Vasculopatie cerebrali Disfunzioni sensoriali e oculomotorie Lo stroke FRANCESCO POLENGHI 18° INCONTRO DI STRABOLOGIA E NEUROFTALMOLOGIA BOSISIO PARINI 19.03.2011 UNITA’ di STRABOLOGIA e NEURO-OFTALMOLOGIA Stroke Alterazioni oculomotorie e campimetriche F. Polenghi 18° INCONTRO DI STRABOLOGIA E NEURO-OFTAMOLOGIA BOSISIO PARINI 19 MARZO 2011 Stroke SINONIMI Ictus Colpo apoplettico Accidente cerebro‐vascolare Brain attack DEFINIZIONE dell’ OMS comparsa improvvisa di segni e sintomi riferibili a deficit focali o globali (coma) delle funzioni cerebrali di durata superiore alle 24 ore TIPI DI STROKE ischemico per occlusione da trombosi, da embolia o per ridotta pressione di perfusione emorragico per emorragie intracerebrali o intraventricolari (non traumatiche) attacco ischemico transitorio (TIA) durata inferiore alle 24 ore, di solito pochi minuti (1’‐5’) (Capsular warning syndrome and Pontine warning syndrome) DESIO LECCO MERA TE VA RESE Progetto Stroke Unit Registry Regione Lombardia VA LDUCE S.A NNA (CO) SONDRIO GA LLA RA TE LEGNA NO O.RIUNITI (BG) SA RONNO GA RBA GNATE PONTE S. PIETRO (BG) S.MA RCO (BG) MONZA NIGUA RDA SPEDA LI CIVILI (BS) HSR S.ORSOLA (BS) N=37 A UXOLOGICO POLIA MBUANZA (BS) MELEGNA NO S.DONA TO (MI) MA NTOVA S.CA RLO (MI) CREMONA POLICLINICO (MI) VIMERCA TE SA CCO BESTA MA GENTA S.RITA HUMA NITAS ) MONDINO(PV) LODI ICBM VOGERA Progetto Stroke Unit Registry Regione Lombardia Ictus acuto: Ricovero-Fattori di rischio Classi d’età Stroke giovanile: <5.0% Nencini P et al, 2001 Caratteristiche della popolazione • N° soggetti • Sesso • Età • Diagnosi (missing: 1%) Ictus emorragico: 14% Ictus ischemico: 84% Ictus non determinato: 2% Framingham Study, 1988 2276 M: 1218 (53%) F: 1056 (47%) Mediana: 75 anni Range: 18-100 anni TIA: 272 (12%) Stroke: 2004 (88%) Ictus emorragico: 261 (13%) Ictus ischemico: 1743 (87%) Apporto ematico all’encefalo 6 A. di Heubner: caps interna, caudato, putamen 14 Rami ad pontem dell’arteria basilare testa n.caudato Corpo striato putamen (N.caudato + putamen) capsula interna ACA Rami striati ACM ACM ACP Acha A.cerebell.S. A.cerebell.IA talamo A.cerebell.IP ACP 6 A.choroidea ant ACP ramo della carotide interna 8 Ramo talamico dell’A.comunicante. Post. 10Ramo talamico della A. basilare 11 A.choroidea post ramo della ACP A.basilare Territori vascolari di distribuzione delle arterie cerebrali A. cerebrale anteriore A. cerebrale media A. cerebrale posteriore Territori vascolari delle arterie cerebrali e cerebellari ACA Lenticolostriate AC A Sezione sagittale Lenticolostriate ACM ACP Perforanti a.basilare Perforanti a. vertebrale ACA Sezione coronale anteriore Lenticolostriate dall’ACM ACM Territori vascolari delle arterie cerebrali e cerebellari ACA Sezione coronale posteriore coroid e talam post Perforanti a. basilare ACM Cause dell’ostruzione vascolare Grossi vasi Ingrandimento di placche aterosclerotiche con formazione di fessurazioni, ulcerazioni e successiva deposizione di piastrine e fibrina, costituzione di veri e propri trombi ed embolizzazione di loro frammenti Embolizzazioni da dissezione della carotide interna Embolizzazioni di origine cardiaca Ipotensione e ipoperfusione generalizzata Vasi perforanti Lipoialinosi (ipertensione) Microateromi (anziani) Infarti della circolazione cerebrale anteriore da occlusione arteria cerebrale anteriore media da occlusione arteria cerebrale media (prima o dopo la sua biforcazione) posteriore da occlusione : arteria cerebrale posteriore arterie vertebrali arteria basilare infarto lacunare di un’unica arteria perforante profonda (colpisce il braccio posteriore capsula interna del ponte) altri infarti isolati del ponte Stroke ischemico 85% Tipo Frequenza Trombotico 35% Embolico 30% Stroke emorragico 15% durata massima emorragia 24 ore Lacunare 20% Emorragia Emorragia intracerebrale subaracnoidea 10% 5% 90% a riposo In attività Insorgenza Nel sonno Al risveglio Cause maggiori Ischemia da severa stenosi o occlusione vasi maggiori Ipertensione Provenienza putamen 35% cps interna 30% cardiaca soprattutto talamo 10‐15% Graduale, deficit progressivo Improvvisa, deficit immediato Brusca o graduale 50% con pregresso TIA 11% con 23% con pregresso TIA Comparsa Link con TIA nuclei dentati 10% ponte 5‐12% caudato 5‐7% pregresso TIA Rottura aneurismi e MAV Graduale Improvvisa (minuti o giorni) o improvvisa 8% con pregressoTIA 7% con pregressoTIA Anatomia di un encefalo normale dimostrata dalla tomografia assiale computerizzata Stroke emorragico 1) emorragie intracerebrali da ipertensione arteriosa 2) periponto-mesencefaliche da ressi vasi perforanti paramediani pontini Emorragia putamen putamen estesa medial putamen estesa lateral Testa nucleo caudato Emorragia talamica Talamico-peduncolare 3) emorragie subaracnoidee da malformazioni vascolari Cerebellare emisferica param Sub-corticale frontale Deviazione tonica dei bulbi verso il basso “sustained down-gaze” “wrong way eyes” Eziologia: emorragie talamiche ipossia encefalopatie metaboliche bulbi tendenti alla convergenza pupille strette, non o poco reagenti alla luce condizione di torpore o coma emi-sintomatologia sensorio-motoria CT: emorragia talamica con spostamento delle strutture della linea mediana REPERTI AUTOPTICI Massive intracerebral hemorrhage due to hypertension: A typical example of a massive intracerebral hemorrhage in a hypertensive patient arising in the region of basal ganglia, internal capsule, and thalamus, extending into the ventricular system. Note not only the large blood clot but also the marked midline shift. Organizing and old infarcts: Two areas of infarction are shown in this photograph, which contains a coronal section through the frontal lobes at the level of the third ventricle and mammillary bodies. On the left is a recent (1-2 weeks old) hemorrhagic infarct, characterized by discoloration. On the right side is an old infarct in which the affected tissue has been totally removed by phagocytes, leaving a cavity behind. The margins are irregular, and slight contraction of surrounding tissue has taken place causing dilatation of the adjacent ventricle (hydrocephalus ex vacuo). The orange discoloration represents hemosiderin, indicating that the infarct was hemorrhagic. Malformazioni arterovenose congenite Sono costituite da vasi sanguigni aggrovigliati e dilatati, in cui l'arteria afferente fluisce direttamente nelle efferenze venose senza incontrare la resistenza di un letto capillare intermedio La malformazione tende a ingrandirsi progressivamente e può causare anomalie neurologiche per lesioni del tessuto nervoso adiacente dovute a: compressione irritazione storno di flusso ematico sanguinamento In breve Circa la metà delle malformazioni sanguinano determinando il quadro clinico dell'emorragia parenchimale o subaracnoidea I sintomi sono correlati alla sede della malformazione vascolare : • epilessie focali • deficit sensitivo-motori focali progressivi per compressione dei tessuti limitrofi o per ischemia progressiva Risultano meno devastanti dal punto di vista neurologico rispetto a quelle causate dagli aneurismi ipertensivi o congeniti Alta percentuale di recidive nel corso degli anni Diagnosi e terapia delle malformazioni congenite • La TAC evidenzia in genere malformazioni arterovenose di diametro > 1 cm o i loro vasi di alimentazione ‐ drenaggio, ma l'angiorisonanza si rende necessaria per la diagnosi definitiva e per stabilire l'eventuale operabilità della lesione • La terapia comprende i farmaci anticonvulsivanti per controllare le crisi epilettiche • La rimozione chirurgica è in genere raccomandata per le malformazioni superficiali. La resezione di malformazioni profonde o molto ampie comporta un più alto rischio di mortalità e di morbilità postoperatorie • Le MAV profonde possono essere trattate al meglio (casi selezionati) mediante: trombizzazione intravasale con cateterismo intra-arterioso radiochirurgia stereotassica resezione microchirurgica Aneurismi intracraniali: silenti, compressivi, rottura Spesso paralisi oculomotoria (80% III, 4% IV, 1% VI) Il 3° n. cranico viene coinvolto soprattutto dagli aneurismi localizzati all’origine dell’ a.comunicante posteriore dalla carotide interna Quadro clinico di una emorragia subaracnoidea in seguito a rottura della sacca aneurismatica: cefalea improvvisa e o violenta spesso torpore fino al coma meningismo marcato liquido cerebrospinale ematico subitanea paresi del III n.c., soltanto nel 6% dei casi dopo qualche giorno ptosi palpebrale quasi sempre presente emorragie retiniche, preretiniche, vitreali mono o bilaterali Spesso una lieve ptosi, una lieve midriasi, una paresi completa o incompleta con dolore trafittivo retrobulbare rappresentano i segnali di imminente rottura che avviene mediamente dopo 29 giorni (massimo 110) dalla insorgenza della paresi. Paresi provocata perlopiù da sacche aneurismatiche di 3-4 mm Aneurisma del sifone carotideo ed esclusione con clip in lantanio Infarto dell’arteria cerebrale media Tratto cortico-spinale (sistema motorio volontario) INFARTO ARTERIA CEREBRALE MEDIA 1) Infarto del ramo superiore (area rolandica e prerolandica): deficit sensorio-motorio della faccia e del braccio > della gamba controlaterali testa e occhi ruotati dal lato della lesione a) Lesione emisfero sinistro dominante: iniziale afasia globale, che vira in afasia di Broca (motor speech disorder) b) Lesione emisfero destro non dominante : deficit percezione spaziale eminegletto aprassia costruzionale, dressing apraxia 2) Infarto ramo inferiore ( lobo temporale e parietale inferiore) quadrantopsia o emianopsia a) Lesione sx: afasia Wernicke b) Lesione dx: negletto visivo sx da D.J. SPALTON PARALISI CONIUGATA SOPRANUCLEARE DELLO SGUARDO IN STROKE (occlusione ACM sx) Dopo un episodio cerebro-vascolare acuto che coinvolga le vie sopranucleari gli occhi deviano verso il lato della lesione in quanto si ha soltanto la stimolazione della PPRF ipsilaterale alla lesione da parte dell’emisfero opposto integro (stato semicomatoso) Il paziente è incapace di compiere movimenti saccadici volontari o a comando in direzione della papera posta alla sua destra (pseudo-emianopsia) In seguito alla brusca rotazione passiva del capo verso sinistra gli occhi deviano completamente in direzione opposto a dimostrazione dell’integrità dei riflessi pontini (VOR), ma immediatamente ritornano nella posizione precedente Con la ripresa del sensorio il paziente gradualmente riprenderà ad effettuare movimenti saccadici dapprima brevi poi sempre più ampi con ny di tipo paretico Nella disfunzione cerebrale bilaterale si osservano escursioni bulbari orizzontali da un lato all’altro ogni 5” (ping-pong) Occlusione dell’arteria cerebrale media destra CT 70 min dopo ictus ACM DWI 90 min dopo ictus ACM a) Stroke emisferico dei 2/3 del b) L’immagine assiale T2-pesata c) La corrispondente immagine mostra un modesto gonfiore territorio dell’ACM destra: non diffusion-pesata mostra un ipodensità parenchimale ma corticale con iperintensità infarcimento iperintenso iperdensità dell’ACM (non mostrata) Lesioni vie visive e corteccia visiva Lobo temporale, lobo parietale, lobo occipitale Lesioni corpo genicolato laterale a. choroidea anteriore (ramo carotide interna) a. choroidea posteriore laterale (ramo arteria cerebrale post) fibre cortico-nucleari caudato Lesioni capsula interna a. lenticolo-striata (perlopiù) (ramo arteria cerebrale media) Determinano: emianopsia controlaterale con emianestesia o emiplegia o entrambe putamenen fibre tratto cortico spinale talamo Cps int. contiene proiezioni per saccadi, m.inseguimento e ny opt. provenienti dalla corteccia parietale posteriore Occlusione arteria cerebrale media dx a. cerebrale anteriore a. cerebrale posteriore a. carotide interna Occlusione arteria calcarina dx Alterazioni del campo visivo negli infarti della A. cerebrale posteriore Quadrantopsia omonima superiore sx in infarto ACP dx Emianopsia omonima completa sx in infarto ACP dx Emianopsia omonima bilaterale con risparmio maculare bilaterale in infarto bilaterale posteriore Emianopsia altitudinale inferiore asimmetrica in infarto occipitale bilaterale Deficit del campo visivo nell’ischemia della arteria choroidea anteriore (irrora l’ilo e la metà anteriore del corpo genicolato laterale) Deficit iniziale: quadrantopsia superiore con risparmio maculare oppure quadrantopsia quadrupla Frequente miglioramento successivo del campo visivo dovuto alla ricca irrorazione della a. cerebrale posteriore Diagramma di Frisén Sindromi del tronco encefalico mesencefaliche pontine bulbari Sindromi del tronco encefalico: mesencefaliche pontine bulbari La maggior parte sono note come sindromi alterne in quanto caratterizzate dalla paralisi ipsilaterale alla lesione di uno o più nervi cranici e da disturbi motori e/o sensitivi nella metà del corpo controlaterale 1 Lesione nucleare unilaterale rara: ipsiparesi III, controparesi RS e sfumata ptosi bilaterale La vicinanza con strutture della verticalità e la FR comporta frequenti sintomi mesencefalici (disturbi sguardo verticale, OTR, perdita di coscienza ecc) 2 Lesione fascicolare sempre disturbi m. oculari ipsilaterali e emiplegia controlaterale con interessamento o non nucleo rosso (s. di Claude e s. di Benedikt) 3 Sindrome di Weber Le sindromi classiche sono rare, in quanto spesso frammiste a disordini oculomotori sopranucleari mesencefalici, pontini, bulbari, cerebellari Sindrome di Weber •paralisi completa III •emiplegia crociata della faccia, lingua, braccio Paralisi dello sguardo verticale Paralisi dello sguardo orizzontale Sindrome di Foville . paralisi del VI . ev. deviazione coniugata degli occhi . analgesia facciale . sordità . sindrome di Horner Se combinata con emiplegia controlaterale si chiama s. di Foville-Millar-Gubler Sindrome di Millar-Gubler •paralisi del VI ipsilaterale •paralisi del VII ipsilaterale •emiplegia motoria controlaterale Paralisi dello sguardo orizzontale (pontine) oftalmoplegia internucleare (FLM) paralisi nucleare dello sguardo orizzontale (nucleo VI) paralisi sopranucleare dello sguardo orizzontale (FRPP) sindrome uno e mezzo (VI e FRPP) Paralisi dello sguardo verticale (mesencefaliche dorsali) Paralisi dello sguardo solo in alto o completa in alto e in basso Monocular Elevator Deficiency Monocular Depressor Deficiency Paralisi pontine dello sguardo orizzontale (4 forme) (interpretazione fisiopatologica) OD OS 1 oftalmoplegia internucleare uni e bilaterale RM (lesione del FLM) RL ortotropia lateroversione dx ritorno alla pp exotropia con diplopia deficit RM dx ny dissociato VIII convergenza conservata Paralisi pontine dello sguardo orizzontale (4 forme) (interpretazione fisiopatologica) OD OS RM RL 3 Paralisi sopranucleare dello sguardo orizzontale (lesione della PPRF) SI VOR 2 Paralisi nucleare dello sguardo orizzontale VIII (lesione del nucleo abducente) NO VOR Paralisi pontine dello sguardo orizzontale (4 forme) (interpretazione fisiopatologica) OD OS 4 RM RL Sindrome Uno e mezzo One-and-a-half syndrome sguardo a destra UNO VIII sguardo a sinistra + MEZZO Oftalmoplegia Paralisi nucleare (VI ) dello sguardo verso destra internucleare destra Locked-in-Syndrome Sindrome pontina ventrale Deefferented state S. da disconnessione cerebro-medullospinale Causa: occlusione trombotica della arteria basilare Forme: transitorie e forme croniche (pessima prognosi), perlopiù condizione conseguente a non ottimali risultati per trattamenti di lisi della trombosi basilare Sintomatologia: tetraplegia spastica anartria incapacità di farsi capire paralisi bilaterale dello sguardo orizzontale Oltre ai movimenti palpebrali sono conservati i movimenti verticali dello sguardo con l’aiuto dei quali spesso è possibile al paziente comunicare con l’esterno sulla base di un SI‐NO Paralisi dello sguardo verticale (interpretazione fisiopatologica) Sindrome dorso-mesencefalica (s. Parinaud, s. pretettale, s. commessura post.) Da aneurismi giganti a. basilare, emorragie,pinealomi ecc. • paralisi dello sguardo in alto o completa • nistagmo retrattorio (retrazioni saccadiche da coinnervazione di tutti i muscoli o per convergenza saccadica) • pseudo-paresi dell’abduzione • disturbi pupillari: dissociazione tra luce e vicino (pretetto) • corectopia • disturbi accomodativi • retrazione palpebrale patologica (segno di Collier) Nella maggioranza dei casi la localizzazione sopranucleare della lesione si riconosce da una (lievemente) migliore escursione verticale dei bulbi in seguito: • a movimenti d’inseguimento molto molto lenti • alla elicitazione del VOR verticale • alla conservazione del fenomeno di Bell Caso clinico 8 mesi dopo emorragia cerebrale Retrazione palpebrale bilaterale Exotropia ipertropia OD OS deficit della sovraduzione OO VOR in alto assente Segno di Collier testimonia un danno diretto dell’inibizione dell’elevatore palpebrale per cui la retrazione palpebrale persiste anche durante lo sguardo in basso Dati sperimentali recenti supportano l’esistenza di una via di proiezione inibitoria al nucleo caudale centrale che medierebbe il m. elevatore palpebrale Kenji Suda et al. 2009 commessura posteriore nucleo commessura posteriore x x nucleo commessura posteriore subnucleo elevatore palpebra Lesione III x x subnucle o m. RS via inibitoria nucleo caudale centrale T2 assiale T2 assiale FLAIR coronale (Fluid attenuation inversion recovery) Sindrome di Wallemberg La più frequente sindrome alterna bulbare Cause: occlusione arteria vertebrale di un lato o occlusione arteria cerebellare postero-inferiore che origina dall’a. vertebrale sindrome cerebellare omolaterale(asinergia, atassia, adiadococinesia, ecc.) paralisi faringo-laringea (disfagia, disartria, disfonia) ipoestesia emifacciale emianestesia termodolorifica degli arti controlaterali nistagmo spontaneo rotatorio contravversivo lateropulsione saccadica (ipsipulsione) pursuit: saccadizzazione contravversiva ocular tilt reaction: divergenza verticale (skew deviation), rotazione dei bulbi, inclinazione del capo ipsiversiva nel 30% dei casi sindrome di Bernard Horner nistagmo palpebrale Nella maggior parte dei casi il quadro neurologico acuto si dissolve in qualche settimana e il paziente si ristabilisce con alcuni postumi deficitari Ocular tilt reaction (OTR) inclinazione del capo sulla spalla sx 20% ipotropia OS 5° skew deviation (deviazione sghemba) OS più basso 40% ny torsionale verso sx torsione bulbare bilaterale verso sx 80% deviazione della verticale visiva soggettiva verso sx inciclotorsione exciclotorsione Lesione ponto-midollare sx SCA Infarti possono insorgere nell’ambito delle 3 arterie cerebellari: PICA, AICA, SCA Spesso associati a infarti del tronco, per cui si hanno disordini oculomotori misti tronco-cerebellari Disordini m.oculari da lesione cerebellare: nistagmo downbeat nistagmo direzionale nistagmo rebound nistagmo periodico alternante disturbo inseguimento ipsiversivo disturbo m. combinati occhi-capo saccadi ipermetriche ipsilaterali intrusioni saccadiche esotropia AICA PICA grazie per l’attenzione