Teseo: la storia di un progetto Marzia Prandi – Sonia Romani Reggio Emilia, 3 dicembre 2007 Perché TESEO ? Perché Teseo rappresenta nella mitologia classica il personaggio che evoca da un lato il superamento di una prova difficile (l’uccisione del Minotauro), dall’altro la capacità di uscire da una rete inestricabile di corridoi (il Labirinto), impresa possibile solo in virtù dell’aiuto di qualcuno (il filo di Arianna). PROGETTO TESEO Continuità assistenziale fra ospedale e territorio L’incontro…giugno 2005 Non ci orientiamo verso il meglio, ma verso ciò che è possibile Ogni problema ha tre soluzioni: la mia soluzione, la tua soluzione, e la soluzione giusta (Platone) Ciò che è possibile Favorire la continuità assistenziale infermieristica fra ospedale e territorio in presenza di: Alta complessità assistenziale Gravi difficoltà di reinserimento nell’ambito famigliare Per riflettere… Deospedalizzazione precoce Complessità assistenziale Continuità assistenziale DEOSPEDALIZZAZIONE Generalmente i tempi della dimissione sono decisamente anticipati rispetto al passato… …diventa perciò fondamentale pensare alla dimissione come ad un processo e non ad un evento isolato. NELLA LOGICA DELLA DIMISSIONE PRECOCE… I problemi espressi dal paziente e dalla famiglia possono trovare risposte in modelli capaci di offrire: servizi diversificati servizi collegati tra loro e interattivi servizi facilmente fruibili dalle persone COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE Occorre passare dal lavoro per “buone prestazioni”, al “lavoro per progetti integrati di cura” a breve, medio e lungo termine. COMPLESSITA’ ASSISTENZIALE Oggi più che in passato siamo in grado di guardare i problemi nella loro globalità e quindi nella loro complessità. Una complessità oggettivamente aumentata. CONTINUITA’ ASSISTENZIALE Perseguire e sviluppare maggiori livelli di integrazione ospedaleterritorio consente alle strutture di lavorare in modo coerente con la propria mission: l’ospedale per interventi ad alta intensità terapeutica e assistenziale, il territorio per la presa in carico continuativa. Formazione coordinatori • Riconoscere la centralità del nucleo paziente-famiglia nel modello assistenziale • Individuare i punti di forza e le criticità della continuità assistenziale negli ambiti di competenza infermieristica • Individuare un gruppo di lavoro per l’attivazione di un percorso di miglioramento INTEGRAZIONE GENERATIVA •Professionisti che insieme danno vita a qualcosa che non esisteva prima. •L’integrazione è un valore aggiunto. Continuità… IL CASO CRITICITA’ • Il SID non ha effettuato la visita presso U.O. di Pneumologia nella fase di pre-dimissione. • Si è dato per scontato che il materiale accessorio fosse tutto a domicilio, la ditta aveva già fatto la consegna, ma non si è accertato che il materiale fosse effettivamente presente al domicilio. L’autonomia famigliare era riferita ad alcune manovre, ma per un’assistenza domiciliare dove sono i famigliari stessi a gestire per la maggior parte della giornata le attrezzature e le eventuali criticità, occorre una conoscenza approfondita del respiratore: funzionamento, allarmi, sostituzione del circuito, raccordi di Mount, filtri, uso del pulsossimetro, gestione umidificatore e broncoaspiratore, utilizzo del pallone di Ambu. Non si è fatto un piano assistenziale concordato con la famiglia nella fase di pre-dimissione. Il gruppo di progetto PROGETTO TESEO Continuità assistenziale fra ospedale e territorio Componenti del gruppo di progetto •Paola Anceschi – Coordinatrice Inf.ca Pneumologia •Enrica Bianchi - Coordinatrice Inf.ca Servizio Assistenza Domiciliare AUSL •Graziano Bondavalli – Coord. Inf.co Residenza Sanitaria Riabilitativa “Giovanni XXXIII” - AUSL •Roberto Caroli – Direzione Infermieristica Tecnica e Ostetrica •Cervi Monica - Coordinatrice Inf.ca Case Protette - AUSL •Consolini Sandra – Coord. Inf.ca Servizio Assistenza Domiciliare •Nunzia Ilari - Coordinatrice Inf.ca Neurologia •Vanda LucentiLucenti Coordinatrice Inf.ca Lungodegenza •Manuela Melandri - Coordinatrice Inf.ca Angiologia •Marzia Prandi – Direzione Infermieristica tecnica e Ostetrica •Daniela Reverberi - Coordinatrice Inf.ca Ortopedia •Sonia Romani – RID Cure Primarie AUSL •Orietta Vecchi - Coordinatrice Inf.ca Geriatria PROGETTO TESEO Continuità assistenziale fra ospedale e territorio Match senza vincitori né vinti “IL LOGO” S Separateness - Separatezza T Talking & Listening Parlare ed Ascoltare S T R A Diagramma di STAR (Brenda Zimmermann) A Action - Azione R Reason to work toghether Motivi per lavorare insieme DALLA LETTERATURA E DALLE EVIDENZE Dalla letteratura e dalle evidenze • La preparazione del paziente alla dimissione è una responsabilità infermieristica e un diritto del paziente che deve essere coinvolto e accompagnato. • La riduzione dei posti letto in ospedale, delle giornate di degenza, della degenza media, ha profondamente modificato la popolazione di pazienti assistiti sul territorio. Dalla letteratura e dalle evidenze • Non sono solo le condizioni cliniche a definire la dimissibilità del paziente. • Il 30%delle dimissioni viene ritardato per motivi non clinici. Dalla letteratura e dalle evidenze • Le dimissioni effettuate dal venerdì pomeriggio alla domenica possono creare difficoltà ai pazienti e ai famigliari. • I piani di dimissione elaborati già in terza giornata, aumentano la probabilità di ritorno a casa durante la degenza. L’UNITA’ DI MISURA DELLA CONTINUITA’ ASSISTENZIALE E’ L’INDIVIDUO: la continuità non è una caratteristica dei professionisti o delle organizzazioni, ma descrive come si integrano l’esperienza del paziente e della famiglia, l’erogazione dei servizi e i processi attivati. L’esperienza…TRIESTE Protocollo di intesa tra le due Aziende sanitarie di Trieste (ASS- Azienda O.U.) sulla continuità assistenziale infermieristica Le leve del miglioramento possibile… Restituire al paziente e alla famiglia la centralità nel processo assistenziale Agire le competenze dell’infermiere nel processo di dimissione Le leve del miglioramento possibile… Individuare gli ambiti di integrazione infermieristica nella continuità assistenziale. Riconoscere un valore aggiunto alla comunicazione diretta fra professionisti Donatella: il senso… POSSIAMO MIGLIORARE. Iniziamo dagli ambiti di competenza infermieristica OBIETTIVO Elaborare una procedura interaziendale per l’attivazione della visita infermieristica di presa in carico nell’ambito del piano di dimissione protetta ospedaliera. Formazione degli infermieri Il punto da cui partire… IL PAZIENTE E LA FAMIGLIA La meta… IL MIGLIORAMENTO Il percorso… La PROFESSIONALITA’ INFERMIERISTICA, LA PRESA IN CARICO E LA PROCEDURA La qualità… per IL PAZIENTE E PER L’OPERATORE Chi coinvolge ? Coordinatori infermieristici e infermieri esperti dei reparti ASMN di: •GERIATRIA •LUNGODEGENZA •ORTOPEDIA •NEUROLOGIA •PNEUMOLOGIA GERIATRIA LUNGODEGENZA ORTOPEDIA NEUROLOGIA PNEUMOLOGIA Chi coinvolge? I coordinatori e il personale infermieristico di: Case protette del territorio USL di RE (Villa Magnolie, Villa Erika, Villa Girasoli, Villa Margherita, Villa Tulipani, Villa Mimose, Villa Primula/Lilium) Servizio Infermieristico Domiciliare dell’azienda USL di RE Villa Magnolie Villa Erika Villa Girasoli Villa Margherita Villa Tulipani Villa Mimose Villa Primula/Lilium Servizio Infermieristico Domiciliare Distretto di RE Chi è responsabile? Coordinatore infermieristico dell’ASMN o infermiere esperto da lui individuato e coordinatore infermieristico del SID/CP o infermiere esperto da lui individuato. Come verificare l’efficacia della procedura? INDICATORI DI CONTROLLO VERIFICATI A SEI MESI DALL’INIZIO DELLA SPERIMENTAZIONE - Inizio sperimentazione GIUGNO 2007 - Fine sperimentazione DICEMBRE 2007 Le prossime tappe… • Applicare progressivamente la procedura in tutte le U.O. ospedaliere • Coinvolgere progressivamente le strutture dei distretti provinciali e la Casa di Cura Villa Verde • Creare rete con altre realtà infermieristiche regionali ed extra regionali su progetti inerenti la continuità assistenziale infermieristica • Implementare il metodo della ricerca applicata a tale ambito assistenziale • Elaborare materiale informativo integrato per il paziente e la famiglia Un sasso gettato in uno stagno suscita onde concentriche che si allargano sulla sua superficie, coinvolgendo nel loro moto, a distanze diverse, con diversi effetti, la ninfea e la canna, la barchetta di carta e il gallegiante del pescatore... ... Non diversamente una parola, produce onde di superficie e di profondità, provoca una serie infinita di reazioni a catena, coinvolgendo nella sua caduta suoni e immagini, analogie e ricordi, significati e sogni, in un movimento che interessa l'esperienza, la memoria e la fantasia… (Gianni Rodari, La grammatica della fantasia)