LE SCOPERTE GEOGRAFICHE E LA COLONIZZAZIONE
CAUSE
Dal 1400 si compiono in Europa grandi viaggi e scoperte che dipendono da:
1. Esigenza di trovare nuove rotte commerciali verso oriente (cioè verso l’India, la Cina, il Siam, la
Persia) alternative a quelle dominate dai Turchi. Infatti i Turchi, con la caduta di Costantinopoli e la fine
dell’Impero romano d’Oriente, hanno occupato tutte le vie di passaggio e bloccano i commerci verso
queste zone. In particolare è importante per i mercanti trovare vie dirette per i mercati orientali delle
spezie e dei beni di lusso senza l’intermediazione araba e reperire di nuove fonti di
approvvigionamento d’oro e d’argento
2. Maturazione dello spirito di intrapresa proprio dei mercanti medioevali (“mito dell’Ovest”). I mercanti
voglio intraprendere nuovi commerci, nuove attività e trovare nuovi luoghi di mercato.
3. Presenza di numerose innovazioni tecniche nella navigazione. Si hanno notevoli progressi nella
strumentazione e nella tecnica di navigazione. Nella strumentazione: Invenzione della bussola
(Strumento che serve per orientare la navigazione. Si fonda sulla proprietà dell’ago magnetico di
indicare il Nord. Le prime bussole comparvero in Europa tra la fine del XII e il principio del XIII
secolo), astrolabio (Strumento astronomico usato per misurare l’altezza degli astri sull’orizzonte. Da
esso, i navigatori arabi derivarono attraverso perfezionamenti (XI sec.) l’astrolabio di mare, che consentì
di determinare la latitudine e la longitudine e quindi la posizione della nave), sestante (Strumento
astronomico usato in marina per misurare, come l’astrolabio che finì per sostituire, l’altezza di un astro
sull’orizzonte), timone posteriore.
4. Nella tecnica di navigazione: uso della vela quadra (tipo di vela facilmente manovrabile, che rinnovò
la tecnica di navigazione, permettendo un più efficace sfruttamento dei venti), caravella adatta per le
traversate oceaniche (Imbarcazione lignea oblunga di dimensioni relativamente modesta, solida, stabile e
veloce, dalla complessa ed efficiente velatura, particolarmente adatta alle traversate oceaniche, usata da
portoghesi e spagnoli tra la fine del XIV e gli inizi del XV sec. lungo la costa atlantica della penisola
iberica)
5. Investimenti delle monarchie nazionali, in particolare Spagna e Portogallo che si affacciano
sull’Oceano, e poi, in seguito, Inghilterra e Francia. I re hanno i capitali per finanziare le costosissime
imprese degli esploratori verso le rotte sconosciute.
L’EUROPA CONQUISTA IL MONDO
Sicuramente l’Europa ha la superiorità militare e tecnologica per intraprendere viaggi e scoperte
geografiche grazie alla formazione di grandi stati unitari, ma anche perché i sovrani e navigatori si sentivano
crociati al servizio di Dio, quindi i viaggi servivano anche a cristianizzare le popolazioni indigene
selvagge e pagane.
Il primo stato che ha avviato le esplorazioni è il Portogallo, che promosse inizialmente i viaggi verso
l’Africa. Sin dal ’300 sono gli stessi sovrani a promuovere i viaggi verso l’Africa Nera per l’oro e per il
commercio degli schiavi. Sotto Enrico il Navigatore (1394-1460) si raggiungono Canarie, Azzorre, Guinea.
Dopo il 1450, invece, il Portogallo cerca la via delle Indie, cioè il modo di arrivare in India non
attraversando via terra l’Europa e l’Asia, ma girando intorno all’Africa, di cui però non si conosceva
l’estensione. Nel 1487 Bartolomeo Diaz circumnaviga l’Africa e nel 1497 Vasco de Gama circumnaviga
l’Africa e raggiunge l’India.
Cristoforo Colombo e la scoperta dell’America
La Spagna, invece, promuove la navigazione verso Occidente. Ai re spagnoli si rivolse Cristoforo Colombo
(1451-1506). Sulla sfericità della terra tutti i geografi erano d’accordo da tempo ed anche Colombo, che
progettò di raggiungere le Indie viaggiando verso Ovest, però sulla base di calcoli errati per difetto. Per
arrivare in Giappone avrebbe dovuto percorrere 20.000 Km e non i 5/6.000 che credeva. Per sua fortuna
trovò l’America, altrimenti sarebbe morto in mare.
Non fu facile per Colombo trovare un finanziatore per la sua impresa. Solo nel 1492, grazie al sostegno di
Isabella di Castiglia, potè iniziare il viaggio che lo portò alle Bahamas. Nonostante altri tre viaggi,
Colombo non accettò l’idea di aver fallito il suo scopo (non era giunto in Giappone né nelle Indie) e
continuò a sognare di vedere l’Asia.
Il nuovo continente (tra 1499 e 1502) fu riconosciuto da Amerigo Vespucci (che fu finanziato dalla Spagna)
e da Vittorio Cabral (che fu finanziato dal Portogallo) che arrivò in Brasile, cioè nell’America
meridionale..
Nel 1513 lo spagnolo De Balboa, vide, oltre Panama, l’Oceano Pacifico.
Ad arrivare in India passando da Ovest fu Magellano (Spagna) ucciso nelle Filippine nel corso del viaggio
(1519-1522). Ferdinando Magellano ebbe quindi il merito di compiere il primo giro completo del globo.
LE CONSEGUENZE
Le conseguenze della scoperta di nuove terre e nuove rotte furono:
1. Conquiste e nuove esplorazioni
Alle scoperte seguono le conquiste. Infatti già nel 1493/94 Spagna e Portogallo si spartiscono l’Ovest e
l’Est del nuovo mondo, mentre Francia e Inghilterra cercano il passaggio di Nord-Ovest verso le Indie:
- Giovanni Caboto (per l’Inghilterra) giunge al Labrador e a Terranova (attuale Canada).
- Giovanni Da Verrazzano (per la Francia) esplora l’estuario del San Lorenzo (attuale Canada).
2. Colonizzazione e creazione dei primi imperi coloniali
Poco popolato, il Portogallo non è interessato a penetrare all’interno delle nuove terre (eccezione: il
Brasile). I portoghesi si limiteranno ad acquisire scali lungo la rotta verso le Indie Orientali
risparmiando le popolazione locale. Per quanto riguarda la colonizzazione si può dire che il Portogallo,
quando arrivava in nuovi territori, si preoccupava di fondare scali fortificati a tutela dei commerci, per
cui l’impero coloniale portoghese è commerciale.
La Spagna, invece, si preoccupava di impossessarsi dei territori scoperti. Sin dai primi viaggi di
Colombo gli spagnoli si insediarono nel nuovo mondo sfruttandone le risorse e schiavizzando anche
gli indios. Dalle Antille i conquistadores (avventurieri senza scrupoli che cercavano fortuna nelle nuove
terre, ricche di oro e argento) iniziarono la colonizzazione del continente americano centrale e
meridionale:
- Cortés nel 1519-20 conquista il Messico sottomettendo gli Aztechi.
- Pizarro nel 1531-35 distrusse l’impero Incas in Perù.
Il governo spagnolo tentò di limitare il potere dei conquistadores, controllando i rapporti commerciali
con le colonie (dal 1504 tassa del 20% su tutti gli scambi), sottoponendole a governatori e
organizzandole politicamente nei Vicereami di Nuova Spagna (Messico) e Nuova Castiglia (Sud
America). Purtroppo non fu possibile impedire gli abusi dei colonizzatori, che trovarono una copertura
giuridica nell’encomienda. Le “encomiendas” sono una specie di “feudo” che veniva affidato alla
protezione di un funzionario regio che, in diversi casi, finiva col ridurre in servitù gli indios,
utilizzandoli per sfruttare ogni risorsa del luogo (piantagioni e miniere)
3. Distruzione delle antiche civiltà precolombiane (Le popolazioni che abitavano l’America centrale e
meridionale prima dell’arrivo degli spagnoli) e tratta dei negri (i neri venivano rapiti dai villaggi in
Africa)
Hernan Cortés riuscì a conquistare l’impero degli Aztechi con 600 uomini e 16 cavalli. Gli spagnoli
poterono avvalersi, sul piano psicologico, di armi sconosciute agli indios; diffusero malattie non
presenti sul suolo americano; trovarono l’appoggio dei popoli sottomessi di recente dagli Aztechi;
furono scambiati dal re Montezuma con gli emissari del dio Quetzalcoatl. Gli Inca dal 1200
dominavano un vasto territorio compreso tra Ecuador, Perù, Bolivia e Cile che, meglio organizzato,
riesce ad offrire una forte resistenza a Francisco Pizarro, ma ugualmente verranno decimati,
nonostante la guerriglia condotta sotto la guida del sovrano Tupac Amaru.
4. Spostamento dei traffici commerciali dal Mediterraneo all’Atlantico.
Con le nuove rotte i paesi che si affacciano sul Mediterraneo perdono sempre più importanza, soprattutto
l’Italia, mentre gli stati che si affacciano sull’Oceano Atlantico, prima la Spagna e il Portogallo e poi
Olanda, Inghilterra, Francia, diventano sempre più potenti.
5. Introduzioni di nuovi prodotti e graduale modifica delle abitudini alimentari in Europa.
I nuovi prodotti introdotti dall’America, che prima erano assolutamente sconosciuti in Europa sono mais,
patata, pomodoro, cacao, peperoncino, vaniglia, arachidi, ananas e tanti altri. Gradualmente entreranno
nella cucina degli Europei e degli italiani (basti pensare all’importanza del pomodoro nella dieta
mediterranea o della patata nell’alimentazione dei popoli dell’Europa centro - settentrionale)
6. Nuova visione del mondo
Il mondo diventa molto più grande e vario, si conoscono nuove civiltà, ci si interessa alle condizioni
delle popolazioni indigene, si sviluppa maggiormente il desiderio di esplorare e conoscere nuove terre.