Dott. Guido CAMANNI - Ordine dei Medici di Perugia

Poliomielite
Dr Guido Camanni
Perugia, 27/06/2015
Poliomielite
La poliomielite è una malattia infettiva virale
altamente contagiosa che colpisce soprattutto i
neuroni motori delle corna anteriori del midollo
spinale.
Dal greco poliós (πολιός), che significa "grigio",
myelós (µυελός), che si riferisce a midollo
spinale, e il suffisso -itis, che indica
l'infiammazione
Il primo caso di cui si abbia notizia è
quello di una mummia egizia del 3700
aC
Una stele egizia della XVIII dinastia
(Gliptoteca Carlsberg di Copenaghen),
databile tra il 1580 e il 1350 a. C.,
raffigurante un personaggio identificato
nel sacerdote Rouma, che si appoggia a
un bastone ed ha la gamba dx atrofica e
accorciata con il piede in posizione
equina, tipico esito della poliomielite
Nel 1209 aC: mummia egizia con piede
equino
Storia
Prima descrizione nel 1789 del pediatra inglese Michael
Underwood, che, pur non evidenziandone il carattere
epidemico, la descrisse come malattia che insorgeva
dopo una febbre associata a diarrea, che riguardava
l’infanzia, in quanto venivano colpiti soprattutto i lattanti
nel periodo della dentizione, e in cui la comparsa della
paralisi seguiva l’episodio febbrile.
La prima descrizione di un’epidemia di poliomielite fu fatta
dall’inglese J. Bradham che riportò 4 casi di paralisi
verificatisi vicino a Sheffield tra il 1834 e il 1835.
Storia
Nel 1840, il tedesco Jacob Heine segnalò una epidemia
in Germania di quattordici casi, dei quali descrisse la
precisa sequenza di eventi clinici che avevano preceduto
la paralisi, affermando, per primo, che la poliomielite era
la conseguenza di una lesione del midollo spinale, da cui
il titolo di paralisi spinale infantile
il primo a parlare di epidemia fu nel 1881 lo svedese
Bergenholtz, che pubblicò, nei rapporti di salute pubblica
del suo paese, una serie di 18 casi verificatisi nel Nord
della Svezia
Paradosso
Dalla fine del Settecento e sino alla seconda metà
dell’Ottocento ha assunto un carattere epidemico
sempre più ingravescente e fino ad allora
sconosciuto.
La poliomielite è diventata, nell'arco di appena un
secolo, sempre meno una malattia infantile, colpendo
invece sempre più adolescenti e adulti.
Possibile interpretazione
Le cause del cambiamento, avvenuto in pochi decenni e
in modo drammatico, della epidemiologia e della
incidenza in rapporto all’età della poliomielite, sono
ancora dibattute e rimangono controverse, anche se in
primo luogo viene chiamato in causa il generale
miglioramento igienico e sanitario delle condizioni di vita,
che ha comportato diminuita probabilità di contrarre
l’infezione nella primissima infanzia, epoca in cui, con il
tempo, sono diventate prevalenti le forme asintomatiche
o abortive, mentre le forme gravi sono state osservate,
con più frequenza, nelle età più avanzate.
Storia
Nel 1908 Karl Landsteiner e il suo assistente Erwin
Popper, scoprirono che le lesioni del midollo spinale di un
ragazzo morto per polio erano uguali a quelle osservabili
in una scimmia (unico animale recettivo) sottoposta a
esperimenti di infezione.
Flexner e Paul A. Lewis scoprirono che il sangue di
scimmie guarite da una infezione sperimentale conteneva
anticorpi in grado di neutralizzare l’agente responsabile
che ancora non si riusciva ad identificare, ma che si
poteva trovare anche in materiale autoptico di soggetti che
non avevano manifestato sintomi di poliomielite
Storia
Questa infezione decorreva nella maggior parte dei
casi senza sintomi, inducendo comunque una
immunità e quindi i casi di poliomielite paralitica
erano una piccola parte rispetto ai casi di infezione.
Si mise così in evidenza l’esistenza di infezioni
asintomatiche o paucisintomatiche, che rendevano
vane tutte le misure di igiene generale, come
l’isolamento, la quarantena e le strette misure di
sterilizzazione, che seppur messe in pratica in
presenza di un caso di paralisi non riuscivano a
controllare sino in fondo le epidemie
Poliovirus
La poliomielite è causata dal
Poliovirus, una delle quattro specie
del genere Enterovirus della famiglia
Picornaviridae
Il Poliovirus è un virus a RNA
monofilamento di senso positivo, ed
è presente in 3 sierotipi diversi (1, 2
e 3)
Non si ha immunità crociata: da qui
la necessità di vaccini trivalenti
Poliovirus
I Poliovirus sono virus a RNA di senso positivo: per
questo l'acido nucleico racchiuso nel capside può
essere immediatamente utilizzato come RNA
messaggero.
Le cellule umane sono provviste di specifici recettori
proteici ai quali i Poliovirus possono aderire.
In seguito all'infezione il virus sfrutta le strutture
cellulari per la traduzione del proprio corredo
genomico, causando l'interruzione della sintesi
proteica a livello cellulare in favore della produzione
della proteine virali.
Trasmissione
Il contagio avviene per via oro-fecale, attraverso
l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite la
saliva e le goccioline emesse con i colpi di tosse e gli
starnuti da soggetti ammalati.
L’uomo e lo scimpanzè rappresentano gli unici
serbatoi naturali del virus della poliomielite, che può
colpire persone di tutte le età ma principalmente si
manifesta nei bambini sotto i cinque anni.
Pathology and Pathogenesis.
Destroy the Anterior horn cells of the
Spinal Cord
Do not Multiply in Muscles. Muscles
manifest with weakness; flaccid
paralysis result is secondary.
Occasionally produce:
Myocarditis,
Lymphatic hyperplasia.
Sorveglianza paralisi flaccide
La paralisi flaccida acuta (AFP) da poliovirus è simile ad
altre malattie (sindrome di Guillain-Barré, mielite trasversa,
poliradiculoneurite, neurite traumatica e neoplastica).
Solo l’isolamento e la tipizzazione dell’agente patogeno
consentono di valutare l’effettiva incidenza della polio
rispetto all’insieme delle AFP.
A tal fine è stato avviato dall’OMS un sistema di
sorveglianza mondiale.
In Italia, presso l’ISS, è attivo il progetto italiano di
sorveglianza delle paralisi flaccide acute, che permette un
monitoraggio accurato anno per anno dei casi di paralisi.
Dati epidemiologici 1990’s
Nel 1988: inizio programma
eradicazione mondiale della poliomielite
Nel 1990: stima di casi di poliomielite
paralitica nel mondo
212.000 casi.
Dati epidemiologici mondiali
aggiornati (al 17/06/2015)
NUMERO
TOTALE CASI
2015
(solo WPV)
2014
WPV
cVDPV
Globalmente
28
359
55
- In aree
endemiche
28
340
52
- In aree non
endemiche
0
19
3
Dati epidemiologici mondiali aggiornati
(al 17/06/2015)
PAESE
2015 (al
17/06)
2014
WPV
cVDPV
Esordio
ultimo caso
paralisi
Pakistan
25
306
22
24/05/2015
Afghanistan
3
28
0
05/05/2015
Nigeria
0
6
30
16/11/2014
Somalia
0
5
0
11/08/2014
Guinea
Equator.
0
5
0
03/05/2014
Iraq
0
2
0
07/04/2014
Cameroon
0
5
0
09/07/2014
Siria
0
1
0
21/01/2014
Etiopia
0
1
0
05/01/2014
Sud Sudan
0
0
2
12/09/2014
Madagascar
0
0
1
29/09/2014
Limiti vaccino Salk
Il vaccino inattivato iniettabile Salk, pur conferendo
un’immunità individuale, non impediva al virus di
continuare a persistere nell’ambiente e a essere
trasmesso con le feci dai portatori sani, perché, data la
sua natura, non c’era nessuna possibilità che un virus
ucciso e iniettato potesse andare a competere a livello
ambientale col virus selvaggio.
Occorreva pensare ad un vaccino con virus attenuato, in
grado di riprodursi nell’intestino, ma che non offendesse le
cellule del midollo spinale e quindi provocasse paralisi.
Vaccino Poliomielite in Italia
In Italia il vaccino Salk (IPV) venne adottato nel 1957.
Nel biennio '59-'60 venne raccomandata la
vaccinazione per persone da 0 a 20 anni quando la
incidenza della poliomielite raggiunse il suo picco in
Italia, con oltre 8000 casi dichiarati.
Il vaccino Sabin (OPV) sostituì l'IPV nella primavera
del 1964, nel momento in cui ebbe inizio una
campagna di vaccinazione di massa nella
popolazione dai 0 ai 20 anni. Nel 1967 la
vaccinazione antipolio divenne obbligatoria.
Vaccino Poliomielite in Italia
Nel 1982 si registrarono in Italia gli ultimi due casi
autoctoni (due bambini italiani non vaccinati), mentre negli
anni successivi si presentarono solo casi occasionali di
bambini di origini straniere.
In Italia, dopo aver constatato che 9 dei 10 casi di paralisi
conseguenti alla somministrazione di vaccino orale
antipoliomielitico (OPV) negli anni '90 si erano verificati
dopo la prima somministrazione, si modificò la schedula
vaccinale introducendo per le prime due dosi il vaccino da
virus intramuscolare antipoliomielite ucciso tipo Salk (IPV),
mantenendo l'OPV per le ultime due dosi.
Vaccino Poliomielite in Italia
Nel 2002 l'Italia, dichiarata "Polio-Free" dall'OMS,
insieme al resto dell'Europa Occidentale,
abbandonava completamente il vaccino OPV per
adottare l’immunizzazione di base con quattro
somministrazioni di IPV.
Solo in caso di accensione di un focolaio epidemico,
laddove ora viene usato il vaccino IPV, si imporrebbe
nuovamente l'uso dell’OPV, del quale viene
comunque conservata una scorta per le emergenze
Calendario vaccinale - Italia
Scomparsa poliomielite in Italia
1958:
8300
1963:
2830
1964:
842
1965:
254
1966:
148
1982:
2
Dal ‘59-’60 vaccinazione con IPV, nel ’64 (con OPV)
prima campagna vaccinale di massa (7 milioni di
bambini)
1967: la vaccinazione diviene obbligatoria per legge
Diffusione polio in Paesi sviluppati
Epidemia in Olanda nel 1992
Membri Chiesa Olandese Protestante Riformata:
rifiutarono vaccinazione (vivevano in condizioni
igienico-sanitarie sovrapponibili al resto della
popolazione)
72 casi: 2 morti, 59 paralizzati per sempre
Il virus della polio fu introdotto in Olanda o da
portatori con infezione asintomatica o da alimenti
provenienti da Paesi dove la polio era endemica
Cosa ci insegna l’epidemia
olandese di poliomielite?
I virus della polio possono essere reintrodotti
in Paesi dove sono scomparsi
Possono diffondere e dar luogo a epidemie se
la percentuale dei vaccinati è bassa
Oggi solo in 3 Paesi la polio è ancora
endemica (Nigeria, Pakistan e Afghanistan)
Le malattie scomparse in Paesi
sviluppati potrebbero tornare?
In Europa ci sono circa 11,5 milioni di persone non vaccinate per
la poliomielite (in parte per controindicazioni in parte per scelta)
Isolamento di poliovirus selvaggio tipo 1 in acque reflue in Israele
(2014)
Ceppo analogo a quello riscontrato nel 2012 in Egitto
Focolaio di paralisi flaccida a Deir-ez-Zor, in Siria (36 casi, di età
<2 aa con vaccinazione parziale o assente a causa della guerra)
Copertura vaccinale in Siria: 91% nel 2010, 68% nel 2012
Stima: 1 paralisi flaccida per 100 infezioni….
Alta
circolazione del virus!
"I won’t ever forget the feeling in my legs when I lost the use
of them.
It was just such a weird feeling.
It was just like it
went through me,
just a surge went through my body.
I can
feel it right now just thinking about it.
It was very frightening
for a little 14-year-old girl to think,
gosh, my life’s gone, you
know?”
—Addie Flowers Vance, Charlotte, Mecklenburg County,
1996
http://top-10-list.org/wp-content/uploads/2009/05/polio.jpg
http://ncmuseumofhistory.org/exhibits/healthandhealing/topic/1
7/
Questa è una vignetta vincitrice del premio Pulitzer del
1957 (categoria Cartoons)
"Wonder Why My Parents
Didn't Give Me Salk Shots?“
“Mi chiedo perchè i miei
genitori non mi abbiano
dato le iniezioni Salk”
Grazie per l’attenzione!