Dipartimento Materno Infantile Unità Operativa Semplice di

Ente Ecclesiastico
Ospedale Generale Regionale
“F. MIULLI”
Acquaviva delle Fonti
Dipartimento Materno Infantile
Unità Operativa di
Neuropsichiatria Infantile
dott. Antonino Chindemi
LA DIAGNOSI
TERAPEUTICA
Paralisi Cerebrale Infantile
Turba persistente
ma non immutabile
della postura e del
movimento.
Word commission for cerebral palsy, 1966
PARALISI CEREBRALE INFANTILE E CONDIZIONI AFFINI
G. Sabbadini, P. Bonini, B. Pezzarossa, M.M. Pierro, 1978
Sintomi Positivi
 Spasticita’
 corea
 atetosi
 atassia
Sintomi negativi
mancata acquisizione di
funzioni neurologiche
aprassia
agnosia
PARALISI CEREBRALE INFANTILE E CONDIZIONI AFFINI
G. Sabbadini, P. Bonini, B. Pezzarossa, M.M. Pierro, 1978
… i sintomi sono soltanto in parte lesionali ed
in gran parte dipendono dal fatto che sin
dall’inizio sono mancati all’individuo gli
strumenti per combatterli; gli strumenti sono i
“modelli funzionali” che il soggetto “non ha
acquisito”, sono le “funzioni neurologiche” che
normalmente si acquisiscono e si affinano
attraverso l’uso e lo scambio con gli altri e con
l’ambiente esterno.
dalla cerebrolesione e/ o cerebrodisfunzione
alla disabilità
LESIONE E/O DISFUNZIONE
ALTERAZIONE DELLA CAPACITA’
DI PROCESSARE
LE
INFORMAZIONI
SENSITIVE E SENSORIALI
ESPERIENZA PERCETTIVA
DISTORTA
ALTERAZIONE REGOLAZIONE
RECIPROCA GENITORIBAMBINO
ALTERAZIONE DEI
PROGRAMMI MOTORI
ALTERATA POTENZIALITA’
DI ESPRESSIONE E
DECODIFICAZIONE
DISABILITA’
MOTORIA
DEFORMITA’
DISTURBI DELLA
COMUNICAZIONE
APATIA MOTORIA E
RELAZIONALE
la Paralisi non e’ l’espressione
diretta della Lesione …
e’ la forma della funzione messa in
atto da un soggetto il cui Sistema
Nervoso Centrale e’ stato leso, in
risposta alle richieste ambientali.
A. Ferrari, 1990
Al concetto di paralisi dello
sviluppo (semeiotica del difetto)
deve contrapporsi l’immagine di
sviluppo della paralisi
(semeiotica delle risorse) come
della forma della relazione che
l’individuo “comunque” cerca di
costruire con il proprio ambiente.
A. Ferrari, 1997
La valutazione funzionale viene
impiegata per scopi diagnostici
ma al tempo stesso fa parte
dell’intervento terapeutico.
M. Bottos, 2003
Laddove è possibile identificare
problemi di processazione,
spiegare i loro effetti sia al
bambino che ai genitori può
avere un valore terapeutico
significativo.
S.Seligman e al., 1999
… un comportamento specifico della specie si
ottiene attraverso stimolazioni ottimali
piuttosto che scarse (isolamento) o eccessive
(sovraffollamento). È evidente che l’ambiente
non solo influenza la formazione della
struttura cerebrale, ma gioca un ruolo nel
recupero funzionale dopo una lesione …
Anastasiow, 1990
E’ ormai assodato che la
corteccia puo’ mutare
caratteristiche e destinazione
d’uso sulla base degli stimoli
che riceve e della sede che
occupa.
A.Oliverio, 1999
La creazione delle sinapsi procede molto rapidamente nei
primi due anni di vita (P. Rakic e al. 1986)
EXPERIENCE-EXPECTANT
SYNAPSES
programmate
geneticamente a ricevere
esperienze correlate alla
specie, che consentono
l’adattamento
(epigenesi).
Se non attivate e
stabilizzate da adeguati
stimoli vanno incontro ad
eliminazione.
Da J. P. Changeux, 1983
General Movements (GMs)
secondo la scuola di Prechtl
GMs normali
variabili, eleganti, con
carattere “writhing”
(contorsivo) nel
neonato a termine e
nel pretermine fino a
2-3 mesi di età;
con carattere
“fidgety”
(irrequietezza)
successivamente.
GMs anormali
 poor repertoire:
sequenza monotona
degli elementi
successivi del
movimento;
 crampedsyncrhonized: GMs
rigidi, senza il carattere
contorsivo armonico e
con tendenza alla
sincronia.
La variabilità è caratteristica delle
normali funzioni, essa è alla base
dell’adattabilità, la capacità di far
fronte alla richieste dell’ambiente. Una
diminuzione di variabilità è spesso il
primo o uno dei primi segni
riconoscibili di un disturbo
dell’organismo..
L. C. Touwen, 1989
DIALOGO
RIFLESSO
stimolo
proposta
SPIRALE APERTA
da Milani-Comparetti
CREATIVITA’
controproposta
risposta
CERCHIO
CHIUSO
PARALISI CEREBRALE INFANTILE E CONDIZIONI AFFINI
G. Sabbadini, P. Bonini, B. Pezzarossa, M.M. Pierro, 1978
… l’intervento riabilitativo deve essere
precocissimo: il bambino ha bisogno fin
da subito di acquisire questi strumenti;
le sue funzioni neurologiche devono
evolvere e modificarsi costantemente,
devono “modellarsi” rispetto alle
esigenze che il mondo esterno propone.
PARALISI CEREBRALE INFANTILE E CONDIZIONI AFFINI
G. Sabbadini, P. Bonini, B. Pezzarossa, M.M. Pierro, 1978
Chinesiterapia, quindi, deve significare un
aiuto ad entrare in contatto con la realta’, ad
acquisire strumenti attraverso l’uso.
Riabilitazione, in epoca precoce e
precocissima, significa contemporaneamente
chinesiterapia ed inserimento sociale.
TERAPIA
Terapia della Lesione
 Esercizio terapeutico
 cura della lesione;
 Lesione riproducibile
e costante 
riproducibilità e
costanza dell’esercizio
terapeutico;
 METODO: scelta
terapeutica in funzione
della lesione;
 VIVERE PER LA
TERAPIA
Presa in carico del
bambino con disabilita’
 Esercizio terapeutico  cura
della persona per i suoi bisogni,
ricerca e realizzazione
individuale di soluzioni
adattative;
 Irriproducibilita’ della
persona  impossibilità a
ripetere o riproporre l’esercizio
terapeutico;
 METODOLOGIA: formulazione
di un progetto terapeutico
individuato caso per caso e
individualizzato momento per
momento
 TERAPIA PER VIVERE
da A. Ferrari, 1987
È necessario
prescrivere terapisti e
non terapie, esperienze
e non esercizi.
A. Milani-Comparetti, 1985