BIOSTATISTICA 1. Introduzione ai disegni sperimentali 2. Un carattere quantitativo misurato in un campione: elementi di statistica descrittiva e inferenziale 3. Confronto tra medie di due campioni indipendenti e appaiati 4. Confronto tra medie di più campioni indipendenti 5. Analisi della regressione lineare 6. Confronto tra proporzioni di due o più campioni indipendenti Marta Blangiardo, Imperial College, London Department of Epidemiology and Public Health [email protected] con la collaborazione di Giovanni Corrao, Dipartimento di Statistica, UNIMIB INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.1 BIOSTATISTICA 1. INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI Marta Blangiardo Imperial College, London INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.2 L’OGGETTO DEGLI ESPERIMENTI F fattore sperimentale Causa relazione funzionale E INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - effetto 1.3 UNA LEGGE FISICA Principio fondamentale della dinamica: l’accelerazione nota m a subita da un corpo di massa è proporzionale alla forza F che agisce su di essa F = m•a INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.4 L’OGGETTO DEGLI ESPERIMENTI Principio fondamentale della dinamica F Forza (fattore sperimentale) Relazione funzionale E Accelerazione (effetto) INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.5 UN ESPERIMENTO FISICO livelli del fattore sperimentale F1 F2 F3 unità sperimentale m m m effetti a1 a2 a3 F1 F2 F3 a3 a2 a1 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.6 NOTA TERMINOLOGICA FATTORE SPERIMENTALE fattore in studio LIVELLI DEL FATTORE SPERIMENTALE (O TRATTAMENTO) modalità del fattore in studio alle quali vengono sottoposte le unità sperimentali INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.7 UN ESPERIMENTO FISICO livelli del fattore sperimentale F1 F2 F3 unità sperimentale m m m effetti a1 a2 a3 a3 a2 errori di misura a1 F1 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - F2 F3 1.8 UN ESPERIMENTO FISICO livelli del fattore sperimentale F1 unità sperimentali m m F2 m m F3 m m m m m replicazioni a1 a1 effetti a1 a2 a2 a3 a3 a2 a3 F2 F3 a3 a2 a1 F1 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.9 NOTA TERMINOLOGICA REPLICAZIONI insieme delle unità sperimentali sottoposte allo stesso livello del fattore sperimentale (stesse condizioni sperimentali) L’effetto in studio differisce tra le replicazioni anche quando le condizioni sperimentali sono mantenute rigorosamente costanti dal ricercatore INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.10 ININ TERMINI DICAMPIONARI: POPOLAZIONI: TERMINI situazione non osservabile situazione osservabile F2 F1 Campione 1 Campione 2 22 10 18 15 12 POPOLAZIONE 1 12 20 POPOLAZIONE 2 10 16 25 Effetto di interesse µ1 y1 µ2 Ipotetica distribuzione dell’effetto nella popolazione 1 Campione estratto dalla popolazione 1 Ipotetica distribuzione dell’effetto nella popolazione 2 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - y2 Effetto di interesse osservato Campione estratto dalla popolazione 2 1.11 L’OGGETTO DEGLI ESPERIMENTI Si vuole studiare la tossicità di un farmaco usando come “modello” sperimentale colonie di cellule coltivate in capsule F Farmaco (fattore sperimentale) causa E INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - Tossicità (effetto) 1.12 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Si vuole studiare la tossicità di un farmaco usando come “modello” sperimentale colonie di cellule coltivate in capsule FATTORE SPERIMENTALE: farmaco LIVELLI DEL FATTORE SPERIMENTALE: UNITÀ SPERIMENTALE: dosi crescenti del farmaco (es. 3 dosi) una colonia di cellule REPLICAZIONI: n colonie per ogni livello del fattore (es. 3 colonie) EFFETTO MISURATO: % cellule morte per ogni colonia INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.13 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO livelli del fattore sperimentale unità sperimentali F1 c F2 c c l1 l1 c c c c effetti F3 l1 c l2 l2 c l3 l3 l2 l3 F2 F3 l3 l2 l1 F1 Perché, a parità di condizioni sperimentali, l’effetto risulta così variabile? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.14 PERCHE’A PARITA’ DI CONDIZIONI SPERIMENTALI L’EFFETTO RISULTA COSI’ VARIABILE? Condizioni in cui si svolge l’esperimento: - variabilità analitica: - strumento di misura - sperimentatore Eterogeneità delle unità sperimentali: - variabilità biologica INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.15 Da un esperimento fisico... (QUASI) TUTTA LA VARIABILITA’ DELL’EFFETTO E’ DOVUTA AL FATTORE SPERIMENTALE E condizioni di (quasi) certezza F ...a un esperimento biologico E SOLO UNA PARTE DELLA VARIABILITA’ DELL’EFFETTO E’ DOVUTA AL FATTORE SPERIMENTALE condizioni di (elevata) incertezza F INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.16 L’ESPERIMENTO BIOLOGICO Ogni unità sperimentale reagisce al fattore sperimentale in modo diverso rispetto alle altre unità E Variabilità complessiva del fenomeno In parte.. F E dovuta al fattore sperimentale Effetti medi F In media le replicazioni di ogni livello del fattore sperimentale presentano effetti diversi rispetto alle replicazioni delle altre unità sperimentali INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.17 NOTA TERMINOLOGICA La variabilità tra i livelli del fattore sperimentale è indicata con il nome di VARIABILITÀ TRA GRUPPI La misura dell’effetto del fattore sperimentale viene derivato dal confronto tra le unità sottoposte a DIVERSI TRATTAMENTI INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.18 L’ESPERIMENTO BIOLOGICO Ogni unità sperimentale reagisce al fattore sperimentale in modo diverso rispetto alle altre unità E Variabilità complessiva del fenomeno In parte.. F E dovuta alle replicazioni F Le replicazioni di ogni livello del fattore sperimentale presentano effetti tra loro diversi INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.19 NOTA TERMINOLOGICA La variabilità entro replicazioni, o VARIABILITÀ ENTRO GRUPPI, è dovuta alle cause non identificate dall’esperimento sempre presenti e particolarmente rilevanti in campo biologico Tali CAUSE sono considerate ACCIDENTALI e indicate con il nome di PERTURBAZIONI La misura dell’effetto delle perturbazioni viene derivata dal confronto tra le replicazioni (unità sperimentali sottoposte alle STESSE CONDIZIONI SPERIMENTALI) INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.20 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Come riassumere i dati: frequenza 3 2 1 10 20 30 40 50 E POSIZIONE INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.21 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Come riassumere i dati: Misure di posizione Media aritmetica = 10 + 20 + 30 + 20 + 30 + 40 + 30 + 40 + 50 = = 9 = 30 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.22 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Come riassumere i dati: frequenza 3 2 1 10 20 30 40 50 E VARIABILITA’ INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.23 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Media generale: 30 Come riassumere i dati: Misure di variabilità Sommatoria degli scarti dalla media = = (10-30) + (20-30) + (30 -30) + + (20-30) + (30-30) + (40 -30) + + (30-30) + (40-30) + (50 -30) = =0 Proprietà della media aritmetica INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.24 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Media generale: 30 Come riassumere i dati: Misure di variabilità Devianza (scarti quadratici) = = (10-30)2 + (20-30)2 + (30 -30)2 + + (20-30)2 + (30-30)2 + (40 -30)2 + + (30-30)2 + (40-30)2 + (50 -30)2 = = 1200 Quanta parte della devianza totale è spiegata dal fattore sperimentale e quanta dalle replicazioni? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.25 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 20 30 30 40 2 20 30 30 40 40 3 20 30 30 40 40 50 Media generale: 30 Medie aritmetiche per ogni livello del fattore sperimentale: (10+20+30)/3 (20+30+40)/3 (30+40+50)/3 20 30 40 Devianza dovuta al fattore sperimentale = . assegnato lo stesso effetto 2 dell’effetto . + 3 ( del 30 - 30) sperimentale 30 fattore medio del+ livello 2 è sottoposta . ( 30 +al3quale 40 - 30) = 2 20 = 3 ( 20 30) + viene Ad ogni unità sperimentale = 600 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.26 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 (10+20+30)/3 (20+30+40)/3 (30+40+50)/3 20 30 40 Medie aritmetiche per ogni livello del fattore sperimentale: Devianza dovuta ai residui = 2 2 20 20 ) + (30viene 20 ) + ogni = (10Per - 20 )2 unità + (20sperimentale - 20 - 20 calcolato lo2 scarto quadratico dall’effetto 2 2 30 30 30 ) + (30 20 ) + (40 20 ) +medio (20 - 20 del livello del fattore sperimentale+ al2 quale è sottoposta 2 2 40 ) + (40 - 20 40 ) + (50 - 20 40 ) = + (30 - 20 = 600 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.27 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO SISTEMATICA Fonti di variabilità devianza Tra gruppi 600 + Residua 600 = 1200 = Totale CASUALE INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.28 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità del fenomeno dovuta al fattore sperimentale dovuta a cause accidentali (perturbazioni) di interesse da controllare (oggetto dell’esperimento) (per quanto possibile) Variabilità tra gruppi Variabilità entro gruppi INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.29 DALLA TEORIA DEL SEGNALE Segnale di interesse Variabilità tra gruppi Rumore residuo Variabilità entro gruppi INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.30 DALLA TEORIA DEL SEGNALE Segnale di interesse Rumore residuo L’ampia variabilità accidentale rischia di “oscurare” l’effetto del fattore sperimentale INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.31 COME RIDURRE L’EFFETTO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE? Variabilità dovuta al fattore sperimentale E E F E E F F F Variabilità dovuta alle cause accidentali I STRATEGIA: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’ ACCIDENTALE INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.32 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Devianza tra gruppi: 600; Devianza entro gruppi: 600 I STRATEGIA: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’ ACCIDENTALE Replicazioni F1 F2 F3 1 15 25 35 2 20 30 40 3 25 35 45 Devianza tra gruppi: 600; Devianza entro gruppi: 150 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.33 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE I STRATEGIA: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’ ACCIDENTALE Condizioni in cui si svolge l’esperimento: - variabilità analitica: - strumento di misura - sperimentatore Eterogeneità delle unità sperimentali: - variabilità biologica INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.34 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE FONTI DI PERTURBAZIONE LEGATE ALLO STRUMENTO DI MISURA Strumenti caratterizzati da elevata precisione Ipotetica ripetizione del conteggio da un’unica capsula Microscopio a bassa risoluzione Cellule morte Microscopio ad alta risoluzione Valore vero INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - Cellule morte 1.35 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE I STRATEGIA: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’ ACCIDENTALE Condizioni in cui si svolge l’esperimento: - variabilità analitica: - strumento di misura - sperimentatore Eterogeneità delle unità sperimentali: - variabilità biologica INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.36 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE FONTI DI PERTURBAZIONE LEGATE ALLO SPERIMENTATORE Un unico sperimentatore esperto per tutto l’esperimento Ipotetica ripetizione del conteggio da un’unica capsula Sperimentatore non “addestrato” Cellule morte Sperimentatore “addestrato” Valore vero INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - Cellule morte 1.37 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE I STRATEGIA: RIDUZIONE DELLA VARIABILITA’ ACCIDENTALE Condizioni in cui si svolge l’esperimento: - variabilità analitica: - strumento di misura - sperimentatore Eterogeneità delle unità sperimentali: - variabilità biologica INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.38 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE FONTI DI PERTURBAZIONE LEGATE ALLE UNITA’ SPERIMENTALI Cellule di un unico ceppo Ipotetica ripetizione del conteggio da un’unica capsula Cellule eterogenee Cellule morte Cellule omogenee Valore vero INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - Cellule morte 1.39 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE Popolazioni eterogenee selezione Popolazioni omogenee Maggiore possibilità di apprezzare l’effetto INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.40 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE Popolazioni eterogenee selezione Popolazioni omogenee Minore possibilità di generalizzare i risultati INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.41 RIASSUNTO • Introduzione agli esperimenti – Fattore sperimentale – Unità sperimentali • Fonti di variabilità – Variabilità tra gruppi – Variabilità entro gruppi • Come trattare la variabilità entro gruppi? – Strategia 1: riduzione – Strategia 2: correzione INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.42 COME RIDURRE L’EFFETTO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE? Variabilità dovuta al fattore sperimentale E E E F Variabilità dovuta alle condizioni sperimentali F E Condizione sperimentale A Condizione sperimentale B F F Variabilità dovuta a cause accidentali II STRATEGIA: CORREZIONE DALL’EFFETTO DELLE FONTI NOTE DI VARIABILITA’ INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.43 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Osservatore A B Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 1 20 30 40 2 30 40 50 3 40 50 60 Media totale: 35 Devianza totale: 2850 Quanta parte della devianza totale è spiegata dal fattore sperimentale, quanta dall’osservatore e quanta dalle replicazioni? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.44 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità dovuta al fattore sperimentale Osservatore A B Replicazioni F1 F2 F3 1 10 25 20 35 30 45 2 25 20 35 30 45 40 3 30 25 40 35 50 45 1 25 20 35 30 45 40 2 25 30 35 40 45 50 3 25 40 35 50 45 60 Media generale: 35 25 35 45 Devianza tra livelli del fattore sperimentale = 2 2 2 25 - 35) + 6 ( 35 35 -35) + 6 ( 45 45 -35) = = 6 ( 25 = 1200 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.45 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità dovuta all’osservatore Osservatore A 30 B 40 Replicazioni F1 F2 F3 1 30 10 30 20 3030 2 30 20 30 30 30 40 3 30 30 30 40 30 50 1 40 20 40 30 4040 2 40 30 40 40 40 50 3 40 40 40 50 40 60 Media generale: 35 Devianza tra osservatori = 2 2 30 - 35) + 9 ( 35 40 - 35) = = 9 ( 25 = 450 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.46 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità residua Osservatore A Replicazioni 1 2 B 20 F1 F2 F3 10 20 30 20 30 30 40 40 3 30 40 50 1 20 30 40 2 3 30 30 40 40 40 50 50 50 60 Devianza residua = 2 2 2 20 ) + (20 - 20 20 ) + (30 - 20 20 ) + = (10 - 20 2 2 2 30 ) + (30 - 20 30 ) + (40 - 20 30 ) + + (20 - 20 2 2 2 40 ) + (40 - 20 40 ) + (50 - 20 40 ) + + (30 - 20 2 2 2 + (20 - 20 ) + (30 20 ) + (40 20 ) + 30 30 30 2 2 2 ) + (40 20 ) + (50 20 ) + + (30 - 20 40 40 40 2 2 2 + (40 - 20 50 ) + (50 - 20 50 ) + (60 - 20 50 ) = = 1200 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.47 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE II STRATEGIA: CORREZIONE DALL’EFFETTO DELLE FONTI NOTE DI VARIABILITA’ SISTEMATICA Fonti di variabilità devianza Tra gruppi 1200 + Tra osservatori 1200 450 + 1650 Residua 1200 = Totale 2850 = CASUALE Se non si fosse considerata la variabilità tra osservatori INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.48 NOTA TERMINOLOGICA Fonti di variabilità FATTORI SPERIMENTALI Oggetto della sperimentazione FATTORI SUBSPERIMENTALI Condizioni in cui si svolge l’esperimento FATTORI RESIDUI Componente accidentale non controllato nell’esperimento INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.49 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO % di cellule morte in una colonia dopo la somministrazione di una dose (F1, F2 o F3) del farmaco Specie A B Replicazioni F1 F2 F3 1 10 30 50 2 20 40 60 3 30 50 70 1 10 20 30 2 20 30 40 3 30 40 50 Media totale: 35 Devianza totale: 4650 Quanta parte della devianza totale è spiegata dal fattore sperimentale, quanta dalla specie e quanta dalle replicazioni? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.50 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità dovuta al fattore sperimentale Specie A B Replicazioni F1 F2 F3 1 10 20 30 35 50 50 2 20 20 40 35 60 50 3 30 20 50 35 70 50 1 20 10 35 20 50 30 2 20 20 35 30 50 40 3 20 35 50 30 40 50 Media generale: 35 20 35 50 Devianza tra livelli del fattore sperimentale: 2700 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.51 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità dovuta alla specie Specie Replicazioni A 40 B 30 F1 F2 F3 1 4010 30 40 50 40 2 4020 40 40 40 60 3 4030 50 40 70 40 1 3010 30 20 30 2 3020 30 30 30 40 3 3030 30 40 30 50 Media generale: 35 Devianza tra specie: 450 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.52 UN ESPERIMENTO BIOLOGICO Variabilità residua Specie A Replicazioni 1 2 B F1 F2 10 20 20 F3 30 40 40 50 60 60 3 30 50 70 1 10 20 30 2 3 20 20 30 30 30 40 40 40 50 Devianza residua: 1200 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.53 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE II STRATEGIA: CORREZIONE DALL’EFFETTO DELLE FONTI NOTE DI VARIABILITA’ Fonti di variabilità devianza Tra gruppi 2700 + Tra specie 1450 + Residua 1200 ≠ Totale ? 4650 Esiste qualche fonte di variabilità non considerata? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.54 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE II STRATEGIA: CORREZIONE DALL’EFFETTO DELLE FONTI NOTE DI VARIABILITA’ E F1 F2 F3 F Condizione sperimentale A Condizione sperimentale B Interazione tra fattore e condizione sperimentale INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.55 CONTROLLO DELLE FONTI DI PERTURBAZIONE II STRATEGIA: CORREZIONE DALL’EFFETTO DELLE FONTI NOTE DI VARIABILITA’ Fonti di variabilità devianza Tra gruppi 2700 + Tra specie 1450 + Interazione 1300 + Residua 1200 = Totale INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 4650 1.56 UN PROBLEMA GENERALE F1 F2 Campione 1 Campione 2 10 22 15 18 12 POPOLAZIONE 1 12 20 POPOLAZIONE 2 10 25 16 y1 y2 Effetto di interesse osservato L’effetto osservato è dovuto al fattore sperimentale o ad altri fattori non controllati che rendono diverse le popolazioni in studio? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.57 UN PROBLEMA GENERALE F1 F2 Campione 1 Campione 2 10 22 15 18 12 POPOLAZIONE 1 12 20 POPOLAZIONE 2 10 25 16 Riduzione della variabilità accidentale y1 y2 Effetto di interesse osservato Correzione per l’effetto di fattori rilevanti L’effetto osservato è in parte o totalmente dovuto a qualche fattore confondente? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.58 NOTA TERMINOLOGICA CONFONDENTE fattore non controllato nell’esperimento associato sia al fattore che all’esito in studio C F Causa ? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - E 1.59 UN PROBLEMA GENERALE 15 15 12 12 POPOLAZIONE Campione 10 10 20 20 16 16 randomizzazione 10 10 15 F1 12 20 16 15 F2 y1 12 20 16 y2 Effetto di interesse osservato L’assegnazione casuale (randomizzazione) di ogni unità sperimentale consente di incaricare il caso di rendere confrontabili i due gruppi INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.60 NOTA TERMINOLOGICA RANDOMIZZAZIONE: processo di assegnazione casuale delle unità sperimentali ai livelli del fattore sperimentale La randomizzazione ha lo scopo di permettere che i gruppi posti a confronto possano considerarsi campioni indipendenti ottenuti per estrazione casuale da un’unica popolazione ipotetica e quindi sottoposti all’azione dei fattori accidentali con la stessa intensità INTRODUZIONE MARTA BLANGIARDO AI DISEGNI - INTRODUZIONE SPERIMENTALIAI- DISEGNI SPERIMENTALI -1.61 1.56 UN ESPERIMENTO CLINICO PLACEBO FARMACO 10 22 15 18 12 PAZIENTI 12 20 PAZIENTI 10 25 16 Intensità dei sintomi y1 y2 Effetto osservato L’effetto osservato è dovuto al farmaco o ad altri fattori (età e sesso dei pazienti, ecc..) che rendono diverse le popolazioni in studio? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.62 UN ESPERIMENTO CLINICO PLACEBO FARMACO 10 22 15 18 12 PAZIENTI 12 20 PAZIENTI 10 25 16 Pazienti della stessa età e sesso y1 y2 Effetto osservato L’effetto osservato è dovuto al farmaco o a qualche confondente ignoto che condiziona l’esito della malattia? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.63 UN ESPERIMENTO CLINICO 15 15 12 12 PAZIENTI Campione 10 10 20 20 16 16 randomizzazione 10 Placebo 10 15 12 Farmaco 15 12 20 20 16 16 y1 y2 Effetto osservato Perché, al di là del caso, i due gruppi posti a confronto dovrebbero differire? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.64 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI FATTORI SUBSPERIMENTALI NESSUNO UNO O PIU’ FATTORI SPERIMENTALI UNO DISEGNO COMPLETAMENTE RANDOMIZZATO PIU’ DI UNO INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.65 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI DISEGNO COMPLETAMENTE RANDOMIZZATO Unità sperimentali randomizzazione Livelli del fattore sperimentale F1 F2 F3 Misura dell’effetto INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.66 UN ESPERIMENTO CLINICO COMPLETAMENTE RANDOMIZZATO Pazienti omogenei 10 10 Assegnazione casuale 15 15 12 12 20 20 16 Campione di pazienti 16 randomizzazione 10 Placebo 10 15 12 Farmaco 15 12 20 16 INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 20 16 1.67 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI FATTORI SUBSPERIMENTALI NESSUNO UNO O PIU’ FATTORI SPERIMENTALI UNO DISEGNO A Disegno completamente BLOCCHI randomizzato RANDOMIZZATI PIU’ DI UNO INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.68 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI DISEGNO A BLOCCHI RANDOMIZZATI Unità sperimentali stratificazione randomizzazione F1 F2 randomizzazione F1 F2 Misura dell’effetto INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.69 UN ESPERIMENTO CLINICO A BLOCCHI RANDOMIZZATI Pazienti omogenei 10 Centro B 15 15 12 12 Campione di pazienti 20 20 16 16 Assegnazione casuale Centro A 10 10 Fattori noti 10 stratificazione 10 10 15 15 12 12 20 20 16 16 randomizzazione randomizzazione 10 10 10 10 20 20 12 Placebo 12 12 Farmaco Placebo INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 12 Farmaco 1.70 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI FATTORI SUBSPERIMENTALI NESSUNO UNO O PIU’ FATTORI SPERIMENTALI UNO PIU’ DI UNO Disegno Disegno a blocchi completamente randomizzati randomizzato DISEGNO FATTORIALE INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.71 I PRINCIPALI DISEGNI SPERIMENTALI DISEGNO FATTORIALE Unità sperimentali randomizzazione FA1 * FB1 FA1 * FB2 FA2 * FB1 FA2 * FB2 Misura degli effetti principali e combinati INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.72 UN ESPERIMENTO CLINICO FATTORIALE Pazienti omogenei 10 10 10 10 15 15 12 12 Assegnazione casuale Campione di pazienti 20 20 16 16 10 randomizzazione 15 12 10 20 Far m Far aco A mac s oB i no 15 12 20 Far m Far aco A ma no co Bn o 10 15 10 12 15 20 12 20 Far mac o Far mac A no oB si Fa r ma c o Fa r mac A si oB si Interazione tra farmaci INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.73 SPERIMENTAZIONE La RICERCA SPERIMENTALE consiste nel: 1. ISOLARE quanto più possibile da tutto il resto il contesto nel quale si svolge l’esperimento controllando tutte le condizioni che possono perturbare il fenomeno in studio: • Inclusione di unità sperimentali omogenee • Rimozione dell’effetto di fonti note di variabilità • Randomizzazione per il controllo di fonti di perturbazione ignote INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.74 SPERIMENTAZIONE La RICERCA SPERIMENTALE consiste nel: 2. MANIPOLARE fattore sperimentale in studio • ad esempio definizione a priori delle dosi di interesse e controllo analitico delle dosi somministrate INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.75 SPERIMENTAZIONE La RICERCA SPERIMENTALE consiste nel: 3. REGISTRARE l’effetto del fattore sperimentale • ad esempio nel caso della ricerca farmacologica sull’uomo guarigione, attenuazione dei sintomi, miglioramento della qualità della vita, riduzione della probabilità di recidiva, morte, ecc.. INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.76 UN PROBLEMA GENERALE 15 15 12 12 POPOLAZIONE Campione 10 10 20 20 16 16 randomizzazione 10 F1 10 15 12 20 16 F2 15 12 20 16 È sempre possibile ed eticamente lecito randomizzare? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.77 UNO STUDIO AMBIENTALE 15 15 12 12 AREE URBANE 20 20 16 Campione di aree 10 10 16 10 Traffico autoveicolare 10 15 12 Traffico autoveicolare 15 12 20 20 16 16 Livelli medi di inquinamento da CO y1 y2 Effetto osservato L’effetto osservato è dovuto al diverso livello di traffico autoveicolare o a qualche altro fattore che condiziona l’inquinamento da CO? INTRODUZIONE MARTA BLANGIARDO AI DISEGNI- SPERIMENTALI INTRODUZIONE-AI DISEGNI SPERIMENTALI 1.78 - 1.75 UNO STUDIO AMBIENTALE 10 10 15 15 12 12 AREE URBANE Aree dello stesso Campione livello altimetrico di città 20 20 16 16 randomizzazione 10 Traffico autoveicolare 10 15 12 Traffico autoveicolare 15 12 20 20 16 16 Livelli medi di inquinamento da CO y1 y2 Effetto osservato L’effetto osservato è dovuto al diverso livello di traffico autoveicolare o a qualche confondente ignoto o non misurabile che condiziona l’inquinamento da CO? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.79 UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI CORRELAZIONE (ECOLOGICO) Campione di comunità 10 10 15 15 12 12 COMUNITA’ 20 20 16 16 10 Prevalenza di 12 ipertesi 10 15 Prevalenza di ipertesi 15 12 20 20 16 16 Mortalità per malattie cardiovascolari y1 y2 Effetto osservato L’effetto osservato è dovuto alla diversa prevalenza di ipertesi o a qualche altro fattore che condiziona la mortalità per malattie cardiovascolari? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.80 UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO DI CORRELAZIONE (ECOLOGICO) Popolazioni dello Campione stesso livello di comunità socioeconomico 10 10 15 15 12 12 COMUNITA’ 20 20 16 16 randomizzazione 10 Prevalenza di 12 ipertesi 10 15 Prevalenza di ipertesi 15 12 20 20 16 Rimozione dell’effetto dell’età e del fumo 16 Mortalità per malattie cardiovascolari y1 y2 Effetto osservato INTRODUZIONE MARTA BLANGIARDO AI DISEGNI- SPERIMENTALI INTRODUZIONE-AI DISEGNI SPERIMENTALI 1.81 - 1.78 Frequenza della malattia LA FALLACE ECOLOGICA Livello di esposizione al fattore Comunità Relazione funzionale Frequenza della malattia Individuo Livello di esposizione al fattore INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.82 UNO STUDIO EPIDEMIOLOGICO ANALITICO Possibilità di controllo per 10 molti fattori misurati sui 15 singoli individui Campione di individui 10 15 12 12 INDIVIDUI 20 20 16 16 randomizzazione 10 Ipertesi 10 15 12 Normotesi 15 12 20 Mortalità per malattie cardiovascolari 16 20 16 Effetto osservato È ancora ipotizzabile l’effetto di qualche confondente non noto? INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.83 OSSERVAZIONE La RICERCA OSSERVAZIONALE consiste nel: OSSERVARE la relazione di interesse controllando solo alcune condizioni che possono perturbare tale relazione INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.84 OSSERVAZIONE Si ricorre a un APPROCCIO OSSERVAZIONALE quando non è possibile: ASSEGNARE CASUALMENTE le unità a gruppi sottoposti a diversi livelli del fattore in studio MANIPOLARE il fattore in studio (non è il ricercatore ma le unità a decidere il livello di esposizione) INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.85 RIASSUNTO • Introduzione agli esperimenti – Fattore sperimentale – Unità sperimentali • Fonti di variabilità – Variabilità tra gruppi – Variabilità entro gruppi • Come trattare la variabilità entro gruppi? – Strategia 1: riduzione – Strategia 2: correzione • Esperimenti clinici • Esperimenti osservazionali INTRODUZIONE AI DISEGNI SPERIMENTALI - 1.86