A APPROFONDIMENTO Margini di placca divergenti e nascita di un nuovo oceano FIGURA 1 Nella cartina è rappresentata l’estremità nordorientale del continente africano. La frattura della Great Rift Valley forma la depressione triangolare della Dancalia. Il rilievo a ovest della Rift Valley (a sinistra nella mappa) è l’Altopiano etiopico, quello che si eleva a est è costituito dalle montagne dello Harar. A nord si trovano il Mar Rosso e la Penisola Arabica. La depressione dancala è situata in gran parte nel territorio etiopico, ma interessa anche Eritrea e Gibuti. Shendi Keren Kassala Khartoum SUDAN Kosti Renk Om Hajer Gedaref Gallabat Singa Er Roseires Mek’ele Altopiano Dabat etiopico Sek’ot’a Lago Dunkur Alefa Tana e ok Ch ti on Talo Deserto nubiano Debre Mark’os Nek’emte Dembi Dolo Gore Bender Qaasim Gibuti Berbera Shiikh Hargeysa Burao Maji Kara Gidole Eyl ETIOPIA o eb nd e Ginir M nti Goba Megalo Sodo Mo Batu Ogaden Yirga Alem Burji Murel K’elafo El K’oran Negele Yabelo Nimule Gulu Lodwar UGANDA Mt. Elgon Lago Kitale Kyoga Mbale Luuq Moyale Deserto Marsabit Chalbi SOMALIA Buulobarde Baydhabo Balcad Afgooye Baardheere Qoryooley Wajir Afmadow Jawhar Uarsciek Mogadiscio Marka Baraawe KENYA Hobyo Beled Weyne Xuddur Hamer Koke Lago Turkana Bender Beyla Degeh Bur Asela Waka Qardho Laascaanood Addis Abeba A Nazret Hosa’ina Abera Xaafuun Ceerigaabo Karin Bullaxaar Biye K’obe Qandala Hurdiyo Saylac Abuye Meda Dire Dawa r ara Debre Birhan ll’H e Ankober d Harer Mi’eso nti Mo Koma Caluula Aden Obock Depressione Dese dancala Girshit’ Shaqra Irqah Ahwar GIBUTI Lalibela Debre Tabo Mot’a Socotra Lawdar G o l fo d i A d e n Gonder M Dangila Ash Shihr Al Mukalla YEMEN Dhamar Yarim Zabid Ibb Ed Hays Ta‘izz Aseb Al Mukha Adigrat Adua Melau San‘a Al Hudaydah Asmera Sebderat Adi K’eyah Adi Ugri Abu Gamel Wad Medánî Mar Rosso Mits’iwa ERITREA OCEANO INDIANO Jilib Eldore I margini di placca divergenti potrebbero essere considerati il fenomeno tettonico più difficilmente osservabile. Le migliaia di metri di fredde acque oceaniche che separano la cima buia delle dorsali oceaniche dalla superficie sono una barriera insuperabile per chiunque non disponga di un batiscafo attrezzato e di una nave appoggio, oltre che del coraggio di affrontare un’immersione lunga e piena di incognite. Il nostro pianeta offre però la possibilità di osservare direttamente margini di placca divergenti anche a chi non abbia l’opportunità o l’attitudine per affrontare un’immersione in batiscafo. Gli oceani non sono strutture permanenti della topografia terrestre: nascono, si espandono e infine si estinguono. La nascita di un nuovo oceano avviene in Fantini, Monesi, Piazzini - La Terra un’area continentale, dove fenomeni di distensione iniziano ad assottigliare la crosta e preparano una frattura che andrà gradualmente espandendosi. Dal fondo della frattura saranno eruttate lave basaltiche, destinate a formare nuova crosta oceanica frapposta fra i lembi di crosta continentale, che andranno nel frattempo divaricandosi. Un fenomeno del genere si verificò circa 30 milioni di anni fa con l’apertura del Mar Rosso, che accompagnò la separazione della Penisola Arabica dall’Africa. La distensione crostale nell’area non si è fermata e continua tuttora, in particolare verso sud lungo la Great Rift Valley dell’Africa orientale (figura 1). Alcuni dei fenomeni tettonici più impressionanti di tutto il pianeta hanno luogo proprio in questa area. e il paesaggio - Dinamiche della geosfera • Italo Bovolenta editore - 2012 1 A APPROFONDIMENTO A B FIGURA 2 ↑ Le foto aeree rivelano gli inequivocabili segni della distensione crostale, con l’apertura di crepacci profondi diverse decine di metri (A) e di lunghe fessurazioni (B). Fossa tettonica (rift valley) Valli fagliate Prodotti vulcanici e sedimenti non marini A Crosta oceanica L’idea di potere osservare a cielo aperto gli eventi che stanno per originare l’apertura di un nuovo bacino oceanico è affascinante, anche se la collocazione geografica dell’area interessata determina non poche difficoltà ambientali. La località dove la distensione crostale sta avvenendo in modo più evidente è, infatti, una delle più inospitali del pianeta, calda e arida, caratterizzata da un clima afoso, con una temperatura media annua, tenendo conto anche delle temperature notturne, di oltre 34 °C. Si tratta della Dancalia, un’area che occupa una depressione che giunge fino a 150 m sotto il livello del mare e che si estende su parte dell’Eritrea e dell’Etiopia e, per una piccola porzione, sul territorio di Gibuti (figura 1). La Dancalia è anche nota come Triangolo dell’Afar; Afar è anche il nome della popolazione che vi abita. Il solo fiume che scorre nella depressione dancala è l’Awash, che termina in una serie di laghi salati da cui l’acqua evapora man mano che vi giunge. Un’area di oltre 1000 km2 è ricoperta da uno spesso strato di evaporiti. L’origine delle evaporiti è in parte legata ai sali trasportati dalle acque dell’Awash, ma soprattutto si tratta di imponenti banchi di sale marino, residuo di antiche e ripetute inondazioni da parte delle acque del Mar Rosso. Esplorazioni sul posto e rilevazioni aeree hanno mostrato che in questo territorio stanno aprendosi numerosi crepacci (figura 2 A). Il suolo desertico appare come frantumato (figura 2 B). Lo stiramento crostale provoca l’assottigliamento della crosta e la formazione di faglie normali (figura 3 A). La minore pressione e la presenza di ampie fratture facilitano la risalita del magma primario. Gli impressionanti crepacci che si aprono in superficie sono il prodotto di questi fenomeni (figura 3 B); per ora da queste fessure fuoriescono vapori sulfurei alla temperatura di circa 400 °C, ma tutti i segni premonitori indicano che la fuoruscita di lava è prossima, quantomeno nella scala dei tempi dei fenomeni geologici. Nuovo bacino oceanico B FIGURA 3 ← Lo stiramento crostale provoca assottigliamento della crosta e formazione di faglie dirette (A). In conseguenza di questi fenomeni il magma primario, che si è accumulato in un’ampia camera sottostante, inizia a trovare la via verso la superficie. Fantini, Monesi, Piazzini - Elementi di Scienze della Terra • Italo Bovolenta editore - 2013 2 A APPROFONDIMENTO FIGURA 4 La superficie della depressione dancala in prossimità del vulcano Erta Ale mostra a cielo aperto le caratteristiche tipiche dei fondali oceanici, con ampie effusioni laviche intervallate da lunghi solchi. Le acque del Mar Rosso, subito a nord dell’Afar, sono ancora trattenute da una linea di basse colline. L’erosione e la distensione crostale rendono questa barriera sempre più tenue e ci si può aspettare a breve l’invasione delle acque nella depressione dancala. Il momento esatto in cui il fenomeno avverrà è imprevedibile, ma non è difficile immaginare che si tratterà di un evento rapido, forse della durata di pochi giorni. Il più importante vulcano dell’Afar è chiamato Erta Ale. Si tratta di un vulcano a scudo alto circa 600 m e che occupa una superficie di 2 350 km2. La lava basaltica e molto fluida che esce dal cratere dell’Erta Ale, così come dagli altri vulcani vi- Depressione dell’Afar Rift Valley Fantini, Monesi, Piazzini - Elementi cini, è identica a quella che erutta dalla rift valley delle dorsali oceaniche. L’Afar offre all’aria aperta lo spettacolo geologico del fondale di un oceano ancora senza acqua (figura 4). La depressione dell’Afar rappresenta la continuazione della fossa tettonica del Mar Rosso verso sud. Se, come oggi appare prevedibile, i fenomeni osservati continueranno, nei prossimi pochi milioni di anni il solco si approfondirà sempre più e l’Africa nordorientale si separerà dal resto del continente, mentre un nuovo oceano si aprirà la via dal Mar Rosso attraverso la regione dei Grandi Laghi fino al Mozambico settentrionale (figura 5). Si può ben dire che l’Africa stia per perdere il suo Corno! FIGURA 5 Una gigantesca corrente ascensionale di magma proveniente dal mantello sta iniziando a provocare il distacco dell’estremità più orientale dell’Africa, il cosiddetto Corno d’Africa, dal resto del continente. Il Mar Rosso ha tutte le caratteristiche di un nuovo oceano in via di espansione. Ha già occupato a più riprese la depressione dell’Afar, ora temporaneamente prosciugata. Tra breve, parlando in termini di tempi geologici, colmerà il solco che si andrà approfondendo in corrispondenza della Rift Valley. di Scienze della Terra • Italo Bovolenta editore - 2013 3