< U.D. - I VULCANI > prof. Filippo QUITADAMO 1 Indice: DSTV 1. Vulcanesimo e vulcano: definizione e cause 2. Cos’è un eruzione vulcanica 3. Perché avvengono le eruzioni 4. Materiali vulcanici eruttati 5. Magma e lava: caratteristiche 6. Struttura di un edificio vulcanico 7. Fasi dell’attività vulcanica 8. Segni premonitori 9. Attività sottomarina prof. Filippo QUITADAMO 2 Indice: DSTV 10. Tipi di eruzioni, tipi di attività, tipi di edifici 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. vulcanici (classificazione) Vulcanesimo effusivo ed esplosivo Fenomeni concomitanti …. Distribuzione geografica Vulcanesimo secondario e pseudovulcanesimo Vulcanesimo come risorsa Vulcanesimo come rischio rischio:: previsione, prevenzione e controllo Rischio vulcanico in Italia Foto di eruzioni prof. Filippo QUITADAMO 3 Vulcano St. Helens prof. Filippo QUITADAMO 4 Plutonismo Plutoni Vulcanesimo vulcani Vulcanesimo secondario Prodotti: • Gas; - Solidi •lava Aree vulcaniche Rischio vulcanico prof. Filippo QUITADAMO 5 prof. Filippo QUITADAMO 6 INTRODUZIONE Il fenomeno vulcanico è uno dei segni più evidenti della irrequietezza del nostro Pianeta. Il vulcanesimo ci appare come un fenomeno GLOBALE, cioè a scala planetaria. È uno dei processi attraverso cui si svolge l’evoluzione del nostro Pianeta Pianeta.. prof. Filippo QUITADAMO 7 INTRODUZIONE Nell’attività vulcanica si può evidenziare un profondo e doppio dualismo. Manifestazioni tranquille e fenomeni esplosivi. Aspetti negativi: negativi il vulcano come Rischio; Aspetti positivi: positivi terreni fertili, turismo, energia geotermica, formazione atmosfera, idrosfera e biosfera, evoluzione del Pianeta (vulcano come risorsa)). risorsa prof. Filippo QUITADAMO 8 prof. Filippo QUITADAMO 9 Vesuvio prof. Filippo QUITADAMO IL VESUVIO 10 STROMBOLI prof. Filippo QUITADAMO 11 ERUZIONE VULCANICA Un'eruzione vulcanica consiste nell'emissione di magma sulla superficie terrestre. Nel punto in cui avviene terrestre l'eruzione si forma un vulcano. In genere i vulcani hanno la forma di un rilievo, percorso nel centro da un rilievo condotto all'interno del quale risale il magma . Lo sbocco all'esterno del condotto è detto cratere. prof. Filippo QUITADAMO 12 VULCANESIMO VULCANESIMO: quell’insieme di fenomeni per i quali, attraverso una struttura detta vulcano, vengono eruttati sulla superficie terrestre materiali solidi, liquidi e aeriformi precedentemente situati all’interno della Terra. Interno della Terra non significa al centro della Terra.. Terra Il vulcanesimo interessa solo la parte corticale del pianeta, fino ad profondità di 2-3 km o al , massimo, di qualche decina di km. prof. Filippo QUITADAMO 13 definizione di vulcano Un vulcano è una "finestra di osservazione" per lo studio di fenomeni che osservazione avvengono a molti chilometri di profondità. E’ una frattura o spaccatura della crosta terrestre, intorno a cui si deposita il materiale fuoriuscito, la montagna vulcanica, che generalmente si presenta in forma conica. prof. Filippo QUITADAMO 14 Senza i vulcani e la loro attività la Terra non avrebbe né atmosfera né idrosfera né biosfera, e sarebbe solo un'enorme sfera rocciosa priva di vita vagante nello spazio spazio.. Il vulcano è stato ed è garanzia di evoluzione del Pianeta.. Pianeta prof. Filippo QUITADAMO 15 L'attività dei vulcani, nel corso di miliardi di anni, ha determinato il modellamento del nostro pianeta. Esistono oggi più di 500 vulcani attivi subaerei. Zone di grande attività vulcanica sono gli 80 80..000 km delle dorsali medio-oceaniche, poste in fondo agli oceani e da queste che si forma continuamente la crosta terrestre, grazie all’attività effusiva. prof. Filippo QUITADAMO 16 MAGMA e LAVA Il MAGMA è una miscela fusa di ioni, silicati, vapore e altri gas. Ha una temperatura di 700-1500 °C I componenti volatili (gas e vapori) rendono la massa magmatica più fluida, più mobile e la mantengono sotto pressione. prof. Filippo QUITADAMO 17 MAGMA e LAVA 1. 2. 3. I magmi si formano per fusione parziale dell’astenosfera, in seguito a modificazioni di temperatura, pressione e composizione chimica del materiale astenosferico, presso: Dorsali oceaniche Le fratture crosta continentale Aree circoscritte della crosta prof. Filippo QUITADAMO 18 LAVA Quando il magma raggiunge la superficie terrestre si dice che esso effonde e prende il nome di LAVA,, cioè magma effuso e LAVA degassato.. degassato prof. Filippo QUITADAMO 19 Caratteristiche dei magmi 1. Magma basico o femico o primario primario: si origina dalla • 2. 3. fusione di parti dell’astenosfera. Quantità di silice <45%. Ha una temperatura elevata (1200÷1500 °C), è fluido e si espande facilmente. Magma acido o sialico o crostale o anatettico o granitico: deriva dalla fusione parziale della crosta granitico continentale. Ha una temperatura meno elevata (700-900 °C), molto viscoso, si muove con difficoltà, formando i plutoni. Ha una quantità di silice >65%. Magma intermedio: dalla fusione della crosta e sedimenti oceanici durante la subduzione. prof. Filippo QUITADAMO 20 Caratteristiche dei magmi Magma acido 700-900 °C Magma basico 1200-1500 °C Crosta oceanica Crosta continentale prof. Filippo QUITADAMO 21 Caratteristiche dei magmi • Due sono i parametri importanti: 1. Il contenuto in silice (SiO2) 2. La presenza di vapore ACQUEO. • L’ESPLOSIVITA’ è direttamente proporzionale alla loro quantità. prof. Filippo QUITADAMO 22 Il magma durante la risalita forma grandi corpi a forma di goccia, i DIAPIRI magmatici, che salgono IN SUPERFICIE a causa della minore densità con le rocce circostanti, deformano e fratturano le rocce o allargano le fratture. Lo spazio occupato dai diapiri = camera magmatica. prof. Filippo QUITADAMO 23 diapiri magmatici prof. Filippo QUITADAMO 24 La parte di un vulcano che è visibile in superficie costituisce l'apparato vulcanico esterno. prof. Filippo QUITADAMO 25 FOCOLAIO MAGMATICO prof. Filippo QUITADAMO 26 STRUTTURA DI UN VULCANO 1. FOCOLAIO 2. 3. 4. 5. MAGMATICO: MAGMATICO: nel Mantello, fino oltre 100 km Camera o SERBATOIO o bacino MAGMATICO:: a livello crostale (2-10 MAGMATICO km) CONDOTTO O CAMINO VULCANICO BOCCA O CRATERE PRINCIPALE CRATERI SECONDARI O AVVENTIZI. AVVENTIZI prof. Filippo QUITADAMO 27 prof. Filippo QUITADAMO 28 Causa del vulcanesimo L’attività vulcanica è legata alla pressione litostatica (peso delle rocce) rocce).. Infatti, se come conseguenza dei movimenti delle placche litosferiche, la pressione litostatica diminuisce a cause di fratture,, il materiale fonde rapidamente e fratture risale in superficie, dando luogo a fenomeni vulcanici.. vulcanici prof. Filippo QUITADAMO 29 prof. Filippo QUITADAMO 30 QUASI TUTTA L’ATTIVITA’ VULCANICA è CONCENTRATA AI MARGINI DELLE PLACCHE CON: 1. VULCANI SOTTOMARINI AI MARGINI DIVERGENTI (seamounts seamounts,, guyot guyot)*** )*** 2. VULCANI SUBAEREI AI CONVERGENTI (500 500--600 attivi) attivi).. prof. Filippo QUITADAMO MARGINI 31 Materiali eruttati: 3 categorie GAS E VAPORI VAPORE ACQUEO (>70%) HCl; H2; CO; HF; CO2 NH3 … Cloro, azoto, fluoro ………… LIQUIDI ( LAVA) MOLTO VISCOSA (molta silice) VISCOSA FLUIDA MOLTO FLUIDA POLVERI (1/16 mm), CENERI (<2 mm) LAPILLI (2 mm - 2 cm) BOMBE (>6 cm) ……. SOLIDI (PIROCLASTI) O TEFRA prof. Filippo QUITADAMO 32 LA FORMA DEL VULCANO 1. 2. 3. 4. DIPENDE DA: TIPO o forma DI FRATTURA TIPO DI LAVA (viscosità, composizione chimica), quantità di silice Quantità di materiale eruttato TIPO DI ERUZIONE ERUZIONE.. La forma fornisce importanti informazioni sulla natura e tipo di attività vulcanica prof. Filippo QUITADAMO 33 Forma di un vulcano Maggiore è la viscosità del magma, più ripidi sono i pendii dell’edificio vulcanico. prof. Filippo QUITADAMO 34 Fasi dell’attività vulcanica 1. Segni premonitori: boati, fumi, deformazione e vibrazioni del suolo, aumento temperatura suolo, sviluppo di gas nelle falde …… 2. Eruzione Eruzione: esplosiva, effusiva a. Esplosione b. Deiezione c. Emanazione d. Fase di estinzione o solfatara 3. Fase di quiete prof. Filippo QUITADAMO 35 TIPI DI ERUZIONE 1. FESSURALI O LINEARI : lungo fratture di km. Sono tipiche dei vulcani basici, formando espandimenti o plateaux. 2. CENTRALI O A CONDOTTO CENTRALE O AREALI : sono le classiche, CON EDIFICIO A CONO 3. ERUZIONI SOTTOMARINE /effusive. prof. Filippo QUITADAMO 36 TIPI DI ERUZIONE e di vulcani 1. EFFUSIVA • tipo hawaiano • tipo islandese 2. ESPLOSIVA • tipo stromboliano • tipo vulcaniano 3. ALTERNATA • tipo pliniano •Tipo peleano 4. IDROMAGMATICA prof. Filippo QUITADAMO 37 TIPI DI VULCANO Una prima classificazione di massima prevede la suddivisione dei vulcani in due tipi: Monogenici: sono il prodotto di una singola eruzione, o di una fase eruttiva. Sono caratterizzati da un condotto semplice Poligenici. Vengono generati da più eruzioni. Poligenici Sono caratterizzati da intricata rete di condotti. prof. Filippo QUITADAMO 38 TIPI DI VULCANO 1. 2. 3. 4. In base alla forma dell’edificio è possibile distinguere: VULCANI CENTRALI O AREALI: vulcani a scudo o hawaiano a strato o misti (a cono): Vesuvio, Stromboli, Etna (tipo stromboliano) Vulcani a recinto con caldera, tipo vulcaniano (Vulcano, Vesuvio) Tipo peleano con cupole di ristagno …. prof. Filippo QUITADAMO 39 TIPI DI VULCANO Vulcani lineari o fessurali tipo islandese, senza montagna vulcanica, caratterizzati da lunghe fessure (POLICENTRICI con più bocche per la fuoriuscita del magma). prof. Filippo QUITADAMO 40 TIPI DI VULCANO I Vulcani a scudo si formano da eruzioni effusive con colate di lava molto fluida; hanno in pianta una forma allargata e fianchi poco inclinati ( in generale fra 2° e 10° , raramente più di 15°). Il nome deriva dal fatto che i vulcani a scudo sono grossolanamente rotondi, presentano spesso un piccolo cono al centro e coni laterali che li fanno somigliare a scudi borchiati di antichi guerrieri. prof. Filippo QUITADAMO 41 TIPI DI VULCANO Le dimensioni di un vulcano a scudo possono variare di molto e la struttura tende a ingrandirsi e a cambiare forma per l'accumulo di lave emesse alla sommità o lungo i fianchi. Si possono distinguere tre tipi di vulcani a scudo: 1. Islandese 2. Hawaiano 3. delle Galàpagos. prof. Filippo QUITADAMO 42 TIPI DI VULCANO I vulcani a scudo islandesi sono poco grandi e caratterizzati dall'effusione da una bocca sommitale di lave molto fluide. L'altezza varia da 50 a 1000 m, l'inclinazione dei fianchi da 1° a 5° e solo eccezionalmente raggiunge i 10°. Il cratere è approssimativamente circolare, con diametro inferiore al chilometro e con alti bordi formati dall'accumulo di prodotti emessi da fontane di lava o dallo straripamento del fuso ristagnante all'interno. In Islanda si trovano anche vulcani a scudo di grandi dimensioni, ma quelli piccoli sono i più numerosi. prof. Filippo QUITADAMO 43 prof. Filippo QUITADAMO 44 prof. Filippo QUITADAMO 45 prof. Filippo QUITADAMO 46 VULCANI hawaiani I vulcani a scudo di tipo hawaiano sono imponenti edifici che superano quasi sempre i 2000 m di altezza s.l.m. Il Mauna Kea è il più alto e raggiunge 4.180 m s.l.m., mentre il Mauna Loa, 3.650 m s.l.m., si innalza dal fondo dell'oceano per circa 8000 m,ha la base con un diametro di circa 200 km e un volume stimato in 40.000 km. Koala, Kilauea, Hualali. prof. Filippo QUITADAMO 47 TIPI DI VULCANO I vulcani a scudo tipo Galàpagos consistono in grandi apparati, forse inizialmente formati da eruzioni sommitali, come quelli di tipo islandese, e poi accresciuti irregolarmente da flussi di lave emessi da innumerevoli fratture. prof. Filippo QUITADAMO 48 Vulcano a scudo prof. Filippo QUITADAMO 49 prof. Filippo QUITADAMO 50 I Vulcani a cono o stratovulcani, stratovulcani sono quelli che si formano quando fasi di effusioni laviche si alternano con periodi di emissioni esplosive di frammenti sminuzzati di lava (scorie, lapilli,ceneri) che si depositano attorno al cratere con vari meccanismi, accumulandosi come piroclastici. I vulcani negativi , non hanno un edificio con rilievo topografico, bensì consistono in depressioni più o meno marcate nella crosta terrestre, rappresentata da un cratere e da una ampia zona di collasso vulcano tettonico. Es. le caldere e i Maar. prof. Filippo QUITADAMO 51 Le caldere (pentolone) sono strutture da collasso vulcanotettonico che si presentano come ampie depressioni a contorno frequentemente subcircolare o ellittico, di diametro superiori a un chilometro. Ad es. La Caldera dei Campi Flegrei vicino Napoli. prof. Filippo QUITADAMO 52 I Maar sono edifici vulcanici di altezza modesta rispetto al diametro di base. Un Maar si forma quando il magma nella sua risalita verso la superficie , interagisce esplosivamente con l’acqua di falda o di superficie. prof. Filippo QUITADAMO 53 Tipi di vulcano prof. Filippo QUITADAMO 54 prof. Filippo QUITADAMO 55 Tipi di vulcano CONI di ceneri: originati da eruzioni centrali esplosive con produzione solo di prodotti piroclastici attorno al cratere. Si tratta di edifici conici, bassi, con pendici molto ripide. Tipo peleano, quando la lava è molto acida, viscosissima, formando un ammasso a focaccia o cupola di ristagno o dente o guglia o protrusione solida anche di 300 metri (una specie di bubbone che si gonfia all’interno). prof. Filippo QUITADAMO 56 Cono di ceneri prof. Filippo QUITADAMO 57 CUPOLE DI LAVA prof. Filippo QUITADAMO 58 Diatrema depressione a forma di Diatrema: imbuto, a seguito di attività esplosiva. prof. Filippo QUITADAMO 59 prof. Filippo QUITADAMO 60 lava prof. Filippo QUITADAMO 61 Struttura vulcano prof. Filippo QUITADAMO 62 LE ERUZIONI Responsabili del meccanismo eruttivo sono i gas. A seconda della composizione chimica del magma e delle condizioni che questo incontra durante la risalita dalla camera magmatica, un'eruzione può avere caratteristiche molto diverse. La suddivisione fondamentale è tra: eruzioni effusive ed eruzioni esplosive. esplosive. prof. Filippo QUITADAMO 63 LE ERUZIONI In quelle effusive il magma emesso in superficie prende il nome di lava e forma colate che scendono lungo i fianchi del vulcano. Nelle esplosive, il magma viene frammentato in particelle di varie dimensioni che vengono scagliate all'esterno con violenza e si raffreddano formando pomici, scorie e ceneri, chiamate piroclasti. prof. Filippo QUITADAMO 64 LE ERUZIONI Alcuni vulcani hanno attività prevalentemente esplosiva, altri prevalentemente effusiva. Una stessa eruzione può avere fasi esplosive e fasi effusive. Molte eruzioni prendono il nome dei vulcani su cui sono tipiche e sono dette hawaiane, stromboliane, vulcaniane e pliniane. prof. Filippo QUITADAMO 65 TIPI DI ERUZIONI Le eruzioni hawaiane, hawaiane, frequenti sui vulcani delle isole Hawaii, sono poco o niente esplosive e formano colate di lava fluida. fluida. Gli episodi esplosivi di queste eruzioni consistono in copiosi getti di materiale incandescente che raggiungono altezze di qualche centinaia di metri, detti fontane di lava.. lava prof. Filippo QUITADAMO 66 LE ERUZIONI Le eruzioni stromboliane prendono il nome dal vulcano Stromboli nelle isole Eolie e consistono in una successione di esplosioni moderate, separate da intervalli di tempo anche lunghi. Durante le esplosioni i brandelli di magma incandescente vengono lanciati in aria e ricadono nelle vicinanze del cratere. Nelle fasi più intense, i lanci di materiale possono raggiungere altezze di qualche chilometro. prof. Filippo QUITADAMO 67 LE ERUZIONI Nelle eruzioni vulcaniane, le esplosioni producono prevalentemente cenere che viene espulsa insieme a pezzi del condotto e a grossi brandelli di lava viscosa che ricadono al suolo in parte ancora caldi (bombe). La lava è più viscosa di quella di Stromboli, formando un tappo di grosso spessore. prof. Filippo QUITADAMO 68 LE ERUZIONI Le eruzioni pliniane o vesuviane: sono caratterizzate dalla formazione di colonne eruttive alte decine di chilometri, composte da ceneri, pomici e gas. Il termine pliniano deriva da Plinio il Giovane il quale per primo descrisse un'eruzione di questo tipo, quella del Vesuvio che nel 79 d.C. distrusse Pompei e Ercolano e a causa della quale morì lo zio, Plinio il Vecchio. Sono molto violente. prof. Filippo QUITADAMO 69 Nel corso di un'eruzione pliniana, può verificarsi che la colonna eruttiva, diventata troppo densa e pesante per continuare a salire verso l'alto, ricada lungo i fianchi del vulcano formando flussi estremamente pericolosi per la loro velocità e temperatura. Eruzioni tipo peleano: lava viscosissima, attività esplosiva molto violenta, con formazione di protrusioni solide o cupole o torri, con nubi ardenti discendenti. prof. Filippo QUITADAMO 70 prof. Filippo QUITADAMO 71 prof. Filippo QUITADAMO 72 prof. Filippo QUITADAMO 73 A) Basso contenuto di B) Basso contenuto di silice e acqua = silice e alto contenuto effusione tranquilla di acqua = fontane di lava C) Basso contenuto di D) Alti contenuti di acqua ma alto acqua e silice = contenuto di silice = violenti esplosioni. lava viscosa con cupola di ristagno. prof. Filippo QUITADAMO 74 prof. Filippo QUITADAMO 75 LAVA prof. Filippo QUITADAMO 76 COSA E' LA LAVA? Il magma DEGASSATO che arriva in superficie prende il nome di lava quando è emesso nel corso di eruzioni effusive e forma delle colate che scorrono lungo i fianchi del vulcano. ACIDA BASICA. IL TIPO DI LAVA INFLUISCE SUL TIPO DI ATTIVITA’ ERUTTIVA E SULLA FORMA DEGLI EDIFICI VULCANICI. prof. Filippo QUITADAMO 77 LA LAVA ACIDA = temperatura di 700-900 °C, molto viscosa per abbondanza di silice, ricca di gas. BASICA = temperatura 1200-1500 °C; molto fluida per basso tenore di silice; povera di gas. prof. Filippo QUITADAMO 78 prof. Filippo QUITADAMO 79 Caratteristiche magma e lava 1. TEMPERATURA 2. PRESSIONE 3. VISCOSITA’ 4. PUNTO DI SOLIDIFICAZIONE 5. Composizione chimica. prof. Filippo QUITADAMO 80 Una delle caratteristiche fisiche più importanti di una lava è la viscosità viscosità.. La viscosità è definita come la resistenza di un fluido allo scorrimento e dipende in modo particolare dalla composizione chimica e dalla temperatura del fluido fluido.. Una lava molta calda (1200 °C) è poco viscosa e scorre velocemente (50 km/h km/h), ), mentre una con temperatura più bassa è viscosa, scorre lentamente e tende ad accumularsi in colate molto spesse spesse.. prof. Filippo QUITADAMO 81 Una lava molto viscosa può addirittura uscire a fatica dal cratere e formare ammassi quasi privi di movimento. movimento. A parità di temperatura, le lave derivanti da magmi basici sono in genere più fluide di quelle derivanti da magmi acidi acidi.. La lava viscosa ha temperatura di 600 600--700 °C e forma strutture a pagnotta (duomi) o colonnari (guglie). (guglie). prof. Filippo QUITADAMO 82 Con la distanza dal centro eruttivo diminuisce la temperatura e in ogni tipo di lava aumenta la viscosità viscosità.. La velocità di scorrimento delle lave è generalmente di qualche chilometro all'ora e diminuisce ulteriormente nelle zone più lontane dalla bocca eruttiva eruttiva.. Proprio per la loro scarsa velocità, le colate di lava raramente rappresentano un pericolo per le vite umane umane.. prof. Filippo QUITADAMO 83 LAVA prof. Filippo QUITADAMO 84 NUBI Ardenti Nube ardente: densa emulsione di gas, vapori e frammenti solidi, a 500-800 °C, che assume una velocità di 100-400 km/h. 1. RICADENTE: la nube sale in alto, perde energia e ricade al suolo, rotolando lungo le pendici come una valanga di fuoco. 2. DISCENDENTE: se la sommità è ostruita da una cupola di lava, l’esplosione è laterale 3. TRABOCCANTE: la più devastante, lungo fessure di centinaia di km. prof. Filippo QUITADAMO 85 IGNIMBRITI, lahars, base surge IGNIMBRITE: pioggia di fuoco. Rocce che derivano dal consolidamento delle nubi ardenti. LAHARS: colate di fango, quando una pioggia torrenziale porta a valle una ingente coltre di cenere vulcanica. BASE SURGE: onda d’urto collegata all’esplosività e alle nubi ardenti. Una specie di nube anulare di vapore e materiali solidi. prof. Filippo QUITADAMO 86 Vulcanesimo idromagmatico Dovuto alla interazione tra magma a modeste profondità e acqua che permea le rocce, determinando una colonna ascendente di magma espulsa ad altissima velocità, formando un base surge. prof. Filippo QUITADAMO 87 Il rischio vulcanico in Italia • Vulcanesimo antico • Vulcanesimo recente (2000.000 anni) • Vulcanesimo attivo: Etna, Vesuvio, Campi Flegrei, area vulcanica di Ischia, Vulcano, Stromboli prof. Filippo QUITADAMO 88 I VULCANI ITALIANI I vulcani italiani attivi sono quelli siciliani (Isole Eolie, Etna e Canale di Sicilia) e quelli campani (Vesuvio, Campi Flegrei e Ischia). I termini per stabilire se un vulcano inattivo deve essere considerato definitivamente spento o meno non sono molto precisi essendo i tempi di un vulcano, e in generale i tempi geologici, troppo lunghi per l'osservazione umana. prof. Filippo QUITADAMO 89 Ritenere che un vulcano non tornerà in attività richiede una certa cautela, dal momento che si conoscono vulcani i cui periodi di riposo si sono protratti per molte centinaia di anni. Le isole Eolie costituiscono un arco vulcanico la cui formazione è strettamente legata al contatto tra le placche europea e nord-africana e alla subduzione di quest'ultima. I vulcani considerati attivi sono Lipari, Stromboli e Vulcano. prof. Filippo QUITADAMO 90 Vulcani italiani prof. Filippo QUITADAMO 91 prof. Filippo QUITADAMO 92 prof. Filippo QUITADAMO 93 prof. Filippo QUITADAMO 94 prof. Filippo QUITADAMO 95 ETNA prof. Filippo QUITADAMO 96 STROMBOLI prof. Filippo QUITADAMO 97 Distribuzione geografica prof. Filippo QUITADAMO 98 prof. Filippo QUITADAMO 99 Distribuzione geografica 1. CINTURA di fuoco del Pacifico 2. Le dorsali oceaniche 3. Le grandi fratture africane (Fosse tettoniche) 4. I punti caldi 5. Area mediterranea prof. Filippo QUITADAMO 100 Mediterraneo 1. Area Egea 2. Area tirrenica: Isole Eolie: Lipari, Stromboli, Vulcano Sicilia orientale: Etna Campania: Vesuvio, Campi Flegrei. prof. Filippo QUITADAMO 101 Vulcanesimo secondario Manca il magma e la fase violenta dell’attività vulcanica. Sprigiona energia e materiali diversi dal magma. Fumarola = emissione di vapore Solfatara = emissione di H2 S Mofeta = prevale la fuoriuscita di C2 O Putizza = emissione di H2 S Soffioni boraciferi = vapore caldo + H3 B O3 Geyser =getti di acqua bollente. prof. Filippo QUITADAMO 102 Aspetti positivi: vulcanesimo come risorsa • Formazione atmosfera, idrosfera, biosfera • Suoli molto fertili • Commercio rocce vulcaniche • Energia geotermica • Utilizzo terapeutico • Turismo • Fonte di informazioni scientifiche prof. Filippo QUITADAMO 103 Punti caldi Sono zone vulcaniche lontane dai margini, dove risalgono colonne di materiale caldo (pennacchi o plumes) aventi un diametro di 100-250 km. Sono stati individuati più di 120 punti caldi. prof. Filippo QUITADAMO 104 Rischio vulcanico R=PxExV P = probabilità di un evento E = elementi a rischio V = suscettibilità a subire danni GLI OBIETTIVI di fronte al rischio sono: 1. Previsione sorvegliando i vulcani 2. Prevenzione con piani di emergenza 3. Controllo. Deviando la lava, con getti d’acqua, canalizzando ……. prof. Filippo QUITADAMO 105 Previsione deterministica e statistica Previsione sorvegliando i vulcani (Deterministica): Misure periodiche (monitoraggio) per controllare la variazione dei parametri e i segni premonitori Conoscenza geologico-petrografica dei materiali prodotti Studio delle cronache storiche che riportano le eruzioni del passato Studio statistico (previsione statistica). prof. Filippo QUITADAMO 106 Prevenzione per affrontare il rischio: Carte di zonazione o mappe di pericolosità Piani di evacuazione piani di Protezione Civile Pianificare un uso corretto del territorio vulcanico Evitare un’eccessiva antropizzazione delle zone a rischio Tecniche di costruzione anti-vulcaniche prof. Filippo QUITADAMO 107 Rischio vulcanico Controllo: difesa attiva Deviando la lava, con getti d’acqua, canalizzando ……. Costruzione di barriere di detriti prof. Filippo QUITADAMO 108 verifica prof. Filippo QUITADAMO 109 prof. Filippo QUITADAMO 110 Risposte alla verifica 3. Hawaiano, stromboliano, vulcaniano, vesuviano, pliniano, pelèeano. prof. Filippo QUITADAMO 111 prof. Filippo QUITADAMO 112 prof. Filippo QUITADAMO 113 VERO O FALSO 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. V F La lava è magma che si trova nella crosta terrestre I magmi acidi derivano dalla fusione del mantello I vulcani a scudo hanno lava acida La lava basica è molto viscosa Le fumarole e i geyser sono esempi di vulcanesimo secondario L’attività vulcanica non è mai associata alle dorsali oceaniche I vulcani a scudo hanno pendici molto ripide La caldera è collegata all’attività esplosiva Il Vesuvio è un vulcano spento I vulcani sono distribuiti uniformemente sulla Terra prof. Filippo QUITADAMO 114 A scelta multipla 1. 2. 3. 4. 5. L’acidità di un magma dipende da: acqua silice ferro calcio gas I lapilli sono: magma acqua vapore piroclasti Il magma acido ha: più del 65% di silice meno del 50% tra il 50% e il 65% di silice l’acidità non dipende dalla silice ma dalla presenza di acidi. Un’eruzione vulcanica è di tipo esplosivo quando: il magma è acido il magma è basico il vulcano è a scudo la lava è molto fluida. I campi Flegrei sono: territori coltivati geyser vulcani a scudo una caldera prof. Filippo QUITADAMO 115 Completamento L’apparato vulcanico interno comprende la ………………… ……………………. collegata ad un ………………. che si apre in superficie con il ……………….. Se la lava è basica e fluida l’eruzione è di tipo …………….. se invece la lava è viscosa l’eruzione è di tipo …………….. Il vulcano è una ………………….. della crosta terrestre, da cui fuoriesce la …………… che proviene dal magma che si raccoglie nella ………………….. Le fasi dell’attività vulcanica sono: i segni ……………….., l’eruzione con emissione di …………. e una fase di ……… Il rischio vulcanico è dato dal prodotto fra la ………………. dell’evento e i ……………. che l’evento può provocare. prof. Filippo QUITADAMO 116