TEORIE DEI MEDIA [email protected] Programma del corso Per chi ha fatto l’esonero: M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, NET (Il Saggiatore), Milano 2002. E. MORIN, Lo spirito del tempo, Meltemi, Roma 2002. G. SARTORI, Homo videns. Televisione e post-pensiero, Laterza, Bari, 2007. Kapferer Jean-Noel, Rumors. I più antichi media del mondo, Minestroni Laura (a cura di), Roma, Armando, 2012. II modulo: Teorie dei media - Programma da 6 Cfu TESTI D’ESAME M. Wolf, Teorie delle comunicazioni di massa, Milano, Bompiani, 1996 M. BRUNO, Cornici di realtà. Il frame e l'analisi dell'informazione. Guerini e Associati, Milano, 2014 Lettura a scelta tra: Pacelli, Ieracitano, Rumi. Problemi sociali e rappresentazioni mediali, Milano, FrancoAngeli, 2015 R. Silverstone, Televisione e vita quotidiana, Bologna, Il Mulino, 2007 V. Packard, I persuasori occulti, Torino, Einaudi, 1989 Agenda Quali aspetti studiare dei mass media Come sono stati studiati i mass media Perché studiare i mass media Cosa si intende per mass media Studiare i mass media http://www.youtube.com/watch?v=l FZ0z5Fm-Ng http://www.youtube.com/watch?v= Hv5Z2Xv8iJU http://www.youtube.com/watch?v= 5akWuRNy3_g Da quanti punti di vista si possono studiare i mass media? La complessità dell’oggetto di analisi Il mezzo (linguaggi) Effetti/messaggio Ricevente (utilizzo) Intenzioni della fonte Le teorie e gli oggetti di analisi I contesti sociali di riferimento “Non esiste teoria dei media che non sia anche una teoria della società” Il modello del diamante culturale (W. Griswold) Mondo sociale I contesti Creatore Ricevitore (destinatari pubblico, popolazione) Istituzioni,, mass media, artisti Oggetto culturale Opere d’arte, contenuti mediali, Problemi sociali, usi, simboli, progetti editoriali ecc. Studiare oggi i media? Problematicità Cambiano i media Cambia l’uso che se ne fa Cambiano i contesti “convergenza” “Il flusso di contenuti su più piattaforme.. Indica il cambiamento sociale, culturale, industriale e tecnologico inerente alle modalità di circolazione della nostra cultura” (H. Jenkis, Cultura convergente) Ha ancora senso studiare i media? Partire dagli interrogativi Le teorie Diversi problemi Diversi approcci Manipolazione e persuasione? Vs Modelli educativi Modelli culturali Impatto relazioni interpersonali Quando i media diventano oggetto di studio Communication Research Eterogeneità (ipotesi, ricerche, teorie) Mutidisciplinarietà Teoria generale dei media? Filoni di ricerca e tendenze di studio Finalità Media logic Impatto sociale Problemi cronologici per una storia delle teorie dei media Anni ’20 – 30: media onnipotenti/influenza sociale Anni ’40- metà anni ’60: ridimensionamento influenza sociale Fine anni ’60 – anni ’70: Effetto L.T. Impatto socializzazione (influenza sulle dinamiche comunicative: contenuti e forma: fb) Costruzione sociale della realtà (quadri mentali e verità) Anni ’70: da atteggiamenti/opinioni a rappresentazione della realtà (osservatorio Carta di Roma/costruzione sociale della differenza) Ridefinizione del ricevente (forze incontrollabili interne ed esterne), no attore passivo Problemi metodologici Differenti di impostazione Gli Usa e la ricerca amministrativa Ricerca empirica masse (opinioni e atteggiamenti, fini propagandistici guerra/mercato) conoscenza del sistema mediale, efficacia (committenza) Ricerche ad hoc Europa e la ricerca con finalità speculative Riflessione teorica Dall’informazione alle conoscenze: prodotti simbolici (ideologie e contesto storico-sociale) Rapporto mass media e società (difficoltà di approccio) Rischio teorie cospirative “condizionamento sociale del pensiero” Gli anni ’70 e la critica alla communication research No comparazione Sapere quantitativo vs sapere cumulativo (differenza con sapere scientifico) Le cause Quali aspetti studiare? Complessità dell’oggetto Da quale punto di vista? Prospettiva disciplinare: effetti sociali, effetti psicologici Complessità Mass media e processo comunicativo Approccio sistematico Il superamento della frattura Prospettiva sociologica dominante (unificazione approccio Usa ed Europea) dalla propaganda all’informazione/ formazione conoscenze Approccio multidisciplinare: complessità del processo Ridefinizione della prospettiva temporale: L.T. No ricadute immediate La rivoluzione silenziosa (Silverston) Comunicazione verbale comunicazione simbolica/culturale (stili di vita) Esperienze filtrate (eventi mediatici, cerimonie dei media, partecipazione) Costruzione dell’identità (sfera valoriale) Le prospettive sulla rivoluzione silenziosa Apocalittici e integrati (U. Eco) ’60 Apocalittici: massificazione, omologazione, qualità cultura (globalizzazione culturale: stesso tipo di consumi) Integrati: fiducia nel progresso Mutazione antropologica Parole vs immagini Decodifica razionale vs decodifica emotiva (informazione, dolore Baudrillard, la realtà imita la finzione: torri gemelle) Grandi narrazioni vs informazione/attualità (inseguimento del nuovo) Perché studiare i mass media? “non possiamo sfuggire ai media, perché essi sono coinvolti in ogni aspetto della nostra vita quotidiana” (Silverston) Sfere di significato e rilevanza dei MM Importanza: percezione di rilevanza (svago informazione, problemi sociali), guida ai comportamenti quotidiani Realtà/Vita reale: realtà/fantasia fatto/finzione, verità/falsità (Ex.generi frame e linguaggi tv Tg) evasione. Spazio pubblico/spazio privato: rilevanza dei media sfera pubblica, guida ai significati più accettati (opinione diffusa), riduzione barriera tra pubblico e privato (wikileaks) Perché studiare i mass media? Identità (sociale e individuale): chi che cosa siamo in cosa ci differenziamo, rafforzamento stereotipi (italianità mediatica, fiction) Spazi e luoghi: strutturazione di significato e riferimento a luoghi (Ex. fiction vs informazione dove?), pubblico geograficamente situato. Globalizzazione vs crisi localizzazione dei messaggi (arricchimento dell’offerta MTV) Tempo: definizione memoria collettiva + produzione mediale e organizzazione temporale (palinsesto) storia vs attualità dei contenuti DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI MASS MEDIA? Una definizione “ quegli strumenti utilizzati per realizzare produzione, trasmissione, e diffusione su grandi distanze di notizie, immagini, suoni atti a raggiungere in modo simultaneo, o comunque in tempi estremamente brevi, un gran numero di persone” (D. McQuail) Comunicazione vs comunicazione di massa Distanza: F-R (segretezza e inaccessibilità) Simultaneità: controllo del tempo/interferenze quotidiane, feedback Vastità del pubblico: soggetto debole, omologazione Disparità F - R No dialogicità (Thompson) Interazione face to face Interazione mediata Mezzi di comunicazione di massa e teorie dei media Stampa Radio Tv New media? La stampa Guttemberg 1448- 1454 Bibbia a 42 linee Analisi della stampa Moderna stampa borghese 700: Phamplet, anonimi e critici Stato assoluto Impatto sociale destabilizzazione potere (ingiustizie) No carattere commerciale Ambienti illuministi (pre-rivoluzione francese) Sfera pubblica borghese (Habermas) Dibattito pubblico Sfera istituzionale (potere politico) Privati Dibattito pubblico e società civile La stampa Fine 800 America - Europa Giornale borghese XIX SECOLO news e informazioni in tempo reale (Mattelard) Agenzie di stampa ’30- ’40 Stampa = oggetto di studio Veste commerciale Impulso stampa radio La Radio ’40 la radio nel periodo bellico Attacco nemici Vicinanza /solidarietà alleati Voce nelle case Vicinanza vs distanza mass mediale Radio: discrezione, rapporto personale Tv: invadenza, sopravvivenza e rilancio nel tempo (radio 2 vs nuove espressioni di socialità) Impatto sociale dei mass media Oggetto di arredamento (vintage anni ’70) Ornamento estetico Da medium a Status symbol Radio Radio /elettrodomestici indicatori di posizioni sociali (meccanismi imitativi) Status symbol Alta stratificazione (differenze) Mobilità sociale Meccanismi imitativi Trickling down effect (Fallers) (fenomeni di consumo e di moda) Oggetto evocativo - classe sociale (illusorio) Oltre la funzione informativa McLuhan Dall’era Guttemberg alla costellazione Marconi -media senza elettricità (stampa) -elettricità (maggiore impatto) Televisione Anni ‘50 America: ‘46-47 prime programmazioni (diffusione ‘54) Italia: ‘54 prime programmazioni (‘65 media diffusione) Radio = guerra Tv = periodo post – bellico, benessere Usa e Europa Welfare state Diffusione sogno americano in occidente (problemi economici persistenti) La tv e lo scenario sociale Fratture del ventennio fascista Cittadini vs consumatori (miglioramento tenore di vita, no differenze sociali) TV = benessere quantitativo Televisione Tv – Radio Radio = voce Tv = mondo codici della comunicazione umana Differenza con Cinema e Teatro (diffusione capillare) Rapporto diretto con il mezzo (la tv per la tv) Analisi sociologica Centralità del mezzo nell’abitazione Tv e rapporti di potere (sovvertimento dell’ordine gerarchico) Le conseguenze della presenza di più apparecchi (differenziazione) Televisione TV - STAMPA Tv = multifunzione Stampa = monocontenutistica (assimilazione tv, codice iconico) Inserti = serialità affezione Stampa e Tv = autoreferenzialità (Lhumann) Tv e pubblicità Rafforzamento reciproco Amplificazione dei meccanismi persuasori (impatto emotivo) Le funzioni della tv Cognitiva: risposta cognitiva comunicazione verbale/scritta Emotiva: risposta emotiva comunicazione iconica Contrapposizione Tv provoca entrambe (modalità di trattazione dei temi) Vastità del pubblico = forza tv TV: cultura d’èlite e cultura di massa Cultura trasversale (no competenze specifiche) La TV come oggetto Transizionale (Silverstone) Winnicott Oggetto transizionale= dipendenza/rassicurazione Tv Babysitter:suoni, luci rassicuranti Disponibilità costante Non è distruttibile (spegnimento/accensione) I Tg = oggetto transizionale: ansia/rassicurazione Rituali e ritmi: scansione dei palinsesti http://vimeo.com/16674186 I modelli teorici Teorie sociale scuole di pensiero Contesto storico economico E sociale Teoria Massmediale Modello Processo comunicativo Modello teorico dominante in un periodo Aspetti/problemi della comunicazione di massa: medium vs cultura Modelli teorici vs studi LA TEORIA IPODERMICA (Bullet Theory) I presupposti della teoria ipodermica Teorie della società di massa/ Psicologia behaviorista Teoria Ipodermica Società industriale Modello delle 5 W La teoria della società di massa La società di massa: premesse sociali Società industriale società contemporanea Declino delle comunità tradizionali:utilitarismo, individualismo Scompaiono i corpi intermedi: cerchie sociali (Simmel) Ruolo dei mass media e cultura di massa Dalla società di massa al concetto di massa La massa come concetto Massa +/passività vs comportamento rivoluzionario Folla aggregato, tempo limitato, Densità e stimoli emotivi Le Bon Psicologia delle folle: comportamenti istintuali/contagio emotivo Fisicità/visibilità Massa Categoria Caratteristiche comuni Non esiste come entità fisica Diverse chiavi di lettura della massa Pensiero politico ‘800 Massa = società di massa Processi economici Industrializzazione Trasporti Commercio Uguaglianza e libertà Ricadute sociali Indebolimento èlite (esclusività) potere delle masse (scioperi e sindacati) Complessità sociale (densità) Indebolimento dei legami: (rafforzamento tessuto sociale) vs isolamento e alienazione delle masse Le qualità dell’”uomo massa” La disintegrazione delle élite Ortega y Gasset “La ribellione delle masse” Uomo massa vs umanista colto “la massa è il giudizio degli incompetenti” Specie antropologica (trasversale) sapere specialistico Essere identici = tranquillità “la massa travolge tutto ciò che è singolare, differente, qualificato e selezionato Simmel e la massa massa - individuo Formazione nuova Spersonalizzazione dei suoi membri Elementi in comune Le masse “forme primitive dell’evoluzione organica” No confronto di opinioni Scopo facilmente raggiungibile Si lascia dominare da un’ idea Le caratteristiche della massa 1) Insieme omogeneo di individui: uguali/ non distinguibili ma di diversa provenienza 2) sconosciuti, separati, no interazione 3) assenza di tradizioni, regole, organizzazione/leadership (Blumer) Cosa accade a individui isolati, anonimi e atomizzati? La teorie ipodermica Wright “ogni membro del pubblico di massa è personalmente e direttamente attaccato dal messaggio” Reazione scientifica ai mass media Lo scenario Periodo bellico Mass media = novità Uso dei media – totalitarismo I guerra mondiale Uso sistematico propaganda Scoppio conflitto supporto impegno bellico: integrazione/coesione, odio/ “guerra psicologica”, abnegazione truppe e civili: “utilità sociale del sacrificio” (menzogne, manipolazioni e filtraggi) Viereck (1930) Ex. “Cadaveri tedeschi sulla strada per la fabbrica di sapone” (Reazione Cina) I media come potenti strumenti di persuasione Approccio globale ai media: no differenze La domanda di ricerca Che tipo di effetto generano i media in una società di massa? Teoria sulla propaganda Presupposti teorici Teoria della società di massa:analisi sociale Teoria psicologica dell’azione:analisi comunicativa Blumer isolamento fisico non basta Oltre esperienza Oltre i significati condivisivi massa orientamento dell’attenzione lontano universi culturali Esperienze non strutturate No modelli No aspettative Isolamento fisico/ normativo = azione manipolatoria Gli effetti della propaganda secondo la Bullet Theory ogni individuo è una specie di atomo isolato che reagisce agli ordini e alle suggestioni dei mass media e alla loro azione monopolizzante (Wright Mills) Il successo della propaganda Messaggio Proiettile Ricevente Bersaglio Società di massa Modello comunicativo Psicologia Bheaviorista Modello della Psicologia Behaviorista Studio del comportamento umano (osservazione) Organismo Ambiente Stimolo Comportamento umano S-R Immediatezza mass media (effetti scontati) Espediente metodologico S = risposta eterogenea Contesto precedenti esposizioni allo stimolo (Totalitarismo, isolamento sociale) (mass media innovativi) Esposizione a propaganda = manipolazione La guerra dei mondi 30 Ottobre 1938 O. Wells http://sounds.mercurytheatre.info/mercury/381030.mp3 https://www.youtube.com/watch?v=SSrxZ9fTkmg “Signore e signori, vogliate scusare per l’interruzione del nostro programma di musica da ballo, ma ci è appena pervenuto uno speciale bollettino della Intercontinental Radio News. Alle otto meno venti, ora centrale, il professor Farrell dell’Osservatorio di Mount Jennings, Chicago, Illinois, ha rilevato diverse esplosioni di gas incandescente che si sono succedute a intervalli regolari sul pianeta Marte. Lo spettroscopio indica che si tratta di idrogeno e che si sta avvicinando verso la terra a enorme velocità. Il professor Pierson dell’Osservatorio di Princeton conferma questa osservazione dicendo che il fenomeno è simile alla fiammata blu dei jet sparata da un’arma”. “Signore e signori, è la cosa più terribile alla quale abbiamo mai assistito…Aspettate un momento! Qualcuno sta cercando di affacciarsi alla sommità..qualcuno… o qualcosa. Nell’oscurità vedo scintillare due dischi luminosi..sono occhi? Potrebbe essere un volto. Potrebbe essere..mio Dio, dall’ombra sta uscendo qualcosa di grigio che si contorce come un serpente. E poi un altro e un altro ancora. Sembrano tentacoli. Ecco, adesso posso vedere il corpo intero. È grande come un orso e luccica come cuoio bagnato. Ma il viso! È indescrivibile. Devo darmi forza per riuscire a guardarlo. Gli occhi sono neri e brillano come quelli di un serpente. La bocca è a forma di V e della bava cade dalle labbra senza forma che sembrano tremare e pulsare. Il mostro, o quello che è, si muove a fatica. […]Un oggetto ricurvo sta uscendo dalla fossa. Sembra un piccolo raggio di luce riflesso su uno specchio. Che succede? Dallo specchio si sprigiona un raggio di luce…che si dirige verso gli uomini che avanzano. Li ha colpiti! Sant’Iddio, li ha incendiati! Bruciano come torce”. Il modello comunicativo di Harold Lasswell: 5W ‘30 Atto comunicativo Chi Dice Cosa A Chi Attraverso quale Canale Con quali Effetti Iniziativa E Effetti R processo comunicativo asimmetrico Comunicazione è intenzionale: analisi del contenuto (effetti osservabili: opinioni/atteggiamenti) E e R: socialmente e culturalmente isolati Il MODELLO EMPIRICO SPERIMENTALE O DELLA “PERSUASIONE” L’approccio empirico sperimentale e approccio empirico su capo 1. 2. Superamento Teoria ipodermica Fenomeni psicologici individuali intervenienti (esposizione al messaggio) Mediazione sociale tra ricevente e mezzo Si sviluppano dagli anni 40 contemporanee (cinema, propaganda e pubblicità) Frammentari e contraddittori Branca di studi autonoma ma influente per la communication research Le premesse del modello empiricosperimentale Processo comunicativo vs determinismo S- R E-R – Messaggio complessità L’interruzione del determinismo S – fattori psicologici – R Atteggiamento “uno stato mentale o neurologico di prontezza, organizzato attraverso l’esperienza, che esercita un’influenza direttiva o dinamica sulla risposta dell’individuo nei confronti di ogni oggetto o situazione con cui entra in relazione” (Allport) L’Atteggiamento S - Atteggiamento- R Variazione comportamento = variazione atteggiamento Cambiamento atteggiamento (comportamento in embrione) = Persuasione “modificazione di atteggiamenti perseguita attraverso la comunicazione” Misura di Efficacia propaganda/pubblicità sui comportamenti Limitazione Atteggiamento – comportamento = no causalità, nesso debole (EX. esperimenti, su comportamenti vs atteggiamenti) Atteggiamento = una possibile variabile Modello empirico sperimentale Superamento teoria ipodermica No approccio globale ai media Efficacia/insuccesso persuasione Strutturazione del messaggio Caratteristiche destinatario Interazione reciproca e compatibilità tra le variabili Teoria ipodermica Riceventi: dall’entità amorfa alle specificità individuali Differenze di reazione, unicità del messaggio Le specificità degli studi empirici sperimentali La situazione sperimentale Panel e gruppi sperimentali omogenei (inalterabilità variabili) Alterazione Variabili intervenienti, misurazione dell’impatto (isolate ex. fonte) Caratteristiche destinatario Organizzazione del messaggio Ricerca amministrativa Specifiche situazioni comunicative: Campagne informative, pubblicitarie, elettorali fonti autorevolezza (istituzioni o enti di potere) Specificità scopi Intensità comunicativa vasta copertura durata temporale limitata. Le ricerche di Hovland II guerra mondiale Aumento efficacia messaggio Ostacoli all’efficacia (impatto dei messaggi su truppe, depotenziamento nemici) Fattori relativi all’audience Fattori relativi al messaggio I fattori relativi all’audience L’interesse ad acquisire informazioni Esposizione selettiva Percezione selettiva Memorizzazione selettiva Fattori relativi all’audience Impatto del messaggio sul ricevente 1) L’interesse ad acquisire informazioni: non tutti sono bersaglio di una campagna alla stesso modo; poche/nulle conoscenze (no persuasione) Le persone poco informate sono difficili da raggiungere Scarso interesse Difficoltà di accesso Apatia sociale Soggetti più interessati dopo esposizione Disinteresse = no esposizione 1) esposizione “più la gente è esposta a un argomento, più aumenta l’interesse e più è motivata a saperne di più.” 2) Interesse Il successo della campagna Interesse per la campagna Quantità di persone non interessate Fattori relativi all’audience 2) Esposizione selettiva: informazione conforme ad attitudini Campagna di persuasione individui d’accordo/sensibili Fallimento campagne Effetti dei media non potenti Klapper Campagna informativa rafforzamento vs cambiamento Opinioni = esposizione ai contenuti mediali Novità No condivisione punto di vista Emittente Maggiore recettività se conformità di opinioni Variabili che incidono sull’esposizione Istruzione/professione Grado di consumo dei media Fattori relativi all’audience 3) Percezione selettiva “i membri del pubblico non si presentano alla radio o alla televisione o al giornale in uno stato di nudità psicologica ; essi sono invece rivestiti e protetti da predisposizioni esistenti, da processi selettivi e da altri fattori” (Klapper 1963). Interpretazione del messaggio Significato Attitudini/valori Cooper e Jahoda (1947) Atteggiamenti antirazzisti Decodifica aberrante: non comprensione Messaggio non rappresenta la realtà Accettazione contenuto superficiale (giustificazione dei pregiudizi in base alle circostanze) Focalizzazione su storia del cartoon (no morale) Modificare il quadro di riferimento della situazione narrata (egoismo) Riduzione dissonanza cognitiva (Festinger ’57, Ex la volpe e l’uva) Fattori relativi all’audience Cosa impedisce la decodifica aberrante? Sicurezza nelle proprie attitudini: no distorsione senso (disinnescare identificazione) Le finalità con cui si usa il contenuto - gli anziani (Mr Biggot: identificazione/autocritica/distorsione per mantenimento autostima) -I giovani gratificazioni (identificazioni con figura paterna) combattere i pregiudizi paterni e autorità generazioni adulte conseguenze della percezione selettiva: 1) Effetto assimilazione: Opinioni più vicine Avviene quando opinioni simili E – R Scarso coinvolgimento verso l’argomento Fiducia verso il comunicatore Accettazione opinioni 2) Effetto contrasto Opinioni più distanti Messaggio inaccettabile/propagandistico Fattori relativi all’audience 4) Memorizzazione selettiva: Aspetti del messaggio coerenti con le opinioni: maggiore memorizzazione e aumento nel tempo. Effetto Bartlett: memorizzazione seleziona aspetti conformi e/o significativi vs distanti Argomentazioni principali a favore/contrarie: quelle contrarie si dimenticano prima (persuasione argomentazioni principali) Effetto latente: dopo l’esposizione efficacia persuasoria è nulla, aumenterà con il tempo. Atteggiamento negativo/barriera verso la fonte, restano i contenuti I fattori relativi all’audience (C. Hovland) L’interesse ad acquisire informazioni Esposizione selettiva Percezione selettiva Memorizzazione selettiva Fattori legati al messaggio https://www.youtube.com/watch?v=3WpI6b-qeKc http://tv.repubblica.it/dossier/la-protesta-deglistudenti/proteste-studenti-fede-gentagliamenategli/57178?video Fattori legati al messaggio 1) Indirizzo di studi parallelo, influenza reciproca La credibilità del comunicatore: Reputazione fonte: persuasione mancanza di credibilità: mancata persuasione Differente efficacia Campagna informativa Messaggi identici Fonte diversificata Hovland e Weiss Futuro del cinema dopo l’avvento della tv le cause della crisi dell’acciaio la possibilità di vendere liberamente antistaminici Effetto diverso in base alla fonte Effetto misurato subito + fonte credibile = maggiore mutamento di opinione Misurazione dopo intervallo (4 settimane)= effetto latente (sfuma la non credibilità F e c’è assimilazione) Fattori legati al messaggio 2) L’ordine delle argomentazioni: Messaggio bilaterale (pro e contro) Max efficacia Effetto primacy: argomentazioni iniziali a favore Effetto recency: argomentazioni finali contrarie Legge primacy Max persuasione argomentazioni nella prima parte del messaggio Però esperimenti in varie condizioni (ex variazione intervallo di tempo esposizione) Validità di effetto primacy e recency Alcune costanti Familiarità + effetto recency Scarsa o nulla conoscenza = effetto primacy Variabili che interferiscono (interesse R) Fattori legati al messaggio http://vimeo.com/15873028 http://www.youtube.com/watch?v=_Mb-vDLlVc http://www.youtube.com/watch?v=eqoUCZVxaDs& feature=relmfu Fattori legati al messaggio 3) La completezza delle argomentazioni: cambiamento di opinione in relazione ai pro e contro di un tema controverso Hovland (’49) Comunicazione persuasiva per proseguire la guerra fino al crollo Asse 2 messaggi radiofonici 1)one side: solo i motivi relativi alla prosecuzione bellica 2)both side: più lungo (4 minuti): fornisce argomentazioni su prosieguo guerra in più vantaggi macchina bellica americana rispetto al Giappone Fattori legati al messaggio Esiti dell’esperimento Maggiore efficacia Le due versioni sono più efficaci: se il destinatario è di parere opposto Le argomentazioni a favore sono efficaci se il ricevente è già persuaso (anziché pro e contro) Alto grado di istruzione: maggiore persuasione dalle doppie argomentazioni Basso livello di istruzione: argomentazioni pro più efficaci Minore efficacia Entrambe le argomentazioni sono meno efficaci in un gruppo con scarso livello di istruzione già persuaso al messaggio Omettere argomento interessante rende meno efficace il messaggio con entrambe le argomentazioni, non quello che ne usa una sola Fattori legati al messaggio 4) L’esplicitazione delle conclusioni È persuasivo il messaggio che esplicita le intenzioni o quello che le lascia sottintendere? Psicologia del soggetto + coinvolgimento del R sull’argomento + conclusioni implicite Più è approfondita la conoscenza su un tema = conclusioni implicite Se Argomenti complessi e se il pubblico ha poca confidenza/competenza = esplicitare le conclusioni La capacità persuasoria delle comunicazioni di massa Efficacia messaggio Struttura psicologica del soggetto Barriere del pubblico Vs manipolazione dei media La persuasione è possibile guardando alle variabili psicologiche e del messaggio L’APPROCCIO EMPIRICO SU CAMPO Le novità introdotte dal modello empirico su campo La rilevanza del modello Effetti: Prospettiva psicologica Effetti potenti effetti limitati prospettiva sociologica Teoria Ipodermica MANIPOLAZIONE Empirico sperimentale PERSUASIONE Empirico su campo INFLUENZA Mass media Interazioni tra gli individui Le novità del modello empirico su campo Ricerca amministrativa + Rilievo teorico Effetti dei media + problematiche sociali: come si formano le attitudini politiche dei soggetti? Teoria Ipodermica: teoria società di massa + teorie psicologiche dell’azione Modello empirico su campo: processo comunicazione di massa il contesto sociale I due filoni di ricerca A) Composizione pubblico e modelli di consumo della comunicazione di massa B) Mediazione sociale e consumo dei media A) LE RICERCHE SUL CONSUMO DEI MEDIA Paul Felix Lazarsfeld (Austria 1935) Funzionalista Columbia: Bureau of Applied Social Research. (1941) La ricerca 1938: Princeton Radio Project (Frank Stanton - CBS) Rockfeller foundation Radio and the Printed Page. An introduction to the study of Radio and its role in the communication of ideas (1940) Obiettivi della ricerca Caratteristiche del pubblico e preferenze (programmi impegnati/svago) Motivazioni Le metodologie Macchina dei profili/analizzatore Lazarsfeald-Stanton: reazioni, preferenze/avversioni. Rilevazione di alti e bassi (radio e cinema) Come conoscere il significato che un programma ha per il pubblico? Analisi del contenuto:cosa trattiene, cosa elimina (storia vs ricette) Caratteristiche degli ascoltatori: differenziazione per gruppi di ascoltatori (differenze sociodemografiche e commedie diverse) Studi sulle gratificazioni:perché si sceglie un programma? più livelli difficoltà introspettive e motivazioni profonde = descrizione esperienza + concettualizzazione. Approccio multimetodologico Chi segue un certo mezzo e perché? Effetti preselettivi vs effetti successivi La radio Seleziona Influenza Analisi preferenze mezzo + programma = stratificazione socialeabitudini di consumo Comunicazione di massa contesto sociale Focus Condizioni psicologiche condizione Ricevente + relazioni sociali Come si formano le attitudini politiche? Gli effetti della propaganda. B) la mediazione sociale Lazarsfe ld, Berelson e Gaudet No modello meccanicistico comunicazione The people’s choice. How the voter makes up his mind in a presidential Campaign (1944) Obiettivo Come si formano le attitudini politiche durante una campagna elettorale? Lo studio Campagna presidenziale 1940 600 elettori Ohio (Erie County) La metodologia 1) Panel intervalli regolari, variazioni atteggiamenti e opinioni 2) Analisi multivariata: (Es. X (grado di istruzione ) Y (comportamento di voto: si no) Z (interesse per le elezioni) Rapporto x-y non diretto ma mediato da z Fattori socioculturali: influenza su scelte di voto Fattori massmediali: interesse, motivazione, partecipazione e grado di esposizione alla campagna I risultati 53% intervistati: esposizione prolungata, più canali (stampa e radio)= rafforzamento opinioni precedenti 42% esposizione a propaganda vicina all’orientamento politico (esposizione selettiva Hovland) 5% aveva cambiato le preferenze politiche Gli effetti prodotti dalla totalità della campagna elettorale Effetto di attivazione: tendenze latenti – comportamento di voto Effetto rafforzamento: preserva le decisioni Effetto di conversione: più instabili, opinioni non strutturate minore esposizione alla campagna (ridefinizione, max attenzione su un problema) L’opinion leader Stabilizzazione dell’opinione Rapporti sociali Leader d’opinione Chi sono gli opinion leader? Più reattivo alla campagna Capace di influenzare elettorato meno partecipe Conclusione (Lazarsfeald e Katz) “un tentativo di mutare un’opinione o un atteggiamento individuale non può avere successo se il soggetto condivide la propria opinione con altri cui egli è legato, i quali non siano d’accordo con il cambiamento” Gli opinion leader Gli opinion leader nella ricerca? “Avete cercato recentemente di convincere qualcuno delle vostre idee politiche?” Qualcuno, di recente, vi ha chiesto consiglio su un problema politico? Opinion leader vs membri del gruppo Maggiore interesse Maggiore esposizione mediatica Figure socialmente trasversali (simili al gruppo) Gli opinion leader si frappongono al processo comunicativo! TWO STEP FLOW OF COMMUNICATION Mass media Mass media S- R S- O - R Il ruolo dell’opinion leader e del gruppo Opinion leader (vs Fonte) Fiducia Autorevolezza Competenza Vicinanza Opinion leader + two step flow = come si formano le attitudini dell’individuo in un gruppo Cristallizzazione opinioni = interferenza/confronto con il gruppo/ rafforzamento attitudini Processo di formazione opinione pubblica No tiene conto solo del ricevente isolato Relazioni sociali Dal ricevente amorfo al peso del contesto sociale (personalità e relazioni sociali) Effetti limitati Qualità: rafforzamento non conversione (minima) Incidenza: l’opinion leader più influente dei media, fette di pubblico non esposte (più propense alla conversione) Perché le relazioni interpersonali hanno maggiore incidenza? Vince le barriere del destinatario: esposizione e percezione selettiva Fonte più familiare e meno impersonale Comunicazione non finalizzata (no rischio persuasione) Risultati diversificati e Differenze metodologiche Modello empirico sperimentale Soggetti egualmente esposti allo stimolo Modello empirico su campo Esposizione volontaria Soggetti in accordo e in disaccordo Solo soggetti in accordo Temi semplici (facilità di misurazione del cambiamento di opinione) Temi significativi e radicati (ideologia, atteggiamenti), difficili da modificare Kurt Lewin e le decisioni di gruppo Gli studi sul gruppo “ è tanto più probabile che un tentativo di mutare opinione o un atteggiamento individuale risulti efficace quanto più,(…) il soggetto trova negli altri un rilevante consenso al mutamento di opinione. Il gruppo rappresenta in sostanza un punto di ancoraggio”Lewin (’53) Il gruppo fornisce l’immagine della realtà Figure di prestigio recettive mediano l’azione mass mediale Tarare la comunicazione sui leader Orientamento apocalittico/integrato dei media = contesto storico/sociale/economico Lewin Esperimento Strategie di persuasione per abitudini alimentari (’40) Conferenza su alimentazione: esperti Gruppo di discussione (più opinione cambiate nel lungo periodo) Non importanza informazioni Modalità di apprendimento delle informazioni Il gruppo esercita pressione Il singolo ha un ruolo attivo (ricette, più recettivi meno imposizioni) Leader Filtra/veicola le informazioni Merton e l’opinion leader Ricerca su committenza qualitativa Rivista e lettori/opinion leader Teorizzazione caratteristiche opinion leader Atteggiamento verso la comunità Atteggiamento verso l’esterno L.O locale e cosmopolita Rapporti sociali Il vissuto Consumo mediale Tipologie di opinion leader a confronto Opinion leader locale Ha vissuto dentro la comunità Non differenzia relazioni sociali (più contatti) Opinion leader cosmopolita Ha vissuto fuori dalla comunità (straniero Simmel) Selettività qualitativa Organizzazioni formali per accrescere contatti No abilità/competenze specifiche, ma contatti (Polimorfico = aree tematiche diverse) No fruizione riviste impegnate Prediligono contenuti mediali con componente personalizzazione Competenze specifiche/influenze tematiche (monomorfofico) Contenuti mediali impegnati Le conclusioni del modello del Two step flow Pochi (F) influenzano molti Molti influenzano maggiormente il proprio contesto Opinion leader e membri del gruppo non sono molto diversi su competenze tematiche (reciprocità dei ruoli) Contesto sociale Scarsa diffusione media importanza relazioni interpersonali Tv: no filtro, messaggi più diretti Opinion sharing (conversazioni sul contenuto) Opinion living: influenza mass mediale intermediata da comunicazione interpersonale Conseguenze No linearità processo comunicativo (Laswell) Selettività processo comunicativo (f.psicologici vs f. relazionali) TWO STEP FLOW OF COMMUNICATION Mass media Mass media S- R S- O - R TWO CYCLES OF COMUNICATION Troldhal (’66) Mass media Novità del messaggio Opinioni personali Opinion leader (decodificare/demolire/supportare informazioni mass mediali) 1) primo ciclo: Diversità di canali e comunicazioni 2) secondo ciclo: Il ricevente reinterviene sulle info grazie al gruppo. Soprattutto particolari tipi di notizie Particolari tipi di pubblico (bambini) Dall’opinion leader alla comunicazione nei gruppi I gruppi sociali gruppo vs pubblico “il gruppo è un insieme di individui in reciproco rapporto tra loro in quanto portatori di determinati interessi o valori comuni, la cui azione è rivolta al conseguimento di un comune fine” Le caratteristiche 1. Identificazione interna ed esterna 2. Il gruppo ha una sua struttura: posizioni, stratificazione sociale 3. Ruoli individuali: senza ruoli il gruppo non esisterebbe 4. Reciprocità dei rapporti: comunicazione e contatto determinanti 5. Norme di comportamento: rappresentazione dei ruoli 6. Interessi e valori comuni: non espliciti, conflitto di valore = divisione nel gruppo 7. Fine sociale condiviso: le attività del gruppo 8. Continuità nel tempo I modelli comunicativi all’interno del gruppo Il continuum aggressività/integrazione: Lo scambio nel gruppo Scambio, status, comunicazione nel gruppo: 1) Il continuum aggressività/integrazione: dinamiche comunicative Comunicazione individualistica Conflitto Comunicazione per lo sviluppo del gruppo Integrazione 1) Il continuum aggressività/integrazione: 1) Comunicazioni “aggressive” o “disgreganti”: imposizione idee/scelte, soluzioni. Autoritarie, unidirezionali, no feedback 2) comunicazioni collusive (pseudo aggregatrici) (accordi sommersi) ambigui/manipolatori creano continuità/identità vs accordi fragili (diffidenza/sfiducia) 3) Comunicazioni integrative: relazioni fondate su considerazione di sé e degli altri Quale modello comunicativo? modello comunicativo Considerazione del sé all’interno del gruppo 1) 1) 1) Considerazione del gruppo la comunicazione aggressiva: considerazione di sé del gruppo La comunicazione collusiva: Relativa considerazione di sé e del gruppo Comunicazione integrativa: considerazione del sé considerazione del gruppo 2) Lo scambio nel gruppo Teoria dello scambio In chiave comunicativa 1) Il comportamento è determinato dal profitto: 2) 3) 4) scambio comunicativo proporzionato alle aspettative di risposta (utili) da parte del gruppo (socialità simmeliana) Reciprocità: reciprocità e comunicazione (dialogo) Reciprocità comunicativa e gruppo (dovuta) Scambio comunicativo è reciprocamente utile (socievolezza) Equità dello scambio: scambio è utile se equo Se lo scambio comunicativo non è equo = conflitti/tensioni ego comunica, risposte quantitativamente e qualitativamente allineate Scambi equilibrati in alcune relazioni tendono a produrre scambi squilibrati in altre relazioni: sistema di comunicazione privilegiato = squilibri esterni (soggetti deprivati della comunicazione) Ex.(linguaggi criptici, ideologici slang, linguaggi professionali, il “ come sé” dell’uomo marginale, social network lenguage) 3) Scambio, status, comunicazione nel gruppo dinamiche comunicative di gruppo e status Comunicazioni dirette a chi ha status elevato: maggiori risultati positivi Comunicazioni sono dirette tra persone di pari status: eguaglianza comunicazione Eguaglianza di status dubbia: si evita la comunicazione Flussi comunicazionali nei gruppi La sociometria J.L. Moreno Campi di prigionia e legami sociali in Austria Mappa relazionale = frequenza dei rapporti tra persone Ex. Ragazzino e la cartografia Linee rosse: legami di amore e carità, Linee nere: ostilità e ira Linee azzurre: persone sole e dimenticate parametri definitori dei rapporti Rapporti attrattivi: stima, simpatia, ammirazione Rapporti repulsivi: repulsione, odio, antipatia Obiettivi del gruppo -compito complesso: soggetti competenti -tempo libero: soggetti con cui si sta bene Le figure all’interno del gruppo figure e rapporti tra i membri del gruppo Protagonista: persona che attrae - leader: condiziona comportamenti (Opinion leader) - Star: attrattiva, ma non influenza Eminenza grigia: relazioni con il protagonista e ne è influenzato Trascurato: vorrebbe relazionarsi, ma non è ricambiato Isolato: reciproco disinteresse Le relazioni e i ruolo definiscono situazioni comunicative diverse “Come diventare leader di un movimento religioso?” (Pratkanis e Aronson) http://www.youtube.com/watch?v=KgtAv2LsUOk http://dailymotion.virgilio.it/video/xbyzpz_al-jazeera-ottienemessaggio-di-bin_news https://www.youtube.com/watch?v=oHDnpmX_wrA lavaggio del cervello o tecniche di propaganda? L’influenza e persuasione nelle dinamiche di gruppo (integralismi, regimi, movimenti sovversivi ecc.) Creare una vostra realtà sociale: isolamento mediatico, no fonti alternative rispetto a quelle interne, (censura) tenere fuori gli estranei anche con la forza Fornire una visione del mondo propria: interpretazione della realtà e linguaggio/gergo proprio (BR) Ripetere continuamente il messaggio:la finzione può diventare fatto Creare un granfaloon: creare gruppo di seguaci (noi identitario: nomi, cariche, vestiti) e outgroup di miscredenti (identificazione del nemico), quali sono i comportamenti da tenere, paura di lasciare il gruppo, terrore verso il mondo esterno. “Come diventare leader di un movimento religioso?” (Pratkanis e Aronson) Creare impegno riducendo la dissonanza: richiesta di impegno minimo, no sottrazione al patto. Rinnovo del patto si alza la posta, no riduzione dissonanza (individuo fedele al patto), trappola della razionalizzazione (verso l’esterno) Attrazione e credibilità del leader: gesta, miti e leggende Mandare gli adepti a fare proseliti tra i miscredenti: autopersuasione e vantaggi nell’appartenenza Impedire all’adepto di analizzare minuziosamente la dottrina Costruire un fantasma: visione del mondo migliore, meta per azioni. Manipolazione “consiste nell’abilità di ottenere consenso agendo sull’immagine della realtà che l’individuo possiede. Non è quindi necessario alterare i fatti, è sufficiente modificarne la percezione che ne hanno gli individui“ (Mongardini) (Ex.Allen Carr) Propaganda 1622 Gregorio XV Congregatio de propaganda fide Guerre sante Accettazione delle dottrine ecclesiastiche Propaganda Mondo cattolico = accezione positiva Totalitarismi = accezione negativa disseminazione idee e inganni (Orwel 1984) Oggi = suggestione e influenza (manipolazione simboli) “propaganda è comunicazione di un punto di vista con l’obiettivo di far sì che il destinatario giunga ad accettare “volontariamente” questa posizione come se fosse la propria” Propaganda e censura Propaganda = selettività delle notizie (Orwell, cancellazione del passato) Lippman “senza qualche forma di censura, la propaganda nel senso stretto del termine è impossibile. Per potere esercitare la propaganda deve esserci qualche barriera tra il pubblico e l’avvenimento. L’accesso all’ambiente reale deve venire limitato…” Totalitarismi = accesso fonti Dalla manipolazione all’interno del gruppo alla manipolazione verso l’esterno Terrorismo e mass media Il paradosso Non individuabili Natura segreta Sentimenti di angoscia Terrorismo oggi vs terrorismo anni’70 Crimine informativo Necessità dei media (marginalizzazione interpersonalità e opinion leader) Uso consapevole dei media (eventi globali 11/9) Il ruolo dei mass media per/nelle dinamiche comunicative di questi gruppi Mass media Causa (Eco. Pubblicità) Strumentali (giocare con l’audience) Visibilità/invisibilità (adepti/minacce) Terrore mediatico (ignoto) Richiesta consenso sistema informazione (legittimità) Media e terrorismo rapporto simbiotico: pubblicità e audience (notiziabilità) Propaganda con mezzi tradizionali: media =arma L’uso dei new media Maggiore accessibilità Anonimato Economici capillarità Le strategie psicologiche del terrorismo Impotenza e vulnerabilità del governo: Attrarre attenzione/simpatia pubblica: selezione target Creare polarizzazioni nel pubblico Azioni violente come azioni eroiche Spingere il governo in azioni repressive che finiscono per screditarlo:organizzazione controffensiva, misurazione del consenso Terrorismo = atto comunicativo E – messaggio – canale - ricevente Perché il terrorismo è un’attrattiva mediatica? Dal terrorismo mediatico alle implicazioni sul gruppo Esposizione a timore generalizzato Legame sociale Far gruppo Interpretazioni collettive media SISTEMA MEDIATICO E VISIBILITA’ Dalla politica alla video politica Èlite senza potere (Alberoni) La videopolitica (Sartori) Legittimità 1) 2) visibilità personalizzazione delle elezioni: discorsi vs immagini, personalità forte, ambiguità dei discorsi “Il video leader è il messaggio” Prima Prima del suffragio:Poca conoscenza degli elettori, parziale indipendenza (no sondaggi) Suffragio universale (’46): partiti, ideologia: partito prevale sugli eletti Dalla dipendenza dai partiti alla dipendenza dal video La video dipendenza 1) confronto con eventi genuini vs eventi mediatici: autoreferenzialità, dibattito politico entro i circuiti del sistema mediatico (controllo mediatico) 2) importanza di testimoni di altri settori: no opinion maker. Sparisce l’intellettuale 3) la video politica enfatizza la dimensione emotiva: cultura immagine = messaggi caldi, patos vs logos Cultura immagine Passione- razionalità Problemi - infiamma animi No idee no soluzioni Visibilità tra pubblico e privato L’analisi di Thompson accezione pubblico -privato Due accezioni Pubblico: stato/istituzione potere pubblico, Privato: relazioni personali no interferenza statale, attività economica Pubblico: visibile/accessibile, spettatori Privato: nascosto, segretezza, pochi Pubblico/Privato Visibilità-invisibilità Statale/ privati cittadini Pubblico /privato Visibilità /invisibilità Mass media e visibilità Potere – visibilità Prima dei mass media Notorietà = condivisione luogo evento pubblico= molteplicità di persone (impiccagioni) Pubblicità tradizionale della compresenza (Thompson) Compresenza: polisensorialità Compartecipazione: face to face Dialogicità: feedback Mass media e visibilità Mass media Notorietà: non condivisione di luoghi Evento pubblico: fruizione a distanza Forme di pubblicità mediata Sovrapposizione/rafforzamento pubblicità della compresenza Stampa: conoscenza di fatti a distanza Stampa: lettura pubblica dei giornali Le campagne politiche oggi Forme di pubblicità mediata + pubblicità tradizionale della compresenza No compresenza: polisensoriale No compartecipazione Mass media e visibilità Stampa Pubblicità- visibilità: rapporto più debole Tv pubblicità tradizionale della compresenza Pubblicità = visibilità No compresenza No dialogicità Si stimolazione sensoriale: vista Notorietà = visibilità Caratteristiche della pubblicità tradizionale della compresenza in tv Entità delle persone coinvolte: maggiore controllo della visibilità da parte dei politici vs medioevo Campo visivo dell’evento: scelte del mezzo e selezione immagini Direzione della vista: noi vediamo loro, loro non vedono noi Il potere dello sguardo Panopticon Bentham fine ‘700 Disciplina = La consapevolezza di essere osservati (sorvegliante invisibile) Panopticon = potere nelle società moderne Potere = visibilità = controllo Panopticon Pochi molti Mass media Molti pochi No segretezza raccolta informazioni su chi esercita il potere Il controllo della visibilità Mass media Modo di esercitare il potere Leader politico: costruzione gestione/ controllo dell’immagine Prima dei mass media (medioevo) Controllo della immagine Situazioni pubbliche: Assemblee ristrette Membri dell’èlite Interazioni faccia a faccia Rapporto con i sudditi: cerimonie ufficiali, distanza ( natura umana e divina del sovrano) stampa pro e contro Narra le gesta Screditamento del sovrano Il controllo della visibilità Tv restituisce importanza alla visibilità (postura, cura del sé) Arena politica (non opzionale alla stampa) Controllo visibilità: costante (no campagna elettorale) “Gli uomini politici sono sottomessi alla legge della visibilità e rinunciare al controllo della propria immagine trasmessa dai media equivale a un suicidio politico” (Thompson) Il controllo della visibilità No censura Pianificazione dell’esposizione Ruolo conciliante dei mass media (Limiti dell’industria culturale) I limiti del controllo Le controindicazioni della visibilità Accessibilità arena politica vs corti medievali Fraintendimento messaggi politici (immagine sfugge il controllo) Affermazioni incaute Affermazioni fuori contesto (extraistituzionali) Le situazioni che possono ledere l’immagine (Thompson) 1. 2. 3. 4. Gaffe e gli eccessi partecipazione a un programma televisivo di effetto negativo Fuga di notizie Lo scandalo Gaffe e gli eccessi Fonti di guai Gaffe Incapacità di controllo situazione Comportamento Emozioni Situazioni Entità = visibilità “Espressioni pubbliche di incompetenza” Eccessi Mancanza di controllo del sé Danni +/- contenibili partecipazione a un programma televisivo di effetto negativo No mancanza autocontrollo Cattiva interpretazione del messaggio o della trasmissione No face to face = no modulazione situazione Effetti negativi trasmissione: divergenza di valori/interessi tra leader, emittente e ricevente https://www.youtube.com/watch?v=p249qHrvUrQ Fuga di notizie No equilibrio Ribalta retroscena Informazioni private ambito pubblico/visibilità Compromettono l’immagine desiderata (doppio effetto wikileaks) Azioni di contenimento (comunicazione di crisi) La fuga di notizie (voluta) ridefinisce i confini tra visibile e invisibile Scandali 4) Lo scandalo Fuga di notizie = concausa XVI sec. Ambito religioso Oggi le norme del vivere civile “Lo scandalo è uno slittamento dei confini tra ciò che è pubblico e ciò che è privato” Attività da mantenere segrete vengono allo scoperto Segretezza: Scalpore: Condanna pubblica (norme, aspettative ) Contestualizzazione storico-geografica King ( classificazione degli scandali) Circoscrivere gli effetti (gerarchie superiori) I rischi legati alla visibilità Moltiplicazione dell’esposizione mediatica L’immagine costruita vs perdita di controllo Impedisce l’esercizio segreto del potere Rende fragile la politica (crisi della legittimità) Impatto del raggio d’azione dei media (scandali e gaffe con effetti globali) LA TEORIA FUNZIONALISTA I presupposti teorici del funzionalismo Europa Malinowski e Radcliffe Brown Rituali, mitologia, magia Dalla psicologia individuale alla funzione dei fenomeni sociali Cultura = mezzo fine 40- 50 Nord America Talcott Parsons Struttural funzionalismo La struttura dell’azione sociale (1937) Azione sociale Ipodermica/ behaviorismo funzionalismo/ valori e modelli culturali Funzionalismo = comportamento conforme Attore sociale = “culturale dope” La società per il funzionalismo Il sistema sociale (1951) Società = organismo biologico Sistema integrato Mantenimento/integrazione Strutture e funzioni (compromessi) Sopravvivenza del sistema sociale (conflitti/devianza) Sistema sociale Sottisistemi Funzioni /imperativi funzionali Le funzioni sociali Modello AGIL Adaptation Goal Atteinment Sottosistema economico Sopravvivenza, risorse (bisogni e vincoli), divisione del lavoro Sottosistema politico Obiettivi posti dal sistema Cooperazione attori sociali (difesa territorio, produzione) Latent pattern Integration famiglia, scuola, mass media Molteplicità di istituzioni Garanzia di integrazione nel tempo Processo di socializzazione vs mancata integrazione Religione e diritto Norme e valori Scopo sistema sociale (coesione) Controllo/ripristino (norme, sanzioni) Il funzionamento e limiti del modello agil Cooperazione/interazione tra i sottosistemi Più sottosistemi + obiettivi Critiche azioni conformi = conseguenze oggettive Autonomia individuo = disfunzione Merton Funzioni Disfunzioni Funzioni/disfunzioni= dirette-indirette (conseguenze su altri imperativi) Funzioni/disfunzioni= manifeste/latenti (danza pioggia) Teoria funzionalista dei media Effetti Approccio globale Funzione sociale dei media funzioni comunicazione di massa MANIPOLAZIONE PERSUASIONE INFLUENZA FUNZIONE Le novità della teoria funzionalista 1) Differente approccio al processo comunicativo: Processo soggettivo/intenzionale vs Conseguenze oggettive Ricevente vs società 2) Come vengono studiati i media: situazioni comunicative specifiche Situazioni comunicativa normali (mass media nella società) 3) Rapporto media e società: Media subordinati alla società (contributo all’integrazione sociale) La prospettiva funzionalista applicata ai media Individuo- società - mass media Sottosistema mass media Sistema sociale globale Funzioni/disfunzioni manifeste-latenti Trasmissioni Wright Giornalistiche Informative società individuo/gruppo sistema culturale Culturali intrattenimento Quali funzioni svolgono i mass media? Le funzioni del sistema mass mediale A) Rispetto alla società Allerta cittadini Attività quotidiane istituzionalizzate (scambi economici) B) Rispetto all’individuo Attribuzione di status e prestigio persone/gruppi: visibilità/legittimità/appoggio dei media Aumento prestigio: valore di essere al corrente C) Sistema culturale Svolgono una funzione etica: rafforzamento norme e controllo sociale (grandi centri urbani), condanna e rafforzamento di ciò che è giusto/sbagliato Le disfunzioni del sistema mass mediale Neofunzionalisti Merton Lazarsfeald critica al funzionalismo Staticità/consenso vs conflittualità disfunzionalità Disfunzioni Circolazione informazioni = minaccia (destabilizzazione) A)Disfunzioni rispetto alla società Le notizie che creano allarme: dalla vigilanza al panico B) Disfunzioni rispetto agli individui Eccesso informazioni: ripiegamento nel privato (maggiore controllo) esposizione ai fatti = partecipazione attiva Disfunzione narcotizzante (Lazarsfeald e Merton) Grande quantità di informazione Popolazione apatica Compiacimento per ciò che si sa: astensione dall’azione (surrogato dell’azione) Conoscenza dei problemi = fare qualcosa “il rischio denunciato da questa disfunzione è che i media stiano trasformando la partecipazione attiva in conoscenza passiva”. Analisi funzionale dell’assetto istituzionale dei media Conformismo 1) No ricerca nuovo = chiusura nell’esistente (Elias) 2) Interessi istituzioni/economia dietro i media, mantenimento status quo Conformismo = ciò che viene taciuto Problematiche sociali: no denuncia Interessi commerciali prevalgono su funzioni sociali Le funzioni del sistema mediale Resistenza agli attacchi/critiche: Bassa qualità dei prodotti mediali: affezione/ gusti del pubblico/mercato Equilibrio finanziario – economico Stabilità sistema media (integrazione economica) I limiti del modello funzionalista Consensuale Dallo schema analitico (funzioni/disfunzioni): carenze modelli teorici e linee guida per ricerca empirica IPOTESI DEGLI USES AND GRATIFICATIONS funzioni Effetti bisogni Una nuova prospettiva sui media Cosa fanno i media alle persone? Cosa fanno le persone con i media? Gli effetti dipendono dall’utilizzo nel quotidiano Bisogni Gratificazioni Influenza mass media In senso assoluto Contesti di fruizione/interpretazione Superamento funzionalismo Ricevente attivo (usa informazione) Superamento modello informazione della comunicazione I modelli che precedono l’ipotesi Uses and gratifications A)Lo studio di Berelson e Bradshow e Waples Effetti della lettura - esigenze dei gruppo Interferenza rapporti sociali B)Berelson Sciopero dei giornali informare e fornire interpretazioni sui fatti costituire uno strumento essenziale nella vita contemporanea essere fonte di rilassamento attribuire prestigio sociale essere strumento di contatto sociale costituire un importante rituale nella vita quotidiana - I modelli che precedono l’ipotesi Uses and gratifications C) Laswell (1948) Funzioni com mass mediale fornire informazioni : interpretazioni che diano significato alle informazioni Esprimere valori culturali: identitari Intrattenere lo spettatore (Wright): evasione, ansietà dei problemi della vita Effetti dei media bisogni del destinatario I bisogni che i media soddisfano (Katz, Gurevitch, Haas) Bisogni cognitivi: acquisizione rafforzamento conoscenze/comprensione Bisogni affettivi-estetici: rafforzamento di esperienze emotive/estetiche Bisogni integrativi a livello della personalità: rassicurazione, stabilità emotiva, incremento della credibilità e dello status Bisogni integrativi a livello sociale: rafforzamento contatti interpersonali, con famiglia e amici Bisogni di evasione: allentamento tensioni e conflitti 5 modalità di consumo dei media in relazione al contesto Situazione sociale conflittuale: mass media attenuano Situazione sociale crea consapevolezza di problemi sociali: mass media forniscono informazioni Situazioni sociali danno poche opportunità di soddisfare bisogni; media vicari Situazione sociale fa emergere valori: mass media li rafforzano Situazione sociale crea attese di familiarità con messaggi: fruizione = appartenenza a gruppi I 5 punti dell’ipotesi Uses and gratifications Audience attiva: l’uso dei media ha uno scopo Il destinatario crea nesso tra gratificazione e medium ( libri e cinema vs tv e radio) Competizione media altre fonti per la soddisfazione dei bisogni: alcuni bisogni, grado di soddisfazione variabile (adolescenti: tv e musica) Metodologicamente scopi e usi dei media emergono dai destinatari Sospensione dei giudizi di valore sul significato culturale delle comunicazioni di massa, finché l’audience non si esprime La guerra del Kippur 1973 B. T. Radio: informazioni, frame, rafforza sentimenti appartenenza Tv: alleviare tensione Quotidiani: aggiuntivi, contestualizzano e interpretano contenuti degli altri media L.T. Fonti non ufficiali Comunicazioni dirette Riduzione credibilità dopo l’evento Le conclusioni U&G 1) Tv = intrattenimento Doppia scelta guardare la tv o no Cosa guardare 2)Effetto/gratificazione dal contenuto del messaggio al contesto/situazione comunicativa, a gratifcire è: Esposizione al mezzo, il contenuto, la situazione comunicativa 3) Attività selettiva dello spettatore da disturbo a discriminante per gli effetti (ruolo attivo) È lo spettatore a decidere se ci sarà il processo comunicativo (adeguamento mezzi – fini) 4) Differenza tra reale consumo e scelte di consumo (disponibilità, familiarità medium): audience relativamente attiva 5) Media vs altre fonti di gratificazione: il peso del contesto