Esercizi cap.3 1. La tabella riporta la quantità domandata di gelato in vaschetta in corrispondenza di diversi livelli di prezzo: e) Rappresenta graficamente l’andamento dei ricavi al variare della quantità domandata. Riporta sull’asse delle ascisse la quantità e su quello delle ordinate i ricavi. 60 Prezzo per vaschetta (€) 2.10 1.80 1.50 1.20 0.90 0.60 0.30 Spesa totale ('000€) La domanda aggregata di gelato Quantità domandata Spesa totale Elasticità diretta della (‘000) (ricavi)(€’000) domanda 10 20 30 40 50 60 70 P 1,5 1 0,5 0 60 80 Q ('000) b) Supponi che il prezzo attuale sia di €1.20. Di quanto varierebbe la quantità domandata se il prezzo si riducesse di 30 centesimi? La domanda aumenterebbe di 10000 vaschette. Cosa accadrebbe partendo da un qualsiasi altro livello di prezzo iniziale? Dato che la curva di domanda è lineare, ad ogni riduzione di 30 centesimi nel prezzo, partendo da qualsiasi prezzo, la quantità domanda aumenterebbe sempre di 10000 vaschette, come puoi verificare anche dalla tabella. c) Calcola la spesa totale dei consumatori di gelato ad ogni livello di prezzo indicato, ricordando che tale spesa rappresenta, dal lato dell’offerta, i ricavi dei produttori di gelato (vedi la tabella). Prezzo € 2,1 1,8 1,5 1,2 0,9 0,6 0,3 Quantità domandata (000) 10 20 30 40 50 60 70 20 10 20 40 60 80 Quantità domandata ('000) 2 40 30 0 2,5 20 40 0 a) Rappresenta graficamente la curva di domanda. 0 50 Spesa totale (000€) 21 36 45 48 45 36 21 f) A che livello di prezzo i ricavi sono massimi? 1,2 € ed in questo punto l’elasticità è unitaria (-1) Nota, che l’elasticità discreta ((40-30)/(1,2-1,5))X(1,35/35)=-1,28 e non è esattamente uguale a -1. Questo dipende dal fatto che l’elasticità discreta è una approssimazione della vera elasticità puntuale (dQ/dP)(P/Q) in cui (dQ/dP) è la derivata della funzione di domanda nel punto considerato. Visto che la nostra funzione di domanda è lineare proviamo a calcolare l’elasticità della domanda ‘vera’ (puntuale) nel punto di prezzo 1,20. (esercizio fuori programma di esame per chi si ricorda come ricavare l’equazione della retta note le coordinate di due punti) Ricaviamoci la funzione di domanda Q=a+bP prendendo due punti a caso nella tabella: 10=a+2,1b 30=a+1,5b risolviamo il sistema per trovare il valore di a e b: a=10-2,1b 30=10-2,1b+1,5b=10-0,6b da cui b=-20/0,6=-33,33333 a= 10-2,1(-33,333)=-60 la funzione di domanda è Q=-60-33,333P e, nel caso di una retta dQ/dP=b=-33,333 Dunque, nel punto P=1,2 Q=40, l’elasticità è -33,333(1,2/40)=-1 come si voleva dimostrare. g) A che livello di prezzo l’elasticità della domanda è pari a –1? Ad un prezzo di 1,2 €. h) Entro quale intervallo di prezzo la domanda è: a. Elastica? Ad un prezzo superiore ad 1,2 €, tale per cui l’elasticità è unitaria b. Rigida? Ad un prezzo inferiore ad 1,2 €, tale per cui l’elasticità è unitaria d) Calcola l’elasticità diretta della domanda nell’intervallo di prezzo compreso tra 60 centesimi e 90 centesimi: ((60-50)/(0,6-0,9))X(0,75/55)=-0,45: domanda rigida 1 2 6. E’stato osservato il livello di reddito ed i consumi di prosciutto crudo di un individuo in diversi periodi, (vedi tabella). 2. Quale delle due curve di domanda DD e dd rappresentate nel grafico qui sotto ti aspetti rappresentino la domanda di lungo periodo di carne bovina? Spiegane il motivo. D Reddito reale (€ al mese) 2000 3000 4000 5000 6000 7000 8000 d Prezzo d D Quantità Se il prezzo della carne bovina aumenta, a parità di altre condizioni, i gusti dei consumatori non cambiano e, dunque, la curva di domanda è più rigida (come DD); al contrario, nel lungo periodo, a prezzi elevati della carne bovina ed a parità di tutte le altre condizioni, i consumatori si sposteranno di più verso il consumo di altre carni, mutando le proprie preferenze, dunque, nel lungo periodo la domanda sarà più elastica (come dd). Consumo di prosciutto (kg/mese) 2 3 3.5 4 4.3 4.4 4.5 a) Rappresenta graficamente il consumo (asse Y) al variare del reddito (asse X). domanda di prosciutto 3. Un produttore di vino di qualità apprezzato dai consumatori riduce del 5% il prezzo del proprio vino. Di conseguenza, la domanda di quel vino aumenta del 4%. L’elasticità diretta della domanda di quel vino è, in valore assoluto: a) Superiore all’unità b) Unitaria c) Inferiore all’unità perché ad una variazione percentuale del prezzo corrisponde una variazione della quantità domandata meno che proporzionale (4% rispetto a 5%) d) Non ho sufficienti informazioni per rispondere 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0 4. Un economista classifica come inferiore un bene di consumo che ha una: a) Elasticità della domanda rispetto al reddito di –0.5, perché la domanda diminuisce al crescere del reddito b) Una elasticità diretta della domanda di –1.3 c) Elasticità incrociata della domanda di –0.7 d) Elasticità della domanda rispetto al reddito di 1.3 e) Elasticità incrociata della domanda di 0.1 4000 6000 8000 10000 reddito b) Il tuo grafico evidenzia una relazione positiva o negativa tra reddito e consumo di prosciutto? Una relazione positiva c) Questa relazione ti fa pensare che il prosciutto sia un bene inferiore o superiore per quell’individuo? Aumentando la domanda rispetto al reddito, il prosciutto risulta un bene normale per il nostro consumatore d) Come dovrebbe essere il tuo grafico se fosse un bene inferiore? Il consumo di prosciutto dovrebbe diminuire all’aumentare del reddito, ad esempio così domanda di un bene inferiore 5. Se l’elasticità incrociata della domanda di carne bovina rispetto al prezzo della carne di maiale è pari a 2 ed il prezzo della carne di maiale aumenta da 20 centesimi per Kg a 30 centesimi per Kg, L’incremento percentuale della domanda di carne bovina sarà di: a) 20% b) 25% c) 80% d) 100% e) 150% La variazione percentuale del prezzo della carne suina è del ((30-20)/((20+30)/2))=10/25=0,4, cioè del +40%, se l’elasticità incrociata è pari a 2, ad un tale incremento del prezzo del sostituto, la quantità domandata di carne bovina aumenterà dell’80%. 2000 5 4 3 2 1 0 0 2000 4000 6000 8000 10000 reddito e) Il grafico ti fa pensare che, per quel consumatore il prosciutto crudo sia un bene voluttuario o necessario? Un bene necessario perché la domanda cresce meno che proporzionalmente all’aumentare del reddito 3 4 7. La tabella qui sotto illustra la spesa per alcuni consumi (beni A, B, C. D) ed il reddito spendibile settimanale di un individuo in due anni diversi: a) Calcola la quota di spesa per ciascun bene nei due anni. b) Calcola l’elasticità della domanda rispetto al reddito per ciascun bene, sulla base dei dati relativi ai due anni. c) Classifca ciascun bene come ‘di lusso’ o ‘di prima necessità’. d) Classifica ciascun bene come ‘normale’ o ‘inferiore’. Reddito settimanale A B C D Anno 1 Anno 2 €100 €200 €30 €30 €25 €15 €50 €70 €20 €60 Quota di spesa (anno 1) Quota di spesa (anno 2) Elasticità rispetto al reddito Bene Normale (NO) o inferiore (I) Bene di lusso (L) o necessario (NE) 30% 30% 25% 15% 25% 35% 10% 30% 0,75 1,2 -0,33 1,8 NO NO I NO NE L NE L 5