09/12/15
Ereditarietà autosomica dominante. • una persona affetta ha un genitore affetto.
• Una persona malata e una persona sana avranno, in media, un egual numero
di figli malati o sani.
• I figli sani di un genitore malato avranno figli e nipoti sani.
• Maschi e femmine hanno la stessa probabilità di essere affetti.
• Il rischio dell'evento tra i figli di una persona affetta è del 50%.
Ereditarietà autosomica recessiva. • genitori sani hanno un figlio affetto, entrambi i genitori sono eterozigoti e, in media, 1/4 dei loro figli sarà
affetto, 1/2 sarà eterozigote e 1/4 sarà sano.
• Tutti i figli di un soggetto affetto e di un soggetto genotipicamente normale saranno eterozigoti
fenotipicamente normali.
• In media, la metà dei figli di un soggetto affetto e di un eterozigote sarà affetto e 1/2 sarà eterozigote.
• Tutti i figli di due persone affette saranno affetti.
• Maschi e femmine hanno la stessa probabilità di essere affetti.
• Gli eterozigoti sono fenotipicamente normali, ma portatori del carattere. Se la malattia è causata da un
deficit di una proteina specifica (p. es., un enzima), il portatore sano ha di solito una quota ridotta di
quella proteina. Se la mutazione è nota, le tecniche di genetica molecolare possono identificare i
soggetti eterozigoti fenotipicamente normali.
Ereditarietà recessiva legata al cromosoma X. Un mezzo cerchio ombreggiato indica una femmina portatrice iden4ficabile con il test. Quasi tu: gli individui affe: sono di sesso maschile. Se il cara>ere è trasmesso dalla madre eterozigote, questa è di solito feno4picamente normale. Il cara>ere può rappresentare una nuova mutazione nel maschio affe>o. Un maschio malato non trasme>erà mai il cara>ere ai figli maschi. Tu>e le figlie femmine di un maschio malato saranno portatrici. La donna portatrice trasme>erà il cara>ere a 1/ 2 dei suoi figli maschi. Nessuna delle figlie di una donna portatrice presenterà il cara>ere, ma 1/2 sarà portatrice (a meno che esse eredi4no il cara>ere anche dal padre, come nel daltonismo). Una femmina deve avere il gene anomalo su entrambi i cromosomi X (omozigote) perché esso sia espresso. Questo può accadere se il padre è malato e la madre è eterozigote od omozigote per l'allele mutante. Tu>avia, nei maschi sono espressi tu: i geni che sono localizza4 sul cromosoma X, siano essi recessivi o dominan4. Poiché la maggior parte delle alterazioni legate al cromosoma X è rara, le donne malate sono molto poche (l'incidenza nelle donne è uguale al quadrato di quella che si verifica nei maschi). Inoltre, in media, la metà degli zii materni del probando è affe>a; la metà delle zie materne è portatrice, così come alcuni dei cugini maschi di primo grado del probando, da parte materna, saranno mala4. Talvolta, donne eterozigo4 per mutazioni legate al cromosoma X mostrano vari gradi di espressione, ma esse raramente sono malate gravemente come i maschi emizigo4. Un riarrangiamento cromosomico stru>urale (p. es., la traslocazione dal cromosoma X a un autosoma, la mancanza o la delezione del cromosoma X) può determinare una femmina malata anche se è eterozigote. Ereditarietà dominante legata al cromosoma X I maschi mala4 trasme>ono il cara>ere a tu>e le loro figlie, ma non ai loro figli maschi (non si verifica trasmissione da maschio a maschio). Le femmine eterozigo4 malate trasme>ono la condizione a 1/2 dei loro figli, a prescindere dal sesso. Le femmine malate omozigo4 trasme>ono il cara>ere a tu: i loro figli. Un numero doppio di femmine affe>e rispe>o ai maschi presenterà il disordine a meno che esso sia letale nei maschi. Le condizioni dominan4 legate al cromosoma X, che sono molto rare, solitamente colpiscono i maschi più gravemente rispe>o alle femmine; tu>avia, le femmine portatrici di un solo allele anomalo sono affe>e. Per esempio, nell'incon4nen4a pigmen4, il gene responsabile legato al cromosoma X è letale nel maschio, mentre nelle donne causa una 4pica pigmentazione a vor4ce e altre varie anomalie dei den4, degli occhi e del SNC. Nel diabete insipido nefrogenico le donne mostrano solo una lieve polidipsia e poliuria. È difficile differenziare l'ereditarietà dominante legata al cromosoma X dall'ereditarietà autosomica dominante senza l'u4lizzo di prove molecolari. Sono necessari alberi genealogici ampi, prestando par4colare a>enzione ai figli dei maschi affe:, poiché la trasmissione da maschio a maschio esclude l'ereditarietà legata al cromosoma X (i maschi trasme>ono il loro cromosoma Y ai loro figli maschi). 1