Diapositiva 1 - silvanomonarca

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Università degli Studi di Perugia
FACOLTÀ DI FARMACIA
- CORSO DI IGIENE E SANITA’ PUBBLICA-
Epidemiologia e prevenzione delle malattie
infettive a ciclo fecale-orale
Prof. Silvano Monarca
Indice
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Trasmissione delle malattie a ciclo fecale-orale
Principali malattie a ciclo fecale-orale
Tossinfezioni alimentari
Epidemiologia delle tossinfezioni
Prevenzione delle malattie a ciclo fecale-orale
Malattie infettive a trasmissione fecale-orale
Malattie infettive causate da diversi agenti molto resistenti all'ambiente, che
hanno in comune la via di trasmissione:
Ingresso = bocca
Via di eliminazione = intestino
La trasmissione si verifica attraverso:
• mani contaminate portate alla bocca
• veicoli contagiati da feci infette
L’insorgenza di queste patologie è correlata alle condizioni igieniche e socioeconomiche di una popolazione e dai livelli di fecalizzazione ambientale
Le 5 EFFE: Faeces, Fingers, Foods, Flies, Fomites
MALATTIE FECALI-ORALI: le 5 “F”
Modalità di trasmissione delle malattie infettive a prevalente
diffusione fecale-orale
Mosche
Feci
MALATO
PORTATORE
Urine
Verdura
Frutta
Frutti di mare
Acqua potabile
Alimenti
OSPITE
Mani
Latte e suoi
derivati
Malattie batteriche:
• Colera
• Febbre tifoide
• Febbre paratifoide
• Gastroenteriti acute (Salmonella, Shigelle, E.coli, Campylobacter, Bacilli
Gram+)
Malattie virali:
• Poliomielite
• Epatite A
• Epatite E
• Infezioni da ECHO virus
• Infezioni da Coxsackie virus
• Gastroenteriti acute (rotavirus,adenovirus,coronavirus, Norwalk)
Malattie protozoarie:
• Giardiasi
• Criptosporidiosi
• Dissenteria amebica
INTOSSICAZIONE
TOSSINFEZIONE
INFEZIONE
• salmonellosi
• stafilococcica
• listeriosi
• botulismo
• colite enteroemorragica
da E.coli O 157
• avvelenamento da
micotossine
• infezioni virali
Gastroenterite
• da Clostridium perfringens
• da E.coli enterotossigeno
ALCUNE INFEZIONI
VEICOLATE DA ALIMENTI
MALATTIA
AGENTE
EZIOLOGICO
Febbre tifoide e paratifoide
Salmonella typhi, S.paratyphi
A,B,C
Acqua, alimenti vari
Shigellosi
(dissenteria batterica)
Shigella dysenteriae
Acqua, alimenti vari
Colera
Vibrio cholerae
Acqua, alimenti vari
Brucellosi
Brucella melitensis
Animali (prodotti abortivi)
Latte e formaggi non bonificati
Epatite virale A
HAV
Acqua, alimenti vari
Infezioni diarroiche
Shigella flexneri, E.Coli
(sierotipi patogeni)
Campylobacter, Yersinia
Acqua, alimenti vari
Infezioni parassitarie
Trichinella, Tenia
Opistorchis felineus
Echinoccoccus
Carne equina e suina
Pesci fam. Cyprinidae (carpe,
tinche)
Frutta e verdura contaminate
ORIGINE
Trasmissione fecale-orale:
es. polio
• Agente: poliovirus tipi 1,2,3
• Trasmissione attraverso ingestione (sp. piscine, bambini
che mettono le mani in bocca).
• Su 100 infettati 95 si immunizzano, e solo 1 si ammala,
perciò, inizialmente, malattia più frequente tra le classi più
“igieniche”
La incidenza annullata nei Paesi industrializzati in 10 anni,
(dal 1964 e poi) con il vaccino, prima ucciso (Salk), poi vivo
(Sabin).
In programma la eradicazione dal globo (come il vaiolo)
Nel 2006 la malattia è ancora presente in 4 paesi (India,
Afganistan, Pakistan, Bangladesh)
PRINCIPALI TOSSINFEZIONI E INTOSSICAZIONI ALIMENTARI
(alimento come substrato)
MALATTIA
AGENTE EZIOLOGICO
ORIGINE
Salmonellosi
Varie specie di Salmonelle
Intestino animale e umano
Infezioni da stafilococco
Staphilococcus Aureus e stafilococchi
enterotossici
Origine umana (cute e
tegumenti, rino-orofaringe)
Botulismo
Clostridium botulinum
Terreno
Clostridium perfringens
Clostridium Perfringens o C.Whelchii
Intestino animale e umano,
terreno
Infezione da vibrio
parahaemoliticus
Vibrio Parahaemoliticus
Acque marine costiere
Infezione da Bacillus
Cereus
Bacillus Cereus
Terreno
Listeriosi
Listeria Monocytogenes
Ubiquitaria: terreno, acqua
Infezione da vibrio
vulnificus
Vibrio Vulnificus
Ostriche crude
Intossicazioni
acute,azione cancerogena,
nefrotossica, genotossica,
teratogena, leucopenia
tossica alim.
Funghi: Aspergillus Flavus e
Parasiticus,Penicillium verrucosum,
Fusarium moniliforme, ecc
Aflatossine/Ocratossina/Patulina/
Fumonisine/Zearalenone/Tricoteceni
Cereali, spezie, frutta secca,
latte (alimentazione animale
con vegetali contaminati),
caffè, cacao,uva,derivati
mele, ecc.
Ergotismo (sindrome
cancrenosa,allucinazioni e
convulsioni)
Fungo:Claviceps spp : alcaloidi (derivati
ac. Lisergico,clavine)
Cereali: segale
Tossinfezioni alimentari
Le tossinfezioni alimentari rappresentano un crescente problema per la
salute pubblica a livello internazionale. Sono conosciute attualmente
oltre 250 malattie trasmesse da alimenti, causate da diversi agenti
patogeni, come batteri, muffe, virus e parassiti. Inoltre, vengono
identificati ogni anno nuovi patogeni (i cosiddetti patogeni emergenti,
come Campylobacter jejuni, Escherichia coli 157:H7, Listeria
monocytogenes, Yersinia enterocolitica, ecc.), alcuni dei quali si
diffondono anche per effetto dell’incremento degli scambi commerciali,
del ricorso alla ristorazione collettiva, dei grandi allevamenti intensivi e
dei viaggi.
Nonostante l’incidenza globale delle tossinfezioni alimentari sia molto
difficile da stimare, si calcola che nei Paesi industrializzati, il 30% della
popolazione ogni anno è soggetto a una tossinfezione alimentare.
FATTORI CHE CONTRIBUISCONO
ALLE TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
• Contaminazione
•
•
•
•
•
• Sopravvivenza
• Cottura / riscaldamento
inadeguati
• Moltiplicazione
• Raffreddamento insufficiente
• Mantenimento a temperature di
rischio
Attrezzature sporche
Materie prime
Insetti e roditori
Acque di condensazione/aerosol
Manipolatori infetti
Fenomeni emergenti
Aumento delle resistenze ai chemioantibiotici
Per i patogeni il cui serbatoio specifico è l’uomo,
come Shigella e S. typhi, l’emergenza di resistenze
è correlata all’uso di antibiotici nell’uomo.
Per i patogeni con serbatoio primario negli animali
d’allevamento, la forza trainante principale
dell’aumento delle resistenze è l’uso di antibiotici
in zootecnia (fluorochinoloni, cefalosporine di 3°
generazione, avoparcina, dalfopristin/quinupristin)
UOMO MALATO
o PORTATORE
S. aureus, S typhi,
Shigella, C. perfringens,
V. cholerae, E. coli
Virus
Ambiente
C. botulinum,
C. perfringens,
B. cereus
AMBIENTE
acqua, aria, suolo,
utensili, superfici,
contenitori
ALIMENTI
ANIMALE MALATO
o PORTATORE
Salmonelle,
Campylobacter
Brucelle,
Virus, Parassiti
Tossinfezioni alimentari: caratteristiche
MICRORGANISMO
INCUBAZIONE
DURATA E SINTOMI
ALIMENTI COINVOLTI
1 - 7 giorni
Diarrea, febbre ,dolori addominali, talvolta vomito
Carni bovine, pollame, uova,
latticini, prodotti gelateria e
pasticceria, vegetali, insalate
6 -24 h
Nausea, vomito, crampi addominali, ipotermia, diarrea
(raro)
Piatti di carne, prosciutto cotto,
sughi di carne, preparazioni a
base di uova, latte, creme e
prodotti di pasticceria
12 – 24 h
Diarrea, dolori addominali, vomito (raro), assenza di
febbre
Piatti di carne o pollame, pasticci,
polpettoni, ripieni di carne, spezie,
verdure
Vertigini, disturbi motilità oculare (diplopia), cefalea,
secchezza fauci,disturbi gastrointestinali lievi. Morte in
3 – 10 giorni per paralisi respiratoria o cardiaca
Salsicce, insaccati, conserve
vegetali artigianali o domestiche
sott’olio o sottovuoto, pesce
essiccato o marinato
Bacillus
cereus (tossina
emetica e diarroica)
1–5h
(sindrome emetica)
8 – 16 h
(sindrome diarroica)
12 – 24 h
A. Attacco acuto di vomito (simile allo stafilococco)
B. Diarrea e dolori addominali (simile a Cl.
Perfringens), talvolta vomito e febbre
A. Riso bollito, alimenti ricchi di
amido
B. Alimenti ricchi di amido, cereali,
verdure, salse varie, carni,
zuppe, spezie, prodotti di
pasticceria
Vibrio
parahaemoliticus
12 – 18 h (2 – 48 h)
2 – 5 gg
Diarrea, dolori addominali, a volte febbre, raramente
vomito
Pesce crudo e crostacei
Vibrio vulnificus
12 ore – alcuni giorni
Febbre, ipotermia, nausea
Stato setticemico (mortalità 40-60%)
Ostriche crude
Listeria
monocytogenes
Da poche ore (forma A)
a 30-90 giorni (forma B)
A. Forma diarroica:diarrea,febbre,dolori addominali
B. Forma invasiva: sepsi neonatale, meningiti, febbre
Carni, verdure, latte non
pastorizzato e derivati (formaggi
freschi), frutti e vegetali crudi
Diarrea, dolori addominali, talvolta vomito
Carni crude o poco cotte, verdure
crude, latte crudo o non
adeguatamente pastorizzato,
acqua contaminata.
Salmonella
Staphilococcus
aureus (enterotossico)
Clostridium
perfringens
Clostridium
botulinum
(neurotossine A,B,E,F)
Escherichia coli
(ETEC,EPEC,EIEC)
Escherichia coli
O157:H7
12 - 36 h
(6 - 48 h)
2-6h
8 – 20 h
12 – 36 h (1 – 2 giorni)
6-48 ore
1-10 giorni (media 7-14)
Febbre, anoressia, malessere, mialgia, diarrea
persistente
CARATTERISTICHE DELLE
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
• Sintomi prevalentemente a carico
dell’apparato g.e. (escluso il botulismo)
• Periodo di incubazione breve (da poche
ore a 1-2 gg)
• Si manifestano in forma epidemica tra le
persone che hanno consumato
l’alimento contaminato
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
PERCHE’ TALE INCREMENTO?
Ø Diffusione delle terapie antibiotiche
Ø Capacità da parte di alcuni patogeni di proliferare a
temperatura di frigorifero
Ø Alimenti sottoposti a minimi trattamenti per la loro
conservazione
MODALITA’ CON CUI I BATTERI PATOGENI POSSONO
PROVOCARE LA TOSSINFEZIONE ALIMENTARE
• Microrganismi già presenti nell’alimento (materia
prima)
• Scorretta conservazione dell’alimento:
temperature che favoriscono la replicazione dei
microrganismi
• Contaminazione dell’alimento avviene durante la
fase di lavorazione, mani operatore, attrezzature,
contaminazione di origine crociata (crudo-cotto)
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
CURVA BATTERICA DI CRESCITA
tossina
-----------------++++++++++++
alterazione
- - - - - - - - - - - - - - - 9
+ + +
Tempo per l’alterazione
Numero di batteri log
8
7
6
5
4
3
2
1
0
Fase lag
tempo
Fase logaritmica
di crescita 23
Fase stazionaria
Moltiplicazione dei batteri in condizioni favorevoli
69
miliardi
1
miliardo
Numero batteri
Tempo indicativo di moltiplicazione:
4°C: 6 ore
10°C: 2 ore
21°C: 1 ora
32°C: 20’
17
milioni
260000
4000
1
ore
0
64
2
4
6
8
10
12
PREVENZIONE DELLE MALATTIE ALIMENTARI
Punto di
ebollizione
Temperatura di
pastorizzazione
Temperatura
corporea
Refrigerazione
100°
Zona di
sicurezza
72°
60°
PERICOLO
36.5°
10°
0°
Zona di
sicurezza
Congelamento
25
TERMORESISTENZA DEI MICRORGANISMI
120°
Distruzione delle spore in 10’-20’
100°
Distruzione rapida di tutte le forme vegetative
80°
Zona termica di pastorizzazione
60°
Zona di massimo sviluppo per i batteri termofili
40°
Zona di massimo sviluppo per i batteri mesofili
20°
Sviluppo massimo psicrofili, attenuato dei mesofili
0°
Sviluppo attenuato degli psicrofili
- 20°
- 40°
Cessazione progressiva dello sviluppo microbico
Fattori che condizionano l’insorgenza
delle tossinfezioni nelle persone
 Carica microbica nell’alimento (necessaria, in genere,
carica batterica elevata: >100.000/gr)
 Virulenza del ceppo
 Età del soggetto
 Presenza di patologie intestinali, deficit proteico, alterato
ecosistema intestinale
 Malattie concomitanti, deficit immunologici, terapie
antibiotiche
TOSSINFEZIONI ALIMENTARI
Gastroenteriti acute batteriche
- Salmonellosi Malattie diarroica acuta e contagiosa
Agente: batteri Gram- del genere Salmonella
S. enterica (6 sottospecie) e S. bongori
Sorgente: malato
Serbatoio: malati, convalescenti e portatori cronici
(2-5%)
Trasmissione: attraverso acqua (sopravv. per 40 gg), verdura, frutta, latte e
derivati, molluschi, alimenti
Sintomatologia: febbre elevata, diarrea, cefalea, malessere, assenza di
appetito, tosse, emorragie intestinali o perforazioni.
Letalità: circa l'1%
Isolamento: ospedaliero o domiciliare fino a 3 coprocolture successive
negative
Disinfezione: continuativa degli oggetti venuti a contatto e terminale
Vaccinazione obbligatoria per alcune categorie (personale di assistenza, pulizia
e disinfezione)
http://www.izsvenezie.it/dnn/Portals/0/convegni/Epivet/Rizzo.pdf
Distribuzione dei primi 10 sierotipi di Salmonella isolati sul territorio nazionale distinti per fonte di
isolamento (2000)
Sierotipi
Typhimurium
Uomo
n.
%
1848
Animali
%
n.
n.
31 274 24,8
716
Alimenti/Ambiente*
%
n.
%
19,2
8
11
Non noto
n.
%
2846 26,2
Enteritidis
2459
41,2 50
4,5
241
6,5
7
9,6
Infantis
434
7,3
1,7
436
11,7
15
20,5
904
8,3
331
8,9
4
5,5
493
4,5
4,7
1
Derby
113
1,9
19
45
4,1
Livingstone
38
0,6 212 19,2
175
Bredeney
72
1,2
78
3,5
129
3,5
4
5,5
244
2,2
Blockley
61
1
90
3,8
99
2,7
4
5,5
206
1,9
Anatum
23
0,4
22
2
125
3,4
3
4,1
173
1,6
Brandenburg
102
1,7
5
0,5
54
1,5
1
1,4
London
31
0,5 10
0,9
111
3
0
0
Altri
785
13,2 387
35
Totale
5966 100 1105 100
1303
3720
35
100
26
73
1,4
2757 25,4
35,6
100
(*)Isolamenti di Salmonella provenienti da alimenti e da fonte ambientale
426
162
152
2501
10864
3,9
1,5
1,4
23
100
Totale
Rapporto Osservasalute 2008
• Cause della diminuzione delle tossinfezioni:
- miglioramento condizioni igienico-sanitarie
produzione e distribuzione
- ruolo importante dell’applicazione dell’HACCP
- maggiore consapevolezza dei rischi da parte dei
consumatori
 Cause dell’aumento di casi di diarrea infettiva:
- Aumento patogeni emergenti (Campylobacter, E. coli,
virus)
EPIDEMIE RECENTI DI TOSSINFEZIONI DA LYSTERIA
ANNO
PAESE
N°
CASI
N° DECESSI
ALIMENTO
CONTAMINATO
1992
Francia
279
85
Lingua in gelatina
1997
Italia
1500
0
Insalata di mais e
tonno
19981999
Finlandia
18
4
Burro
2002
USA
54
11
(3 morti
fetali)
Carne di tacchino
Gastroenteriti acute batteriche
-Campylobacter Agente: Campylobacter Jejuni Gram- mobile, asporigeno appartenente alla
famiglia delle Spirillaceae
Serbatoio: animali, volatili domestici, nonchè i portatori sani che sono più
numerosi nei paesi in via di sviluppo.
Trasmissione: attraverso acqua (se non clorata), latte (non pastorizzato),
ortaggi. Anche il contagio interumano svolge un ruolo di primissimo piano.
Possibile anche la trasmissione
perinatale
La stagione che registra la
maggiore incidenza è quella estiva
Sintomatologia: i sintomi, compaiono dopo 1-10 giorni dall'esposizione e sono
costituiti dalla diarrea (che può essere sanguinolenta), nausea, vomito, dolori
addominali e febbre.
La malattia ha un decorso di 2-5 giorni dall’esposizione
L'eliminazione del microrganismo con le feci dura fino a 8 settimane dall'inizio
dei sintomi.
Esiste immunità, per cui le infezioni ripetute sono sempre causate da sierotipi
diversi.
La terapia antibiotica può accorciare il normale decorso della enterite solo se
viene instaurata entro il secondo, terzo giorno di malattia.
Sono indicati per il trattamento pazienti con sintomi gravi e prolungati, o con
sintomatologia ingravescente caratterizzata da febbre elevata, sangue nelle feci
e diarrea con più di otto scariche/die.
La terapia antibiotica viene consigliata anche per pazienti immunodepressi e
donne incinte.
Batterio killer in Europa: sconosciuto, tossico e
altamente infettivo
03.06.2011 - ore 10.47
La variante di “E coli” che sta causando un’epidemia in Germania e nel nord Europa “non è mai
stata vista prima in un focolaio di infezione”. Lo ha riferito il portavoce dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, Aphaluck Bhatiasevi, aggiungendo che l’Oms è in attesa di nuove
informazioni dai suoi laboratori.
La pericolosità è confermata dagli esperti cinesi che hanno esaminato campioni di dna giunti
dall’Europa e che hanno parlato di “un nuovo ceppo di batterio altamente infettivo e tossico” e
resistente “ad alcuni tipi di antibiotici”. Il ceppo, hanno speigato responsabile dell’Istituto di
genetica di Pechino, è simile a quello EAEC 55989 che era stato isolato in passato nell’Africa
centrale e che causa una forte diarrea.
Intanto gli studiosi del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc)
hanno confermato l’individuazione del ceppo del batterio di Escherichia coli. “I risultati di
laboratorio hanno individuato il sierogruppo Stec 0104:H4 (Stx2-positivo, eae-negativo, hlynegativo, ESBL, aat, aggR, aap) come l’agente responsabile”,
Batterio killer, 36 le vittime. I
sospetti su tre tipi di germogli
14.06.2011 - ore 11.02
Il bilancio delle vittime dell’epidemia di Escherichia Coli in Europa è
salito a quota 36, delle quali 35 in Germania, come ha reso noto
l’istituto Robert-Koch di Berlino. Il numero complessivo dei casi in
Germania è aumentato a quota 3.228, cioè 240 in più rispetto ai 2.988
di venerdì scorso. In particolare, nel paese si registrano 2.447 casi di
Escherichia Coli Enteroemorragica (Ehec), dei quali 13 mortali.
Inoltre, i casi di sindrome emolitica uremica (seu) sono 781, dei quali
22
mortali.
Le autorità sanitarie regionali tedesche sospettano che all’origine
dell’epidemia possano esserci almeno tre tipi di germogli.
Escherichia coli nella carne:
ricoverati sette bambini
17 giugno 2011
Sono ricoverati all'ospedale di Lille, nel nord della Francia, sette
bambini tra i venti mesi e gli otto anni, colpiti da un'intossicazione
alimentare scatenata dal batterio Escherichia coli. Tre di loro sono in
dialisi e uno è in prognosi riservata. Avevano tutti mangiato
hamburger o polpette di marca "Steak Country", prodotti con carne
tedesca, olandese e belga, e in vendita nei supermercati Lidl locali. La
Commissione europea ha confermato le informazioni delle autorità
sanitarie francesi: il ceppo di E.coli riscontrato a Lille non è lo stesso
che ha provocato le morti in Germania e in Svezia. Si tratta infatti di un
ceppo più comune, che lo scorso anno ha colpito 3500 cittadini
dell'Ue, di cui 93 in Francia.
Epatite A
Probabilmente conosciuta fin dai tempi di Ippocrate che per
primo descrisse l’”ittero infettivo”.
Agente patogeno: virus a RNA della famiglia dei Picornavirus,
genere epadnavirus
Molto resistente al calore e alle diverse condizioni ambientali
Unico serbatoio: uomo
Andamento nel tempo degli eventi in corso di infezione da virus dell’epatite A
Incidenza di epatite A in Campania e in Italia
http://www.eurosurveillance.org/ew/2004/040603.asp
Community outbreak of hepatitis A in southern Italy – Campania,
January-May 2004
Most of the cases occurred in one densely populated district on the coast, south of
Naples. The epidemic curve profile is compatible with two waves of transmission.
After an initial point source of infection around New Year’s Eve, the epidemic is
thought to have amplified locally and was sustained through person to person
transmission. As the average incubation period for HAV is 28-30 days, the period
of exposure for most cases can be traced back to early January and mid February
2004. Seafood is suspected to have been the initial exposure source in both waves
of HAV cases in the area but also contributed to the continuation of the outbreak.
The seafood is believed to have been locally contaminated through incorrect
handling or storage.
Epatite A - come si trasmette?
Ingestione di acqua ed alimenti contaminati dalle feci di soggetti malati (via
fecale-orale).
È diffusa nei Paesi in via di sviluppo o in zone in cui si consumano frutti di mare
provenienti da acque contaminate.
Condizioni ambientali scarsamente igieniche, scarsa igiene personale e nella
preparazione degli alimenti favoriscono la trasmissione dell’infezione da virus
A.
Con le trasfusioni è invece difficile trasmettere il virus dell’epatite A perché il
virus scompare dal corpo del soggetto, dopo la guarigione; a meno che il
donatore sia nella fase attiva della malattia.
Virus dell’Epatite A
E’ UN VIRUS UBIQUITARIO CHE CAUSA
SPORADICI ED EPIDEMICI
LA PREVALENZA E’ MOLTO VARIABILE
India : 98%
Italia : 90%
USA : 10-25%
Svizzera : 5%
CASI
Virus dell’Epatite A :
Trasmissione sessuale
La trasmissione sessuale è certa
Il suo ruolo è più importante nei paesi
industrializzati e con buon livello
igienico
L’importanza del comportamento sessuale
nel determinismo dell’infezione varia
a seconda dei differenti gruppi di
popolazione considerati e delle
pratiche sessuali
Epatite A - come si manifesta?
Incubazione: 15-45 giorni
Comparsa di inappetenza, malessere generale, febbre e nausea
Dopo qualche giorno compare l’ittero dovuto alla aumentata concentrazione di
bilirubina nel sangue a causa della diminuita funzionalità del fegato.
Anche le sclere possono tendere al colore giallo.
Le urine si presentano scure come marsala, sempre per la
presenza della bilirubina.
Il decorso della malattia è, generalmente, benigno e dura dalle 2 alle 10
settimane, dopodiché si guarisce senza conseguenze.
Nel sangue rimane la presenza di anticorpi anti-virus dell’epatite A (anti-HAV)
che testimoniano l’avvenuta infezione.
Epatite A - prevenzione
Prevenzione generale:
•educazione sanitaria di igiene personale
•potabilizzazione delle acque
•adeguati sistemi di smaltimento di rifiuti e acque
reflue domestiche
•controllo sulla qualità e commercializzazione dei
frutti di mare.
Prevenzione specifica:
•vaccinazione anti-epatite A
Diffusione in Italia dell’Epatite A
E’ presente su tutto il territorio nazionale, ma è più diffusa in Puglia ed in
Campania.
Tassi di incidenza (per 100 000 abitanti) di epatite A in Italia per anno e per
classi di età
Epatite E - cosa è?
Agente patogeno: un virus ad RNA appartenente alla famiglia dei Calicivirus
identificato nel 1990.
La trasmissione del virus è di tipo oro-fecale, analogamente a quanto avviene
per il virus dell'epatite A;
La fonte principale di infezione è costituita dall'acqua contaminata.
Il virus è attualmente diffuso solo nei Paesi Asiatici, nell'America Centrale e
nell'Africa del Nord;
i pochi casi riscontrati in Italia
sono tutti d'importazione, riscontrati
cioè in soggetti che si erano recati
nelle zone a rischio.
Epatite E - come si manifesta?
La forma acuta ha una incubazione di circa 2 - 8 settimane, ed ha un
andamento simile a quello della epatite A.
Prima che compaia l’ittero si può avvertire dolore nella parte bassa
dell’addome a destra, nausea, vomito e febbre, nella successiva fase itterica
può manifestarsi prurito.
Non si ha mai la cronicizzazione dell'infezione, ma è descritta una maggiore
frequenza di evoluzione verso la forma fulminante, soprattutto nelle donne
gravide.
La diagnosi si effettua mediante la ricerca degli anticorpi specifici.
La prevenzione è affidata al miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie,
al controllo degli alimenti e dell'acqua e all'educazione sanitaria dei viaggiatori
che si recano in aree endemiche.
Al momento non esistono vaccini specifici per l'epatite E.
Malattie protozoarie
Epidemia idrica di criptosporidiosi
Giardiasi
Diarrea causata da protozoo flagellato presente in tutto il mondo - Giardia
lamblia (diarrea del viaggiatore)
Ciclo vitale: parassita monoxeno che comprende lo stadio di trofozoite e quello
di cisti, riconosciuto come patogeno per l’uomo negli anni ‘60
Giardia lamblia trophozoites, as
they appear with the scanning
electron microscope. Original
image by Arturo Gonzalez,
CINVESTAV, Mexico.
1) Ingestione delle cisti da
acqua o alimenti contaminati
2) Nell’intestino da ogni cisti si
liberano 2 trofozoiti
3) i trofozoiti si moltiplicano
liberi o adesi alla mucosa
attraverso un disco ventrale.
INTOSSICAZIONI ALIMENTARI
BOTULISMO (da botulus=salsiccia)
• C.botulinum è un bacillo Gram -, ubiquitario,
anaerobio, sporigeno, produce 7 tipi di tossine
• Intossicazione umana è prodotta dai tipi A,B,E
• Spore diffuse nel suolo e nelle acque
• Si trasmette solo con alimenti conservati
• C.botulinum si moltiplica e produce tossine in
anaerobiosi, in presenza di acqua e a pH tra 4,6 e 9 produce gas e modifica caratteri organolettici alimenti
CL. BOTULINUM
ITALIA
NOTIFICHE DI BOTULISMO
60
50
40
n° casi 30
20
10
19
93
19
94
19
95
19
96
19
97
19
98
19
99
20
00
20
01
20
02
20
03
20
04
20
05
20
06
0
anni
CL. BOTULINUM
Resistenza al calore
Cl.botulinum: ucciso in 5’ a 90 C (calore umido)
T ottimale per lo sviluppo delle tossine: 30 – 35 C
Resistenza delle tossine al calore
Tossine A e B:
Tossina E:
100 C per 360’
105 C per 120’
110 C per 36’
120 C per 4’
80°C per 15’
CL. BOTULINUM
Tossicità tossina botulinica
• Dose letale per la specie umana: 0,1 – 1 g
• Quasi tutti i casi di intossicazione sono causati dal
consumo di alimenti crudi o insufficientemente cotti
(non sterilizzati) conservati in condizioni di
anaerobiosi (ortaggi e verdure sott’olio, carne, pesce),
salsicce, pesce affumicato, ecc.
CL. BOTULINUM
Quadro clinico
• Incubazione: 12 – 36 h (3-14gg)
• Debolezza, nausea, vomito, vertigini, xerostomia, midriasi,
diplopia, difficoltà a deglutire e a parlare, disfagia,
diminuzione della diuresi, paralisi respiratoria  morte
entro 3-6 gg
• Letalità 30-70%
Terapia
Siero antibotulinico
+ Terapia di
sostegno delle funzioni vitali
CL. BOTULINUM
Prevenzione
• Corretta conservazione degli alimenti (evitare di porre a
contatto cibi crudi e cibi cotti)
• Corretta preparazione delle conserve domestiche: idoneo
lavaggio, idonea sterilizzazione (tindalizzazione), salatura,
acidificazione, elevata concentrazione di zucchero
• Uso di conserve di produzione industriale
• Metodo poco affidabile: osservare l’aspetto delle confezioni
(rigonfiamenti) e dell’alimento conservato
CL. BOTULINUM
Prevenzione delle malattie a trasmissione oro-fecale
Vettori (9)
Alimenti (10)
Mani (8)
Oggetti
d’uso (7)
Feci (4)
Suolo (6)
Sano (1)
Malato (2)
Portatore (3)
Acqua (5)
(1) immunizzazione attiva
(2) isolamento- terapia
(3) bonifica
(4) disinfezione smaltimento
rifiuti liquidi
(5) potabilizzazione
(6) smaltimento rifiuti liquidi e solidi
(7) (8) igiene personale
(9) disinfestazione
(10) igiene degli alimenti
(conservazione, manipolazione)
La principale via di trasmissione di germi
sono le mani
Il lavaggio e la disinfezione delle mani sono le più importanti procedure di igiene!!!
Igiene personale: i gioielli
braccialetto
anelli
Modalità di disinfestazione
(contro insetti e roditori)





Disinfestazione integrale
Insetticidi
Rodenticidi
Lotta contro i ratti
Lotta contro gli insetti
Insetticidi e lotta biologica
• Piretrine
• Composti clorurati organici (DDT, DDD):
inibiscono l’enzima succinossidasi
• Composti fosforati organici (diazinone,
dimethoate, fenthion, malathion, dipterex):
inibiscono l’enzima colinesterasi
• Carbammati
• Altri mezzi (lotta biologica, riduzione
accoppiamenti fecondi)
Rodenticidi
• Effetto acuto: fosfuro di zinco, ossido
arsenioso, solfato di stricnina, fluoroacetato di
sodio, solfato di tallio, scilla, ANTU,
norbormide questi ultimi tre hanno un’azione
più specifica sui topi
• Azione cumulativa: derivati cumarinici
(warfarin, cumarolo, cumaforil) sono composti
ad azione anticoagulante che agiscono
inibendo la produzione di protrombina a
livello del fegato
FAQ
• Quali sono le principali malattie a ciclo
fecale-orale
• Come si trasmettono?
• Che cosa sono le tossinfezioni alimentari?
• Descriva le’epidemiologia e la prevenzione
delle malattie a ciclo fecale-orale
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