Esame di Economia e organizzazione industriale (20 febbraio 2012) (Paolo Bertoletti) Tempo a disposizione: 90 minuti. Si evitino le risposte prolisse. II fila Per tutti 1. Si considerino un mercato con curva di domanda (inversa) P(q) = 5 – q e due imprese con funzioni di costo date rispettivamente da C1(q1) = q1 e C2(q2) = q2. Si determini il valore del surplus dei produttori nell’equilibrio di Cournot. Semplici calcoli mostrano che qc = 8/3 e pc = 7/3. Perciò PS = (7/3 - 1)8/3 = 32/9. 2. Si consideri il gioco seguente tra due giocatori: 1 S D 2 2 A F B C E (1, 5) (6, 3) (7, 1) (4, 2) (2, 2) Si scriva la forma normale del gioco e si determinino gli equilibri di Nash e quelli perfetti rispetto ai sottogiochi. La forma normale risulta: 1\2 AC AE AF BC BE BF S 7, 1 7, 1 7, 1 4, 2 4, 2 4, 2 D 2, 2 1, 5 6, 3 2, 2 1, 5 6, 3 (la sottolineatura indica le risposte ottime). Perciò NE = {(S, BE), (S, BC)} e SPNE = (S, BE). Per il corso con 4 e 6 CFU: 3. Si spieghi perché un monopolista non dovrebbe mai produrre una quantità cui corrisponda un tratto inelastico della curva di domanda. Se la domanda è localmente inelastica un aumento del prezzo farebbe aumentare i ricavi (i ricavi marginali risultano infatti negativi) diminuendo i costi, cioè farebbe aumentare i profitti. La cosa risulta evidente dalle condizioni del primo ordine, che non potrebbero essere soddisfatte (con costi marginali non negativi). Per il corso con 9 CFU: 3. Spiegate perché tra l’ammontare dell’investimento pubblicitario effettuato dalle imprese e la concentrazione del mercato sul quale operano potrebbe esistere una relazione crescente. Si tratta della relazione suggerita dalla formula di Dorfman – Steiner, a/R = /, dove a è la spesa pubblicitaria, R sono i ricavi, è l’elasticità della domanda all’investimento pubblicitario e è l’elasticità della domanda al prezzo. Siccome per mercati più concentrati l’elasticità (della domanda residuale) è più bassa, l’investimento pubblicitario dovrebbe essere maggiore. Si consideri anche uno scenario in cui la pubblicità sia di tipo generico, atta ad aumentare la domanda di mercato piuttosto che quella della singola impresa. Il free riding tra produttori che ciò produce va di nuovo nel senso di diminuire la spesa pubblicitaria, attraverso una sorta di abbassamento nel valore di .