La distribuzione delta di Dirac a cura di Flavio Cimolin (formula suggerita da Davide Bucci) (ultimo aggiornamento: 19/09/2007) La Teoria delle Distribuzioni è sicuramente uno degli sviluppi più interessanti dell'analisi a livello non elementare: essa propone una generalizzazione del concetto di "funzione", estendendolo ad oggetti con proprietà ancora più generali. Sebbene sia impossibile definire in modo matematicamente corretto il significato di distribuzione in poche parole, è possibile descriverlo qualitativamente confrontandolo appunto con il più noto concetto di funzione. Anziché assegnare il valore di una funzione in ogni suo punto, si caratterizza una distribuzione definendo la sua "azione" su una generica funzione test infinitamente regolare. Si può dimostrare che ad ogni funzione (nel senso usuale del termine) è associabile una distribuzione, ma il bello è che esistono anche delle distribuzioni che non sono riconducibili a funzioni! Tutto quanto detto finora potrà apparire giustamente molto astruso a chiunque non abbia confidenza con la matematica superiore, ma un semplice esempio - che ci permetterà anche di descrivere la più importante fra le distribuzioni, cioè la Delta di Dirac - potrà chiarire questi concetti. Sia δ la distribuzione Delta di Dirac. Essa ha la proprietà di estrarre il valore di una qualsiasi funzione in un punto. La sua definizione è allora data dalla formula seguente: L'azione della δ su una generica funzione test f (cioè il loro integrale su tutta la retta reale) è uguale al valore della f nell'origine. Come si vede il concetto è tutt'altro che complesso, ma solo con la Teoria delle Distribuzioni esso può essere formulato correttamente in maniera rigorosa. Per comprendere meglio che cos'è la δ di Dirac, possiamo di definirla come limite di una successione di funzioni molto semplici. Le funzioni “porta” illustrate a fianco valgono 0 da meno infinito a -1/(2n) e da 1/(2n) a più infinito, e nel tratto intermedio valgono n. Al crescere di n (blu, viola, giallo, verde, …) i rettangolini diventano via via sempre più stretti e contemporaneamente più alti, in modo che la loro area valga sempre 1: protraendo al limite restringimento si ottiene proprio la Delta di Dirac. E' chiaro che essa non può essere rappresentata da una funzione, in quanto bisognerebbe dire che essa vale zero in tutti i punti, tranne che nell'origine, dove vale... infinito! http://www.matematicamente.it Flavio Cimolin – La distribuzione delta di Dirac Sicuramente il brevissimo accenno alla definizione della Delta di Dirac appena fatto non potrà rendere giustizia a quello che è uno dei concetti più utilizzati in tutta la matematica, sia essa teorica o applicata. Per quanto riguarda le implicazioni teoriche, vale la pena notare che la Delta di Dirac consente la risoluzione (perlomeno formale) di svariati problemi con equazioni differenziali alle derivate parziali, compito tutt'altro che banale con altri metodi. Nella matematica applicata invece le applicazioni sono talmente vaste che in quasi ogni ambito è possibile vederla comparire da qualche parte! Essa risulta infatti lo strumento ideale per modellizzare un "impulso", cioè un segnale concentrato tutto in un singolo istante. Utilizzandola assieme alla Trasformata di Fourier, si può creare uno strumento di analisi in frequenza incredibilmente potente ed efficace nelle applicazioni concrete. E' praticamente su questa base che nasce quasi tutta la moderna Teoria dei Segnali, disciplina di importanza fondamentale in tutti i più moderni campi dell'ingegneria. 2 http://www.matematicamente.it