STRESS OSSIDATIVO PROOSSIDANTI e ANTIOSSIDANTI PROOSSIDANTI PROOSSIDANTI Molecole altamente reattive che, alla ricerca della stabilità, sono in grado di reagire e di danneggiare tutte le biomolecole dell’organismo umano. La maggior parte sono molecole radicaliche. Le sostanze proossidanti possono avere sia origine esogena che endogena. RADICALE LIBERO DEFINIZIONE: molecola che contiene uno o più elettroni spaiati nell’orbitale di legame. I radicali reagiscono con altre molecole allo scopo di catturare gli elettroni necessari al raggiungimento della stabilità. Alcune specie radicaliche sono estremamente reattive mentre altre risultano relativamente inerti. ORIGINE DELLE SPECIE REATTIVE ESOGENA •Fumo di sigaretta (NO. NO2.) •Inquinamento ambientale •Radiazioni elettromagnetiche (. OH) •Diete sbilanciate con eccessivo contenuto di Fe o Cu (reazione di Fenton) •Farmaci, pesticidi, detossificazione) •Luce ultravioletta anestetici … (nei sistemi di ORIGINE DELLE SPECIE REATTIVE ENDOGENA 1. Respirazione cellulare ROS (Reactive Oxygen Species) ORIGINE DELLE SPECIE REATTIVE ENDOGENA 2. Fagocitosi (NO., O2-. , H2O2 , OCl -) 3. Perossisomi (H2O2) 4. Sistema di detossificazione che coinvolge il cyt P450 5. Cascata dell’acido arachidonico 6. Esercizio fisico 7. Processi infiammatori 8. Ischemia/riperfusione ROS: REACTIVE OXYGEN SPECIES Radicaliche e non radicaliche ORBITALI π σ OSSIGENO TRIPLETTO O2 radi cale ossidan te SI NO ANIONE SUPEROSSIDO O2-• SI SI PEROSSIDO D’IDROGENO H2O2 NO SI RADICALE IDROSSILE HO• SI SI ACQUA H2 O NO NO OSSIGENO SINGOLETTO 1O 2 NO SI SPECIE RADICALICHE ANIONE SUPEROSSIDO . O2- • Generato: •accidentalmente nella catena di trasporto degli e- nei mitocondri e nei microsomi •intenzionalmente dalle cellule fagocitarie tramite le ossidasi NADPH-dipendente •reattività bassa, diffusione alta •partecipa alla reazione di Fenton •in grado di rilasciare Fe++ dai depositi di ferritina •trasformato a H2O2 dalla SOD nel citoplasma e nei mitocondri SPECIE RADICALICHE RADICALE IDROSSILE HO• •Generato: •nella catena di trasporto degli e- nei mitocondri •per azione delle radiazioni elettromagnetiche •in presenza di metalli di transizione O2-• + Fe+++ Fe++ + O2 Fe++ + H2O2 Fe+++ + HO• + HO- O2-• + H2O2 O2 + HO• + HO- reazione di Haber-Weiss •Reattività alta, diffusione limitata reazione di Fenton SPECIE RADICALICHE OSSIDO NITRICO NO• •Generato: •macrofagi e neutrofili durante i processi infiammatori •dalle cellule endoteliali con funzione di modulatore della contrazione a livello dei vasi •La sua tossicità è legata alla formazione di perossinitrato: NO• + O2-• RADICALI PEROSSILICI ONOO- . ROO • Generati durante la perossidazione lipidica •Non molto reattivi ma altamente diffusibili SPECIE NON RADICALICHE PEROSSIDO DI IDROGENO H2O2 •Generato: •enzimaticamente dalla SOD a partire da O2-. •enzimaticamente dalle xantina ossidasi dei perossisomi •nella catena di trasporto degli e- nei mitocondri •Diffonde velocemente •E’ degradato dalla catalasi nei perossisomi OSSIGENO SINGOLETTO 1 O2 •Prodotto principalmente per fotoeccitazione in presenza di un iniziatore come le clorofille •Può reagire con doppi legami, per esempio degli acidi grassi producendo idroperossidi EFFETTO SULLE BIOMOLECOLE CARBOIDRATI: Sottrazione casuale di un H da un C della catena polisaccaridica con formazione di un radicale centrato sul C che in presenza di O2 può dare origine a radicali perossilici (ROO•) frammentazione e depolimerizzazione EFFETTO SULLE BIOMOLECOLE PROTEINE: ossidazione gruppi -SH (NO•, HO•, ONOO-) ossidazione di alcuni AA (HIS, ARG, LYS, PRO) liberazione del Fe per degradazione degli anelli porfirinici (H2O2) perdita di funzionalità e danno indiretto (es DNA) Markers di ossidazione: •Determinazione di proteine con gruppi carbonilici tramite reazione con 2,4 dinitrofenilidrazina; •Determinazione di singoli AA ox come la 2-ossiHYS. EFFETTO SULLE BIOMOLECOLE ACIDI NUCLEICI: Idrossilazione delle basi per addizione del radicale OH• o sottrazione di un H dalla molecola saccaridica. EFFETTO SULLE BIOMOLECOLE PEROSSIDAZIONE LIPIDICA •E’ la classe di biomolecole più suscettibile all’attacco dei radicali •L’autossidazione avviene a carico degli acidi grassi presenti nelle membrane cellulari o nelle lipoproteine •La suscettibilità aumenta all’aumentare dei doppi legami •I cicli di propagazione nella membrana sono di solito non più di 2-3 •La reazione di perossidazione porta alla formazione di prodotti secondari tossici o cancerogeni come aldeidi, chetoni, …. •L’iniziatore principale è HO• •Markers di perossidazione: MDA e 4-idrossinonenale. PEROSSIDAZIONE LIPIDICA PEROSSIDAZIONE LIPIDICA: ossidazione delle LDL TEORIA OSSIDATIVA DELL’ATEROSCLEROSI Le LDLox inibiscono la motilità dei macrofagi, richiamano altri monociti circolanti, sono citotossiche, inducono proliferazione delle cellule muscolari ecc.. ANTIOSSIDANTI ANTIOSSIDANTE Sostanza che, pur presente in concentrazione ridotta rispetto al substrato ossidabile, può prevenire o ritardare l’ossidazione iniziata da un fattore proossidante Le molecole antiossidanti, reagendo con i radicali, si trasformano esse stesse in radicali che hanno però la caratteristica di essere più stabili e meno reattivi. Possono essere: •endogeni, sintetizzati dall’organismo umano •esogeni, introdotti con la dieta. MODALITA’ DI AZIONE DEGLI ANTIOSSIDANTI PRIMARI •Prevengono la formazione di specie radicaliche •Sequestrano i metalli di transizione SECONDARI Reagiscono con radicali formati e li convertono in forme meno reattive interrompendo la reazione a catena CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIOSSIDANTI ENDOGENI ENZIMI: SOD, catalasi, glutatione perossidasi PROTEINE: proteine-SH, leganti metalli (Fe, Cu) ALTRE MOLECOLE: acido urico, bilirubina, ubichinone (coenzima Q10) ... CLASSIFICAZIONE DEGLI ANTIOSSIDANTI ESOGENI VITAMINICI: NON VITAMINICI: •Vitamina C •Carotenoidi •Vitamina E •Polifenoli •Carotenoidi (con funzione di pro- •Minerali (Se, Cu, Zn, Mn, Fe) vitamina A) •Vitamina B2 (riboflavina) ANTIOSSIDANTI ENDOGENI ENZIMATICI, CELLULARI SUPEROSSIDO DISMUTASI (SOD) È il principale antiossidante cellulare che mantiene bassa la concentrazione di O2-• Funziona in collaborazione con la catalasi e la glutatione perossidasi ANTIOSSIDANTI ENDOGENI ENZIMATICI, CELLULARI CATALASI (CAT) 2 H2O2 2 H2O + O2 E’ una eme-proteina (contenente Fe) presente nei perossisomi e nel citosol degli RBC Insieme alla SOD permette la rapida detossificazione del O2-• ANTIOSSIDANTI ENDOGENI ENZIMATICI, CELLULARI GLUTATIONE PEROSSIDASI (GSH-Px) 2 H2O2 ROOH 2 GSH 2 H2O + O2 ROH + H2O GSSG GLUTATIONE REDUTTASI NADP+ NADPH2 E’ una Se-proteina presente nel citosol. E’ il principale detossificatore di H2O2 della cellula. La GSH reduttasi eritrocitaria è B2 dipendente. ANTIOSSIDANTI ENDOGENI NON ENZIMATICI PROTEINE -SH: Agiscono principalmente come antiossidanti plasmatici. Acquistano un e- dando vita ad un radicale sulfidrilico (-S•) più stabile. Il GSH è abbondante nel citosol, nel nucleo e nei mitocondri ed è presente anche a livello plasmatico. Può reagire anche non enzimaticamente con radicali (ONOO-, tocoferile, ascorbile). ANTIOSSIDANTI ENDOGENI NON ENZIMATICI PROTEINE LEGANTI Cu-Fe: Proteine di trasposto: transferrina (2Fe+++) e ceruloplasmina (Cu++) Proteine di deposito del Fe: ferritina (FeOOH) e emosiderina Condizioni di acidosi quali ischemie, emorragie, traumi, possono promuovere il distacco dei metalli. BILIRUBINA: Prodotto di degradazione dell’anello eme che è prima convertito a biliverdina dall’EME ossigenasi (P450) e poi red a bilirubina da un enzima citoplasmatico. Ne esistono varie forme plasmatiche, libera, coniugata, legata all’albumina e tutte hanno dimostrato di bloccare i radicali perossilici a livello plasmatico, proteggendo anche le LDL dall’ossidazione. ANTIOSSIDANTI ENDOGENI NON ENZIMATICI ACIDO URICO: Prodotto finale del catabolismo delle purine. In grado di chelare i metalli e di ridurre l’ozono funzionando da antiossidante del tratto respiratorio. Presente in concentrazione 3-4 volte quella dell’acido ascorbico si è ipotizzato che supplisca la perdita di capacità di sintetizzare acido ascorbico da parte dell’uomo. UBICHINONE O COENZIMA Q10 Coenzima trasportatore di e- liposolubile, reversibilmente riducibile, costituito da una lunga catena laterale isoprenoide. Antiossidante liposolubile, presente nelle membrane cellulari, mantiene in forma ridotta la vitamina E. ANTIOSSIDANTI ESOGENI VITAMINICI ACIDO ASCORBICO (Vitamina C) • È il principale antiossidante extracellulare • L’ossidazione dell’ascorbato avviene in due fasi: 1. formazione del monodeidroascorbato, radicale scarsamente reattivo, rigenerato dalla NADPH deidroascorbato reduttasi; 2. formazione del deidroascorbato, rigenerato dall’ascorbico reduttasi-GSH. ANTIOSSIDANTI ESOGENI VITAMINICI ACIDO ASCORBICO (Vitamina C) •È in grado di reagire con: • O2-•, HO•, H2O2, 1 O2, come antiossidante primario; • ROO•, come antiossidamte secondario; •Può rigenerare il radicale tocoferile sulla superficie delle membrane e delle LDL. Attività prossidante: in presenza di metalli di transizione può comportarsi da ossidante riducendoli e dando origine a specie reattive. FONTI ALIMENTARI Vegetali freschi e agrumi, ma anche fegato, latte, carni e pesce. ANTIOSSIDANTI ESOGENI VITAMINICI VITAMINA E ANTIOSSIDANTI ESOGENI VITAMINICI VITAMINA E •Sostanza liposolubile. •È il principale radical-scavenger delle membrane e delle lipoproteine. •Agisce bloccando i radicali perossilici formatisi durante la perossidazione lipidica. •Può essere rigenerato dall’acido ascorbico e dal GSH. FONTI ALIMENTARI Oli vegetali, frutta secca, cereali integrali e alcuni ortaggi (broccoli, spinaci …). ANTIOSSIDANTI ESOGENI NON VITAMINICI CAROTENOIDI •Sono un ampio gruppo di pigmenti rossi, arancio e giallo presenti negli alimenti, soprattutto frutta e vegetali. •Sono sostanze liposolubili. •Alcuni hanno attività vitaminica (es. β-carotene). •Presenti nelle membrane cellulari e veicolati dalle lipoproteine. •Proteggono le LDL dall’ossidazione. ANTIOSSIDANTI ESOGENI NON VITAMINICI CAROTENOIDI •Bloccano i radicali, tra cui anche l’ 1 O2, tramite diversi meccanismi: •trasferimento del e-, nel caso del tocoferile; •addizione del radicale alla molecola, nel caso di radicali tiolici (GSH) e perossilici; •trasferimento fisico dell’energia al carotenoide dissipamento di questa come calore, nel caso del 1 O2. e •Sono efficienti a basse tensioni di O2, mentre quando la tensione aumenta aumenta anche la capacità dei carotenoidi di reagire con l’O2 portando a prodotti finali che propagano la reazione di perossidazione. FONTI ALIMENTARI Verdura, frutta, alcuni cereali, tracce negli oli vegetali. ANTIOSSIDANTI ESOGENI MINERALI •SELENIO cofattore della GSHpx, contenuto in prodotti di origine animale e vegetale principale fonte italiana derivati del frumento duro •MANGANESE cofattore della SOD mitocondriale principali fonti italiane, cereali integrali, vino, tè e legumi •RAME cofattore insieme allo Zn della SOD citoplasmatica principali fonti italiane, prodotti amidacei, frutta, carne, pesce e uova •ZINCO cofattore insieme allo Cu della SOD citoplasmatica principali fonti italiane, carne, interiora, pesce, latte e derivati e cereali •FERRO costituente della catalasi principali fonti italiane, carne, pesce, verdure, cereali e derivati. ANTIOSSIDANTI ESOGENI NON VITAMINICI POLIFENOLI Ampia classe di composti derivati dal metabolismo secondario delle piante Chimicamente sono derivati ciclici del benzene sostituiti con gruppi idrossilici Comprendono molecole sia semplici come gli acidi fenolici oppure altamente polimerizzate come i tannini. Sono presenti negli alimenti in forma libera, esterificata con gruppi metilici ed etilici e con zuccheri. 3' 2' 8 O 7 A 1' 4' B 2 5' R2 6' C R1 5 4 Struttura dei flavonoidi R1 O O 3 6 R2 R3 R3 OH OH R4 R4 Struttura degli acidi fenolici •bloccare i radicali liberi •legare i metalli di transizione •inibire l’ossidazione delle LDL •rigenerare il radicale tocoferile Scheletro base Classe Fonti alimentari Composti Fenoli semplici Ampiamente distribuiti Catecolo, idrochinone, resorcinolo C6-C1 Acidi benzoici Anice, rosmarino, timo, maggiorana, lampone, ribes, finocchio, vaniglia, mirtillo Salicilico, paraidrossibenzoico, vanillico, siringico, protocatecuico, gallico C6-C2 Acidi fenilacetici Ampiamente distribuiti p-idrossifenilacetico C6-C3 Acidi cinnamici Ciliegie, prugne, mirtilli, lamponi, ananas, pomodori, mele, cereali Ferulico, caffeico, clorogenico, o-cumarico, m-cumarico, pcumarico C6-C3-C6 Flavonoidi Limoni, olive, peperoni, cereali Luteolina, crisina, apigenina C6 Flavoni Flavonoli Mele, pere Quercetina,campferolo Cipolla, buccia di mela, uva nera, tè, broccoli Rutina Uva Diidroquercetina, diidrocampferolo glicoside Pompelmo, arance, limoni, pomodori Esperitina, naringenina Limone, arance, fragole Esperidina, neoesperidina, narirutina, naringina, criocitrina Frutti di bosco, ciliegie, prugne, cavolo rosso, melanzane, cipolle, ravanelli Cianidina, peonidina, delfinidina, petunidina, malvidina Flavanoli (catechine) Mele,pere,uva,pesca Catechina,epicatechina, gallocatechina, epigallocatechina Calconi Mele, pere, pomodoro Arbutina,floretina, calconaringenina Flavonoli glicosidi Flavanonoli Flavanoni Flavanoni glicosidi Antocianidine (C6-C3)2 Lignine Pinoresinolo (C6-C3-C6)2 Biflavonoidi Agatisflavone Fonti alimentari dei polifenoli PROOSSIDANTI ANTIOSSIDANTI STRESS OSSIDATIVO: sbilanciamento dell’equilibrio tra proossidanti e antiossidanti nell’organismo a favore dei proossidanti.