LA PARALISI CEREBRALE INFANTILE Rappresenta una delle malattie neuromotorie più frequenti in età pediatrica causata da un danno al sistema nervoso centrale Ad esempio per ischemia , emorraggia… Con significative conseguenze sul sistema muscolo scheletrico Non progrediscono i danni al SNC , ciò che progredisce è la funzionalità del sistema muscolo schelettrico Solamente attraverso un approccio multidisciplinare si può portare il soggetto ad uno stile di vita migliore EPIDEMIOLOGIA • pre-natali, le più frequenti: malformazioni cerebrali su base genetica,infezioni in gravidanza (es. rosolia, citomegalovirus, toxoplasma),ridotto funzionamento della placenta con insufficiente apporto di sangue al feto; • peri-natali, da 1 settimana prima a 4 settimane dopo il parto:ridotto apporto di sangue e ossigeno al cervello del feto (encefalopatia ipossico-ischemica), emorragia cerebrale; più raramente altre cause (ipoglicemia neonatale severa e protratta ed infezioni intra-partum, iperbilirubinemia, ecc.); • post-natali, entro l’anno di vita: meningo-encefaliti, trauma cranico severo, ridotto apporto di sangue al cervello che causa un danno cerebrale (malattie cardiocircolatorie e arresto respiratorio per varie cause). CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA SEDE DEL DISTURBO MOTORIO La PCI non è un disturbo omogeneo poichè assume diversi livelli di gravità e si manifesta in forme cliniche molto diverse l'una dall'altra; MONOPLEGIA - Forma molto rara in cui si ha la perdita della mobilità di un solo arto; PARAPLEGIA - La perdita della mobilità è localizzata ai soli arti inferiori ed è sempre bilaterale e la paralisi può essere sia di tipo spastico che rigido. Solitamente sono presenti anche dei lievi difetti motori agli arti superiori. TETRAPLEGIA - La perdita della mobilità interessa tutti e quattro gli arti. Forma più frequente e più grave in cui la paralisi è prevalentemente di tipo rigido e con minor frequenza spastico. EMIPLEGIA - La perdita della mobilità è localizzata nella metà del corpo contro laterale alla lesione cerebrale, con alterazioni di tipo spastico prevalente dell'arto superiore. DOPPIA EMIPLEGIA - Si ha una emiplegia bilaterale di tipo spastico che interessa in particolare gli arti superiori CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLE CARATTERISTICHE DEL MOVIMENTO A - FORMA SPASTICA La difficoltà di generare movimenti volontari rapidi e precisi, dovuta all’incapacità di rilassare, nei distretti colpiti, i muscoli ad esso antagonisti la resistenza allo stiramento è massima all'inizio per cedere poi improvvisamente. Con la crescita, le ipertonie che interessano alcuni distretti muscolari provocano posture sbagliate e deformazioni articolari OBIETTIVI DELL’ATTIVITA’ RIABILITATIVA • • MAGGIOR AUTONIMIA POSSIBILE • PREVENIRE CEVENTUALI COMLICANZE MIGLIORARE LA LORO QUALITA’ DELLA VITA B - FORMA ATETOSICA (20%) Dal greco thetos (=posizione fissa) a privativa; dovuta principalmente ad alterazioni delle vie extrapiramidali . La muscolatura mimica, della fonazione e degli arti superiori, è quella più interessata da questa forma di paralisi caratterizzata da aumento dei movimenti involontari, irregolari nella ampiezza e nella frequenza e piuttosto lenti. Tali fenomeni si alternano al movimento volontario, rendendolo inadeguato ed inefficiente dal punto di vista funzionale. Può essere associata a ipotonia o ipertonia muscolare. C - FORMA ATASSICA. Dal greco taxis (ordine - equilibrio ) a privativa. Dipende generalmente da alterazioni del cervelletto e delle sue vie, e rappresenta l’8% dei casi. E’ caratterizzata da disturbi della coordinazione dei movimenti volontari e dell’equilibrio, con tono posturale basso, barcollamento nel cammino, incoordinazione e tremore della mano. D - FORMA RIGIDA Rappresenta il 4% dei casi. E' caratterizzata da ipertonia muscolare che determina una resistenza uniforme nei movimenti in tutte le direzioni. E - FORMA CON TREMORE Rappresenta il 2% dei casi. La caratteristica sono i tremori: rapida e ripetitiva, presente nei segmenti distali e che interessa soprattutto le mani F - FORMA ATONICA Molto rara, è caratterizzat LE CARATTERISTICHE DI UN BAMBINO AFFETTO DA PCI la persona che viene colpita da questa patologia Presenta molti handicap che se associati a disturbi come ad esempio quelli visivi o uditivi , aumentano notevolmente quindi tutta la sua vita è basata su impedimenti che pongono un limite alla sua integrazione Il soggetto deve avere anche la possibilità di fare buone esperienze sotto l’aspetto qualitativo e quantitativo per far si che si sviluppi n’aspetto importante della sua persona la sua personalità allo stesso tempo ha una concezione errata di sè in quanto si sente diverso dagli altri per il semplice fatto che non riesce ad esprimersi utilizzando il linguaggio del corpo Atteggiamenti come la gelosia , il possesso esclusivo del genitore (madre) o del parente che se ne prende cura se assecondati fanno assumere al figlio o al soggetto in questione un ruolo passivo all'interno dell'ambiente di vita e chi se ne occupa finisce con il dedicare interamente la sua esistenza se parliamo di una madre al figlio