Equazioni di II° grado Equazione di II grado completa Un’equazione di II° grado è un’equazione che, ridotta a forma normale, è del tipo + + = 0 con ≠ 0 . Per risolverla occorre calcolare il discriminante dell’equazione ∆ = − 4 . Se ∆> 0 l’equazione ammette due soluzioni reali e distinte , = ∓√∆ Se ∆< 0 l’equazione ammette due soluzioni complesse , = ∓√∆ Se ∆= 0 l’equazione ammette due soluzioni reali e coincidenti Dimostrazione Data l’equazione: + + = 0 ∙ + + ∙ + + =0 − raccogliamo a fattor comune il coefficiente : + =0 + = dividiamo per ≠ 0 effettuiamo i calcoli a secondo membro poniamo ∆ = − 4 ∆ ! ∆> 0 ⇒ ! ∆= 0 ⇒ ! ∆< 0 ⇒ raggruppiamo il quadrato di binomio + = − + = aggiungiamo e sottraiamo ∙ + − + = 0 , = − Distinguiamo i tre casi: + ∆ = ±% ; 2 4 =− ∆ ( = ; 2 4 ∄ ∈ + ' + ' + √∆ ± ; 2 2 ( = 0; 2 = + − ± √∆ 2 =0 2 , = − 2 Formula ridotta Quando nell’equazione + + = 0 il coefficiente è un numero pari, è utile applicare la formula ridotta: ∆ =' ( − 4 2 Dimostrazione , = Consideriamo la formula risolutiva , = , = , = - ( . ∓,' ∓, = - ∓√ ∙ , ponendo ∆ = ∆ − 2 ∓ ,4 ∓√∆ = - ∓√ ∓, = − raccogliamo 4 sotto il segno di radice dividiamo numeratore e denominatore per 2 si ottiene , = ∆ . ∓, Formula ridottissima Se è pari e = 1 si ottiene la formula ridottissima Matematica , = − ± , www.mimmocorrado.it ∆ 1 Equazione incompleta pura (0 = 1) L’equazione incompleta pura è del tipo + = 0 . Se e sono discordi, l’equazione ammette due soluzioni reali e opposte , = ∓,− Se e sono concordi, l’equazione ammette due soluzioni complesse , = ∓2 , . Equazione incompleta spuria (3 = 1) L’equazione incompleta spuria è del tipo + = 0 . Essa ammette sempre una soluzione = 0 . Per risolverla occorre: 1. raccogliere a fattor comune l’incognita =0 = − =0 + = 0 2. applicare la legge dello annullamento del prodotto ∙ 4 + 5 = 0 Equazione incompleta monomia (0 = 1 ∧ 3 = 1) L’equazione incompleta monomia è del tipo = 0 Essa ammette la soluzione doppia = 0 . Esempi 8 , = ± , = ± 8 , = ± ,− = ± 1. 2 − 9 = 0 ; 2 = 9 ; = + ; 2. 2 + 9 = 0 ; 2 = −9 ; = − ; 3. 2 + 7 = 0 ; 4. 5 = 0 ; 5. 2 − 3 + 1 = 0 ; , =0 2 + 7 = 0 , = 0 . = 0 8 9 √ =± 9 √ 9 ∙ √ √ √ =± 9 ∙ =± √ √ √ 9√ =± 9√ ; = − ∆ = 2 − 4 = 9 − 4 ∙ 2 = 1 3−1 1 = = − ∓ √∆ 3 ∓ √1 4 2 = = = 3 + 1 2 2∙2 = =1 4 6. 4 x 2 − 12 x + 9 = 0 ; x1,2 = ∙ 42 + 75 = 0 = 0 ; 8 −b 12 3 = = 2⋅a 2⋅4 2 Matematica ∆ = b 2 − 4 ⋅ a ⋅ c = ( −12 )2 − 4 ⋅ 4 ⋅ 9 = 144 − 144 = 0 ; www.mimmocorrado.it 2 Relazioni fra le radici e i coefficienti di un’equazione di II grado Data l’equazione + + = 0 , con ∆≥ 0 , + = la somma delle radici è: il prodotto delle radici è: ∙ = √∆ + A√∆ √∆ A√∆ ∙ = = √∆A√∆ 45 B√∆C = = ∆ =− = B C Relazioni fra la somma e il prodotto delle radici e l’equazione di II grado Data l’equazione + + = 0 dividiamo tutti i termini per ≠ 0 , + + = 0 ; − − + = 0 − 4 + 5 + ∙ = 0 − D + E = 0 ricordando che + = − ponendo + = D e e = = ∙ = ∙ = E Costruzione dell’equazione di II grado che ammette radici assegnate Se si vuole determinare un’equazione di II grado che abbia come soluzioni i due numeri reali e , basta porre: 4 − 5 ∙ 4 − 5 = 0 . Esempio Determinare l’equazione di II grado che ha come radici i numeri 3 e 5 Soluzione 1 L’equazione si ottiene scrivendo: 4 − 5 ∙ 4 − 5 = 0 4 − 35 ∙ 4 − 55 = 0 − 8 + 15 = 0 ⟹ − 5 − 3 + 15 = 0 Soluzione 2 Applicando la formula − 4 + 5 + ∙ = 0 si ha: − 43 + 55 + 3 ∙ 5 = 0 ⟹ − 8 + 15 = 0 Fattorizzazione del trinomio di II grado Dato il trinomio + + Se ∆> 0 raccogliendo a fattor comune a ≠ 0 + + = ' + + ( = ∙ − '− ( + I 4 5 J 4 = ∙ − + + ∙ = ∙ − − + ∙ 5 = ∙ I ∙ 4 − 5 − ∙ 4 − 5J = = ∙ 4 − 5 ∙ 4 − 5 . Pertanto: Se ∆> 0 si ha: + + = 4 − 54 − 5 Se ∆= 0 si ha: + + = 4 − 54 − 5 = 4 − 5 Se ∆< 0 il trinomio è irriducibile. Matematica www.mimmocorrado.it 3 Esempio 1 3 − 5 + 2 3 − 5 + 2 = 0 ; ∆= − 4 = 4−55 − 4 ∙ 3 ∙ 2 = 1 5−1 2 = − ∓ √∆ 5 ∓ √1 5 ∓ 1 6 3 , = = = = 5 + 1 6 2 2∙3 =1 6 Pertanto: 2 3 − 5 + 2 = 3 ' − ( 4 − 15 = 43 − 254 − 15 3 Esempio 2 4 − 3 − 2 4 − 3 − 2 = 0 ; ∆= − 4 = 4−35 − 4 ∙ 4 ∙ 4−25 = 41 3 − √41 − ∓ √∆ 3 ∓ √41 8 , = = = 2 2∙4 3 + √41 8 Pertanto: 4 − 3 − 2 = 4 K − 3 − √41 3 + √41 L K − L 8 8 Esempio 3 4 − 12 + 9 4 − 12 + 9 = 0 ; − 12 3 , = = = 2 2 ∙ 4 2 Pertanto: ∆= − 4 = 4−125 − 4 ∙ 4 ∙ 9 = 0 3 4 − 12 + 9 = 4 ' − ( = 42 − 35 2 Matematica www.mimmocorrado.it 4 La regola dei segni di Cartesio Se un'equazione di secondo grado + + = 0 soluzioni senza risolvere l'equazione. ha soluzioni reali, è possibile determinare i segni di tali È sufficiente analizzare i segni dei coefficienti a, b, c dell’equazione, come nel procedimento sotto illustrato: Conclusioni ∙ = ∆> 0 + = − + + + + Le due soluzioni sono negative + + + + Le due soluzioni sono positive Una soluzione positiva e una soluzione negativa + + la soluzione negativa ha valore assoluto maggiore Una soluzione positiva e una soluzione negativa + + la soluzione positiva ha valore assoluto maggiore Si dice che c’è una permanenza fra due segni consecutivi dei coefficienti a, b e c se essi sono concordi. Si dice che c’è una variazione fra due segni consecutivi dei coefficienti a, b e c se essi sono discordi. Dall’esame della tabella si conclude che: In un'equazione di secondo grado, che ha soluzioni reali, ad ogni permanenza corrisponde una soluzione negativa e ad ogni variazione una soluzione positiva. Il valore assoluto della positiva è maggiore del valore assoluto della negativa se la variazione precede la permanenza, in caso contrario il valore assoluto della negativa è maggiore del valore assoluto della positiva. Se ∆= 0 il trinomio ax + bx + c è un quadrato di binomio e le due soluzioni coincidono. I loro segni sono o entrambi positivi o entrambi negativi. Esempio 1 L’equazione 3 − 5 + 2 = 0 ha: − − il discriminante ∆= − 4 = 4−55 − 4 ∙ 3 ∙ 2 = 1 > 0 presenta due variazioni (+3, −5, +2). Pertanto l’equazione ha due soluzioni positive. Esempio 2 L’equazione 5 − 3 − 2 = 0 ha: − − il discriminante ∆= − 4 = 4−35 − 4 ∙ 5 ∙ 4−25 = 49 > 0 presenta una variazione e una permanenza (+5, −3, −2). Pertanto l’equazione ha una soluzione positiva e una soluzione negativa. Il valore assoluto della positiva è maggiore del valore assoluto della negativa Esempio 3 L’equazione 2 + 5 + 2 = 0 ha: − − il discriminante ∆= − 4 = 5 − 4 ∙ 2 ∙ 2 = 9 > 0 presenta due permanenze (+2, +5, +2). Pertanto l’equazione ha due soluzioni negative. Esempio 4 L’equazione 2 + 3 − 5 = 0 ha: − − il discriminante ∆= − 4 = 3 − 4 ∙ 2 ∙ 4−55 = 49 > 0 presenta una permanenza e una variazione (+2, +3, −5). Pertanto l’equazione ha una soluzione positiva e una soluzione negativa. Il valore assoluto della negativa è maggiore del valore assoluto della positiva. Matematica www.mimmocorrado.it 5