamenti quotidiani
Realtà/Vita reale: realtà/fantasia fatto/finzione, verità/falsità
(Ex.generi frame e linguaggi tv Tg) evasione.
Spazio pubblico/spazio privato: rilevanza dei media sfera
pubblica, guida ai significati più accettati (opinione diffusa),
riduzione barriera tra pubblico e privato (wikileaks)
Perché studiare i mass media?
Identità (sociale e individuale): chi che cosa siamo in
cosa ci differenziamo, rafforzamento stereotipi (italianità
mediatica, fiction)
Spazi e luoghi: strutturazione di significato e riferimento
a luoghi (Ex. fiction vs informazione dove?), pubblico
geograficamente situato. Globalizzazione vs crisi
localizzazione dei messaggi (arricchimento dell’offerta
MTV)
Tempo: definizione memoria collettiva + produzione
mediale e organizzazione temporale (palinsesto) storia vs
attualità dei contenuti
DI COSA PARLIAMO QUANDO
PARLIAMO DI MASS MEDIA?
Una definizione
“ quegli strumenti utilizzati per
realizzare produzione, trasmissione, e
diffusione su grandi distanze di notizie,
immagini, suoni atti a raggiungere in
modo simultaneo, o comunque in tempi
estremamente brevi, un gran numero
di persone”
(D. McQuail)
Comunicazione vs comunicazione di
massa
Distanza: F-R (segretezza e inaccessibilità)
Simultaneità: controllo del tempo/interferenze
quotidiane, feedback
Vastità del pubblico: soggetto debole, omologazione
Disparità F - R
No dialogicità (Thompson)
Interazione face to face
Interazione mediata
Mezzi di comunicazione di massa e teorie dei media
Stampa
Radio
Tv
New media?
La stampa
Guttemberg 1448- 1454 Bibbia a 42 linee
Analisi della stampa
Moderna stampa borghese
700:
Phamplet, anonimi e critici Stato assoluto
Impatto sociale destabilizzazione potere (ingiustizie)
No carattere commerciale
Ambienti illuministi (pre-rivoluzione francese)
Sfera pubblica borghese (Habermas)
Dibattito pubblico
Sfera istituzionale (potere politico)
Privati
Dibattito pubblico e società civile
La stampa
Fine 800
America - Europa
Giornale borghese
XIX SECOLO
news e informazioni in tempo reale (Mattelard)
Agenzie di stampa
’30- ’40
Stampa = oggetto di studio
Veste commerciale
Impulso stampa radio
La Radio
’40
la radio nel periodo bellico
Attacco nemici
Vicinanza /solidarietà alleati
Voce nelle case
Vicinanza vs distanza mass mediale
Radio: discrezione, rapporto personale
Tv: invadenza,
sopravvivenza e rilancio nel tempo (radio 2 vs nuove
espressioni di socialità)
Impatto sociale dei mass media
Oggetto di arredamento (vintage anni ’70)
Ornamento estetico
Da medium a Status symbol
Radio
Radio /elettrodomestici
indicatori di posizioni sociali (meccanismi imitativi)
Status symbol
Alta stratificazione (differenze)
Mobilità sociale
Meccanismi imitativi
Trickling down effect (Fallers)
(fenomeni di consumo e di moda)
Oggetto evocativo - classe sociale (illusorio)
Oltre la funzione informativa
McLuhan
Dall’era Guttemberg alla costellazione Marconi
-media senza elettricità (stampa)
-elettricità (maggiore impatto)
Televisione
Anni ‘50
America: ‘46-47 prime programmazioni (diffusione ‘54)
Italia: ‘54 prime programmazioni (‘65 media diffusione)
Radio = guerra
Tv = periodo post – bellico, benessere
Usa e Europa
Welfare state
Diffusione sogno americano in occidente (problemi
economici persistenti)
La tv e lo scenario sociale
Fratture del ventennio fascista
Cittadini vs consumatori (miglioramento tenore di vita, no
differenze sociali)
TV = benessere quantitativo
Televisione
Tv – Radio
Radio = voce
Tv = mondo
codici della comunicazione umana
Differenza con Cinema e Teatro (diffusione capillare)
Rapporto diretto con il mezzo (la tv per la tv)
Analisi sociologica
Centralità del mezzo nell’abitazione
Tv e rapporti di potere (sovvertimento dell’ordine
gerarchico)
Le conseguenze della presenza di più apparecchi
(differenziazione)
Televisione
TV - STAMPA
Tv = multifunzione
Stampa = monocontenutistica (assimilazione tv, codice iconico)
Inserti = serialità affezione
Stampa e Tv = autoreferenzialità (Lhumann)
Tv e pubblicità
Rafforzamento reciproco
Amplificazione dei meccanismi persuasori (impatto emotivo)
Le funzioni della tv
Cognitiva: risposta cognitiva comunicazione verbale/scritta
Emotiva: risposta emotiva comunicazione iconica
Contrapposizione
Tv provoca entrambe (modalità di trattazione dei temi)
Vastità del pubblico = forza tv
TV: cultura d’èlite e cultura di massa
Cultura trasversale (no competenze specifiche)
La TV come oggetto Transizionale
(Silverstone)
Winnicott
Oggetto transizionale= dipendenza/rassicurazione
Tv
Babysitter:suoni, luci rassicuranti
Disponibilità costante
Non è distruttibile (spegnimento/accensione)
I Tg = oggetto transizionale: ansia/rassicurazione
Rituali e ritmi: scansione dei palinsesti
http://vimeo.com/16674186
I modelli teorici
Teorie sociale
scuole
di pensiero
Contesto
storico
economico
E sociale
Teoria
Massmediale
Modello
Processo
comunicativo
Modello teorico dominante in un periodo
Aspetti/problemi della comunicazione di massa:
medium vs cultura
Modelli teorici vs studi
LA TEORIA IPODERMICA
(Bullet Theory)
I presupposti della teoria ipodermica
Teorie
della società
di massa/
Psicologia behaviorista
Teoria
Ipodermica
Società industriale
Modello delle 5 W
La teoria della società di massa
La società di massa: premesse sociali
Società industriale
società contemporanea
Declino delle comunità tradizionali:utilitarismo,
individualismo
Scompaiono i corpi intermedi: cerchie sociali (Simmel)
Ruolo dei mass media e cultura di massa
Dalla società di massa
al concetto di massa
La massa come concetto
Massa +/passività vs comportamento rivoluzionario
Folla
aggregato,
tempo limitato,
Densità e stimoli emotivi
Le Bon
Psicologia delle folle:
comportamenti istintuali/contagio emotivo
Fisicità/visibilità
Massa
Categoria
Caratteristiche comuni
Non esiste come entità fisica
Diverse chiavi di lettura della massa
Pensiero politico ‘800
Massa = società di massa
Processi economici
Industrializzazione
Trasporti
Commercio
Uguaglianza e libertà
Ricadute sociali
Indebolimento èlite (esclusività)
potere delle masse
(scioperi e sindacati)
Complessità sociale (densità)
Indebolimento dei legami: (rafforzamento tessuto sociale)
vs isolamento e alienazione delle masse
Le qualità dell’”uomo massa”
La disintegrazione delle élite
Ortega y Gasset
“La ribellione delle masse”
Uomo massa vs umanista colto
“la massa è il giudizio degli incompetenti”
Specie antropologica (trasversale)
sapere specialistico
Essere identici = tranquillità
“la massa travolge tutto ciò che è singolare, differente,
qualificato e selezionato
Simmel e la massa
massa - individuo
Formazione nuova
Spersonalizzazione dei suoi membri
Elementi in comune
Le masse
“forme primitive dell’evoluzione organica”
No confronto di opinioni
Scopo facilmente raggiungibile
Si lascia dominare da un’ idea
Le caratteristiche della massa
1) Insieme omogeneo di individui: uguali/ non distinguibili
ma di diversa provenienza
2) sconosciuti, separati, no interazione
3) assenza di tradizioni, regole, organizzazione/leadership
(Blumer)
Cosa accade a individui isolati,
anonimi e atomizzati?
La teorie ipodermica
Wright
“ogni membro del pubblico di massa è personalmente e direttamente
attaccato dal messaggio”
Reazione scientifica ai mass media
Lo scenario
Periodo bellico
Mass media = novità
Uso dei media – totalitarismo
I guerra mondiale
Uso sistematico propaganda
Scoppio conflitto
supporto impegno bellico: integrazione/coesione, odio/ “guerra psicologica”,
abnegazione truppe e civili: “utilità sociale del sacrificio” (menzogne,
manipolazioni e filtraggi)
Viereck (1930) Ex. “Cadaveri tedeschi sulla strada per la fabbrica di sapone”
(Reazione Cina)
I media come potenti strumenti di
persuasione
Approccio globale ai media: no differenze
La domanda di ricerca
Che tipo di effetto generano i media in una società di massa?
Teoria sulla propaganda
Presupposti teorici
Teoria della società di massa:analisi sociale
Teoria psicologica dell’azione:analisi comunicativa
Blumer
isolamento fisico non basta
Oltre esperienza
Oltre i significati condivisivi
massa
orientamento dell’attenzione lontano universi culturali
Esperienze non strutturate
No modelli
No aspettative
Isolamento fisico/ normativo = azione manipolatoria
Gli effetti della propaganda secondo la
Bullet Theory
ogni individuo è una specie di atomo isolato che
reagisce agli ordini e alle suggestioni dei mass
media e alla loro azione monopolizzante
(Wright Mills)
Il successo della propaganda
Messaggio
Proiettile
Ricevente
Bersaglio
Società di massa
Modello comunicativo Psicologia Bheaviorista
Modello della Psicologia Behaviorista
Studio del comportamento umano (osservazione)
Organismo
Ambiente
Stimolo
Comportamento umano
S-R
Immediatezza mass media (effetti scontati)
Espediente metodologico
S
=
risposta eterogenea
Contesto
precedenti
esposizioni allo stimolo
(Totalitarismo, isolamento sociale)
(mass media innovativi)
Esposizione a propaganda = manipolazione
La guerra dei mondi 30 Ottobre 1938
O. Wells
http://sounds.mercurytheatre.info/mercury/381030.mp3
https://www.youtube.com/watch?v=SSrxZ9fTkmg
“Signore e signori, vogliate scusare per l’interruzione del nostro programma di musica
da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio
News. Alle otto meno venti, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount
Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si
sono succedute a intervalli regolari sul pianeta Marte. Lo spettroscopio indica che si
tratta di idrogeno e che si sta avvicinando verso la terra a enorme velocità. Il professor
Pierson dell’Osservatorio di Princeton conferma questa osservazione dicendo che il
fenomeno è simile alla fiammata blu dei jet sparata da un’arma”.
“Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbiamo mai assistito…Aspettate un
momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità..qualcuno… o qualcosa.
Nell’oscurità vedo scintillare due dischi luminosi..sono occhi? Potrebbe essere un volto.
Potrebbe essere..mio Dio, dall’ombra sta uscendo qualcosa di grigio che si contorce
come un serpente. E poi un altro e un altro ancora. Sembrano tentacoli. Ecco, adesso
posso vedere il corpo intero. È grande come un orso e luccica come cuoio bagnato. Ma
il viso! È indescrivibile. Devo darmi forza per riuscire a guardarlo. Gli occhi sono neri e
brillano come quelli di un serpente. La bocca è a forma di V e della bava cade dalle
labbra senza forma che sembrano tremare e pulsare. Il mostro, o quello che è, si
muove a fatica. […]Un oggetto ricurvo sta uscendo dalla fossa. Sembra un piccolo
raggio di luce riflesso su uno specchio. Che succede? Dallo specchio si sprigiona un
raggio di luce…che si dirige verso gli uomini che avanzano. Li ha colpiti! Sant’Iddio, li ha
incendiati! Bruciano come torce”.
Il modello comunicativo di
Harold Lasswell: 5W
‘30
Atto comunicativo
Chi
Dice Cosa
A Chi
Attraverso quale
Canale
Con quali Effetti
Iniziativa E
Effetti R
processo comunicativo
asimmetrico
Comunicazione è
intenzionale: analisi del
contenuto (effetti osservabili:
opinioni/atteggiamenti)
E e R: socialmente e
culturalmente isolati
Il MODELLO EMPIRICO
SPERIMENTALE O DELLA
“PERSUASIONE”
L’approccio empirico sperimentale e
approccio empirico su capo
1.
2.
Superamento Teoria ipodermica
Fenomeni psicologici individuali intervenienti
(esposizione al messaggio)
Mediazione sociale tra ricevente e mezzo
Si sviluppano dagli anni 40 contemporanee (cinema,
propaganda e pubblicità)
Frammentari e contraddittori
Branca di studi autonoma ma influente per la
communication research
Le premesse del modello empiricosperimentale
Processo comunicativo
vs
determinismo S- R
E-R – Messaggio
complessità
L’interruzione del determinismo
S – fattori psicologici – R
Atteggiamento
“uno stato mentale o neurologico di prontezza,
organizzato attraverso l’esperienza, che esercita
un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta
dell’individuo nei confronti di ogni oggetto o
situazione con cui entra in relazione” (Allport)
L’Atteggiamento
S - Atteggiamento- R
Variazione comportamento = variazione atteggiamento
Cambiamento atteggiamento (comportamento in embrione)
=
Persuasione
“modificazione di atteggiamenti perseguita attraverso la
comunicazione”
Misura di
Efficacia propaganda/pubblicità sui comportamenti
Limitazione
Atteggiamento – comportamento = no causalità, nesso debole
(EX. esperimenti, su comportamenti vs atteggiamenti)
Atteggiamento = una possibile variabile
Modello empirico sperimentale
Superamento teoria ipodermica
No approccio globale ai media
Efficacia/insuccesso persuasione
Strutturazione del messaggio
Caratteristiche destinatario
Interazione reciproca e compatibilità tra le variabili
Teoria ipodermica
Riceventi: dall’entità amorfa alle specificità individuali
Differenze di reazione, unicità del messaggio
Le specificità degli studi empirici
sperimentali
La situazione sperimentale
Panel e gruppi sperimentali omogenei (inalterabilità variabili)
Alterazione Variabili intervenienti, misurazione dell’impatto
(isolate ex. fonte)
Caratteristiche destinatario
Organizzazione del messaggio
Ricerca amministrativa
Specifiche situazioni comunicative: Campagne informative,
pubblicitarie, elettorali
fonti autorevolezza (istituzioni o enti di potere)
Specificità scopi
Intensità comunicativa
vasta copertura
durata temporale limitata.
Le ricerche di Hovland
II guerra mondiale
Aumento efficacia messaggio
Ostacoli all’efficacia (impatto dei messaggi su truppe,
depotenziamento nemici)
Fattori relativi all’audience
Fattori relativi al messaggio
I fattori relativi all’audience
L’interesse ad acquisire informazioni
Esposizione selettiva
Percezione selettiva
Memorizzazione selettiva
Fattori relativi all’audience
Impatto del messaggio sul ricevente
1) L’interesse ad acquisire informazioni: non tutti sono bersaglio di una
campagna alla stesso modo; poche/nulle conoscenze (no persuasione)
Le persone poco informate sono difficili da raggiungere
Scarso interesse
Difficoltà di accesso
Apatia sociale
Soggetti più interessati dopo esposizione
Disinteresse = no esposizione
1) esposizione
“più la gente è esposta a un argomento, più aumenta l’interesse e più
è motivata a saperne di più.”
2) Interesse
Il successo della campagna
Interesse per la campagna
Quantità di persone non interessate
Fattori relativi all’audience
2) Esposizione selettiva: informazione conforme ad attitudini
Campagna di persuasione
individui d’accordo/sensibili
Fallimento campagne
Effetti dei media non potenti
Klapper
Campagna informativa rafforzamento vs cambiamento
Opinioni = esposizione ai contenuti mediali
Novità
No condivisione punto di vista Emittente
Maggiore recettività se conformità di opinioni
Variabili che incidono sull’esposizione
Istruzione/professione
Grado di consumo dei media
Fattori relativi all’audience
3) Percezione selettiva
“i membri del pubblico non si presentano alla radio o alla televisione o al giornale in uno stato di
nudità psicologica ; essi sono invece rivestiti e protetti da predisposizioni esistenti, da processi
selettivi e da altri fattori” (Klapper 1963).
Interpretazione del messaggio
Significato
Attitudini/valori
Cooper e Jahoda (1947)
Atteggiamenti antirazzisti
Decodifica aberrante: non comprensione
Messaggio non rappresenta la realtà
Accettazione contenuto superficiale (giustificazione dei pregiudizi in base alle
circostanze)
Focalizzazione su storia del cartoon (no morale)
Modificare il quadro di riferimento della situazione narrata (egoismo)
Riduzione dissonanza cognitiva (Festinger ’57, Ex la volpe e l’uva)
Fattori relativi all’audience
Cosa impedisce la decodifica aberrante?
Sicurezza nelle proprie attitudini: no distorsione senso (disinnescare identificazione)
Le finalità con cui si usa il contenuto
- gli anziani (Mr Biggot: identificazione/autocritica/distorsione per mantenimento autostima)
-I giovani gratificazioni (identificazioni con figura paterna) combattere i pregiudizi paterni e
autorità generazioni adulte
conseguenze della percezione selettiva:
1) Effetto assimilazione:
Opinioni più vicine
Avviene quando
opinioni simili E – R
Scarso coinvolgimento verso l’argomento
Fiducia verso il comunicatore
Accettazione opinioni
2) Effetto contrasto
Opinioni più distanti
Messaggio inaccettabile/propagandistico
Fattori relativi all’audience
4) Memorizzazione selettiva:
Aspetti del messaggio coerenti con le opinioni: maggiore
memorizzazione e aumento nel tempo. Effetto Bartlett:
memorizzazione seleziona aspetti conformi e/o significativi
vs distanti
Argomentazioni principali a favore/contrarie: quelle
contrarie si dimenticano prima (persuasione
argomentazioni principali)
Effetto latente: dopo l’esposizione efficacia persuasoria è
nulla, aumenterà con il tempo. Atteggiamento
negativo/barriera verso la fonte, restano i contenuti
I fattori relativi all’audience (C. Hovland)
L’interesse ad acquisire
informazioni
Esposizione selettiva
Percezione selettiva
Memorizzazione selettiva
Fattori legati al messaggio
https://www.youtube.com/watch?v=3WpI6b-qeKc
http://tv.repubblica.it/dossier/la-protesta-deglistudenti/proteste-studenti-fede-gentagliamenategli/57178?video
Fattori legati al messaggio
1)
Indirizzo di studi parallelo, influenza reciproca
La credibilità del comunicatore:
Reputazione fonte: persuasione
mancanza di credibilità: mancata persuasione
Differente efficacia Campagna informativa
Messaggi identici
Fonte diversificata
Hovland e Weiss
Futuro del cinema dopo l’avvento della tv
le cause della crisi dell’acciaio
la possibilità di vendere liberamente antistaminici
Effetto diverso in base alla fonte
Effetto misurato subito + fonte credibile = maggiore mutamento di
opinione
Misurazione dopo intervallo (4 settimane)= effetto latente (sfuma la
non credibilità F e c’è assimilazione)
Fattori legati al messaggio
2) L’ordine delle argomentazioni:
Messaggio bilaterale (pro e contro)
Max efficacia
Effetto primacy: argomentazioni iniziali a favore
Effetto recency: argomentazioni finali contrarie
Legge primacy
Max persuasione argomentazioni nella prima parte del messaggio
Però esperimenti in varie condizioni (ex variazione intervallo di tempo
esposizione)
Validità di effetto primacy e recency
Alcune costanti
Familiarità + effetto recency
Scarsa o nulla conoscenza = effetto primacy
Variabili che interferiscono (interesse R)
Fattori legati al messaggio
http://vimeo.com/15873028
http://www.youtube.com/watch?v=_Mb-vDLlVc
http://www.youtube.com/watch?v=eqoUCZVxaDs&
feature=relmfu
Fattori legati al messaggio
3) La completezza delle argomentazioni:
cambiamento di opinione in relazione ai pro e contro di un tema
controverso
Hovland (’49)
Comunicazione persuasiva per proseguire la guerra fino al crollo
Asse
2 messaggi radiofonici
1)one side: solo i motivi relativi alla prosecuzione bellica
2)both side: più lungo (4 minuti): fornisce argomentazioni su
prosieguo guerra in più vantaggi macchina bellica americana
rispetto al Giappone
Fattori legati al messaggio
Esiti dell’esperimento
Maggiore efficacia
Le due versioni sono più efficaci: se il destinatario è di parere opposto
Le argomentazioni a favore sono efficaci se il ricevente è già persuaso
(anziché pro e contro)
Alto grado di istruzione: maggiore persuasione dalle doppie argomentazioni
Basso livello di istruzione: argomentazioni pro più efficaci
Minore efficacia
Entrambe le argomentazioni sono meno efficaci in un gruppo con scarso
livello di istruzione già persuaso al messaggio
Omettere argomento interessante rende meno efficace il messaggio con
entrambe le argomentazioni, non quello che ne usa una sola
Fattori legati al messaggio
4) L’esplicitazione delle conclusioni
È persuasivo il messaggio che esplicita le intenzioni o quello
che le lascia sottintendere?
Psicologia del soggetto
+ coinvolgimento del R sull’argomento + conclusioni
implicite
Più è approfondita la conoscenza su un tema = conclusioni
implicite
Se Argomenti complessi e se il pubblico ha poca
confidenza/competenza = esplicitare le conclusioni
La capacità persuasoria delle
comunicazioni di massa
Efficacia messaggio
Struttura psicologica del soggetto
Barriere del pubblico
Vs
manipolazione dei media
La persuasione è possibile guardando alle variabili
psicologiche e del messaggio
L’APPROCCIO EMPIRICO SU
CAMPO
Le novità introdotte dal modello
empirico su campo
La rilevanza del modello
Effetti: Prospettiva psicologica
Effetti potenti
effetti limitati
prospettiva sociologica
Teoria
Ipodermica
MANIPOLAZIONE
Empirico
sperimentale
PERSUASIONE
Empirico
su campo
INFLUENZA
Mass media
Interazioni
tra gli individui
Le novità del modello empirico su
campo
Ricerca amministrativa
+
Rilievo teorico
Effetti dei media
+ problematiche sociali: come si formano le attitudini
politiche dei soggetti?
Teoria Ipodermica:
teoria società di massa + teorie psicologiche dell’azione
Modello empirico su campo:
processo comunicazione di massa
il contesto sociale
I due filoni di ricerca
A) Composizione pubblico e modelli di consumo della comunicazione di massa
B) Mediazione sociale e consumo dei media
A)
LE RICERCHE SUL CONSUMO DEI MEDIA
Paul Felix Lazarsfeld (Austria 1935)
Funzionalista
Columbia: Bureau of Applied Social Research. (1941)
La ricerca
1938: Princeton Radio Project (Frank Stanton - CBS)
Rockfeller foundation
Radio and the Printed Page. An introduction to the study of Radio and
its role in the communication of ideas (1940)
Obiettivi della ricerca
Caratteristiche del pubblico e preferenze (programmi impegnati/svago)
Motivazioni
Le metodologie
Macchina dei profili/analizzatore Lazarsfeald-Stanton:
reazioni, preferenze/avversioni. Rilevazione di alti e bassi (radio e
cinema)
Come conoscere il significato che un programma ha per il
pubblico?
Analisi del contenuto:cosa trattiene, cosa elimina (storia vs
ricette)
Caratteristiche degli ascoltatori: differenziazione per gruppi di
ascoltatori (differenze sociodemografiche e commedie diverse)
Studi sulle gratificazioni:perché si sceglie un programma? più
livelli difficoltà introspettive e motivazioni profonde = descrizione
esperienza + concettualizzazione.
Approccio multimetodologico
Chi segue un certo mezzo e perché?
Effetti preselettivi vs effetti successivi
La radio
Seleziona
Influenza
Analisi preferenze mezzo + programma = stratificazione socialeabitudini di consumo
Comunicazione di massa
contesto sociale
Focus
Condizioni psicologiche
condizione Ricevente + relazioni sociali
Come si formano le attitudini politiche?
Gli effetti della propaganda.
B) la mediazione sociale
Lazarsfe ld, Berelson e Gaudet
No modello meccanicistico comunicazione
The people’s choice. How the voter makes up his mind
in a presidential Campaign (1944)
Obiettivo
Come si formano le attitudini politiche durante una
campagna elettorale?
Lo studio
Campagna presidenziale 1940
600 elettori
Ohio (Erie County)
La metodologia
1) Panel
intervalli regolari, variazioni atteggiamenti e opinioni
2) Analisi multivariata:
(Es. X (grado di istruzione ) Y (comportamento di voto: si
no)
Z (interesse per le elezioni)
Rapporto x-y non diretto ma mediato da z
Fattori socioculturali: influenza su scelte di voto
Fattori massmediali: interesse, motivazione,
partecipazione e grado di esposizione alla campagna
I risultati
53% intervistati: esposizione prolungata, più canali
(stampa e radio)= rafforzamento opinioni precedenti
42% esposizione a propaganda vicina all’orientamento
politico (esposizione selettiva Hovland)
5% aveva cambiato le preferenze politiche
Gli effetti prodotti dalla totalità della campagna
elettorale
Effetto di attivazione: tendenze latenti – comportamento
di voto
Effetto rafforzamento: preserva le decisioni
Effetto di conversione: più instabili, opinioni non
strutturate minore esposizione alla campagna
(ridefinizione, max attenzione su un problema)
L’opinion leader
Stabilizzazione dell’opinione
Rapporti sociali
Leader d’opinione
Chi sono gli opinion leader?
Più reattivo alla campagna
Capace di influenzare elettorato meno partecipe
Conclusione (Lazarsfeald e Katz)
“un tentativo di mutare un’opinione o un atteggiamento
individuale non può avere successo se il soggetto
condivide la propria opinione con altri cui egli è legato, i
quali non siano d’accordo con il cambiamento”
Gli opinion leader
Gli opinion leader nella ricerca?
“Avete cercato recentemente di convincere qualcuno
delle vostre idee politiche?”
Qualcuno, di recente, vi ha chiesto consiglio su un
problema politico?
Opinion leader vs membri del gruppo
Maggiore interesse
Maggiore esposizione mediatica
Figure socialmente trasversali (simili al gruppo)
Gli opinion leader si frappongono al processo
comunicativo!
TWO STEP FLOW OF
COMMUNICATION
Mass
media
Mass
media
S- R
S- O - R
Il ruolo dell’opinion leader e del gruppo
Opinion leader (vs Fonte)
Fiducia
Autorevolezza
Competenza
Vicinanza
Opinion leader + two step flow = come si formano le attitudini
dell’individuo in un gruppo
Cristallizzazione opinioni = interferenza/confronto con il gruppo/
rafforzamento attitudini
Processo di formazione opinione pubblica
No tiene conto solo del ricevente isolato
Relazioni sociali
Dal ricevente amorfo al peso del contesto sociale (personalità e
relazioni sociali)
Effetti limitati
Qualità: rafforzamento non conversione (minima)
Incidenza: l’opinion leader più influente dei media, fette
di pubblico non esposte (più propense alla conversione)
Perché le relazioni interpersonali hanno maggiore
incidenza?
Vince le barriere del destinatario: esposizione e
percezione selettiva
Fonte più familiare e meno impersonale
Comunicazione non finalizzata (no rischio persuasione)
Risultati diversificati e Differenze
metodologiche
Modello empirico
sperimentale
Soggetti egualmente
esposti allo stimolo
Modello empirico su
campo
Esposizione volontaria
Soggetti in accordo e in
disaccordo
Solo soggetti in accordo
Temi semplici (facilità di
misurazione del
cambiamento di opinione)
Temi significativi e
radicati (ideologia,
atteggiamenti), difficili da
modificare
Kurt Lewin e le decisioni di gruppo
Gli studi sul gruppo
“ è tanto più probabile che un tentativo di mutare opinione o
un atteggiamento individuale risulti efficace quanto
più,(…) il soggetto trova negli altri un rilevante consenso
al mutamento di opinione. Il gruppo rappresenta in
sostanza un punto di ancoraggio”Lewin (’53)
Il gruppo fornisce l’immagine della realtà
Figure di prestigio recettive
mediano l’azione mass mediale
Tarare la comunicazione sui leader
Orientamento apocalittico/integrato dei media = contesto
storico/sociale/economico
Lewin
Esperimento
Strategie di persuasione per abitudini alimentari (’40)
Conferenza su alimentazione: esperti
Gruppo di discussione (più opinione cambiate nel lungo periodo)
Non importanza informazioni
Modalità di apprendimento delle informazioni
Il gruppo esercita pressione
Il singolo ha un ruolo attivo (ricette, più recettivi meno imposizioni)
Leader
Filtra/veicola le informazioni
Merton e l’opinion leader
Ricerca su committenza qualitativa
Rivista e lettori/opinion leader
Teorizzazione caratteristiche opinion leader
Atteggiamento verso la comunità
Atteggiamento verso l’esterno
L.O locale e cosmopolita
Rapporti sociali
Il vissuto
Consumo mediale
Tipologie di opinion leader a confronto
Opinion leader locale
Ha vissuto dentro la comunità
Non differenzia relazioni sociali
(più contatti)
Opinion leader cosmopolita
Ha vissuto fuori dalla comunità
(straniero Simmel)
Selettività qualitativa
Organizzazioni formali per
accrescere contatti
No abilità/competenze
specifiche, ma contatti
(Polimorfico = aree tematiche
diverse)
No fruizione riviste impegnate
Prediligono contenuti mediali
con componente
personalizzazione
Competenze
specifiche/influenze tematiche
(monomorfofico)
Contenuti mediali impegnati
Le conclusioni del modello del Two
step flow
Pochi (F) influenzano molti
Molti influenzano maggiormente il proprio contesto
Opinion leader e membri del gruppo non sono molto diversi su
competenze tematiche (reciprocità dei ruoli)
Contesto sociale
Scarsa diffusione media importanza relazioni interpersonali
Tv: no filtro, messaggi più diretti
Opinion sharing (conversazioni sul contenuto)
Opinion living: influenza mass mediale intermediata da
comunicazione interpersonale
Conseguenze
No linearità processo comunicativo (Laswell)
Selettività processo comunicativo (f.psicologici vs f.
relazionali)
TWO STEP FLOW OF
COMMUNICATION
Mass
media
Mass
media
S- R
S- O - R
TWO CYCLES OF COMUNICATION
Troldhal (’66)
Mass media
Novità del messaggio
Opinioni personali
Opinion leader (decodificare/demolire/supportare informazioni mass
mediali)
1) primo ciclo: Diversità di canali e comunicazioni
2) secondo ciclo: Il ricevente reinterviene sulle info grazie al gruppo.
Soprattutto
particolari tipi di notizie
Particolari tipi di pubblico (bambini)
Dall’opinion leader alla
comunicazione nei gruppi
I gruppi sociali
gruppo vs pubblico
“il gruppo è un insieme di individui in reciproco rapporto tra loro in
quanto portatori di determinati interessi o valori comuni, la cui
azione è rivolta al conseguimento di un comune fine”
Le caratteristiche
1.
Identificazione interna ed esterna
2.
Il gruppo ha una sua struttura: posizioni, stratificazione
sociale
3.
Ruoli individuali: senza ruoli il gruppo non esisterebbe
4.
Reciprocità dei rapporti: comunicazione e contatto
determinanti
5.
Norme di comportamento: rappresentazione dei ruoli
6.
Interessi e valori comuni: non espliciti, conflitto di valore =
divisione nel gruppo
7.
Fine sociale condiviso: le attività del gruppo
8.
Continuità nel tempo
I modelli comunicativi all’interno del
gruppo
Il continuum aggressività/integrazione:
Lo scambio nel gruppo
Scambio, status, comunicazione nel gruppo:
1) Il continuum aggressività/integrazione:
dinamiche comunicative
Comunicazione
individualistica
Conflitto
Comunicazione
per lo sviluppo
del gruppo
Integrazione
1) Il continuum aggressività/integrazione:
1)
Comunicazioni “aggressive” o “disgreganti”:
imposizione idee/scelte, soluzioni. Autoritarie,
unidirezionali, no feedback
2)
comunicazioni collusive (pseudo aggregatrici)
(accordi sommersi) ambigui/manipolatori creano
continuità/identità vs accordi fragili (diffidenza/sfiducia)
3)
Comunicazioni integrative: relazioni fondate su
considerazione di sé e degli altri
Quale modello comunicativo?
modello comunicativo
Considerazione del sé
all’interno del gruppo
1)
1)
1)
Considerazione del gruppo
la comunicazione aggressiva:
considerazione di sé
del gruppo
La comunicazione collusiva:
Relativa considerazione di sé e del gruppo
Comunicazione integrativa:
considerazione del sé
considerazione del gruppo
2) Lo scambio nel gruppo
Teoria dello scambio
In chiave comunicativa
1) Il comportamento è determinato dal profitto:
2)
3)
4)
scambio comunicativo proporzionato alle aspettative di risposta
(utili) da parte del gruppo (socialità simmeliana)
Reciprocità:
reciprocità e comunicazione (dialogo)
Reciprocità comunicativa e gruppo (dovuta)
Scambio comunicativo è reciprocamente utile (socievolezza)
Equità dello scambio:
scambio è utile se equo
Se lo scambio comunicativo non è equo = conflitti/tensioni
ego comunica, risposte quantitativamente e qualitativamente
allineate
Scambi equilibrati in alcune relazioni tendono a produrre
scambi squilibrati in altre relazioni:
sistema di comunicazione privilegiato = squilibri esterni (soggetti
deprivati della comunicazione)
Ex.(linguaggi criptici, ideologici slang, linguaggi professionali, il “
come sé” dell’uomo marginale, social network lenguage)
3) Scambio, status, comunicazione nel
gruppo
dinamiche comunicative di gruppo e status
Comunicazioni dirette a chi ha status elevato:
maggiori risultati positivi
Comunicazioni sono dirette tra persone di pari
status: eguaglianza comunicazione
Eguaglianza di status dubbia: si evita la
comunicazione
Flussi comunicazionali nei gruppi
La sociometria
J.L. Moreno
Campi di prigionia e legami sociali in Austria
Mappa relazionale = frequenza dei rapporti tra persone
Ex. Ragazzino e la cartografia
Linee rosse: legami di amore e carità,
Linee nere: ostilità e ira
Linee azzurre: persone sole e dimenticate
parametri definitori dei rapporti
Rapporti attrattivi: stima, simpatia, ammirazione
Rapporti repulsivi: repulsione, odio, antipatia
Obiettivi del gruppo
-compito complesso: soggetti competenti
-tempo libero: soggetti con cui si sta bene
Le figure all’interno del gruppo
figure e rapporti tra i membri del gruppo
Protagonista: persona che attrae
- leader: condiziona comportamenti (Opinion leader)
- Star: attrattiva, ma non influenza
Eminenza grigia: relazioni con il protagonista e ne è
influenzato
Trascurato: vorrebbe relazionarsi, ma non è ricambiato
Isolato: reciproco disinteresse
Le relazioni e i ruolo definiscono situazioni comunicative
diverse
“Come diventare leader di un movimento
religioso?” (Pratkanis e Aronson)
http://www.youtube.com/watch?v=KgtAv2LsUOk
http://dailymotion.virgilio.it/video/xbyzpz_al-jazeera-ottienemessaggio-di-bin_news
https://www.youtube.com/watch?v=oHDnpmX_wrA
lavaggio del cervello o tecniche di propaganda?
L’influenza e persuasione nelle dinamiche di gruppo
(integralismi, regimi, movimenti sovversivi ecc.)
Creare una vostra realtà sociale: isolamento
mediatico, no fonti alternative rispetto a quelle interne,
(censura) tenere fuori gli estranei anche con la forza
Fornire una visione del mondo propria:
interpretazione della realtà e linguaggio/gergo proprio
(BR)
Ripetere continuamente il messaggio:la finzione può
diventare fatto
Creare un granfaloon: creare gruppo di seguaci (noi
identitario: nomi, cariche, vestiti) e outgroup di
miscredenti (identificazione del nemico), quali sono i
comportamenti da tenere, paura di lasciare il gruppo,
terrore verso il mondo esterno.
“Come diventare leader di un movimento
religioso?” (Pratkanis e Aronson)
Creare impegno riducendo la dissonanza: richiesta di
impegno minimo, no sottrazione al patto. Rinnovo del
patto si alza la posta, no riduzione dissonanza (individuo
fedele al patto), trappola della razionalizzazione (verso
l’esterno)
Attrazione e credibilità del leader: gesta, miti e
leggende
Mandare gli adepti a fare proseliti tra i miscredenti:
autopersuasione e vantaggi nell’appartenenza
Impedire all’adepto di analizzare minuziosamente la
dottrina
Costruire un fantasma: visione del mondo migliore,
meta per azioni.
Manipolazione
“consiste nell’abilità di ottenere consenso agendo
sull’immagine della realtà che l’individuo possiede.
Non è quindi necessario alterare i fatti, è sufficiente
modificarne la percezione che ne hanno gli
individui“ (Mongardini)
(Ex.Allen Carr)
Propaganda
1622 Gregorio XV
Congregatio de propaganda fide
Guerre sante
Accettazione delle dottrine ecclesiastiche
Propaganda
Mondo cattolico = accezione positiva
Totalitarismi = accezione negativa disseminazione idee e
inganni (Orwel 1984)
Oggi = suggestione e influenza (manipolazione simboli)
“propaganda è
comunicazione di un punto di vista con l’obiettivo di
far sì che il destinatario giunga ad accettare
“volontariamente” questa posizione come se fosse
la propria”
Propaganda e censura
Propaganda
=
selettività delle notizie
(Orwell, cancellazione del passato)
Lippman
“senza qualche forma di censura, la propaganda nel senso
stretto del termine è impossibile. Per potere esercitare la
propaganda deve esserci qualche barriera tra il pubblico e
l’avvenimento. L’accesso all’ambiente reale deve venire
limitato…”
Totalitarismi = accesso fonti
Dalla manipolazione all’interno del
gruppo alla manipolazione verso
l’esterno
Terrorismo e mass media
Il paradosso
Non individuabili
Natura segreta
Sentimenti di angoscia
Terrorismo oggi vs terrorismo anni’70
Crimine informativo
Necessità dei media (marginalizzazione interpersonalità e
opinion leader)
Uso consapevole dei media (eventi globali 11/9)
Il ruolo dei mass media per/nelle dinamiche
comunicative di questi gruppi
Mass media
Causa (Eco. Pubblicità)
Strumentali (giocare con l’audience)
Visibilità/invisibilità (adepti/minacce)
Terrore mediatico (ignoto)
Richiesta consenso sistema informazione (legittimità)
Media e terrorismo rapporto simbiotico: pubblicità e audience
(notiziabilità)
Propaganda con mezzi tradizionali: media =arma
L’uso dei new media
Maggiore accessibilità
Anonimato
Economici
capillarità
Le strategie psicologiche del terrorismo
Impotenza e vulnerabilità del governo:
Attrarre attenzione/simpatia pubblica: selezione target
Creare polarizzazioni nel pubblico
Azioni violente come azioni eroiche
Spingere il governo in azioni repressive che finiscono per
screditarlo:organizzazione controffensiva, misurazione del
consenso
Terrorismo = atto comunicativo
E – messaggio – canale - ricevente
Perché il terrorismo è un’attrattiva mediatica?
Dal terrorismo mediatico alle
implicazioni sul gruppo
Esposizione a timore generalizzato
Legame sociale
Far gruppo
Interpretazioni collettive
media
SISTEMA MEDIATICO E
VISIBILITA’
Dalla politica alla video politica
Èlite senza potere (Alberoni)
La videopolitica (Sartori)
Legittimità
1)
2)
visibilità
personalizzazione delle elezioni: discorsi vs
immagini, personalità forte, ambiguità dei discorsi
“Il video leader è il messaggio”
Prima
Prima del suffragio:Poca conoscenza degli elettori,
parziale indipendenza (no sondaggi)
Suffragio universale (’46): partiti, ideologia: partito
prevale sugli eletti
Dalla dipendenza dai partiti alla
dipendenza dal video
La video dipendenza
1) confronto con eventi genuini vs eventi mediatici:
autoreferenzialità, dibattito politico entro i circuiti del sistema
mediatico (controllo mediatico)
2) importanza di testimoni di altri settori: no opinion maker.
Sparisce l’intellettuale
3) la video politica enfatizza la dimensione emotiva: cultura
immagine = messaggi caldi, patos vs logos
Cultura immagine
Passione- razionalità
Problemi - infiamma animi
No idee no soluzioni
Visibilità tra pubblico e privato
L’analisi di Thompson
accezione pubblico -privato
Due accezioni
Pubblico: stato/istituzione potere pubblico,
Privato: relazioni personali no interferenza statale, attività economica
Pubblico: visibile/accessibile, spettatori
Privato: nascosto, segretezza, pochi
Pubblico/Privato
Visibilità-invisibilità
Statale/
privati cittadini
Pubblico /privato
Visibilità
/invisibilità
Mass media e visibilità
Potere – visibilità
Prima dei mass media
Notorietà = condivisione luogo
evento pubblico= molteplicità di persone (impiccagioni)
Pubblicità tradizionale della compresenza (Thompson)
Compresenza: polisensorialità
Compartecipazione: face to face
Dialogicità: feedback
Mass media e visibilità
Mass media
Notorietà: non condivisione di luoghi
Evento pubblico: fruizione a distanza
Forme di pubblicità mediata
Sovrapposizione/rafforzamento pubblicità della compresenza
Stampa: conoscenza di fatti a distanza
Stampa: lettura pubblica dei giornali
Le campagne politiche oggi
Forme di pubblicità mediata + pubblicità tradizionale della
compresenza
No compresenza: polisensoriale
No compartecipazione
Mass media e visibilità
Stampa
Pubblicità- visibilità: rapporto più debole
Tv
pubblicità tradizionale della compresenza
Pubblicità = visibilità
No compresenza
No dialogicità
Si stimolazione sensoriale: vista
Notorietà = visibilità
Caratteristiche della pubblicità
tradizionale della compresenza in tv
Entità delle persone coinvolte: maggiore controllo della
visibilità da parte dei politici vs medioevo
Campo visivo dell’evento: scelte del mezzo e selezione
immagini
Direzione della vista: noi vediamo loro, loro non vedono
noi
Il potere dello sguardo
Panopticon
Bentham fine ‘700
Disciplina = La consapevolezza di essere osservati
(sorvegliante invisibile)
Panopticon = potere nelle società moderne
Potere = visibilità = controllo
Panopticon
Pochi
molti
Mass media
Molti
pochi
No segretezza
raccolta informazioni su chi esercita il potere
Il controllo della visibilità
Mass media
Modo di esercitare il potere
Leader politico:
costruzione
gestione/ controllo dell’immagine
Prima dei mass media (medioevo)
Controllo della immagine
Situazioni pubbliche: Assemblee ristrette
Membri dell’èlite
Interazioni faccia a faccia
Rapporto con i sudditi: cerimonie ufficiali, distanza ( natura
umana e divina del sovrano)
stampa pro e contro
Narra le gesta
Screditamento del sovrano
Il controllo della visibilità
Tv
restituisce importanza alla visibilità (postura, cura del sé)
Arena politica (non opzionale alla stampa)
Controllo visibilità: costante (no campagna elettorale)
“Gli uomini politici sono sottomessi alla legge della
visibilità e rinunciare al controllo della propria
immagine trasmessa dai media equivale a un suicidio
politico” (Thompson)
Il controllo della visibilità
No censura
Pianificazione dell’esposizione
Ruolo conciliante dei mass media (Limiti dell’industria
culturale)
I limiti del controllo
Le controindicazioni della visibilità
Accessibilità arena politica vs corti medievali
Fraintendimento messaggi politici (immagine sfugge
il controllo)
Affermazioni incaute
Affermazioni fuori contesto (extraistituzionali)
Le situazioni che possono ledere
l’immagine (Thompson)
1.
2.
3.
4.
Gaffe e gli eccessi
partecipazione a un programma
televisivo di effetto negativo
Fuga di notizie
Lo scandalo
Gaffe e gli eccessi
Fonti di guai
Gaffe
Incapacità di controllo situazione
Comportamento
Emozioni
Situazioni
Entità = visibilità
“Espressioni pubbliche di incompetenza”
Eccessi
Mancanza di controllo del sé
Danni +/- contenibili
partecipazione a un programma
televisivo di effetto negativo
No mancanza autocontrollo
Cattiva interpretazione del messaggio o della
trasmissione
No face to face = no modulazione situazione
Effetti negativi trasmissione: divergenza di
valori/interessi tra leader, emittente e ricevente
https://www.youtube.com/watch?v=p249qHrvUrQ
Fuga di notizie
No equilibrio
Ribalta retroscena
Informazioni private
ambito pubblico/visibilità
Compromettono l’immagine desiderata (doppio
effetto wikileaks)
Azioni di contenimento (comunicazione di crisi)
La fuga di notizie (voluta) ridefinisce i confini tra
visibile e invisibile
Scandali
4) Lo scandalo
Fuga di notizie = concausa
XVI sec.
Ambito religioso
Oggi
le norme del vivere civile
“Lo scandalo è uno slittamento dei confini tra ciò che è
pubblico e ciò che è privato”
Attività da mantenere segrete vengono allo scoperto
Segretezza:
Scalpore:
Condanna pubblica (norme, aspettative )
Contestualizzazione storico-geografica
King ( classificazione degli scandali)
Circoscrivere gli effetti (gerarchie superiori)
I rischi legati alla visibilità
Moltiplicazione dell’esposizione mediatica
L’immagine costruita vs perdita di controllo
Impedisce l’esercizio segreto del potere
Rende fragile la politica (crisi della
legittimità)
Impatto del raggio d’azione dei media
(scandali e gaffe con effetti globali)
LA TEORIA FUNZIONALISTA
I presupposti teorici del funzionalismo
Europa
Malinowski e Radcliffe Brown
Rituali, mitologia, magia
Dalla psicologia individuale alla funzione dei fenomeni sociali
Cultura = mezzo
fine
40- 50
Nord America
Talcott Parsons
Struttural funzionalismo
La struttura dell’azione sociale (1937)
Azione sociale
Ipodermica/ behaviorismo
funzionalismo/ valori e modelli culturali
Funzionalismo = comportamento conforme
Attore sociale = “culturale dope”
La società per il funzionalismo
Il sistema sociale (1951)
Società = organismo biologico
Sistema integrato
Mantenimento/integrazione
Strutture e funzioni (compromessi)
Sopravvivenza del sistema sociale (conflitti/devianza)
Sistema sociale
Sottisistemi
Funzioni /imperativi funzionali
Le funzioni sociali
Modello AGIL
Adaptation
Goal Atteinment
Sottosistema economico
Sopravvivenza, risorse
(bisogni e vincoli),
divisione del lavoro
Sottosistema politico
Obiettivi posti dal sistema
Cooperazione attori sociali
(difesa territorio,
produzione)
Latent pattern
Integration
famiglia, scuola, mass
media
Molteplicità di istituzioni
Garanzia di integrazione nel
tempo
Processo di socializzazione
vs mancata integrazione
Religione e diritto
Norme e valori
Scopo sistema sociale
(coesione)
Controllo/ripristino
(norme, sanzioni)
Il funzionamento e limiti del modello
agil
Cooperazione/interazione tra i sottosistemi
Più sottosistemi + obiettivi
Critiche
azioni conformi = conseguenze oggettive
Autonomia individuo = disfunzione
Merton
Funzioni
Disfunzioni
Funzioni/disfunzioni= dirette-indirette (conseguenze su
altri imperativi)
Funzioni/disfunzioni= manifeste/latenti (danza pioggia)
Teoria funzionalista dei media
Effetti
Approccio globale
Funzione sociale dei media
funzioni comunicazione di massa
MANIPOLAZIONE
PERSUASIONE
INFLUENZA
FUNZIONE
Le novità della teoria funzionalista
1) Differente approccio al processo comunicativo:
Processo soggettivo/intenzionale vs Conseguenze
oggettive
Ricevente vs società
2) Come vengono studiati i media:
situazioni comunicative specifiche
Situazioni comunicativa normali (mass media nella società)
3) Rapporto media e società:
Media subordinati alla società
(contributo all’integrazione sociale)
La prospettiva funzionalista applicata ai
media
Individuo- società - mass media
Sottosistema mass media
Sistema sociale globale
Funzioni/disfunzioni manifeste-latenti
Trasmissioni
Wright
Giornalistiche
Informative
società
individuo/gruppo
sistema culturale
Culturali
intrattenimento
Quali funzioni svolgono i mass
media?
Le funzioni del sistema mass mediale
A)
Rispetto alla società
Allerta cittadini
Attività quotidiane istituzionalizzate (scambi economici)
B) Rispetto all’individuo
Attribuzione di status e prestigio persone/gruppi:
visibilità/legittimità/appoggio dei media
Aumento prestigio: valore di essere al corrente
C) Sistema culturale
Svolgono una funzione etica: rafforzamento norme e controllo
sociale (grandi centri urbani), condanna e rafforzamento di ciò
che è giusto/sbagliato
Le disfunzioni del sistema mass
mediale
Neofunzionalisti
Merton Lazarsfeald
critica al funzionalismo
Staticità/consenso vs conflittualità disfunzionalità
Disfunzioni
Circolazione informazioni = minaccia (destabilizzazione)
A)Disfunzioni rispetto alla società
Le notizie che creano allarme: dalla vigilanza al panico
B) Disfunzioni rispetto agli individui
Eccesso informazioni: ripiegamento nel privato (maggiore controllo)
esposizione ai fatti = partecipazione attiva
Disfunzione narcotizzante (Lazarsfeald
e Merton)
Grande quantità di informazione
Popolazione apatica
Compiacimento per ciò che si sa: astensione dall’azione
(surrogato dell’azione)
Conoscenza dei problemi = fare qualcosa
“il rischio denunciato da questa disfunzione è che i
media stiano trasformando la partecipazione attiva in
conoscenza passiva”.
Analisi funzionale dell’assetto
istituzionale dei media
Conformismo
1) No ricerca nuovo = chiusura nell’esistente (Elias)
2) Interessi istituzioni/economia dietro i media,
mantenimento status quo
Conformismo = ciò che viene taciuto
Problematiche sociali: no denuncia
Interessi commerciali prevalgono su funzioni sociali
Le funzioni del sistema mediale
Resistenza agli attacchi/critiche:
Bassa qualità dei prodotti mediali: affezione/ gusti
del pubblico/mercato
Equilibrio finanziario – economico
Stabilità sistema media (integrazione economica)
I limiti del modello funzionalista
Consensuale
Dallo schema analitico (funzioni/disfunzioni):
carenze modelli teorici e linee guida per ricerca
empirica
IPOTESI DEGLI USES AND
GRATIFICATIONS
funzioni
Effetti
bisogni
Una nuova prospettiva sui media
Cosa fanno i media alle persone?
Cosa fanno le persone con i media?
Gli effetti dipendono dall’utilizzo nel quotidiano
Bisogni
Gratificazioni
Influenza mass media
In senso assoluto
Contesti di fruizione/interpretazione
Superamento funzionalismo
Ricevente attivo (usa informazione)
Superamento modello informazione della comunicazione
I modelli che precedono l’ipotesi Uses
and gratifications
A)Lo studio di Berelson e Bradshow e Waples
Effetti della lettura
- esigenze dei gruppo
Interferenza rapporti sociali
B)Berelson
Sciopero dei giornali
informare e fornire interpretazioni sui fatti
costituire uno strumento essenziale nella vita
contemporanea
essere fonte di rilassamento
attribuire prestigio sociale
essere strumento di contatto sociale
costituire un importante rituale nella vita quotidiana
-
I modelli che precedono l’ipotesi Uses
and gratifications
C) Laswell (1948)
Funzioni com mass mediale
fornire informazioni : interpretazioni che diano
significato alle informazioni
Esprimere valori culturali: identitari
Intrattenere lo spettatore (Wright): evasione,
ansietà dei problemi della vita
Effetti dei media
bisogni del destinatario
I bisogni che i media soddisfano (Katz,
Gurevitch, Haas)
Bisogni cognitivi: acquisizione rafforzamento
conoscenze/comprensione
Bisogni affettivi-estetici: rafforzamento di esperienze
emotive/estetiche
Bisogni integrativi a livello della personalità:
rassicurazione, stabilità emotiva, incremento della
credibilità e dello status
Bisogni integrativi a livello sociale: rafforzamento
contatti interpersonali, con famiglia e amici
Bisogni di evasione: allentamento tensioni e conflitti
5 modalità di consumo dei media in
relazione al contesto
Situazione sociale conflittuale: mass media
attenuano
Situazione sociale crea consapevolezza di problemi
sociali: mass media forniscono informazioni
Situazioni sociali danno poche opportunità di
soddisfare bisogni; media vicari
Situazione sociale fa emergere valori: mass media li
rafforzano
Situazione sociale crea attese di familiarità con
messaggi: fruizione = appartenenza a gruppi
I 5 punti dell’ipotesi Uses and
gratifications
Audience attiva: l’uso dei media ha uno scopo
Il destinatario crea nesso tra gratificazione e medium (
libri e cinema vs tv e radio)
Competizione media altre fonti per la soddisfazione dei
bisogni: alcuni bisogni, grado di soddisfazione variabile
(adolescenti: tv e musica)
Metodologicamente scopi e usi dei media emergono dai
destinatari
Sospensione dei giudizi di valore sul significato culturale
delle comunicazioni di massa, finché l’audience non si
esprime
La guerra del Kippur
1973
B. T.
Radio: informazioni, frame, rafforza sentimenti
appartenenza
Tv: alleviare tensione
Quotidiani: aggiuntivi, contestualizzano e interpretano
contenuti degli altri media
L.T.
Fonti non ufficiali
Comunicazioni dirette
Riduzione credibilità dopo l’evento
Le conclusioni U&G
1) Tv = intrattenimento
Doppia scelta
guardare la tv o no
Cosa guardare
2)Effetto/gratificazione
dal contenuto del messaggio al
contesto/situazione comunicativa, a gratifcire è: Esposizione al
mezzo, il contenuto, la situazione comunicativa
3) Attività selettiva dello spettatore da disturbo a discriminante
per gli effetti (ruolo attivo)
È lo spettatore a decidere se ci sarà il processo comunicativo
(adeguamento mezzi – fini)
4) Differenza tra reale consumo e scelte di consumo
(disponibilità, familiarità medium): audience relativamente attiva
5) Media vs altre fonti di gratificazione: il peso del contesto
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