14 Gas reali. Potenziali termodinamici (19 problemi, difficoltà 62, soglia 43) Formulario Equazione di van der Waals per i gas reali per 1 mol a p + 2 (v b) = R T, v dove a e b sono due costanti diverse da gas a gas i cui valori sono riportati in tabella 14.1. Il termine a/v2 viene detto pressione interna o pressione di coesione, mentre il termine b rappresenta il volume proprio di una mole di gas ed è detto covolume molare. v è il volume molare,ovvero il volume occupato da 1 mol di gas: v= per n mol V . n 2 p + n a ( V n b) = n R T. V2 Tabella 14.1. Le costanti di van der Waals per alcuni gas Gas a (l2 atm/mol2) b (ml/mol) Vapor d’acqua Ammoniaca 5,80 4,17 31,9 37,1 Anidride carbonica 3,66 42,9 Argon 1,345 32,2 Azoto Cloro Elio 1,39 6,493 0,034 39 56,2 23,4 Idrogeno Kripton 0,244 2,318 26,6 39,8 Neon Ossigeno Xenon 0,211 1,38 4,19 17,1 31,8 51 487 Parametri critici Temperatura critica: è la temperatura T c al di sopra della quale un gas reale si comporta come perfetto. Pressione critica: è la pressione pc al di sopra della quale un gas reale si comporta come perfetto. Volume critico: è il volume Vc al di sopra della quale un gas reale si comporta come perfetto. Tali parametri rappresentano nel piano di Clapeyron lo stato al di sotto del quale è possibile ottenere la liquefazione di un gas. Si può dimostrare che essi sono correlati alle due costanti di van der Waals dalle seguenti equazioni: 8a , 27 b R a pc = , 27 b2 vc = 3 b. Tc = Energia interna dei gas reali per1 mol per n mol a + cV T + costante, v 2 an + n cV T + costante U = V U = Effetto Joule-Kelvin Raffreddamento di un gas reale durante un’espansione; la variazione di temperatura del gas quando espande dal volume Vi al volume Vf è data da: T = a n 1 1 . cV Vf Vi Dipendenza della tensione di vapore dalla temperatura p( T) = A e M ceb RT , dove A è una costante, ceb il calore latente di ebollizione ed M il peso molecolare del liquido. 488 Potenziali termodinamici Entalpia Energia libera Funzione di Gibbs (o entalpia libera) H=U+pV F=U–TS G=U–TS+pV Problemi svolti 14.1. Calcolare la temperatura del vapor d’acqua saturo alla pressione p1= 2,71 atm, trascurando il volume della fase liquida e ipotizzando che un vapore saturo segua la legge dei gas perfetti (peso molecolare dell’acqua: M =18 g/mol; calore di ebollizione dell’acqua: c eb= 540 cal/g). (4) ______ Si deve applicare l’equazione di Clausius-Clapeyron: ceb dp = , T(vf vi ) dT dove T è la temperatura di ebollizione dell’acqua alla pressione p, vf è il volume specifico del vapore e vi quello dell’acqua. Allora, trascurando il volume della fase liquida ceb dT , vf T dT , dp = ceb T dove è la densità del vapor d’acqua, espressa da p M/R T. Ne consegue che pM pM dT dT dp = ceb = ceb 2 , RT R T T M dp dT = ceb 2 , R p T dp = 489 da cui, integrando ln p = M ceb + costante. RT La costante si ricava sapendo che per p = po = 1 atm è T = To = 373,15 K, perciò, dopo qualche passaggio, otteniamo ln 1 T = 1 T0 R ln p1 = p0 M c eb 1 1 , R T0 T p1 p0 M c eb = 1 373,15 da cui 8, 31 ln 2, 71 18 10 3 540 4,186 10 3 = 0, 00248 K 1 , T = 403, 23 K. 14.2. 1 mol di ossigeno (raggio molecolare r = 1,8 .10–8 cm; costante di van der Waals a = 1,38 l2 atm/mol2) è contenuta in un recipiente di volume V = 0,5 l. Calcolare: a) quale percentuale di tale volume è realmente occupata dalle molecole del gas, b) la pressione interna esercitata dalle molecole di ossigeno. (3) ______ a) La percentuale occupata è p% 4 v r 3N0 v b 3 = 100 = 100, v v dove b è il covolume molare, v il volume molare ed No il numero di Avogadro. Allora p% = 5 10 4 4 3,14 1,8 3 10 30 6,02 10 23 3 100 = 97,1%. 5 10 4 b) La pressione interna è data da p = a = v2 1,38 l 2 atm mol2 = 6 4 2 m (5 10 ) mol2 1,38 10 6 (5 10 4 ) 2 490 m 6 atm mol2 m6 mol2 = 5,52 atm = 5,58 10 5 Pa. 14.3. Calcolare la quantità di calore che si deve fornire a 1 mol di argon (costante di van der Waals a = 1,345 l2 atm/mol2) in modo che la sua temperatura non vari durante un’espansione nel vuoto da un volume Vi = 2 l a un volume Vf = 4 l. (3) ______ Applichiamo il primo principio della termodinamica, tenendo presente che il lavoro di espansione nel vuoto è nullo e quindi Q = U = Uf – Ui = 1 a l 2 atm 1 1 mol a a a 1 = + cV Tf + cV Ti = = a = 1,345 = vf vi vf vi vi vf mol2 2 4 l J l atm = 0,336 10 3 1,01 10 5 = 34 . = 0,336 mol mol 14.4. 1 mol di vapor d’acqua (costante a = 5,8 l2 atm/mol2) a temperatura t1 = 100 °C occupa un volume V2 = 36 l. Per ottenerne la condensazione a pressione p = 1 atm le viene sottratto calore (ceb = 540 cal/g). Trascurando la densità del vapore rispetto a quella del liquido, calcolare il volume V1 occupato allorché il vapore si è completamente trasformato in liquido raggiungendo il punto B di tutto liquido dell’isoterma di Andrews. (4) ______ Applichiamo il primo principio della termodinamica, tenendo presente che al vapore viene sottratto calore e che il processo è sia isotermico sia isobarico: – m ceb = p (V1 – V2) + U, 491 o anche, ricordando l’espressione dell’energia interna dei gas reali in un processo isotermico: 1 1 , m ceb = p V 2 + a n 2 V2 V1 dove abbiamo trascurato il volume della fase liquida finale rispetto a quello iniziale del vapore. La precedente uguaglianza per n = 1 mol diventa 1 1 , M ceb = p V 2 + a V2 V1 da cui, trascurando il termine 1/V2 nella parentesi: V1 = a 5,8 106 1,01 105 = = M c eb pV2 18 103 540 4186 1,01 105 36 103 = 15,8 106 m3 =15,8 cm3. 14.5. n = 2 mol di idrogeno occupano un volume V = 1 dm3 a temperatura T = 400 K. Calcolare la pressione esercitata dal gas sulle pareti del recipiente. (3) ______ Sulle pareti del recipiente agisce una pressione che è la somma della pressione del gas e della pressione di coesione, cioè, applicando l’equazione di stato di van der Waals e sapendo che il covolume molare dell’idrogeno è b = 2,66 . 10–2 l/mol: p = nRT V nb = 2 8,31 400 10 3 2 2, 66 10 5 6 = 7,02 10 Pa = 69,3 atm. 14.6. Sapendo che la costante a di van der Waals per il vapor d’acqua vale 5,8 atm l2/mol2, calcolare: a) la pressione di coesione di 1 mol di vapor d’acqua e b) il valore del covolume b alla temperatura T = 300 K e alla pressione p =1 atm. (3) ______ a) La pressione di coesione vale a/v2, dove v è il volume molare; ma risulta anche v = M/ , dove M è il peso molecolare e la densità del vapor d’acqua, espressa a sua volta da = p M/R T. Ne consegue che v = R T/p, perciò pc = a p2 ( R T) 2 = 5,8 10 6 1,01 10 5 1,012 1010 6,04 10 9 = = 972, 6 Pa. 8,312 9 10 4 6,21 10 6 492 b) M b= RT RT RT R T pc 8,31 300 972, 6 = = = = p( p + pc ) p + pc p p + pc 101325 102298 = 2,34 10 4 3 m l = 0,234 . mol mol 14.7. Supponendo che il calore latente di ebollizione di un liquido ceb non sia altro che il lavoro per unità di massa necessario per vincere la pressione di coesione molecolare pc, ricavare la relazione tra ceb, pc e la densità del liquido l, ipotizzando che per esso valga l’equazione di van der Waals. (4) ______ Riferendoci a una massa unitaria di liquido e trascurando la densità del vapore rispetto a quella del liquido, abbiamo: ceb = L = pc dv = a v = 2 1 1 dv = a = a ( f i) a i= vi vf a vl2 vl2l = pc l l2 = pc l . 14.8. 1 mol di idrogeno (a = 0,244 l2 atm/mol2) espande da un volume Vi = 10 l a un volume Vf = 20 l. Calcolare la variazione di temperatura del gas. (3) ______ Tenendo conto che l’idrogeno è biatomico e che pertanto il suo calore specifico molare a volume costante vale 5R/2, dalla formula dell’effetto Joule-Kelvin si ottiene immediatamente T = = 6 2 a 1 1 1 a n 1 = = 5 R Vf Vi Vi cV Vf 2 0,244 10 1,01 10 5 8,31 5 1 1 = 0,06 K. 3 3 20 10 10 10 14.9. Mediante la Tab. 14.1, calcolare pressione e temperatura critica del vapor d’acqua, confrontandone i valori trovati con quelli sperimentali, rispettivamente, –147,1 °C e 33,5 atm. (2) ______ 493 Basta utilizzare le espressioni di temperatura e pressione critica in funzione delle due costanti di van der Waals per ricavare Tc = 8a 27 b R pc = = 8 1,39 10 6 1,01 10 5 27 39 10 6 8,31 = 128,36 K = 144,8 ° C. a 0,1404 = = 3,42 10 6 Pa = 33,8 atm. 2 9 27 b 27 1,521 10 14.10. In un tubo a pareti adiatermane scorrono due pistoni P1 e P2. Comprimendo per mezzo del primo 1 mol di elio contenuta nella prima metà a pressione p1 e temperatura T 1, essa passa attraverso un setto poroso emergendo a una pressione inferiore p2 e a temperatura T 2. Allontanando il secondo pistone verso destra si mantiene costante p2. Assumendo per l’elio nulla la costante a di van der Waals e sapendo che la variazione di pressione subita è p = 2 atm, calcolare la variazione di temperatura del gas (si veda la Tab.14.1). (5) ______ Applichiamo il primo principio della termodinamica tenendo conto che la quantità di calore scambiata dal gas è nulla e che quindi dovrà essere L + U = 0. Ma per un gas reale con a = 0 U = n cV T; calcoliamo ora il lavoro complessivo compiuto dal gas: indicando con V1 e V2 i volumi del gas a sinistra e a destra del setto poroso, il lavoro compiuto dal gas, dal momento che il primo diminuisce mentre il secondo aumenta, sarà quindi dovrà essere L = p 2 V 2 – p 1V 1 , p2 V2 – p1V1 + n cV T = 0 494 e, per 1 mol di gas: p2 v2 – p1v1 + cV T = 0. Ma è anche p1 (v1 – b) = R T 1, p1v1= p1 b + R T 1 e, analogamente: p2v2= p2 b + R T 2, da cui p2 b + R T 2– p1 b – R T 1+ cV T = 0, R T + cV T = b (p1 – p2) = b p, cp T = b p, T = b p 23,4 10 6 2 1,01 10 5 = = 0,23 K. 5 cp 8,31 2 Il gas, espandendo attraverso un setto poroso, si riscalda leggermente; si osservi però che questo comportamento è tipico dei gas reali con costante a trascurabile; tutti gli altri gas invece subiscono un modesto raffreddamento. 14.11. 1 mol di gas reale con a = 0 e b = 1,71 .10–2 l/mol è sottoposta a una trasformazione isotermica reversibile a temperatura T = 400 K dal volume Vi = 1 l al volume Vf = 2 l. Calcolare il lavoro compiuto sul gas. (3) ______ Innanzi tutto è necessario precisare che, trattandosi di un’espansione, il lavoro è compiuto dal gas e non sul gas. Applicando l’equazione di stato di van der Waals e trattandosi di un processo reversibile, abbiamo: L= p dV = Vf b RT dV dV = R T = R T ln = V b V b Vi b = 8,31 400 ln 2 0,0171 = 2,33 kJ. 1 0,0171 14.12. Calcolare la tensione di vapore saturo dell’etere etilico alla temperatura t1 = 20 °C, considerando il vapore di etere come un gas perfetto (peso molecolare M = 74 g/mol) e sapendo che il suo calore di ebollizione a temperatura t = 34,6 °C e a pressione po = 1 atm vale c eb = 0,35 MJ/kg. (4) ______ 495 Dobbiamo applicare nelle due diverse condizioni termiche l’equazione p( T) = A e M ceb RT , ottenendo p0 = A e p = Ae M ceb RT Mc eb R T1 , , da cui, dividendo membro a membro, si ricava p = p0 M ceb 1 1 R T T1 e = e 1 74103 3, 5105 1 307, 75 293,15 8, 31 = 0,998 atm. Già a temperatura ambiente l’etere ha dunque un’alta tensione di vapore e questo spiega la alta volatilità del composto. 14.13. Un recipiente a pareti adiatermane rigide è diviso in due parti A e B da un setto metallico munito di un rubinetto R. Nella parte A è contenuto un gas reale, mentre la parte B è vuota. Aprendo il rubinetto il gas fluisce nella parte B fino al raggiungimento dell’equilibrio termico. Si dica se in seguito all’espansione l’energia interna del gas aumenta, diminuisce o resta costante e si precisi il segno dell’eventuale variazione di temperatura del gas. (3) ______ Si tratta di un’espansione libera nel vuoto nella quale non viene compiuto lavoro di espansione essendo nulla la pressione nel recipiente B; non solo, ma il gas non scambia calore, essendo le pareti adiatermane. Dal primo principio della termodinamica ne consegue che l’energia interna si è mantenuta costante. 496 In base all’espressione dell’energia interna di un gas reale U = a n2 V + n cV T + costante, differenziando, si ricava dU = a n2 V2 dV + n cV dT, da cui, essendo dU = 0, risulta che dV e dT hanno segno opposto; trattandosi di un’espansione è dV > 0, perciò dovrà essere dT < 0 e la temperatura del gas diminuisce. 14.14. Calcolare la variazione di energia interna nel passaggio dallo stato liquido a quello solido di una massa m = 2 kg di una sostanza il cui calore di fusione alla temperatura di fusione tf = 127 °C e a pressione p = 1 atm è cf = 10 cal/g e la cui densità è l = 900 unità SI allo stato liquido e s=1200 unità SI allo stato solido. (3) ______ Applicando il primo principio della termodinamica U = Q – L. Il lavoro L, dato che la pressione atmosferica si può ragionevolmente ritenere costante, è 1 1 ; L = p ( Vf Vi ) = m p l s la quantità di calore scambiata dalla sostanza in esame è ceduta dal liquido, quindi Q = – m cf. Abbiamo allora: 1 1 1 = 2 4,186 10 4 2 1,01 10 5 1 U = m c f m p = 1200 l 900 s = 83,7 kJ. L’energia interna è diminuita perché nello stato solido le forze di coesione molecolare sono più intense che in quello liquido e si sono rafforzate a spese dell’energia interna. 497 14.15. La tensione di vapor d’acqua in equilibrio col ghiaccio e con la fase liquida alla temperatura t0 = 0°C è po = 4,58 mmHg. Calcolare la tensione di vapore alla temperatura t1= –1°C, sapendo che il calore di fusione del ghiaccio a 0°C è cf = 80 cal/g, mentre il calore di evaporazione dell’acqua alla stessa temperatura è c ev = 600 cal/g. (4) ______ Applichiamo l’equazione di Clausius-Clapeyron tenendo conto che in questo caso il calore latente è la somma di quello di fusione e di quello di evaporazione, ovvero m ( cf + cev ) dp = . dT T0 ( V vap V gh ) Trascurando Vgh rispetto a Vvap e applicando al vapor d’acqua l’equazione di stato dei gas perfetti, otteniamo m p0 ( cf + cev ) M p 0 ( cf + cev ) dp m ( cf + cev ) = = = , 2 2 n R T0 dT n R R T T T0 0 0 p0 dove M è il peso molecolare dell’acqua. Passando ai termini finiti, si ha p1 p 0 = M p 0 ( cf + cev )(T1 T 0 ) 2 T0 R , M ( cf + cev )(T1 T0 ) 18 10 3 ( 680 4186)(1) = = 4,58 1 + p1 = p 0 1 + 2 74611 8,31 T0 R = 4,20 mmHg. 14.16. Una massa m = 50 g di gas perfetto monoatomico è sottoposta a una trasformazione isovolumica nella quale la temperatura aumenta di T = 160 K. Se la variazione di entalpia del gas è H = 8,31 kJ, dire di quale gas si tratta. (2) ______ In un processo isovolumico si ha H = U + V p = n cV T + n R T = n cp T = e quindi M= m cpT H = m c T, M p 5 8,31 160 g 2 kg 2 = 2 10 = 20 . mol mol 8,31 10 3 5 10 2 498 14.17. Calcolare la variazione di energia libera di una lamina circolare di acqua saponata ( = 0,04 N/m) quando viene tesa a temperatura costante e in modo reversibile da un raggio r1 = 20 mm a un raggio r2 = 23 mm. (3) ______ Differenziamo l’espressione dell’energia libera ottenendo dF = dU –T dS – S dT, che, essendo costante la temperatura, diventa dF = dU – T dS e, trattandosi di un processo irreversibile, dF = dU – Q = – L. Il lavoro compiuto dalla lamina contro le forze di tensione superficiale per ottenere una variazione infinitesima di superficie dA vale L = – dA, quindi, passando ai termini finiti e ricordando che la lamina ha due facce: F = 2 A = 2 (r22 r12 ) = 2 4 102 3,14(4,69 4) 104 = 17,3 μJ. L’aumento di energia libera della lamina indica che il lavoro compiuto su di essa per aumentarne la superficie resta immagazzinato nella stessa sotto forma di energia libera. 14.18. In una espansione isobarica 1 mol di gas perfetto passa dallo stato A (TA = 300 K) allo stato B (VB = 3 VA). Se la variazione di energia libera del gas è F = 14 J, quanto vale la variazione della funzione di Gibbs? _______ È (2) G = F + p V = F V n R TA ( V B V A ) = F + n R T A B 1 = VA VA = 14 + 8,31 . 300 .2 = 5 kJ. 14.19. Calcolare la variazione di entalpia di 1 mol di vapor d’acqua sottoposta a un’espansione isotermica a T = 400 K da un volume Vi = 5 l a un volume Vf = 10 l (si veda la tab.14.1). (4) ______ 499 Dalla definizione di entalpia, abbiamo H = U + p2 V2 – p1 V1, e quindi 1 1 + p 2 V 2 p1V 1 = V1 V 2 H = n cV ( T 2 T1 ) + a n 2 1 1 + p 2 V 2 p1V1 = = a n2 V1 V 2 RT 1 1 a n2 a n2 RT V 1 = = a n2 + V2 V1 V 2 V2 n b V1 n b V 22 V 12 1 V2 1 V1 = = 2 a n2 + R T V1 V 2 V 2 n b V1 n b 1 1 = 2 5,8 10 6 1,01 10 5 + 3 3 5 10 10 10 5 10 = 106,5 J. + 8,31 400 10 0,032 5 0,032 500