Lezione 3 Ideologia, riti e pratiche funerarie nel mondo romano Rilievo con corteo funebre da Amiternum (L’Aquila), periodo tardo-repubblicano o augusteo Letteratura Ceti sociali elevati Archeologia Ceti sociali elevati e medio-bassi Iscrizioni funerarie Prescrizioni FONTI Antropologia Paleopatologia DNA antico •Demografia •Caratteri biologici •Stile di vita •Alimentazione •Malattie Paleogenetica Agenti patogeni Cremazione e inumazione: un lungo e altalenante rapporto Cicerone (Leg., II,22, 56) e Plinio Inumazione: rito più antico Plinio, Nat. Hist., VII, 187: Ipsum cremare, apud Romanos non fuit veteris instituti: terra condebantur L’ Archeologia dimostra che fin dall’età più antica a Roma c’è coesistenza di entrambi i riti, così come il testo delle leggi delle XII tavole (451-450 a.C.): “Hominem mortuum in urbe ne sepelito neve urito” Cremazione: prevalente dal III sec. a.C. al I sec. d.C. coesistenza Inumazione: prevalente dal II secolo d.C. in poi solo : dal IV secolo d.C. in poi Inumazione Le aree e le tipologie sepolcrali Le tombe sono fuori città (come già presso gli etruschi) fin dall’età arcaica VI-III a.C. Es. Tombe ipogee a camera Ricche di corredo Distribuite irregolarmente Necropoli dell’Esquilino (IV-III a.C.) Tombe a camera dipinte (con scene di vita politica e militare) per defunti di alto rango Tombe a fossa per defunti meno importanti Resti di affresco da una tomba dell’Esquilino (300-280 a.C.) La distinzione sociale si esprimeva all’interno della tomba con la decorazione e il corredo A fine III a.C. monumentalizzazione dei sepolcri La tomba degli Scipioni 1 segnalare il luogo della sepoltura Il monumento funerario risponde ad alcune finalità fondamentali 2 tramandare ai posteri la memoria del defunto 3 comunicare lo status del defunto Semplice fossa nel terreno Le forme più semplici Fossa coperta da tegole o mattoni spioventi (alla cappuccina) (Tipologie di lunga durata) In anfora (enchytrismòs) Bustum in fossa semplice con pozzetto centrale, Sarsina (I sec.) Tomba a cremazione indiretta in fossa semplice con urna (Rimini, necropoli della via Flaminia, I-II sec. d.C.) Tomba a cremazione indiretta “a cappuccina” con anfore alle estremità (Necropoli di Pian di Bezzo, Sarsina, I sec. d.C.) Tomba infantile ad inumazione in anfora (enchytrismòs), necropoli di S. Martino, Livorno III-IV secolo Da questi tipi più semplici si passa a varie forme di monumentalizzazione. Dal semplice recinto intorno alla stele o al segnacolo, si arriva ad edifici sepolcrali di grandi dimensioni, spesso dotati di recinto a giardino, secondo una gamma di possibilità che rende difficile la classificazione Da Catullo a Properzio, fino alla narrazione virgiliana delle onoranze di Miseno, sono questi i riti che, come estremo munere mortis, segnano la cesura fra mondo dei vivi e mondo dei morti, e il superamento, grazie alla ‘memoria’ affidata alla tomba. Nec minus interea Misenum in litore Teucri flebant et cineri ingrato suprema ferebant. principio pinguem taedis et robore secto ingentem struxere pyram, cui frondibus atris intexunt latera et feralis ante cupressos constituunt, decorantque super fulgentibus armis. pars calidos latices et aëna undantia flammis expediunt, corpusque lavant frigentis et unguunt. fit gemitus. tum membra toro defleta reponunt purpureasque super vestis, velamina nota, coniciunt. pars ingenti subiere feretro, triste ministerium, et subiectam more parentum aversi tenuere facem. congesta cremantur turea dona, dapes, fuso crateres olivo. postquam conlapsi cineres et flamma quievit, reliquias vino et bibulam lavere favillam, ossaque lecta cado texit Corynaeus aëno. idem ter socios pura circumtulit unda spargens rore levi et ramo felicis olivae, lustravitque viros dixitque novissima verba. at pius Aeneas ingenti mole sepulcrum imponit suaque arma viro remumque tubamque monte sub aërio, qui nunc Misenus ab illo dicitur aeternumque tenet per saecula nomen. (AENEIS, VI, vv. 212 ss.) Nel frattempo sulla riva del mare i Troiani piangevano / per Miseno e gli rendevano gli estremi onori. / Per prima cosa eressero una grande pira / di legno di quercia e di alberi resinosi / rivestendone i lati con fronde nere e rami di cipresso; / l’adornarono sulla sommità di armi lucenti. / Alcuni preparano l’acqua bollente in caldaie di bronzo, / lavano il rigido corpo e lo cospargono di unguenti. / Si levano lamenti. Poi depongono il cadavere / su un letto, su cui stendono vesti di porpora. Altri, volgendo le spalle, si avvicinano al triste feretro / – compito doloroso – con le fiaccole accese / secondo il costume degli antichi. Si accumulano / e si ardono le offerte di incenso, di cibi e di vasi colmi d’olio. / Dopo che la pira crollò e la fiamma si spense / bagnarono di vino le ceneri e la brace stridente / e Corineo raccolse le ossa in un vaso di bronzo. / Lo stesso Corineo tre volte asperse con l’acqua / i compagni, con un ramo d’olivo / purificò gli amici e pronunciò l’estremo saluto. / Il pio Enea eresse un tumulo imponente / con le armi, il ramo e la tromba / sul monte che da lui si chiama Miseno / e per sempre ne conserva il nome. Da Ciampoltrini, 2010 I riti funebri figurati in un sarcofago del II secolo d.C. con scene del mito di Meleagro (come indica il personaggio con cani al guinzaglio sulla destra di chi guarda) sono una precisa ‘illustrazione’ dei momenti cruciali del rituale romano dell’incinerazione, del quale Virgilio dà una descrizione poetica proiettandolo nel mondo mitico dell’Eneide. Gli onori funebri resi a Miseno dai compagni prevedono: - la costruzione della pira, fatta di varie essenze lignee e rivestita da rami della pianta ‘funebre’ per eccellenza: il cipresso; - la purificazione del cadavere, lavato con acque calda e profumato con unguenti; - la collocazione del cadavere sul ‘letto’ funebre, allestito sulla pira; - la collocazione sul rogo o intorno ad esso degli oggetti più cari al defunto e di offerte alimentari; - la cremazione, innescata con fiaccole tenute volgendo al rogo le spalle; - la deposizione dei resti del rogo entro un cinerario (in questo caso di bronzo); - la purificazione dei partecipanti alla cerimonia; - la costruzione della tomba che accoglie le ceneri. Da Ciampoltrini, 2010 Bustum diretta il rogo viene preparato nello stesso luogo dove poi avviene la sepoltura Sepoltura primaria CREMAZIONE Ustrinum indiretta la pira, talora assai grande ed elaborata (ghirlande, drappeggi e scenografie), viene preparata in un’altra zona della necropoli Bustum in fossa semplice, II secolo (Via Latina, Roma) Sepoltura secondaria Bustum in fossa semplice con pozzetto centrale e dispositivo libatorio a tubo di piombo, Rimini, via Flaminia, I-II sec. Bustum in grande cassa laterizia, Sarsina, II secolo Sepolcro monumentale a recinto dei Concordi con diversi busta (Boretto, Reggio Emilia, 50-75 d.C.) Ricostruzione di bustum (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Bustum in fossa al momento della scoperta (periodo augusteo; da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Bustum in fossa in corso di scavo (periodo augusteo da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Messa in luce del livello di cremazione di un bustum in fossa (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Messa in luce di una brocca rotta ritualmente sopra il bustum (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Esempio di topografia delle regioni anatomiche in un bustum, ottenuta tramite gli indici ponderali (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) LA CREMAZIONE INDIRETTA •olle •vasi-cinerari in terracotta in vetro olle standardizzate (senza decorazioni o iscrizioni) Età repubblicana II secolo d.C. •in fossa semplice •in cassette lapidee •in cassette laterizie •“a cappuccina” •in anfore segate •in sarcofago con corredo di balsamari, vasi per derrate, una lucerna dal I sec. a.C. in Etruria meridionale nei colombari Elemento mobile •olle •vasi-cinerari interno al terreno Elemento fisso •in fossa semplice •in cassette lapidee •in cassette laterizie •“a cappuccina” •in anforacei segati senza apparato libatorio collo d’anfora con apparato (segnacolo) libatorio tubo in piombo in muratura esterno al terreno in sarcofago aperto Spazio funerario chiuso: mausoleo ipogeo: colombari Tipologia delle sepolture a cremazione indiretta Esempi di cinerari in fossa semplice, con corredo, a Villa Montel, Lione (I secolo d.C.) (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Tomba a cremazione indiretta in fossa semplice, in anfora con corredo. Roma, necropoli della via Latina (II sec. d.C. Il rovescio di due sesterzi con due pire (consacrazione di Antonino Pio e di Settimio Severo) Tomba a cremazione indiretta in cassetta litica e in urna cilindrica di piombo con dispositivo libatorio a tubo di piombo, Caerlon, Monmouthshire (I sec. d.C.) Tomba a cremazione indiretta con cinerario in fossa semplice e dispositivo libatorio a collo d’anfora, Rues Rochette et Chevrier, Lione (I sec. d.C.) (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Esempio di restituzione topografica di una fossa con resti del banchetto funebre (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Esempi di microscavo stratigrafico dei cinerari, con “effetto parete” (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Microscavo stratigrafico di un cinerario, con la sequenza nella raccolta dei resti combusti (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Necropoli di San Ponziano a Lucca Olla d’impasto Necropoli degli Orti di San Ponziano in Lucca (da Ciampoltrini, 2010) Casseruola di produzione africana Tomba a cremazione indiretta, tipo a cappuccina, con olla-cinerario (fine I-inizi II sec. d.C.) (da Ciampoltrini, 2010) Necropoli romana del Frizzone (Capannori) L’area sepolcrale A del Frizzone (A-B) con incinerazioni a cremazione diretta (ustrina) in uso fra il 30-40 e il 100 circa d.C. La necropoli del Frizzone si attestava su una via, in questo caso il decumanus della centuriazione conservato per lungo tratto a ovest, nel territorio di Parezzana. (da Ciampoltrini, 2010) Balsamario Tomba a cremazione indiretta, con cinerario frammentato, della necropoli del Frizzone, Capannori (I secolo d.C.) (da Ciampoltrini, 2010) Tomba a cremazione diretta (ustrinum) della necropoli del Frizzone, Capannori (I secolo d.C.) (da Ciampoltrini, 2010) Lucerna a volute, tipo Bailey A, gruppo IV (metà I secolo d.C.) Tra I a.C. ed Età Augustea Aristocratici e ceti in ascesa affidano la trasmissione di valori simbolici e celebrativi ai sepolcri disposti in modo serrato lungo le vie d’uscita dalle città Le sepolture dei ceti più umili, prive di effetti monumentali, occupano gli spazi intercalari oppure si dispongono lontano dalla strada Topografia della necropoli di Pian di Bezzo (I sec. a.C.-II sec. d.C.) , Sarsina (da Ortalli) Via dei Sepolcri a Pompei (I sec. a.C. – I sec. d.C.) Mausoleo di Aulus Murcius Obulaccus a Sarsina (I sec. a.C.) Mausoleo dei Curii ad Aquileia (I sec. a.C.) Mausoleo di Feverolles, Langres, HauteMarne (I sec. a.C.) Mausoleo sud d’En-Chaplix (metà I sec. d.C.) Ricostruzione assonometrica della necropoli di Fourches-Vieilles a Orange (Vaucluse) (I sec. a.C.) Sepolcri monumentali in posizione isolata Mausoleo di Munazio Planco, Gaeta (I sec. a.C.) Tomba di Cecilia Metella, via Appia (I sec. a.C.) I COLOMBARI piccoli ambienti a carattere familiare Villa Pamphili (Aurelia antica) (per l’esiguo numero di loculi) I secolo a.C. prima età imperiale Vigna Codini (Via Appia) ambienti più complessi centinaia di olle ben 9 file di loculi con targhetta stucchi Pomponius Hylas (I sec. d.C.) edicole (Via Latina) Collegia funeraticia affrescato unica fila di loculi arcosolio per le urne (ollarium) Tombe a colombari Architetture funerarie monumentali Colombario di Pomponio Ila (I sec. d.C.), Porta Latina, Roma Colombario II di Vigna Codini (I.d.C.) Pianta di colombario di Ostia Colombario di Livia, Piranesi Limitazione del lusso, maggiore uniformità Recinti con alti muri I secolo d.C. Monumentalità e decorazioni interne (dipinti e stucchi) Colombari ipogei, con triclini e strutture di servizio soprastanti (raramente esterni) Diffusione della tecnica laterizia II secolo d.C. Uniformità ancora maggiore I sec. = fronte stradale Es. Necropoli Vaticana Necropoli di Porto all’Isola Sacra Adeguamento delle province II sec.= secondo filare spazi fra le tombe III sec.= sulla strada, negli spazi e con ristrutturazione di edifici in elevato e con costruzione di cunicoli Necropoli vaticana di S. Pietro (II secolo) Necropoli dell’Isola Sacra (I-III d.C.) Ricostruzione del paesaggio periurbano di una grande città della Gallia) (I sec. d.C.) da Rites Funéraires à Lugdunum (2009) Ricostruzione del paesaggio periurbano di una grande città della Gallia) (I sec. d.C.) da Rites Funéraires à Lugdunum (2009) Tombe ad altare Altre tipologie di tombe monumentali Tombe a tempio Mausoleo di Annia Regilla (via Appia, II sec. d.C.) Neumagen, Treviri. Media età imperiale. La “sedia del diavolo” o tomba di Elio Callistio (via Nomentana II sec. d.C.) Dal II sec d.C. prevale l’inumazione Spiegazione: arrivo di culti orientali es. Iside, Osiride = moda “egittizzante” (elite: gruppi “neopitagorici”) Religioni soteriologiche: conservazione del corpo Casi particolari Sarcofago bisomo di Vasto (I metà del I sec. d.C.) P. Paquius Scaeva senatore e proconsole a Cipro Epigrafi dettagliate ma all’interno! Sarcofagi con apertura quadrata, con vetro, alla testa (finestrella per osservare il volto) Espressioni di un’elite (filosofica?) Interiorizzazione nel modo di sentire la morte ? Sarcofago di Simpelveld, II d.C. Sarcofago bisomo di Tito Azzio Massimo a S. Pietro in Casale - Emilia (metà del II sec. d.C.) Mausoleo misto con colombari e sarcofagi per inumazione, Isola Sacra, Ostia, ca 150 d.C. corpo Elemento mobile contenitore sudario cassa corredo fossa semplice fossa complessa …....... interno al terreno in muratura con delimitazione con strutture lignee con fondo con legante con copertura di pezzame piana (a secco) in anfora (enchitrysmòs) a cappuccina Elemento fisso in sarcofago con o senza segnacolo in muratura esterno al terreno in sarcofago Spazio funerario aperto mausoleo chiuso (basilica funeraria) Tipologia delle sepolture ad inumazione Necropoli di Osteria del Curato IV, via Latina, Roma (Soprintendenza Archeologica di Roma) Tombe ad inumazione in fossa semplice delle necropoli della via Latina, Roma (Soprintendenza Archeologica di Roma) Tombe ad inumazione in anfora (enchytrismòs), di bambini, necropoli della Via Latina, Roma (II-III secolo) (Soprintendenza Archeologica di Roma) Tomba ad inumazione in sarcofago di terracotta, (I secolo) necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Tomba ad inumazione “a cappuccina”, Via Latina, II secolo (Soprintendenza Archeologica di Roma) Esempio di sepoltura in fossa semplice a fondo concavo (elemento fisso), con tavola lignea di copertura e corredo, rotto, posto a 10-15 cm dal fondo (sepoltura 3 della Rue du Mont-d’Or, Lione (inizio della nostra Era) (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Esempio di sepoltura in cassa lignea con chiodi in ferro (elemento mobile), in fossa semplice (elemento fisso), con brocchetta intera all’interno e piatto fracassato e disperso sulla copertura (necropoli del Pillon a Marennes, Rhône (II metà del IV secolo) (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) Tomba ad inumazione di neonato, in un coppo con delimitazione (da Rites Funéraires à Lugdunum (2009) Tomba ad inumazione a fossa semplice di un cane (da Rites Funéraires à Lugdunum, 2009) III sec. d.C. Monumenti sepolcrali dei proprietari vicino alle grandi ville rustiche Centocelle: + famiglia + servi (in tombe “alla cappuccina”) Aquileia: Monumenti sepolcrali vicino a complessi residenziali suburbani Praedium ad duas lauros Tomba del Navarca Mausoleo “dei Gordiani” (via Prenestina) Mausoleo di Massenzio (via Appia) III-IV sec. d.C. Mausoleo di Diocleziano Combinazione palazzo-mausoleo annesso ad aree religiose cerimoniali nuovo rapporto fra luogo di culto e spazi cimiteriali Cristianesimo davanti al tempio di Giove (Spalato) Mausoleo di Galerio (Tessalonica) Mausoleo dei Gordiani Mausoleo di Massenzio Palazzo e Mausoleo di Diocleziano (Spalato) Rituale Funebre I DEFUNTI NELL’OLTRETOMBA ROMANO Anima del defunto Divinità sotterranea Da soddisfare col sangue: sacrifici umani lotta fra prigionieri o schiavi (Etruschi) Munus (dovere) Spiriti benevoli malevoli (per abbandono o Mani (Manes) profanazione della tomba) Lemuri (Lemures, Larvae) Giochi gladiatori (III sec. a.C.) (munera) Mani: Lemuri: Lari: Penati: no “salvezza” nell’aldilà (religione soteriologica: Cristianesimo) vita più o meno felice nell’oltretomba i morti mantengono la propria individualità possono frequentare le dimore dei vivi devono essere onorati secondo il rituale defunti divinizzati spiriti nefasti divinità della casa spiriti degli antenati divinità del focolare Topografia degli Inferi secondo Virgilio D(is). M(anibus). Calpurniae Soteriae “Agli Dei Mani di Calpurnia Soteria” Dalla Necropoli della Via Latina, Roma (II secolo d.C.) Statua in marmo di un patrizio recante i busti-ritratto dei propri antenati (Età augustea, da Toynbee) IL MOMENTO DEL DECESSO un familiare lo bacia e gli chiude occhi per raccogliere l’ultimo respiro richiamo ad alta voce (conclamatio) per constatare il decesso lamentazioni e tintinnabula depositio L’ESPOSIZIONE FUNEBRE (Veglia) (da 3 a 7 giorni) adagiato per terra Lavaggio con acqua calda Unguenti per la decomposizione preparazione con ghirlande e fiori (donna) Veste con toga e sigillo (uomo) Moneta in bocca: obolo a Caronte Esposizione vera e propria, nell’atrio con i piedi verso l’ingresso Prothesis candelabri e lucerne fiori, incenso rami di abete dav. casa focolare spento luce lutto Ragazza morta che giace su un letto funebre, pianta dai familiari (Bassorilievo da Parigi, I secolo d.C., da Toynbee) Esposizione funebre (Bassorilievo dalla tomba degli Aterii, tarda Età flavia o prima Età traianea, ora al Museo Lateranense, da Toynbee) Feretrum trasportato, con la salma a volto scoperto, da parenti e amici maschi IL CORTEO FUNEBRE Familiari e conoscenti vestiti di nero Suonatori di strumenti a fiato Portatori di fiaccole Preficae Personaggi eminenti Portatori delle maschere antenati Portatori di cartelli con titoli e gesta del defunto Elogio funebre (laudatio) Rilievo con corteo funebre da Amiternum (L’Aquila), periodo tardo-repubblicano o augusteo Giocolieri e buffoni Suonatori di tromba Suonatori di lituo e corno Suonatori di flauto e tamburo I cavalli Il carro funebre Le prefiche La vedova e i parenti più prossimi I parenti e gli amici Le autorità I clientes La coda del corteo I RITI giorno della sepoltura •consacrazione della tomba sacrificio di un maiale •banchetto di purificazione famiglia (porca praecidanea) (silicernium) commemorazione (novendiale) nove giorni dopo banchetto famiglia ed ospiti con ludi novendiales (gladiatori) periodo di lutto anniversario uomini: non rasati, abiti scuri donne: capelli sciolti, abiti bianchi (si risposano solo dopo un anno) fiori sulla tomba banchetto (parentatio) famiglia con pasto simbolico per il defunto (cena feralis) sull’altare sopra la tomba sul segnacolo esterno •anfora •tubo di piombo •tubo fittile libagioni funebri (profusiones) sangue di tori, pecore, maiali Cadavere impuro (funestum) persone Periodo liminare o intermedio contatto funesti luoghi fino al seppellimento Riti Il Corredo Corredo personale (oggetti di uso personale) oggetti ornamentali preziosi collane orecchini, bracciali, aghi crinali, anelli oggetti da toeletta oggetti per il trucco specchi oggetti di uso pratico vasellame da cucina e da mensa oggetti per bambini giocattoli poppatoi tintinnabula luce per il defunto allontana gli spiriti malvagi simbolo di vita allontanano gli spiriti malvagi Corredo rituale chiavi aprono la porta dell’aldilà (oggetti di significato rituale) chiodo in ferro lucerne anche significato rituale e magico (rapporto con il sole) il defunto moneta Oggetti usati per preparare il cadavere Testimoniano il dolore dei vivi nei confronti del defunto e lo indennizzano per una vita non vissuta balsamari protegge i parenti è simbolo di evento immutabile evita il ritorno del defunto obolo a Caronte Corredo di tomba della Necropoli di Pian di Bezzo, Sarsina Tomba doppia a cremazione in vaso di vetro ed urna di terracotta e corredo, in cassetta di tegole, Colchester Monili della Tomba 1 di Osteria del Curato (I-II sec. d.C.) Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Anello in oro (II-III sec. d.C.) Anello in argento con gemma in corniola (II-III sec. d.C.) Anelli dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Anello in bronzo (metà IV sec. d.C.) Orecchino in oro (II sec. d.C.) Orecchino in oro (II sec. d.C.) Coppia di orecchini in oro (I-II sec. d.C.) Braccialetto in bronzo (media età imperiale) Bracciale in bronzo (II-III sec. d.C.) Orecchini e bracciali dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Pissidi e spatolina in osso Pinzetta in bronzo (Età imperiale) Oggetti per il maquillage dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Specchietto in piombo e vetro (II sec. d.C.) Specchi in bronzo Lloyd Morgan K (I-II sec. d.C.) Specchi dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Specchio in bronzo Lloyd Morgan A (I sec. d.C.) Pentole (II-III sec. d.C.) Pentole ed olla in ceramica comune da cucina, vasellame comune da mensa e guttus dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Olla (I sec. d.C.) Bottiglia (II-III sec. d.C.) Brocchetta (III sec. d.C.) Guttus (biberon) (I-II sec. d.C.) Marionetta di nano in terracotta (II sec. d.C.) Statuetta fittile di Arpocrate su ariete (II sec. d.C.) Giocattoli dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Tipo B Gr. IV Bailey (I sec. d.C.) Tipo I Bailey (I-II sec. d.C.) Lamboglia-Dressel 16 (I sec. d.C.) Tipo VII D Deneauve (80-100 d.C.) Lucerne dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Lamboglia-Dressel 15 (fine I sec. d.C.) Tipo P Bailey (90-140 d.C.) Campanelli in bronzo Cembalo in bronzo (metà II-III sec. d.C.) Tintinnabula dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Chiodi di ferro dalle tombe della necropoli della via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Denario in argento dell’imperatore Domiziano Asse in bronzo (241243) dell’imperatore Gordiano III Monete dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) Quadrante in bronzo di Nerone (54-68) Tessera in piombo Isings 82A2 (fine I-III sec. d.C.) De Tommaso 17 (II-III sec. d.C.) Isings 82A2 (fine I-III sec. d.C.) Isings 28B (età flavia-IIsec. d.C.) Isings 82B2 (fine I-inizi III sec. d.C.) Balsamari dalle Necropoli della Via Latina (I-inizio III sec. d.C) a bottiglia (metà II-metà III sec. d.C.) in ceramica (I sec. d.C.) (Soprintendenza Archeologica di Roma) Esempi di mutilazione intenzionale dei vasi del corredo (da Rites funéraires à Lugdunum, 2009) D(is). M(anibus). Calpurniae Soteriae “Agli Dei Mani di Calpurnia Soteria” D(is). M(anibus). L(ucio). Aelio Crispino Variana Tecusa. Fratri. Pientissimo “Agli Dei Mani. Variana Tecusa (fece fare questo sepolcro) per Lucio Elio Crispino fratello piisimo” Epigrafi dalle Necropoli della Via Latina (Soprintendenza Archeologica di Roma) D(is). M(anibus). Felici filio dolcissimo Victor pater fecit “Agli Dei Mani. Per Felix, figlio dolcissimo, il padre victor ha offerto” REPERTORIO DECORATIVO FUNERARIO no “salvezza” nell’aldilà (no religione soteriologica = Cristianesimo) vita più o meno felice nell’oltretomba Religione romana tradizionale i morti mantengono la propria individualità possono frequentare le dimore dei vivi devono essere onorati secondo il rituale ricordo del defunto simboli professione, •decorazioni figurate strumenti, (facciate, stele, sarcofagi) simboli •iscrizioni (identità, cursus honorum) Miti di Meleagro e Fetonte (morti giovani): consolazione Miti di Alcesti e Persefone: ritorno dall’aldilà Muse, lettura, maschera: fama = immortalità (Ennio e Orazio) Ciclo dionisiaco (morte, reincarnazione, liberazione dell’anima) Mare = viaggio verso le isole dei beati (anche nei cristiani!) (caratterizzati spesso da ripetitività e standardizzazione!) EPITAFFI SEPOLCRALI Pensiero stoico ed epicureo (I sec. a.C. – I sec. d.C.) anima mortale come il corpo Sumus mortales, immortales non sumus riassorbita da una energia universale priva di individualità Non fui, non sum, non curo (NFNSNC) Nihil sumus et fuimus. Mortales, respice, lector, in nihil a nihilo quam cito recidimus Stele del falegname Publio Ferrario Ermete Stele di marmo con giovane donna con pettinatura traianea che saluta con la mano destra, raffigurata come Venus victrix (nuda, appoggiata ad un pilastro, con un ramo di palma, con una colomba a terra) Stele funeraria di Marco Celio legio XVIII caduto a Teutoburgo 9 d.C. Raffigurazione del defunto (seduto al centro), con i Dioscuri ai lati. Sidamara, Asia Minore Roma, Musei Capitolini, sarcofago con Meleagro e il cinghiale caledonio Morte di Meleagro, II d.C., Parigi, Louvre Bacco ebbro sorretto da un satiro (al centro), menade che suona il flauto (a sinistra), un satiro danzante che sorregge Bacco bambino (a destra). Sarcofago degli inizi del III secolo dalla necropoli di S. Pietro Trionfo di Bacco, II secolo d.C. (Lione, Museo Gallo-Romano)