Al Dr. Giuseppe CUGNO Direttore Sanitario Azienda Ospedaliera “San Carlo” Via Potito Petrone 85100 Potenza p.c. Al Dr. Michele CANNIZZARO Direttore Generale Azienda Ospedaliera “San Carlo” Via Potito Petrone 85100 Potenza Prot. 03/07 Ai Medici di Famiglia AUSL 2 Oggetto: Attivazione Centro Ospedaliero per la Terapia Anticoagulante Orale Da alcune settimane il Centro di Patologia Clinica dove si eseguono i controlli laboratoristici del PT ai pazienti in Terapia Anticoagulante Orale (TAO) viene rilasciato uno stampato con la dose giornaliera e settimanale di assunzione del farmaco. Senza alcun intento polemico e senza entrare nel merito della scelta ci sembra opportuno richiamare l’attenzione sui pericoli di una decisione autonoma presa da un suo servizio senza un preventivo confronto con la categoria della Medicina Generale. Premesso che non si vuole in alcun modo rivendicare una sorta di esclusiva della gestione di tali pazienti sarebbe utile però definire prioritariamente e chiaramente chi fa che cosa e con quale periodicità. Prima di partire con l’offerta di un servizio aggiuntivo sarebbe stato utile almeno un contatto telefonico per chiarire gli scopi, la durata, il range della terapia e per discutere eventuali problematiche particolari. In particolare si dovrebbe precisare le modalità di risposta al paziente in caso di necessità (il centro dispone di un servizio sulle 24 ore?) e chi deve intervenire in caso di valori fuori range. La mancanza di un raccordo reale ed operativo fra il Centro e il Medico di Famiglia espone il paziente a grossi rischi: basta infatti ricordare le problematiche relative alle interferenze farmacologiche esistenti fra tali farmaci e una varietà di altre sostanze. Il controllo della TAO rappresenta un atto medico dal quale possono derivare danni, transitori o permanenti, al paziente anche in seguito ad una non corretta gestione del trattamento. L’educazione del paziente ad una corretta conduzione della TAO rientra tra i vari compiti di chi è responsabile del monitoraggio della terapia. Il paziente dovrebbe essere informato su tutti gli aspetti pratici della gestione della TAO e sui possibili rischi del trattamento. Nonostante tutti gli sforzi possibili rimarrà comunque una percentuale non bassa di malati (circa un quinto secondo alcuni studi) che non riesce a comprendere in modo adeguato i termini del problema. Affidarsi ad un programma informatico, per quanto affidabile e completo di consigli per una corretta gestione della terapia, non è sufficiente secondo noi a tutelare il singolo paziente dai rischi intrinseci alla TAO. Sarebbe auspicabile che grazie al grande sviluppo dell'informatica e alla grande diffusione di possibilità di collegamenti telematici, la gestione collaborativa e interattiva tra MMG e Centro, con scambio di informazioni e consulenze in tempo reale. Potenza, 18/01/07 ____Il Segretario Provinciale FIMMG____ Dr. Antonio SANTANGELO