00 - I 5 COMPONENTI DELL`MRP.key

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I CINQUE COMPONENTI DEL
MECCANISMO
RESPIRATORIO PRIMARIO
(MRP)
Dott. Tebaldi Roberto
Fisioterapista Osteopata Professionista D.O. M. R.O.I.
Docente al polo universitario Pordenone presso Nuova Scuola di Osteopatia
IL PADRE DELL’OSTEOPATIA CRANIO-SACRALE
William G. Sutherland DO fu uno dei primi
allievi di Still. Laureato a Kirksville Missouri,
già da studente osservando un cranio
disarticolato aveva notato una strana
analogia di forma tra la squama dell’osso
temporale con l’osso parietale e la branchia
di un pesce.
Sutherland dopo qualche anno riprese
queste sue considerazioni sulle
caratteristiche anatomiche del cranio con
particolare attenzione alla disposizione delle
suture.
!
I testi di anatomia di quei tempi sostenevano che le suture del
cranio erano inamovibili.
Incoraggiato però dall’evidenza anatomica delle sue osservazioni
continuò lo studio, che lo portò alla seguente conclusione:
Il disegno delle suture e le loro posizioni altro non sono che funzioni
accomodative di snc e meningi nel suo complesso come unità funzionale
(M.R.P.)
movimento
respiratorio
primario Dopo 20 anni circa di studi e verifiche, su di se e poi sui pz.
incoraggiato dai brillanti risultati del suo approccio iniziò a
mostrare i suoi studi ai colleghi osteopati.
!
Non ostante alcuni contrasti all’interno della
categoria l’osteopatia craniosacrale cresceva di importanza
grazie alla validità ed all’efficacia dei suoi principi.
Sutherland ed alcuni collaboratori fondarono così la
“Osteopathic Cranial Foundation” con lo scopo di
promuovere studi, ricerche e formare nuovi insegnanti.
Nel 1954 questa associazione cambiò il proprio nome in “Cranial Academy”
da allora ad il contributo all’osteopatia craniale e stato perfezionato e
sviluppato dagli allievi diretti del Dr. Sutherland, quali H. Magoun, R. Beker,V. Fryman A. Wales, ed altri.
Prima degli studi del Dr. Sutherland ,il pz era trattato come se
la testa non avesse disfunzioni somatiche l’osteopatia in ambito
craniale è l’osteopatia dell’intera persona perché le forze
inerenti che sono racchiuse all’interno del cranio regolano le
funzioni di tutto l’organismo.
Grazie ai lavori di Sutherland la (I.C.D. ) “International
Classification of Disease” Include la disfunzione somatica del
cranio come patologia trattabile con l’osteopatia craniale.
L’osteopatia in ambito craniale riguarda due fenomeni fisiologici:
!
La mobilità presente nelle suture craniche
La presenza di un impulso ritmico all’interno del cranio diverso da quello cardiaco e quello respiratorio
!
Il Dr. Sutherland nel 1939 pubblicò un libro frutto dei suoi lunghi studi
e ricerche da titolo “THE CRANIAL BOWL” dove per la prima volta si
raccoglie tuta la sua esperienza. !
CHE COSA E’ L’ M.R.P. ? SISTEMA FUNZIONALE CHE COMPRENDE 5 FENOMENI:
!
I° - MOTILITÁ DEL SNC (CERVELLO E MIDOLLO SPINALE)
II° - FLUTTUAZIONE DEL LIQUIDO CEFALORACHIDIANO
III° - MOBILITÁ DELLE MEMBRANE INTRACRANICHE
IV° - MOBILITÁ ARTICOLARI DELLE OSSA CRANICHE
V° - MOBILITA’ INVOLONTARIA DEL SACRO FRA LE ILIACHE
!
I° - MOTILITÁ DEL SNC (CERVELLO E MIDOLLO SPINALE)
In ogni organo, tessuto, cellula, si verifica il fenomeno della pulsazione
o dell’azione ritmica,ed il s.n.c. non è certo una eccezione.
Attraverso rilevamenti strumentali sono stati misurati 4 tipi di
movimento ritmico nell’uomo :
1 - Pulsazione cardiaca
2 - Ritmo respiratorio
3 - Onda ciclica indipendente dalle prime due
4 - Onda ciclica di origine non definita
La MOTILITÁ (mobilità intrinseca) è una caratteristica già presente
nell’embrione e ne determina la forma.(E.Blechschmidt).
Durante lo sviluppo embrionale ( VI settimana) del tubo neurale “stadio
a 5 vescicole” le due vescicole encefaliche antero-laterali, si arrotolano,
espandendosi, come le corna di un ariete.
Questa attività di espansione e contrazione
data dal movimento embriologico
determina il MRP.
La sua frequenza in condizioni fisiologiche è
di 8-12 pulsazioni/minuto.
A sostegno e conferma di ciò ci
sono le ricerche di (Lunmesden e
Pomerat).
I ricercatori hanno messo in
evidenza, con un campione di
tessuto celebrale in vitro, al
microscopio elettronico, la
contrazione e l’espansione ritmica
degli astrociti, cellule che sono la
struttura portante del snc.
Leland Clark del Fels Research Institute scrive:
!
“sono in possesso di prove secondo cui avvengono pulsazioni continue
sulle strutture più fini del cervello… ci sono 8-12 cicli al minuto… non
sono collegate ai movimenti respiratori ne ai battiti cardiaci… gli
oligodendrociti sono caratterizzati da un movimento ritmico pulsante”.
II° - FLUTTUAZIONE DEL L.C.R.
Dal momento che ci sono due ritmi non definiti si dovrebbe dare una
spiegazione al secondo, alcune ricerche sembrano sostenere che
quest’ultimo sia dato proprio dalla fluttuazione del L.C.R.
Bowsher e Hassin, ricercatori, sostengono che il L.C.R. non circoli nel
senso comune del termine.
Peele notò che le fluttuazioni di pressione del liquor avvenivano a seguito
di variazione di volume in diverse parti del snc.
Ricercatori russi con ricerche indipendenti hanno notato gli stessi
meccanismi.
Ad oggi il meccanismo di fluttuazione del L.C.R. è tutt’altro che
conosciuto.
La differenza di p può variare da 5mm/hg ai15mm/hg già con un semplice
atto respiratorio.
Dal momento che l’involucro durale non è elastico e non si espande, la
pressione del L.C.R. varia in modo diretto con la P venosa. Qui si evidenzia il rapporto stretto con i seni venosi del cranio, le vene
giugulari drenano infatti il 95% del sangue del cervello.
In alcune patologie del snc sia infettive che non, si verifica un
cambiamento della consistenza chimica del liquor.
Dato che il snc è più sensibile di ogni altro all’ambiente che lo circonda,
ogni variazione della composizione chimica del L.C.R., comporta
un’alterazione della funzione nervosa.
La difficoltà in questo ambito è quella di dover valutare, misurare e
comprendere il funzionamento di un sistema chiuso come la fisiologia
del L.C.R.
La sua dinamica viene alterata ogni volta che introduciamo sostanze
estranee oppure creando una comunicazione con l’ambiente esterno.
In merito questo concetto Selye dice:
“L’organizzazione strutturale della vita può essere esaminata tramite
l’indagine autoptica dopo la morte, ma i processi vitali si possono
esplorare solo negli esseri viventi”.
La genialità di Sutherland sta nell’aver intuito attraverso l’osservazione
del cranio i principi del MRP.
Da qui la possibilità da parte di una mano
addestrata di percepire i piccoli movimenti del
cranio aventi una frequenza di 8/12 cicli al minuto
ed una ampiezza dai 10 ai 50 micron.
!
RITMO del CRANIO (CRI)
III° - MOBILITÁ DELLE MEMBRANE INTRACRANICA ED INTRASPINALE
Le membrane intracraniche sono state definite
come divisione e sostegno per gli emisferi
celebrali ed il cervelletto e come protezione
dagli agenti traumatici.
Il termine di MTR (membrane a tensione
reciproca) inserisce un concetto funzionale al
semplice termine anatomico.
La falce celebrale e il tentorio del cervelletto si
possono immaginare come tre lame a forma di
falcetto tutte con una origine comune nel seno
retto, o ”fulcro di Sutherland” ed una inserzione
in varie parti del cranio che vedremo in seguito.
Prendendo in considerazione la falce celebrale la sua origine è il seno
retto e l’inserzione con un margine libero inferiore ed uno superiore che
segue dalla protuberanza occipitale interna verso l’alto ed in avanti, si
continua lungo la cresta sagittale dell’occipite.
La falce dirige in avanti lungo la sutura sagittale, poi la sutura metopica e
la Crista Galli.
Nel margine non libero la falce
segue fino al foro cieco dove
termina il seno sagittale superiore.
A livello della fossa cranica media si trovano due strutture anatomiche a
forma di falce dette falci cerebellari o tentorio del cervelletto ed hanno
pure loro la stessa origine, il seno retto.
I margini posteriori si continuano lateralmente con i solchi traversi
dell’occipite fino agli angoli mastoidei dei parietali.
Si portano così in avanti lungo le
creste delle rocche petrose dei
temporali fino ai processi clinoidei
posteriori ed anteriori, formando i
seni petrosi superiori.
Lo sdoppiamento dello strato superiore della dura va a formare il
rivestimento della sella turcica ed il margine superiore forma la tenda
dell’ipofisi, importante per la sua relazione con il peduncolo ipofisario.
La falce del cervelletto origina dal margine inferiore della protuberanza
occipitale interna, crea un collegamento con la membrana interspinale
al di sotto.
Questa struttura forma un importante collegamento fra il meccanismo
articolare membranoso del cranio e quello del sacro la sua forma
ricorda quella di un tubo che avvolge il midollo spinale ed è
fortemente ancorata al foro magno ed ai corpi vertebrali di C2 e C3.
Al di sotto di questo livello i legamenti dentati e le guaine durali dei
nervi spinali sono relativamente fragili.
Diversamente accade al corpo vertebrale di
S2 fino al coccige,dove l’attaccamento della
dura all’osso è molto saldo.
Page descrive “ All’interno del cranio la dura madre ed i suoi
prolungamenti formano un supporto per il cervello… dai vari fori della
base cranica, la dura madre continua nella fascia profonda del collo e
può essere coinvolta in tensioni che hanno origine all’esterno del
cranio… si può creare tensione nelle guaine che rivestono i vasi
sanguigni, i nervi in uscita ed in entrata nel cranio così come per i
muscoli che si inseriscono sulla base cranica.
C’è una connessione diretta fra l’apice del diaframma (centro frenico)
e la base del cranio. Già la sola flessione de capo sul collo, provoca la messa in tensione
della dura.
Con il termine di M.T.R. s’intende: la funzione di guida e di limitazione di
movimento delle ossa craniche”.
Per assicurare l’equilibrio in tutte le direzioni le membrane a tensione
reciproca devono operare da un fulcro che possa girare
automaticamente per seguire i cambiamenti che hanno luogo con il
movimento fisiologico del cranio o compensare il trauma in quel
distretto.
Il fulcro di questo meccanismo è un
punto di riposo, un punto ideale,
chiamato fulcro di Sutherland è un
punto immaginario così come il
centro di gravità del corpo umano.
IV° - MOBILITÁ ARTICOLARI DELLE OSSA CRANICHE
Si crede comunemente che il cranio sia una struttura rigida in realtà è
esattamente il contrario.
!
Pritchard e coll dimostrarono che il movimento è possibile.
!
Khan sostiene che “le ossa craniche non crescono assieme non si
uniscono ma sviluppano dei margini a zig-zag che si incastrano a coda
di rondine ma che comunque permettono un movimento leggero”.
L’aspetto più importante di questi studi
è che la possibilità di movimento è stata
osservata già nei reperti anatomici
asciutti e sgrassati.
!
L’esistenza di suture è un elemento di
riflessione in quanto nella presenza di
superfici articolari è intrinseca la
caratteristica cinetica.
!
Altro aspetto interessante è dato dalla
mancata calcificazione delle suture
(eccetto una parte della s. sagittale in età
matura)
Il tessuto di interposizione fra queste superfici è composto da
tessuto connettivo (fasce) in cui sono stati trovati occasionalmente
recettori del Golgi
V° - MOBILITÁ INVOLONTARIA DEL SACRO FRA LE ILIACHE
Questa è una mobilità respiratoria (M.R.P.) involontaria che è ben
diversa dalla mobilità del sacro fra le iliache di tipo meccanico.
Rappresenta la continuazione fisica del cri per
mezzo della dura madre spinale le cui inserzioni
inferiori ne guidano e ne limitano l’azione.
L’asse di movimento respiratorio è stato descritto,
un’area articolare di forma circolare o discoide
localizzata a livello delle intersezioni delle braccia
lunghe e corte della superficie ad L del sacro a
livello di S2.
MRP
MOVIMENTO
MECCANICO
Tutta la superficie articolare sacroiliaca (auricola ) diverge anteriormente
e converge posteriormente ad eccezione di questa piccola parte che
converge anteriormente e diverge posteriormente.
In questo elemento sta la differenza fra movimento posturale e
movimento craniosacrale.
I legamenti pelvici permettono al sacro di oscillare in un arco, senza
cambiare materialmente la loro tensione, il movimento avviene in
sincronia con il CRI.
flessione
estensione
Movimento coccigeo
Nel concetto cranico col termine di respirazione dei tessuti si intende
l’azione fisiologica della fluttuazione del LCR.
!
Questa azione non si manifesta solo
nel cranio ma anche attraverso il
corpo grazie alla presenza di canali di
comunicazione aperti.
Questi canali sono rappresentati dai
nervi cranici e dai periferici. La loro presenza permette la
dispersione e la diffusione del
LCR che influenza tutta una
serie di meccanismi
biochimici e metabolici fino
ad arrivare al potenziale
elettrico di ogni singola
cellula.
Respirazione tissulare: Best e
Taylor definiscono così
questo concetto ”lo scambio
di gas nella respirazione fra le
cellule dei tessuti ed il loro
ambiente liquido che è
costituito da liquidi che
bagnano le cellule”.
Forse c’e un tessuto che più degli altri per
importanza è sensibile a questi cambiamenti
ed è il pavimento del 4°ventricolo.
In questa struttura risiedono molti dei
centri fisiologici che controllano e regolano
la funzione cardio-pneumo-enterica
-Attività vascolare (centro vasomotore)
-Attività vagale (funzione digestiva)
-Attività respiratoria polmonare (centro
apneustico e pneumotassico)
RIASSUMENDO:
L’MRP in due fasi si manifesta come impulso ritmico cranico (CRI) E
rappresenta un interscambio metabolico in ciascuna cellula in ciascuna
fase d’azione; nella fase di inspirazione del ciclo M.R.P. avviene:
Tubo neurale – si contrae riducendo la sua lunghezza
Emisferi celebrali – riducono il loro diametro ant-post e verticale ed
aumenta il diametro laterale.
Questa contrazione fa aumentare la densità della sostanza celebrale
con evidenti variazioni (ritmiche ) del gradiente pressorio; potete
immaginare l’influenza di questa azione all’interno dei ventricoli celebrali.
L’LCR viene spinto fuori tramite i suoi dotti, aumentando gli spazi fra la
pia e la duramadre
Questa azione permette di drenare tutti i catabolismi e poi con il
rilasciamento di reintrodurre sostanze nutritive; il Δp stimola i plessi
coroidei e attiva gli scambi a livello della barriera emato-liquorale.
La fluttuazione del LCR
tramite la barriera ematoliquorale non limita la sua
influenza solo al SNC ma si
continua con il SNP e le
secrezioni tramite suddetta
barriera, influenzano
l’equilibrio bioelettrico e
biochimico di tutto il
l’organismo.
La falce del cervello : durante la fase di inspirazione la falce ruota
anteriormente su un piano sagittale, così facendo il margine superiore
e centrale si abbassa, il margine anteriore che si inserisce sulla crista
galli si abbassa
leggermente e si
porta
posteriormente
inducendo il
movimento
all’etmoide sul suo
asse trasverso.
Il tentorio del cervelletto ruota anteriormente e si appiattisce
entrando in tensione, aumentando il diametro laterale del cranio. Le sue estremità anteriori inserite sui processi clinoidei compiono un
movimento di circonduzione, i margini laterali si muovono in avanti in
alto e lateralmente, inducendo un movimento di lateralità dei
temporali
Le ossa craniche della linea mediana nella fase di inspirazione compiono
movimenti di ROTAZIONE ANTERIORE attorno all’asse trasverso,
ortogonale al piano sagittale
Le ossa centrali sono:
Occipite
Sfenoide Vomere
Etmoide
(Sacro e Coccige) !
Nella fase di ESPIRAZIONE queste ossa faranno un movimento di
ROTAZIONE POSTERIORE
!
Contemporaneamente le ossa pari (alla periferia) fanno un movimento di
ROTAZIONE ESTERNA
Parietali
Frontali
Temporali
Mascellari Palatini Zigomatici
ecc…
Nella fase di ESPIRAZIONE le ossa pari faranno un movimento di
ROTAZIONE INTERNA
Sacro:
nella inspirazione le MTR entrando in tensione tirano il sacro verso
l’alto in flessione e dato il punto di inserzione delle meningi il
promontorio sacrale si porta postero-superiormente mentre gli angoli
infero-laterali del sacro si portano in direzione del pube.
Il coccige seguirà i parametri di movimento in funzione della tensione
del filum terminalis.
Flessione
Estensione
1) Bregma
Anatomia, punti di repere
2) Sutura coronale
NORMA FRONTALE
3) Osso parietale
1
4) sutura metopica
5) osso frontale
5
6) grande ala dello sfenoide
3
7) pterion
6
10
8
2
7
12
8) nasion
9) gonion
4
11
13
10) glabella
11) zigomatico
12) faccia orbitale della grande ala dello sfenoide
13) mascellare
14) mandibola
9
14
9
NORMA FRONTALE
1) bregma
1
2) osso frontale
2
3) sutura coronale
4) pterion
4
6
5
5) nasion
7
6) sfenoide
3
14
12
8
7) osso nasale
9
8) osso zigomatico
9) osso mascellare
11
10
15
10) mandibola
11) processo stiloideo
12) asterion
13) inion
14) sutura lambdoidea
15) gnation
13
GRAZIE!!!
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