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02/10/14 Tecniche di ricerca sociale e di mercato 2014/15 Nico Bortole8o Il corso Il corso affronta qua8ro tema=che principali: •  Fasi di survey sociologica; •  Tra8amento ed analisi dei da=(analisi monovariata, bivariata e trivariata); •  Interpretazione dei risulta=; •  Diffusione dei risulta= (report di ricerca). 1 02/10/14 • 
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differenza tra metodo – tecnica – metodologia Metodo = procedure, regole, principi che consentono di conoscere/spiegare ordinare la realtà. Tecnica = dal greco τέχνη (téchne, capacità ar=s=ca, il ‘saper fare’), comprende le specifiche procedure, regole, principi che consentono di conoscere/spiegare ordinare la realtà. •  Metodologia = La ‘metodologia’ non è metodo e non è tecnica: Parte della logica che ha per ogge8o regole, principi metodici che sono alla base del metodo. –  La ‘metodologia’ si interroga su quali sono i metodi e le tecniche per conoscere/spiegare la realtà. Rapporto tra metodi e tecniche L’essenziale del conce8o di metodo sta: 1.  nella scelta delle tecniche più ada8e ad affrontare un problema cogni=vo, 2.  nella capacità di modificare tecniche esisten= ada8andole ai propri specifici problemi, e di immaginarne delle nuove. •  Una volta che una procedura nuova, o una modifica a una procedura esistente, è stata ideata e viene codificata e diffusa, essa diviene una tecnica a disposizione della comunità dei ricercatori 2 02/10/14 Perché i metodi? Perché le tecniche? •  Nella ricerca sociale si parla di “metodi” e di “tecniche”. •  Più possono essere i metodi e le tecniche ado8abili per giungere alla conoscenza/spiegazione la realtà. •  Le scienze sociali, a differenza di quelle fisiche, sono mul= paradigma=che (grossolanamente esistono due concezioni generali sulla natura della realtà sociale: il paradigma posi=vista e il paradigma interpreta=vista). •  Ciò comporta che a ciascuna concezione sulla natura della realtà (paradigma) corrisponde un metodo differente e, quindi, tecniche differen=. Tipi di ricerca, di tecniche, di strumen; Nella ricerca sociale è possibile individuare determina=: •  Tipi di ricerca ( o strategie): Procedure di costruzione, organizzazione e analisi dei da= ado8a= per un controllo empirico. •  Tipi di tecniche: All’interno di una determinato =po di ricerca consentono l’u=lizzo di vari =pi di strumen= ciascuno dei quali ha delle specifiche modalità di analisi dei da=. •  Tipi di Strumen;: All’interno di una determinata tecnica consentono di collegare, empiricamente i referen= teorici e referen= empirici. 3 02/10/14 Due tipologie Le tecniche e gli strumenti si possono distinguere sulla base -­‐ dei paradigmi di riferimento, Positivista o Interpretativista; -­‐ del grado di perturbazione dell’oggetto.
Tipi di tecniche 4 02/10/14 Tipi di tecniche Metodo scien;fico Il metodo scien;fico è un processo logico che comprende : •  un sistema conce8uale; •  la corroborazione (verifica/falsificazione) empirica. Nel processo di conoscenza scien=fica la teoria, i da= e i metodi sono in relazione reciproca (vedi figura). •  Teoria: sistema di spiegazioni logiche sul mondo empirico. •  Da/: informazioni sul mondo empirico risultan= da un processo di rilevazione. •  Metodi: modi di o8enere le informazioni per conne8erle alla teoria. 5 02/10/14 CaraCeris;che del metodo scien;fico Il metodo scien=fico implica l’adozione di un procedimento cara8erizzato da 5 elemen=: •  ripe=bilità; •  controllabilità della base empirica (adozione rigorosa del metodo e delle tecniche); •  pubblicizzazione delle procedure di ricerca; •  ispezionabilità della base empirica (definizione opera=va); •  (impiego della sta=s=ca). La conoscenza scien;fica il lavoro dello scienziato non consiste solo nel produrre teorie, ma anche nel me2erle alla prova, e nel farlo deve seguire delle regole. Per questo la ricerca si deve sviluppare all’interno di un quadro colle7vamente condiviso. La ricerca sociale: È un processo scien;fico a8raverso il quale si interroga la realtà al fine di o8enere una corroborazione delle ipotesi iniziali. 6 02/10/14 Come si conduce una ricerca Le fasi di una ricerca sociale standard: individuazione della teoria di riferimento; formulazione delle ipotesi di base; individuazione degli strumen= di rilevazione; rilevazione dei da=; tra8amento, analisi dei da= e interpretazione dei risulta=; •  la presentazione e diffusione dei risulta=. • 
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7 02/10/14 Esemplificazione: • 
1. La Teoria “Insieme di proposizioni organicamente connesse che, si pongono ad un elevato livello di astrazione e generalizzazione rispe2o alla realtà empirica, le quali sono derivate da regolarità empiriche e dalle quali possono essere derivate delle previsioni empiriche” (P. G. Corbe8a, 2003, 18). •  La teoria nasce ed è confermata nella constatazione di ricorrenze nella realtà osservata, ciò consente di inferire accadimen= in altri e differen= contes=. –  NB: Le generalizzazioni empiriche sono proposizioni isolate che riassumono uniformità relazionali osservate tra due o più variabili, la teoria nasce quando queste proposizioni sono raccolte e ricondo2e ad un sistema conce2uale che si colloca ad un livello superiore di astrazione. 8 02/10/14 2 . Le Ipotesi •  La validità di una teoria dipende dalla sua traduzione in ipotesi empiricamente controllabili; •  se una teoria è troppo vaga per dar luogo ad ipotesi, non può essere controllata nella realtà. •  Il criterio della controllabilità empirica è il criterio stesso della scien=ficità. •  Per spiegare un fenomeno sociale (controllo empirico), la proposizione teorica (teoria) deve essere ar=colata in ipotesi specifiche. • 
In sintesi L’ipotesi è una proposizione che implica la relazione tra più concek. Nasce da una conoscenza dei da=, dall’esperienza e dalla teoria di riferimento: Teoria —-­‐> Ipotesi —-­‐> Teoria •  L’ipotesi deve essere so8oposta a controllo empirico mediante la raccolta e l’analisi dei da= al fine di stabilire la relazione esistente (o non esistente) tra due fenomeni X —-­‐>Y •  Il controllo empirico è l’adozione rigorosa del metodo e l’uso aCento delle tecniche che corrobora le risposte. 9 02/10/14 3. Individuazione degli strumen; di rilevazione •  A8raverso il processo di opera=vizzazione – ovvero con la trasformazione delle ipotesi in affermazioni empiricamente osservabili – è possibile individuare la specifica tecnica di raccolta delle informazioni •  è l’opera=vizzazione che porta alla definizione del disegno della ricerca, cioè di un piano di lavoro che stabilisce le varie fasi dell’osservazione empirica. •  Gli strumen= di rilevazione =po della ricerca quan=ta=va sono: •  il ques=onario stru8urato; •  le fon= sta=s=che ufficiali. • 
4. La rilevazione dei da; Se si u=lizza un ques=onario standard, le tecniche di somministrazione dei ques=onari sono classificabili in base alla presenza/assenza dell’intervistatore e alla presenza/
assenza del supporto informa=co (vedi figura). •  P&P (Pen and paper): metodi di somministrazione del ques=onario non supporta= dalla tecnologia informa=ca •  C.A.S.I.C. (Computer Assisted Survey Informa/on Collec/on): metodi di somministrazione del ques=onario supporta= dalla tecnologia informa=ca nelle diverse fasi di raccolta, inserimento ed elaborazione da=. •  La raccolta dei da= è preceduta dalla predisposizione degli strumen= e sperimentazione sul campo (pre-­‐test), dall’individuazione delle fon= e dal campionamento. 10 02/10/14 Tecniche di rilevazione Vantaggi/svantaggi 11 02/10/14 • 
5. TraCamento, analisi dei da; e interpretazione dei risulta; L’analisi dei da= consiste i n un’organizzazione dei da= rileva= (codifica e la registrazione dei da=) al fine della loro analisi. •  L’ organizzazione dei da= consiste nel trasferire le informazioni in una matrice re8angolare di numeri, la matrice dei da=, de8a anche matrice casi x variabili. •  La matrice o8enuta è il punto di partenza per l’analisi dei da=, cioè per effe8uare elaborazioni sta=s=che condo8e con l’ausilio di programmi specifici 6. La presentazione e diffusione dei risulta; •  L’ul=ma fase è la presentazione dei risulta= (report di ricerca), a cui si giunge tramite un processo di interpretazione delle analisi sta=s=che condo8e nella fase precedente; •  il ricercatore ritorna alla teoria iniziale tramite un processo di induzione, che confronta i risulta= o8enu= con la teoria di partenza per arrivare a una sua conferma o riformulazione. 12 02/10/14 Survey La survey è una ricerca quan=ta=va (standard) che si svolge sul campo. •  La survey ha delle cara8eris=che specifiche: –  È lo strumento u=lizzato per la rilevazione dei da= è il ques=onario standard (formalizzato); –  per l’analisi dei da= si fa ricorso alla matrice da= e ad una base empirica “certa” in cui, cioè, i da= non sono fru8o dell’osservazione del singolo ricercatore (ricerca qualita=va), ma sono sta= rileva= sulla base di una definizione opera=va. •  Una survey può essere di =po: –  esplora=va o conferma=va; –  trasversale (cross-­‐sec/on) o longitudinale (/me-­‐series). La traduzione empirica di una teoria: 13 02/10/14 Introduzione Per affrontare il percorso “=pico” della ricerca sociale è necessario par=re dalla considerazione che: •  la validità di una teoria dipende dalla sua traduzione in ipotesi empiricamente controllabili; •  l’ipotesi, a sua volta, è una proposizione che implica una interconnessione fra due o più concek (un nesso causale) lega= tra di loro a8raverso il processo della deduzione. • 
Proprietà e sta; sulla proprietà Le proprietà possono essere definite come le cara2eris/che delle unità •  i diversi “modi” in cui tali cara8eris=che si presentano nei casi vengono chiama= sta; sulla proprietà. •  L’unità presenta, cioè, degli sta= differen= sulla proprietà del conce8o considerato. In questo senso, è possibile definire gli sta= sulla proprietà come gli a2ribu/ di un ogge2o, essi devono essere rileva= e registra= •  Un sistema di sta/ cos=tuisce un insieme di differen= cara8eris=che della stessa proprietà che il referente (unità) può avere. •  Queste cara8eris=che si escludono a vicenda. In altre parole, l’insieme degli sta= sulla proprietà cos=tuisce la proprietà stessa 14 02/10/14 Schema generale proprietà Proprietà: esempio 15 02/10/14 Proprietà: esempio 2 Criteri per la selezione delle proprietà •  Per ciascuna unità è possibile immaginare infinite proprietà •  la scelta delle proprietà dell’ogge8o da considerare in una determinata ricerca dipendono in massima parte dagli interessi del ricercatore e dallo stato di avanzamento di una disciplina •  Ciononostante, esistono però due criteri che ogni proprietà deve soddisfare per poter essere ogge8o di una ricerca ovvero per essere trasformata in variabile: –  Essere enumerabile; –  Essere mutuamente esclusiva. 16 02/10/14 • 
Definizione opera;va Una volta definita/individuata la “proprietà”, l’assegnazione del referente allo stato sulla proprietà non è automa=co. •  Dato il conce8o di una proprietà (stato civile, età, reddito), esistono mol= modi di applicarlo in modo effekvo ad un insieme di referen=. •  Il modo a8raverso il quale ricercatore stabilisce in che modo ques= sta= differen= devono essere rileva= e registra= è de8o definizione opera;va della proprietà. •  La definizione opera=va della proprietà X è quel complesso di regole che guidano le operazioni con cui lo stato di ciascun caso sulla proprietà X viene: –  rilevato; –  assegnato a una delle categorie stabilite in precedenza; –  registrato nel modo necessario a perme8ere la successiva analisi con le tecniche che si intendono usare. Funzioni della definizione opera;va •  L’applicazione di una definizione opera=va consente di costruire una variabile a par=re da una proprietà. •  Come per ciascuna proprietà generale è possibile individuare molte proprietà più specifiche, così per ciascuna proprietà più specifica è possibile individuare, a8raverso la definizione opera=va, più variabili. 17 02/10/14 Schema esemplifica=vo Classificazione delle proprietà, classificazione delle variabili La classificazione delle variabili: perché è importante? Consente l’iden;ficazione delle procedure di elaborazione sta;s;ca applicabili (sta;s;che ammissibili). •  A seconda della natura della relazione che esiste tra gli sta= sulla proprietà (discrete o con=nue), è possibile individuare cinque classi di proprietà, tre che ricadono nella famiglia delle proprietà discrete e due per le proprietà con=nue. Proprietà discrete •  Categoriali non ordinate: gli sta= sono diversi o uguali tra loro. •  Categoriali ordinate: gli sta= sono ordinabili; non solo è possibile stabilire la loro diversità o uguaglianza ma anche le relazioni d’ordine (maggiore/minore) tra loro. •  Discrete Cardinali: oltre alle sudde8e operazioni, è possibile calcolare un quoziente tra gli sta= sulla proprietà. Proprietà con/nue •  Misurabili: se gli sta= si possono registrare senza la collaborazione del sogge8o il cui stato si sta rilevando (esistenza di una unità di misura). •  Non misurabili: se gli sta= non si possono registrare senza la collaborazione del sogge8o il cui stato si sta rilevando (assenza di di una unità misura). 18 02/10/14 Dalla proprietà alla variabile Perché una proprietà possa essere trasformata in variabile è necessario che gli sta= sulla proprietà “varino” da caso a caso. Se ciò non accade non si o8errà una variabile ma una costante. In generale: •  la proprietà diviene variabile; •  gli sta= sulla proprietà divengono modalità di risposta; •  a ciascuna modalità viene assegnato un valore alfanumerico ossia un codice associato alla modalità assunta dal referente. Nota •  Si u=lizza il termine categoria quando ci si riferisce agli aspek conce8uali ovvero all’operazione classificatoria; •  si u=lizza il termine modalità quando ci si riferisce al valore numerico. Ma che cos’è la variabile? •  La variabile è un conce8o opera=vizzato, è la proprietà di un ogge8o che è stata so8oposta a definizione opera=va. •  Il conce8o per essere opera=vizzato deve essere applicato ad un ogge8o diventandone proprietà. •  Tra conce8o e variabile non c’è una corrispondenza biunivoca in quanto, come si è visto, un conce8o può essere opera=vizzato in modi differen= a seconda dell’unità di analisi, del contesto sociale di riferimento o del ricercatore. 19 02/10/14 Da conce8o a variabile esempio 20 
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