Lezione 3 Ideologia, riti e pratiche funerarie nel

Lezione 3
Ideologia, riti e pratiche funerarie nel mondo romano
Rilievo con corteo funebre da Amiternum (L’Aquila), periodo tardo-repubblicano o augusteo
Letteratura
Ceti sociali elevati
Archeologia
Ceti sociali elevati e
medio-bassi
Iscrizioni
funerarie
Prescrizioni
FONTI
Antropologia
Paleopatologia
DNA antico
•Demografia
•Caratteri biologici
•Stile di vita
•Alimentazione
•Malattie
Paleogenetica
Agenti patogeni
Cremazione e inumazione: un lungo e altalenante rapporto
Cicerone (Leg., II,22, 56) e Plinio
Inumazione: rito più antico
Plinio, Nat. Hist., VII, 187: Ipsum cremare, apud Romanos non fuit veteris instituti: terra
condebantur
L’ Archeologia dimostra che fin dall’età più antica a Roma c’è coesistenza di entrambi i riti,
così come il testo delle leggi delle XII tavole (451-450 a.C.):
“Hominem mortuum in urbe ne sepelito neve urito”
Cremazione: prevalente dal III sec. a.C. al I sec. d.C.
coesistenza
Inumazione: prevalente dal II secolo d.C. in poi
solo
: dal IV secolo d.C. in poi
Inumazione
Le aree e le tipologie sepolcrali
Le tombe sono fuori città (come già presso gli etruschi) fin dall’età arcaica
VI-III a.C.
Es.
Tombe ipogee a camera
Ricche di corredo
Distribuite irregolarmente
Necropoli dell’Esquilino (IV-III a.C.)
Tombe a camera dipinte (con scene di vita politica
e militare) per defunti di alto rango
Tombe a fossa per defunti meno importanti
Resti di affresco da una tomba
dell’Esquilino (300-280 a.C.)
La distinzione sociale si esprimeva all’interno della tomba con la decorazione e il corredo
A fine III a.C. monumentalizzazione dei sepolcri
La tomba degli Scipioni
1 segnalare il luogo della sepoltura
Il monumento funerario risponde
ad alcune finalità fondamentali
2 tramandare ai posteri la memoria del defunto
3 comunicare lo status del defunto
Semplice fossa nel terreno
Le forme più semplici
Fossa coperta da tegole o mattoni spioventi (alla cappuccina)
(Tipologie di lunga durata)
In anfora (enchytrismòs)
Bustum in fossa semplice con pozzetto centrale,
Sarsina (I sec.)
Tomba a cremazione indiretta in fossa semplice
con urna (Rimini, necropoli della via Flaminia, I-II
sec. d.C.)
Tomba a cremazione indiretta “a cappuccina”
con anfore alle estremità (Necropoli di Pian di
Bezzo, Sarsina, I sec. d.C.)
Tomba infantile ad inumazione in anfora (enchytrismòs), necropoli di S. Martino, Livorno III-IV secolo
Da questi tipi più semplici si passa a varie forme di monumentalizzazione. Dal semplice
recinto intorno alla stele o al segnacolo, si arriva ad edifici sepolcrali di grandi dimensioni,
spesso dotati di recinto a giardino, secondo una gamma di possibilità che rende difficile la
classificazione
Da Catullo a Properzio, fino alla narrazione
virgiliana delle onoranze di Miseno, sono questi i
riti che, come estremo munere mortis, segnano la
cesura fra mondo dei vivi e mondo dei morti, e il
superamento, grazie alla ‘memoria’ affidata alla
tomba.
Nec minus interea Misenum in litore Teucri
flebant et cineri ingrato suprema ferebant.
principio pinguem taedis et robore secto
ingentem struxere pyram, cui frondibus atris
intexunt latera et feralis ante cupressos
constituunt, decorantque super fulgentibus armis.
pars calidos latices et aëna undantia flammis
expediunt, corpusque lavant frigentis et unguunt.
fit gemitus. tum membra toro defleta reponunt
purpureasque super vestis, velamina nota,
coniciunt. pars ingenti subiere feretro,
triste ministerium, et subiectam more parentum
aversi tenuere facem. congesta cremantur
turea dona, dapes, fuso crateres olivo.
postquam conlapsi cineres et flamma quievit,
reliquias vino et bibulam lavere favillam,
ossaque lecta cado texit Corynaeus aëno.
idem ter socios pura circumtulit unda
spargens rore levi et ramo felicis olivae,
lustravitque viros dixitque novissima verba.
at pius Aeneas ingenti mole sepulcrum
imponit suaque arma viro remumque tubamque
monte sub aërio, qui nunc Misenus ab illo
dicitur aeternumque tenet per saecula nomen.
(AENEIS, VI, vv. 212 ss.)
Nel frattempo sulla riva del mare i Troiani piangevano /
per Miseno e gli rendevano gli estremi onori. /
Per prima cosa eressero una grande pira /
di legno di quercia e di alberi resinosi /
rivestendone i lati con fronde nere e rami di cipresso; /
l’adornarono sulla sommità di armi lucenti. /
Alcuni preparano l’acqua bollente in caldaie di bronzo, /
lavano il rigido corpo e lo cospargono di unguenti. /
Si levano lamenti. Poi depongono il cadavere /
su un letto, su cui stendono vesti di porpora.
Altri, volgendo le spalle, si avvicinano al triste feretro /
– compito doloroso – con le fiaccole accese /
secondo il costume degli antichi. Si accumulano /
e si ardono le offerte di incenso, di cibi e di vasi colmi d’olio. /
Dopo che la pira crollò e la fiamma si spense /
bagnarono di vino le ceneri e la brace stridente /
e Corineo raccolse le ossa in un vaso di bronzo. /
Lo stesso Corineo tre volte asperse con l’acqua /
i compagni, con un ramo d’olivo /
purificò gli amici e pronunciò l’estremo saluto. /
Il pio Enea eresse un tumulo imponente /
con le armi, il ramo e la tromba /
sul monte che da lui si chiama Miseno /
e per sempre ne conserva il nome.
Da Ciampoltrini, 2010
I riti funebri figurati in un sarcofago del II secolo d.C. con scene del mito di Meleagro (come indica il personaggio con cani al
guinzaglio sulla destra di chi guarda) sono una precisa ‘illustrazione’ dei momenti cruciali del rituale romano dell’incinerazione,
del quale Virgilio dà una descrizione poetica proiettandolo nel mondo mitico dell’Eneide.
Gli onori funebri resi a Miseno dai compagni prevedono:
- la costruzione della pira, fatta di varie essenze lignee e rivestita da rami della pianta
‘funebre’ per eccellenza: il cipresso;
- la purificazione del cadavere, lavato con acque calda e profumato con unguenti;
- la collocazione del cadavere sul ‘letto’ funebre, allestito sulla pira;
- la collocazione sul rogo o intorno ad esso degli oggetti più cari al defunto e di
offerte alimentari;
- la cremazione, innescata con fiaccole tenute volgendo al rogo le spalle;
- la deposizione dei resti del rogo entro un cinerario (in questo caso di bronzo);
- la purificazione dei partecipanti alla cerimonia;
- la costruzione della tomba che accoglie le ceneri.
Da Ciampoltrini, 2010
Bustum
diretta
il rogo viene preparato nello
stesso luogo dove poi avviene
la sepoltura
Sepoltura primaria
CREMAZIONE
Ustrinum
indiretta
la pira, talora assai grande ed
elaborata (ghirlande, drappeggi
e scenografie), viene preparata
in un’altra zona della necropoli
Bustum in fossa semplice, II secolo (Via Latina, Roma)
Sepoltura secondaria
Bustum in fossa semplice con pozzetto centrale e dispositivo
libatorio a tubo di piombo, Rimini, via Flaminia, I-II sec.
Bustum in grande cassa
laterizia, Sarsina, II secolo
Sepolcro monumentale a recinto dei Concordi con diversi busta (Boretto, Reggio Emilia, 50-75 d.C.)
Ricostruzione di bustum (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Bustum in fossa al momento della scoperta
(periodo augusteo; da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Bustum in fossa in corso di scavo (periodo
augusteo da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Messa in luce del livello di cremazione di un
bustum in fossa (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Messa in luce di una
brocca rotta ritualmente
sopra il bustum (da Rites
funéraires à Lugdunum, 2009)
Esempio di topografia delle regioni anatomiche in un bustum,
ottenuta tramite gli indici ponderali (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
LA CREMAZIONE INDIRETTA
•olle
•vasi-cinerari
in terracotta
in vetro
olle standardizzate
(senza decorazioni
o iscrizioni)
Età repubblicana
II secolo d.C.
•in fossa semplice
•in cassette lapidee
•in cassette laterizie
•“a cappuccina”
•in anfore segate
•in sarcofago
con corredo di
balsamari,
vasi per derrate,
una lucerna
dal I sec. a.C.
in Etruria meridionale
nei colombari
Elemento
mobile
•olle
•vasi-cinerari
interno al terreno
Elemento
fisso
•in fossa semplice
•in cassette lapidee
•in cassette laterizie
•“a cappuccina”
•in anforacei segati
senza apparato
libatorio
collo d’anfora
con apparato (segnacolo)
libatorio
tubo in piombo
in muratura
esterno al terreno
in sarcofago
aperto
Spazio
funerario
chiuso:
mausoleo
ipogeo: colombari
Tipologia
delle sepolture a
cremazione indiretta
Esempi di cinerari in fossa semplice, con corredo, a Villa
Montel, Lione (I secolo d.C.) (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Tomba a cremazione indiretta in fossa semplice, in anfora
con corredo. Roma, necropoli della via Latina (II sec. d.C.
Il rovescio di due sesterzi con due pire
(consacrazione di Antonino Pio e di Settimio Severo)
Tomba a cremazione indiretta in cassetta
litica e in urna cilindrica di piombo con
dispositivo libatorio a tubo di piombo,
Caerlon, Monmouthshire (I sec. d.C.)
Tomba a cremazione indiretta con cinerario in fossa
semplice e dispositivo libatorio a collo d’anfora,
Rues Rochette et Chevrier, Lione (I sec. d.C.) (da
Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Esempio di restituzione topografica di una fossa con resti del
banchetto funebre (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Esempi di microscavo stratigrafico dei cinerari,
con “effetto parete” (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Microscavo stratigrafico di un cinerario, con la sequenza
nella raccolta dei resti combusti (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Necropoli di San
Ponziano a Lucca
Olla d’impasto
Necropoli degli Orti di San
Ponziano in Lucca
(da Ciampoltrini, 2010)
Casseruola di
produzione africana
Tomba a cremazione indiretta, tipo a
cappuccina, con olla-cinerario
(fine I-inizi II sec. d.C.)
(da Ciampoltrini, 2010)
Necropoli romana del Frizzone (Capannori)
L’area sepolcrale A del Frizzone (A-B) con incinerazioni a cremazione diretta (ustrina) in
uso fra il 30-40 e il 100 circa d.C.
La necropoli del Frizzone si attestava su una via, in questo caso il decumanus della
centuriazione conservato per lungo tratto a ovest, nel territorio di Parezzana.
(da Ciampoltrini, 2010)
Balsamario
Tomba a cremazione indiretta, con cinerario frammentato, della
necropoli del Frizzone, Capannori (I secolo d.C.)
(da Ciampoltrini, 2010)
Tomba a cremazione diretta (ustrinum) della necropoli
del Frizzone, Capannori (I secolo d.C.)
(da Ciampoltrini, 2010)
Lucerna a volute, tipo
Bailey A, gruppo IV
(metà I secolo d.C.)
Tra I a.C. ed Età Augustea
Aristocratici e ceti in ascesa affidano la trasmissione di valori simbolici e celebrativi ai sepolcri
disposti in modo serrato lungo le vie d’uscita dalle città
Le sepolture dei ceti più umili, prive di effetti monumentali, occupano gli spazi
intercalari oppure si dispongono lontano dalla strada
Topografia della necropoli di Pian di Bezzo
(I sec. a.C.-II sec. d.C.) , Sarsina (da Ortalli)
Via dei Sepolcri a Pompei
(I sec. a.C. – I sec. d.C.)
Mausoleo di Aulus Murcius Obulaccus
a Sarsina (I sec. a.C.)
Mausoleo dei Curii ad Aquileia (I sec. a.C.)
Mausoleo di Feverolles, Langres, HauteMarne (I sec. a.C.)
Mausoleo sud d’En-Chaplix (metà I sec. d.C.)
Ricostruzione assonometrica della necropoli di Fourches-Vieilles a
Orange (Vaucluse) (I sec. a.C.)
Sepolcri monumentali in posizione isolata
Mausoleo di Munazio Planco, Gaeta (I sec. a.C.)
Tomba di Cecilia Metella, via Appia
(I sec. a.C.)
I COLOMBARI
piccoli ambienti
a carattere familiare
Villa Pamphili
(Aurelia antica)
(per l’esiguo numero di loculi)
I secolo a.C.
prima età
imperiale
Vigna Codini
(Via Appia)
ambienti più complessi
centinaia di olle
ben 9 file di loculi
con targhetta
stucchi
Pomponius
Hylas (I sec. d.C.) edicole
(Via Latina)
Collegia
funeraticia
affrescato
unica fila di loculi
arcosolio per le urne
(ollarium)
Tombe a colombari
Architetture funerarie monumentali
Colombario di Pomponio Ila (I sec. d.C.), Porta Latina, Roma
Colombario II di Vigna Codini (I.d.C.)
Pianta di colombario di Ostia
Colombario di Livia, Piranesi
Limitazione del lusso, maggiore uniformità
Recinti con alti muri
I secolo d.C.
Monumentalità e decorazioni interne (dipinti e stucchi)
Colombari ipogei, con triclini e strutture di servizio soprastanti
(raramente esterni)
Diffusione della tecnica laterizia
II secolo d.C.
Uniformità ancora maggiore
I sec. = fronte stradale
Es. Necropoli Vaticana
Necropoli di Porto
all’Isola Sacra
Adeguamento
delle province
II sec.= secondo filare
spazi fra le tombe
III sec.= sulla strada, negli spazi e
con ristrutturazione di
edifici in elevato e con
costruzione di cunicoli
Necropoli vaticana di S. Pietro (II secolo)
Necropoli dell’Isola Sacra (I-III d.C.)
Ricostruzione del paesaggio periurbano di una grande città della
Gallia) (I sec. d.C.) da Rites Funéraires à Lugdunum (2009)
Ricostruzione del paesaggio periurbano di una grande città della
Gallia) (I sec. d.C.) da Rites Funéraires à Lugdunum (2009)
Tombe ad altare
Altre tipologie di
tombe monumentali
Tombe a tempio
Mausoleo di Annia Regilla
(via Appia, II sec. d.C.)
Neumagen, Treviri. Media età imperiale.
La “sedia del diavolo” o tomba di Elio Callistio
(via Nomentana II sec. d.C.)
Dal II sec d.C. prevale l’inumazione
Spiegazione:
arrivo di culti orientali
es. Iside, Osiride
= moda “egittizzante”
(elite: gruppi “neopitagorici”)
Religioni
soteriologiche:
conservazione
del corpo
Casi
particolari
Sarcofago bisomo
di Vasto (I metà del I sec. d.C.)
P. Paquius Scaeva
senatore e proconsole a Cipro
Epigrafi dettagliate
ma all’interno!
Sarcofagi con apertura
quadrata, con vetro, alla testa
(finestrella per
osservare il volto)
Espressioni di un’elite (filosofica?)
Interiorizzazione nel modo di sentire la morte ?
Sarcofago di Simpelveld, II d.C.
Sarcofago bisomo
di Tito Azzio Massimo
a S. Pietro in Casale - Emilia
(metà del II sec. d.C.)
Mausoleo misto con colombari e sarcofagi per inumazione, Isola Sacra, Ostia, ca 150 d.C.
corpo
Elemento
mobile
contenitore
sudario
cassa
corredo
fossa semplice
fossa complessa ….......
interno al terreno
in muratura
con delimitazione
con strutture lignee
con fondo
con legante con copertura
di pezzame
piana
(a secco)
in anfora
(enchitrysmòs)
a cappuccina
Elemento
fisso
in sarcofago
con o senza
segnacolo
in muratura
esterno al terreno
in sarcofago
Spazio
funerario
aperto
mausoleo
chiuso
(basilica funeraria)
Tipologia
delle sepolture
ad inumazione
Necropoli di Osteria del Curato IV, via Latina, Roma
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Tombe ad inumazione in fossa semplice delle necropoli
della via Latina, Roma (Soprintendenza Archeologica di Roma)
Tombe ad inumazione in anfora (enchytrismòs), di bambini, necropoli della Via Latina, Roma (II-III secolo)
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Tomba ad inumazione in sarcofago di terracotta,
(I secolo) necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Tomba ad inumazione “a cappuccina”, Via Latina,
II secolo (Soprintendenza Archeologica di Roma)
Esempio di sepoltura in fossa semplice a fondo concavo (elemento fisso), con tavola lignea di copertura e corredo, rotto,
posto a 10-15 cm dal fondo (sepoltura 3 della Rue du Mont-d’Or, Lione (inizio della nostra Era)
(da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Esempio di sepoltura in cassa lignea con chiodi in ferro (elemento mobile), in fossa semplice (elemento fisso), con brocchetta
intera all’interno e piatto fracassato e disperso sulla copertura (necropoli del Pillon a Marennes, Rhône (II metà del IV secolo)
(da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
Tomba ad inumazione di neonato, in un coppo
con delimitazione (da Rites Funéraires à Lugdunum (2009)
Tomba ad inumazione a fossa semplice di
un cane (da Rites Funéraires à Lugdunum, 2009)
III sec. d.C.
Monumenti sepolcrali dei proprietari
vicino alle grandi ville rustiche
Centocelle:
+ famiglia
+ servi (in tombe “alla cappuccina”)
Aquileia:
Monumenti sepolcrali vicino a
complessi residenziali suburbani
Praedium ad duas lauros
Tomba del Navarca
Mausoleo “dei Gordiani”
(via Prenestina)
Mausoleo di Massenzio
(via Appia)
III-IV sec. d.C.
Mausoleo di Diocleziano
Combinazione palazzo-mausoleo
annesso ad aree religiose cerimoniali
nuovo rapporto fra luogo di
culto e spazi cimiteriali
Cristianesimo
davanti al tempio di Giove
(Spalato)
Mausoleo di Galerio
(Tessalonica)
Mausoleo dei Gordiani
Mausoleo di Massenzio
Palazzo e Mausoleo di
Diocleziano (Spalato)
Rituale Funebre
I DEFUNTI NELL’OLTRETOMBA ROMANO
Anima del defunto
Divinità sotterranea
Da soddisfare
col sangue:
sacrifici umani
lotta fra prigionieri
o schiavi (Etruschi)
Munus (dovere)
Spiriti benevoli
malevoli (per abbandono o
Mani (Manes)
profanazione
della tomba)
Lemuri (Lemures, Larvae)
Giochi gladiatori
(III sec. a.C.) (munera)
Mani:
Lemuri:
Lari:
Penati:
no “salvezza” nell’aldilà (religione soteriologica: Cristianesimo)
vita più o meno felice nell’oltretomba
i morti
mantengono la propria individualità
possono frequentare le dimore dei vivi
devono essere onorati secondo il rituale
defunti divinizzati
spiriti nefasti
divinità della casa
spiriti degli antenati
divinità del focolare
Topografia degli Inferi secondo Virgilio
D(is). M(anibus).
Calpurniae
Soteriae
“Agli Dei Mani di Calpurnia Soteria”
Dalla Necropoli della Via Latina, Roma (II secolo d.C.)
Statua in marmo di un patrizio
recante i busti-ritratto dei
propri antenati
(Età augustea, da Toynbee)
IL MOMENTO DEL DECESSO
un familiare lo bacia e gli
chiude occhi
per raccogliere
l’ultimo respiro
richiamo ad alta voce
(conclamatio)
per constatare il
decesso
lamentazioni e tintinnabula
depositio
L’ESPOSIZIONE FUNEBRE
(Veglia) (da 3 a 7 giorni)
adagiato per terra
Lavaggio con acqua calda
Unguenti per la decomposizione
preparazione
con ghirlande e fiori (donna)
Veste
con toga e sigillo (uomo)
Moneta in bocca: obolo a Caronte
Esposizione vera e propria, nell’atrio con i piedi verso l’ingresso
Prothesis
candelabri e lucerne
fiori, incenso
rami di abete dav. casa
focolare spento
luce
lutto
Ragazza morta che giace su un letto funebre, pianta dai familiari
(Bassorilievo da Parigi, I secolo d.C., da Toynbee)
Esposizione funebre
(Bassorilievo dalla tomba degli Aterii, tarda Età flavia o prima Età traianea,
ora al Museo Lateranense, da Toynbee)
Feretrum trasportato, con la salma a volto scoperto,
da parenti e amici maschi
IL CORTEO FUNEBRE
Familiari e conoscenti vestiti di nero
Suonatori di strumenti a fiato
Portatori di fiaccole
Preficae
Personaggi eminenti
Portatori delle maschere antenati
Portatori di cartelli con titoli e gesta del defunto
Elogio funebre (laudatio)
Rilievo con corteo funebre da Amiternum (L’Aquila), periodo tardo-repubblicano o augusteo
Giocolieri e buffoni
Suonatori di tromba
Suonatori di lituo e corno
Suonatori di flauto e tamburo
I cavalli
Il carro funebre
Le prefiche
La vedova e i parenti più prossimi
I parenti e gli amici
Le autorità
I clientes
La coda del corteo
I RITI
giorno della sepoltura
•consacrazione
della tomba
sacrificio di un maiale
•banchetto di
purificazione
famiglia
(porca praecidanea)
(silicernium)
commemorazione
(novendiale)
nove giorni dopo
banchetto
famiglia ed ospiti
con ludi novendiales
(gladiatori)
periodo di lutto
anniversario
uomini: non rasati, abiti scuri
donne: capelli sciolti, abiti bianchi (si risposano solo dopo un anno)
fiori sulla tomba
banchetto
(parentatio)
famiglia
con pasto simbolico per il defunto
(cena feralis)
sull’altare sopra la tomba
sul segnacolo esterno
•anfora
•tubo di piombo
•tubo fittile
libagioni funebri
(profusiones)
sangue di
tori, pecore,
maiali
Cadavere
impuro (funestum)
persone
Periodo liminare
o intermedio
contatto
funesti
luoghi
fino al seppellimento
Riti
Il Corredo
Corredo
personale
(oggetti di uso
personale)
oggetti
ornamentali
preziosi
collane
orecchini,
bracciali,
aghi crinali,
anelli
oggetti da
toeletta
oggetti per il
trucco
specchi
oggetti di
uso pratico
vasellame da cucina
e da mensa
oggetti per
bambini
giocattoli
poppatoi
tintinnabula
luce per il defunto
allontana gli spiriti malvagi
simbolo di vita
allontanano gli spiriti malvagi
Corredo
rituale
chiavi
aprono la porta dell’aldilà
(oggetti di
significato
rituale)
chiodo in ferro
lucerne
anche significato rituale e
magico (rapporto con il sole)
il defunto
moneta
Oggetti usati
per preparare
il cadavere
Testimoniano il dolore dei vivi nei
confronti del defunto e lo
indennizzano per una vita non vissuta
balsamari
protegge
i parenti
è simbolo di evento immutabile
evita il ritorno del defunto
obolo a Caronte
Corredo di tomba della Necropoli di
Pian di Bezzo, Sarsina
Tomba doppia a cremazione in vaso di vetro ed urna di terracotta
e corredo, in cassetta di tegole, Colchester
Monili della Tomba 1 di Osteria del Curato (I-II sec.
d.C.) Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Anello in oro (II-III sec. d.C.)
Anello in argento con gemma in corniola
(II-III sec. d.C.)
Anelli dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Anello in bronzo
(metà IV sec. d.C.)
Orecchino in oro (II sec. d.C.)
Orecchino in oro (II sec. d.C.)
Coppia di orecchini in oro (I-II sec. d.C.)
Braccialetto in bronzo (media età imperiale)
Bracciale in bronzo (II-III sec. d.C.)
Orecchini e bracciali
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Pissidi e spatolina in osso
Pinzetta in bronzo
(Età imperiale)
Oggetti per il maquillage
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Specchietto in piombo
e vetro (II sec. d.C.)
Specchi in bronzo Lloyd Morgan K
(I-II sec. d.C.)
Specchi
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Specchio in bronzo
Lloyd Morgan A
(I sec. d.C.)
Pentole (II-III sec. d.C.)
Pentole ed olla in ceramica comune da cucina, vasellame
comune da mensa e guttus dalle Necropoli della Via
Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma)
Olla (I sec. d.C.)
Bottiglia
(II-III sec. d.C.)
Brocchetta (III sec. d.C.)
Guttus (biberon) (I-II sec. d.C.)
Marionetta di nano in
terracotta (II sec. d.C.)
Statuetta fittile di Arpocrate su ariete
(II sec. d.C.)
Giocattoli dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Tipo B Gr. IV Bailey (I sec. d.C.)
Tipo I Bailey (I-II sec. d.C.)
Lamboglia-Dressel 16 (I sec. d.C.)
Tipo VII D Deneauve (80-100 d.C.)
Lucerne
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Lamboglia-Dressel 15 (fine I sec. d.C.)
Tipo P Bailey (90-140 d.C.)
Campanelli in bronzo
Cembalo in bronzo (metà II-III sec. d.C.)
Tintinnabula dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Chiodi di ferro dalle tombe della necropoli della via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Denario in argento
dell’imperatore
Domiziano
Asse in bronzo (241243) dell’imperatore
Gordiano III
Monete
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Quadrante in
bronzo di Nerone
(54-68)
Tessera in
piombo
Isings 82A2 (fine I-III sec. d.C.)
De Tommaso 17 (II-III sec. d.C.)
Isings 82A2 (fine I-III sec. d.C.)
Isings 28B (età flavia-IIsec. d.C.)
Isings 82B2 (fine I-inizi III sec. d.C.)
Balsamari dalle Necropoli
della Via Latina
(I-inizio III sec. d.C)
a bottiglia (metà II-metà III sec. d.C.)
in ceramica (I sec. d.C.)
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
Esempi di mutilazione
intenzionale dei vasi del corredo
(da Rites funéraires à Lugdunum, 2009)
D(is). M(anibus).
Calpurniae
Soteriae
“Agli Dei Mani di Calpurnia Soteria”
D(is). M(anibus).
L(ucio). Aelio
Crispino
Variana
Tecusa. Fratri. Pientissimo
“Agli Dei Mani. Variana Tecusa
(fece fare questo sepolcro) per
Lucio Elio Crispino fratello piisimo”
Epigrafi
dalle Necropoli della Via Latina
(Soprintendenza Archeologica di Roma)
D(is). M(anibus).
Felici filio
dolcissimo
Victor
pater
fecit
“Agli Dei Mani. Per Felix, figlio
dolcissimo, il padre victor ha offerto”
REPERTORIO DECORATIVO FUNERARIO
no “salvezza” nell’aldilà (no religione soteriologica = Cristianesimo)
vita più o meno felice nell’oltretomba
Religione romana
tradizionale
i morti
mantengono la propria individualità
possono frequentare le dimore dei vivi
devono essere onorati secondo il rituale
ricordo
del defunto
simboli
professione,
•decorazioni figurate strumenti,
(facciate, stele, sarcofagi)
simboli
•iscrizioni (identità, cursus honorum)
Miti di Meleagro e Fetonte (morti giovani): consolazione
Miti di Alcesti e Persefone: ritorno dall’aldilà
Muse, lettura, maschera: fama = immortalità (Ennio e Orazio)
Ciclo dionisiaco (morte, reincarnazione, liberazione dell’anima)
Mare = viaggio verso le isole dei beati (anche nei cristiani!)
(caratterizzati spesso da ripetitività
e standardizzazione!)
EPITAFFI SEPOLCRALI
Pensiero stoico
ed epicureo
(I sec. a.C. – I sec. d.C.)
anima mortale come il corpo
Sumus mortales, immortales non sumus
riassorbita da una energia universale
priva di individualità
Non fui, non sum, non curo (NFNSNC)
Nihil sumus et fuimus. Mortales, respice,
lector, in nihil a nihilo quam cito recidimus
Stele del falegname
Publio Ferrario Ermete
Stele di marmo con giovane donna
con pettinatura traianea che saluta con
la mano destra, raffigurata come
Venus victrix (nuda, appoggiata ad un
pilastro, con un ramo di palma, con
una colomba a terra)
Stele funeraria di Marco Celio
legio XVIII caduto a Teutoburgo 9 d.C.
Raffigurazione del defunto (seduto al centro), con i Dioscuri ai lati. Sidamara, Asia Minore
Roma, Musei Capitolini,
sarcofago con Meleagro
e il cinghiale caledonio
Morte di Meleagro,
II d.C., Parigi, Louvre
Bacco ebbro sorretto da un satiro (al centro), menade che suona il flauto (a sinistra), un satiro
danzante che sorregge Bacco bambino (a destra). Sarcofago degli inizi del III secolo dalla
necropoli di S. Pietro
Trionfo di Bacco, II secolo d.C.
(Lione, Museo Gallo-Romano)