IMMUNOLOGIA DEI TUMORI ‐ VISCUM ALBUM L. E MODIFICAZIONE DELLA RISPOSTA BIOLOGICA Dr. Andrea Basili Società Italiana Medicina Antroposofica IMMUNOLOGIA GENERALE La risposta immune protegge in modo dinamico il self da tutto ciò che viene considerato inadeguato o aggressivo nei propri confronti. La risposta immune si distingue in naturale e acquisita La risposta naturale è costituita da specificità di membrana (pH, potenziale elettrico di membrana,permeabilità, espressione recettoriale) e coinvolge: mediatori solubili, complemento ,‐ immunità umorale ‐granulociti neutrofili, monociti/macrofagi , basofili/mastociti, eosinofili, NK‐immunità cellulare naturale e specifica o acquisita La risposta acquisita è costituita dall’attivazione dei linfociti T‐B e dalla secrezione di immunoglobuline con induzione di citotossicità(ADCC) ‐ lisi cellulare e/o apoptosi o tolleranza immunologica.( Immunità umorale e cellulo‐mediata acquisita) Immunologia generale 2 y Il sistema immunitario è un sistema cognitivo che permette all’organismo di interagire con l’esterno e con se stesso y Il riconoscimento avviene attraverso: contatto di membrana, fagocitosi, digestione, individuazione dell’epitopo ed esposizione dello stesso sulla superficie cellulare e interazione con le cellule di riconoscimento DANNO DA STIMOLO BIOLOGICO,CHIMICO, FISICO RISPOSTE INFIAMMATORIE ED IMMUNITARIE NATURALI FASE EFFETTRICE CARATTERIZZATA DALL’ATTIVAZIONE DI DIVERSI MECCANISMI DI REAZIONE RICONOSCIMENTO IMMUNITARIO DEL DANNO BIOLOGICO IN ORGANI SPECIALIZZATI RISPOSTE IMMUNITARIE ADATTATIVE I RECETTORI SOLUBILI del danno (da stimoli biologici, chimici, fisici) sono presenti nel sangue e nei liquidi biologici! I recettori del danno (da stimoli biologici, chimici, fisici) sono: RECETTORI SOLUBILI RECETTORI DI MEMBRANA RECETTORI CITOPLASMATICI CELLULE PRESENTANTI L’ANTIGENE y Cellule altamente specializzate nel processare antigeni patogeni e non. Dopo averli individuati e catturati migrano nei linfonodi e li presentano sulla loro superficie ai linfociti T. y Si dividono in mature e immature y Due precursori distinti mieloidi e linfoidi da cui derivano CD1 che attivano i Th1 e CD2 che attivano Th2 LINFONODO APC APC LINFONODO HLA( Human Leucocyte Antigens) y Regione posta sul braccio corto del cromosoma 6 y Viene ereditata “en bloc” in maniera autosomica dominante y L’antigenicità specifica “privata” è detta epitopo y Codifica Ag( MHC) classe I ( HLA‐A‐B‐C e classe II DR‐DP‐DQ) STRUTTURA DELLE MOLECOLE DI ISTOCOMPATIBILITA y Le molecole MHC di classe I sono formate da tre catena α, associate a β2 microglobulina y Le molecole MHC di classe II sono formate da due catene α e due β. y Sia le molecole MHC di classe I che di classe II presentano nella porzione più esterna, una tasca di legame in cui viene alloggiato un peptide che funge da antigene associato. • Importanza del ripiegamento mutuato da chaperonine per l’esposizione dell’ MHC . INTERAZIONI TRA MHC CLASSE I E TCR y Le molecole di classe I, insieme al peptide ad esse associato, vengono riconosciute dal TCR( recettore di membrana dei linfociti T) formando un complesso trimolecolare y Sono espresse da tutte le cellule e sono riconosciute dai linfociti T e B y Associano Ag provenienti dal comparto intracellulare (es.: virus) y La parte invariante della molecola MHC è legata invece dalla molecola CD8 INTERAZIONI TRA MHC CLASSE II E TCR y Gli Ag MHCII sono espressi solo dai B, monociti‐ macrofagi, dalle APC e dai T attivati.La loro espressione può essere stimolata da mediatori dell’infiammazione y I peptidi associati derivano da proteolisi di proteine di microorganismi processate dalle APC e presenti nel comparto extracelllulare y Le molecole di classe II, insieme al peptide ad esse associato, vengono riconosciute dal TCR y La parte invariante della molecola MHC è legata invece dalla molecola CD4 ’ . E. Rolla - Osp. Mauriziano To NFKB APC Cellula Dendritica matura 1° segnale CDR3‐ MHC calcineurina N‐FAT IL ‐ 2 gene Ca++ 2° segnale B7 ‐ CD28 LINFOCITA Th1 (Helper) CTLA-4 inibitore LINFONODO Linfocita attivato IL2 3°segnale MIGRAZIONE DEI LINFOCITI ATTIVATI ATTRAVERSO MOLECOLE DI ADESIONE E CHEMOTTATICHE SOPPRESSIONE IMMUNOLOGICA azione dei T-reg y CD4+ CD25+, ma non solo y Producono IL‐10 e TGF‐β y Esprimono CTLA‐4 (CD152) y Esprimono membri della famiglia dei TNF‐ receptors: TNFRSF‐4, TNFRSF‐9, GITR‐18 (glucocorticoid induced TNF receptor) y Esprimono il fattore di trascrizione per il gene Foxp3 I LINFOCITI NATURAL KILLER (NK) -sono chiamati anche LGL -sono CD3-/TCR-, CD16+ (FcγRIII), CD56+ Esprimono recettori d’adesione: integrine, CD2, CD56 recettori a struttura iG-simile per citochine: IL-2R, IL-12R, IL-15R, IL18R, IFN-αR, IFN-γR e recettori responsabili della citotossicità naturale a dominio lectinico Precursori: Effettori: L.Moretta - Ist. Gaslini midollo osseo sangue periferico (5-15%), milza (1-3% dei linfociti), organi non linfoidi: polmoni, fegato, villi intestinali, decidua. LE CELLULE NK ENTRANO IN GIOCO IN SITUAZIONI DI ALTERATA ESPRESSIONE DI HLA-I L.Moretta - Ist. Gaslini LE CELLULE NK ENTRANO IN GIOCO IN SITUAZIONI DI ALTERATA ESPRESSIONE DI HLA-I Una ridotta espressione di MHC I sulle cellule tumorali ESCAPE dell’azione dei CTL, ma intervento delle cellule NK (L.Moretta - Ist. Gaslini) EOSINOPHILS ENTERTAIN A CROSS-TALK WITH MAST CELLS, FIBROBLASTS AND ENDOTHELIAL CELLS Schematic diagram of an eosinophil and its multifunctional effects Gli effettori della risposta immune: CITOCHINE y Sono i mediatori chimici della flogosi di più recente identificazione y Le citochine,hanno attività pleiotropica, agiscono dopo essere state secrete all’esterno e si legano a specifici recettori sulle cellule bersaglio y Mediano la risposta infiammatoria‐immunitaria. y Il meccanismo è principalmente autocrino e paracrino CITOCHINE ‐2 y Citochine di tipo I (o TH1) y fornite di attività chemiotattica (chemochine) che richiamano nel focolaio flogistico cellule NK, linfociti T CD4+ e CD8+ e macrofagi e determinano la formazione di un infiltrato linfomonocitario y Un eccesso di stimolazione da parte di questa classe di citochine può cronicizzare una reazione infiammatoria( IFN‐gamma,TNF–gamma, IL12) CITOCHINE ‐3 y Citochine di tipo II (o TH2) – attive sui linfociti B e sui granulociti e presiedono alla risposta infiammatoria di fase acuta.(IL1, IL2‐IL4‐IL5‐IL13, TNF alfa) CITOCHINE : pleiotropismo y IL1 e TNF stimolano secrezione surrenali, ipoespressione Th1, attività macrofagica y DHEA può antagonizzare effetti del cortisolo e stimolare Th1 y Prolattina stimola attività Th y Somatostatina inibisce proliferazione linfociti Placche del Peyer y Ansia stress alterazione ritmi circadiani influenzano attivazione NK y Vit D ( pleiotropismo) inibisce Th1 e viene prodotta dai macrofagi attivati, promuove Th2 sulle mucose Patogenesi malattie autoimmuni y ↓ segnali tolerogeni dall’antigene y ↑ segnali immunogeni dall’antigene y ↓ costimolazione tolerogena y ↑ costimolazione immunogena Citochine e autoimmunità y Immunogene: IFN‐γ, IL‐12 y Tolerogene: TGF‐β, IL‐10 y Tolerogene/immunogene: IL‐2/7/15 y TNF‐α (CD‐40L e FasL) y E. Rolla - Osp.Mauriziano To Proff. Tieri – Valensin ‐ Univ. Bologna NEURO –ENDOCRINO ‐ IMMUNOLOGIA II Clinica Medica Univ.La Sapienza Roma NEURO‐ENDOCRINO ‐IMMUNOLOGIA II Clinica Medica Univ.La Sapienza Roma NEURO‐ENDOCRINO‐IMMUNOLOGIA: Produzione di ormoni da parte del linfocita II Clinica Medica Univ.La Sapienza Roma NEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA y The recognition of the identity of ligands and receptors in the immune, nervous, and endocrine systems suggest a radically altered view of the immune systems impact on other tissues and organ systems, and vice versa.( Ferencik 1997 ‐ Bratisl Lek Listy) NEUROENDOCRINOIMMUNOLOGIA y The Immune System our mobile brain? y We have postulated that the immune system can serve as a sensory organ for external stimuli that cannot be detected by the nervous system. Thus, the immune system recognizes stimuli such as bacteria, viruses or tumors, whereas the nervous system detects classical sensory stimuli. ( Blalock ‐Smith Brain Behavior and Immunity 2007) y I globuli bianchi e le cellule cerebrali sono da considerare come facenti parte dello stesso elemento vivente solo che le cellule cerebrali sono meno vitali , non si muovono e non proliferano, da questo deriva la possibilità della coscienza (R. Steiner 1922) DOMANDE y La cellula percepisce l’ambiente e se lo fa qual è il suo organo di percezione? y Il DNA controlla se stesso o sono le proteine effettrici a farlo? y La membrana cellulare sede di continue up e down regolazioni di strutture recettoriali,e di formazioni di proteine carrier e di sintesi di proteine effettrici può esserlo? y Come comunica una cellula con un’altra dopo l’evento percettivo? y L’organismo è un insieme di recettori posti sulla membrana cellulare che percepiscono la nostra identità in relazione all’ambiente ( membrana come occhio e orecchio del Sé) y La nostra identità è allo stesso tempo finita e infinita Proff. Tieri – Valensin ‐ Univ. Bologna SISTEMA NEUROENDOCRINO E IMMUNITA y Sistema che permette di attivare per un periodo limitato nel tempo delle attività protettive autoconservative basate comunque su un complesso sistema di apprendimento‐abitudine‐convinzione di ciò che può minacciare la propria integrità. Se tale sistema rimane permanentemente alterato, viene inibita progressivamente la funzione di crescita e differenziazione, propria dell’organismo in salute CONCLUSIONI 1 Le tue convinzioni diventano i tuoi pensieri I tuoi pensieri diventano le tue parole Le tue parole diventano le tue azioni Le tue azioni diventano le tue abitudini Le tue abitudini diventano i tuoi valori I tuoi valori diventano il tuo destino ( Mahatma Gandhi) IMMUNOGENICITA DEI TUMORI Antigeni virali Antigeni oncofetali Antigeni mutanti Alterazione delle strutture glicoproteiche di membrana down‐reg .delle molecole MHC I ( tumor escape) GENETICA DEI TUMORI ( determinismo) EPIGENETICA DEI TUMORI ( relazionale e dinamica) IMMUNOTERAPIA DEI TUMORI y y y y y BASATA SU ATTIVITA CELLULE LAK( NK E TCD8) STIMOLAZIONE DI IL2 MODIFICAZIONI CELLULE APC INDIVIDUAZIONE DI RECETTORI CHIAVE y y y y y BASI TEORICHE DI IMMUNOTERAPIA: 1) apoptosi( chemioterapia) 2) IL4 e GMCSF( attivazione segnali costimolazione) 3) IL2 amplificazione risposta linfocitaria 4) Anticorpi monoclonali VISCUM ALBUM L. Composizione Caratteristiche farmacologiche Studi in vitro‐Studi in vivo CLASSE ELEMENTI QUANTITA PERCENTUALE DNA Molto elevata PROTEINE >600 10‐25 COMPOSIZIONE ‐glicoproteine Lectine >20,4 Gruppi 0,003‐0,6 ‐tionina Viscotossine >6 0,1‐1 ‐enzimi Sorbitolo deidrogenasi >1000 Peptidi Visconamide 1/spp coloratum ? Aminoacidi Arginina >15 0,2‐12 Tioli o mercaptani Glutatione >3 0,5‐11 Amine Colina Acetilcolina 6 ? Polisaccaridi Pectine,Arabinosidi,Galactani >6 10‐35 Zuccheri solubili Saccarosio >5 0,5‐5 Ciclitoli (polialcoli) Mannitolo,Pinitolo 5 0,5‐5 Lipidi Di‐Trigliceridi >10 20‐50 Fitosteroli Beta‐Sitosterolo >4 ? Triterpeni Beta‐amyrina 5 ? Flavonoidi Ramnazina >20 Fenilpropano Siringina >15 Composizione ‐2 y Antistagionalità( fioritura invernale, stato vegetativo estivo) y Diversità di distribuzione dei componenti nei rami foglie e vescicole y Diversa concentrazione massimale in rapporto al periodo dell’anno( Dicembre) e della pianta ospite.(es. 10 mcg/g di ML1 del vischio di quercia a 800mcg/g di ML1 del vischio di frassino) Elevato contenuto in viscotossine in Giugno Conclusioni y Specie vegetale con caratteristiche morfologiche biochimiche tali da poterla definire la pianta che maggiormente indirizza i suoi processi nel tempo e luogo sbagliati. Tale analogia con lo sviluppo della malattia tumorale( Steiner 1924 GA 319) la rende adatta a contrastare la malattia stessa intesa come tentativo di costruire un organo al posto e nel tempo sbagliato. y L’individuazione di un singolo principio attivo che riassuma tutta l’essenza terapeutica risulta, inadeguata per la necessaria cooperazione che singoli componenti possono fornire all’azione terapeutica . ( A. Scheffler Inst. Carl Gustav Carus 1996) FARMACOLOGIA DEL VISCHIO y LECTINE ( ML1 ML2 ML3) y VISCOTOSSINE ( polipeptidi con 3 ponti disolfuro isoforme A1‐A2‐A3) y FLAVONOIDI( acido jasmonico) y FENILPROPANDERIVATI y Forma farmaceutica :estratto acquoso‐estratto fermentato) y Azione citotossica e/o proapoptotica ( Lectine viscotossine polisaccaridi flavonoidi) y Immunomodulazione( Lectine polisaccaridi Pianta intera) y Revulsivo e proinfimmatorio( pianta intera) y Cardiodepressivo ipotensivo( viscotossina) LECTINE‐1 y Le ML1 e 2 sono glicoproteine inattivanti i ribosomi (tipo RIP II)costituite da due catene polipeptidiche di cui una glicata( B).Si differenziano per P.M. compreso tra 50 e 63 kD. La ML1 è legata a galattosio e le ML2 e ML3 a N‐ acetilglucosammina‐ La ML1 possiede maggiore attività antigenica y Lectina legante la chitina ( cbML) di recente individuazione può sviluppare risposta anticorpale. Presente in misura minore in una fase preterapeutica rispetto agli Ab ML1‐3( KLEIN 2004) LECTINE‐2 y Circa due settimane dopo la somministrazione s.c si osserva la comparsa di Ab ML( Ig G2 – IgG3) che si riducono dopo sospensione e il cui ruolo è ancora incerto ( sottoclassi IgG? Limitazione citotossicità? Formazione di immunocomplessi circolanti? MARCATORE DI RISPOSTA UMORALE ( VON LAUE 2003) y Il contenuto di ML varia a seconda dell’ospite di provenienza 54ng/mg VQ; 25ng/mg VM; 1.3ng/mg VP; 1 ng/mg VA che tuttavia non sembra interferire con la capacità citotossica su linee cellulari tumorali mammarie e vescicali (EGGENSCHWILER 2007) y Da studi preliminari si rileva un basso T1/2 : 13’ esaminato in soggetti affetti da tumore ‐ In soggetti sani dopo la somministrazione di Viscum Fraxini 20 mcg/ml si raggiunge un picco di concentrazione 2 h con persistenza 2 sett dopo la somministrazione( HUBER 2007) LECTINE‐3 y In colture linfocitarie dopo alcuni minuti inducono attraverso un legame recettoriale un aumento del Ca++ intracellulare. Dopo 4 h si ha una lisi del membrana cellulare aumento dei ROI di molecole di attivazione mitocondiale addensamento della cromatina e attivazione delle caspasi e infine la frammentazione nucleare e l’apoptosi cellulare. Si osserva poi un aumento della IL4 segnale di attivazione Th2 associato ad apoptosi. Tali eventi sono attribuibili esclusivamente all’azione delle lectine e non degli altri componenti attivi.( BUSSING 2000 HARMSMA 2004 LAVASTRE 2004) y Alle concentrazioni di 10 ng/ml e fino a 1 mcg/ml esplicano effetti citostatici su differenti linee cellulari tumorali y In colture cellulari di monociti alla conc di 1 ng/ml up regolano l’m‐RNA inducendo proliferazione e attivazione mediante secrezione di IL2 e IL 12 (HAJTO 1996) LECTINE‐4 y Proliferazione in vivo di NK e Linfociti T attivati con persistenza di rialzo rispetto alla base line per 6 settimane dopo il trattamento ( 15 ng/0.5ml) (DOHMEN 2004) y Produzione di TNF, IL5 e conseguente eosinofilia y VQ>VP ( % Lectine) induce eosinofilia. Le viscotossine non inducono modificazioni ematologiche ( HUBER 2006) y Sovraespressione di molecole di adesione intracellulare ‐ ICAM 1‐2 e VCAM ( BUSSING 2006) y Antiangiogenesi in vitro( H. Heidecke 2005) IMMUNOSOPPRESSIONE DOPO CHIRURGIA: PREVENZIONE y Infusione preoperatoria di vischio( Iscador) riduce significativamente la soppressione di NK circolanti dopo intervento di chirurgia riduttiva in pazienti portatori di Kcolorettale e migliora il burst ossidativo nei granulociti neutrofili ( ENESEL 2005 BUSSING 2006 ‐SCHINK 2008) IMPORTANZA DELLA DOSE INIZIALE E REATTIVITA y L’uso di Abnoba Viscum 20ng/ML/ml e 100mcg VT/ml, instillati nella neoformazione associati ad infusione e.v. e trattamento s.c intensivo, provoca una intensa reazione sistemica ( febbre) a risoluzione nelle 24‐48 h post e sembra poter essere una metodologia da applicare sitemicamente.( VON LAUE 2008) y Si è osservata una stretta relazione tra reazione locale e riduzione del pannel T linfocitario in corso di somministrazione di estratto di vischio ( Abietis). Maggiore entità della risposta locale peggiore funzionalità linfocitaria nei sei mesi di osservazione e peggiore qualità della vita( BUSSING 2008) Ct APC Mediatori di flogosi Macrofago Tho TCD8 IL12 INF gamma IL2 –IL 4- IL5-TNF Th2 CD4 Eo B linf ECP,Ige AbML NK CONCLUSIONI y The evidence from RCTs to support the view that the application of mistletoe extracts has impact on survival or leads to an improved ability to fight cancer or to withstand anticancer treatments is weak. Nevertheless, there is some evidence that mistletoe extracts may offer benefits on measures of QOL during chemotherapy for breast cancer, but these results need replication. Overall, more high quality, independent clinical research is needed to truly assess the safety and effectiveness of mistletoe extracts. Patients receiving mistletoe therapy should be encouraged to take part in future trails. y Medizinische Klinik 5, Arbeitsgruppe Biologische Krebstherapie, Prof.‐Ernst‐Nathan‐Str. 1, Nuernberg, Germany, D‐90419. horneber@klinikum‐nuernberg.de CONCLUSIONI y INDUZIONE: somministrazione ad alte dosi in sede tumorale e per via sistemica. Successivamente dosi scalari fino a ricerca dose ottimale y Somministrazione in infusione preoperatoria y Controllo risposta anticorpale( AbML1) y Controllo reazione locale e febbrile Metanalisi y Among 23 identified studies evaluated for clinically relevant results, 12 studies showed one or more statistically significant, positive effect, another 7 studies showed at least one positive trend, 3 showed no effect and 1 had a negative trend. All studies, however, suffered from methodological shortcomings to some degree, and many of the studies are not conclusive y As several reasonably well conducted studies indicate beneficial effects, further properly designed trials should be encouraged. y Future controlled studies should take into account the methodological limitations and potential biases of these past mistletoe trials outcome measure y ( KIENLE – PORTALUPI2003) CONCLUSIONI FINALI y IL vischio può essere un farmaco attivo attraverso il sistema immunitario. y Il sistema immunitario è un organo in movimento a difesa del sé. y Il sé è ciò che ci caratterizza non solo come specie ma anche come individualità( “indivisi”) esistenti. y La terapia con il vischio può essere considerata a sè stante o essere inserita in una visione più ampia del concetto di terapia che porti noi e i pazienti a ritrovare il senso della propria vita che la malattia ha profondamente perturbato