I sintomi dell`eccessiva crescita batterica nell`intestino tenue

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I sintomi dell’eccessiva crescita batterica nell’intestino tenue possono includere anche nausea, diarrea e anche artriti. Tutti i pazienti che soffrono di artrite reumatoide presentano una eccessiva crescita batterica intestinale! Per prevenire l’eccesso di crescita batterica la nostra “macchina” dispone di: − enzimi digestivi − secrezioni epatiche − peristalsi intestinale − fibre alimentari − fattori immunologici (IgA). L’acido cloridrico (HCl), la bile, gli enzimi digestivi prevengono il transito di diversi batteri, ma i pasti troppo ricchi di carboidrati (e zucchero), una scarsa funzione del sistema immunitario, le allergie alimentari e soprattutto lo stress e gli altri fattori che fanno diminuire l’IgA (Immunoglobulina A)secretoria intestinale, contribuiscono alla crescita batterica. Anche un malfunzionamento della valvola ileo-­‐cecale può determinare una colonizzazione di batteri che dal colon migrano nel tenue. L’indebolimento di tale valvola è spesso causata da costipazione cronica o da uno sforzo eccessivo durante la defecazione. A volte tale valvola rimane, invece, semplicemente bloccata ed è sufficiente un massaggio (o auto-­‐
massaggio) da distesi, nella zona pelvica, nella direzione spalla sinistra – inguine destro (diagonale). Gli enzimi digestivi e le erbe come il Crespino ricche di berberina, possono inibire la crescita batterica nell’intestino tenue. La berberina, oltre ad esercitare un’attività antibiotica ad ampio spettro e una attività contro Candida albicans, inibisce anche la conversione delle proteine in amine vaso-­‐attive! Gli enzimi digestivi, oltre a favorire la digestione, mantengono l’intestino libero da batteri, batteri patogeni, lieviti (funghi), protozoi ed elminti! La digestione dei cibi che vengono ingeriti è necessaria perché vengano assimilati. Così anche cibi ricchi e di qualità sono inutili a mantenere l’energia, la salute e la longevità, se non vengono digeriti. Al contrario cibi poveri se completamente digeriti e assimilati sono un vero tonico! Inoltre, i cibi che non sono stati digeriti, cioè completamente “smontati” nei loro “pezzi” costituenti dagli enzimi digestivi, provocano diversi disordini, che possono diventare cronici, e che si riassumono in: − mal digestione − malassorbimento − anomalie della flora intestinale. L’origine più comune della mal digestione è la carenza nella produzione di HCl (acido cloridrico) da parte dello stomaco. Quando manca l’acido cloridrico non si innescano gli enzimi digestivi e gastrici e i batteri (normalmente uccisi dall’acido) hanno via libera verso l’intestino tenue. Più rara la mancata produzione di enzimi digestivi gastrici, inoltre a una loro carenza sopperiscono gli enzimi digestivi pancreatici, in grado anch’essi di digerire tutti gli alimenti (carboidrati, grassi e proteine) ma necessitano della bile, ovvero di un ambiente non-­‐acido (alcalino), per funzionare. «La secrezione acida (HCl) si riduce con l’età e una ridotta acidità gastrica è presente in più del 50% dei pazienti con più di 60 anni»1. I sintomi di una carente produzione di acido cloridrico (HCl) da parte dello stomaco sono: − senso di pienezza dopo il pasto − indigestione − diarrea 1
Joseph E. Pizzorno, Michael T. Murray, op. cit 63
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