Università di Ferrara Facoltà di Lettere e Filosofia Laurea in Filosofia - Uomo, evoluzione e ambiente Laurea in Scienze dell’Educazione – Teoria e metodologia della ricerca sociale, modulo di Antropologia Epistemologia della ricerca preistorica Prof. Ursula Thun Hohenstein Breve storia degli studi - L’antichità ¾ Ippocrate (468-367 a.C.): fondatore della medicina laica basata sull’osservazione; discute dell’influenza dell’ambiente geografico sulla natura fisica dell’uomo ¾ Aristotele (384-322 a.C.): definizione di uomo come “bipede pensante”; comparazioni scientifiche tra uomo e animale; introduce il temine “antropologia” ¾ Claudio Galeno (131-210 d.C): fondatore della medicina sperimentale; approfondisce le comparazioni tra uomini e animali estendendole agli organi interni ¾Esiodo (VIII sec. a. C.), parla di 5 fasi: Età dell’oro, Età dell’argento, Età del Bronzo, Età degli eroi, Età del ferro ¾Lucrezio (I sec. a. C. De rerum natura): parla di un’origine non divina e di una progressiva evoluzione sia del mondo che degli uomini Breve storia degli studi - L’antichità ¾ Il tramonto dell’antico mondo greco e romano segnò la perdita di tutto ciò che il mondo classico aveva saputo o supposto sulle più remote età dell’uomo e furono sostituiti dalla storia della creazione del mondo e dell’uomo e del diluvio universale così come figurava nella Genesi. ¾Medioevo: epoca dei grandi esploratori e navigatori, a partire da Marco Polo; le conoscenze antropologiche si estendono alle varie parti del mondo inesplorato. Il riconoscimento dell’antichità dell’uomo ha dovuto seguire un lungo cammino. Per molti secoli gli utensili di pietra che venivano trovati furono spiegati come meteoriti, frecce delle fate, armi degli elfi, ecc. Card. Michele Mercati (1541-1593): comparazione con la produzione dei popoli primitivi attuali Metallotheca Vaticana Ulisse Aldrovandi intorno alla metà del XVII secolo descrive gli utensili litici come: ”dovuti a una mescolanza di certe esalazioni di tuono e fulmine con sostanza metallica, soprattutto in nubi nere, che vengono coagulate dall’umidità circostante e conglutinate in un grumo (come farina con l’acqua), e successivamente indurite dal calore, come mattoni”. Dai cerauni o “pietre del fulmine” a Michele Mercati, “Metallotheca Vaticana“ (ed. 1717) che riconosce che asce e punte di freccia …..“sono state ricavate da due selci mediante violenta percussione” L’epoca moderna ¾ Leonardo e altri autori: nuovi contributi allo studio dell’anatomia umana ¾ Carlo Linneo, Systema naturae (1735): classificazione delle piante e degli animali, con valore tassonomico, ma fuori da una prospettiva di carattere filetico o evolutivo. Nella classificazione è incluso l’uomo che con Lemuridi, Pipistrelli e Scimmie forma l’ordine dei Primati ¾ Buffon (1707-1788): viene considerato il fondatore dell’Antropologia; introduce concetti sulla specie e le razze umane; è precursore di Lamarck nella teoria dell’evoluzione ¾ Lamarck (1744-1829): secondo l’Autore le differenze tra le varie specie sono da mettersi in relazione con l’ambiente e con l’uso o non uso di certi organi James Hutton (1726-1797) – Uno dei primi studiosi a dimostrare l’antichità della Terra – “Theory of the Earth” Charles Lyell (1797-1875) – Principles of Geology (1833) Enuncia il principio dell’”uniformismo” (gli stessi processi del presente si possono applicare al passato) C.J. Thomsen (17881865) “A guide to Northern antiquities” (1836) – Enuncia il sistema delle tre età (della Pietra, del Bronzo e del Ferro) John Lubbock (18341913) Prehistoric times (1865) – Distinse l’Età della Pietra Scheggiata da quella della Pietra Levigata XIX SECOLO … sviluppo di una prospettiva temporale e del concetto di “alta antichità dell’uomo”… da Boucher de Perthes Antiquités celtiques et antédeluviennes 1847 ¾ Edouard Lartet (1801-1871) è autore della suddivisione del Paleolitico in tre periodi (inferiore, medio e superiore) sulla base delle faune. ¾ Gabriel de Mortillet (1821-1899) elabora una cronologia (1869) basata sulla tipologia dei manufatti litici, che egli utilizza alla stregua dei “fossili guida” in campo geologico, distinguendo una serie di insiemi culturali denominati da importanti località: Chelleano, con strumenti a bifacciali per il Paleolitico inferiore; Musteriano con strumenti su scheggia per il Paleolitico medio; Aurignaziano con strumenti laminari; Solutreano, con strumenti foliati e Maddaleniano, con strumenti su osso per il Paleolitico superiore. Le prime scoperte di fossili umani Fine XVIII- inizio XIX secolo: depositi ghiaiosi del Bacino del Tamigi e del Bacino della Somme: associazione di manufatti a lavorazione bifacciale con ossa di mammiferi estinti 1846: J. Boucher de Perthes segnala alla Academie des Sciences di Parigi l’associazione di fauna estinta (elefante, rinoceronte, orso delle caverne, un cervide) e di bifacciali nalla cava di Menchecourt presso Abbeville nel Bacino della Somme. Scetticismo, intervento di vari naturalisti, pubblicazione della memoria nel 1849 1863: nella cava Fréville (Bacino della Somme), viene in luce la mandibola di Moulin-Quignon, che un’apposita commissione accademica riconosce antica ed associata a fauna estinta, mentra in realtà è di età recente Le prime scoperte di fossili umani in Europa: i Neandertaliani 1833: Grotta di Engis presso Liegi, cranio di giovane neandertaliano, pubblicazione 1936 1848: G. Busk nella breccia ossifera di Forbe’s Quarry, a Gibilterra, cranio neandertaliano adulto, pubblicazione nel 1864 1856: J. Fuhlrott, nella grotta Feldhofer nella Valle di Naender presso Düsseldorf, calotta, femore e altre ossa neandertaliane pubblicate nel 1865 (Der fossile Mensch aus dem Neanderthal) 1866: mandibola di La Naulette 1886: scheletri di Spy 1889: mandibola di Malarnaud 1899: resti frammentari di una dozzina di Neadertaliani a Krapina, in Croazia Grotta di Feldhofer (valle di Neander), 1856 … … ma la nuova specie Homo neanderthalensis viene proposta nel 1864 dal geologo irlandese W. King Charles Darwin e l’evoluzionismo: “The origin of species” (1859) Egli indica nella selezione naturale il fattore che ha portato al successo le specie con caratteristiche più adatte all’ambiente e estende le sue teorie all’Uomo Le prime scoperte di Ominidi fossili in altri continenti E. Dubois (1858-1940) a Sumatra e a Giava nel 1891, Trinil lungo il fiume Solo: calotta e cranio attribuiti alla stessa specie Pithecanthropus erectus D. Black nel 1921, Caverna di Zhukudian presso Pechino: denti attribuiti a Sinanthropus pekinensis R. Dart nel 1924, Cava di Taung, Sudafrica: modello endocranico e parte anteriore del cranio giovanile attribuito ad Australopithecus africanus L. Leakey nel 1960, Africa Orientale Homo habilis H. erectus, Trinil, circa 1,5 Ma (?) (1891, Dubois – Pithecanthropus erectus) 1922: Raymond Dart e l’inizio delle ricerche paleoantropologiche in Sudafrica: il cranio del “Taung baby” A partire dal 1930 iniziano le ricerche nell’Africa orientale da parte di Louis e Mary Leakey Oscar Montelius (1843-1921) e lo sviluppo del metodo tipologico (influsso delle idee evoluzioniste) FINE XIX- INIZI XX secolo … il periodo del “fossile guida” e delle “associazioni di tipi caratteristici” GLI ANNI ’50: mentre è in pieno sviluppo l’approccio tipologico (attenzione rivolta agli oggetti), viene introdotto il metodo sperimentale (attenzione rivolta ai processi) OLTRE L’APPROCCIO CRONOLOGICO-CULTURALE Vere Gordon Childe, The Dawn of European civilization (1925): cerca di andare oltre la ricerca di correlazioni tra sequenze culturali, per cercare le origini dei fenomeni (vedi origini dell’agricoltura) Grahame Clark: Prehistoric Europe: The Economic Basis (1952) e Star Carr (1954): sviluppo dell’approccio ecologico e degli adattamenti umani all’ambiente. Anni ’50: applicazione all’archeologia dei risultati delle scienze fisiche, chimiche e naturali. Willard Libby (1949) e la scoperta del metodo di datazione al radiocarbonio (C14) GLI ANNI ’60: UNA FASE CRUCIALE 9 Scaturisce la necessità di spiegare i fenomeni del passato non solo in termini evoluzionistici e culturali legati a migrazioni di popoli o “supposte influenze” e si sviluppa un maggiore interesse per gli aspetti sociali e per un’interpretazione in termini “processuali”, anche attraverso la verifica; 9Stati Uniti , 1968: “New perspectives in Archaeology”: Louis Binford e colleghi fondano la Nuova Archeologia come approccio processuale all’interpretazione dei fenomeni archeologici. 9L’interesse degli studiosi si sposta verso gli aspetti, tecnologici, sociali, economici e ideologici e si realizza un avvicinamento alle discipline scientifiche, compreso l’impiego di tecniche quantitative L’interesse nei confronti della ricostruzione dei processi porta verso lo studio della cultura materiale e del comportamento delle società attuali: sviluppo dell’ETNOARCHEOLOGIA (Lee, De Vore, Binford) GLI SVILUPPI RECENTI Grazie allo sviluppo delle idee portato avanti dagli studiosi della New archaeology, e successivamente, all’apporto della cosiddetta “Archeologia post-processuale” (concentrare l’attenzione sulle azioni e i pensieri degli individui; maggiore attenzione verso gli aspetti simbolici) e a quello di altri studiosi l’attuale scienza archeologica appare oggi impostata su principi di analisi più ampi: 9 maggiore enfasi sugli obiettivi di ricerca dei progetti avviati; 9 sguardo più ampio su scala regionale (non limitato a singoli siti, isolati dal contesto generale); 9 approccio di tipo inter-disciplinare allo studio delle problematiche affrontate.